ADAMELLO BRENTAAll’interno del popolamento itticodel <strong>Parco</strong>, un occhio di riguardoè dedicato al salmerino alpino,specie che trova sulle Alpi il limitemeridionale del proprio areale.La sua diffusione viene fattarisalire da alcuni Autori a circa70.000 anni fa, in concomitanzacon la glaciazione Würm; successivamente,in seguito al ritiro deighiacciai, la specie si sarebbe differenziataper la separazione dellevarie popolazioni rimaste isolatenei vari specchi lacustri di altaquota.Segnalato a partire dal ‘500 neilaghi di Tovel e Molveno, attualmenteè distribuito in circa 50laghi trentini, 4 dei quali sonosituati all’interno del <strong>Parco</strong>. Conmolta probabilità, in tali bacinisono ancora presenti sia popolazioniautoctone, non inquinateda immissioni artificiali, sia popolamentiintegrati con materialedi provenienza nordeuropea, siaancora individui derivati da reintroduzionieffettuate con pesci diorigine locale.Il Piano Faunistico prevede numeroseazioni incentrate sulla conservazionedel salmerino che rappresentano,seppur indirettamente,operazioni di miglioramento ancheper le altre entità autoctonepresenti. Una prima linea d’azioneè individuata nella salvaguardiadel livello delle acque degli specchilacustri danneggiati in passatodall’utilizzo a scopo idroelettrico:tra i primi provvedimenti sipropone la definitiva otturazionedelle condotte di spillamento e ilripristino delle soglie naturali deilaghi alterate dalle opere artificialidi sopralzo.Nel momento in cui è garantita latutela dei bacini idrici dal punto divista strutturale, occorre intervenireanche sugli aspetti biologicidei popolamenti.Al fine di assicurare una correttaconservazione del patrimonio geneticodelle popolazioni residualidi salmerino alpino, si rende necessariosalvaguardare, per quantopossibile, le eventuali individualitàgenetiche di alcune popolazioni:a questo proposito sarà necessarioapprofondire le conoscenzenumeriche sulle varie popolazionie caratterizzarle dal punto di vistagenetico.Eventuali ripopolamenti o reintroduzionisaranno effettuati soloa seguito dell’accertamento dell’identitàgenetica con le popolazionigià presenti nel <strong>Parco</strong> e solodopo che saranno state eliminatele cause del declino delle popolazioniattuali. A questo propositosi provvederà a bonificare i laghidalle specie alloctone, potenzialiconcorrenti di quelle autoctone,tramite la liberalizzazione del numerodi catture e <strong>della</strong> taglia sullespecie aliene.Al fine di garantire la buona riuscitadelle reintroduzioni saràcomunque essenziale una strettacollaborazione con il mondo delleassociazioni di pescatori locali,soprattutto al fine di evitare dannoseimmissioni di fauna estraneaa quella locale.A corollario di tutto il progetto ditutela del salmerino alpino, è giàin fase di realizzazione, a Molveno,un centro ittiogenico destinatoalla riproduzione artificiale dimateriale ittico compatibile con lepopolazioni locali, finalizzato allareintroduzione.L’opera, realizzata su iniziativadell’Associazione Pesca Sportivadi Molveno e del Comune diMolveno, è finanziata prevalentementedalla Provincia di Trento esupportata dalla stessa AmministrazioneComunale, dall’AssociazionePesca Sportiva e dal <strong>Parco</strong>.Al di là del salmerino, il <strong>Parco</strong>Trota fario, foto M. Campora – A. Calegari16PIANO FAUNISTICO 2007
A DAMELLO BRENTAprevede di mantenere costante ilproprio impegno in ambito ittico,a livello di studio delle specie edelle problematiche per la loroconservazione. Contestualmente,l’Ente sosterrà l’organizzazionedi apposite iniziative a scopodidattico-divulgativo volte adinformare la popolazione e a richiamarel’interesse sulle peculiarità<strong>della</strong> fauna ittica del nostroterritorio.Come il coregone, il temolo, i salmoni e le trote, ilsalmerino appartiene alla famiglia dei salmonidi.Sulle Alpi, la specie è stanziale nelle acque dolci,limpide e fredde dei laghetti situati generalmenteoltre i 1500 m s.l.m.. La sua presenza ha un’originecontroversa dato che alcuni Autori sostengono chesia una specie relitta di età glaciale, sopravvissutaal ritiro dei ghiacci, mentre altri studiosi sono delparere che gli attuali popolamenti derivino da immissionieffettuate “per mano dell’uomo” duranteil dominio asburgico, tra il 1400 e il 1500.Le indagini genetiche evidenziano che le popolazionitrentine sono in realtà raggruppabili in duegruppi ben distinti: uno simile alle popolazioniaustriache e uno di identità esclusiva. Questi datiIL SALMERINO ALPINOtestimonierebbero dunque che le precedenti ipotesisono correlate e che, con molta probabilità, lepopolazioni originarie di alcuni laghi sono statemanomesse in epoca storica con immissioni di individuicon genotipo diverso dall’originario.foto M.CamporaPIANO FAUNISTICO 200717