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Happenings - Zanotta SpA

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<strong>Happenings</strong>Anno 3 n.510 settembre 2008MONDONel segnodel designLa famiglia <strong>Zanotta</strong>nel percorso-omaggioagli imprenditoridel Made-in-Italyp.2PRODUZIONESedersi con<strong>Zanotta</strong>Il meglio delle sedieper pranzare,lavorare, stare insieme.Indoor e outdoorp.3-4L’INCONTROAndrea BranziPioniere nelleespressionidell’artigianatoartistico che diventaprodotto di designp.5FOCUSRivestimentointelligenteTecnologia,funzionalità e comfortdei materialitecnici <strong>Zanotta</strong>p.6DAL DISEGNOAL PRODOTTOPabloUn piccolo progettodi moderno décor:il nuovo specchiodi Gabriele Rosap.7NEWSMostre,eventi, autoriAppuntamentida non perdere nelmondo del designp.8LIA, design RobertoBarbieri, in legad’alluminio lucidato everniciato; sedile eschienale imbottiti conrivestimento sfilabile instoffa, pelle o cuoio.Accanto, tavolo Reale diCarlo Mollino (1946).


PRODUZIONESedie 1Sovrapponibili, regolabili, personalizzabili con svariati colori e finiture.Test rigorosi e qualità al top per sedute del migliore design…<strong>Happenings</strong>n.5/08 p.3Impilabile multiuso. KATE, la nuova sedia di Roberto Barbieri(2008), è in poliammide con finitura lucida e colorata. Resistenteagli agenti atmosferici ed ergonomica, è ideale in&outdoor.Eleganza del classico-moderno. ADA, design Roberto Barbieri(2007), ha gambe in rovere naturale, tinto wengè o grigio; seduta eschienale imbottiti e rivestiti in in tessuto sfilabile, pelle o cuoio.La best seller <strong>Zanotta</strong>. LIA è la sedia per eccellenza: confortevole,leggera, solida, accattivante. Progettata da Roberto Barbierinel ’98/’99. Qui in cuoio rosso e gambe d’alluminio lucido.Girevoli e reclinabili. LADY + LORD, design Alfredo Häberly(2003), sono un must per l’ufficio e l’home-office. Base su ruote opiedini, schienale e altezza regolabili, rivestimento in stoffa o pelle.La leggera che resiste. ZILLI, disegno di Roberto Barbieri(2002), è una sedia sovrapponibile, con o senza braccioli.In lega d’alluminio in più finiture e tessuto Veliero per esterni.Design del comfort. MARINA, di Enzo Mari (1991), ha strutturain alluminio sabbiato o verniciato nero, gambe in ciliegio orovere, sedile e schienale in polipropilene e cuoio o nylon nero.


Sedie 2Forme classiche e senza tempo, moderne e tecnologiche, comode eresistenti. Per il pranzo, il lavoro e il relax dentro e fuori casa…<strong>Happenings</strong>n.5/08 p.4La comodità da ‘vestire’. LIALTA, versione 2006 di Lia (design R.Barbieri), è una sedia da pranzo ad alto comfort, anche con foderacoprisedia corta o lunga, in cotone 100% bianco, da calzare a piacere.Classica senza tempo. TONIETTA in cuoio bianco rinnova il voltodi una sedia che dalla nascita, 1985 su disegno di Enzo Mari, nonha mai smesso di conquistare il pubblico più esigente.Praticità pieghevole. CELESTINA, ideata da Marco Zanuso nel1978, ha la struttura in acciaio: inox 18/8, brunito, cromato everniciato; seduta con schienale in fasce di nylon ricoperte in cuoio.Moderna e versatile. ISA, design Roberto Barbieri (2004) è perfettaper la casa, il contract e per l’esterno. Gambe in lega d’alluminiocon scocca in polipropilene rinforzato con fibra di vetro.Pieghevole per interni, outdoor e onboard. APRIL porta la firma diGae Aulenti (1964), una sedia pratica, elegante, comoda.Qui nella nuova proposta in tessuto Tecnopelle per esterni.L’impilabile in&out. TALIA nella versione con seduta e schienalein filo di Pvc con rinforzo in nylon (design Roberto Barbieri, 2008)e con struttura d’alluminio verniciato per esterni.


<strong>Happenings</strong>n.5/08 p.5Con AndreaBranzi<strong>Zanotta</strong> hasperimentato leprimeespressionidell’artiginatoartistico che sifa prodotto didesign. Firmatoe numeratoL’INCONTROPoetica delprogettoAndreaBranzi; unsuo pezzostorico e illibro “AnimaliDomestici”.Integrare design, arte e ricerca è il fulcro dellavoro di Andrea Branzi, soprattutto nel sensodi “spostare in avanti” la conoscenza e lariflessione critica. Da qui il costante impegnonei primi movimenti del “radical-design” anni’70. Compresa l’avventura con Alessandro Mendini eAlessandro Guerriero che in quegli anni stavanoimpostando per <strong>Zanotta</strong> un nuovo filone traindustrial design e artigianato d’autore: nacquero lacollezione Zabro e, su ideazione di Branzi, gliAnimali Domestici. Da questa mole di progetti,sperimentazioni e visioni scaturirono le Edizioni<strong>Zanotta</strong>. Grande organizzatore di mostre sul design,il made in Italy e i più attuali temi dell’abitare,Andrea Branzi ha ricevuto molti premi, tra i quali ilCompasso d’Oro alla carriera nell’87.D. Nel suo lavoro c’è sempre una stretta relazione traprogetto e ricerca. Rispetto al primo movimento“radicale” (da Archizoom a Superstudio, adAlchimia) come vive le “avanguardie” del presente?Crede ancora possibile qualcosa di innovativo neldesign attuale?R. Durante gli anni ’70 esisteva ancora unadifferenza netta tra il lavoro dei gruppi diAvanguardia e il design “normale”; cioè tra laproduzione destinata a un mercato di massa eun tipo di ricerca che cominciava a lavorareavendo come riferimento i nuovi mercati dinicchia, cioè di tendenza. Il “Nuovo DesignItaliano” è stato il primo in Europa ad andarein questa direzione, prima attraverso il designradicale e poi coi laboratori sperimentali comeAlchymia e Memphis. Adesso questa trasformazionesi è attuata e mi sembra che tutto il design sia un“design di tendenza”, che propone innovazione ericerca; i grandi mercati di massa sono scomparsi eil design giovanile si basa sulla ricerca e lasperimentazione. Non si chiama più “diavanguardia” perché non esiste più la retroguardia…D. Dopo gli “Animali domestici” lei disegnò vari mobiliper <strong>Zanotta</strong>. Quasi tutti si inserivano in quel campo ametà strada tra produzione industriale e piccola serie.C’è ancora spazio per questo tipo di oggetti?R. Mi sembra che la differenza tra produzioneindustriale e produzione artigianale sia del tuttoscomparsa, e anche i grandi marchi si stannoorientando verso la piccola serie (o addiritturaverso la serie numerata).D. Architettura, moda o arte: cosa influenza di piùil design contemporaneo?R. Credo che oggi sia il design a influenzarel’architettura, la moda e l’arte, e non viceversa. Lanostra è diventata una civiltà merceologica (e nontecnologica) e quindi sono gli oggetti, di serie o nondi serie, che costituiscono lo scenario di riferimento,l’iconologia più invadente.D. Quali sono i materiali più interessanti daimpiegare oggi nell’industria dell’arredamento?R. Ho sempre utilizzato ogni tipo di materiale,naturale e artificiale, e non credo che oggi esistanomateriali in grado di influenzare la cultura delprogetto; dal momento che il design stesso puòprogettare i materiali che gli sono utili, sia dal puntodi vista tecnico che espressivo.D. La complessità del presente porta il designer aoccuparsi di molti aspetti che spaziano dallabiologia alla domotica, dalla chimica allacertificazione energetica... In questo panoramaanche molto stimolante cosa consiglierebbe aigiovani che si affacciano al design?R. Credo che il ruolo del designer sia quello direalizzare un ambiente ospitale, di buona qualitàestetica e portatore di una sensibilità antropologica;tutte le altre culture tecniche o scientifiche possonoessere utili per raggiungere questo risultato.D. Grandi mostre sul design italiano e sull’abitare.Ne ha organizzate alcune rimaste storiche. Qualemostra inventerebbe oggi?R. Forse una mostra in grado di spiegare al pubblicocome è cambiata la cultura e l’organizzazioneindustriale nell’epoca della globalizzazione,dell’imprenditorialità di massa e della concorrenzainternazionale; troppo spesso facciamo riferimento acategorie produttive scadute e a organizzazioniindustriali che non esistono più, mentre si ignoranole reali modalità operative di un sistema industrialeche per stare sul mercato deve produrrecontinuamente innovazione e ricerca.


<strong>Happenings</strong>n.5/08 p.6FOCUSIL RIVESTIMENTOINTELLIGENTEMassima cura dei parametri tecnologicie dei materiali impiegati, attenzionealla funzionalità e al comfort segnanola scelta di <strong>Zanotta</strong> nel campo deirivestimenti tecnici specialiUna carrellatadi Saccorivestite colnuovo tessutoper esterniTecnopelle.Ecopelle, Tecnopelle, Nailpelle e Texirè rappresentanonella collezione <strong>Zanotta</strong> la gamma portantedei tessuti spalmati, rinforzati e trattati per poterresistere alle macchie e agli agenti atmosferici, dare soliditàai colori e brillantezza alla superficie dei prodottiimbottiti. Si tratta di supporti “intelligenti”, spesso construttura a sandwitch e ad alto contenuto tecnico, chevengono spalmati con film in resine sintetiche atossicheintegrate nella stessa struttura dei materiali di supporto.Nati nelle aziende calzaturiere, della moda sportiva e deltempo libero, sono stati presto adottati nel settore dell’arredamentoper le loro caratteristiche innovative: facilitàdi manutenzione, uso e pulizia, impermeabilità, morbidezza,alte qualità bio-meccaniche. Una prima area disviluppo che ha conquistato designer e produttori è stataquella della simulazione di materiali naturali come lapelle e il cuoio o “glam” e di tendenza come i tessuti verniciatianni ’70, leit motiv di punta. La seconda è stata unacombinazione di resistenza e performance date dall’elasticitàe dalla facilità di cucitura e applicazione. Grazieall’utilizzo di materiali particolari e di processi produttivispecializzati si è giunti alla realizzazione di strutture“accoppiate”supporto/pellicola davvero rivoluzionarie,duttili e poliedriche. I molti vantaggi sia nella faseproduttiva, sia nell’utilizzo da parte del consumatorefinale ne fanno il cavallo vincente nelle scuderie delmoderno design.ECOPELLE È un rivestimento che ha l’aspetto della pelleo del cuoio ma non è realizzato con materiale animale.Composto da una base di cotone su cui viene spalmatomateriale plastico (un mix di poliuretano e Pvc abbinati)simula perfettamente per morbidezza e contatto epidermicola superficie del pellame. Disponibile in molte gradazionidi colore, presenta notevoli vantaggi per facilitàdi pulizia e resistenza.NAILPELLE Il primo rivestimento tecnico ad alta tenutastudiato appositamente per il Sacco di <strong>Zanotta</strong> nasce dauna maglia di poliammide leggermente elastica, spalmatacon un film poliuretanico. Ha una “mano”morbida eopaca, dai colori vivaci e dalla grana appena ruvida.Perfetto per esprimere la forza trasgressiva e informaledella celebre seduta.TEXIRÈ È il tessuto tecnico lucido che è andato ad arricchirela gamma dei rivestimenti <strong>Zanotta</strong> per le sedute“vintage” dal 2007. Look da tipico vinile verniciato anni’70: “lampi di luce”percorrono la superficie della poltronaquando ci si siede e la si muove nella stanza. Presentatoper la poltroncina Karelia, il divano Throw Away e colSacco, ha riscosso subito un grande successo per il mixdi robustezza e brillantezza che lo contraddistingue...TECNOPELLE Applicato per la prima volta nel 2008 allaSacco, in occasione del quarantennale della celebre poltronadi Gatti-Paolini-Teodoro, è un rivestimento assairesistente all’azione degli agenti atmosferici come umiditàe irraggiamento diretto. Ideale per l’uso combinato traoutdoor e interior design.


DAL DISEGNO AL PRODOTTO<strong>Happenings</strong>n.5/08 p.7Giochi allo specchioUn piccolo progetto dimoderno décor èdiventato, per successivetrasformazioni, unoggetto di grande resaornamentale. È Pablo,il nuovo specchio diGabriele Rosa per <strong>Zanotta</strong>Schizzo e fotodello specchioPablo; a destra,il designer.Il punto di partenza è stato ragionaresull’uomo contemporaneo e sulla suacomplessa e schizofrenica personalità». Cosìil giovane designer Gabriele Rosa introducel’avvio dell’iter del progetto di Pablo, lo specchioentrato nel catalogo <strong>Zanotta</strong> 2008. Le possibilitàestetiche e artistiche di un prodotto industrialesemplice e funzionale, come può essere unospecchio, sono oggi illimitate. E non solo performa e stile, ma anche per tecnologia applicata.Qui si è partiti dal disegno del progettista perarrivare a una rielaborazione tecnica dove la formaera vincolata alla qualità e alla funzionalitàdell’oggetto. Appariva come una serie dispecchi che potevano essere appesi in modolibero e a diverse altezze, accostati più omeno regolarmente in parete. Unasorta di collage riflettente. Per produrloindustrialmente e renderloefficace sul piano dell’utilizzopratico, però, si è resonecessario un restyling coldesigner, che non stravolgessel’idea iniziale e la resaornamentale. Come conferma ilprogettista: «Sono partito da unmodello tridimensionale al computer,renderizzato e inviato a <strong>Zanotta</strong>. Ilprogetto è piaciuto subito, ma perarrivare dalla mia idea al prodottofinale sono state necessarie diversemodifiche... Mi interessava tradurreattraverso il progetto quel sentimento diinstabilità e frammentazione che sempre piùpersone, specie della mia età, si trovanoconsapevolmente a vivere. Ho pensato a unospecchio. Per prima cosa ho provato a prenderneuno e a suddividerlo in riquadri, poi ho capito cheera necessario un insieme più articolato, in cuivenissero utilizzati più specchi allo stesso tempo.Da ciò è nata un’ “aggregazione”, un insieme dielementi disposti in modo casuale che potevanoconservare una loro indipendenza. Quello cheavevo in mente ricordava una tecnica usata infotografia per comporre grandi immagini in collagedi tante piccole foto. In particolare avevo comeriferimento David Hockney. Oltre a questo, allaformazione del disegno ha contribuito la miapassione per l’estetica decostruttivista, lacosiddetta “Modernità liquida”: complessa,frammentata, dinamica. Era quello che volevo:elementi di dimensioni diverse, sovrapposti su piùlivelli in modo apparentemente disordinato». Ilprimo progetto prevedeva che ogni specchioavesse una cornice in legno e che fosse sospeso asoffitto con un sottile cavo. «I cavi previsti inorigine rendevano il prodotto troppo instabile e siè preferito eliminare le cornici che potevano essereevitate grazie a un taglio laser dei cristalli», osservaRosa. Inoltre gli specchi così appesi, accostati traloro, tendevano a ruotare e ad assumereallineamenti irregolari. Ma l’idea continuava apiacere a <strong>Zanotta</strong>, che ha proseguito la messa apunto, provando a incollare gli specchi con undisegno fedele alla disposizione originale. È poiemersa l’idea di verniciare il retro di ogni specchiocon un colore brillante. A quel punto sono bastatealcune prove di equilibrio e il Pablo ha presoforma. Ripercorrendo a ritroso le tappe, il designerricorda: «Se provo dare una definizione sinteticadel progetto-Pablo, mi viene in mente la prima rigadel celebre romanzo di Julio Cortàzar intitolato “Ilgioco del mondo”. Così come l’autore scrive: “Amodo suo questo libro è molti libri”, così a mepiace presentare Pablo dicendo: “questo specchioè molti specchi”».GABRIELE ROSANasce nel 1982 a Roma, dove silaurea in Disegno Industriale allaSapienza. Parallelamente agli studi,lavora come product designer conpubblicazioni e mostre dei progetti inItalia e all’estero e collaborando constudi professionali. Dal 2006acquisisce competenze incomunicazione e sviluppo-prodottonell’arredo d’alta gamma. Nonancora compiuti 26 anni avvia unapropria attività professionale edesordisce al Salone del Mobile 2008col primo prodotto per <strong>Zanotta</strong>.


NEWSDa non perdereMostre, eventi, autori<strong>Happenings</strong>n.5/08 p.8OLTRE L’ASIADue nuove tappe per lafortunata mostra “Italianstyle: dressing the bodyand daily life” che dalnovembre scorso percorrele vie dell’Asia: Kazakistane Uzbekistan. Realtà inrapido sviluppo che dellaglobalizzazione deicostumi e degli stiliprendono la parte piùinnovativa. I primi giornidi settembre l’evento è inKazakistan, mentre unmese dopo saranno leélite dell’Uzbekistan,nella capitale Tashkent,ad ammirare il talentoimprenditoriale eprogettuale degli italiani.E tra i buildings che siaffacciano sugli antichiminareti, <strong>Zanotta</strong> presentauna ricca selezione traclassico e contemporaneo:dalla poltroncina Dora allascrivania Cavour, algiocoso Shangai,all’ironico Mezzadro, allachiase-longue Genni. Finoal 15 ottobre, poi siprosegue in Asia centrale.SEDIE ALL’ITALIANAMumbai, la MaximumCity, tra qualche anno avràpiù abitanti del continenteaustraliano. Città-nazione,città di scienza, d’arte espettacolo. Luogo dicontrasti e di continuainnovazione. Qui, nelcontesto di Index-fierainternazionale di richiamonell’area asiatica- ci siprepara a offrire avisitatori abituati al nuovoe all’attivismocommerciale la forza deldesign italiano. “TheItalian Way of Seating.Fifty Years of ItalianChairs”, che ha consuccesso affrontato HongKong, ora sfida Mumbai.<strong>Zanotta</strong> presenta lesedute: Sella, Mezzadro,Blow, Tonietta, Zabro,Pavone, Sacco e Lia. La“piccola architettura” allaprova dell’esplosioneurbana del XXI secolo.Al MMRDA-ExhibitionCenter, dal 28/9/08 al3/10/08.INTERIEUR E SACCO:40 ANNITorna in autunno una dellefiere-vetrina più note perl’attenzione ai nuovi trend:Interieur nella belgaKortrijk. E se questa è la21 edizione biennale, glianni che si festeggiano perInterieur sono 40. Stessoinizio, il 1968, di altreavventurose iniziative nelmondo del design e delcostume, come ilquarantesimo anniversariodel Sacco di <strong>Zanotta</strong>. Che,per l’occasione, è invitatanei padiglioni di Kortijkcon la mostra “LaCommedia del Sacco”,dedicata alla sedutadisegnata nel ’68 da Gatti-Paolini-Teodoro. Nelsuggestivo allestimento,40 speciali poltrone Saccoin edizione limitata,rivestite con 40 diversi“tessuti di gala”provenienti dalle collezionistoriche e contemporaneedi un rinomato produttoredi creazioni perl’Haute Couture.Dal 17 al 26 ottobre.INDISPENSABILE MARIUn omaggio a 50 anni diattività creatrice, la mostraantologica che TorinoWorld Design Capital 2008dedica a un architetto cheha indagato in profondità ildesign industriale: “EnzoMari artista e designer”.L’opera di Mari èriconosciuta come unadelle più rappresentativedel design italiano:continua ricerca,sperimentazione di nuoveforme e indagine sulsignificato del prodotto.Mari è la coscienza criticadel design, ha creatooggetti indimenticabili eindagato a lungo sulrapporto tra spiritoartigianale e innovazionetecnologica. <strong>Zanotta</strong>espone le librerie Ulm eTreviri, il tavolo Acanto,l’appendiabiti Museo e lasedia Tonietta (Compassod’oro 1987).Al GAM -Galleria Civicad’Arte Moderna eContemporanea- di Torino,dal 29 ottobre al6 gennaio 2009.UN’EPOCA NEL MIRINOLa fotografia di moda perindagare i mutamenti delcostume: questo lo stile diElsa Heartter, grandefotografa tedesca, a cui laTriennale di Milano dedicaun omaggio speciale:“Viaggiare con la moda.I racconti itineranti di ElsaHaertter tra le pagine diGrazia”. Dal 1950“occhio” attento delsettimanale, la Haertter èfamosa per i servizi dimoda ambientati nellanatura esotica enell’architettura. L’arte, ilprogetto e lo spazio noncome meri sfondi maco-protagonisti.Le immagini in mostraprovengono dall’enormearchivio (28.000 tranegativi, provini e stampe)conservato da BeppeModenese e oggi presso laPOLI.teca del Politecnicodi Milano, nellasezione “Modacontents/Tremelloni.Dal23 settembre al 14ottobre. <strong>Zanotta</strong> è sponsortecnico dell’evento.BIOGRAFIA DOCÈ fresca di stampa, e ce nerallegriamo, la biografiacompleta di Carlo Mollino.Scritta dal giornalistatorinese MaurizioTernavasio, pubblicata daLindau, ha un titolo senzafronzoli: “Carlo Mollino. Labiografia”. E racconta di unpersonaggio che fu pilota diauto da corsa, grandefotografo e provetto sciatore,nonchè uno degli architettipiù originali e versatili delnostro ’900. Quarantanni difervida attività progettuale,oggetti di eccellente designancora in produzione (nelcatalogo <strong>Zanotta</strong>), abitazionidai segni indelebili edall’avveniristicaapplicazione tecnologica.Progetto editoriale Giuliana ZoppisProgetto grafico S+GCoordinamento e supervisione <strong>Zanotta</strong> spaCopyright <strong>Zanotta</strong> spaL’utilizzo di testi ed immagini è subordinatoad autorizzazione di <strong>Zanotta</strong>Ufficio Stampa <strong>Zanotta</strong>tel. 0362.4981www.zanotta.itcommunication@zanotta.it

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