L’escursione “geoc<strong>it</strong>tà” inizia <strong>da</strong>l punto di r<strong>it</strong>rovo (P) di fronte alla stazione ferroviaria PortaNuova, in corso V<strong>it</strong>torio Emanuele II, tra via Paolo Sacchi e via Nizza, di fronte alla <strong>piazza</strong> CarloFelice, int<strong>it</strong>olata a Carlo Felice di Savoia (re del Regno di Sardegna).Porta Nuova è la terza grande stazione<strong>it</strong>aliana, con oltre 50 milionidi frequentatori l’anno e più di 300treni al giorno.Nel 1861 iniziarono i lavori di costruzionedella stazione, su progettodi Alessandro MAZZUCCHETTIche imponeva uno stile coerentecon quello dei palazzi e dei monumentidell’antistante <strong>piazza</strong> CarloFelice.Nell’anno dell’Esposizione Universale(1911) furono esegu<strong>it</strong>i lavoridi ampliamento per rendere lastazione idonea a ricevere i numerosivis<strong>it</strong>atori. Nel 1940 furono introdotteimportanti modifiche: ungrande edificio su via Nizza, unanuova copertura in cemento armatonell’atrio e una secon<strong>da</strong> facciatavetrata interna sul fronte principa-le. Successivamente furono realizzate le due gallerie che fiancheggianol’edificio.Nel 1951 fu costru<strong>it</strong>a la galleria di testa, larga 30 metri e lunga 150,con struttura portante cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a <strong>da</strong> 33 capriate a traliccio e con profiloa ginocchio in senso trasversale.Osservando la facciata della stazione <strong>da</strong>l punto di r<strong>it</strong>rovo sono evidentii cinque ingressi che consentono l’accesso all’atrio, <strong>da</strong> dove siprosegue lungo due assi opposti e paralleli fino al fronte binari.La <strong>piazza</strong> Carlo Felice fu realizzata nel 1861 sui disegni dell’arch<strong>it</strong>etto francese Jean Pierre BarriletDESCHAMPS. È contornata <strong>da</strong> palazzi ottocenteschi con portici progettati <strong>da</strong> Giuseppe LEONI, GiuseppeFRIZZI e Carlo PROMIS che, sul lato Nord, si raccor<strong>da</strong>no con la via Roma con un’esedra semicircolare.Al centro della <strong>piazza</strong> domina il Giardino Sambuy, recintato, organizzato su pianta regolare, movimentatocon ondulazioni del terreno e con vialetti in porfido.La prima tappa è la piccola Piazza Lagrange (s<strong>it</strong>o di osservazione1), sulla destra della <strong>piazza</strong> Carlo Felice, lasciando allespalle la stazione Porta Nuova, dove è presente il monumentodedicato a Giuseppe Luigi Lagrange, matematico che visse<strong>da</strong>l 1736 al 1813. È una scultura di Giovanni ALBERTONI, inauguratanel 1867 (1a).Il monumento è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o <strong>da</strong>materiale carbonatico, probabilmentemarmi bianchi piemontesi,meno pregiati di quelli cavatiin Toscana. Sulle Alpi occidentalisono presenti piccole lenti dimarmi bianchi a Chianocco, Foresto,Pont Canavese in provinciadi Torino e nel Monregalese,presso Mondovì, in provincia diCuneo. Osservando nel dettaglioil monumento (in particolare ilcappotto “indossato” <strong>da</strong> Lagrange; 1b) potrebbe essere cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o <strong>da</strong>marmo bianco di Frabosa (provincia di Cuneo), roccia caratterizzata <strong>da</strong> una grana fine, facilmentelavorabile e simile a quello delle Alpi Apuane.3
Molte rocce derivano <strong>da</strong> processi di trasformazione di preesistenti materiali in zone più o menoprofonde della crosta terrestre, dove vengono sottoposti a forti pressioni ed elevate temperature(metamorfismo). Sono condizioni che comportano modificazioni dei minerali che compongono lerocce coinvolte, talvolta semplicemente orientandoli nello spazio in modo diverso o anchetrasformandoli in altri minerali, seppure con composizione chimica identica o molto simile. I marmisono rocce metamorfiche che derivano <strong>da</strong> trasformazioni di originarie rocce calcaree, cioè materialisedimentari particolarmente ricchi di carbonati.Il basamento, nel quale è inciso il t<strong>it</strong>olo del monumento (1c), è ingran<strong>it</strong>o rosa di Baveno (affiorante presso il lago Maggiore, nelVerbano-Cusio-Ossola; 1d), materiale magmatico intrusivo moltoutilizzato soprat-tutto a partire <strong>da</strong>ll’800, <strong>da</strong> quando cioè si svilupparonole tecnologie a<strong>da</strong>tte per la sua lavorazione.Il gran<strong>it</strong>o è una roccia magmatica intrusiva sialica, molto utilizzatacome pietra <strong>da</strong> costruzione e ornamentale. È una roccia magmaticaperché deriva <strong>da</strong>l raffred<strong>da</strong>mento di magmi (rocce allostato fuso) che si formano nella crosta terrestre ed anche più in profond<strong>it</strong>à.Il gran<strong>it</strong>o è una roccia intrusiva perché il raffred<strong>da</strong>mento è avvenuto nelle zone profonde dellacrosta, permettendo quindi una “lenta” solidificazione, tale <strong>da</strong> consentire la formazione di cristalliben evidenti e che appaiono come un mosaico di macchie colorate. È una roccia sialica perché iminerali che la compongono sono i silicati più ricchi di silicio e di ossigeno: nel gran<strong>it</strong>o della basedel monumento a Lagrange domina l’ortoclasio (feldspato) con evidente colorazione bianco-rosata; ilquarzo è il secondo minerale in ordine di abbon<strong>da</strong>nza, con cristalli grigio-chiaro e con aspetto“vetroso”. Le macchie nere sono cristalli di biot<strong>it</strong>e, una mica appartenente alla famiglia deifillosilicati; osservandoli <strong>da</strong> vicino mostrano l’aspetto di piccole lamine piatte, sovrapposte e conlucentezza metallica.Dal lato Nord della <strong>piazza</strong> Carlo Felice (s<strong>it</strong>o 2) si apre la via Roma, la più importante stra<strong>da</strong> delcentro storico di Torino (2a) e che conduce alla <strong>piazza</strong> Castello, passando attraverso <strong>piazza</strong> San4