Happenings - Zanotta SpA
Happenings - Zanotta SpA
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<strong>Happenings</strong><br />
Anno 6 n.4<br />
28 novembre 2011<br />
EXHIBITION<br />
La distribuzione<br />
rilancia<br />
Nuovi scenari e<br />
proposte creative per<br />
le vetrine del design<br />
ad Abitare il tempo-<br />
Project 2011<br />
p.2<br />
FOCUS<br />
Il valore delle<br />
Edizioni<br />
I pezzi limited edition<br />
di <strong>Zanotta</strong> “volano”<br />
ad aste e gallerie<br />
di modernariato.<br />
Passione e<br />
investimento sicuro<br />
p.3-4<br />
DAL DISEGNO<br />
AL PRODOTTO<br />
Semplicità<br />
al servizio<br />
del comfort<br />
Talamo è un letto<br />
costruito per<br />
bilanciare solidità,<br />
comodità e design<br />
minimale<br />
p.5<br />
LIFESTYLE<br />
Bike design<br />
La bicicletta<br />
come progetto<br />
in evoluzione.<br />
Nuove tecnologie<br />
per una mobilità<br />
urbana a misura<br />
d’uomo<br />
p.6<br />
L’INCONTRO<br />
Cristina<br />
Morozzi<br />
Una firma<br />
dell’universo<br />
design stimola<br />
da anni la<br />
produzione,<br />
tra qualità<br />
e cambiamento<br />
p.7<br />
ARCHETIPI<br />
Cumano<br />
Il tavolino<br />
pieghevole<br />
“reinventato“<br />
da Castiglioni<br />
è un bestseller<br />
di <strong>Zanotta</strong><br />
p.8<br />
NEWS<br />
Mostre,<br />
eventi,<br />
autori<br />
Appuntamenti da<br />
non perdere nel<br />
mondo del design<br />
p.9<br />
Allestimento 100% Shop<br />
ad Abitare il Tempo 2011.<br />
I pezzi di <strong>Zanotta</strong> sono<br />
entrati in un nuovo<br />
concept del punto<br />
vendita, ideato dallo<br />
Studio Adriani&Rossi.
EXHIBITION<br />
<strong>Happenings</strong><br />
n.4/11 p.2<br />
LA DISTRIBUZIONE<br />
RILANCIA<br />
Con uno stand e una ricca vetrina di arredi nell’area-evento 100% Shop,<br />
<strong>Zanotta</strong> aderisce al nuovo concept di Abitare il tempo 2011.<br />
Mescolare stili, tipologie di<br />
prodotto, canali d’acquisto per<br />
rendere dinamico e vincente<br />
il punto vendita. Chi produce e<br />
chi vende ha l’obbligo, e l’interesse, di ascoltare<br />
il mercato e dare risposte efficaci. È la formula<br />
100% Project ideata da Veronafiere (con<br />
Federmobili e Innova.com), che ha conquistato<br />
imprese e progettisti: hanno partecipato oltre<br />
10mila operatori, il 15% dall’estero. 200<br />
espositori e 40 seminari-incontro per una<br />
convention molto seguita, che ha puntato<br />
ad accrescere le competenze dei rivenditori<br />
tracciando scenari di sviluppo per<br />
la distribuzione. Come conferma Martino<br />
<strong>Zanotta</strong> -Presidente e Amministratore delegato<br />
di <strong>Zanotta</strong> spa: «Abitare il Tempo 100% Project<br />
ha rappresentato un momento di confronto fra<br />
due mondi - la produzione e la distribuzione -<br />
che non sempre parlano la stessa lingua e che,<br />
invece, hanno tutto l’interesse a confrontarsi,<br />
conoscersi e sviluppare progetti comuni.<br />
Rileviamo l’utilità di un’iniziativa che si è svolta<br />
con successo, grazie all’articolazione tra<br />
workshop, aree tematiche, suggerimenti<br />
“emozionali” rivolti alla filiera commerciale,<br />
elementi del tutto nuovi e importanti per<br />
il settore e per lo stesso mondo fieristico».<br />
Informazione e cultura<br />
Alta l’affluenza ai momenti d’incontro di<br />
100% Project: 1600 persone ai seminari di<br />
Federmobili e 750 ai workshop formativi.<br />
<strong>Zanotta</strong> è stata presente con un allestimento<br />
dove ha accolto i suoi stakeholder e alla mostra<br />
sui pezzi storici del design. L’azienda è stata<br />
selezionata, inoltre, con i suoi prodotti<br />
nell’area-evento 100% Shop, tra i protagonisti<br />
dell’arredo contemporaneo nelle vetrine ideali<br />
realizzate dallo Studio Adriani & Rossi.<br />
«Abbiamo messo in scena i prodotti del miglior<br />
design facendo leva su nuovi concept di<br />
sperimentazione allestitiva, dove i grandi brand<br />
dell’arredamento, tra cui <strong>Zanotta</strong>, hanno avuto<br />
risalto grazie all’uso innovativo di luci,<br />
materiali, pareti attrezzate e colori», spiega<br />
l’architetto Stefano Adriani. «Abbiamo costruito<br />
uno scenario lineare, come una casa<br />
destrutturata per ambienti, con l’appeal dei tre<br />
ingredienti di base di una vetrina: le cromie, gli<br />
elementi d’arredo e la parte visual risolta con<br />
pattern decorativi e materici. La novità è stata<br />
nel mescolare i prodotti più interessanti in una<br />
formula scenografica fatta di emozione, stile e<br />
cultura del made in Italy. Gli accostamenti di<br />
tendenza e l’attenzione a nuovi trend di vendita<br />
hanno creato un sistema di comunicazione a<br />
360 gradi: dall’immagine alle idee per esporre<br />
stimolando l’immaginario e il sogno. In fondo<br />
questo è il valore innovativo del design.<br />
I rivenditori possono trarre ispirazione da<br />
100% Shop per catturare l’attenzione<br />
del pubblico più attento e qualificato».<br />
Due momenti dell’allestimento 100% Shop alla Fiera di Verona,<br />
dove <strong>Zanotta</strong> è stata presente con un’ampia gamma di arredi.
FOCUS<br />
Il valore<br />
delle<br />
Edizioni<br />
I pezzi della collezione <strong>Zanotta</strong> Edizioni<br />
calcano la scena in gallerie, case d’asta e<br />
vendite di modernariato online. Una forma<br />
di passione e d’investimento sicuro.<br />
<strong>Happenings</strong><br />
n.4/11 p.3<br />
Aurelio<br />
<strong>Zanotta</strong> con<br />
il tavolo-sedia<br />
Zabro di<br />
Alessandro<br />
Mendini<br />
(1984).<br />
Le aste del design italiano sono sempre più un<br />
punto d’interesse per collezionisti e gallerie qualificate<br />
nel mondo: secondo gli esperti, le piazze<br />
più “movimentate” sono oggi quelle di Milano,<br />
Londra, New York, Chicago, Vienna, Stoccolma.<br />
Occasioni per rimettere in circolazione pezzi del<br />
design storico. Come sostiene Manolo De Giorgi, curatore del<br />
design per la Casa d’Aste Pandolfini: «Sta diventando una consuetudine<br />
per chi quel design non ha avuto modo di viverlo in<br />
prima persona, trattandosi di un’avventura artistica che in alcuni<br />
casi ci riporta indietro di 40 o 50 anni. Al punto che oggi il design<br />
si trova a saccheggiare il repertorio dei pezzi provenienti<br />
dal trentennio 1945-75, e dall’Italia in prima persona». È un fenomeno<br />
diffuso, tanto che Pandolfini organizza due aste annuali<br />
(a novembre e maggio), proponendo opere, oggetti e mobili<br />
appartenenti ai più noti produttori, tra cui <strong>Zanotta</strong> con le sue<br />
Edizioni. Una collezione unica nel suo genere, che affianca dal<br />
1984 la produzione corrente con una gamma di oggetti dalla forte<br />
impronta artistica e artigianale in limited edition. Pezzi d’arredo<br />
vicini all’arte applicata, con una forte componente di lavoro<br />
“fatto a mano”, che ripropongono tecniche in disuso come il<br />
LITTA La scrivania di Ettore<br />
Sottsass (1989, fuori<br />
produzione) è tra le Edizioni<br />
in vendita da Spazio 900.<br />
MIKIOLONE<br />
Il mobile-vetrina<br />
disegnato da<br />
Alessandro Mendini<br />
nel 1986: dieci pezzi<br />
ricercati, ora fuori<br />
produzione.
<strong>Happenings</strong><br />
n.4/11 p.4<br />
CALYPSO Il mobile firmato<br />
da Doriano Modenini nel<br />
1996 è stato prodotto<br />
in 31 esemplari numerati.<br />
SPIFFERO<br />
Il paravento che<br />
Bruno Munari<br />
ideò per le<br />
Edizioni <strong>Zanotta</strong><br />
tra l’88 e l’89 è<br />
uno dei pezzi più<br />
“gettonati”.<br />
«Il fatto di<br />
numerare le<br />
Edizioni<br />
incrementa<br />
il valore<br />
dell’oggetto:<br />
il collezionista<br />
è sensibile<br />
alla quantità<br />
dei pezzi<br />
prodotti»<br />
mosaico, l’intarsio, la decorazione pittorica. E che entrano con<br />
successo in aste e gallerie di modernariato come lo Spazio 900,<br />
ideato da Adriano Albini nel capoluogo lombardo. Qui sono proposte<br />
ripetutamente ad appassionati e collezionisti numerose<br />
Edizioni di <strong>Zanotta</strong>, anche non più in produzione: tra le più recenti,<br />
una poltrona-tavolo Zabro di Alessandro Mendini (1984)<br />
e una scrivania Litta di Ettore Sottsass (1989).<br />
LE EDIZIONI NEL MONDO (E NEL WEB)<br />
«Il paese dei collezionisti per antonomasia è però la Francia, dove<br />
le <strong>Zanotta</strong> Edizioni hanno un’ottima accoglienza», sostiene<br />
Giuseppe Cerutti, gran conoscitore del mercato francese, dove è<br />
dal 1982 agente di <strong>Zanotta</strong>. «Un rivenditore che ha sempre apprezzato<br />
la collezione dei pezzi firmati e numerati è Domus a<br />
Nimes, città d’arte dove lo showroom ha spesso in vetrina più<br />
pezzi delle Edizioni. Uno di questi, il mobile Mikiolone di Mendini<br />
(’86), ricordo che fu acquistato da un noto calciatore francese, appassionato<br />
collezionista, per una cifra consistente (dopo essere<br />
stato pubblicato su Artprice, sito leader delle vendite d’arte del<br />
mondo, con una quotazione molto elevata). So anche di un architetto<br />
francese che, in vacanza sulle coste pugliesi, si è aggiudicato<br />
per circa ottomila euro un paravento Spiffero di Bruno Munari,<br />
quello con i pesciolini dipinti su fondo nero». È però nel vasto<br />
mondo del web che si scatenano anche per le Edizioni proposte<br />
interessanti e vantaggiose: offerte di pezzi firmati e numerati di<br />
<strong>Zanotta</strong> si trovano sui siti più importanti che trattano arte e<br />
design d’autore. Tra i mobili più gettonati: i già citati Spiffero di<br />
Munari e Mikiolone di Mendini (in vendita oggi al lotto 248 di<br />
artfact.com), a cui si aggiungono la sedia Cucus di Branzi (’85), e<br />
i mobili Calypso di Modenini (’96) e Calamobio di Mendini (’85-<br />
88). Il Mikiolone ha raggiunto quota 15.560 dollari e su<br />
Liveauctioneers.com si dà notizia di una galleria di Palm Beach<br />
che ha uno stesso Mikiolone quotato tra i 12mila e i 18 mila dollari<br />
(base d’asta 6mila). «Mi piace pensare che una parte del merito<br />
del valore di questi pezzi arrivi dall’autorevolezza che il marchio<br />
<strong>Zanotta</strong> ha sul mercato. Il fatto di numerare le Edizioni incrementa<br />
il valore dell'oggetto: il collezionista è sensibile alla quantità<br />
dei pezzi prodotti», aggiunge Cerutti. Nel catalogo <strong>Zanotta</strong>, le<br />
Edizioni sono accompagnate da una sezione di pezzi fuori produzione,<br />
con la quantità prodotta di esemplari firmati e numerati.<br />
CALAMOBIO Il mobile di<br />
Mendini (1985-86) è una<br />
delle Edizioni ancora<br />
prodotte che più vanno alle<br />
aste del design d’autore.<br />
CUCUS Andrea Branzi<br />
disegnò quest’inedita sedia<br />
tra gli “Animali domestici”<br />
nel 1985 (30 pezzi prodotti).
<strong>Happenings</strong><br />
n.4/11 p.5<br />
DAL DISEGNO<br />
AL PRODOTTO<br />
Il letto Talamo<br />
nella foto e<br />
nel disegno<br />
dell’ideatore,<br />
Damian<br />
Williamson.<br />
Talamo, semplicità<br />
al servizio del comfort<br />
Il letto di Damian Williamson per <strong>Zanotta</strong> è<br />
il risultato di un bilanciamento tra solidità degli<br />
elementi strutturali, semplicità del sistema<br />
costruttivo, design minimal-chic e comodità.<br />
Quando il designer inglese Damian Williamson disegna<br />
nel 2010 la fortunata serie d’imbottiti William per<br />
<strong>Zanotta</strong>, è chiaro che inizia una stagione nuova per<br />
la collezione contemporanea dell’azienda: prodotti belli<br />
e fruibili, in linea con le tendenze estetiche attuali,<br />
e calibrati nel rapporto qualità-prezzo. La richiesta di progettare<br />
un nuovo letto scaturisce da questo indirizzo: nasce Talamo.<br />
«<strong>Zanotta</strong> mi ha chiesto di pensare a un letto comodo e semplice,<br />
che fosse solido e di qualità, ma senza appesantire la struttura.<br />
E che comportasse l’assemblaggio del minor numero di<br />
componenti. Partire dal “cugino” William è stato naturale: ho<br />
ripreso i piedini in lega d’alluminio lucidato che lo rendono aereo<br />
e modernissimo; ho studiato con l’Ufficio tecnico dell’azienda una<br />
struttura d’acciaio perimetrale, con doghe in faggio curvato. E una<br />
semplice testiera imbottita e sfoderabile». Dall’Ufficio tecnico<br />
<strong>Zanotta</strong> confermano: «La sfida è stata di produrre un letto che<br />
non rinunciasse ai requisiti dei migliori modelli, senza gli elementi<br />
accessori che vanno a caricare i costi. Le doghe ergonomiche, per<br />
esempio, prevedono l’alloggiamento di una sola fila: si evitano<br />
ricarichi economici che non aggiungono sostanzialmente molto a<br />
un supporto ben costruito. Un bordo di poliuretano intorno alla<br />
struttura d’acciaio si è rivelata la soluzione per l’aggancio del<br />
rivestimento tessile». Un bell’esempio di raggiungimento degli<br />
obiettivi, in tempi dove si misurano gli investimenti economici<br />
pur volendo un prodotto tutto italiano, con materiali di qualità e<br />
un progetto ben fatto. Precisa il progettista: «Talamo non tenta di<br />
essere ciò che non è. È un letto chiaramente legato alla collezione<br />
Willliam e dunque moderno, con i dettagli e le proporzioni per cui<br />
il suo precursore (il divano) è stato apprezzato. Un progetto fatto<br />
per avere solo gli elementi che fanno di un letto una comoda e<br />
robusta piattaforma su cui sognare, riposare e fare l’amore».<br />
DAMIAN WILLIAMSON<br />
Nato a Londra nel 1974, si laurea nel 1998<br />
alla Kingston University, presso il<br />
Dipartimento di Product Design con una<br />
tesi sui “materiali avanzati”. Inizia la sua<br />
attività lavorando su numerosi progetti di<br />
design e collaborando con diversi studi<br />
fino a che, nel 2004, fonda il suo studio di<br />
design con sede a Stoccolma. È oggi<br />
impegnato a coniugare ricerca tecnologica<br />
e innovazione; i suoi progetti sono spesso<br />
caratterizzati da un senso d’inventiva e<br />
qualità poetica. Dal 2005 ricopre il ruolo di<br />
tutor ospite del corso d’Industrial Design<br />
presso l'Università LTH in Svezia.<br />
Collabora con <strong>Zanotta</strong> dal 2010.
<strong>Happenings</strong><br />
n.4/11 p.6<br />
LIFESTYLE<br />
BIKE<br />
DESIGN<br />
Sotto, JM Skibsted. Sopra, i modelli Amsterdam,<br />
Brooklyn e Puma-Mopion di Biomega.<br />
La bicicletta come progetto<br />
infinito e in continua<br />
evoluzione. Nuove<br />
tecnologie, materiali<br />
sofisticati, test severissimi,<br />
strumenti all'avanguardia<br />
per una mobilità urbana<br />
a misura d’uomo.<br />
Vedremo la bicicletta<br />
competere con l’auto per uno<br />
“stile di vita urbano”» afferma<br />
Jens Martin Skibsted,<br />
progettista danese pioniere<br />
dell’industrial design del ciclo, con la sua<br />
impresa Biomega, che da fine 1990<br />
produce biciclette innovative. Del mondo<br />
Biomega, Skibsted dice: «È fondamentale<br />
nella concezione delle bici del futuro<br />
il fattore emozionale: l’ingrediente che<br />
permette un’attrazione e una relazione direi<br />
intima con l’oggetto. Tutti i designer<br />
coinvolti, compreso il sottoscritto,<br />
condividono questo presupposto. Ognuno<br />
ha il suo approccio: Marc Newson la<br />
serialità (la MN è leggerissima e veloce, in<br />
alluminio-plastico per gli aerei o in fibra di<br />
carbonio), io il minimalismo eclettico<br />
(Amsterdam è senza cinghia di<br />
trasmissione; Boston, pieghevole, ha il<br />
lucchetto integrato nella struttura; Brooklyn<br />
è la neonata free-style con ruote piccole e<br />
massicce), Ross Lovegrove l’essenzialismo<br />
organico (Bamboo usa la vera fibra vegetale<br />
in parti della struttura), Karim Rashid il<br />
bio-morfismo (Process è super-dinamica).<br />
DUE RUOTE, BUSINESS PER PASSIONE<br />
Skibsted è fiero di un lavoro che aderisce<br />
a uno stile di vita praticato. Quando<br />
è nata Biomega pochi scommettevano<br />
sull’esplosivo successo della bicicletta come<br />
mezzo di mobilità urbana. Racconta il<br />
designer-imprenditore: «Già nel 2006,<br />
quando si arrivò al punto di non ritorno, con<br />
la massa di abitanti delle città superiore a<br />
quelli delle zone non urbanizzate, si<br />
cominciò a capire che serviva una brusca<br />
sterzata nel modo di muoversi nelle vie.<br />
E se pensiamo che per il 2050 è previsto l’80<br />
per cento degli umani concentrati nelle<br />
grandi città, lascio trarre le conclusioni!<br />
Inquinamento, congestione del traffico, alti<br />
costi di gestione della mobilità pubblica e<br />
privata a benzina e gasolio sono fattori che<br />
si aggiungono alla globalizzazione di stili,<br />
esigenze e consumi. Gli Stati nazionali non<br />
sono più l’elemento rilevante per lo sviluppo<br />
dei mercati, lo è il grado di urbanizzazione.<br />
Chi vive in città come Copenhagen, Milano e<br />
New York avrà molti più punti in comune<br />
con gli abitanti di Tokyo e Pechino, che con i<br />
connazionali delle aree rurali. Ecco, allora,<br />
che un vecchio oggetto a due ruote può<br />
diventare, se opportunamente progettato,<br />
una risposta transnazionale. E assumere<br />
un ruolo concorrenziale effettivo con<br />
le automobili. Simili ambizioni, sono<br />
condivise da chi produce scooter,<br />
monopattini e vetture elettrici. Ma la bici<br />
resta a oggi la soluzione più immediata ed<br />
efficace». Skibsted ha anche dato vita<br />
cinque anni fa, con l’architetto Bjarke Ingels<br />
(“innovatore dell’anno” per il Wall Street<br />
Journal) e Lars Larsen, allo studio KiBiSi,<br />
che contribuisce alla creazione di biciclette<br />
innovative sul piano ergonomico e<br />
meccanico, prodotte da Biomega. Che oggi<br />
sono in cima alla classifica delle city-bikes<br />
più apprezzate dal mercato: Boston è<br />
esposta al Museo d’Arte Moderna di San<br />
Francisco. Nella rosa delle top-ten: l’italiana<br />
Cinelli (ha regalato al mondo il primo<br />
manubrio in alluminio, Compasso d’Oro<br />
1991), l’inglese Brompton (leader nelle<br />
pieghevoli), la svedese Cycleurope (guidata<br />
dall’italiano Salvatore Grimaldi, ha acquisito<br />
il marchio Bianchi), la statunitense Scott<br />
(alte performance sportive), la tedesca<br />
Winora (quattro generazioni di biciclette<br />
tra tecnologia e artigianato doc).
<strong>Happenings</strong><br />
n.4/11 p.7<br />
L’INCONTRO<br />
Cristina<br />
Morozzi<br />
È una delle firme<br />
più impegnate<br />
nell’universo del<br />
design. Partecipa,<br />
propone, stimola<br />
da anni ricerca,<br />
dibattito, produzione<br />
tra qualità e<br />
cambiamento.<br />
Con il suo accento,<br />
mai perso, denuncia<br />
l’origine di fiorentina<br />
doc e con il suo stile<br />
quella di grande<br />
viaggiatrice e conoscitrice del<br />
mondo più poliedrico e<br />
internazionale dove design, cultura,<br />
arte e nuovi trend si fondono e<br />
confrontano. Giornalista, curatrice<br />
di mostre, scrittrice, critica e<br />
art director, ha diretto la rivista<br />
Modo e scritto un numero foltissimo<br />
di libri biografici sui designer più<br />
importanti (recente la firma per la<br />
collana i “Maestri del design” del<br />
Sole 24 ore cultura, dei volumi su<br />
Konstatin Grcic e Philippe Starck).<br />
Collabora con molte testate di<br />
settore: Casaviva, Interni, The Plan,<br />
MF Living, Affari e Finanza, La<br />
Stampa, Archicrée (Francia),<br />
Experimenta (Spagna). Come<br />
curatrice ha ideato mostre ed eventi,<br />
tra cui “Archizoom now” a<br />
Experimenta, la prima Biennale del<br />
design a Lisbona, il concept di Pitti<br />
Living, la mostra della Triennale di<br />
Milano “L’anima sensibile delle<br />
cose”. Molto attiva nel campo<br />
delle arti applicate e della<br />
sperimentazione, è consulente e<br />
art director di aziende della moda e<br />
del design, per cui segue la<br />
comunicazione e l’innovazione in<br />
ambito distributivo e creativo.<br />
Morozzi è visiting professor in<br />
Domus Academy e docente di<br />
design contemporaneo all’Ecòle<br />
Cantonale d’Art di Losanna.<br />
D. Design: il suo sguardo sulle<br />
prospettive possibili in tempi di crisi.<br />
R. Innovazione e ricerca. Osare il<br />
diverso. Magari provocare. Evitare il<br />
banale. Funzione con humor.<br />
Eleganza. Lusso inteso come qualità<br />
dei materiali e delle lavorazioni.<br />
Il saper fare non conosce crisi ed<br />
è l’unico bene le cui quotazione<br />
sono sempre in ascesa.<br />
D. Altagamma è la Fondazione<br />
che riunisce le principali imprese<br />
italiane che operano nella fascia<br />
alta del mercato. Ci racconta il suo<br />
nuovo ruolo in questo contesto<br />
d’eccellenza?<br />
R. Coordinatrice del settore design.<br />
Il che vuol dire, in nome dei soci<br />
Altagamma design, mettere il becco<br />
in molte delle questioni di<br />
Altagamma, partecipare e proporre<br />
progetti, sollecitando la coesione e<br />
l’unione delle forze.<br />
D. Uno spartiacque significativo<br />
negli ultimi 50 anni di design<br />
industriale.<br />
R. Nel mondo dell’innovazione si va<br />
di spartiacque in spartiacque.<br />
Quando comportano cambiamento<br />
e miglioramento sono sempre<br />
significativi, dal piccolo al grande.<br />
D. Quali sono a suo parere<br />
i primati di <strong>Zanotta</strong>, riconoscibili<br />
nella produzione attuale?<br />
R. Il primato di <strong>Zanotta</strong> è la capacità<br />
di far tesoro della sua storia,<br />
di riconoscersi nelle sue radici, pur<br />
investendo in nuova progettualità.<br />
D. Ha un suo pezzo “del cuore”<br />
nel catalogo <strong>Zanotta</strong>?<br />
R. Il tavolino Cumano, in particolare<br />
e poi tutti i pezzi del grande<br />
maestro Achille Castiglioni.<br />
D. Una “palestra” di pensiero e<br />
azione per i giovani progettisti.<br />
R. La collaborazione con le imprese<br />
del design è la migliore palestra<br />
e il mettere le mani in pasta,<br />
confrontandosi con le logiche<br />
industriali.<br />
D. Novità, risposta ai bisogni, stile<br />
di vita: come dovrebbero rispondere<br />
oggi le aziende del settore arredo?<br />
R. Più che rispondere ai bisogni,<br />
conviene crearne dei nuovi,<br />
ideando e producendo pezzi<br />
dei quali non si possa fare a meno,<br />
sia in termini di servizio, che<br />
di emozionalità.
<strong>Happenings</strong><br />
n.4/11 p.8<br />
Designer<br />
Achille Castiglioni<br />
Anno di progettazione 1978<br />
Anno di produzione 1979<br />
Tipologia<br />
Struttura e piano<br />
Colori<br />
Plus<br />
Misure<br />
Tavolino pieghevole<br />
Acciaio verniciato; giunto scorrevole in ABS<br />
Nero, amaranto, bianco o alluminio<br />
Si può appendere a parete<br />
55x h 70cm (piegato h 114cm)<br />
Premi Selezionato al Compasso d’Oro nel 1981<br />
Musei<br />
Staatliches Museum fur Angewandte Kunst e<br />
Die Neue Sammlung, Monaco; Israel<br />
Museum, Gerusalemme; Fond National<br />
d’Art Contemporain, Parigi; Museum fur<br />
Kunst und Gewerbe, Amburgo;<br />
Kunstgewerbemuseum, Berlino;<br />
Fondazione Triennale Design Museum, Milano<br />
ARCHETIPI<br />
CUMANO<br />
La storia<br />
Il tavolino pieghevole “reinventato“ da Castiglioni nasce<br />
da una ricerca sugli archetipi anonimi del mobile<br />
moderno e funzionale. Un tavolino con tre gambe<br />
e piano circolare, che nell’800 veniva usato per lo più in<br />
esterni. Castiglioni ne ridisegna le componenti basilari<br />
e lo ripensa per l’interior design. Cumano diventa un<br />
bestseller di <strong>Zanotta</strong> fin dal 1980, quando è selezionato<br />
(insieme alla sedia Celestina e ai Servi) a rappresentare<br />
le esperienze più avanzate del design italiano nella<br />
storica mostra Forum Design di Linz (Austria),<br />
per illustrare il meglio del Neomoderno; il padiglione<br />
fu allora allestito dallo stesso Achille Castiglioni.<br />
I valori<br />
La novità del tavolino pieghevole di Castiglioni è il<br />
giunto scorrevole in ABS su cui sono fissate due gambe,<br />
mentre la terza vi scorre all’interno. Cumano diventa<br />
il primo elemento a impiegare un sistema così semplice<br />
e raffinato. Perfette le proporzioni tra piano circolare<br />
e gambe in tondino d’acciaio di diametro consistente<br />
(14mm), disegnate in modo da ottenere l’attacco sotto<br />
il piano e il piedino con lo stesso stratagemma: una<br />
piccola schiacciatura alle estremità del tondino. Sul<br />
piano è praticato un foro circolare, che permette di<br />
appendere il tavolino a parete, su un gancio fornito da<br />
<strong>Zanotta</strong>. Altro valore, la versatilità d’uso che ne ha fatto<br />
nei decenni un jolly pratico e gradito in ogni ambiente.
NEWS<br />
Da non perdere<br />
Mostre, eventi, autori.<br />
<strong>Happenings</strong><br />
n.4/11 p.9<br />
APPLE È DESIGN<br />
Per la prima volta al<br />
mondo, tutti i prodotti<br />
della nota azienda di<br />
Cupertino sono esposti<br />
in un’antologica europea,<br />
ad Amburgo, ideata da<br />
Jonathan Ive, il designer<br />
che con Steve Jobs è tra<br />
i fautori del successo delle<br />
icone Apple (suoi i disegni<br />
di iMac, iPod, iPhone ecc).<br />
Ive ha studiato design<br />
industriale alla<br />
Northumbria University e le<br />
sue creazioni sono ispirate<br />
all’opera del designer<br />
tedesco Dieter Rams.<br />
Il minimalismo Apple ha<br />
dato il via a un nuovo<br />
modo di vivere la<br />
tecnologia, basata<br />
sull’immediatezza, sulla<br />
funzionalità e su un’estetica<br />
essenziale e coordinata,<br />
unica e irripetibile. Basti<br />
pensare alla famiglia degli<br />
iMac (1998), dove<br />
il computer è costituito<br />
da un’unico elemento che<br />
fa da monitor, cpu e drive.<br />
Al Museum für Kunst<br />
und Gewerbe, fino<br />
al 15 gennaio 2012.<br />
IL BELLO CHE FA BENE<br />
Come di consuetudine,<br />
<strong>Zanotta</strong> partecipa sotto<br />
il periodo natalizio<br />
all’evento di solidarietà<br />
organizzato da Ai.Bi.<br />
Amici dei Bambini<br />
a Milano, finalizzato a<br />
restituire ai bambini<br />
abbandonati una famiglia.<br />
Giunto alla decima<br />
edizione, l’appuntamento<br />
benefico “Il Bello che fa<br />
Bene” prevede una serata<br />
inaugurale nella<br />
prestigiosa cornice delle<br />
Officine del Volo, con cena<br />
di gala sotto la regia di<br />
chef stellati e la<br />
partecipazione di noti<br />
protagonisti della cultura<br />
e dello spettacolo.<br />
Per poi proseguire in Via<br />
Montenapoleone 6/A con<br />
tre settimane di shopping<br />
solidale aperte al<br />
pubblico. <strong>Zanotta</strong> è tra<br />
le imprese di alta gamma<br />
internazionali e nazionali<br />
a sostenere l’evento, con<br />
il dono ad Ai.Bi. 2011<br />
di alcuni suoi prodotti.<br />
Fino al 22 dicembre.<br />
L’ARTE E LA BICICLETTA<br />
Creare un dialogo visivo<br />
e concettuale tra<br />
l’espressione artistica e<br />
un oggetto emblematico<br />
della modernità come<br />
la bicicletta è l’obiettivo<br />
della bella mostra “Art et<br />
bicyclette" all’Espace de<br />
l’Art Concret nella<br />
cittadina francese di<br />
Mouanse (Provenza),<br />
dove <strong>Zanotta</strong> mette in<br />
mostra un sedile Sella dei<br />
fratelli Castiglioni (1957).<br />
È dal 1812 che<br />
la bicicletta segna<br />
l’evoluzione dei costumi e<br />
della tecnologia<br />
industriale, attraversando<br />
epoche, società, traguardi<br />
scientifici e stili. In<br />
esposizione:<br />
i modelli storici e i più<br />
recenti dell’oggetto a due<br />
ruote insieme ai disegni,<br />
alle illustrazioni, ai quadri<br />
famosi di artisti come<br />
Duchamp, Leger, Picasso,<br />
nonché a numerosi<br />
filmati e immagini.<br />
Dall’11 dicembre<br />
al 3 giugno 2012.<br />
DA AALTO A ZUMTHOR<br />
I primi designer degli anni<br />
Venti erano architetti che<br />
si trovavano a disegnare<br />
i mobili e i complementi<br />
per le abitazioni private e<br />
per gli edifici pubblici che<br />
progettavano per<br />
il semplice motivo che<br />
non riuscivano a reperire<br />
in commercio ciò che<br />
cercavano. Oggi le cose<br />
sono cambiate, ma ci<br />
sono ancora molti<br />
architetti che amano<br />
disegnare gli arredi per<br />
gli spazi che creano.<br />
Intorno a quest’assunto<br />
di base e ai possibili<br />
confronti con il lavoro dei<br />
puri designer è realizzata<br />
l’esposizione “From Aalto<br />
to Zumthor: furniture<br />
design by architects”<br />
allestita al Museum of<br />
Applied Arts and Design di<br />
Colonia. <strong>Zanotta</strong> partecipa<br />
con un tavolino Arabesco<br />
di Carlo Mollino (1949) e<br />
una poltrona Maggiolina<br />
di Marco Zanuso (1947).<br />
Dal 16 gennaio al<br />
22 aprile 2012.<br />
I SEGNI DI<br />
EMILIO NANNI<br />
Artista, architetto e<br />
designer, Emilio Nanni<br />
è protagonista di una<br />
personale costruita come<br />
una sorta di “percorso<br />
ideale”, con una selezione<br />
di prodotti tra i più<br />
significativi, nella mostra<br />
“Sign_” a cura di<br />
Fabriano Fabbri, presso<br />
la galleria Art To Design di<br />
Bologna, in occasione di<br />
OFF - Bologna, Arte Fiera<br />
2012. Il meglio<br />
dell’attività di designer,<br />
portata avanti da<br />
Nanni con lo Studio<br />
Arch+design dal 1985 (ha<br />
progettato per <strong>Zanotta</strong><br />
dal 2001), si fonde alle<br />
opere create in quanto<br />
artista, presentate<br />
attraverso l’ultimo<br />
periodo della sua ricerca<br />
incentrata sul segno<br />
grafico netto e raffinato,<br />
tracciato prevalentemente<br />
dalla bic nera che ben<br />
contraddistingue il lavoro<br />
di Nanni. Dal 27 gennaio<br />
al 17 marzo 2012.<br />
COGLIERE LA TENDENZA<br />
Questo il claim dell’edizione<br />
2012 dei saloni parigini<br />
Maison Object e Now! Design<br />
à vivre riuniti nei moderni<br />
padiglioni del polo fieristico<br />
Paris Nord Villepinte.<br />
Numerose le mostre<br />
tematiche e gli allestimenti<br />
che ruotano intorno<br />
all’identificazione dei trend<br />
emergenti: come le sezioni<br />
Home Influences, Urban<br />
Poetry e Living Design.<br />
<strong>Zanotta</strong> partecipa con un<br />
allestimento delle novità per<br />
l’inizio del nuovo anno,<br />
una selezione dei suoi più<br />
recenti prodotti<br />
contemporanei<br />
e con i grandi classici<br />
della “casa”. A Parigi<br />
dal 20 al 24 gennaio 2012.<br />
Progetto editoriale Giuliana Zoppis<br />
Progetto grafico Stefania Giarlotta<br />
Coordinamento e supervisione <strong>Zanotta</strong> spa<br />
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