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Università degli Studi di Padova Effetti di livelli estremi di interazione ...

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sulla salute e sul comportamento <strong>di</strong> proprietari <strong>di</strong> cani: essi <strong>di</strong>mostravano una minore insorgenza <strong>di</strong><br />

problemi <strong>di</strong> salute (lievi) dopo l’adozione del pet. Molti stu<strong>di</strong> scientifici hanno <strong>di</strong>mostrato come<br />

l’<strong>interazione</strong> con un animale influenzi la riduzione della frequenza car<strong>di</strong>aca, della pressione<br />

arteriosa e dello stress, soprattutto nel momento del contatto fisico con l’animale (Friedmann,<br />

1995). Inoltre, possedere un cane facilita i contatti sociali: ad esempio, la presenza <strong>di</strong> un cane<br />

insieme al proprietario, anche solo in foto, fa percepire la persona in una luce maggiormente<br />

positiva (Marston e Bennett, 2003).<br />

Per quanto riguarda invece le capacità cognitive interspecifiche del cane, alcuni stu<strong>di</strong> hanno messo<br />

in evidenza la sua abilità nel saper <strong>di</strong>scriminare coman<strong>di</strong> verbali ed eseguire esercizi <strong>di</strong> obbe<strong>di</strong>enza.<br />

Miklosi (2003) stu<strong>di</strong>ò la capacità del cane nel ritrovare determinati oggetti quando gli veniva dato<br />

un appropriato comando verbale; oltre a questo si è visto che era in grado <strong>di</strong> interpretare come<br />

in<strong>di</strong>catori della localizzazione dell’oggetto nascosto il puntare un <strong>di</strong>to o un braccio, i cenni della<br />

testa e le inclinazioni del tronco messi in atto dalla persona, e nel momento in cui non riusciva<br />

nell’intento si fermava e volgeva lo sguardo verso il proprietario, in cerca <strong>di</strong> aiuto. Le due specie<br />

quin<strong>di</strong> comunicano: sia il cane che l’uomo inviano segnali che vengono reciprocamente interpretati<br />

(Miklosi, 2009). La spontaneità <strong>di</strong> eseguire determinate azioni e la capacità <strong>di</strong> interpretare i segnali<br />

dell’uomo vanno quin<strong>di</strong> a rinforzare sempre <strong>di</strong> più la teoria secondo la quale le abilità cognitive del<br />

cane si siano evolute grazie all’adattamento nella società umana e all’<strong>interazione</strong> con l’uomo (Hare<br />

e Tomasello 2005).<br />

Esiste quin<strong>di</strong> un legame tra cane e proprietario, e Topal et al. (1998) hanno cercato <strong>di</strong> analizzare la<br />

natura <strong>di</strong> questo, utilizzando una versione mo<strong>di</strong>ficata della Ainsworth’s Strange Situation Procedure<br />

(ASSP), che consiste nel valutare il comportamento <strong>di</strong> cani adulti nei confronti del proprio padrone<br />

e <strong>di</strong> una persona estranea. Dallo stu<strong>di</strong>o è risultato che i cani esploravano e giocavano<br />

significativamente <strong>di</strong> più in presenza del padrone, che dell’ estraneo. Inoltre, essi accoglievano e<br />

festeggiavano il proprio padrone con maggiore entusiasmo e rimanevano davanti alla porta più a<br />

lungo in assenza dello stesso. Sulla base <strong>di</strong> questi risultati Topal e collaboratori hanno concluso che<br />

il legame tra cane e padrone poteva essere definito un legame <strong>di</strong> attaccamento, caratterizzato dal<br />

senso <strong>di</strong> sicurezza e conforto in presenza dell’uomo, e dalla capacità del cane <strong>di</strong> identificarlo come<br />

una “base sicura” da cui allontanarsi per esplorare il mondo e a cui tornare in caso <strong>di</strong> bisogno<br />

(effetto base-sicura). Questo rappresenta quin<strong>di</strong> un ulteriore beneficio che il cane ricava<br />

dall’<strong>interazione</strong> con l’uomo e in questo senso si spiegano la necessità <strong>di</strong> mantenere la prossimità<br />

con questo e le manifestazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stress in caso <strong>di</strong> separazione (Cassidy, 1999).<br />

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