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Numero speciale della rivista (.pdf 7,82Mb) - Parco Naturale ...

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A DAMELLO BRENTASPECIE 1 2 3 4 5Ramarro occidentale (Lacerta bilineata)Lucertola vivipara (Zootoca vivipara) x 4 LRLucertola muraiola (Podarcis muralis)Orbettino (Anguis fragilis) x 4Biacco (Coluber viridiflavus) x 4Saettone (Elaphe longissima) x 4Biscia dal collare (Natrix natrix) x 4Natrice tassellata (Natrix tassellata) x 4Colubro liscio (Coronella austriaca) x 4Marasso (Vipera berus)Grado di protezione dei rettili del <strong>Parco</strong>Vipera comune (Vipera aspis) x 41= Specie inserita nell’Allegato II <strong>della</strong> Convenzione di Berna2= Specie inserita nell’Allegato III <strong>della</strong> Convenzione di Berna3= Specie inserita nell’Allegato I <strong>della</strong> Direttiva CEE 79/409 o nell’Allegato II <strong>della</strong> Direttiva CEE 92/434= Specie minacciate secondo la Lista Rossa degli Anfibi e dei Rettili del Trentino5= Categoria di minaccia sensu Lista Rossa dei Vertebrati italianixxxun erpetologo trentino, mentreattualmente è inserito addiritturanella Direttiva Habitat. In ognicaso, anche le altre quattro speciepresenti nel <strong>Parco</strong> sono inclusein convenzioni internazionali,a conferma del loro valoreecologico e, allo stesso tempo,delle minacce cui sono esposte.Il trend negativo delle popolazionidi anfibi del <strong>Parco</strong> rispecchiaperaltro una tendenzamondiale. Le cause del declinosono numerose e spaziano dallacrescente antropizzazione dellearee naturali, associata spesso aprocessi di bonifica di paludi ealla cementificazione dei corsid’acqua, all’utilizzo diffuso di fitofarmacie insetticidi, che hannoportato ad una netta diminuzionedegli insetti disponibili. Anchela rete stradale, ormai capillarein ogni territorio, rappresentaun indiscutibile fattore diminaccia: gli anfibi infatti,oltre che alla ricerca di cibo,si spostano – compiendo veree proprie migrazioni di massaverso i luoghi di riproduzione– rimanendo vittime del trafficoveicolare.Un ulteriore rischio per alcunepopolazioni è rappresentatodall’utilizzo diffuso delle ranecome elemento tradizionale <strong>della</strong>gastronomia: a questo proposito,nel nostro contesto va ricordatoche uno specifico articolo delPiano del <strong>Parco</strong> vieta la catturadi rane all’interno dei confinidell’area protetta.Sulla base di tutte leconsiderazioni qui brevementeriportate, il Piano Faunisticopropone varie misure strategicheche hanno lo scopo di limitare glieffetti di danneggiamento deglihabitat idonei a questo gruppo divertebrati.Innanzitutto, viene sostenuta lanecessità di elaborare una seriedi vincoli per i lavori che abbianocome oggetto corpi idrici o loropertinenze, al fine di minimizzarel’impatto sull’habitat dellevarie specie; si prevede altresìdi conservare l’acqua nei baciniesistenti che risultino frequentatidagli anfibi e di ripristinare, ovepossibile, eventuali rampe chene facilitino l’accesso agli invasiartificiali.In questo contesto, un passofondamentale sarà la realizzazionedi un catasto dei puntidi attraversamento delle stradedurante la stagione riproduttiva,con l’obiettivo di mettere a pun-PIANO FAUNISTICO 200719

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