Happenings - Zanotta SpA
Happenings - Zanotta SpA
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<strong>Happenings</strong><br />
Anno 6 n.3<br />
20 settembre 2011<br />
MONDO<br />
<strong>Zanotta</strong> a<br />
New York<br />
Nel famoso<br />
showroom Domus<br />
Design Collection,<br />
18 corner per<br />
le icone storiche e<br />
le nuove collezioni<br />
p.2<br />
L’INCONTRO<br />
Alessandro<br />
Mendini<br />
Il grande protagonista<br />
della cultura italiana<br />
tra design e arte<br />
salva gli oggetti<br />
con un’anima<br />
p.3-4<br />
DAL DISEGNO<br />
AL PRODOTTO<br />
Lungometraggio<br />
La serie di tavoli<br />
di Bruno Fattorini<br />
and Partners mostra<br />
sorprendenti<br />
possibilità espressive<br />
per la casa<br />
e il contract<br />
p.5<br />
PRIMO PIANO<br />
Qualità per<br />
tradizione<br />
Un video racconta<br />
contenuti ed<br />
eccellenze che<br />
compongono<br />
la qualità <strong>Zanotta</strong><br />
tra processi,<br />
prodotti e servizi<br />
p.6<br />
ARCHETIPI<br />
Leonardo<br />
Il tavolo da lavoro<br />
su cavalletti disegnato<br />
da Achille Castiglioni<br />
è da oltre 40anni<br />
un evergreen<br />
p.7<br />
FOCUS<br />
Italia e Cina:<br />
design<br />
no-stop<br />
Mostre, riviste<br />
di settore, scambi<br />
culturali e<br />
commerciali per<br />
un’area di successo<br />
p.8<br />
NEWS<br />
Mostre,<br />
eventi,<br />
autori<br />
Appuntamenti da<br />
non perdere nel<br />
mondo del design<br />
p.9<br />
Nella foto, il tavolo<br />
Lungometraggio di<br />
<strong>Zanotta</strong> nella versione<br />
da 149x400cm (2011).<br />
Struttura in alluminio,<br />
acciaio e fibra di<br />
carbonio; rivestimento<br />
in materiale composito<br />
color bianco opaco.
<strong>Happenings</strong><br />
n.6/11 p.2<br />
MONDO<br />
Il nuovo spazio <strong>Zanotta</strong><br />
nella “grande mela”<br />
è all’interno degli ampi e<br />
moderni ambienti dello<br />
storico showroom Domus<br />
Design Collection,<br />
nella centralissima<br />
Madison Avenue.<br />
<strong>Zanotta</strong> a New York<br />
Inaugurato lo scorso maggio,<br />
lo spazio <strong>Zanotta</strong> all’interno<br />
dello showroom<br />
DDC, esprime con forza ed<br />
eleganza il lifestyle dell’azienda,<br />
come racconta l’architetto<br />
Fabrizio Bertero dello studio<br />
BPM, che ne ha seguito il concept:<br />
«Il progetto si sviluppa su una superficie<br />
totale di 440mq suddivisi<br />
su due piani espositivi, per un totale<br />
di diciotto ambientazioni, che interpretano<br />
le diverse zone del vivere<br />
la casa secondo la visione del design<br />
<strong>Zanotta</strong>. Ogni corner ricrea le<br />
diverse atmosfere e proposte del<br />
nuovo catalogo, attraverso un mix<br />
fra nuovi pezzi e prodotti consolidati<br />
nel tempo. Forte attenzione è<br />
dedicata alle vetrine che si affacciano<br />
su Madison Avenue: in quella<br />
principale è ricreata una zona salotto<br />
ponendo al centro il divano<br />
William, mentre nella vetrina laterale<br />
si è voluto inserire, a rimarcare la<br />
storicità dell'azienda, il tavolo Reale<br />
di Carlo Mollino accompagnato<br />
dalle sedie Lia di Roberto Barbieri».<br />
Soddisfazione anche nelle parole di<br />
Babak Hakakian, managing partner<br />
di DDC (www.ddcnyc.com): «Il<br />
nuovo spazio del brand <strong>Zanotta</strong> è<br />
stato ben accolto da architetti, designer<br />
e clienti che da anni si rivolgono<br />
alla nostra impresa. L’iniziativa<br />
A sinistra, uno dei corner <strong>Zanotta</strong> nello<br />
showroom newyorchese (sopra,<br />
l’esterno). DDC è da 20 anni vetrina<br />
d’eccellenza per il made in Italy negli Usa.<br />
fa parte del nuovo “design Post” di<br />
DDC, un concept che intende valorizzare<br />
quella che è diventata sempre<br />
più “l’arena” del nostro show<br />
room, e che si focalizza su marchi<br />
ben noti grazie ai valori consolidati<br />
e all’innovazione». Ecco, dunque,<br />
che i “must” delle collezioni di<br />
<strong>Zanotta</strong> si susseguono nei diversi<br />
ambienti dello showroom, in una<br />
cornice dove, di volta in volta, la<br />
scelta di colori neutri e caldi alle pareti<br />
si alterna a boiserie di legno<br />
che rendono un senso di casa calda,<br />
elegante e moderna al tempo<br />
stesso. Anche i colori e i tessuti degli<br />
arredi sono selezionati per facilitare<br />
la vendita a un pubblico metropolitano-chic,<br />
con colori come il<br />
beige, il grigio chiaro e l’antracite, i<br />
diversi toni del marrone e il classico<br />
bianco. Continua l’architetto<br />
Bertero: «Particolare attenzione è<br />
stata dedicata all’ideazione di un<br />
apposito mobile espositore: un parallelepipedo<br />
di due diverse dimensioni,<br />
in legno di betulla traforato<br />
con le sagome di alcuni tra i prodotti<br />
iconici, storici e contemporanei<br />
di <strong>Zanotta</strong>. Un elemento di forte<br />
visibilità e riconoscibilità semantica,<br />
che avevamo introdotto per la<br />
prima volta a gennaio nello stand<br />
di Parigi e che riporta il logo dell’azienda<br />
sui due lati principali.<br />
L’espositore può essere posizionato<br />
nelle diverse aree, identificando<br />
a colpo d’occhio lo spazio espositivo<br />
di <strong>Zanotta</strong>».
<strong>Happenings</strong><br />
n.6/11 p.3<br />
Magico<br />
Mendini<br />
L’INCONTRO<br />
Architetto, designer, artista,<br />
teorico, indiscusso<br />
protagonista della cultura<br />
italiana del ’900, continua a<br />
volersi misurare con il design<br />
umano, etico e poetico.<br />
Nato a Milano, compie 80<br />
anni. Ha diretto le riviste<br />
Casabella, Modo e<br />
Domus, di cui ha ripreso<br />
nel 2010 la direzione per 11 numeri.<br />
Sul suo lavoro e su quello compiuto<br />
con lo studio Alchimia sono uscite<br />
molte monografie. Realizza oggetti,<br />
mobili, ambienti, pitture, installazioni,<br />
architetture. Collabora con compagnie<br />
internazionali ed è consulente di varie<br />
industrie. È membro onorario della<br />
Bezalel Academy of Arts and Design di<br />
Gerusalemme, professore onorario<br />
all’Accademic Council of Guangzhou<br />
Academy of fine Arts in Cina,<br />
“Chevalier des Arts et des Lettres” in<br />
Francia. Ha ricevuto l’Architectural<br />
League di New York, la Laurea<br />
Honoris Causa del Politecnico di<br />
Milano e nel 1979/1981 due Compassi<br />
d’Oro per il design. Nell’89 ha aperto<br />
con il fratello, architetto Francesco<br />
Mendini, l’Atelier Mendini a Milano.<br />
Suoi lavori sono in vari musei e<br />
collezioni private; recentemente gli è<br />
stata dedicata una grande antologica<br />
al Marca, Museo delle arti di<br />
Catanzaro e un’omaggio-dialogo con il<br />
maestro Fortunato Depero, alla Casa<br />
del Mago di Rovereto.<br />
D. Ha dato vita a epoche del mobile ad<br />
alta intensità emozionale ed<br />
espressiva, come Alchimia e Zabro.<br />
Cosa ricorda di quella felice stagione?<br />
R. Negli anni ’80 le edizioni Zabro, che<br />
Aurelio <strong>Zanotta</strong> realizzò per la Nuova<br />
Alchimia, furono una notevole palestra<br />
di sperimentazione linguistica. Il<br />
design italiano aveva a quei tempi<br />
superato il guado del contro-design,<br />
Nelle foto:<br />
tavolo Macaone,<br />
rieditato da<br />
<strong>Zanotta</strong> nel 2011<br />
e un ritratto<br />
di Alessandro<br />
Mendini.<br />
del design radicale e dei primi aspetti<br />
del post modernismo. A me<br />
personalmente l'intensa esperienza di<br />
Zabro permise una concentrazione di<br />
molte ipotesi formali e concettuali, che<br />
<strong>Zanotta</strong> e Alessandro Guerriero<br />
trasformavano direttamente e molto in<br />
fretta in prototipi di mobili, oggetti e<br />
decori. Zabro è stata proprio la<br />
stagione conclusiva della parabola di<br />
Alchimia, resa possibile e legata alla<br />
sapienza artigianale di <strong>Zanotta</strong>.<br />
D. <strong>Zanotta</strong> ha riproposto al Salone<br />
2011 una riedizione del suo tavolo
<strong>Happenings</strong><br />
n.6/11 p.4<br />
Le qualità di un oggetto possono<br />
derivare da parametri molto<br />
diversi: l’arte, il linguaggio, la<br />
tecnologia, la funzione, la storia,<br />
l’emotività… Credo che la cura, la<br />
serenità e l’amore con cui si<br />
progetta facciano la differenza.<br />
Macaone. Ne è contento?<br />
R. Il tavolo Macaone è uno dei mobili<br />
della collezione Zabro 1985 cui sono<br />
più affezionato. Quando progettavo<br />
quei mobili e oggetti per Aurelio<br />
<strong>Zanotta</strong> e per la Nuova Alchimia,<br />
l’idea era di interpretare e dare una<br />
vita diversa agli stilemi degli<br />
anni ’50, tipici di quell’arredamento<br />
italiano. Perciò il Macaone simula<br />
delle gambe ispirate a Carlo Mollino,<br />
o comunque a quelle poetiche<br />
atmosfere borghesi e italiane. Il<br />
Macaone fu fatto in alcune versioni,<br />
quadrato e rotondo. Quello più<br />
espressivo è quadrato diviso sul<br />
piano in quattro colori forti che<br />
proseguono sulle gambe. È quello che<br />
m’interessa di più, e sono contento<br />
che venga riproposto oggi da <strong>Zanotta</strong>.<br />
D. Quali oggetti salva nel panorama<br />
del design odierno?<br />
R. In occasione della mostra “Magico<br />
Mendini” a Milano e St. Moritz<br />
dell’autunno 2010, ho avuto modo di<br />
affermare che nel terzo millennio<br />
possono entrare solo quegli oggetti<br />
che hanno un’anima. Va recuperata e<br />
approfondita, nel design<br />
contemporaneo, quell’antica matrice<br />
che fa rivivere gli oggetti attraverso<br />
atteggiamenti spirituali.<br />
D. Arte, artigianato, design e industria:<br />
nuove sinergie?<br />
R. Oggi non vale la formula della sintesi<br />
delle arti, e nemmeno quella “dal<br />
cucchiaio alla città”. Siamo nell'epoca<br />
del collage e dell'assemblaggio di<br />
spezzoni scenografici, grandi o piccoli,<br />
non importa. Le qualità di un oggetto<br />
possono derivare da parametri molto<br />
diversi: l’arte, il linguaggio, la<br />
tecnologia, la funzione, la storia,<br />
l’emotività. E questi parametri a loro<br />
volta possono essere intrecciati. Credo<br />
che la cura, la serenità e l’amore con<br />
cui si progetta facciano la differenza.<br />
D. Ci sono modelli utili nella<br />
comunicazione contemporanea?<br />
R. Le nuove mille attività virtuali<br />
ridondano di azioni prive di obiettivi.<br />
L’aberrazione quantitativa dell’accesso<br />
alle notizie e alla conoscenza, unita<br />
all’astrattezza iper-terziaria delle<br />
professioni crepuscolari, rende piatta<br />
la linea energetica delle creazioni.<br />
Lavoro uguale gadget, uguale<br />
mancanza di responsabilità.<br />
Dentro questo spensierato (o cinico)<br />
modello di riferimento si devono però<br />
cercare, trovare e agire delle prese<br />
di responsabilità. E precisamente:<br />
estetiche, umanistiche,<br />
antropologiche, sociali.<br />
D. “Quali Cose Siamo”, terza<br />
interpretazione del Triennale Design<br />
Museum da lei concepita e curata,<br />
è stata definita come la migliore<br />
mostra del 2010 dal New York Times.<br />
I motivi del successo?<br />
R. Il design di oggi è violentemente<br />
realistico, l’innovazione è diventata un<br />
trend, perfino l’ecologia è ridotta a<br />
moda. È un design appiattito su un<br />
edonismo e un eclettismo stilistico<br />
senz’anima. Lo stile ha perso il suo<br />
significato più profondo e si è<br />
trasformato in styling superficiale, un<br />
gioco di segni stupido e vacuo…<br />
Abbiamo bisogno di credere in una<br />
nuova qualità, in una nuova<br />
generosità, in una nuova poesia. Nella<br />
mostra della Triennale non ho<br />
selezionato oggetti di design ma cose.<br />
Ho pensato agli incontri della mia vita,<br />
sono storie raccontate attraverso gli<br />
oggetti. È un processo che ciascuno<br />
può replicare nel suo personale museo<br />
domandandosi “quali cose sono?”.<br />
D. Il design <strong>Zanotta</strong>: annotazioni<br />
tra passato e presente.<br />
R. <strong>Zanotta</strong>, come altre industrie del<br />
design italiano, ha compiuto<br />
positivamente il suo salto<br />
generazionale. Esiste allora oggi una<br />
<strong>Zanotta</strong> giovane e aggiornata, ed<br />
esiste una <strong>Zanotta</strong> storica ed eroica,<br />
quella di Aurelio. Le forme oggi<br />
corrispondono ai nuovi designer, ai<br />
nuovi materiali e nuovi trend.<br />
E questo rinnovo mi sembra essere<br />
ben radicato e collegato alla grande<br />
tradizione dell’azienda, in un’ideale<br />
continuità di stile e di metodo.<br />
A sinistra,<br />
cassettone Cetonia<br />
(1984); qui accanto,<br />
tavolino Sirfo<br />
(1986). Entrambi<br />
disegnati da<br />
Mendini, sono<br />
esemplari firmati di<br />
<strong>Zanotta</strong> Edizioni.
<strong>Happenings</strong><br />
n.6/11 p.5<br />
DAL DISEGNO<br />
AL PRODOTTO<br />
LUNGOMETRAGGIO<br />
Una collezione di tavoli con rivestimento in<br />
materiale composito, dalle sorprendenti<br />
possibilità espressive, per la casa e il contract.<br />
Èun progetto di Bruno Fattorini and Partners: la serie<br />
di tavoli Lungometraggio, presentata all’ultimo<br />
Salone Internazionale del Mobile. Una proposta<br />
vasta ed eclettica, che permette la realizzazione di<br />
tavoli rettangolari e quadrati di dimensioni anche<br />
estese (fino a sei metri di lunghezza) e con un alto potenziale nel<br />
settore del contract. I tavoli possono essere, infatti, attrezzati con<br />
uno o più accessori passacavi e con canalina sotto piano per<br />
l’alloggio dei cavi. Accessori e canalina sono verniciati di colore<br />
bianco, inoltre il numero di passacavi e la dimensione della<br />
canalina sono in funzione, rispettivamente, della necessità e della<br />
dimensione del piano. «Avevamo brevettato precedentemente la<br />
tecnologia che sottende al progetto di Lungometraggio,<br />
consapevoli della grande efficacia e duttilità di questo sistematavolo»,<br />
afferma Bruno Fattorini, che firma la serie con il suo<br />
partner in studio, Robin Rizzini. «Alla base di Lungometraggio, c’è<br />
una forma archetipo, appartenente alla memoria (un po’ il tavolo<br />
ideale di ogni architetto) e una “pelle” speciale. Si tratta, in<br />
sostanza, di un nuovo prodotto monomaterico che è una<br />
“mescola” di resine acriliche cariche di polveri minerali,<br />
pigmentato in massa color bianco opaco. Quella che oggi si<br />
chiama “solid surface”, e la cui “madre” resta Corian, ma che<br />
diventa qui ancora più sottile, adattabile, riparabile, resistente. È<br />
una superficie ideale per la casa e, soprattutto, per l’ufficio: non<br />
si riga come il vetro, è più dura della laccatura, raggiunge un tipo<br />
di bianco che non abbaglia. Le gambe sono costruite utilizzando<br />
lo stesso materiale, con il medesimo spessore e posizionate in<br />
maniera tale da non disturbare la seduta. Per avere un tavolo<br />
quadrato basta fare la cosa più semplice e funzionale: costruire<br />
un basamento quadrato su cui appoggiare un piano quadrato».<br />
Quello che Fattorini chiama “il quadratone” è la versione da lui<br />
preferita: da 220x220cm. «Ci vogliono presse eccezionali per<br />
raggiungere risultati simili, lunghe e larghe, perfettamente<br />
calibrate. Per le versioni rettangolari, afferma Rizzini (che è<br />
industrial e visual designer), sono ideali le due gambe a setto<br />
lineare. Alla “pelle” monomaterica è abbinata una struttura<br />
solida interna in alluminio, acciaio più fibra di carbonio. Un’idea<br />
basilare e archetipica, che abbiamo applicato con una sofisticata<br />
tecnologia produttiva, usando appunto un materiale composito<br />
che ci permettesse di mantenere il disegno rigoroso e lineare,<br />
raggiungendo, tuttavia, dimensioni insolite».<br />
BRUNO FATTORINI AND PARTNERS<br />
Costituita a Milano nel 2009, è una società<br />
che opera a livello internazionale nel<br />
disegno industriale, nata dalla<br />
collaborazione tra il designer, art director e<br />
imprenditore Bruno Fattorini e Robin<br />
Rizzini, industrial e visual designer. Lo<br />
studio si occupa anche di consulenza<br />
strategica d’impresa: brand identity,<br />
adertising, visual communication, retail<br />
design strategy. Un laboratorio fondato<br />
sullo scambio di saperi e creatività.<br />
Collabora con <strong>Zanotta</strong> dal 2011.<br />
Bruno Fattorini e Robin Rizzini. Sotto,<br />
Lungometraggio in due schizzi dei designers.
<strong>Happenings</strong><br />
n.6/11 p.6<br />
PRIMO PIANO<br />
Qualità<br />
per tradizione<br />
Organizzazione aziendale, processi produttivi<br />
d’avanguardia, gestione esemplare della<br />
filiera e dei rapporti con i fornitori. La qualità<br />
è, in <strong>Zanotta</strong>, obiettivo primario. Un video<br />
ne racconta contenuti ed eccellenze.<br />
Nella realtà <strong>Zanotta</strong> la qualità fa parte<br />
del bagaglio filosofico, umano ed<br />
etico e della lunga storia nel mondo<br />
del design. Un percorso circolare<br />
che evidenzia e connette ogni fase:<br />
progettazione e sviluppo, approvvigionamenti<br />
di materie prime e<br />
componenti, pianificazione del processo produttivo, produzione,<br />
controlli-prove-collaudi, imballaggio e immagazzinamento,<br />
vendita e distribuzione, installazione ed esercizio,<br />
assistenza post-vendita. Ricerca e comunicazione<br />
fanno parte di questo circolo virtuoso. Matteo Moneta,<br />
autore dei testi per il video “<strong>Zanotta</strong>: Qualità per tradizione”,<br />
afferma: «Interessante è stato lo sforzo di definire<br />
cos’è la qualità, anche con parole e concetti. E indagare<br />
nel campo delle idee più astratte e nel mondo concreto di<br />
chi opera con la materia, di chi procede per continui aggiustamenti,<br />
approssimazioni, segreti del mestiere, ipotesi<br />
empiriche, osservazioni. Come quando si entra in un<br />
universo nuovo, ho provato il piacere di scoprire quanta<br />
varietà e profondità siano nella complessa realtà dell’azienda<br />
e nelle infinite storie che si nascondono dietro<br />
ogni oggetto. Che esistano macchine per testare i fili dei<br />
tessuti, le sedute, le strutture; mille modi di tingere una<br />
pelle o imbottire un divano». Il regista Gabriele Raimondi<br />
aggiunge: «Questa regia mi ha permesso di visitare luoghi<br />
simbolo della produzione di design in Brianza.<br />
Osservare i movimenti degli operai e delle macchine mi<br />
ha comunicato una dimensione estetica del lavoro che<br />
precede forse i risultati di bellezza cui tendono. Così il ritmo<br />
della produzione, che mi piace “leggere” in termini<br />
musicali. L’utilizzo del mezzo video per raccontare la qualità<br />
dentro e dietro ai prodotti <strong>Zanotta</strong> permette di restituire<br />
insieme al piacere visivo la varietà dei processi che li<br />
compongono, con l’entusiasmo e la cura di chi li coordina.<br />
Un segno incoraggiante nel panorama di crisi che abbiamo<br />
sotto gli occhi».<br />
Nelle foto: fasi di controllo sulla resistenza e sulla qualità di processi e<br />
lavorazioni manuali su pelle, tessuto e imbottiture dei prodotti <strong>Zanotta</strong>.
<strong>Happenings</strong><br />
n.6/11 p.7<br />
ARCHETIPI<br />
Designer<br />
Achille Castiglioni<br />
Anno di progettazione 1940<br />
Anno di produzione 1968<br />
Tipologia<br />
Struttura<br />
Piano<br />
Plus<br />
Misure<br />
Musei<br />
tavolo da lavoro su cavalletti<br />
faggio evaporato naturale<br />
placcato in laminato bianco<br />
oppure in cristallo temperato<br />
regolabile in altezza<br />
51x86cm; h.63/89cm; piano 100x200<br />
collezione storica Victoria&Albert<br />
Museum, London;<br />
Museo dell’arredo contemporaneo,<br />
Russi (RA); Thessaloniki Design<br />
Museum, Saloniki<br />
LEONARDO<br />
La storia<br />
Nasce da una tipologia senza tempo di tavolo<br />
da lavoro su cavalletti, tanto apprezzata da<br />
Achille Castiglioni, che ne volle realizzare uno<br />
per lo studio di Piazza Castello a Milano. Con<br />
<strong>Zanotta</strong>, Castiglioni mise a punto una versione<br />
del tavolo calibrata per il processo del design<br />
industriale, molto accurata nei dettagli formali e<br />
nelle finiture. Leonardo è uno di quei prodotti<br />
storici di <strong>Zanotta</strong> a restare nel tempo un pezzo di<br />
riferimento stabile per il mercato internazionale.<br />
I valori<br />
Leonardo rappresenta la prima rielaborazione<br />
industriale del classico tavolo a cavalletti<br />
d’artista, ed ha riscontrato un grande successo<br />
tra professionisti e addetti ai lavori. È regolabile<br />
in altezza, grazie a due semplici perni in legno,<br />
su cinque diverse misure da 65 a 91cm;<br />
il cavalletto è composto da 6 elementi in<br />
massello di faggio evaporato, assemblati<br />
a formare una piccola architettura domestica; il<br />
piano, ampio e resistente, è in cristallo temperato<br />
oppure in paniforte rivestito su entrambi i lati in<br />
laminato plastico bianco, con due supporti<br />
in gomma che lo stabilizzano sui cavalletti.
<strong>Happenings</strong><br />
n.6/11 p.8<br />
FOCUS<br />
Tra Italia e Cina:<br />
design no stop<br />
Il 2011 è l’anno del grande flusso di<br />
design tra Italia e Cina. Mostre, eventi,<br />
scambi culturali e commerciali<br />
decretano il successo di<br />
un segmento in evoluzione.<br />
A sinistra,<br />
illustrazione<br />
dalla mostra<br />
China New<br />
Design. A<br />
destra, tre<br />
delle più<br />
importanti<br />
edizioni<br />
cinesi di<br />
riviste<br />
italiane di<br />
settore.<br />
Èl’anno culturale della Cina in Italia:<br />
promosso dal Ministero della<br />
Cultura cinese, comprende molti<br />
eventi di rilievo che vanno a<br />
coinvolgere il mondo del design.<br />
La mostra “China New Design” tra Milano e<br />
Torino (al Triennale Design Museum e a Palazzo<br />
Chiablese fino al 30 settembre) espone, grazie<br />
all’opera dell’Istituto Garuzzo per le Arti Visive<br />
di Torino e a UCCA (Centro per l’arte<br />
contemporanea di Pechino) una selezione<br />
dei lavori di designer cinesi contemporanei:<br />
furniture design, nuove forme di<br />
comunicazione, fashion design, grafica. Cui<br />
Quiao, responsabile di UCCA, spiega le scelte<br />
curatoriali: «Da noi sono ancora poche le<br />
persone che s’interessano al design, ma stanno<br />
aumentando sensibilmente. Molti dei progettisti<br />
scelti per le mostre italiane non sono mai stati<br />
presentati all’estero e alcuni di loro non hanno<br />
nemmeno la possibilità di mettere in<br />
produzione e commercializzare i loro lavori.<br />
Ciò che importa, però, è il loro potenziale.<br />
La loro espressività non ancora inquinata dalla<br />
commercializzazione è assai preziosa».<br />
FINESTRE SUL MONDO<br />
Le occasioni per una visione sulla cultura cinese<br />
contemporanea nell’abitare e nel design (e per<br />
tentare di capire i gusti, i bisogni e le ambizioni<br />
di un popolo così vasto e in gran parte<br />
sconosciuto) aumentano, soprattutto per chi si<br />
muove tra Italia e Cina. Dal 25 settembre al 3<br />
ottobre 2011 si svolge in varie location di<br />
Pechino la seconda edizione di Beijing Design<br />
Week, che porta arredi e prodotti innovativi a<br />
confronto con un pubblico sempre più curioso e<br />
sensibile alla qualità della vita.<br />
TAM TAM SUI MEDIA<br />
«Per i cinesi il design italiano è il migliore al mondo.<br />
Attraverso il design, e la moda, l’arredamento, la<br />
Ferrari… i cinesi imparano ad apprezzare il gusto<br />
italiano!». Spiega Vittorio Sun Qun, editore di Abitare<br />
e Case da Abitare China. «Il design cinese è nella<br />
fase di start-up, sta prendendo “nutrimenti” e<br />
ispirazioni dall’arte contemporanea e dall’architettura<br />
cinese. Creativi come Yang Mingjie, Wang Xin, Xie<br />
Dong, Jiang Qionger stanno diventando le nuove<br />
icone del design cinese nel mondo. Le riviste di<br />
settore (e i siti internet che fanno comunicazione)<br />
sono delle importanti finestre per prodotti e pensieri<br />
rivolti a operatori e consumatori. Creano scambi utili,<br />
perché riescono ancora a comunicare<br />
un’autorevolezza e una credibilità che altri media<br />
non riescono a offrire». Gli fa eco Yan Mi, che dirige<br />
Elle Decoration China: «Riviste come la nostra<br />
dialogano sia con gli addetti ai lavori, sia col<br />
pubblico. Questo genere di strumenti promuove il<br />
valore del design. La Cina ha una pessima<br />
reputazione in quanto a copie di prodotti, raccontare<br />
quindi la storia che sta dietro a ogni oggetto di<br />
qualità che arriva dall’Europa aiuta a far<br />
comprendere al nostro pubblico perché vale la pena<br />
spendere di più per un originale. Per la percezione<br />
del design Made in Italy nel nostro Paese, ci sono<br />
due livelli: uno è lo stile europeo classicotradizionale,<br />
che conquista soprattutto i “nuovi<br />
ricchi” (gente del nord e delle regioni interne), l’altro<br />
è l’amore per il design moderno, in espansione<br />
soprattutto tra i giovani delle metropoli, il pubblico<br />
più colto e che ama viaggiare. Tra i nuovi designer<br />
cinesi, promettenti e creativi, spero che gli italiani<br />
abbiano notato all’ultimo Salone Satellite lo studio<br />
“Innovo design” di Hangzhou e, al Fuorisalone, la<br />
mostra “Wo You” organizzata dal marchio<br />
informatico “Lenovo” e Case da Abitare China».
NEWS<br />
Da non perdere<br />
Mostre, eventi, autori.<br />
<strong>Happenings</strong><br />
n.6/11 p.9<br />
SCENARI PER LA<br />
DISTRIBUZIONE<br />
<strong>Zanotta</strong> partecipa alla<br />
26esima edizione di Abitare<br />
il Tempo di Verona nella<br />
veste rinnovata dal concept<br />
“100% Project”. Che si<br />
presenta come la prima<br />
convention della<br />
distribuzione del settore<br />
arredamento: un<br />
interessante evento di<br />
conoscenza, formazione e<br />
informazione per rilanciare<br />
nuove prospettive. E<br />
cercare risposte a domande<br />
cruciali come: quali scenari<br />
dovranno affrontare gli<br />
imprenditori della<br />
distribuzione nel prossimo<br />
futuro? Quali strategie<br />
dovranno mettere in campo<br />
per mantenere un ruolo<br />
vincente all’interno del<br />
mercato? Organizzato in<br />
collaborazione con<br />
Federmobili e Innova.com,<br />
un fitto calendario di<br />
workshop e incontri con<br />
designer e aziende di fama<br />
internazionale, artisti e<br />
artigiani. In scena,<br />
allestimenti e mostre<br />
culturali e di tendenza.<br />
Dal 17 al 19 ottobre 2011<br />
(www.federmobili.it).<br />
DESIGN PING-PONG<br />
In occasione dell’anno<br />
culturale che lega Italia e<br />
Cina, si apre nel rinnovato<br />
National Museum of<br />
China di Pechino la prima<br />
Beijing International<br />
Design Triennial, con la<br />
mostra “International<br />
creative junctions/design<br />
ping pong”. Curata dal<br />
direttore di Interni Gilda<br />
Bojardi e promossa dai<br />
Ministeri cinesi di<br />
Educazione e Cultura (con<br />
Tsinghua University, la<br />
sezione del Governo<br />
Municipale e la<br />
Federazione cinese di<br />
Letteratura e Arti),<br />
l’esposizione si propone<br />
d’introdurre al pubblico<br />
del Paese i protagonisti del<br />
grande design mondiale<br />
(Italia in testa), allestendo<br />
un’ampia selezione di<br />
progetti e prodotti.<br />
<strong>Zanotta</strong> partecipa<br />
all’evento con tre icone<br />
della collezione storica:<br />
quindici poltrone Sacco di<br />
svariati colori, una<br />
poltrona gonfiabile Blow e<br />
uno sgabello Mezzadro.<br />
Dal 28 settembre<br />
al 17 ottobre 2011.<br />
COSA È LUSSO<br />
Con “Class 25-The Option<br />
of Luxury”, in corso alla<br />
Triennale di Milano, Class<br />
Editori festeggia i 25 anni,<br />
mettendo in mostra 250<br />
oggetti scelti tra il meglio<br />
del design, della moda,<br />
dell’automotive e<br />
dell’high-tech: un<br />
percorso per capire cosa<br />
è stato negli anni e<br />
cosa è oggi il lusso e<br />
come questo si traduce<br />
in comportamenti e<br />
consumi. Con l’ausilio di<br />
sistemi interattivi<br />
(audiolibri, smartphone,<br />
tablet), i visitatori<br />
possono esplorare le aree<br />
tematiche, andando a<br />
scoprirne storie e<br />
curiosità. <strong>Zanotta</strong> è<br />
presente col celebre<br />
tavolo Reale, omaggio a<br />
Carlo Mollino (1946) in<br />
rovere naturale e cristallo,<br />
protagonista nel 2005 di<br />
un’asta milionaria alla<br />
casa d’aste Christie’s di<br />
New York. Fino al 2<br />
ottobre 2011.<br />
GLI OGGETTI<br />
COMUNICANO<br />
Una speciale esibizione,<br />
quella che il Moma di New<br />
York dedica a un tema di<br />
forte attualità “Talk<br />
to me: Design and<br />
Communication between<br />
people and objects”, a cura<br />
di Paola Antonelli e Kate<br />
Carmody. La tesi delle due<br />
esperte è che ogni oggetto<br />
contiene informazioni che<br />
vanno ben oltre l’uso e<br />
l’apparenza. In alcuni casi,<br />
le cose si fanno interpreti e<br />
“media” (in modo più o<br />
meno diretto) di messaggi,<br />
bisogni, contenuti anche<br />
complessi. Protagonisti<br />
principali quegli oggetti<br />
che fanno parte del<br />
paesaggio quotidiano:<br />
interfacce, elementi di<br />
visual design, computer,<br />
macchine che “dialogano”<br />
e compiono azioni di<br />
servizio. Ma anche mobili<br />
e oggetti che, con la loro<br />
immagine iconica,<br />
rappresentano al meglio<br />
un’epoca, una tendenza,<br />
una svolta. Fino al 7<br />
novembre 2011, Moma<br />
Exhibition Gallery.<br />
DESIGN, UNA STORIA<br />
ITALIANA<br />
È il titolo della mostra<br />
allestita nel suggestivo<br />
complesso archeologico<br />
dei Mercati di Traiano a<br />
Roma: evento itinerante<br />
inserito in Meet Design,<br />
piattaforma multicanale<br />
lanciata dal Gruppo RCS,<br />
che si propone di<br />
divulgare i valori del<br />
design Made in Italy. Una<br />
selezione di pezzi mette<br />
in scena le tipologie del<br />
mobile dal 1948 a oggi e<br />
racconta il lavoro<br />
straordinario di progettisti<br />
e imprenditori in uno dei<br />
settori fondamentali per<br />
l’economia e l’immagine<br />
del Paese. <strong>Zanotta</strong><br />
partecipa con due<br />
prodotti icona: la poltrona<br />
Sacco di Gatti, Paolini,<br />
Teodoro (1968) e una<br />
gonfiabile Blow di De Pas,<br />
D’Urbino, Lomazzi e<br />
Scolari (1967). Allestita a<br />
Roma fino al 15 ottobre<br />
2011, la mostra sarà poi a<br />
Torino (Palazzo<br />
Bertalazone di San<br />
Fermo), dal 5 novembre al<br />
31 gennaio 2012.<br />
ECLETTICO MOLLINO<br />
I mille talenti dell’architetto,<br />
designer, fotografo, artista<br />
Carlo Mollino sono celebrati<br />
quest’autunno da due mostre<br />
internazionali, a Vienna e a<br />
Monaco di Baviera. La prima è<br />
alla Kunsthalle della capitale<br />
d’Austria (dal 31 agosto al 25<br />
settembre): raccoglie alcuni<br />
mobili di Casa Mollino e 1000<br />
polaroid scattate dal genio<br />
torinese; creata alle soglie<br />
d’avvio della Design Week di<br />
Vienna, è accompagnata da un<br />
sostanzioso catalogo. La<br />
seconda mostra apre il 12<br />
settembre (fino all’8 gennaio)<br />
presso la “Haus der Kunst” di<br />
Monaco: una grande<br />
restrospettiva dal titolo<br />
“Maniera Moderna”, arricchita<br />
dalle immagini di Armin Linke.<br />
Progetto editoriale Giuliana Zoppis<br />
Progetto grafico Stefania Giarlotta<br />
Coordinamento e supervisione <strong>Zanotta</strong> spa<br />
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