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Gestione del paziente con dolore toracico acuto in Pronto Soccorso

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Dolore Toracico Acuto <strong>in</strong> <strong>Pronto</strong> <strong>Soccorso</strong>Nella A.O. Santa Maria degli Angeli di Pordenone è stata analizzata la prevalenzadei pazienti che venivano valutati <strong>in</strong> DE per <strong>dolore</strong> <strong>toracico</strong> <strong>acuto</strong>. In totale i Medici<strong>in</strong>ternisti <strong>del</strong> <strong>Pronto</strong> <strong>Soccorso</strong> avevano eseguito nel 1997 19951 <strong>con</strong>sulenze urgentie per la gestione cl<strong>in</strong>ica di questi pazienti sono state richieste 2407 <strong>con</strong>sulenzecardiologiche (12% <strong>del</strong>le <strong>con</strong>sulenze <strong>in</strong>ternistiche). Il motivo <strong>del</strong>la richiesta di visitacardiologica era nel 48% dei casi il <strong>dolore</strong> <strong>toracico</strong>. Nella nostra realtà il totale <strong>del</strong>levisite per <strong>dolore</strong> <strong>toracico</strong> era il 4.8% di tutte le prestazioni <strong>in</strong>ternistiche <strong>del</strong> DE,percentuale simile a quella riportata nel registro multicentrico americano sul <strong>dolore</strong><strong>toracico</strong>.Di fronte a questi problemi epidemiologici, cl<strong>in</strong>ici, organizzativi e medico - legaliesiste, nella situazione italiana, una disomogeneità di approccio sia tra i variprofessionisti che tra le diverse strutture sanitarie. Ne deriva, qu<strong>in</strong>di, la necessitàdi mo<strong>del</strong>li gestionali da una parte più efficienti e dall’altra lo sviluppo di l<strong>in</strong>ee guidaper rendere più omogeneo il trattamento di questi pazienti.Per ipotizzare criteri di dimissione sicuri (“dimissione appropriata”) per i pazienti<strong>con</strong> <strong>dolore</strong> <strong>toracico</strong> <strong>acuto</strong> è fondamentale aver presenti i dati epidemiologicigenerali e locali, gli aspetti organizzativi locali, la disponibilità di metodichediagnostiche e l’adeguata <strong>con</strong>oscenza <strong>del</strong>le <strong>in</strong>formazioni derivate ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e poterstratificare il rischio di complicanze cardiache a breve term<strong>in</strong>e.Di fronte ad un <strong>paziente</strong> che si presenta nei DE <strong>con</strong> questa s<strong>in</strong>tomatologia èfondamentale <strong>in</strong>nanzitutto valutare le caratteristiche <strong>del</strong> <strong>dolore</strong>, la presenza deifattori di rischio coronarico, i precedenti cardiovascolari, l’obiettività cardiovascolaree generale e l’ECG. In questa prima fase è <strong>in</strong>dispensabile escludere <strong>con</strong>dizioni adalto rischio, come la dissezione aortica e l’embolia polmonare, e le altre cause di<strong>dolore</strong> <strong>toracico</strong> (pericardite, pneumotorace, patologia digestiva ecc.).Con i criteri cl<strong>in</strong>ici è possibile produrre una prima stima <strong>del</strong>la probabilità di s<strong>in</strong>dromecoronaria acuta e <strong>del</strong> rischio di complicanze. Questa stima nelle nostre strutture èpiù spesso di tipo qualitativo, mentre negli USA vengono utilizzati algoritmi cl<strong>in</strong>icicomputerizzati quantitativi che hanno dimostrato un buon valore predittivo di IMA edi complicanze . ( 3-5)In generale questi criteri cl<strong>in</strong>ici da soli, spesso, non sono sufficienti per dimettere ipazienti (salvo quelli a bassissima probabilità) ma sono utili come criterio distratificazione <strong>del</strong> rischio, per <strong>in</strong>dicare il livello assistenziale appropriato esoprattutto come <strong>in</strong>dicazione ad eseguire ulteriori test.Nella rout<strong>in</strong>e cl<strong>in</strong>ica si rendono spesso necessarie ulteriori <strong>in</strong>formazioni che derivanopr<strong>in</strong>cipalmente dal dosaggio dei markers di danno miocardico più sensibili e specificie da un breve periodo di osservazione <strong>in</strong> DE, utilizzando protocolli operativistandardizzati che <strong>con</strong>sentano la rapida dimissione dei pazienti a basso rischio.21

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