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International Gramsci Society Newsletter

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DA MARX A GRAMSCI, DA GRAMSCI A MARXUN CONVEGNOdiElisabetta Gallo"Marx e <strong>Gramsci</strong>. Da Marx a <strong>Gramsci</strong>; da <strong>Gramsci</strong> a Marx" è il titolo del convegnopromosso dall’Istituto <strong>Gramsci</strong> del Friuli-Venezia Giulia, dall’<strong>International</strong> <strong>Gramsci</strong> <strong>Society</strong> Italia edall’Istituto per gli Studi Filosofici di Napoli, svoltosi il 20 e 21 marzo 1999 a Trieste. Vi hannopreso parte Jacques Texier, Donald Sassoon, Wolfgang Haug, Giorgio Gilibert, Giuseppe Petronio,Aldo Tortorella, Roberto Finelli, Guido Liguori, Giorgio Baratta, Andrea Catone, Francisco F. Buey,Marina Paladini Musitelli.Dibattere su Marx e <strong>Gramsci</strong>, ha affermato Giuseppe Petronio introducendo i lavori,significa riflettere su due diversi momenti di teoria e pratica politica (metà Ottocento e gli anni Ventie Trenta) che poi, per forza di cose, coinvolgono quel terzo protagonista che sarà la teoria e prassinella nostra età.<strong>Gramsci</strong> è stato socialista e poi comunista, e dunque marxista. E proprio in carcere maturò il“ritorno a Marx” (specialmente a partire dal 1930, come documentato da quel complesso di notedel Quaderno 4 intitolate Appunti di filosofia, illustrate dal contributo scritto di Fabio Frosini) in cuiviene descritto un marxismo che “basta a se stesso”. A parere di Petronio i momenti di filosofiadella prassi si avvalgono dell’esperienza precedente in una sorta di continuità; per cui come l’epocaattuale (definita postmodernità) vive una continuità di fondo con la modernità descritta da Marx edEngels, così <strong>Gramsci</strong> non rappresenta affatto un distacco da Marx ma, anzi, un fondamentalemomento di valorizzazione del suo pensiero (cosa che verrà sottolineata nei moltissimi interventi eche verrà anche praticamente dimostrata dalla relazione di Giorgio Gilibert. In questa si ipotizza che,grazie a <strong>Gramsci</strong>, l’Italia e Pietro Sraffa sono potuti venire in contatto con il II Libro del Capitale diMarx, fino ad allora poco diffuso e conosciuto ma probabile punto di partenza delle ricercaeconomica di Sraffa sulle equazioni dei prezzi, descritte nel suo volume Produzione di merci amezzo di merci).Non sono mancati però a Trieste contributi nella direzione di una insufficienza del pensierogramsciano, specie se si prescinde da Marx (e figuriamoci in antitesi con Marx). Tale è— 27 —

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