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torino. passeggiata geoturistica da piazza carlo felice a ... - Crestsnc.it

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Le succ<strong>it</strong>ate fontane della <strong>piazza</strong> CLN sono unesempio di impiego in Torino del marmo delleAlpi Apuane. Esaminiamo <strong>da</strong> vicino quella dedicataal fiume Dora Riparia (3d) ed in particolare unsuo dettaglio (3e). Come precedentemente illustratoil marmo è una roccia metamorfica che deriva <strong>da</strong>una roccia calcarea. Se la roccia calcarea di partenzaè monocristallina, cioè formata unicamente <strong>da</strong>calc<strong>it</strong>e (CaCO 3 ), in segu<strong>it</strong>o a metamorfismo risultaun marmo puro, cioè del tutto (o quasi) “bianco”,senza venature e sfumature colorate. Si tratta di unmateriale pregiato, a<strong>da</strong>tto per sculture o per i rivestimenti arch<strong>it</strong>ettonici più luminosi ed eleganti.Molte sculture tra quelle più famose sono state realizzate con i marmi delle numerose cave delle AlpiApuane in provincia di Massa Carrara.Più spesso le rocce calcareeoriginarie, oltre ai mineralicarbonatici, contengono, inquant<strong>it</strong>à molto variabili a secon<strong>da</strong>degli ambienti di formazione,altri materiali che,in segu<strong>it</strong>o ai processi metamorfici,conferiscono ai marmidisegni e colorazioni assaivarie. Invece, osservando <strong>da</strong>vicino la mano della statuaalla Dora Riparia (3e) si notabene la pulizia del marmoutilizzato. La preferenza degliscultori nei confronti deimarmi bianchi ed in misuratanto maggiore quanto piùessi sono puri, deriva <strong>da</strong>ll’importante necess<strong>it</strong>à, <strong>da</strong> partedegli artisti, nel mettere in evidenza le “forme”, senzadisturbi visivi indotti <strong>da</strong>lle policromie.I disegni e le varie sfumature di colore nei marmi, inmolti casi, possono cost<strong>it</strong>uire elementi di raffinata bellezzase sapientemente inser<strong>it</strong>i in amb<strong>it</strong>o arch<strong>it</strong>ettonico.Rimanendo ancora un poco nel s<strong>it</strong>o 3, una testimonianzadi tale aspetto è visibile osservando le facciate posterioridelle chiese, rivest<strong>it</strong>e con il marmo di Ornavasso (3f).Nella bassa valle Ossola, nella frazione di Condoglia, nelcomune di Mergozzo (Verbano-Cusio-Ossola) sulla sinistradel fiume Toce, sono presenti le cave dove sono statiestratti i marmi ad uso esclusivo del Duomo di Milano.Sulla destra dello stesso Toce, nel comune di Ornavasso,sono presenti le cave <strong>da</strong>lle quali è stato cavato il marmodi rivestimento degli absidi delle Chiese di S. Cristina eS. Carlo. Quello di Ornavasso (3f) è un raro marmo paleozoico(oltre 300 milioni di anni fa) con grana grossolana,che si è formato mediante metamorfismo ad altatemperatura nelle porzioni profonde della crosta.11

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