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20 dir<strong>it</strong>ti consumi scelteINTERVISTA A GIANFRANCO PRADASorriso bello e sano?L’arma è lo spazzolino“L’MEGLIO QUELLI ELETTRICI,MA SE SI SCELGONO QUELLIMANUALI ECCO LE REGOLE.il Salvagente/25 novembre-2 dicembre 2010arma per un sorriso bello e sano? Lospazzolino”. Ne è convinto GianfrancoPrada, presidente dell’Andi, l’Associazione nazionaledentisti <strong>it</strong>aliani. Nonostante la sovrabbondanzasul mercato di dentifrici per tutti i gusti e leesigenze (alcuni perfino consigliati dalle associazionidei dentisti), la ver<strong>it</strong>à è che per ottenere una correttaigiene orale, quel che più conta “è il gesto meccanicodello spazzolamento”, tanto che si potrebbeaddir<strong>it</strong>tura ipotizzare di fare a meno delle paste, ev<strong>it</strong>andoi costi e gli eventuali ingredienti sgrad<strong>it</strong>i all’internodelle diverse composizioni.Dottor Prada, dunque niente più dentifricio?Eppure l’alto fatturato di questi prodotti ci diceesattamente il contrario…La pasta dentale altro non è se non un sapone, un detergente.I claim sulle confezioni ci attirano illudendociche aiutino a prevenire la carie, piuttosto che a debellareplacca e tartaro. In realtà l’azione chimica deidentifrici è ridottissima. L’unica azione benefica è datadal loro potere abrasivo, che aiuta a sciogliere la placca.Da questo punto di vista, dunque, uno vale l’altro ea questo punto meglio scegliere quello più naturalepossibile, senza troppe sostanze sintetiche e con unmedio indice di abrasiv<strong>it</strong>à. Per rimuovere, invece, placcaa tartaro è necessario lo spazzolino.E come scegliere tra gli spazzolini?Partiamo dal presupposto che lo spazzolino elettricoè migliore di quello manuale.Tuttavia, fra quelli manuali,è meglio ev<strong>it</strong>are quelli con la testina troppogrande, che riducono la maneggevolezza e impedisconouna rimozione precisa dei batteri. Le setolepoi non devono essere troppo dure per non provocareabrasioni tra i colletti dentali, né troppo morbideper non ridurre l’efficacia dello spazzolamento. Quelche più conta tuttavia, non è tanto lo spazzolino,quanto piuttosto il modo di lavarsi i denti.Può darci qualche consiglio per rendere più efficacequesto r<strong>it</strong>o quotidiano?Innanz<strong>it</strong>utto ev<strong>it</strong>iamo movimenti orizzontali. Il movimentodeve partire dalle gengive e arrivare alla puntadei denti; deve essere energico e leggermente rotatorio.L’operazione deve durare almeno 3 minuti. Consiglioinoltre di lavarsi i denti almeno tre volte al giorno,dopo i pasti. E di cambiare lo spazzolino almeno unavolta ogni tre mesi anche se le statistiche ci raccontanodella cattiva ab<strong>it</strong>udine degli <strong>it</strong>aliani che sost<strong>it</strong>uiscono ilvecchio spazzolino solo ogni 8 mesi. La setole con l’usoprolungato si piegano, si storcono, perdono la loroforma arrotondata e diventano così inutilizzabili.E se non siamo in casa? Come facciamo a sost<strong>it</strong>uirelo spazzolino?Le gomme allo xil<strong>it</strong>olo e senza zucchero sono unpresidio che ben si adatta a questo ruolo. Masticarleper 10 minuti al massimo (un tempo superiore potrebbeinfatti provocare danni alla mandibola e alloscheletro della dentatura) aiuta a rimuovere laplacca.Anche in questo caso è l’azione meccanicadel masticare ad agevolare la pulizia.Torniamo ai dentifrici. Gli sbiancantipromettono miracoli. In tanti, invece, suggerisconorimedi naturali e casalinghi, comestrofinare sui denti foglie di salvia oscorsa d’arancio o sciacquarli con bicarbonatoe succo di limone. Cosa c’è di vero?Partiamo dai dentifrici sbiancanti. Rimuovono lemacchie superficiale di origine alimentare (tè, caffè,li<strong>qui</strong>rizia) o da nicotina. A lungo andare, però, ilpotere abrasivo delle microparticelle potrebbe causaredanni irreparabili alla smalto, rendendo il dentepiù fragile e più sensibile alla carie che attacca <strong>it</strong>essuti più morbidi. Senza contare che la loro efficaciaè lim<strong>it</strong>ata e ridotta. I rimedi naturali non hannonessun fondamento scientifico. Li considero solocredenze e nulla più.Cosa possiamo fare, dunque, per avere unsorriso bello e sano?Per sbiancare i denti consiglio di rivolgersi al proprioodontoiatra in grado di consigliare la strada e le curepiù giuste. Che vanno dai prodotti da banco, comestrisce, mascherine o gel, ai prodotti ambulatoriali,come sostanze acide, che possono richiedere l’uso dilampade a raggi ultravioletti e che possono essereutilizzati solo da esperti, igienisti e dentisti, per ev<strong>it</strong>arerischi e perché non in tutti i soggetti è possibilelo sbiancamento a causa di forme di ipersensibil<strong>it</strong>à.A ogni modo tenere una buona igiene orale vuol direinnanz<strong>it</strong>utto fare almeno una volta l’anno un’ablazionedentale per intercettare anche eventualiproblemi alla radice, ed ev<strong>it</strong>are più avanti costi onerosie tempi di cura anche molto lunghi. È importante,poi, tenere a mente che la bocca è un patrimonioe che, come tale, va custod<strong>it</strong>o e curatoquotidianamente armandosi dispazzolino e pulendometicolosamenteogni interstiziocon l’ausiliodi strumenti qualiil filo interdentalee lo scovolino. ●GLI ALLEATI:FILOE SCOVOLINOAlleato dello spazzolino nella lotta allaplacca e al tartaro, è il filo interdentale.Poco utilizzato, per la ver<strong>it</strong>à, perchénon facile da maneggiare, il sottilestrumento è in grado di inserirsi anche neglispazi più stretti, rimuovendo la florabatterica in eccesso. Gli odontoiatri e glispecialisti sono concordi nel reputare il filoefficacissimo, da utilizzare possibilmenteprima dello spazzolamento. Se infatti lospazzolino pulisce il 50%del dente, perché le setoleagiscono solo sullaparte esterna, interna edove avviene la masticazionedei denti, il filo interdentale,come suggeriscela parola stessa, serveper raggiungere gli stretti spazifra un dente e l’altro, laddove confluisconoplacca a tartaro.E per coloro che non riescono a destreggiarsicon questo strumento, per che per laver<strong>it</strong>à richiede una certa destrezza, moltomeglio lo scovolino. Molto in voga in questomomento, le aziende ne producono diogni tipo e di ogni diametro,per raggiungere tutti glispazi. Monouso, più praticoe più igienico, ma anche decisamentecaro (in mediaogni ricambio costa in media1-2 euro), lo scovolino si avvaledello stesso cr<strong>it</strong>erio dirimozione affidato allo spazzolamento:l’atto meccanico.Questo lo rende così importanteper l’igiene dentale. Meno utilizzati, ma alpasso con i tempi, i waterpik: idropulsorielettrici che utilizzano getti d’acqua, simulandole tecniche di ablazione degli odontoiatrie degli igienisti.

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