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intolleranze alimentari - zona lombare - speciale SLA - Diagnosi e ...

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CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:23 Pagina 4848 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSaluteL’anziano disabile visivoA Genova un convegnonazionale promosso da IstitutoDavid Chiossone e FederazioneNazionale IstituzioniPro Ciechi ha fatto il puntosu una problematica emergenteL’Italia è un paese sempre più anziano:secondo l’ultimo AnnuarioStatistico ISTAT, 1 italiano su 5 èultrassessantacinquenne e i “grandivecchi”, dagli ottanta anni in su, rappresentanoil 5,6% della popolazione.Parallelamente all’allungamento dellavita media aumenta però anche la diffusionedi malattie della vista legateall’età, in particolare glaucoma edegenerazione maculare senile.“In Italia circa il 10% delle persone dioltre 70 anni è affetta da degenerazionemaculare senile e il 5% da glaucoma– ha dichiarato il prof. GiovanniCalabria, presidente del ComitatoScientifico dell’Istituto DavidChiossone per i ciechi e gli ipovedentidi Genova, in apertura del convegnonazionale “L’anziano disabile visivo”,XIV edizione dell’”Occhio dellaMente”, promosso dal Chiossoneinsieme alla Federazione Nazionaledelle Istutuzioni Pro Ciechi e svoltosia Genova venerdì 27 e sabato 28novembre 2009. “Tra gli ultraottantenniqueste percentuali sono destinatea salire: il 20% è affetto dadegenerazione maculare senile e il10% da glaucoma” – ha proseguito ilprof. Calabria – “Questo vuol dire che1 persona su 3, superati gli 80 anni,è affetta da una malattia della vistacurabile ma non guaribile. In pratica,oltre un milione di anziani in Italia è arischio cecità o ipovisione”.Nasce da qui l’esigenza di attirarel’attenzione delle istituzioni e deglioperatori sanitari sulla maggiorerichiesta di servizi e di interventi diriabilitazione visiva, di individuare lebuone pratiche esistenti in Italia e dicreare una rete di coordinamento tragli istituti per garantire il massimolivello di qualità dell’assistenza aglianziani con gravi patologie della vista.La scarsa attenzione con cui vengonoaffrontate le patologie visive deglianziani a livello sociale ed istituzionalee le forti differenze nelle normativeregionali che definiscono i livelli diassistenza e di cura sono tra gli elementipiù significativi emersi anchedall’indagine “Occhio all’Età” sullemigliori pratiche assistenziali peranziani disabili visivi, promossa dallaFederazione Nazionale Istituzioni ProCiechi e coordinata dall’Istituto DavidChiossone, i cui risultati sono statipresentati in occasione del convegnodi Genova.8 gli istituti di tutta Italia, aderentialla Federazione, che hanno partecipatoall’indagine: oltre al DavidChiossone, gli istituti dei ciechi diMilano, Lecco, Roma, Padova, Trieste,Udine e Napoli. Dal confronto tra lorosono emerse le metodologie e modalitàdi gestione imprescindibili permigliorare la qualità della vita deglianziani disabili visivi: monitoraggiocostante della vista, orientamento emobilità, sostegno psicologico, riabilitazionevisiva e utilizzo di ausili,costruzione di spazi interni adeguatialla mobilità autonoma dei disabilivisivi e adeguamento degli spaziesterni, formazione continua del personalededicato, continuità degli operatoriassistenziali delle strutture residenziali.E’ anche attraverso la ricerca "Occhioall'età" che è partito un appello adistituzioni e associazioni italiane perun nuovo piano di intervento a livellonazionale per combattere l'aumentodelle patologie visive nella terza età,affrontando il problema come unareale emergenza sanitaria e noncome un problema di nicchia.E di questo si è parlato anche nelcorso della Tavola Rotonda, che havisto la partecipazione, tra gli altri, diDenise Giacomini, Dirigente dellaDirezione Generale Prevenzione

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