Il pavimento dei portici presenta lastre di botticino (6c), proveniente <strong>da</strong>ll’omonima local<strong>it</strong>à inprovincia di Brescia. È una roccia sedimentaria carbonatica depos<strong>it</strong>atasi in un ambiente bacinale (peres. le lagune, specchi d’acqua salata ricchi di v<strong>it</strong>a acquatica, parzialmente isolati <strong>da</strong>l mare aperto,sottoposti a forte evaporazione, soprattutto nei climi più caldi). In età mesozoica (100 ÷ 200 milionidi anni fa), sul fondo di questi bacini sedimentarono fanghi calcarei ricchi di resti organici,successivamente sottoposti a diagenesi (cementazione e ricristallizzazione) fino alla formazione dirocce sedimentarie compatte erroneamente dette, in gergo commerciale, “marmo di botticino”. Levarietà cromatiche del botticino dipendono <strong>da</strong>lle inclusioni di origine organica e inorganica nellapasta omogenea di fondo composta <strong>da</strong> fango fine, prevalentemente calcareo, che prende il nome dimicr<strong>it</strong>e. Le succ<strong>it</strong>ate inclusioni organiche sono dovute ai resti fossili, in particolare, di alghe econchiglie di molluschi.Proseguendo la <strong>passeggiata</strong> verso Piazza Castello notiamo, mantenendoci nello stesso lato di viaRoma, che nell’ultimo tratto (s<strong>it</strong>o 7) le colonne dei portici sono decisamente più scure (7a), cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e<strong>da</strong> dior<strong>it</strong>e (di Traversella, nella val Chiusella in provincia di Torino), roccia magmatica intrusivacome i gran<strong>it</strong>i e le sien<strong>it</strong>i, ma di composizione meno sialica (7b); infatti sono assenti quarzo ed ilfeldspato ortoclasio, mentre il feldspato plagioclasio (tettosilicato nella varietà grigio-chiara) è unpo’ meno abbon<strong>da</strong>nte e sono più rappresentati i minerali scuri o addir<strong>it</strong>tura neri, quali la mica biot<strong>it</strong>e(fillosilicato), anfiboli e pirosseni (inosilicati). È una pietra <strong>da</strong> costruzione di impiego più“impegnativo”; infatti la sua colorazione così scura lo rende a<strong>da</strong>tto per ambienti luminosi, nei qualipuò emergere con eleganza.Nello stesso s<strong>it</strong>o mer<strong>it</strong>a inoltrenotare la pavimentazione cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a<strong>da</strong>lla pietra di Trani, rocciasedimentaria calcarea cavata inPuglia, simile al botticino osservatonel precedente s<strong>it</strong>o (6c), macon inserimento di ampi “quadrati”racchiudenti lastre di marmogrigio di Moncervetto (cavatoin val Corsaglia, in provinciadi Cuneo) con evidenti venaturechiare di calc<strong>it</strong>e (CaCO 3 ).Il bordo verde che delim<strong>it</strong>a i quadratiè in pietra della Val Roja,proveniente <strong>da</strong>ll’omonima Valle(massiccio dell’Argentera) pressoTen<strong>da</strong> (in provincia di Cuneo), dicolore ver<strong>da</strong>stro e molto utilizzatain Torino, per balconi, <strong>da</strong>vanzali,scale, lastre funerarie,...È una fillade, roccia metamorficache deriva <strong>da</strong>lla trasformazione(a bassa pressione) di originarisedimenti pel<strong>it</strong>ici, cioè materialiformati <strong>da</strong> detr<strong>it</strong>i a granulometriafine (argilla, limo o sabbia fine).Piazza Castello (s<strong>it</strong>o 8) è il piùimportante riferimento del centrostorico di Torino, grande quanto un campo di 4 ettari. Sono s<strong>it</strong>uati importanti palazzi c<strong>it</strong>tadini, qualiPalazzo Reale e Palazzo Ma<strong>da</strong>ma. Ad essa giungono le principali vie della c<strong>it</strong>tà: via Garibaldi, viaPo, via Roma, Via P. Micca (8a).19
La <strong>piazza</strong> Castello permette diammirare numerosi palazzi,tutti interessanti <strong>da</strong> vis<strong>it</strong>are: oltreal Palazzo Reale e al PalazzoMa<strong>da</strong>ma, mer<strong>it</strong>a c<strong>it</strong>are ilTeatro Regio, il Palazzo dellaRegione, l’Armeria Reale, ilPalazzo del Governo (attualesede della Prefettura), la BiblicotecaReale, l’Archivio diStato, Palazzo Chiablese e lachiesa di S. Lorenzo.Tali edifici, a partire <strong>da</strong>l primoprogetto del 1584 di AscanioVITOZZI, furono eretti nel corsodei secoli e offrono uno spaccato della storia torinese. Il migliore esempio è forse Palazzo Ma<strong>da</strong>ma, il cuinome vero è “Casaforte di Casa Acaia”, che si erge sulle rovine dell’antica porta romana, trasformata poi incastello. Palazzo Ma<strong>da</strong>ma fu sede del Senato Subalpino ed osp<strong>it</strong>a oggi uno dei musei più belli di Torino.La <strong>piazza</strong> è circon<strong>da</strong>ta per tre lati <strong>da</strong> monumentali portici, costru<strong>it</strong>i in periodi differenti; i più antichi sonoquelli adiacenti a Via Garibaldi. La prima lastricazione dei porticati e quindi della <strong>piazza</strong>, risale al 1830;prima era lasciata a ciottolato.La pavimentazione, recentementerifatta, di <strong>piazza</strong> Castello,intorno a Palazzo Ma<strong>da</strong>ma,è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o <strong>da</strong> lastre digneiss di Luserna (8b), lostesso di quello già osservatonella pavimentazione stra<strong>da</strong>ledi via Roma presso il s<strong>it</strong>o 2(2g). La facciata di PalazzoMa<strong>da</strong>ma è in calcare di Gassino(lo stesso della facciatadi S. Cristina in 4c e 4d),mentre le colonne sono inmarmo della Valle di Susa.La zoccolatura è in gneiss diVaie (come le colonne di S.Cristina in 4g).Progettato nella secon<strong>da</strong> metà delSeicento <strong>da</strong> Guarino GUARINI, ilPalazzo Carignano è un edificiostorico considerato <strong>da</strong> sempre unodei più pregevoli esempi di Baroccoeuropeo. Il Palazzo, legato inparticolar modo alla storia del risorgimento<strong>it</strong>aliano, fu destinatoinizialmente ad osp<strong>it</strong>are il primoParlamento Subalpino poi il Consigliodi Stato. Attualmente osp<strong>it</strong>ail Museo Nazionale del RisorgimentoItaliano.20