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24Montefiascone<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>Le guide di <strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong>di ErmelindaBenedettiRimanendo sempre anord di Viterbo, lungola S.S. Cassia, checongiunge Roma conSiena e prosegueancora oltre, si trova ilpaese di Montefiascone,che si estende suun lato della cima delcratere del Lago diBolsena, a 640 mt dallivello del mare.Questa sua posizione strategica, che permetteallo sguardo di raccogliere i panoramidel Mar Tirreno, della Maremma, deimonti dell’Umbria, Cimini e della Tolfa,oltre che, ovviamente del Lago e delle suedue bellissime isole Martana e Bisentina,fu notata fin dall’antichità.STORIA Il territorio di Montefiasconerisulta frequentato e abitato sin da epocheremote: gli Etruschi lo consideravano areasacra, forse sede del leggendario centropolitico e religioso, Fanum Voltumnae. Letestimonianze romane sono cospicue ed inbuone condizioni, legate fortemente allaconsolare via Cassia. I primi documentiche citano Montefiascone, allora “MonsFlasconis”, risalgono all’853, quandoLeone IV confermava al vescovo diTuscanica, Virobono, i possedimenti delladiocesi della quale anch’esso faceva parte.Nel 1058 vi si fermò Papa Stefano IX e nel1065 vi si stanziò l’esercito della contessaMatilde, che Papa Gregorio VII incontrò il15 giugno 10<strong>74</strong>, insieme alla madreBeatrice, sue due preziose alleate, a SanFlaviano una delle due chiese, allora, piùimportanti di Montefiascone.La fortezza venne messa sotto assedio nel1093 da Enrico IV, ma i conti Farnese,Ildibrandini e di Bisenzio la difesero energicamente.Nel 1111 Enrico V passò con lasua corte al seguito mentre andava aRoma per la consacrazione della suasovranità, acompagnato, secondo la leggenda,da Johannes Defuk. L’imperatoreFrancesco Barbarossa venne aMontefiascone nel 1185, poiché avevaintuito l’importanza strategica della fortezzae negli anni seguenti Montefiasconedivenne uno dei più importanti centri dellachiesa. Papa Innocenzo III venne per laprima volta a Montefiascone nel 1207 erinforzò la Rocca munendola di un muro dicinta. Tre anni dopo, Ottone IV occupòMontefiascone e vi instaurò il suo quartiergenerale. Nel 1222 passò di qui SanFrancesco, che vi lasciò uno dei suoiseguaci, frate Morico da Viterbo, affinchéiniziasse i cittadini al suo modo di intenderee vivere il Vangelo. Nel 1267, per unbreve periodo il paese fu invaso dai ghibellini.Papa Martino IV soggiornò ininterrottamentealla Rocca, e la abbellì tanto dafarla diventare una reggia.Egli era talmente ghiotto delleanguille del lago di Bolsenache Dante lo pose inPurgatorio nella cornice deigolosi. Nel 1315 la fortezza fumessa sotto assedio a causadi una disputa con un vicariorettore di San Pietro. I ghibellini(sostenitori dell’imperatore)vinsero, e derisero glisconfitti. La vigilia di Natale futenuto un processo a caricodei prigionieri, che furonocondannati pesantemente.Nel 1321 Papa Giovanni XXII,da Avignone, ordinò che si coniasse nellaRocca una nuova moneta, la “papalina” o“paparina”. Nel periodo della cattività avignonesenon vi furono pontefici aMontefiascone, ma vi soggiornano i legatiche li sostituivano alla guida del governo.Uno di essi fu il cardinale spagnolo EgidioAlbornoz, che proprio durante le sue missioniin Italia nel 1353-57 e nel 1358-67,risiedette in prevalenza a Montefiascone.Passò il primo inverno totalmente all’internodella rocca, predisponendo i piani dibattaglia ed accattivandosi più alleati possibili.In questo periodo la fortezza si potevaritenere inespugnabile. Quando UrbanoV salì al soglio pontificio, l’Albornoz avevaquasi del tutto restaurato lo stato pontificio.Il 30 aprile 1367 riportò la sede daAvignone a Roma. Furono intrapresi deilavori per abbellire ulteriormente la Rocca,ed Urbano V vi risiedette nelle estati del1368, 69, 80. Nel 1463, però, la Roccaaveva ormai perso il suo prestigio, poichéla sede del regno pontificio era stata spostataprima a Viterbo, e poi definitivamentea Roma. Nel 1590 testimonianze raccontanoche la rocca cadeva a pezzi, manon fu mai restaurata. I papi non venneropiù se non occasionalmente, e per decenniMontefiascone rimase nell’anonimato.Nel 1657 la città fu colta dalla peste, morirono1200 persone, circa 1/3 della popolazionedi allora. Nel 1695 vi fu un grandeterremoto, che atterrò quasitotalmente la vicina Civita diBagnoregio. Fu provvidenzialela venuta nel 1687 del cardinaleMarco Antonio Barbarigo.Trovatovi un seminario, loriadattò fino a farlo diventareuno dei più grandi centri di culturain Italia. Lentamente peròanche il seminario perseimportanza. Nel 1797 Pio VIpassò a Montefiascone in vested’esiliato. Nel 1798 i repubblicanifrancesi invasero lo statopontificio, e, entrando aMontefiascone, manomisero ilgiardino del vescovato, distruggendo lecento statue di marmo che l’adornavano.Nel 1860 i “Cacciatori del Tevere” la assalirono,ma le truppe papaline ripreseroimmediatamente il controllo della città.Gioacchino Rossini vi ambientò la suaCenerentola. Nel 1870 Nino Bixio occupòla città senza trovare resistenza. La votazioneper l’annessione al Regno d’Italia fuunanime: su 1473 votanti, 1469 furonoper l’annessione, 4 votarono contro e 491si astennero. Dopo otto secoli cessava diesistere il patrimonio di San Pietro inTuscia. Con i nuovi amministratori vennericostruita gran parte degli edifici e palazzi,costruite fogne, strade e l’acquedottodel Cimino. Montefiascone venne definitada molti la “perla dell’Alto Lazio”, e fuun’ambita meta di villeggiatura per i primidecenni del ‘900. Nel 1930 fu santificataLucia Filippini, nata nel 1672, che avevafatto da maestra in moltissime scuole chenascevano nelle diocesi. La città vennevisitata da Mussolini negli anni trentaaccompagnato da Italo Balbo. Durante laSeconda guerra mondiale la città subì duebombardamenti aerei da parte delle truppealleate nel maggio del 1944. Vi furononumerose vittime ed ingenti danni. Nel1958 venne istituita la Fiera del Vino, cheancora rimane la punta di diamante delturismo locale.continua sul prossimo numero.....La Chiesa di Santa Margherita

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