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SCHEDA DI PROGETTO Colture alternative al tabacco – II fase - Inea

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Modello C- Allegato 1 DM n. 353 del 16/07/03 - sez. 12-11Anche per le officin<strong>al</strong>i con promettenti prospettive di mercato (maggiorana, melissa, timo,lavanda e issopo) si verificherà la resa su terreni margin<strong>al</strong>i a diverse densità di investimento.L’Artemisia annua sarà sperimentata nelle province di Caserta e Avellino, su terrenidiscretamente fertili, verificando l’influenza di fattori come varietà, azoto e densità diinvestimento sulla resa di biomassa e di artemisina.Le ortive considerate includono per il momento radicchio, fagiolo, pomodoro, cavolfiore. Peril radicchio (ed eventu<strong>al</strong>i <strong>al</strong>tre specie a foglia individuate successivamente) si proverannoproduzioni complementari <strong>al</strong>le aree costiere, in grado di avvantaggiarsi delle differenzeclimatiche durante il periodo estivo, nel qu<strong>al</strong>e diminuisce l’idoneità delle condizioni di questearee. Le prove saranno basate essenzi<strong>al</strong>mente su confronti variet<strong>al</strong>i. Per il fagiolo sisperimenteranno varietà determinate, con raccolta <strong>al</strong>lo stadio ceroso nel casertano enell’avellinese. Per il pomodoro si utilizzeranno diverse varietà del tipo ciliegia, che sarannov<strong>al</strong>utate in pianura e in collina, in entrambi i casi in asciutto e in irriguo. Per il cavolfioresaranno considerate varietà precoci colorate e di piccole dimensioni, per le qu<strong>al</strong>i si cercherà dideterminare, con impianti cadenzati, un ciclo di coltivazione che fornisca prodotto in unperiodo a domanda elevata.In considerazione del rinnovato interesse per la fibra tessile da canapa, nell’area veronese sisperimenteranno varietà di canapa prive di TH-cannabinolo per individuare quelle cheforniscono il tipo di fibra di maggior domanda.Per una v<strong>al</strong>utazione integr<strong>al</strong>e della sostenibilità ecologica delle colture <strong><strong>al</strong>ternative</strong>, gliesperimenti saranno monitorati regolarmente in modo da rilevare l’incidenza di fitopatie e diattacchi parassitari. Uno studio particolare sarà dedicato ai possibili effetti sulle nuove colturedel complesso fitopatologico associato <strong>al</strong> <strong>tabacco</strong>.I suoli relativamente sciolti pereferiti per il <strong>tabacco</strong> Virginia bright possono presentare rischiodi lisciviazione dell’azoto con colture che hanno maggiori fabbisogni di questo elemento. Ilmonitoraggio con an<strong>al</strong>isi colorimetrica (non distruttiva) del contenuto di clorofilla è statoverificato in <strong>al</strong>cune colture (<strong>tabacco</strong> compreso) come idoneo per individuare i periodi in cui èpossibile somministrare l’azoto minimizzando il rischio di lisciviazione. Si prevede di tarare everificare t<strong>al</strong>e metodo per le colture destinate ai suoli più leggeri.Per l’Umbria si prevede in via preliminare di sperimentare la produzione di biomasse per usoenergetico (basata su pioppo a ciclo breve e sorgo da fibra), una filiera di officin<strong>al</strong>i perestrazione di sostanze medicin<strong>al</strong>i e cosmetiche, la v<strong>al</strong>orizzazione di specie <strong>al</strong>imentari loc<strong>al</strong>isuscettibili di fornire prodotti caratterizzabili come tipici. La sperimentazione comprenderàconfronti variet<strong>al</strong>i e fattori coltur<strong>al</strong>i (impianto, concimazione, difesa) e cercherà di mettere apunto sistemi di coltivazione a basso impatto ambient<strong>al</strong>e, v<strong>al</strong>utandone anche la sostenibilitàeconomica e la competitività con il <strong>tabacco</strong>.La v<strong>al</strong>orizzazione dei prodotti di specie e cultivar che si possono considerare tipiche per learee interessate d<strong>al</strong> progetto sarà perseguita anche mediante studio di metodi e protocolli diidentificazione basati su diagnostica biochimica e genetica. T<strong>al</strong>e studio servirà anche a porrele premesse per futuri piani di miglioramento genetico. I prodotti tipici potranno esserecaratterizzati anche per gli aspetti nutrizion<strong>al</strong>i, presso laboratori esterni o con lacollaborazione dell’Istituto Nazion<strong>al</strong>e della Nutrizione (mediante commessa su convenzione).Per migliorare il risultato delle <strong><strong>al</strong>ternative</strong> orticole saranno condotti interventi di formazionedei produttori sulla raccolta e sulla gestione dei prodotti e si sperimenteranno metodi digestione fin<strong>al</strong>izzati a preservare l’integrità e la freschezza dei prodotti.

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