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Gestione del paziente con dolore toracico acuto in Pronto Soccorso

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Dolore Toracico Acuto <strong>in</strong> <strong>Pronto</strong> <strong>Soccorso</strong>In questo <strong>con</strong>testo bisogna aver presente che tutti i test applicati ad unapopolazione mediamente a basso rischio, quale è quella che si presenta <strong>in</strong> DE <strong>con</strong><strong>dolore</strong> <strong>toracico</strong> ed ECG non diagnostico, hanno scarso valore predittivo, <strong>con</strong>possibilità di “ falsi positivi” e di ricorso ad ulteriori <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i non necessarie. Inoltrenon tutti i pazienti <strong>con</strong> <strong>dolore</strong> <strong>toracico</strong> devono essere trattenuti <strong>in</strong> osservazione enon a tutti devono essere dosati i markers.Per quanto riguarda i markers di danno miocardio al momento attuale i più utilizzatisono il CK-MB massa, la Mioglob<strong>in</strong>a e le Tropon<strong>in</strong>e cardiache.Il CK-MB massa è stato a lungo <strong>con</strong>siderato il marker di riferimento mondiale per ladiagnosi di <strong>in</strong>farto miocardico, è un <strong>in</strong>dicatore sensibile di danno miocardio (ma nondi danno miocardico m<strong>in</strong>imo), è relativamente precoce, non è utile per la diagnositardiva ed è solo relativamente specifico.La Mioglob<strong>in</strong>a è un marker a comparsa precoce (1-3 ore), <strong>con</strong> c<strong>in</strong>etica rapida, altasensibilità (alto valore predittivo negativo) ma scarsamente specifico di dannomiocardio. Il suo possibile campo di applicazione è quello <strong>del</strong>la presentazioneprecoce e va sempre associato ad un marker cardiospecifico.Le Tropon<strong>in</strong>e cardiache T e I (Tn) sono dotate di alta sensibilità e specificità per ildanno miocardico, anche se non sono <strong>in</strong>dicatori specifici per il danno ischemico.Sono <strong>in</strong>dicatori relativamente precoci ma <strong>con</strong> persistenza prolungata e sono <strong>in</strong>grado di documentare il “danno miocardico m<strong>in</strong>imo”. Nel recentissimo documento<strong>con</strong>giunto <strong>del</strong>la Società Europea di Cardiogia e American College of Cardiologyanche le Tropon<strong>in</strong>e sono state <strong>in</strong>serite tra i criteri biochimici di necrosi miocardica.In particolare viene def<strong>in</strong>ito come valore anomalo di tropon<strong>in</strong>a quello che eccede il99° percentile dei valori <strong>del</strong> gruppo di <strong>con</strong>trollo.Nonostante gli <strong>in</strong>dubbi vantaggi derivanti dall’utilizzo <strong>del</strong>le Tn cardiache nelladiagnostica dei pazienti <strong>con</strong> <strong>dolore</strong> <strong>toracico</strong> <strong>acuto</strong>, l’<strong>in</strong>terpretazione dei risultati,nella rout<strong>in</strong>e cl<strong>in</strong>ica, non è sempre agevole, sia per la documentazione di positivitànei pazienti senza evidenza di cardiopatia ischemica acuta che per la negatività <strong>in</strong>pazienti che svilupperanno complicanze. Possibili spiegazioni sono:• Estrema sensibilità per un danno miocardio generico (s<strong>in</strong>drome coronaricaacuta, patologia cardiaca non primitivamente ischemica, patologiaextracardiaca)• Problemi preanalitici ed analitici• Livelli decisionali• Utilizzo di metodi quantitativi (laboratorio centrale) o qualitativi (al letto <strong>del</strong><strong>paziente</strong>)Per quanto riguarda il test da sforzo l’efficacia ottimale si ottiene nei pazienti aprobabilità <strong>in</strong>termedia di coronaropatia. E’ stato dimostrato che la procedura è22

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