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soprintendenza per i beni architettonici - Ufficio Studi MiBAC ...

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ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLIISTITUZIONEL’Archivio di Stato di Napoli nasce come “Archivio Generale delRegno” con il r.d. 22 dicembre 1808, allo scopo di riunire in unmedesimo locale gli antichi archivi delle istituzioni esistentifino all’arrivo di Giuseppe Bonaparte a Napoli nel 1806.Furono così concentrati gli archivi della Regia Camera dellaSommaria, cui appartenevano i volumi dei catasti “onciari” relativia tutti i comuni del regno, della Cancelleria, delle Segreteriedi Stato dell’epoca viceregnale, dei supremi organiconsultivi dello Stato (Consiglio Collaterale, Real Camera di S.Chiara), del Cappellano Maggiore e dei massimi organi giudiziaridello Stato (Sacro Regio Consiglio, Gran Corte della Vicaria)e le carte di altri numerosi organi statali.Fra questi meritano un cenno le diverse giunte come quelle diStato, degli Abusi e di Sicilia, nonché l’Amministrazione dei demani<strong>per</strong> il cui tramite furono acquisiti i preziosi archivi dei monasterinapoletani, soppressi fra il 1807 e il 1809.Nel decennio francese la fisionomia e l’articolazione dell’istitutofurono precisate con i successivi decreti dell’11 marzo 1810e del 3 dicembre 1811, con il primo dei quali fu stabilita una ripartizionein uffici che, con diverse modifiche, è poi <strong>per</strong>venutasin quasi ai giorni nostri.Dopo la restaurazione borbonicadel 1815, la legge organica degliarchivi del 12 novembre 1818 confermòl’istituzione, cambiandonela denominazione in quella diGrande Archivio del Regno e stabilìil principio che, non soltantole carte delle cessate amministrazioni,ma anche quelle delleamministrazioni vigenti dovesseroesservi versate <strong>per</strong>iodicamente.Dalla sua istituzione fino all’Unitàd’Italia, l’archivio fu direttoda Michele de Dominicis(1808-1820), Giuseppe Ceva Grimaldi (1820-1826), AntonioSpinelli (1826-1847), Angelo Granito di Belmonte (1848-1860).A partire dal 1860 l’archivio conobbe un notevole incrementodel proprio patrimonio documentario, grazie all’acquisizionedegli atti dei ministeri borbonici e di altri organismi centrali,come la Consulta di Stato e la Gran Corte dei Conti, e avrebbepotuto acquisire anche il cospicuo archivio del Municipio di Napoli,insistentemente richiesto dall’amministrazione archivisticaa partire dal 1852, ma mai <strong>per</strong>venuto <strong>per</strong> l’irriducibileopposizione degli amministratori comunali.Nell’importante documentazione <strong>per</strong>venuta in tale <strong>per</strong>iodo, vasegnalata la raccolta delle leggi e decreti originali dello Stato(1806-1861), appartenenti al Ministero della Presidenza del Consiglio,e i protocolli delle decisioni prese dal re nel Consiglio diStato (1822-1861).Primo direttore dopo l’Unità fu l’economista e giornalistaFrancesco Trinchera, il quale curò, avvalendosi di un precedenteDirettoreImma AscioneReferente <strong>per</strong> il progettoRossana SpadacciniPiazzetta GrandeArchivio, 580138 NapoliTel. 081 5638111Fax 081 5638300as-na@<strong>beni</strong>culturali.itwww.archiviodistatonapoli.it/asnaCMS205

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