12QUANDO METTERE I PUNTINI SULLE “ì” NON BASTAVolo nel mondo del Braille.Biondo, fragile, <strong>di</strong> grande levaturamorale e <strong>di</strong> acuta intelligenza, Louis, anchese appena quin<strong>di</strong>cenne, non deve essersicerto fatto intimorire dal capitanod’artiglieria Charles, quando lo incontròper la prima volta. Siamo a Parigi, nel1824; la scena si svolge nell’ufficio del<strong>di</strong>rettore dell’ex seminario <strong>di</strong> Sant Firmin,noto istituto per ragazzi ciechi; unodegli e<strong>di</strong>fici più malsani, umi<strong>di</strong> e fred<strong>di</strong>della capitale. Protagonisti sono l’adolescenteLouis Braille, cieco dall’età <strong>di</strong> treanni in seguito ad un incidente avutonella bottega del padre sellaio, e il cinquantenneveterano Charles Barbier chein trincea, <strong>di</strong> notte, durante la guerra,incontrando <strong>di</strong>fficoltà nel leggere i messaggiprovenienti dal fronte, aveva inventatouna scrittura in rilievo fatta <strong>di</strong> segniconvenzionali, punti e tratti.Charles sottopone il suo metodo <strong>di</strong>“scrittura notturna” al <strong>di</strong>rettore dell’istituto,il dott. Pigner: il sistema è rivoluzionarioe Pigner, entusiasta, lo adottacome metodo accessorio <strong>di</strong> insegnamentoaffiancandolo a quello ufficiale ed obbligatorio<strong>di</strong> Valentin Hauy che consistevainvece nel leggere, attraverso il tatto, icaratteri della stampa in nero messi inrisalto da un filo <strong>di</strong> rame posto sull'altrolato del foglio. Proce<strong>di</strong>mento, quest’ultimo,valido per la lettura ma decisamentecomplicato per la scrittura.Il metodo <strong>di</strong> Barbier però, destinatoai soldati, non considerava né la punteggiaturané le cifre, e tantomeno le notemusicali. E sono proprio queste le lacuneche Louis, nell’ufficio del <strong>di</strong>rettore, vuoleesporre a Charles. Il militare inizialmentenon sembra ascoltare i suggerimenti delragazzo e quest’ultimo non pare insistereaffinché vengano apportati dei cambiamentia riguardo.Dovranno infatti trascorrere alcunianni prima che entrambi riconoscano irispettivi meriti e prima che il metodo<strong>di</strong>venti ufficiale. Louis lo migliora, lo perfezionasemplificandolo, consentendo airagazzi ciechi <strong>di</strong> scrivere tutte le letteredell’alfabeto, tutti i segni <strong>di</strong> interpunzione,gli accenti, le cifre, i segni matematicie le note musicali! La rivoluzione è davverora<strong>di</strong>cale ma a questa non si associano igiusti riconoscimenti. Pigner viene infattisostituito nella <strong>di</strong>rezione dell’istituto daDufau che, arrogante e gretto, ignora totalmentele scoperte <strong>di</strong> Braille e spartisceimpietoso pesanti punizioni a tutti gli allieviche ne apprendono il metodo.Gli anni passano; al <strong>di</strong>rettore despotae retrogrado viene poi affiancato unvice<strong>di</strong>rettore invece comprensivo ed attento;il collegio si sposta infine in una nuovasede, in ambienti più salubri e in con<strong>di</strong>zioniigieniche migliori,ma ormai lo stato<strong>di</strong> salute <strong>di</strong> Louis è decisamente precarioe <strong>di</strong>fficile e il giorno dell’epifania del 1852,in una Parigi tutta presa dalle elezioni <strong>di</strong>Alfred Musset, Louis Braille si spegne acausa <strong>di</strong> una tubercolosi in un buio silenzio.Sarà soltanto l’UNESCO nel 1949ad organizzare, riconoscendone dunquel’universalità, la <strong>di</strong>ffusione del metodo <strong>di</strong>Louis che attualmente è esteso a ben 800,fra lingue ufficiali e <strong>di</strong>aletti.Barbara Porcella
L’alfabeto <strong>di</strong> BarbierNato per trasmettere messaggi in trinceadurante la notte, l’alfabeto si basavasu un sistema <strong>di</strong> 12 punti e non prendevain considerazione segni <strong>di</strong> interpunzionene’ cifre.L’alfabeto <strong>di</strong> BrailleLouis semplifica l’alfabeto <strong>di</strong> Barbier passando da un sistemaa sei punti numerati dall'1 al 6, partendo dall'alto nella colonna<strong>di</strong> sinistra. La <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> una cella Braille è standard,7x4 millimetri. Con i 6 punti si possono ottenere 64combinazioni <strong>di</strong>verse. Per rappresentare i simboli grafici chenon corrispondono ad un singolo carattere Braille, si usanodei gruppi <strong>di</strong> caratteri.CURIOSITA’: la scrittura Braille richiede molto più spazio rispetto a quella normale ed è proprio per questo motivoche in molte lingue si è pensato <strong>di</strong> introdurre un co<strong>di</strong>ce alternativo, chiamato appunto Braille <strong>di</strong> grado 2 o Braillecontratto, che prevede l'utilizzo <strong>di</strong> un unico simbolo Braille per rappresentare particolari gruppi <strong>di</strong> lettere o ancheintere parole. Il significato <strong>di</strong> ogni simbolo varia poi a seconda della lingua in cui viene utilizzato. In Italia questo tipo<strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce non esiste; è invece molto <strong>di</strong>ffuso nei paesi anglosassoni e francofoni.Essendo formato da caratteri in rilievo, l’alfabeto Brailleviene scritto da destra a sinistra su una tavoletta: un pianorettangolare in plastica o in metallo con una serie <strong>di</strong> scanalatureorizzontali equi<strong>di</strong>stanti e un telaio per fissare il foglio.Per scrivere si posiziona dunque il foglio tra il piano eil telaio; si mette poi il righello all'altezza cui si vuole scriveree si usa un punteruolo per imprimere ogni singolopunto. Oggi, macchine da scrivere speciali (dattilobraille)e dotate <strong>di</strong> soli tre tasti, consentono <strong>di</strong> scrivere <strong>di</strong>rettamentein Braille e ai computer si possono anche collegarestampanti Braille.