Modello C- Allegato 1 DM n. 353 del 16/07/03 - sez. 12-10P12 13 IAO Rapporto sulle risorse pedoclimatiche delle aree tabacchicole in Toscana ed UmbriaP21 18 IAO Archivio delle risorse pedoclimatiche delle aree tabacchicole in Toscana ed UmbriaP24 22 IAO Carta vocazion<strong>al</strong>e delle aree tabacchicole in Toscana ed UmbriaP25 24 IAO Rapporto sugli aspetti socio-economici della riconversione in Toscana ed UmbriaCapis<strong>al</strong>di (termine in mesi)C4 Sistemi e strutture tabacchicole censite per un campione di imprese della Campania e del VenetoC8 Informazioni acquisite ed elaborate sul clima delle aree tabacchicole campaneC12 Informazioni acquisite sulle risorse pedoclimatiche in V<strong>al</strong>dichiana e V<strong>al</strong>tiberinaC18 Archivio e mappa delle risorse pedologiche in V<strong>al</strong>dichiana e V<strong>al</strong>tiberinaC24 Completamento an<strong>al</strong>isi delle <strong><strong>al</strong>ternative</strong> possibili e dell’impatto socioeconomico della conversione in V<strong>al</strong>dichiana eV<strong>al</strong>tiberinaLinea 2. V<strong>al</strong>utazione delle possibilità di filiere <strong><strong>al</strong>ternative</strong> di produzione veget<strong>al</strong>e e verificadi modelli produttiviUnità operative impegnate: CRA-IST, ISAFOM, UNIPE-PV, IGV-PG, CRA-ISOObiettiviDefinire e v<strong>al</strong>utare agronomicamente <strong><strong>al</strong>ternative</strong> di produzione veget<strong>al</strong>e competitive con il<strong>tabacco</strong> per le aree tabacchicole delle province di Caserta, Avellino, Perugia e Verona.Monitorare le condizioni sanitarie delle colture speriment<strong>al</strong>i per v<strong>al</strong>utarne l’adattabilitàecologica.Sviluppare e verificare agrotecniche a basso impatto ambient<strong>al</strong>e.Sviluppare metodi diagnostici per identificare i prodotti di varietà suscettibili di v<strong>al</strong>orizzaretipicità loc<strong>al</strong>i.V<strong>al</strong>utare mod<strong>al</strong>ità di raccolta e gestione-trasformazione dei prodotti idonee ad aumentarne ilv<strong>al</strong>ore.Attività e metodiLa definizione delle colture <strong><strong>al</strong>ternative</strong> da sperimentare sarà perfezionata nel corso dei primiquattro mesi del progetto, mediante lo studio di campioni di imprese delle aree tabacchicoleinteressate <strong>al</strong>la riconversione nelle province di Avellino, Caserta, Verona e Lecce.In particolare si cercherà di individuare le colture loc<strong>al</strong>i suscettibili di essere caratterizzate pertipicità. A t<strong>al</strong>e scopo sarà impiegato un metodo di rilevazione per questionari, giàsperimentato nel COALTA.1. Informazioni an<strong>al</strong>oghe saranno condotte per l’Umbria, tenendoconto che an<strong>al</strong>isi più deddagliate delle aree tabacchicole umbre e toscane sono oggetto delle<strong>al</strong>tre due linee di lavoro.Per le sperimentazioni agronomiche in Campania è possibile indicare per il momento <strong>al</strong>cunespecie meritevoli di prova, in base a v<strong>al</strong>utazioni preliminari suffragate dai risultati provvisoridel COALTA.1: farro, officin<strong>al</strong>i, artemisia, orticole. Per queste colture sono previste leseguenti attività.Per il farro si verificherà l’adattabilità in zone margin<strong>al</strong>i, non irrigue, mediante confrontivariet<strong>al</strong>i a livelli di concimazione differenziati nei terreni più poveri ed asciutti delle areetabacchicole avellinesi, considerando la suscettibilità <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>lettamento riscontrata nelCOALTA.1.
Modello C- Allegato 1 DM n. 353 del 16/07/03 - sez. 12-11Anche per le officin<strong>al</strong>i con promettenti prospettive di mercato (maggiorana, melissa, timo,lavanda e issopo) si verificherà la resa su terreni margin<strong>al</strong>i a diverse densità di investimento.L’Artemisia annua sarà sperimentata nelle province di Caserta e Avellino, su terrenidiscretamente fertili, verificando l’influenza di fattori come varietà, azoto e densità diinvestimento sulla resa di biomassa e di artemisina.Le ortive considerate includono per il momento radicchio, fagiolo, pomodoro, cavolfiore. Peril radicchio (ed eventu<strong>al</strong>i <strong>al</strong>tre specie a foglia individuate successivamente) si proverannoproduzioni complementari <strong>al</strong>le aree costiere, in grado di avvantaggiarsi delle differenzeclimatiche durante il periodo estivo, nel qu<strong>al</strong>e diminuisce l’idoneità delle condizioni di questearee. Le prove saranno basate essenzi<strong>al</strong>mente su confronti variet<strong>al</strong>i. Per il fagiolo sisperimenteranno varietà determinate, con raccolta <strong>al</strong>lo stadio ceroso nel casertano enell’avellinese. Per il pomodoro si utilizzeranno diverse varietà del tipo ciliegia, che sarannov<strong>al</strong>utate in pianura e in collina, in entrambi i casi in asciutto e in irriguo. Per il cavolfioresaranno considerate varietà precoci colorate e di piccole dimensioni, per le qu<strong>al</strong>i si cercherà dideterminare, con impianti cadenzati, un ciclo di coltivazione che fornisca prodotto in unperiodo a domanda elevata.In considerazione del rinnovato interesse per la fibra tessile da canapa, nell’area veronese sisperimenteranno varietà di canapa prive di TH-cannabinolo per individuare quelle cheforniscono il tipo di fibra di maggior domanda.Per una v<strong>al</strong>utazione integr<strong>al</strong>e della sostenibilità ecologica delle colture <strong><strong>al</strong>ternative</strong>, gliesperimenti saranno monitorati regolarmente in modo da rilevare l’incidenza di fitopatie e diattacchi parassitari. Uno studio particolare sarà dedicato ai possibili effetti sulle nuove colturedel complesso fitopatologico associato <strong>al</strong> <strong>tabacco</strong>.I suoli relativamente sciolti pereferiti per il <strong>tabacco</strong> Virginia bright possono presentare rischiodi lisciviazione dell’azoto con colture che hanno maggiori fabbisogni di questo elemento. Ilmonitoraggio con an<strong>al</strong>isi colorimetrica (non distruttiva) del contenuto di clorofilla è statoverificato in <strong>al</strong>cune colture (<strong>tabacco</strong> compreso) come idoneo per individuare i periodi in cui èpossibile somministrare l’azoto minimizzando il rischio di lisciviazione. Si prevede di tarare everificare t<strong>al</strong>e metodo per le colture destinate ai suoli più leggeri.Per l’Umbria si prevede in via preliminare di sperimentare la produzione di biomasse per usoenergetico (basata su pioppo a ciclo breve e sorgo da fibra), una filiera di officin<strong>al</strong>i perestrazione di sostanze medicin<strong>al</strong>i e cosmetiche, la v<strong>al</strong>orizzazione di specie <strong>al</strong>imentari loc<strong>al</strong>isuscettibili di fornire prodotti caratterizzabili come tipici. La sperimentazione comprenderàconfronti variet<strong>al</strong>i e fattori coltur<strong>al</strong>i (impianto, concimazione, difesa) e cercherà di mettere apunto sistemi di coltivazione a basso impatto ambient<strong>al</strong>e, v<strong>al</strong>utandone anche la sostenibilitàeconomica e la competitività con il <strong>tabacco</strong>.La v<strong>al</strong>orizzazione dei prodotti di specie e cultivar che si possono considerare tipiche per learee interessate d<strong>al</strong> progetto sarà perseguita anche mediante studio di metodi e protocolli diidentificazione basati su diagnostica biochimica e genetica. T<strong>al</strong>e studio servirà anche a porrele premesse per futuri piani di miglioramento genetico. I prodotti tipici potranno esserecaratterizzati anche per gli aspetti nutrizion<strong>al</strong>i, presso laboratori esterni o con lacollaborazione dell’Istituto Nazion<strong>al</strong>e della Nutrizione (mediante commessa su convenzione).Per migliorare il risultato delle <strong><strong>al</strong>ternative</strong> orticole saranno condotti interventi di formazionedei produttori sulla raccolta e sulla gestione dei prodotti e si sperimenteranno metodi digestione fin<strong>al</strong>izzati a preservare l’integrità e la freschezza dei prodotti.