34UNA STORIA VERA DEI NOSTRI GIORNI“IL MONDO DI SERGIO”Mauro Paissan: “Perche’ nessun’altra famiglia sia costretta a vivere ancora una simileesperienza <strong>di</strong> drammatica solitu<strong>di</strong>ne”13 giugno <strong>20</strong>03, ore <strong>20</strong>.30 – RomaSergio Piscitelli, 39 anni, viene ucciso in casa da due colpi <strong>di</strong> pistola dal padre SalvatoreChi era Sergio e come mai un padre, all’alba dei suoi75 anni, decide <strong>di</strong> stroncare improvvisamente la vita<strong>di</strong> un uomo che ne ha 36 <strong>di</strong> meno e che per <strong>di</strong> più èsangue del proprio sangue? Quali sono le ragioni chepossono spingere un genitore ad un atto così estremoe apparentemente tanto incomprensibile? Quali le<strong>di</strong>namiche profonde e le realtà complesse che si nascondonoper bene <strong>di</strong>etro nomi <strong>di</strong> persone e formeverbali e che una notizia, condensata in sole tre righe,non sarà mai in grado <strong>di</strong>raccontare a nessuno?A <strong>di</strong>panarle esattamente come ilgomitolo aggrovigliato <strong>di</strong> unamatassa; a scioglierne i no<strong>di</strong> conun pettine a denti larghi, fatto <strong>di</strong>parole semplici e oggettive chenon ricercano per forza l’effettoe che non hanno bisogno <strong>di</strong> esasperareulteriormente fatti già <strong>di</strong>per sé drammatici, è MauroPaissan.Il giornalista e vicepresidentedella Commissione <strong>di</strong> vigilanzasulla RAI che in seguito allanotizia <strong>di</strong> cronaca pubblicata asuo tempo e a tutta pagina sulquoti<strong>di</strong>ano bolognese “Il Restodel Carlino” ha voluto quin<strong>di</strong>raccontare quella che lui stessoha definito una storia <strong>di</strong> vita, <strong>di</strong>amore e non <strong>di</strong> morte, nonostante il tragico epilogo chetuttavia rappresenta, alla fine, la parte meglio nota aipiù.Tutto ciò che invece ci sta <strong>di</strong>etro; tutto ciò che la drammaticacon<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Sergio, gravemente autistico dallanascita e per <strong>di</strong> più sordo, comporta per ben 39 anni aduna famiglia esasperata, stanca e soprattutto sola, è raccontatoper filo e per segno nelle 184 pagine de “Il mondo<strong>di</strong> Sergio”.Lo stesso ragazzo raffigurato in copertina che nascenegli anni Sessanta in un’Italia ancora profondamenteignara <strong>di</strong> che cosa sia l’autismo e <strong>di</strong> quali siano le precise<strong>di</strong>namiche che governano la mente <strong>di</strong> una personamalata. E’ un’Italia, quella in cui nasce, si sviluppa e siconsuma la terribile epopea <strong>di</strong> un’intera famiglia, ove lame<strong>di</strong>cina, in questo senso, brancola ancora nel buio; ovele <strong>di</strong>agnosi procedono incerte e a tentoni, andando spessoalla ricerca <strong>di</strong> capri espiatori; dove gli imbonitori,sempre pronti a cavalcare la pesante onda della <strong>di</strong>sperazione<strong>di</strong> genitori già terribilmente fiaccati dagli eventi,si fanno portavoce e interpreti <strong>di</strong> soluzioni miracolose;dove le scuole non sono ancora attrezzate, né materialmentee tanto meno da un punto <strong>di</strong> vista culturale, persostenere bambini autistici; ove anche la Chiesa e leistituzioni politiche fanno, in tutto questo, la parte dellegran<strong>di</strong> assenti.“Ho voluto raccontare 39 anni <strong>di</strong>vita, quelli <strong>di</strong> Sergio e della suafamiglia; ho voluto descrivere unlungo lasso temporale segnato daesperienze durissime, da episo<strong>di</strong> <strong>di</strong>violenza via via sempre più gravi eperpetrati da Sergio contro i duegenitori – spiega Mauro Paissan,che dal <strong>20</strong>01 è anche Garante perla protezione dei dati personali -Ho voluto parlare <strong>di</strong> un fatto realmenteaccaduto nella speranza chenessun’altra famiglia sia costretta avivere ancora una simile esperienza<strong>di</strong> drammatica solitu<strong>di</strong>ne, culminatapoi in un omici<strong>di</strong>o”.Sergio, che mostra sin dall’inizio isegni <strong>di</strong> una strana irrequietezza,nasce il 2 luglio del 1964 ed è proprioa partire da quel preciso istante che comincia, per lafamiglia Piscitello, un’o<strong>di</strong>ssea senza precedenti fatta <strong>di</strong>buio pesto, tentativi <strong>di</strong> comprensione del drammaticoproblema che ha colpito il bambino e al quale per nessunmotivo si riuscirà a dare un nome per molti anni. Laprincipale accusa viene inizialmente rivolta al metodo <strong>di</strong>allattamento, considerato il vero responsabile degli inspiegabilicomportamenti <strong>di</strong> questo piccino che accompagnail pianto costante agli ululati e che mostra un ritmosonno-veglia a <strong>di</strong>r poco irregolare; poi le colpe vengonoriversate su un fantomatico super-u<strong>di</strong>to del qualesi pensa sia dotato il bambino (si scoprirà invece moltopresto che Sergio è semplicemente sordo, oltre ché autistico;una chiusura a doppia mandata insomma verso larealtà circostante); viene poi anche chiamata in causauna probabile forma <strong>di</strong> meningite mentre si inizia ad<strong>di</strong>-
35rittura a pensare che il piccolo abbia infine bisogno <strong>di</strong>uno psichiatra. Un valzer <strong>di</strong> ipotesi accompagnato daviaggi della speranza, da esami, dalle terapie che lascienza <strong>di</strong> allora era in grado <strong>di</strong> mettere sul tavolo, dainutili operazioni chirurgiche in ossequio alle teorie deltempo, sino ad arrivare, dopo parecchi anni, alla sentenzadefinitiva: Sergio soffre <strong>di</strong> una forma <strong>di</strong> autismo <strong>di</strong>estrema gravità; un caso più unico che raro, <strong>di</strong>rà poi lospecialista.“Sarebbe stato sin troppo facile raccontare in questepagine, del padre ripetutamente massacrato a suon <strong>di</strong>pugni dal figlio malato, in preda ad incontenibili accessid'ira dovuti proprio alla patologia non curata adeguatamente;sarebbe stato sin troppo facile descrivere la madre,costretta ad<strong>di</strong>rittura a nascondersi dal figlio perpoter riuscire a dormire un po'; sarebbe stato decisamentefacile ed io non avrei certo reso un servizio positivo aquesta famiglia <strong>di</strong>sperata – precisa ancora Paissan – Hoinvece tentato <strong>di</strong> affrontare l'enorme problema <strong>di</strong> quellatragica solitu<strong>di</strong>ne che ha contrassegnato i 40 anni <strong>di</strong>questi genitori; ho voluto denunciare la carica assassinacui può arrivare una famiglia abbandonata in tutto e pertutto e nello stesso tempo, in collaborazione con il padree con la madre <strong>di</strong> Sergio, ho voluto far rivivere la memoria<strong>di</strong> questo ragazzo dai capelli rossi”.Dopo la condanna, il Presidente della Repubblica GiorgioNapolitano ha concesso la grazia al padre dellavittima. Uno dei primi provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> clemenza delCapo dello Stato a pochi mesi dalla sua elezione.Carolina LaperchiaMAURO PAISSANNasce a Trento il 22 ottobre 1947.Nel marzo <strong>20</strong>01 la Camera dei deputati lo elegge componentedel Garante per la protezione dei dati personali.Nel marzo <strong>20</strong>05 lo conferma per un secondo mandato.Relatore <strong>di</strong> <strong>numero</strong>si provve<strong>di</strong>menti (tra gli altri: trattamento<strong>di</strong> dati personali nei rapporti <strong>di</strong> lavoro, <strong>di</strong>ritto<strong>di</strong> cronaca e <strong>di</strong>ritti dei citta<strong>di</strong>ni, Internet, tv interattiva,sistemi <strong>di</strong> informazioni cre<strong>di</strong>tizie, spamming), coor<strong>di</strong>nail gruppo <strong>di</strong> lavoro Garante-Or<strong>di</strong>ne dei giornalistisul Co<strong>di</strong>ce deontologico relativo al trattamento dei datipersonali nell'esercizio dell'attività giornalistica; curail volume "Privacy e giornalismo" (I e<strong>di</strong>zione <strong>20</strong>03, IIe<strong>di</strong>zione aggiornata <strong>20</strong>06); tiene lezioni sulla protezionedei dati nelle scuole <strong>di</strong> giornalismo, facoltà universitariee nei corsi <strong>di</strong> master.Nel 1992 viene eletto deputato in Toscana e nel 1994 enel 1996 viene rieletto nel collegio uninominale <strong>di</strong> Pisa.Dal 1992 al <strong>20</strong>01 è vicepresidente della Commissioneparlamentare <strong>di</strong> vigilanza sulla Rai.Dal 1996 al <strong>20</strong>01 è presidente del Gruppo Misto e deideputati ver<strong>di</strong>. Nell'attività legislativa segue in particolarei temi della comunicazione e delle nuove tecnologie.Cura convegni e pubblicazioni sulle biotecnologie esul servizio pubblico ra<strong>di</strong>otelevisivo.Si <strong>di</strong>mette da deputato, per incompatibilità, nel marzodel <strong>20</strong>01, dopo la sua elezione a componente del Garante.Dal 1973 è giornalista professionista; ha scritto perquoti<strong>di</strong>ani e settimanali e ha collaborato a <strong>di</strong>verse trasmissionitelevisive, in particolare nei settori della politicainterna e delle questioni economico-sociali. Permolti anni è rimasto al quoti<strong>di</strong>ano "il Manifesto", <strong>di</strong> cuiè stato <strong>di</strong>rettore. Ha partecipato come intervistatore aprogrammi televisivi della Rai e <strong>di</strong> Canale 5.