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capitolo 4 - Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei

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LA COLTIVAZIONE DELLA QUERCIA DA SUGHEROTavola I36


SUPERFICI, PRODUZIONE DI SUGHERO GREZZO, COMMERCIO ESTERO E SCAMBI INTERNI37


LA COLTIVAZIONE DELLA QUERCIA DA SUGHEROA <strong>di</strong>stribuirsi il restante 10% della superficie sughericola italiana sono, invece, cinque regioni:la Sicilia, che incide per il 6% circa sul totale nazionale, la Calabria (1,5%), la Toscana (1,2%), ilLazio (1,1%), e la Campania (0,2%).Negli anni gli accertamenti statistici effettuati dall’ISTAT, hanno evidenziato più problemi <strong>di</strong>valutazione che variazioni effettive nella consistenza complessiva. Infatti, se al 31 marzo del 1952la superficie destinata alla coltivazione della sughera in Sardegna si segnalava con 75.415 ettari eTabella 4.1 Superficie subericola per regione(anno 1997)RegioniettariSardegna 89.209Sicilia 6.008Calabria 1.526Campania 258Lazio 1.149Toscana 1.246Liguria 3Piemonte 3nel 1963 questi erano <strong>di</strong>venuti 50.525, dal1973 al 1974, causa migliori accertamenti, gliettari passavano da 59.920 a 94.683.Sulla base <strong>di</strong> queste in<strong>di</strong>cazioni è dunqueragionevole ritenere che nell’arco degli ultimicinquant’anni la forma <strong>di</strong> governo a fustaiapura per la sughera non sia mai stata inferioreai 70.000 ettari e non superiore ai 95.000.Tuttavia, la tendenza che negli anni piùrecenti sembra consolidarsi vede unariduzione della superficie destinata allasughera e ciò a motivo <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong>concause, alcune dovute ad agenti patologici(funghi), e biotici (insetti), altre a fattorigestionali (concomitanza con praticheagropastorali), e sociali (incen<strong>di</strong>).Ipotesi <strong>di</strong> investimento nell’ampliamento e consolidamento delle superfici destinate allasughera sono contenute nel Piano subericolo nazionale (L.499/1999), con azioni volte almiglioramento delle sugherete esistenti, alla rinaturalizzazione dei rimboschimenti, al nuovoimpianto.4.2 Produttività delle foreste regionaliLa produzione sughericola regionale risulta, secondo le rilevazioni Istat del 1997, pari a 95kg/ha/anno, uno dei valori più bassi rinvenibile nell’areale della specie. Pur ricordando come siaproblematico <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> dati statistici atten<strong>di</strong>bili, la cifra segnala comunque i limiti produttivi egestionali delle foreste regionali.La produzione, essendo in funzione della densità, oltre che del turno <strong>di</strong> decortica, èestremamente variabile. Secondo Falchi (1961) nelle sugherete pure della Sardegna si avrebbe unaproduzione annuale <strong>di</strong> 250 kg con una densità <strong>di</strong> 200 piante per ettaro. Per le piante sparse,ragguagliate ad ettaro e per la stessa densità, si avrebbe una produzione annua <strong>di</strong> 340 kg. SecondoDe Philippis (1935), in Sardegna un ettaro <strong>di</strong> buona sughereta in piena produzione può avere unincremento annuo <strong>di</strong> 200-500 kg <strong>di</strong> sughero fresco (120-300 kg <strong>di</strong> sughero commerciabile); ad ogniperiodo <strong>di</strong> 10 anni si possono ricavare da 1,1-1,5 a 2,8-3,0 tonnellate. <strong>di</strong> sughero commerciabile. Inalcune sugherete private dell’Iglesiente, le produzioni me<strong>di</strong>e annue con turno <strong>di</strong> decortica <strong>di</strong> 10anni, sono comprese fra 282 e 647 kg con numero <strong>di</strong> piante per ettaro oscillante tra 388 e 1080.Il Sanfilippo (1979), dopo aver raccolto i dati relativi all’estrazione del sughero da 350.000alberi, ritiene che la realtà sughericola isolana possa essere rappresentata dai seguenti dati:• produzione <strong>di</strong> sughero gentile, circa 5 kg/albero/turno, ovvero 0,5 kg/albero/anno• produzione <strong>di</strong> una sughereta con 500 e 1.000 piante/ha nell’or<strong>di</strong>ne pari a 250 e 500 kg/anno• superficie <strong>di</strong> plancia me<strong>di</strong>a per albero, 0,7 m 2• peso me<strong>di</strong>o per m 2 <strong>di</strong> plancia, 7,1 kg• produzione <strong>di</strong> sugherone, 4,6 kg/albero (tra demaschiatura e rialzo <strong>di</strong> decortica)• superficie <strong>di</strong> plancia me<strong>di</strong>a per albero alla demaschiatura, 0,33 m 2Lo stesso Autore segnala, confermando le esperienze <strong>di</strong> bosco, che la qualità del sughero <strong>di</strong>uno stesso popolamento non è uniforme.Le quantità <strong>di</strong> sughero estratte possono inoltre variare notevolmente da un anno all’altro infunzione degli andamenti climatici, degli incen<strong>di</strong> o per la mancata demaschiatura, o in funzionedell’andamento del prezzo <strong>di</strong> mercato del prodotto grezzo.38


LA COLTIVAZIONE DELLA QUERCIA DA SUGHEROfrazionamento e polverizzazione sono un limite alla conduzione operativa della sughereta, inquanto <strong>di</strong>mensioni troppo ridotte del fondo e frazionamento della proprietà in più “tancati” (fon<strong>di</strong>chiusi a<strong>di</strong>biti al pascolamento o all’agroforestry), magari <strong>di</strong>stanti fra <strong>di</strong> loro, vincolano o ad<strong>di</strong>ritturaescludono il mantenimento, il controllo e la relativa gestione economica.Non è quin<strong>di</strong> un caso se le operazioni <strong>di</strong> decortica sono effettuate, per la maggior parte,dall’acquirente (la domanda), e se il ven<strong>di</strong>tore (l’offerta) concentra quasi sempre la propria attivitàintorno al solo momento commerciale.Nel tempo, la mancata gestione del bosco da parte dell’offerta ha portato, fra l’altro, ad unacontinua riduzione delle superfici destinate alla sughera, ad una riduzione dei quantitativi <strong>di</strong>sugherone estratto e, quin<strong>di</strong>, ad una incapacità <strong>di</strong> seguire l’evoluzione della domanda <strong>di</strong> sugherogrezzo.Oramai da <strong>di</strong>versi anni, sul mercato interno, si verifica uno sbilancio fra quantità domandata equantità offerta <strong>di</strong> sughero grezzo, con<strong>di</strong>zione che ha permesso ai prezzi della materia prima <strong>di</strong>accrescersi e alle quantità acquisite sul mercato estero <strong>di</strong> incrementare.4.4 Regolamento Cee 2080/92Una parte importante delle azioni <strong>di</strong> politica forestale destinate al recupero, miglioramento e<strong>di</strong>mboschimento delle superfici de<strong>di</strong>cate alla sughera si devono al Reg. Cee 2080/92.Il Regolamento fa parte <strong>di</strong> quell’insieme <strong>di</strong> interventi che agli inizi degli anni novantaandarono a costituire la strumentazione della riforma della Politica Agricola Comunitaria (PAC).Fra le altre, le cosiddette misure d’accompagnamento Reg. Cee 2078/92, Reg. Cee 2079/92 e Reg.Cee 280/92 dovevano consentire un abbandono meno traumatico del sistema <strong>di</strong> sostegno dei prezzidelle produzioni agricole ed inserire elementi <strong>di</strong> novità nella conduzione delle aziende agricole.L’incentivazione delle produzioni eco-compatibili e dell’agricoltura biologica, il rinnovogenerazionale della conduzione aziendale e la sollecitazione delle attività forestali nel settorestrettamente agricolo sono i temi specifici su cui la Cee in<strong>di</strong>rizzò la propria azione con le misured’accompagnamento.Ad oggi si può tracciare un bilancio dell’applicazione e riuscita <strong>di</strong> tali misure. Sinteticamente,per il periodo 1994-99, si rileva una buona riuscita del Reg. Cee 2078/92, una scarsa presa eaccettazione del Reg. Cee 2079/92, ed una più che sufficiente applicazione del Reg. 2080/92.Più nello specifico, e con riguardo a quest’ultimo Regolamento, vengono in evidenza una serie<strong>di</strong> elementi e questioni che ne hanno caratterizzato l’applicazione. Il Reg. Cee 2080/92, attuatotramite specifici programmi operativi regionali e <strong>di</strong> competenza delle stesse regioni, proprio per ilsuo iter particolare, ha posto in luce le carenze dell’organizzazione amministrativa delle Regioniitaliane, accumulando ritar<strong>di</strong> nella chiusura delle pratiche (fra istruttoria tecnica, collau<strong>di</strong> eliquidazioni); ha evidenziato le <strong>di</strong>fficoltà per gli agricoltori <strong>di</strong> affrontare tecniche nuove, data lascarsa esperienza in campo forestale; ed, infine, ha mostrato i suoi limiti nell’utilizzo dei fon<strong>di</strong>stanziati, circoscrivendo rigidamente ai soli percettori <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to dell’attività agricola, almeno il25% del red<strong>di</strong>to totale, l’attribuzione dei premi per i miglioramenti boschivi.La realizzazione e lo stato <strong>di</strong> avanzamento del Reg. Cee 2080/92 è sintetizzato nella tabella 4.3dalla quale si rileva come le regioni che più hanno usufruito <strong>di</strong> tali fon<strong>di</strong> per imboschimenti sono laSicilia, l’Emilia Romagna e la Sardegna, mentre per i miglioramenti boschivi i valori maggiorisono stati ottenuti dalle Marche, il Molise e la Sicilia.La spesa complessiva, fino all’ottobre del 1999 è stata pari a 251 milioni <strong>di</strong> euro, con 77 milaettari <strong>di</strong> superficie imboschita. Gli ettari <strong>di</strong> superficie migliorata sono 27 mila per una spesa <strong>di</strong> 77milioni <strong>di</strong> euro.Al momento non sono <strong>di</strong>sponibili statistiche nazionali riguardanti la sughera oltre ad analisicomplessive circa la parte avuta nel Reg. Cee 2080/92. Viceversa, informazioni più puntuali sonostate ottenute dall’esame dell’applicazione a livello locale del Regolamento, in particolare in alcunicomuni della Gallura 2 a vocazione sughericola e tramite un’indagine appositamente realizzata su 27aziende agricole sempre ubicate in Gallura. Il quadro che ne deriva è articolato e complesso, e2 Nell’area definita come Gallura sono stati compresi i comuni <strong>di</strong> Aggius, Aglientu, Arzachena, Berchidda,Bortigiadas, Calangianus, Loiri P.S. Paolo, Luogosanto, Luras, Monti, Olbia, Telti, Padru, S.Antonio,Tempio, Trinità.40


LA COLTIVAZIONE DELLA QUERCIA DA SUGHEROIl Reg. Cee 2080/92, può dunque considerarsi un momento <strong>di</strong> passaggio verso azioni e misured’intervento riguardanti la forestazione <strong>di</strong> più ampio respiro. I Regolamenti (CE) 1257/99, 1750/99e 2603/99 introducono nella materia un approccio più ampio. Si ragiona in termini <strong>di</strong> svilupporurale, e in Agenda 2000, <strong>di</strong> Piani <strong>di</strong> sviluppo rurale. I problemi della forestazione subericola, dellesue produzioni, dei relativi mercati oggi si devono confrontare con tale realtà. Allo stato attualedelle conoscenze, non sono noti i dettagli dei regolamenti regionali <strong>di</strong> attuazione, anche se parecerto che sarà ancora finanziato l’imboschimento <strong>di</strong> terreni agricoli (forse le istanze non accolte dalReg. 2080 perché presentate nel 1999) ma non i miglioramenti boschivi.4.4.1 Applicazione regionale del Reg. 2080/92Per quanto riguarda il quadro regionale, informazioni puntuali 3 sono state ottenute nell’ambitodel Programma POM cui fa capo questo manuale, attraverso l’analisi degli elaborati progettualigiacenti presso l’Assessorato dell’Agricoltura della regione Sardegna, svolta in collaborazione conl’Ente regionale <strong>di</strong> Sviluppo e Assistenza tecnica in Agricoltura. L’archiviazione e la successivaelaborazione dei dati hanno sottolineato, in primo luogo, la peculiarità dell’azione del regolamentoa livello regionale in quanto la scorporazione della generica voce “latifoglie” nelle <strong>di</strong>verse specieha mostrato la notevole incidenza delle querce autoctone. Questo fa si che il 2080 abbia assunto inSardegna connotati del tutto particolari in quanto il ciliegio e il noce, che tanta rilevanza hannoavuto nelle altre regioni (Pettenella et al., 1998; Paris, e Tognetti 2001) rappresentano poco piùdell’1% delle superfici imboschite, e raggiungono insieme alle “altre latifoglie” (castagno, robinia,eucalitti, ecc...) il 17%.Infatti, nell’isola la sughera e il leccio rappresentano nell’or<strong>di</strong>ne il 46 e il 31% degli 8.230 ha<strong>di</strong> nuove piantagioni, allontanandosi in modo netto dalle altre latifoglie e dalle conifere (tab. 4.4).La provincia <strong>di</strong> Cagliari raccoglie il 34% delle piantagioni, ma solo il 19% delle nuovesugherete; la provincia <strong>di</strong> Sassari, invece, ospita il 26% dei nuovi impianti, ma il 48% degliimboschimenti regionali a sughera.L’incidenza della specie aumenta nei “miglioramenti boschivi” che hanno interessato 2.141 hacomplessivi, <strong>di</strong> cui l’85% costituito da sugherete; il 54% delle ricostituzioni realizzate a livelloregionale ha riguardato boschi <strong>di</strong> sughera della provincia <strong>di</strong> Sassari.Da questo stu<strong>di</strong>o si stima che il Regolamento comunitario abbia erogato in Sardegna 54,6miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire (28,2 Meuro); <strong>di</strong> questi, 25,2 miliar<strong>di</strong> (13,0 Meuro) sono destinati alle piantagionidove la sughera occupava almeno il 50% della superfici e 8,2 miliar<strong>di</strong> (4,24 Meuro) aimiglioramenti dei soprassuoli a sughera.I 651 interventi censiti coinvolgono 221 comuni su i 379 presenti in Sardegna; i solimiglioramenti hanno riguardato territori più limitati, e le superfici coinvolte <strong>di</strong> sette comuni avocazione sughericola raccolgono il 51% delle superfici regionali sottoposte a ricostituzioneboschiva. La figura impren<strong>di</strong>toriale coinvolta è costituita per il 53% da Impren<strong>di</strong>tori Agricoli aTitolo Principale, e per il 36% da Impren<strong>di</strong>tori Agricoli; la <strong>di</strong>fferenza è maggiore nelle piantagioni,mentre si ribalta nel caso dei miglioramenti. Il 6% delle pratiche prevede sia piantagioni chemiglioramenti; la <strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>a delle piantagioni è pari a circa 15 ha, raggiungendo i 18 ha peri miglioramenti; la tipologia aziendale largamente prevalente è quella agro-zootecnica con<strong>di</strong>mensioni me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> 50 ha; in me<strong>di</strong>a l’intervento <strong>di</strong> forestazione (sia piantagioni chemiglioramenti) coinvolge il 50% della superficie aziendale. L’altimetria me<strong>di</strong>a delle nuovepiantagioni è prossima ai 300 m s.l.m., con un intervallo <strong>di</strong> variazione da 5 a 1.300 m, mentre imiglioramenti si collocano in me<strong>di</strong>a intorno ai 650 m s.l.m.Per gli aspetti colturali si è rilevato che i 3.700 ha <strong>di</strong> nuove sugherete sono stati realizzati inpurezza per il 33%, e che la quota promiscua ha previsto come specie consociata il leccio (20%), ilpino d’Aleppo (18%), pino marittimo (14%) e via via altre conifere con percentuali trascurabili. Ilterreno è stato preparato in prevalenza con lavorazione andante, ma anche con interventi localizzatinelle aree a maggiore pendenza.In allegato è riportata una sintesi dell’archivio organizzata per comune e province.3I dati qui presentati, aggiornati al 31 maggio 2001, e riferiti alle proposte progettuali “collaudate, nonanalizzano l’intero universo degli elaborati in quanto sono in corso gli ultimi collau<strong>di</strong>; si ritiene,comunque, <strong>di</strong> aver raccolto oltre il 95% dei progetti.42


SUPERFICI, PRODUZIONE DI SUGHERO GREZZO, COMMERCIO ESTERO E SCAMBI INTERNITabella 4.4 - Entità degli interventi <strong>di</strong> imboschimento e miglioramento boschivo effettuati nellequattro province sarde nell’ambito del Reg. CEE 2080/92Cagliari Nuoro Oristano Sassari SardegnaSuperf.(ha) %Superf.(ha) %Superf.(ha) %Superf.(ha) %Imboschimenti 2801 34 2396 29 886 11 2147 26 8230Superf.(ha) %sughera 715 26 1072 45 153 17 1815 85 3755 46leccio 1472 53 577 24 403 45 99 5 2552 31altre lat. 380 14 662 28 178 20 174 8 1395 17resinose 234 8 85 4 151 17 58 3 528 6Miglioramenti 134 6 621 29 145 7 1240 58 2141sugherete 67 50 480 77 122 84 1156 93 1825 85boschi misti 67 50 141 23 24 16 84 7 316 154.5 Commercio estero e scambi interniCome si <strong>di</strong>ceva poco prima la tendenza che in Italia si è riscontrata nel corso degli annitrascorsi ha visto sopravanzare le importazioni sulle esportazioni con sal<strong>di</strong> negativi che <strong>di</strong>vengonoanche notevoli (tab. 4.5).La bilancia commerciale italiana <strong>di</strong> sughero grezzo naturale 4 risente sia delle con<strong>di</strong>zioni delmercato interno italiano, come dei singoli mercati nazionali dei paesi esportatori ( Francia, Algeria,Portogallo, Spagna, Marocco, Tunisia). E la stessa affermazione risulta vera per tutti quei paesiinteressati, a vario livello, sia alla produzione <strong>di</strong> sughero grezzo che alla successiva trasformazione.Infatti, una volta sod<strong>di</strong>sfatta la domanda interna, le produzioni <strong>di</strong> sughero grezzo eccedenti, onon adeguatamente collocate, vanno a costituire la base per gli scambi con l’estero.Questa con<strong>di</strong>zione organizzativa che per anni ha caratterizzato il mercato degli scambi conl’estero sembra dover mutare o, comunque, ri<strong>di</strong>mensionarsi.Vi sono segnali concreti per i quali, soprattutto nei paesi appartenenti all’Unione europea,l’adozione della moneta unica sta portando sui mercati interni del sughero grezzo ad una piùaccentuata concorrenza.Tabella 4.5 - Commercio con l’estero. Sughero naturale grezzoquantità(q)Importvalore(mil.lire)quantità(q)Exportvalore(mil.lire)1997 74.923 18.488 9.333 3.1621991 68.256 12.797 4.241 1.1241990 55.012 12.072 5.628 1.072Fonte: Istat, Annuario del Commercio con l’estero, varie annate.Paesi come il nostro, dovela quasi totalità del sugherogrezzo prodotto in loco è finoratransitato unicamente sui circuitinazionali, dovranno affrontare laconcorrenza <strong>di</strong> una domandaproveniente da altri paesi,facilitata appunto dalla monetaunica e da un prezzo <strong>di</strong> mercatoche risente sempre meno dellacongiuntura locale.Le prime verifiche <strong>di</strong> taletendenza sono evidenziate dagliultimi dati sull’import-export <strong>di</strong> sughero grezzo. Se nel 1977 per l’Italia il valore dell’import erapari a circa 18,5 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire e quello dell’export a poco più <strong>di</strong> 3 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire, nel 1999 i solivalori <strong>di</strong> import ed export attribuiti alla Sardegna erano, rispettivamente, <strong>di</strong> 17,6 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire e <strong>di</strong>quasi 6 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire (18,6 miliar<strong>di</strong> e 485 milioni nel 1998). L’evidente flusso <strong>di</strong> esportazioni <strong>di</strong>4Il gruppo merceologico 35 Sughero grezzo include le voci: sughero naturale grezzo o semplicementepreparato, cascami <strong>di</strong> sughero, sughero frantumato, granulato o polverizzato.43


LA COLTIVAZIONE DELLA QUERCIA DA SUGHEROsughero grezzo dalla Sardegna, regione italiana nella quale esiste il più vasto agglomeratoindustriale ed artigianale per la lavorazione del sughero, è una conferma evidente della maggioreapertura del mercato interno nazionale.Se tale processo <strong>di</strong> apertura del mercato del sughero grezzo dovesse pienamente realizzarsipotremo assistere ad un riposizionamento dei livelli quantitativi e dei valori della bilanciacommerciale sia italiana che della Sardegna, con incrementi dell’export ed una più marcatapressione sulle imprese locali che domandano questo prodotto perché mettano a punto strategiecapaci <strong>di</strong> sostenere la concorrenza internazionale.44

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