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Università degli Studi di Padova Effetti di livelli estremi di interazione ...

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� Come si crea<br />

La vita sociale all’interno del gruppo prevede sia costi che benefici per i cani che vi appartengono,<br />

anche se questi non risultano essere equamente <strong>di</strong>stribuiti tra i soggetti. Pertanto, al fine <strong>di</strong><br />

mantenere la coesione tra i cani e i vantaggi che la vita sociale comporta, si sono affermati dei<br />

meccanismi volti a regolare la <strong>di</strong>stribuzione e l’accesso alle risorse <strong>di</strong>sponibili, ad aumentare la<br />

tolleranza verso i conspecifici dello stesso gruppo e quin<strong>di</strong> a ridurre i costi associati all’inevitabile<br />

competizione (de Waal, 1989). Tra questi meccanismi vi sono appunto le relazioni <strong>di</strong> dominanza,<br />

determinate da un lato dai risultati <strong>degli</strong> incontri agonistici (includendo in questi sia le interazioni<br />

aggressive, sia i comportamenti <strong>di</strong> sottomissione) e dall’altro dai comportamenti affiliativi,<br />

permettendo così una classificazione gerarchica <strong>di</strong> ciascun in<strong>di</strong>viduo all’interno del gruppo<br />

(Bonanni et al., 2010/a). Esistono <strong>di</strong>fferenti definizioni <strong>di</strong> dominanza, ma quella <strong>di</strong> Drews (1993)<br />

sembra riflettere l’essenza del concetto in maniera più appropriata: «la dominanza è un attributo<br />

dello schema <strong>di</strong> ripetute interazioni agonistiche tra due in<strong>di</strong>vidui, caratterizzate da un risultato che<br />

è costantemente in favore dello stesso membro della <strong>di</strong>ade e da una risposta sempre più<br />

arrendevole del suo antagonista. Lo status del vincitore è quello <strong>di</strong> dominante mentre quello dello<br />

sconfitto è <strong>di</strong> subor<strong>di</strong>nato». Pur esistendo molte altre forme <strong>di</strong> relazioni sociali (ad esempio<br />

l’attaccamento e il gioco), la gerarchia è l’elemento fondamentale della coesione e del buon<br />

funzionamento del gruppo sociale canino: essa si basa sull’accesso a determinati privilegi, che<br />

costituiscono quin<strong>di</strong> le prerogative del dominante, ha una funzione stabilizzante e permette <strong>di</strong><br />

limitare i conflitti tra i membri dello stesso gruppo, grazie all’intervento del leader che regola le<br />

interazioni tra i conspecifici che gli sono subor<strong>di</strong>nati (Packard, 2003).<br />

La gerarchia all’interno del gruppo prevede una <strong>di</strong>stinzione tra maschi e femmine: al vertice <strong>di</strong><br />

ciascuna <strong>di</strong> queste due categorie vi sono i rispettivi cani alfa, ovvero quelli <strong>di</strong> rango più elevato<br />

(dominanti), seguiti dai beta e così via, fino al cane omega, ovvero quello <strong>di</strong> rango inferiore (Frame<br />

et al., 1979). Tuttavia, in situazioni più complesse, ossia quando sono presenti in<strong>di</strong>vidui non<br />

imparentati al gruppo o più coppie riproduttrici, è possibile delineare un’unica gerarchia nella quale<br />

i maschi dominano anche sulle femmine (Zimen, 1982). Questo è stato <strong>di</strong>mostrato in una ricerca<br />

svolta su un piccolo gruppo <strong>di</strong> cani ospitati presso un canile rifugio (Barillari, 2004): il maschio alfa<br />

dominava i conspecifici <strong>di</strong> entrambi i generi e si è inoltre osservato che gli adulti dominavano sui<br />

giovani, confermando così quanto osservato nello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Paker (1974). In genere il rapporto<br />

numerico tra i due sessi è sbilanciato a favore dei maschi. Questo sarebbe stato osservato in <strong>di</strong>versi<br />

stu<strong>di</strong> condotti in gruppi <strong>di</strong> cani randagi (Beck, 1973; Daniels, 1983; Mac Donald e Carr, 1995, come<br />

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