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Happenings - Zanotta SpA

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<strong>Happenings</strong><br />

Anno 7 n.3<br />

20 settembre 2012<br />

PRODUZIONE<br />

Identità<br />

tessile<br />

Per personalizzare<br />

l’arredo, i rivestimenti<br />

e gli accessori<br />

tessili del catalogo<br />

<strong>Zanotta</strong> 2012<br />

p.2/3<br />

L’INCONTRO<br />

Taissa<br />

Buescu<br />

Il direttore di<br />

Casa Vogue Brasil<br />

analizza gli sviluppi<br />

del design nel<br />

suo grande Paese<br />

p.4<br />

DAL DISEGNO<br />

AL PRODOTTO<br />

Altopiano<br />

Il sistema di divani<br />

di Ludovica+Roberto<br />

Palomba per<br />

<strong>Zanotta</strong> offre<br />

molte soluzioni,<br />

dalla conversazione<br />

al puro relax<br />

p.5<br />

MONDO<br />

Vendere<br />

design è<br />

un’arte<br />

Negli <strong>Zanotta</strong> Shop<br />

di Milano e Atene e<br />

negli shop-in-shop<br />

di Miami e New York:<br />

qualità dei servizi e<br />

iniziative culturali<br />

p.6-7<br />

ARCHETIPI<br />

Celestina<br />

L’adattamento<br />

industriale di<br />

un oggetto<br />

“familiare”<br />

attraverso<br />

materiali nobili e<br />

dettagli raffinati<br />

p.8<br />

FOCUS<br />

Scoprire<br />

la bellezza<br />

Il Museo<br />

dell’Ottocento di<br />

Michele De Lucchi<br />

a Milano,<br />

appassionante<br />

tappa del progetto<br />

Gallerie d’Italia<br />

p.9<br />

NEWS<br />

Mostre,<br />

eventi,<br />

autori<br />

Appuntamenti da<br />

non perdere nel<br />

mondo del design<br />

p.10<br />

Composizione divano<br />

Party n.4 in tessuto<br />

Tuareg 26104; cuscinetti<br />

con tessuti decorativi<br />

Treccia, Quadretto,<br />

Quadro e Rombo.<br />

Accanto, scrittoio Party<br />

con sedia Lia, tavolino<br />

Toi, poltroncine Hillroad<br />

e tavolini Tempo (foto<br />

Adriano Brusaferri).


<strong>Happenings</strong><br />

n.3/12 p.2<br />

PRODUZIONE<br />

IDENTITÀ TESSILE<br />

Da sempre <strong>Zanotta</strong> cura<br />

la qualità dei tessuti<br />

impiegati sui prodotti.<br />

Dalle fibre naturali e<br />

preziose, ai tessuti tecnici,<br />

agli accessori tessili per<br />

personalizzare l’arredo.<br />

In questa foto, la<br />

sedia Lia in<br />

tessuto Tuareg 26105.<br />

A destra, divano<br />

Altopiano in tessuto<br />

Vivo 26305 con<br />

cuscinetti Gru lana e<br />

Gru cotone.<br />

Raffinati e morbidi al<br />

tatto: la selezione che<br />

ogni anno viene fatta<br />

in <strong>Zanotta</strong> sia per i divani,<br />

sia per i letti punta<br />

a costituire una<br />

vera e propria linea di prodotto. Un tessuto<br />

può davvero fare la differenza in un<br />

interno. La tradizione della cura nella<br />

scelta, nella lavorazione e nell’applicazione<br />

dei rivestimenti tessili è nella storia<br />

dell’azienda, da quando Aurelio ed<br />

Emilio <strong>Zanotta</strong> muovevano negli anni 50<br />

i primi passi nella fabbricazione di arredi<br />

imbottiti. Una continua messa a punto di<br />

linguaggi estetici e funzionali, una ricerca<br />

costante delle fibre, delle caratteristiche<br />

materiche, della vestibilità ideale, della<br />

gamma cromatica. Una vicenda particolare<br />

riveste la metamorfosi della poltrona<br />

Sacco: dal ’68 in evoluzione per varianti >


<strong>Happenings</strong><br />

n.3/12 p.3<br />

Qui sotto, poltrona e<br />

pouf Derby in tessuto<br />

Corvara 64331.<br />

Al centro, cuscini Zip,<br />

Romance, Micky, Gru<br />

cotone e Gru lana;<br />

sotto, cuscini con<br />

tessuti decorativi<br />

Rombo, Quadro,<br />

Treccia, Quadretto. A<br />

destra letto Talamo in<br />

tessuto Vasco 25815.<br />

tessili, “abiti” d’alta moda (come la collezione<br />

dei 40 anni) e tessuti tecnici “intelligenti”.<br />

Quello nel tessile è un percorso<br />

a 360 gradi che vede nel 2012 il catalogo<br />

<strong>Zanotta</strong> vivere una stagione al massimo<br />

dell’espressione e dell’innovazione: ben<br />

quattro le collezioni di grande eleganza e<br />

qualità. Dalla linea Vivo, tela di cotone<br />

strutturata e morbida, a Tuareg tessuto<br />

operato effetto mélange ideale per rivestire<br />

linee e curvature imbottite, a<br />

Corvara tessuto matelassé con decoro a<br />

treccia dall’effetto tridimensionale, a<br />

Tangeri morbidi filati 100% poliestere<br />

Trevira Cs, resistenti al fuoco e adatti ai<br />

prodotti del contract.<br />

A TUTTO DÉCOR Pensata per i cuscinetti, una gamma di quattro<br />

rivestimenti decorativi: Treccia, Rombo e Quadro, tessuti jacquard<br />

in puro cotone 100% con disegni geometrici in rilievo e colori<br />

ispirati alla natura. Quadretto, tessuto misto a telaio jacquard con<br />

piccolo decoro a quadri. Infine, un set di cinque cuscinetti in piuma<br />

o piumino d’oca confezionati con cura artigianale su disegno di<br />

Ludovica+Roberto Palomba: Zip, Romance, Micky, Gru cotone<br />

e Gru lana. Impunturati, con bordature e cuciture tono su tono<br />

o a contrasto, completano e personalizzano gli imbottiti.


<strong>Happenings</strong><br />

n.3/12 p.4<br />

L’INCONTRO<br />

Una finestra<br />

sul Brasile<br />

Economia in<br />

crescita e vitalità<br />

creativa fanno<br />

del Brasile<br />

uno dei Paesi<br />

emergenti più<br />

dinamici e<br />

promettenti per<br />

il comparto<br />

design. Con un<br />

solo neo…<br />

Ce ne parla<br />

Taissa Buescu.<br />

Taissa Buescu;<br />

sopra, Casa Vogue<br />

Brasil di luglio.<br />

Taissa Buescu, nata a<br />

New York e cresciuta<br />

a San Paolo del<br />

Brasile (laurea in<br />

legge), dirige dal<br />

2010 Casa Vogue<br />

Brasil -Edizioni Globo Condé Nast.<br />

La sua grande passione, il design,<br />

l’ha coltivata in Italia dove per sette<br />

anni ha curato pubblicazioni, eventi e<br />

mostre. Tra queste la grande<br />

collettiva per la Galleria Haaz di<br />

Milano e quelle sul design brasiliano<br />

per il Festival della Creatività di<br />

Firenze (2008) e la Fondazione<br />

Triennale (2010).<br />

D. Come sono apprezzati oggi i<br />

prodotti del design industriale<br />

italiano nel suo Paese di adozione?<br />

R. Grazie al Salone del Mobile e a<br />

tutte le design week organizzate nel<br />

mondo (ci sono forse più design<br />

week che settimane nel calendario<br />

solare...), ma anche alle testate che<br />

lavorano sulla diffusione della cultura<br />

dell’arredamento e del design (Casa<br />

Vogue Brasil compresa), il design<br />

italiano diventa sempre più<br />

apprezzato e, direi, più democratico<br />

nel senso di accessibile a un vasto<br />

pubblico. Questa realtà si sta<br />

sviluppando pure in Brasile, anche se<br />

c’è ancora tanto da fare per quella<br />

che Starck definisce “la vera<br />

democratizzazione del design”.<br />

D. Qual è il pubblico ideale per le<br />

imprese di arredamento di buon<br />

livello nel suo Paese?<br />

R. In Brasile il design è ancora<br />

vissuto come prodotto di nicchia. I<br />

prezzi dei prodotti d’arredo firmati da<br />

designer rinomati e distribuiti dalle<br />

più prestigiose aziende<br />

d’arredamento sono molto alti.<br />

Pertanto, il pubblico che lo capisce e<br />

lo consuma qui è quello di classi A e<br />

B (a reddito elevato, secondo gli<br />

standard economici), anche se<br />

piuttosto giovani, tra i trenta e i<br />

cinquant’anni.<br />

D. Nella crisi globale, gli analisti<br />

affermano che il Brasile si sta<br />

posizionando come uno degli<br />

“eldorado” dei brand d’alta gamma<br />

internazionali. Cosa ne pensa?<br />

R. Che questo è vero fino a un certo<br />

punto. Certo, l’economia brasiliana<br />

cresce in modo consistente e si è<br />

verificato un allargamento della<br />

classe B con forte potere d’acquisto.<br />

Comunque sia questo “eldorado” per<br />

i produttori internazionali non riesce<br />

a espandersi a causa dei dazi<br />

doganali che raddoppiano o<br />

addirittura triplicano i prezzi finali al<br />

consumatore locale. Ci vorrebbe<br />

urgentemente una riforma tributaria<br />

della legge brasiliana perchè il Paese<br />

diventi un vero “eldorado” stabile,<br />

almeno per il prossimo decennio.<br />

D. Quali sono in Brasile i prodotti più<br />

apprezzati del made in Italy?<br />

R. Il made in Italy è un timbro che in<br />

Brasile - come in tutto il mondo -<br />

aggiunge alto valore ai prodotti di<br />

ogni settore: moda, design, cibo, arte.<br />

Noi brasiliani amiamo enormemente<br />

tutto quello che arriva dall’Italia!<br />

D. I progettisti e i designer brasiliani<br />

sembrano avere molto in comune<br />

con la creatività degli artisti.<br />

R. Sì e potrei aggiungere che<br />

l’approccio artistico sulla<br />

progettazione dei pezzi d’arredo in<br />

Brasile è stato iniziato e diffuso nel<br />

mondo dai fratelli Campana, a fine<br />

anni 90. Loro sono senz’altro una<br />

fonte d’ispirazione per i designerartisti<br />

della nuova generazione<br />

nazionale come Rodrigo Almeida,<br />

Bruno Jahara, Carol Gay. Il design<br />

brasiliano, però, ha anche un forte<br />

Dna nella lavorazione “purista” del<br />

legno, iniziato negli anni 50 da<br />

maestri come Sergio Rodrigues,<br />

Geraldo de Barros, Joaquim Tenreiro<br />

e anche dall’italiana radicata in<br />

Brasile, Lina Bo Bardi. I protagonisti<br />

contemporanei di questa scuola sono<br />

tanti: Claudia Moreira Salles, Zanini<br />

de Zanine e Jader Almeida.<br />

D. Come valuta il catalogo <strong>Zanotta</strong>?<br />

Ha qualche pezzo “del cuore”?<br />

R. Uno dei miei primi lavori in Italia,<br />

nel 2004, è stato proprio per il<br />

catalogo di <strong>Zanotta</strong>. Ho imparato<br />

molto sul design italiano tramite<br />

l’esplorazione delle sue collezioni.<br />

Avrei non uno ma tanti pezzi preferiti:<br />

le poltrone Ardea e Gilda di Carlo<br />

Mollino, la collezione Quaderna del<br />

Superstudio, la seduta Allunaggio dei<br />

fratelli Castiglioni, la sedia Singer, “per<br />

visite brevissime”, di Bruno Munari.


<strong>Happenings</strong><br />

n.3/12 p.5<br />

Paesaggio fluttuante<br />

DAL DISEGNO<br />

AL PRODOTTO<br />

Altopiano, il<br />

nuovo sistema di<br />

divani ideato da<br />

Ludovica+Roberto<br />

Palomba, offre<br />

molte soluzioni<br />

giocate<br />

sull’alternanza<br />

degli elementi<br />

imbottiti e<br />

sulle diverse<br />

profondità.<br />

Da tre anni stavamo studiando un nuovo<br />

concetto d’imbottito con un mood<br />

familiare e una comodità ineccepibile.<br />

Che permettesse di vivere il soggiorno<br />

dalla conversazione al puro relax.<br />

Volevamo fosse di un’eleganza semplice e distintiva<br />

insieme, senza tentare di stupire, come se la sua forma<br />

stesse già nel Dna dell’utente contemporaneo.<br />

Finalmente, dall’unione delle nostre competenze con<br />

quelle dell’Ufficio Sviluppo Prodotto di <strong>Zanotta</strong> è<br />

nato Altopiano: il piano è sollevato e sembra fluttuare<br />

sul pavimento. Il guscio accoglie la parte morbida dei<br />

cuscini, disegnando una sorta di “skyline” nel salotto<br />

di casa». L’architetto Roberto Palomba racconta così<br />

la nascita del nuovo sistema di divani componibili<br />

Altopiano, firmato da Ludovica+Roberto Palomba.<br />

Grazie alla particolarità della seduta che ingloba la<br />

base e ai piedini arretrati in diagonale, si crea un effetto<br />

per cui il divano sembra una forma sospesa; a<br />

questo si aggiunge l’inedita bombatura degli schienali<br />

e delle sedute, fattore che consente un comfort<br />

ergonomico eccezionale. Altopiano è composto di diversi<br />

elementi da combinare secondo le esigenze: divani,<br />

poltrone allungate, elementi terminali senza<br />

braccioli e pouf, con cui ottenere dal tradizionale divano<br />

monoblocco ai componibili da 4, 6, 8 e più posti.<br />

L’aggregazione degli elementi può essere fatta in<br />

linea, ad angolo o in modo più articolato. La struttura<br />

della seduta è interamente d’acciaio, le imbottiture in<br />

poliuretano a quote differenziate hanno inserti trapuntati<br />

a settori separati in piuma d’oca per la seduta<br />

per una notevole comodità di contatto; per lo schienale<br />

e i braccioli trapunte in piuma d’oca con fiocchi<br />

di fibra poliestere che le rendono meno deformabili.<br />

Sopra le trapunte, una falda di Dacron/Du Pont conferisce<br />

uniformità, morbidezza e comfort totale al<br />

prodotto. «Una delle componenti di base di<br />

Altopiano sta proprio nello studio delle cuciture del<br />

rivestimento tessile, il cui posizionamento puntuale<br />

è importante per un buon risultato estetico e funzionale»,<br />

spiega Palomba. «Il tessile riveste un ruolo<br />

cruciale nel sistema e crea nuove identità. Dalla selezione<br />

tra 200 diversi tipi di tessuto abbiamo scelto i<br />

più adatti e attuali». La qualità delle fibre - lino, cotoni<br />

tramati e tele grezze - si unisce a una collezione di<br />

cuscini coordinati e a un set di 5 cuscinetti decorativi<br />

in piuma d’oca confezionati con cura artigianale.<br />

L’alternanza di tessuti operati, impunture, bordi a risalto,<br />

texture e colori mélange crea un risultato nuovo<br />

e raffinato.<br />

LUDOVICA+ROBERTO PALOMBA<br />

Architetti, vivono e lavorano a Milano.<br />

Fondano nel 1994 Palomba Serafini<br />

Associati. Lo Studio si occupa di<br />

architettura, design, exhibition design,<br />

direzione artistica, comunicazione e<br />

marketing. Hanno ricevuto numerosi<br />

premi e riconoscimenti internazionali.<br />

Collaborano con diverse aziende<br />

leader del design internazionale,<br />

tra cui (dal 2004) <strong>Zanotta</strong>.


MONDO<br />

VENDERE<br />

DESIGN<br />

È UN’ARTE<br />

<strong>Happenings</strong><br />

n.3/12 p.6<br />

A sinistra, lo <strong>Zanotta</strong><br />

Shop Milano;<br />

in questa foto,<br />

lo showroom<br />

monomarca di<br />

<strong>Zanotta</strong> ad Atene.<br />

Viaggio negli showroom<br />

dove il design <strong>Zanotta</strong> si<br />

offre al mondo: dai<br />

monomarca di Atene e<br />

Milano agli shop-in-shop di<br />

Miami e New York. La qualità<br />

dei servizi è affiancata da<br />

avvincenti iniziative culturali.<br />

Cosa vuol dire vendere il<br />

design <strong>Zanotta</strong> oggi?<br />

Quali sono i canali ideali<br />

per tenere i contatti con i<br />

progettisti e il pubblico?<br />

Come vengono presentati<br />

in showroom i pezzi del design storico e le<br />

nuove proposte, in particolare con quali<br />

scelte espositive (colori, materiali, luci)?<br />

Abbiamo rivolto queste domande ai due<br />

responsabili dei negozi monomarca<br />

<strong>Zanotta</strong> di Milano e di Atene, Michela<br />

Scorri (dello <strong>Zanotta</strong> Shop, primo negozio<br />

esclusivo del marchio, nella centrale piazza<br />

del Tricolore) e Dimitris Varangis (architetto<br />

e direttore di Varangis Avepe, nel cuore<br />

dell’esclusivo quartiere di Kolonaki).<br />

M. Scorri: «Vendere <strong>Zanotta</strong> è vendere<br />

design, non un mero prodotto, ma qualcosa<br />

di superiore. Vuol dire vendere oggetti, frutto<br />

di un accurato studio in campo creativo e<br />

produttivo. <strong>Zanotta</strong> da sempre investe molto<br />

in ricerca e sperimentazione: lo si percepisce<br />

nei prodotti, all’avanguardia dal punto di<br />

vista stilistico e tecnologico e di alto livello<br />

qualitativo. Il negozio di Milano è una<br />

vetrina sul mondo: punto di riferimento per<br />

designer, progettisti e utenti. Vendere design<br />

oggi è anche saper fornire un servizio totale,<br />

garantendo durata e qualità nel tempo».<br />

D. Varangis: «La presenza di <strong>Zanotta</strong> nel<br />

nostro mercato comprende prodotti<br />

storici, moderni, post-moderni e<br />

contemporanei. È una grande<br />

soddisfazione avere tra le mani una<br />

collezione tale, che risalta nella mole<br />

infinita dei prodotti di massa e delle copie<br />

low cost, fornendo una prospettiva diversa<br />

di ciò che è davvero design. La<br />

combinazione di autentico design italiano<br />

e qualità senza compromessi dà al cliente<br />

(come al rivenditore) tutti i vantaggi e i<br />

meriti di una scelta superiore».<br />

M. Scorri: «Quanto alle strategie e ai modi<br />

per tenere vivo il contatto con l’esterno,<br />

dai progettisti ai clienti finali (fattore<br />

fondamentale per chi si occupa di<br />

vendere) procediamo su più fronti.<br />

Intanto, lo <strong>Zanotta</strong> Shop diventa diverse<br />

volte l’anno un luogo di riferimento<br />

culturale per pubblico e addetti, con un<br />

ricco calendario di eventi e mostre tra arte,<br />

design e attualità. Il negozio è un punto<br />

d’incontro dove coinvolgere il pubblico e<br />

offrirgli l’opportunità di scambiare idee ed<br />

entrare in contatto con esperti e<br />

progettisti. Inoltre, abbiamo un sistema di<br />

comunicazioni periodiche con la clientela<br />

e una serie d’iniziative ad hoc per gli studi<br />

di architettura, accompagnate da visite di<br />

aggiornamento sulla produzione».


Un altro scorcio dello<br />

showroom <strong>Zanotta</strong> nel<br />

centro storico milanese<br />

e, a destra, Dimitri<br />

Varangis con una<br />

collaboratrice nello<br />

<strong>Zanotta</strong> Shop Atene.<br />

<strong>Happenings</strong><br />

n.3/12 p.7<br />

Due shop-in-shop negli Usa<br />

Da grande protagonista della storia del design Italiano, <strong>Zanotta</strong> conquista la scena<br />

internazionale con i due shop-in-shop d’eccellenza negli Stati Uniti, uno a New York<br />

e uno a Miami, punti di riferimento per la comunità più colta e sensibile delle due<br />

città. Nella “grande mela” <strong>Zanotta</strong> è con i suoi prodotti all’interno degli ampi e<br />

moderni ambienti dello storico showroom Domus Design Collection, nella<br />

centralissima Madison Avenue, condotto da Babak e Siamak Hakakian. Il concept<br />

della presenza <strong>Zanotta</strong>, collocata in oltre 400 mq su due piani, è ideato dallo Studio<br />

BPM di Milano. A Miami, <strong>Zanotta</strong> ha scelto come vetrina ideale un grande spazio<br />

nel famoso distretto di punta della città: il 4141 Design sulla 2nd Avenue, ideato dai<br />

fratelli David e John Marquette. All’interno dei 25mila mq dedicati alle migliori firme<br />

del design italiano e internazionale, <strong>Zanotta</strong> occupa una vasta postazione che si<br />

evolve periodicamente, con l’arrivo delle nuove collezioni. Sempre in equilibrio tra<br />

design innovativo, atmosfere creative e interpretazione dei nuovi stili di vita.<br />

D. Varangis: «Anche ad Atene siamo alla<br />

costante ricerca di modi e temi per tenere<br />

vivo l’interesse nei confronti del design in<br />

toto e di quello del brand in particolare. Le<br />

modalità di coinvolgimento del pubblico<br />

sono molte: in questi giorni, per esempio,<br />

abbiamo allestito una mostra di fotografia<br />

sulla cultura del Medioriente. Il nostro<br />

negozio ha recentemente rafforzato la<br />

presenza nel settore del contract nell’area tra<br />

Abu Dhabi, Doha Qatar e il Muscat Oman.<br />

Per portare il “sapore” di questi Paesi nel<br />

nostro mercato abbiamo scelto una<br />

combinazione tra l’atmosfera del design<br />

<strong>Zanotta</strong> e gli elementi dell’est asiatico. Gli<br />

arredi sono collocati davanti a gigantografie<br />

di oasi e valli delle regioni dell’Oman. E<br />

poiché siamo a cavallo della bella stagione<br />

greca, le immagini di dune, sabbia e cieli<br />

mediorientali ben si prestano a fare da<br />

cornice ai pezzi outdoor delle collezioni<br />

<strong>Zanotta</strong>. Immaginate una sedia Talia di<br />

Roberto Barbieri su uno sfondo così<br />

suggestivo: è una combinazione intrigante».<br />

M. Scorri: «Ogni due o tre mesi,<br />

l’allestimento dello showroom di Milano<br />

viene completamente rivisitato, anche<br />

grazie alla collaborazione con<br />

professionisti esterni. Per quanto concerne<br />

il “mix” tra design storico e nuove<br />

proposte nei vari corner del negozio, è<br />

sorprendentemente armonica: la<br />

convivenza tra pezzi di epoche così<br />

diverse risulta sempre naturale. Ogni<br />

prodotto <strong>Zanotta</strong> è come facente parte di<br />

un mondo: un “filo rosso” lega l’intera<br />

collezione cosicchè una poltrona<br />

anni 40 è perfetta accanto all’ultimo<br />

divano contemporaneo».<br />

D. Varangis: «Succede anche nel nostro<br />

showroom ciò che afferma Michela. La<br />

produzione storica <strong>Zanotta</strong> , quella della<br />

tradizione del progetto moderno a partire<br />

dai pezzi ideati negli anni 30, 40 e 50 fino<br />

ai 60-70 è al tempo stesso classica e unica.<br />

Traduce perfettamente il passaggio da<br />

“forma&funzione” a “funzione&anima”.<br />

Nel senso di stile e magia. Nei pezzi come<br />

la Follia di Terragni (’34), l’Ardea di Mollino<br />

(’44), il Mezzadro dei Castiglioni (’57), il<br />

Primate di Achille Castiglioni (’70), per<br />

esempio, c’è la quintessenza del disegno<br />

classico. La stessa che sta alla base del<br />

letto Caracalla, del tavolo Lungometraggio,<br />

della poltrona Derby di Duchaufour<br />

Lawrance e del divano componibile Parco.<br />

Disegno essenziale e lineare con quel<br />

tocco speciale che delinea lo spirito del<br />

tempo, il nuovo stile moderno firmato<br />

<strong>Zanotta</strong>. Ecco perché allo Shop di Atene<br />

combiniamo la tradizione del “puro<br />

moderno” con la verve del<br />

contemporaneo, un mix che trova in<br />

<strong>Zanotta</strong> una rappresentazione ideale».<br />

«Il negozio è un punto<br />

d’incontro dove coinvolgere<br />

il pubblico, offrirgli<br />

l’opportunità di scambiare<br />

idee ed entrare in contatto<br />

con esperti e progettisti»


ARCHETIPI<br />

<strong>Happenings</strong><br />

n.3/12 p.8<br />

CELESTINA<br />

Designer<br />

Marco Zanuso<br />

Anno di progettazione 1978<br />

Anno di produzione 1978<br />

Tipologia<br />

Sedia pieghevole<br />

Struttura Acciaio inox 18/8<br />

lucidato, acciaio<br />

brunito, cromato o<br />

verniciato, colore<br />

nero, bianco o<br />

grafite. Sedile e<br />

schienale in doghe<br />

di nylon ricoperte<br />

in cuoio.<br />

Misure<br />

Musei<br />

42x50xh82cm<br />

Design Museum a<br />

Butlers Wharf,<br />

Londra; Vitra Design<br />

Museum di Weil<br />

am Rhein;<br />

Fondazione Triennale<br />

Design Museum,<br />

Milano.<br />

La storia<br />

La più antica e popolare delle sedie pieghevoli è<br />

reinterpretata da Marco Zanuso su richiesta di<br />

Aurelio <strong>Zanotta</strong>, che l’aveva notata in Francia,<br />

sulla Croisette e che, come amava spesso fare,<br />

aveva capito che era un “pezzo da 90” da<br />

analizzare a fondo e riproporre, potenziandone<br />

le valenze formali e funzionali . Famosa la frase:<br />

«Architetto, questa è Cenerentola: a te farla<br />

diventare Principessa». L’idea del designer:<br />

l’adattamento industriale di un oggetto<br />

“familiare” attraverso materiali nobili e dettagli<br />

raffinati. Nel nobilitare la classica sedia<br />

pieghevole in legno o piattina di metallo, Zanuso<br />

riesce con Celestina a coniugare la praticità di<br />

nuovi materiali attuali e indistruttibili, con la<br />

nobiltà della seduta in cuoio, morbido ed elastico.<br />

I valori<br />

Nel riappropriarsi della sedia tradizionale<br />

nascono forme essenziali, curate, nobilitate.<br />

Passato e futuro si sposano nei materiali: il nylon<br />

si riveste di cuoio e le doghe così rivestite sono<br />

fissate al telaio della struttura con pregiati chiodi<br />

in rame. Il prodotto finale è una seduta leggera<br />

ed essenziale facilmente adattabile ad ogni<br />

contesto, pratica da riporre se piegata (con un<br />

ingombro di pochi centimetri) e comoda da usare<br />

una volta aperta. Ampia la scelta delle finiture<br />

della struttura: acciaio brunito, cromato o<br />

verniciato di tre colori, da accordare con tante<br />

varietà di toni per il rivestimento in cuoio.


<strong>Happenings</strong><br />

n.3/12 p.9<br />

Il nuovo Museo dell’Ottocento,<br />

negli schizzi dell’arch.<br />

De Lucchi e in due scorci della<br />

facciata e dell’interno.<br />

FOCUS<br />

Scoprire<br />

la bellezza<br />

Il Museo dell’Ottocento di<br />

Michele De Lucchi a Milano,<br />

appassionante tappa del<br />

progetto Gallerie d’Italia.<br />

Uno spazio culturale destinato<br />

a ospitare iniziative aperte<br />

al vasto pubblico e a rafforzare<br />

il legame con il territorio.<br />

Da pochi mesi a Milano, in pieno climatizzazione è curato per rispettare le<br />

centro, si è aperto alla città un strutture e le decorazioni originali. In una<br />

complesso architettonico e delle stanze si trova un camino con una<br />

artistico di grande valore. magica finestra che si affaccia sul giardino di<br />

Si tratta dei sette-ottocenteschi Palazzi casa Manzoni. Dove le pareti lasciano spazio,<br />

Anguissola e Brentani: dimore storiche i quadri sono disposti a quadreria, alla guisa<br />

divenute le Gallerie di Piazza Scala grazie dei salotti borghesi ottocenteschi. A Palazzo<br />

all’iniziativa di Fondazione Cariplo con Intesa Brentani Greppi si accede mediante una<br />

Sanpaolo e all’allestimento architettonico di scaletta di legno che introduce ad ambienti<br />

Michele De Lucchi. Una magnifica collezione informali... Qui le sezioni espositive sono<br />

di 200 opere dell’Ottocento Lombardo -e altri evidenziate con i colori delle pareti, com’era<br />

capolavori- conduce attraverso un secolo d’uso nelle abitazioni ottocentesche. La sala<br />

d’arte italiana dai bassorilievi di Antonio delle Colonne è l’ultima del provvisorio<br />

Canova alle tele di Umberto Boccioni. percorso museale e, con le opere del<br />

Le opere esposte, appartenenti alle raccolte Boccioni, introduce al nuovo secolo.<br />

della Fondazione e della Banca, facevano Affacciati sul giardino di Palazzo Anguissola,<br />

parte di collezioni come quelle del principe prima dell’uscita, s’incontrano bookshop e<br />

Rezzonico, dell’imperatore d’Austria e dei re caffetteria. Il giardino interno è uno spazio<br />

d’Italia. Le Gallerie sono tra via Manzoni, via espositivo all’aperto che sarà usato per<br />

Morone e Piazza della Scala, in palazzi storici mostre future. Nell’autunno 2012 l’ingresso<br />

del patrimonio di Intesa Sanpaolo, oggi aperti alle Gallerie d’Italia sarà trasferito in<br />

al pubblico. Gli edifici furono ideati dai più Piazza della Scala». Andrea M. Massari,<br />

importanti architetti che operavano in città a Responsabile dei beni archeologici e storicoartistici<br />

dell’Istituto, aggiunge «Le Gallerie<br />

cavallo dei due secoli. Come spiega Michele<br />

De Lucchi, in calce ai suoi bellissimi disegni a di Piazza Scala, che si uniscono a quelle<br />

matita su carta: «Dei quattro palazzi che di Palazzo Leoni Montanari di Vicenza e<br />

ospitano le Gallerie d’Italia, costruiti tra la di Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli, sono<br />

metà del ’700 e i primi del ’900 nel centro di l’esito di un progetto ambizioso per la città:<br />

Milano: al n.10 di via Manzoni si trova il dopo l’apertura nel novembre 2011 dell’area<br />

Palazzo con cortile ottagonale progettato da espositiva “Da Canova a Boccioni” è prevista<br />

Luigi Canonica su commissione dell’avvocato l’inaugurazione nell’autunno 2012 della<br />

Antona Traversi nel 1829; il cortile è lo snodo sezione dedicata al XX° secolo, denominata<br />

delle Gallerie. Lo completa un portico dalle Cantiere del Novecento, nel palazzo<br />

logge in bronzo e dalle ampie finestrature. affacciato su Piazza della Scala».<br />

Dallo scalone progettato dal Canonica si Un percorso culturale d’eccellenza, come<br />

accede al piano primo del sontuoso Palazzo sintetizza l’Assessore alla cultura Stefano<br />

Anguissola, dove 13 gessi del Canova sono Boeri: «Questo luogo rappresenta<br />

esposti su cavalletti in bronzo, suddivisi un paradigma del fare cultura a Milano, oggi.<br />

per tema, in sintonia con l’architettura Nel senso dell’emersione delle Arti e<br />

neoclassica. Il progetto illuminotecnico e di di capolavori finalmente fruibili da tutti».


NEWS<br />

Da non perdere<br />

Mostre, eventi, autori.<br />

<strong>Happenings</strong><br />

n.3/12 p.10<br />

POP ART DESIGN<br />

È il titolo dell’esposizione<br />

a cura di Vitra Design<br />

Museum, Louisiana<br />

Museum of Modern Art e<br />

Moderna Museet, allestita<br />

al Vitra di Weil am Rhein e<br />

itinerante nel 2013: famose<br />

opere della Pop Art<br />

dal 1956 al 1972 sono<br />

accostate a oggetti di<br />

design del medesimo<br />

periodo, in un dialogo che<br />

mette in risalto le mutue<br />

influenze delle due<br />

discipline. Le sezioni sono<br />

organizzate per temi:<br />

il feticismo, l’esagerazione,<br />

la stilizzazione ecc. Ognuno<br />

dei musei coinvolti<br />

partecipa con una selezione<br />

di opere (da Rauschenberg<br />

a Jasper Johns, Andy<br />

Warhol, Ettore Sottsass,<br />

Oldenburg, ecc) e con<br />

incontri tra artisti e<br />

designer. Nel catalogo la<br />

parte dei contributi italiani<br />

di arte e design è a cura di<br />

Germano Celant; di <strong>Zanotta</strong><br />

è in mostra una poltrona<br />

gonfiabile Blow di De Pas,<br />

D’Urbino, Lomazzi e Scolari<br />

(1967). Dal 12 ottobre 2012.<br />

ZANOTTA A<br />

INTERIEUR 2012<br />

La Biennale internazionale<br />

di design Interieur che<br />

si tiene a Kortrijk, Belgio,<br />

è dal 1968 uno degli<br />

appuntamenti più attesi<br />

da creativi e addetti ai<br />

lavori (la scorsa edizione<br />

ha avuto oltre 93mila<br />

visitatori). La 23° tappa<br />

vede la manifestazione<br />

espandersi ulteriormente<br />

nel cuore del centro<br />

storico, con un’area per<br />

mostre e workshop. Oltre<br />

300 marchi del migliore<br />

design del mondo si<br />

avvicendano su 40mila<br />

mq: <strong>Zanotta</strong> è presente<br />

con un ampio spazio<br />

che accoglie le nuove<br />

collezioni e i pezzi storici<br />

(Hall 1, stand 126).<br />

Molti gli eventi in corso<br />

all’interno della fiera, negli<br />

showroom e negli edifici<br />

più prestigiosi, con premi<br />

alle idee innovative,<br />

alle visioni sul futuro<br />

dell’interior design e<br />

alle nuove forme di<br />

comunicazione.<br />

Dal 20 al 28 ottobre 2012.<br />

99 ICONE IN CINA<br />

Arriva in Cina, ad<br />

Hangzou, all’interno della<br />

manifestazione “Italiaamo:<br />

Cina e Italia, un amore di<br />

design”, la grande mostra<br />

che dal 2009 viaggia per<br />

le città del mondo.<br />

Organizzata dal Centro<br />

Ricerche Enrico Baleri<br />

e curata da Enrico Baleri<br />

e Luigi Baroli, l’esposizione<br />

riunisce 99 piccoli grandi<br />

capolavori rappresentativi<br />

di uno stile che ha reso<br />

celebre in tutto il mondo il<br />

design italiano. Sono alcuni<br />

degli oggetti cult del made<br />

in Italy, testimoni della<br />

creatività, della ricerca e<br />

dell'innovazione del genio<br />

nostrano applicato,<br />

soprattutto, alla moda e al<br />

design. <strong>Zanotta</strong> è in mostra<br />

con alcune icone storiche<br />

ancora in produzione:<br />

il tavolino Cumano,<br />

lo sgabello Mezzadro, la<br />

poltrona anatomica Sacco,<br />

l’appendiabiti Sciangai,<br />

il tavolino Servomuto e<br />

il portacenere Servofumo.<br />

Dall’8 al 15 ottobre 2012.<br />

ART ON CHAIRS<br />

Al Paredes Center of<br />

Furniture Design<br />

dell’omonima cittadina<br />

portoghese è in corso la<br />

mostra curata dall’arch.<br />

Paolo Deganello, che<br />

ricostruisce attraverso<br />

i processi produttivi un<br />

percorso composto da<br />

11 sedute-icona. “Art on<br />

Chair” intende mettere in<br />

luce i cambiamenti creati<br />

dall’arte e dal design nella<br />

concezione dell’oggetto<br />

sedia attraverso esibizioni,<br />

workshop, proiezioni e<br />

incontri. L’intero evento<br />

diventerà itinerante nel<br />

2013 all’interno di musei e<br />

centri culturali nel mondo,<br />

oltre a costituire parte del<br />

futuro MAM, Monsteiro<br />

das Artes do Movel della<br />

città. <strong>Zanotta</strong> espone alla<br />

mostra una storica<br />

poltroncina Imperiale di<br />

Achille Castiglioni (1983).<br />

Dal 14 settembre<br />

al 18 novembre 2012.<br />

DÉJÀ-VU!<br />

Tra le principali mostre<br />

allestite nei moderni spazi<br />

fieristici di Interieur 2012<br />

a Kortijk, l’esposizione<br />

“Déjà-vu!” -curata da<br />

Chris Meplon- costruisce<br />

un percorso tra gli<br />

archetipi, gli “omaggi a…”<br />

e i pezzi che nel corso<br />

degli anni hanno dato vita<br />

a generazioni di “già<br />

visti”. E a quegli elementi<br />

che, proprio grazie<br />

al design, propongono<br />

infinite variazioni su temi<br />

classici e innescano la<br />

sensazione di “déjà-vu”.<br />

L'intento è così quello<br />

di aprire un nuovo<br />

dibattito sul senso<br />

dell’innovazione e<br />

della creatività nel<br />

design contemporaneo.<br />

La carrellata dei<br />

masterpiece comprende<br />

un appendiabiti Sciangai<br />

in faggio naturale di De<br />

Pas, D’Urbino, Lomazzi<br />

per <strong>Zanotta</strong> (1973).<br />

Dal 20 al 28 ottobre 2012.<br />

TRANS-FORMA IN VIAGGIO<br />

La mostra completa dei<br />

diciassette pezzi storici<br />

della collezione <strong>Zanotta</strong><br />

reinterpretati in chiave<br />

contemporanea dai designers<br />

di Fabrica nel 2009 sbarca<br />

nel prestigioso showroom<br />

belga T’Casteelken a<br />

Oostkamp, dove le famose<br />

icone trasformate dai giovani<br />

creativi coordinati da Sam<br />

Baron (come la poltrona<br />

gonfiabile Blow, il sedile Sella,<br />

il tavolo Quaderna, ecc)<br />

continuano a stupire per la<br />

forza evocativa e visionaria.<br />

I pezzi di Trans-Forma<br />

sono proposti in serie limitata<br />

e numerata nelle <strong>Zanotta</strong><br />

Edizioni. Dal 20 ottobre<br />

al 30 novembre 2012.<br />

Progetto editoriale Giuliana Zoppis<br />

Progetto grafico Stefania Giarlotta<br />

Coordinamento e supervisione <strong>Zanotta</strong> spa<br />

Copyright <strong>Zanotta</strong> spa<br />

L’utilizzo di testi ed immagini è subordinato<br />

ad autorizzazione di <strong>Zanotta</strong><br />

Ufficio Stampa <strong>Zanotta</strong><br />

tel. 0362.4981<br />

www.zanotta.it<br />

communication@zanotta.it

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