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manuale del sistema di controllo della catena di custodia consorzio ...

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REGIONE LOMBARDIACOMUNITÀ MONTANALARIO INTELVESEPROVINCIA DI COMOCONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAStandard PEFC ITA 1002 – rev.4CONSORZIO FORESTALE LARIO INTELVESECERTIFICATON° PRIMA EMISSIONE EMISSIONE CORRENTE SCADENZAICILA COCPEFC098 18/05/2009 18/05/2009 17/05/2014REVISIONIREV. N° DATA NATURA DELLA REVISIONE00 06.08.2008 PRIMA EMISSIONE01 06.05.2009 REVISIONE02 15.03.2010 REVISIONEEMISSIONE DEL DOCUMENTOPREPARAZIONE VERIFICA APPROVAZIONE PRESA VISIONEDott. For. Lorenzo Guerci Dott. For. Davide Beccarelli Dott. For. Davide Beccarelli D. CDA n. <strong>del</strong> 16731/03/2010


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 2 <strong>di</strong> 27Revisione 02INDICEPREMESSA....................................................................................................................................... 41. IL CONSORZIO FORESTALE LARIO INTELVESE ................................................................................ 61.1 LA POLITICA DELLA QUALITÀ DEL CONSORZIO FORESTALE LARIO INTELVESE .................................. 61.2 IL CONSORZIO FORESTALE LARIO INTELVESE NEL SISTEMA FORESTALE DELLA COMUNITÀ MONTANALARIO INTELVESE .......................................................................................................................... 81.3 STRUTTURA E FUNZIONAMENTO DEL CONSORZIO.......................................................................... 81.4 STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL CONSORZIO............................................................................. 102. LA CERTIFICAZIONE DELLA CATENA DI CUSTODIA......................................................................... 112.1 ATTIVITÀ SVOLTE DAL CONSORZIO ............................................................................................ 112.2.1 FASE DI APPROVVIGIONAMENTO DEL MATERIALE LEGNOSO ....................................................... 132.2.2 FASE DI TRASPORTO DEL MATERIALE LEGNOSO........................................................................ 142.2.3 FASE DI STOCCAGGIO............................................................................................................. 142.2.4 FASE DI TRASFORAMZIONE ..................................................................................................... 153. LE MODALITÀ DI CONTROLLO DELLA CATENA DI CUSTODIA .......................................................... 173.1 VERIFICA DELLA RINTRACCIABILITA’ IN ENTRATA .......................................................................... 173.1.1 FASE DI APPROVVIGIONAMENTO DI LEGNO CERTIFICATO ........................................................... 173.1.2 FASE DI APPROVVIGIONAMENTO DI LEGNO NO NCERTIFICATO .................................................... 183.1.3 FASE DI TRASPORTO DEL LEGNO CERTIFICATO ......................................................................... 183.1.4 FASE DI STOCCAGGIO DEL LEGNO CERTIFICATO ....................................................................... 193.2 FASE DI TRASFROMAZIONE ........................................................................................................ 203.3 VERIFICA DELLA RINTRACCIABILITA’ IN USCITA............................................................................. 203.4 SINTESI DELLA DOCUMENTAZIONE “AZIENDALE” PER L’IDENTIFICAZIONE DELLA MATERIA PRIMALEGNOSA IN ENTRATA E IN USCITA.................................................................................................... 213.5 GESTIONE DELLE REGISTRAZIONI ............................................................................................... 213.6 MANSIONARIO........................................................................................................................... 213.7 VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE................................................................................................... 233.8 GESTIONE DELLE NON CONFORMITA’ .......................................................................................... 243.9 RIESAME DEL SISTEMA DA PARTE DELLA DIREZIONE..................................................................... 243.10 USO DEL LOGO ....................................................................................................................... 254. FORMAZIONE DEL PERSONALE .................................................................................................... 25


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 3 <strong>di</strong> 27Revisione 025. GESTIONE ED AGGIORNAMENTO DEL MANUALE DELLA CATENA DI CUSTODIA................................ 255.1 RESOPONSABILITA’ ................................................................................................................... 255.2 DISTRIBUZIONE......................................................................................................................... 255.3 MODIFICHE DEL MANUALE ......................................................................................................... 256. COMUNICAZIONE ........................................................................................................................ 25ALLEGATO 1: FAX SIMILE CARTELLI PER LA SEPARAZIONE FISICAALLEGATO 2: TIPOLOGIA DI PRODOTTI CERTIFICATI PEFCALLEGATO 3: BOLLA DI TRASPORTOALLEGATO 4: REGISTRO DEL MATERIALE IN ENTRATAALLEGATO 5: REGISTRO DEL MATERIALE IN USCITAALLEGATO 6: SCHEDA DI FORNITURAALLEGATO 7: AUTODICHIRAZIONE DI PROVENIENZA DEL MATERIALE LEGNOSO NONCERTIFICATOALLEGATO 8: REGISTRO FORNITURE


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 4 <strong>di</strong> 27Revisione 02PREMESSAL’implementazione <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> garanzia <strong>del</strong>la propria attività, <strong>di</strong> tutela <strong>del</strong> patrimonioforestale e <strong>di</strong> valorizzazione dei prodotti e <strong>del</strong>l’economia locale rientrano tra le priorità statutarie <strong>del</strong>Consorzio Forestale Lario Intelvese 1 (<strong>di</strong> seguito “Consorzio”).Nel 2007 si è così dato il via ad una politica <strong>del</strong>la qualità <strong>di</strong> cui l’ottenimento nella primavera<strong>del</strong> 2008 <strong>del</strong>la certificazione PEFC per la gestione forestale sostenibile per conto dei Comuni Sociche hanno aderito alla certificazione 2 , ha rappresentato un primo importante passo. Perché lacertificazione forestale raggiunga obiettivi davvero importanti con un reale contributo <strong>del</strong> mercato èfondamentale, che tutta la filiera produttiva sia coinvolta. Affinché l’etichettatura <strong>di</strong> un prodottoricavato dal legno sia cre<strong>di</strong>bile è necessario che tutto il suo ciclo produttivo sia tracciabile, cioèdocumentabile; occorre la capacità <strong>di</strong> ricostruire la storia <strong>del</strong> prodotto attraverso l’identificazione ela documentazione <strong>di</strong> tutte le attività, i materiali e i soggetti che concorrono alla sua produzione.La tracciabilità offre l’opportunità <strong>di</strong> un serio coinvolgimento dei soggetti che partecipanoalla filiera e un mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> integrazione verticale tra i <strong>di</strong>versi comparti produttivi <strong>di</strong> una medesimaazienda e tra quelli <strong>di</strong> aziende <strong>di</strong>verse; così il messaggio e l’attestazione <strong>di</strong> garanzia <strong>del</strong>la buonagestione forestale non si limita soltanto ai gestori forestali, ma anche, fuori dal bosco, a tutti isoggetti coinvolti nella trasformazione <strong>del</strong> prodotto legno.E’ necessario quin<strong>di</strong> avere uno strumento che permetta al consumatore finale <strong>di</strong> averecertezza sull’origine <strong>del</strong> legno. Da ciò nasce l’esigenza <strong>del</strong>la certificazione <strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a(chain of custody): essa consiste in un proce<strong>di</strong>mento che permette <strong>di</strong> rintracciare il legnamecertificato nelle varie fasi <strong>del</strong>le successive lavorazioni, sino al prodotto finito, lavorato osemilavorato (sia esso un mobile, piuttosto che un infisso o una travatura).Se il prodotto rispetta le con<strong>di</strong>zioni <strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a, anch’esso sarà riconoscibiledal consumatore finale attraverso l’apposito marchio. Si è <strong>di</strong> fronte ad una vera e propria <strong>catena</strong> incui ogni soggetto che partecipa alla realizzazione <strong>di</strong> un prodotto è un anello incastrato alsuccessivo, se la <strong>catena</strong> si spezza non è più possibile mettere in relazione i due estremi. In questocaso il certificato e il logo sul prodotto attestano che un certo contenuto <strong>di</strong> legno (o fibre, cellulosa),oppure l’intero prodotto, proviene da foreste gestite in modo sostenibile. La <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a èvalida solo se ogni azienda <strong>del</strong>la filiera <strong>di</strong> lavorazione e trasformazione impiega materiale legnosocertificato <strong>di</strong> cui sono note la provenienza e la gestione.Definita la rintracciabilità dal punto <strong>di</strong> vista concettuale e vista l’importanza che rivestecome strumento <strong>di</strong> marketing e comunicazione, è utile accennare alle valenze gestionali eproduttive che assume nella filiera “foresta-legno” e nel contesto territoriale dove il Consorzioopera. La creazione e lo sviluppo <strong>di</strong> un <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> identificazione <strong>del</strong> materiale impiegato, permetteal Consorzio <strong>di</strong> dare un’ulteriore contributo alla propria politica <strong>del</strong>la qualità, migliorando l’immagine sul territorio e fornendo un’ulteriore garanzia ai soci sull’attività svolta.Infine un’attività consortile impostata per garantire la rintracciabilità <strong>del</strong> prodotto è sinonimo<strong>di</strong> un impegno gestionale che parte dalle utilizzazioni forestali passa per l’organizzazione deisingoli processi produttivi per arrivare a coinvolgere ogni addetto anche attraverso un iter formativoed educativo. A questo riguardo è cura e priorità <strong>del</strong> Consorzio coinvolgere tutti gli stakeholderspotenzialmente interessati me<strong>di</strong>ante un’adeguata informazione sugli sviluppi e gli aggiornamenti<strong>del</strong> processo <strong>di</strong> certificazione.1 Cfr. Art. 4 punto “a” – “b” – “c” <strong>del</strong>lo Statuto <strong>del</strong> Consorzio e art. 78 punto “e” e “f” <strong>del</strong> regolamento per l’applicazione <strong>del</strong>loStatuto.2 A questo riguardo i comuni che hanno aderito alla certificazione forestale sono: Blessagno, Carate Urio, Casasco d’Intelvi,Cerano, Cernobbio, Claino con Osteno, Colonno, Dizzasco, Laino, Lenno, Mezzegra, Moltrasio, Ossuccio, Pellio Intelvi, Pigra,Ramponio Verna, Sala Comacina, San Fe<strong>del</strong> Intelvi, Schignano (cfr. Manuale GFS).


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 5 <strong>di</strong> 27Revisione 02Il Consorzio Forestale 3 , con il presente <strong>manuale</strong> descrive le modalità pre<strong>di</strong>sposte dalConsorzio Forestale Lario Intelvese per implementare un <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong>custo<strong>di</strong>a dei prodotti legnosi in conformità con i requisiti stabiliti dallo schema <strong>di</strong> certificazionePEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) – standard ITA 1002.Obiettivo <strong>del</strong>la certificazione è quello <strong>di</strong> garantire la rintracciabilità <strong>del</strong> materiale legnoso e<strong>di</strong>mostrare a tutti i soggetti coinvolti la provenienza <strong>del</strong> prodotto finale da foreste gestite in modosostenibile.Il <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a si applica a tutto il materiale legnoso utilizzatodal <strong>consorzio</strong> (in entrata) e a tutti i manufatti commercializzati (in uscita).Il Manuale è così costituito:- una sezione generale, relativa all’inquadramento <strong>del</strong> Consorzio Forestale Lario Intelvesee <strong>del</strong>le “driving force” alla base <strong>del</strong>la certificazione <strong>del</strong>la COC;- una sezione descrittiva <strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong> Consorzio in riferimento alla COC;- una parte speciale, de<strong>di</strong>cata alle modalità e alle specifiche implementate per il <strong>controllo</strong><strong>del</strong>la COC.3 Con la citazione <strong>di</strong> Consorzio nel presente <strong>manuale</strong> si intenderà l’insieme dei Comuni Soci che hanno aderito allacertificazione Forestale elencati nella nota n.2.


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 6 <strong>di</strong> 27Revisione 021. IL CONSORZIO FORESTALE LARIO INTELVESE1.1 La politica <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong> Consorzio Forestale Lario Intelvese (Fig. 1.1).Il Consorzio Forestale Lario Intlevese al fine <strong>di</strong>:1. Assicurare un’adeguata organizzazione per il raggiungimento degli obiettivi aziendali <strong>del</strong>laQualità e <strong>del</strong>la Catena <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a dei prodotti legnosi;2. Garantire un continuo adeguamento <strong>del</strong> Sistema integrato alle <strong>di</strong>namiche aziendali e <strong>di</strong>mercato;3. Assicurare il mantenimento nel tempo <strong>del</strong>la qualità dei prodotti e dei servizi offerti;4. Assicurare l'eliminazione o la minimizzazione degli impatti dei processi e prodottisull'Ambiente;5. Assicurare una gestione sostenibile <strong>del</strong> patrimonio conferito dai Comuni Soci aderenti allacertificazione;6. Assicurare la conformità alle norme cogenti e prescrizioni legislative;7. Assicurare l’impiego <strong>di</strong> materia prima legnosa che provenga da una gestione sostenibilesecondo i criteri stabiliti dallo schema PEFC, per quanto concerne la realizzazione <strong>di</strong>prodotti che saranno venduti come certificati per la rintracciabilità <strong>del</strong> prodotto legnoso.Ha adottato un propria politica <strong>del</strong>la qualità adeguando la propria gestione forestale alloStandard PEFC <strong>di</strong> Gestione Forestale Sostenibile (cfr. <strong>manuale</strong> GFS-VERS3) ed allo standard ITA1002 per la certificazione <strong>del</strong>la Catena <strong>di</strong> Custo<strong>di</strong>a.Per quanto riguarda il <strong>controllo</strong> <strong>del</strong>la Catena <strong>di</strong> Custo<strong>di</strong>a il Consorzio ha stabilito la presentepolitica, finalizzata all’applicazione dei requisiti degli schemi <strong>di</strong> riferimento PEFC ai fini <strong>del</strong>l’utilizzo<strong>di</strong> materia prima legnosa che provenga da una gestione sostenibile da un punto <strong>di</strong> vista,ambientale, sociale ed economico. Il quadro generale degli obiettivi viene così riassunto:8. rispetto <strong>del</strong>la legislazione vigente;9. sensibilizzazione dei Comuni Soci sugli scopi e la mission <strong>del</strong> PEFC;10. scelta <strong>di</strong> fornitori che operino nel rispetto <strong>del</strong>le specifiche definite dal Consorzio;11. sensibilizzazione dei propri fornitori e clienti sulle tematiche relative alla gestione forestalesostenibile;12. formazione perio<strong>di</strong>ca dei propri <strong>di</strong>pendenti relativamente ai controlli da porre in essere alfine <strong>di</strong> garantire la rintracciabilità dei prodotti legnosi;13. privilegiare l’approvvigionamento <strong>di</strong> prodotti legnosi provenienti da foreste gestite inmanierasostenibile.14. approvvigionamento completo ed esclusivo <strong>di</strong> materia prima certificata PEFC;15. promuovere la certificazione COC anche alle imprese boschive che collaborano stabilentecon il Consorzio;Questi obiettivi e principi principi che non vengono visti come vincoli ma come opportunità <strong>di</strong>crescita per l’intera struttura aziendale, in modo da rispondere sempre più e sempre meglio aibisogni dei soci, dei clienti e <strong>di</strong> tutti gli stakeholders <strong>del</strong> Consorzio Forestale


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 7 <strong>di</strong> 27Revisione 02Il Consorzio si impegna a <strong>di</strong>ffondere questi principi ad ogni livello all’interno <strong>del</strong>la propriaorganizzazione ed ai propri clienti / fornitori tramite comunicazioni, corsi <strong>di</strong> formazione, indagini <strong>di</strong>mercato, attività <strong>di</strong> promozione e comunicazione per altro già ampiamente programmate edevidenziate nell’ambito <strong>del</strong>la politica <strong>di</strong> GFS.Fig. 1.1 – Politica <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong> Consorzio Forestale Lario Intelvese.


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 8 <strong>di</strong> 27Revisione 021.2 Il Consorzio Forestale nel <strong>sistema</strong> forestale <strong>del</strong>la Comunità Montana Lario Intelvese 4 .Nella primavera <strong>del</strong> 2002, tra la Comunità Montana Lario Intelvese e gran parte dei Comuniche ne fanno parte, è stato costituito il Consorzio Forestale Lario Intelvese, una forma <strong>di</strong>associazionismo tra enti pubblici, proprietari e conduttori forestali che ha lo scopo <strong>di</strong> promuovere,coor<strong>di</strong>nare e realizzare attività e servizi a tutela <strong>del</strong> patrimonio forestale e <strong>del</strong>le molteplici funzioniprotettive, ricreative e produttive svolte dal bosco.Il ri<strong>di</strong>mensionato ruolo <strong>del</strong> bosco quale fonte integrativa <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to e la parcellizzazionepatologica <strong>del</strong>la proprietà rappresentano un forte ostacolo per un’organica gestione <strong>del</strong>le areeforestali anche nel territorio <strong>del</strong> Lario Intelvese. Tali considerazioni unitamente al sostegno <strong>del</strong>laRegione Lombar<strong>di</strong>a verso queste forme associative hanno spinto la Comunità Montana a costituireil Consorzio Forestale, come importante strumento operativo a <strong>di</strong>sposizione dei Comuni per lagestione <strong>del</strong>le rispettive proprietà silvo-pastorali.Le strategie <strong>del</strong> Consorzio Forestale tendono ad azioni che non si limitino ad attivare risorseeconomiche e finanziarie per garantire la sopravvivenza <strong>del</strong> territorio, ma anche e soprattutto aprogrammare una serie <strong>di</strong> interventi coor<strong>di</strong>nati volti a dotare il comparto agro-silvo-pastorale eambientale dei requisiti necessari affinché possa tornare a svolgere un proprio ruolo positivo nel<strong>sistema</strong> inse<strong>di</strong>ativo e territoriale.L’attività operativa <strong>del</strong> Consorzio rappresenta uno stimolo, sia economico sia culturale, per ilrilancio <strong>del</strong> settore primario <strong>del</strong>la Val d’Intelvi. Il Consorzio ha quin<strong>di</strong> lo scopo <strong>di</strong> promuovere losviluppo <strong>del</strong>l’attività agro-silvo-pastorale e la gestione <strong>del</strong>le risorse ambientali e territoriali conferitedai Soci, andando a creare al contempo nuove opportunità occupazionali.Attualmente il <strong>consorzio</strong> è costituito da 27 soci con una superficie agro-silvo-pastoraleconferita in gestione pari a 2.819,41 ha.In questo contesto nell’aprile 2008 il Consorzio ha ottenuto la certificazione <strong>di</strong> GestioneForestale Sostenibile <strong>di</strong> circa 1.870 ha <strong>di</strong> proprietà forestali pubbliche secondo lo standard PEFCcon certificato ICILA GFSPEFC-013, <strong>di</strong>venute 2098,07 ha con la certificazione <strong>di</strong> Lanzo d’Intelviavvenuta nello scorso 2009.Il Consorzio ha completato l’iter <strong>di</strong> verifica ed attestazione <strong>del</strong> proprio impegno nella gestioneresponsabile <strong>del</strong>la risorsa legno con l’ottenimento <strong>del</strong>la certificazione <strong>del</strong>la Catena <strong>di</strong> Custo<strong>di</strong>aavvenuta il 18/05/2009 con certificato ICILA COCPEFC098.1.3 Struttura e funzionamento <strong>del</strong> Consorzio 5Il Consorzio Forestale Lario Intelvese è costituito tra proprietà agro-silvo-pastorali, pubblichee/o private, singole o associate, e ogni altra impresa od ente avente attività connesse o affini conla gestione <strong>del</strong>le risorse ambientali. E’ un’iniziativa volontaria, senza fine <strong>di</strong> lucro e con attivitàesterna, secondo le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui agli artt. 2602 e seguenti <strong>del</strong> Co<strong>di</strong>ce Civile. Il Consorzio èpersona giuri<strong>di</strong>ca privata ed è equiparato all’azienda speciale singola o consorziale ed al <strong>consorzio</strong>forestale 6 .Il Consorzio è dotato <strong>di</strong> uno statuto e <strong>di</strong> un regolamento <strong>di</strong> applicazione <strong>del</strong>lo statuto stessoin cui sono definiti le finalità, l’oggetto, gli organi, la struttura e le modalità <strong>di</strong> gestione. Lo scopo èla costituzione <strong>di</strong> un’organizzazione comune per la <strong>di</strong>sciplina e lo svolgimento <strong>di</strong> attività agro-silvopastoralie per la gestione <strong>del</strong>le risorse ambientali <strong>di</strong> competenza <strong>del</strong>le proprietà e/o impreseconsorziate.4 Testo ripreso pari pari dal sito <strong>del</strong>la CMLI.5 Testo ripreso dallo Statuto.6 Di cui agli artt.139 e 155 <strong>del</strong> R.D. 30 <strong>di</strong>cembre 1923, n. 3267 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni e <strong>di</strong> cui all’art.10 <strong>del</strong>la Legge Regionale 5aprile 1976 n.8 come sostituto dall’art.9 <strong>del</strong>la L.R. 27 <strong>di</strong>cembre 1989 n.80.


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 9 <strong>di</strong> 27Revisione 02L’organizzazione consortile opera sia con attività <strong>di</strong> supporto alle funzioni esercitate daisingoli consorziati, sia attraverso la gestione programmata e integrata <strong>del</strong>le funzioni comuni <strong>di</strong>tutela, ricerca, sviluppo, valorizzazione, gestione <strong>del</strong>le risorse ambientali nell’ambito <strong>del</strong> territorioaffidato alla sua competenza quali: le attività selvicolturali, la gestione dei pascoli, degli alpeggi, deicapanni <strong>di</strong> caccia ecc.Me<strong>di</strong>ante il conferimento <strong>di</strong> <strong>del</strong>ega, il Consorzio amministra i patrimoni agro-silvo-pastorali <strong>di</strong>proprietà pubblica e/o privata consorziata, nell’interesse <strong>del</strong>le proprietà con bilancio e conti <strong>di</strong>stintiper ciascuna proprietà. Le modalità sono definite nella relativa convenzione <strong>di</strong> conferimento,approvata con <strong>del</strong>ibera <strong>di</strong> consiglio comunale, con la quale all’art.6 vengono definite le attività cheil <strong>consorzio</strong> può attuare, facendosi carico dei costi, nella più ampia libertà e responsabilità e nonpotrà essere in alcun modo con<strong>di</strong>zionato. Tra queste attività sono incluse tutte le attività attinentil’esercizio <strong>del</strong>le attività agricole forestali ed ambientali.Possono far parte <strong>del</strong> Consorzio enti pubblici e/o persone private, singole o associate, inquanto proprietari <strong>di</strong> patrimoni agro-silvo-pastorali, nonché enti pubblici ed imprese aventi finalitàed attività connesse con gli scopi <strong>di</strong> cui sopra. L’adesione al Consorzio ha durata decennale,rinnovabile <strong>di</strong> quinquennio in quinquennio con <strong>di</strong>sdetta da darsi entro l’anno solare antecedente aquello <strong>di</strong> scadenza <strong>del</strong> quinquennio. I soci <strong>del</strong> Consorzio sono obbligati alla rigorosa osservanza<strong>del</strong>lo statuto, <strong>del</strong> regolamento interno, <strong>del</strong>le <strong>del</strong>iberazioni adottate dagli organi <strong>del</strong> Consorzio per ilconseguimento dei fini <strong>di</strong> cui sopra, nonché a favorire gli interessi <strong>del</strong> Consorzio. In particolare, isoci sono tenuti a corrispondere una quota consortile <strong>di</strong> iscrizione e le ulteriori quote che venisserostabilite, nonché a rimborsare le spese or<strong>di</strong>narie <strong>di</strong> gestione secondo quanto previsto dalle norme<strong>del</strong>lo statuto. È fatto espresso <strong>di</strong>vieto ai consorziati <strong>di</strong> svolgere attività in concorrenza con ilConsorzio; in particolare, per i lavori in corso <strong>di</strong> trattativa, è fatto espresso <strong>di</strong>vieto ai consorziati <strong>di</strong>intrattenere rapporti con la controparte <strong>del</strong> Consorzio.Gli organi <strong>del</strong> <strong>consorzio</strong> sono costituiti dall’Assemblea generale dei consorziati e dalconsiglio <strong>di</strong> amministrazione che elegge al suo interno un presidente ed un vice presidente.Il Consorzio si avvale, <strong>di</strong> norma, <strong>di</strong> personale proprio, assunto a tempo determinato oindeterminato o <strong>di</strong> tecnici ad incarico professionale e può avvalersi, per lo svolgimento <strong>di</strong> incarichiparticolari, anche <strong>di</strong> prestazioni <strong>di</strong> lavoro non subor<strong>di</strong>nato. Il <strong>di</strong>rettore tecnico <strong>del</strong> Consorzio vienenominato dal consiglio <strong>di</strong> amministrazione.Il <strong>consorzio</strong> esegue lavori in economia avvalendosi <strong>di</strong> personale proprio, e <strong>di</strong> terzisti maanche affidando lavori all’esterno.Informazioni <strong>di</strong> dettaglio in merito alla struttura e al funzionamento <strong>del</strong> <strong>consorzio</strong> sonocontenute nello statuto, nel Regolamento per l’applicazione <strong>del</strong>lo statuto e nella convenzione <strong>di</strong>conferimento dei beni, documenti che vengono allegati al presente <strong>manuale</strong>.


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 10 <strong>di</strong> 27Revisione 021.4 Struttura organizzativa <strong>del</strong> ConsorzioIl Consorzio Forestale Lario Intelvese ha sede legale in Via Roma, 9 a San fe<strong>del</strong>e Intelvi(CO). In questa sede è svolta tutta l’attività <strong>di</strong> gestione tecnica ed amministrativa ed è conservatatutta la documentazione ad essa connessa. La struttura organizzativa <strong>di</strong> dettaglio è descritta nelseguente organigramma (Fig. 1.1).Fig. 1.1 – Organigramma aziendale Consorzio Forestale Lario Intelvese.


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 11 <strong>di</strong> 27Revisione 022. LA CERTIFICAZIONE DELLA CATENA DI CUSTODIA2.1 Attività svolte dal Consorzio interessate dalla certificazione forestaleIl Consorzio Forestale gestisce 2098,07 ha <strong>di</strong> foreste certificate PEFC tale patrimonioboschivo fornisce la maggior parte <strong>del</strong> legname utilizzato e trasformato dalla struttura.Le <strong>di</strong>verse attività condotte dal Consorzio interessate dalla certificazione forestale sonoriconducibili a due macro-comparti: quello <strong>del</strong>la gestione forestale e quello <strong>del</strong>la trasformazione <strong>del</strong>prodotto; se lo strumento <strong>di</strong> garanzia per la gestione forestale è la certificazione PEFC <strong>del</strong>lagestione forestale sostenibile 7 , per quello <strong>del</strong>la trasformazione <strong>del</strong> prodotto è la certificazione <strong>del</strong>laCatena <strong>di</strong> Custo<strong>di</strong>a.Come già affermato, il Consorzio oltre all’attività <strong>di</strong> pianificazione e gestione forestale haattivato anche canale <strong>di</strong> lavorazione e trasformazione <strong>del</strong> legno; tale attività è un’iniziativaabbastanza recente e, pur essendo già operativa, si trova ancora in fase <strong>di</strong> definizione. Sonoinfatti, previsti degli investimenti futuri per potenziare questo comparto produttivo, che oggi si limitaad una “mini-segheria” con cui la materia prima legnosa è lavorata; successivamente me<strong>di</strong>antemacchinari <strong>di</strong> tipo mobile leggero (levigatrice, piallatrice, sega circolare ecc.) gli assortimenti sonotrasformati in prodotti finiti e/o semilavorati che possono essere venduti o utilizzati <strong>di</strong>rettamente dalConsorzio. Questi prodotti, oggetto <strong>del</strong>la certificazione <strong>del</strong>la COC, sono poi immagazzinati, pressola rimessa <strong>del</strong> Consorzio a S. Fe<strong>del</strong>e Intelvi.Attualmente la mini segheria i macchinari leggeri sono operativi presso il Capannone <strong>del</strong>Consorzio <strong>del</strong> Consorzio, in Loc. Cavaria a S.Fe<strong>del</strong>e Intelvi.Come illustrato schematicamente in tabella 2.1, le strutture sopra descritte costituiscono nelloro insieme “il CENTRO LEGNO” <strong>del</strong> Consorzio, ovvero la struttura, intesa come integrazione <strong>di</strong>mezzi, persone e luoghi, attraverso cui il legno certificato è trasformato in prodotto finito.A ciò si aggiunga che il Consorzio ha intenzione <strong>di</strong> avviare la lavorazione <strong>del</strong> legnoall’interno <strong>di</strong> un unica struttura fisica de<strong>di</strong>cata, <strong>di</strong> prossima realizzazione che sarà il NUOVOCENTRO LEGNO <strong>del</strong> Consorzio (cfr. Fig. 2.1).E’ possibile che tra l’imposto e i due siti <strong>di</strong> raccolta appena identificati si possanoaggiungere altri siti <strong>di</strong> stoccaggio interme<strong>di</strong>, più funzionali alle esigenze <strong>del</strong> Consorzio; questipossono essere i pascoli, o altri depositi temporanei come il piazzale “Orli” situato in Via Laino aSan Fe<strong>del</strong>e Intelvi.All’interno <strong>di</strong> ciascuno dei punti raccolta è identificato un sito destinato esclusivamente allamateria prima legnosa certificata <strong>di</strong>stinto dal sito de<strong>di</strong>cato al legno non certificato.A queste strutture si aggiunge anche una piccola rimessa per gli attrezzi (motoseghe,piccoli utensili ecc.) situata in Via Fratelli Ferrari a San Fe<strong>del</strong>e Intelvi.Nei paragrafi successi sono dettagliate tutte le fasi <strong>di</strong> impiego <strong>del</strong> materiale certificatodall’approvvigionamento alla fornitura <strong>del</strong> prodotto:- fase <strong>di</strong> approvvigionamento <strong>del</strong> materiale legnoso;- fase <strong>di</strong> approvvigionamento <strong>del</strong> materiale legnoso non certificato;- fase <strong>di</strong> trasporto dall’imposto al centro legno;- fase <strong>di</strong> immagazzinamento <strong>del</strong> materiale grezzo;- fase <strong>di</strong> trasformazione.7 Cfr. il <strong>manuale</strong> <strong>di</strong> Gestione Forestale Sostenibile <strong>del</strong> Consorzio Forestale Lario Intelvese redatto in data 28.11.2008.


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 12 <strong>di</strong> 27Revisione 02STRUTTURA FUNZIONE INDIRIZZOUffici amministrativi amministrazione Via Roma, 9 San Fe<strong>del</strong>e IntelviPiazzale “Orly”Piazzale “Meriggio”Magazzino “Cavaria”Box CastiglioneBox S.Fe<strong>del</strong>e IntelviTab. 2.1 – Struttura <strong>del</strong> centro legno.deposito <strong>del</strong> tondame e<strong>del</strong> cippatodeposito ramaglia dacippare e <strong>del</strong> cippatotrasformazione deisemilavoratistoccaggio dei prodottifiniti non certificatostoccaggio dei prodottifiniti certificatoVia Laino San Fe<strong>del</strong>e IntelviLoc. Meriggio, San Fe<strong>del</strong>e IntelviVia provinciale per Laino, SanFe<strong>del</strong>e IntelviVia Roma, Castiglione IntelviVia Fratelli Ferrari, S. Fe<strong>del</strong>eIntelviFig. 2.1 - Centro legno.


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 13 <strong>di</strong> 27Revisione 02Parco macchine Proprietà ManutenzioneMini-segheria Consorzio Controllo visivo prima <strong>di</strong> ogni utilizzo emanutenzione or<strong>di</strong>naria dopo l’utilizzo (pulizia,ingrassamento, <strong>controllo</strong> giochi <strong>del</strong>le viti ecc).Utensili falegnameria Consorzio Controllo visivo prima e dopo <strong>di</strong> ogni utilizzo,manutenzione or<strong>di</strong>naria dopo ogni utilizzoCippatore Nolo caldo/freddo Cfr. piano sicurezza imprese appaltatriciTab. 2.2 – sintesi modalità e finalità uso logo da parte <strong>del</strong> Consorzio.2.2.1 Fase <strong>di</strong> approvvigionamento <strong>del</strong> materiale legnosoIl bacino <strong>di</strong> approvvigionamento <strong>di</strong> materia prima legnosa per il Consorzio sono <strong>di</strong> norma leproprietà ad esso conferite o affidate. Queste sono costituite da 2.098,07 ha <strong>di</strong> foreste certificatePEFC.Il legno <strong>di</strong> norma proviene da <strong>di</strong>versi interventi <strong>di</strong> utilizzazione boschiva quali (Fig. 2.2):- tagli <strong>di</strong> utilizzazione;- miglioramenti forestali;- altri interventi che prevedono il taglio <strong>di</strong> piante (pulizie, interventi puntuali, potature).Il taglio dei lotti può essere gestito <strong>di</strong>rettamente dal Consorzio e può avvenire inamministrazione <strong>di</strong>retta o conto terzi, in quest’ultimo caso tutte le operazioni <strong>di</strong> taglio avvengonocomunque sotto il pieno <strong>controllo</strong> <strong>del</strong>la Direzione Lavori <strong>del</strong> Consorzio. Il materiale ricavato,accatastato all’imposto, è per lo più rappresentato da:- legname in stanga;- ramaglie e scarti <strong>di</strong> lavorazione;- cippato.Un’alternativa alla gestione <strong>di</strong>retta dei tagli da parte <strong>del</strong>l’organizzazione è la ven<strong>di</strong>ta in pie<strong>di</strong><strong>del</strong> materiale legnoso. Parte <strong>del</strong> materiale venduto, può essere comunque riacquistato dalConsorzio. Il riacquisto interessa sempre legno allestito all’imposto che quin<strong>di</strong> non subiscemovimentazioni interme<strong>di</strong>e da parte <strong>del</strong>l’impresa esecutrice dei lavori.Infine la “mini-segheria” può anche utilizzare materiale legnoso non certificato provenienteda tagli effettuati su proprietà non conferite acquistato all’esterno da terzi.


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 14 <strong>di</strong> 27Revisione 02Fig. 2.2 – Fase <strong>di</strong> approvvigionamento <strong>del</strong> materiale legnoso.2.2.2 Fase <strong>di</strong> trasporto <strong>del</strong> materiale legnosoDall’imposto il materiale allestito viene movimentato presso i luoghi in<strong>di</strong>viduati per lostoccaggio; il trasporto può essere effettuato <strong>di</strong>rettamente dal personale <strong>del</strong> Consorzio con mezzipropri o dalle <strong>di</strong>tte esecutrici dei lavori sempre sotto il <strong>controllo</strong> <strong>del</strong>la Direzione Lavori <strong>del</strong>Consorzio.Se, nell’ambito <strong>di</strong> cantieri effettuati nel patrimonio conferito certificato PEFC, il trasporto èeffettuato <strong>di</strong>rettamente dal personale <strong>del</strong> Consorzio, o conto terzi a sotto lo stretto <strong>controllo</strong> <strong>del</strong>laD.L., non è richiesto alcun documento <strong>di</strong> trasporto; ciò al fine <strong>di</strong> snellire gli oneri burocratici eformali a carico <strong>del</strong>la struttura.2.2.3 Fase <strong>di</strong> stoccaggio <strong>del</strong> materiale legnoI siti <strong>di</strong> immagazzinamento <strong>del</strong> materiale legnoso sono <strong>di</strong> norma:1) Piazzale “Orly”;2) Piazzale “Meriggio”;All’interno <strong>del</strong> Centro Legno (cfr. Fig. 2.1), è stoccato in un spazio ad hoc opportunamente<strong>del</strong>imitato da cartelli d’identificazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni “A4”, collocati su supporti in legno, riportanti la


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 15 <strong>di</strong> 27Revisione 02<strong>di</strong>citura “MATERIALE CERTIFICATO” accompagnata dal logo PEFC e da quello <strong>del</strong> Consorzio(cfr. Fig. 2.3 - allegato n. 1).Il materiale non certificato viene immagazzinato in un altro spazio <strong>del</strong>imitato dai medesimisupporti con la <strong>di</strong>citura “MATERIALE NON CERTIFICATO” accompagnata dal solo logo <strong>del</strong>Consorzio (cfr. Fig. 2.3 - allegato n. 1).Attraverso queste misure si garantisce la separazione fisica <strong>del</strong> legno PEFC da quello noncertificato; non è quin<strong>di</strong> prevista la marchiatura con logo dei singoli assortimenti.Fig. 2.3 – cartelli identificativi materiale certificato e materiale non certificato.2.2.4 Fase <strong>di</strong> trasformazione e prodotti certificatiIl materiale immagazzinato è trasformato dal personale <strong>del</strong> Consorzio o in rari casi daterzisti; attualmente i manufatti prodotti sono per lo più impiegati per i lavori che il Consorzioconduce all’interno <strong>del</strong> patrimonio conferito. Tutti i prodotti sono realizzati interamente con legnocertificato PEFC e quin<strong>di</strong> sono classificabili come “PEFC PURO”.Il Consorzio ha <strong>di</strong>verse linee <strong>di</strong> produzione per le quali si utilizzano <strong>di</strong>verse specie legnose(cfr. Tab. 2.2. e allegato n. 2):- prodotti finiti per arredo verde e oggettistica;- componenti per mobili e semilavorati;- materiale per ingegneria naturalistica;- cippato;Inoltre ha scelto <strong>di</strong> recuperare gli scarti legnosi e riutilizzarli per la produzione <strong>di</strong> biomassa afini energetici. Questi sono i gruppi <strong>di</strong> prodotto che ha definito:


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 16 <strong>di</strong> 27Revisione 02n. Co<strong>di</strong>ce Descrizione Etichettatura Specie legnosa1 DP1, DP2, DP3, DP3bis, DP4 Panche senza schienale in Abete PEFC PURO Picea excelsa2 DP1, DP2, DP3, DP3bis, DP4 Panche senza schienale in Larice PEFC PURO Larix decidua3 DP1, DP2, DP3, DP3bis, DP4 Panche senza schienale in Castagno PEFC PURO Castanea sativa4 DPS1, DPS2, DPS3 Panche con schienale in Abete PEFC PURO Picea excelsa5 DPS1, DPS2, DPS3 Panche con schienale in Larice PEFC PURO Larix decidua6 DPS1, DPS2, DPS3 Panche con schienale in Castagno PEFC PURO Castanea sativa7 DT1, DT2, DT3 Tavoli in Abete PEFC PURO Picea excelsa8 DT1, DT2, DT3 Tavoli in Larice PEFC PURO Larix decidua9 DT1, DT2, DT3 Tavoli in Castagno PEFC PURO Castanea sativa10 IS1, IS2, IS3 Segnali <strong>di</strong> località in Abete PEFC PURO Picea excelsa11 IS1, IS2, IS3 Segnali <strong>di</strong> località in Larice PEFC PURO Larix decidua12 IS1, IS2, IS3 Segnali <strong>di</strong> località in Castagno PEFC PURO Castanea sativa13 OS2, OS3, OS4 staccionate in Abete PEFC PURO Picea excelsa14 OS2, OS3, OS4 staccionate in Larice PEFC PURO Larix decidua15 OS2, OS3, OS4 staccionate in Castagno PEFC PURO Castanea sativa16 IBG1, IBG2, IBG3 Bacheche in Abete PEFC PURO Picea excelsa17 IBG1, IBG2, IBG3 Bacheche in Larice PEFC PURO Larix decidua18 IBG1, IBG2, IBG3 Bacheche in Castagno PEFC PURO Castanea sativa20 - Paleria in Castagno PEFC PURO Castanea sativa21 - Paleria in Larice PEFC PURO Larix decidua22 - Semilavorati per ingegneria naturalistica in PEFC PURO Larix deciduaLarice e Castagno23 - Toppi da sega/trancia per mobili in Faggio PEFC PURO Fagus sylvatica24 - Toppi da sega/trancia per mobili in Frassino PEFC PURO Fraxinus excelsior25 - Toppi da sega/trancia per mobili in Castagno PEFC PURO Castanea sativaToppi da sega/trancia per mobili in AbeteToppi da sega/trancia per mobili in Tiglio26 - Cippato uso energetico PEFC PURO varieTab. 2.2 - tipologie <strong>di</strong> prodotti certificati PEFC.Allo stato attuale il Consorzio non ha ancora commercializzato alcun prodotto provvisto <strong>di</strong>logo “on prduct”, si tenga inoltre presente che qualora il prodotto venga impiegato come fornitura inprogetti gestiti dal Consorzio non sussiste esplicita fattura <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta; tuttavia la fornitura <strong>del</strong>manufatto è deducibile dai capitolati <strong>di</strong> progetto.


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 17 <strong>di</strong> 27Revisione 023. LE MODALITA’ DI CONTROLLO DELLA CATENA DI CUSTODIA3.1 Verifica <strong>del</strong>la rintracciabilità in entrataIl Consorzio mette in funzione un <strong>sistema</strong> per dare garanzia sull’origine <strong>del</strong>la materia primalegnosa utilizzata per la produzione dei prodotti legnosi elencati in tabella 1.1; la norma PEFC ITA1002 prevede due approcci possibili per la verifica <strong>del</strong>la rintracciabilità: il <strong>sistema</strong> percentuale e il<strong>sistema</strong> <strong>del</strong>la separazione fisica. E' stato scelto l’approccio <strong>del</strong>la separazione fisica 8 .Applicando la metodologia <strong>del</strong>la separazione fisica il Consorzio garantisce che le materieprime vengono mantenute separate o chiaramente identificabili (nello spazio) in tutte le fasi <strong>del</strong>laproduzione o <strong>del</strong> processo commerciale. A questo riguardo sono debitamente in<strong>di</strong>viduati i sitid’immagazzinamento <strong>del</strong> materiale certificato, <strong>di</strong>stinti da quelli destinati al materiale non certificato;l’in<strong>di</strong>viduazione ed il riconoscimento dei siti avviene me<strong>di</strong>ante apposita cartellonistica.Il <strong>controllo</strong> <strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a è eseguito in ciascuna <strong>del</strong>le fasi sopra descritte, per ognistep è in<strong>di</strong>viduato un responsabile <strong>del</strong> <strong>controllo</strong>, la procedura <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> e la documentazione attaal <strong>controllo</strong>.3.1.1 Fase approvvigionamento <strong>di</strong> legno certificatoAllo stato attuale, la fonte esclusiva <strong>di</strong> legno certificato PEFC è legno <strong>di</strong> proprietà <strong>del</strong>Consorzio proveniente dal patrimonio forestale conferito dai comuni soci aderenti alla GFS.Responsabile <strong>del</strong> <strong>controllo</strong>: responsabile <strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a.Procedura <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>: il responsabile <strong>del</strong>la COC verifica che l’imposto sia correttamentein<strong>di</strong>viduato in base alle in<strong>di</strong>cazioni <strong>del</strong> progetto <strong>di</strong> taglio e che in questa fase il materiale certificatonon si “contamini” con eventuale materiale non certificato proveniente da lotti limitrofi.Toppi da operaProdottom 3 ,metri steriRamaglia Quintali, m 3Cimali Quintali, m 3Cippato Quintali, m 3Prodotti finitiSemilavoraticad.m 3 – cad.Unità <strong>di</strong> misuraTab. 3.1 – prospetto <strong>di</strong> sintesi <strong>del</strong>le unità <strong>di</strong> misura dei prodotti legnosi all’interno <strong>del</strong> <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong><strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a.Documentazione <strong>di</strong> verifica: nel pie<strong>di</strong>lista <strong>di</strong> contrassegnatura è riportata la stima <strong>del</strong>la massa altaglio, gli assortimenti ritratti devono quin<strong>di</strong> avere una corrispondenza con quanto riportato nelprogetto <strong>di</strong> taglio. A corredo <strong>del</strong>le informazioni riportate all’interno dei progetti <strong>di</strong> taglio èpre<strong>di</strong>sposto dal responsabile <strong>del</strong>la certificazione un registro <strong>del</strong> legno certificato utilizzato dal<strong>consorzio</strong> dove viene specificato:8 Il principio su cui si basa il metodo è quello <strong>del</strong>la identificazione e segregazione completa e costante <strong>del</strong> legno certificato lungo l'interoprocesso <strong>di</strong> trasformazione: dalla foresta certificata, fino all'ultimo anello <strong>del</strong>la <strong>catena</strong>. Se questo principio è sempre correttamenterispettato, il prodotto finale, realizzato utilizzando solamente materiale che è stato gestito in questo modo, potrà essere etichettato con illogo PEFC.


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 18 <strong>di</strong> 27Revisione 02- il lotto <strong>di</strong> provenienza;- l’anno <strong>di</strong> utilizzazione;- il quantitativo esatto espresso in metri cubi o quintali sud<strong>di</strong>viso per specie;Qualora il Consorzio riacquisti il materiale certificato precedentemente venduto ad impreseboschive (ven<strong>di</strong>ta in pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> lotti) lo potrà trasformare come certificato solo nel caso la <strong>di</strong>ttaaggiu<strong>di</strong>cataria <strong>del</strong> lotto ed esecutrice dei lavori (anello interme<strong>di</strong>o) sia anch’essa certificata oesegua i lavori sotto il <strong>di</strong>retto <strong>controllo</strong> <strong>del</strong>l’Ente (Brunori, 2009 – comunicazione verbale).L’impresa esecutrice nella fattura <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e nella bolla <strong>di</strong> trasporto dovrà dare evidenza alRCOC <strong>del</strong>la propria certificazione riportando il numero <strong>del</strong> certificato ed il lotto <strong>di</strong> provenienza <strong>del</strong>materiale. Inoltre dovrà consegnare anche copia <strong>del</strong> proprio certificato per il <strong>controllo</strong> <strong>del</strong>la Catena<strong>di</strong> Custo<strong>di</strong>a al RCOC <strong>del</strong> Consorzio.3.1.2 Fase approvvigionamento <strong>di</strong> legno non certificatoIl Consorzio Forestale trasforma per la maggior parte legno certificato proveniente daforeste ad esso conferite; tuttavia può verificarsi la possibilità che impieghi anche materiale noncertificato, che non entra nel <strong>controllo</strong> <strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a, derivante da utilizzazioni <strong>di</strong>proprietà conferite o non <strong>di</strong>rettamente gestite dal Consorzio.Il Consorzio qualora intenda <strong>di</strong>mostrare e garantire che tale materiale non provenga dafonti non controllate o da eventuali tagli illegali, può effettuare un’analisi <strong>del</strong> rischio secondo gliin<strong>di</strong>catori <strong>del</strong>l’appen<strong>di</strong>ce 7 <strong>del</strong>lo standard PEFC ITA 1002. Dall’applicazione dei suddetti in<strong>di</strong>catori,e per la peculiarità <strong>del</strong>la filiera foresta-legno <strong>di</strong> fatto limitata al contesto territoriale locale, emergeuna bassa (se non nulla) probabilità <strong>di</strong> impiego <strong>di</strong> legno non controllato.Responsabile <strong>del</strong> <strong>controllo</strong>: responsabile <strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a;Procedura <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>: il responsabile <strong>del</strong>la COC verifica applica a qualsiasi partita <strong>di</strong> legno noncertificato in entrata gli in<strong>di</strong>catori <strong>del</strong>l’appen<strong>di</strong>ce 7 <strong>del</strong>lo standard PEFC, inoltre verifica l’atten<strong>di</strong>bilità<strong>del</strong>la fornitura con l’FSC Global Risk Assessment, altro strumento riconosciuto a livellointernazionale per la valutazione <strong>del</strong> rischio sul legno controllato.Documentazione <strong>di</strong> verifica: il responsabile <strong>del</strong>la certificazione provvede a far firmare alfornitore un’auto<strong>di</strong>chiarazione attestante che il legno non provenga da fonti controverse.L’auto<strong>di</strong>chiarazione <strong>del</strong> fornitore deve includere:a) una <strong>di</strong>chiarazione scritta che, secondo le migliori conoscenze <strong>del</strong> fornitore, le materie primefornite non provengono da fonti controverse;b) un impegno scritto a dare informazioni sull’origine geografica (nazione / regione) <strong>del</strong>lematerie prime fornite; tali informazioni sono necessarie per la valutazione <strong>di</strong> rischio<strong>del</strong>l’organizzazione;c) un impegno scritto, nel caso in cui le forniture siano considerate ad “alto” rischio, in cui sistabilisca che il fornitore deve dare le informazioni necessarie per identificare le/a unità <strong>di</strong>gestione forestale <strong>di</strong> origine <strong>del</strong>la materia prima e l’intera <strong>catena</strong> <strong>del</strong>la fornitura collegataalla fornitura ad “alto” rischio;d) un impegno scritto, nel caso in cui le forniture siano considerate ad “alto” rischio, in cui sistabilisca che il fornitore deve autorizzare l’organizzazione a svolgere ispezioni <strong>di</strong> secondao terza parte sulle operazioni <strong>del</strong> fornitore così come sulle operazioni <strong>del</strong> fornitoreprecedente nella <strong>catena</strong>.


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 19 <strong>di</strong> 27Revisione 023.1.3 Fase <strong>di</strong> trasporto <strong>del</strong> legno certificatoI trasporti <strong>del</strong> materiale legnoso certificato operati rientrano in due tipologie;- Trasporti interni: trasporti in cui non si ha alcun passaggio <strong>di</strong> proprietà <strong>del</strong> materiale;- Trasporti esterni: in cui si ri-acquista il materiale certificato precedentemente vendutoad imprese boschive dal Consorzio e proveniente da foreste certificate per la GFS;I trasporti interni sono documentati dai soli registri dei materiali in entrata/uscita pre<strong>di</strong>spostiper ogni sito <strong>del</strong> Consorzio. Ogni trasporto esterno <strong>di</strong> materiale certificato (come anche <strong>di</strong> quellonon certificato) è documentabile attraverso un’apposita bolla <strong>di</strong> trasporto o spe<strong>di</strong>zione dove èriportato il quantitativo <strong>di</strong> legno prelevato e trasportato e gli estremi identificativi <strong>di</strong> chi esegue iltrasporto (cfr. allegato 3).Durante la fase <strong>di</strong> trasporto la separazione fisica <strong>del</strong> materiale è garantita dal fatto che sullostesso mezzo sarà caricata una sola tipologia <strong>di</strong> materiale evitando così ogni possibilecontaminazione.Responsabile <strong>del</strong> <strong>controllo</strong>: Responsabile <strong>del</strong>la COC.Per quanto riguarda i trasporti esterni il responsabile <strong>del</strong>la COC re<strong>di</strong>ge in duplice copia una bolla,tale documento riporta la seguenti informazioni:- quantitativo <strong>di</strong> materiale trasportato;- destinazione <strong>del</strong> materiale;- lotto <strong>di</strong> provenienza <strong>del</strong> materiale;- estremi <strong>del</strong> mittente <strong>del</strong> materiale;- presenza/assenza <strong>di</strong> certificazione forestale;- estremi <strong>di</strong> chi esegue il trasporto;- co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> certificazione PEFC;- data <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione / periodo <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione;Al momento <strong>del</strong>la consegna <strong>del</strong> materiale il documento <strong>di</strong> trasporto deve esserecontrofirmata dall’addetto al <strong>controllo</strong> merci in entrata (destinatario – Responsabile <strong>del</strong>la COC),dal trasportatore e dal mittente <strong>del</strong> materiale; queste <strong>di</strong>sposizioni rimangono valide anche qualorail Consorzio provveda ad una fornitura <strong>di</strong> legno certificato non proveniente dalla foreste ad essoconferite.Nel caso <strong>di</strong> trasporti interni i flussi <strong>di</strong> materiali sono documentati attraverso appositi registricfr. paragrafo 3.1.4.Documentazione <strong>di</strong> verifica: bolla <strong>di</strong> trasporto.3.1.4 Fase <strong>di</strong> stoccaggio <strong>del</strong> materiale certificatoIl Consorzio, tramite il Responsabile <strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a, identifica tutte le categorie <strong>di</strong>legno in entrata, la segreteria provvede ad archiviare tutta la documentazione <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione.Responsabile <strong>del</strong> <strong>controllo</strong>: Responsabile <strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a;Procedura <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>: il Responsabile <strong>del</strong>la certificazione <strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a o un suo<strong>del</strong>egato (addetto al <strong>controllo</strong> <strong>del</strong>le merci in entrata) controlla la vali<strong>di</strong>tà <strong>del</strong> documento <strong>di</strong> trasporto.Verifica che il materiale non provenga da fonti controverse e, nel caso <strong>di</strong> materiale certificatoPEFC controlla che il co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> registrazione <strong>del</strong>la licenza d’uso <strong>del</strong> logo PEFC, me<strong>di</strong>ante


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 20 <strong>di</strong> 27Revisione 02consultazione <strong>del</strong> sito internet <strong>del</strong>l’associazione (www.pefc.org). I co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> registrazione devonoessere riportati su fatture, documenti <strong>di</strong> trasporto, e altri documenti <strong>di</strong> accompagnamento previsti.Successivamente il Responsabile <strong>del</strong>la Catena <strong>di</strong> Custo<strong>di</strong>a aggiorna il registro <strong>del</strong> materialein entrata (cfr. allegato 4), che costituisce il documento dove sono riportati tutti i flussi <strong>di</strong> materiaprima legnosa in entrata.Qualora si verifichi una non conformità il Responsabile <strong>del</strong>la COC, provvede alla verificadettagliata <strong>del</strong>la situazione e valuta la possibilità <strong>di</strong> eventuali provve<strong>di</strong>menti a carico <strong>del</strong> fornitore.Tutte le registrazioni relative ai movimenti <strong>di</strong> materiale, devono essere conservate peralmeno 5 anni.Documentazione <strong>di</strong> verifica: registro <strong>del</strong> materiale in entrata.3.2 Fase <strong>di</strong> trasformazioneIl Consorzio, tramite personale adeguatamente formato provvede ad identificare il materialecertificato durante la fase <strong>di</strong> trasformazione eseguita <strong>di</strong>rettamente da terzisti..Responsabile <strong>del</strong> <strong>controllo</strong>: Responsabile <strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a;Procedura <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>: il materiale certificato dovrà essere lavorato evitando ognicontaminazione con materiale non certificato. A questo riguardo il personale <strong>di</strong> Consorzio.adeguatamente formato provvederà a scindere i cicli <strong>di</strong> lavorazione dei macchinari in base altipologia <strong>di</strong> materiale in entrata. Inoltre verrà posta particolare attenzione allo stoccaggio deisemilavorati o <strong>di</strong> eventuali prodotti interme<strong>di</strong>. Eventualmente si procederà a <strong>di</strong>stinguere il materialecertificato con apposito contrassegno (vernice).Qualora la trasformazione venga eseguita da terzisti il personale <strong>del</strong> Consorzio assisterà<strong>di</strong>rettamente alla fase <strong>di</strong> lavorazione verificando che il materiale certificato non si contamini conmateria prima sprovvista <strong>di</strong> certificazione.3.3 Verifica <strong>del</strong>la rintracciabilità in uscitaIl Consorzio forestale documenta e controlla tutti i movimenti dei prodotti certificati al <strong>di</strong>fuori <strong>del</strong> strutture <strong>del</strong> Consorzio (cfr. Tab. 2.1).Responsabile <strong>del</strong> <strong>controllo</strong>: il responsabile <strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a in base agli or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>manufatti e/o semilavorati certificati pre<strong>di</strong>spone in duplice copia una scheda <strong>di</strong> fornitura (cfr.allegato n. 5) e aggiorna il registro <strong>del</strong> materiale in uscita (cfr. allegato n. 6) ed un’apposita bollaper trasporto esterno (DDT).Procedura <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>: il responsabile <strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a in base agli or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> manufatti osemilavorati certificati pre<strong>di</strong>spone in duplice copia una scheda <strong>di</strong> fornitura un bolla <strong>di</strong> trasporto edun documento <strong>di</strong> fatturazione dove sono riportate le seguenti informazioni:- quantità <strong>di</strong> materiale o prodotto venduto/fornito;- in<strong>di</strong>cazione se si tratta o meno <strong>di</strong> materiale certificato;- <strong>di</strong>chiarazione “PEFC PURO”;- numero e data <strong>del</strong>le corrispondenti fatture (se presenti);- in<strong>di</strong>cazione degli acquirenti destinatari dei prodotti;- co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> certificazione PEFC;


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 21 <strong>di</strong> 27Revisione 02Le registrazioni devono essere conservate per almeno 5 anni, contestualmente ilresponsabile <strong>del</strong>la certificazione provvede ad aggiornare il registro <strong>del</strong> materiale certificato.Documentazione <strong>di</strong> verifica: scheda <strong>di</strong> fornitura.3.4 Sintesi <strong>del</strong>la documentazione “aziendale” per l’identificazione <strong>del</strong>la materia primalegnosa in entrata e in uscita (Tab. 3.1)MATERIALE IN ENTRATAProgetti/relazioni <strong>di</strong> taglioRegistri <strong>del</strong> materiale certificato in entrataBolla/documentazione <strong>di</strong> trasporto (DDT)Modulo d’or<strong>di</strong>ne e fattureMATERIALE IN USCITAFatture, richieste/or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> fornituraRegistro <strong>del</strong> materiale certificato in uscitaScheda <strong>di</strong> fornituraBolla/documentazione <strong>di</strong> trasporto (DDT)Progetto, in cui sono in<strong>di</strong>cate le forniture <strong>di</strong>arre<strong>di</strong> ver<strong>di</strong>Tab. 3.1– sintesi <strong>del</strong>la documentazione per l’identificazione <strong>del</strong> materiale legnoso.Copia <strong>di</strong> ciascuno dei documenti nella loro versione ufficiale e definitiva è archiviato dallasegreteria e adeguatamente conservata per permettere la successiva verifica <strong>del</strong>l’OdC.3.5 Gestione <strong>del</strong>le registrazioniSono “registrazioni” tutti i documenti (cartacei ed informatici) che riportano i risultati ottenutinell’applicazione <strong>del</strong> <strong>sistema</strong> o che forniscono evidenza <strong>del</strong>le attività svolte.La tabella seguente (Tab. 3.2). riporta le registrazioni utilizzate, la loro identificazione, laresponsabilità per l’archiviazione, conservazione, reperibilità, protezione ed eliminazione. Leregistrazioni devono essere conservate per 5 anni, a meno che non sia specificatamente previstauna tempistica <strong>di</strong>versa oppure gli or<strong>di</strong>ni <strong>del</strong> cliente o le norme <strong>di</strong> legge prescrivano perio<strong>di</strong> piùlunghi.Quando previsto dagli or<strong>di</strong>ni dei clienti, le registrazioni sono consultabili dagli stessi pertutto il periodo <strong>di</strong> conservazione stabilito. Al termine <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> conservazione previsto, leregistrazioni possono essere eliminate, me<strong>di</strong>ante completa <strong>di</strong>struzione, a cura dei responsabiliincaricati <strong>del</strong>la conservazione.Registrazione Identificazione Responsabilità Tempo <strong>di</strong>conservazioneLuogoconservazionePie<strong>di</strong>lista <strong>di</strong> file xls Responsabile COC 5 anni Uff. SegreteriacontrassegnaturaRegistro <strong>del</strong> file xls Responsabile COC 5 anni Uff. Segreteriamaterialecertificato inuscita/entrataCopia <strong>del</strong>Responsabile COC 5 anni Uff. SegreteriacertificatoFatture attivepassivefile xls Segreteria 5 anni Uff. SegreteriaScheda/moduli


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 22 <strong>di</strong> 27Revisione 02Registrazione Identificazione Responsabilità Tempo <strong>di</strong>conservazioneLuogoconservazioned’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong>materialeDocumenti <strong>di</strong> File doc Segreteria 5 anni Uff. Segreteriatrasportoattivi/passiviPiano <strong>del</strong>l’au<strong>di</strong>t File doc Responsabile COC 5 anni Uff. SegreteriainternoVerbali <strong>del</strong>l’au<strong>di</strong>t File doc Responsabile COC 5 anni Uff. Segreteriainternoformazione PEFC file doc Responsabile COC 5 anni Uff. Segreteria“Registro <strong>del</strong>le non file xls Responsabile COC 5 anni Uff. Segreteriaconformità, azionicorrettive epreventive”.Verbale <strong>di</strong> riesame file xls Responsabile COC 5 anni Uff. SegreteriaTab. 3.2 – Elenco <strong>del</strong>le registrazioni per il <strong>controllo</strong> <strong>del</strong>la COC3.6 MansionarioTra i vari aspetti da considerare per il buon funzionamento <strong>del</strong>l'intero “<strong>sistema</strong> azienda”, viè certamente quello <strong>del</strong>le competenze e <strong>del</strong>le responsabilità <strong>del</strong> personale.E' necessario che ogni operatore sia capace <strong>di</strong> svolgere le proprie mansioni, siacostantemente aggiornato per conoscere gli aggiornamenti più rilevanti <strong>del</strong>la documentazioneaziendale e <strong>del</strong>le norme e abbia acquisito piena consapevolezza <strong>del</strong>le proprie responsabilità.La prima fase <strong>di</strong> un approccio costruttivo alla gestione <strong>del</strong>la formazione interna, è ladefinizione dei requisiti richiesti a ciascuna figura aziendale che si trovi ad essere <strong>di</strong>rettamente o<strong>di</strong>n<strong>di</strong>rettamente coinvolta nella gestione <strong>del</strong>la Catena <strong>di</strong> Custo<strong>di</strong>a.I compiti e le responsabilità dei soggetti attivi all’interno <strong>del</strong> Consorzio connessi con il<strong>controllo</strong> <strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a sono riportati nella seguente tabella (Tab. 3.3):DirezioneCDAPresidenteConsiglio <strong>di</strong>amministrazione- Approva la politica COC;- Effettua i riesami perio<strong>di</strong>ci;- Approva il piano <strong>di</strong> formazione;- Approva il programma annuale <strong>del</strong>l’Au<strong>di</strong>t interno;Presidente - Presenta domanda <strong>di</strong> certificazione;- Rappresenta il <strong>consorzio</strong>;- Presenta domanda al PEFC – Italia per l’utilizzo <strong>del</strong> logo.Direttore - Mantiene i contatti con l’Organismo Certificatore e con lasegreteria PEFC Italia;- Rappresenta il Consorzio nelle se<strong>di</strong> opportune;- Garantisce la comunicazione interna ed esterna;- Gestisce i reclami ricorsi e controversie;- Informa le parti interessate su <strong>di</strong>ritti e doveri;- Pianifica e programma l’approvvigionamento <strong>del</strong> materialelegnoso certificato;- Custo<strong>di</strong>sce il certificato emesso dall’Organismo <strong>di</strong>Certificazione;- Approva le mo<strong>di</strong>fiche e le revisioni <strong>del</strong> <strong>manuale</strong>;- Pre<strong>di</strong>sporre un programma <strong>di</strong> formazione <strong>del</strong> personale;


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 23 <strong>di</strong> 27Revisione 02- Approva il piano <strong>di</strong> formazione;- Approva il pino <strong>del</strong>la Comunicazione;RCOC Nominato dalla Direzione - Provvede all’organizzazione all’operatività e alcoor<strong>di</strong>namento <strong>del</strong> <strong>sistema</strong> COC;- Pre<strong>di</strong>spone e <strong>di</strong>stribuisce documenti, informative emodulistica;- Cura l’aggiornamento <strong>del</strong>le prescrizioni legali;- Partecipa e collabora alle visite ispettive svolte dall’OdC;- Garantisce l’aggiornamento <strong>del</strong>le informazioni relativi al<strong>controllo</strong> <strong>del</strong>la COC;- Gestisce le non conformità e le azioni correttive;- Approva le azioni correttive dandone comunicazione allaDirezione;- Da attuazione al piano <strong>di</strong> Au<strong>di</strong>t interno;- Verifica l’approvazione <strong>del</strong> piano <strong>di</strong> au<strong>di</strong>t interno;- Controlla e identifica la materia prima legnosa certificata;- Registra la materia prima legnosa certificata all’ingresso<strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a;- Gestisce il reporting <strong>del</strong> prodotto finito etichettabile PEFCper il periodo <strong>di</strong> riferimento;- Gestisce ed aggiorna il registro <strong>del</strong> materiale certificato <strong>del</strong>materiale etichettato PEFC;- Controlla la corretta etichettatura;- Registrazione (Note <strong>di</strong> Lavorazione) materia primacertificata in ingresso alla <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a;- Tiene la contabilità <strong>del</strong>la materia prima legnosa certificataall’ingresso <strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a;- Registrazione degli or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> prodotto certificato;- Registrazione <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> formazione.- Pre<strong>di</strong>spone il piano <strong>di</strong> formazione;- Pre<strong>di</strong>sporre un programma <strong>di</strong> formazione <strong>del</strong> personale.Segreteria - Supporto al RCOC nelle fasi <strong>di</strong> registrazione <strong>del</strong> materialePersonaletecnicolegno in entrata ed in uscita dalle strutture operative <strong>del</strong>Consorzio;- Registrazioni documentanti l’attività <strong>di</strong> formazione ecomunicazione.In<strong>di</strong>viduato dal RCOC - Etichettatura <strong>del</strong> prodotto certificato;- Controllo dei terzisti;Tab. 3.3 – Schema <strong>del</strong>le responsabilità e dei compiti connessi al <strong>controllo</strong> <strong>del</strong>la COC.3.7 Verifiche ispettive interneLe verifiche ispettive interne sono effettuate per stabilire se il <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>del</strong>la<strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a è applicato in modo efficace, nel rispetto dei requisiti <strong>del</strong>lo schema <strong>di</strong> riferimentoe <strong>del</strong>le regole <strong>del</strong> <strong>sistema</strong> stesso. A questo riguardo è pre<strong>di</strong>sposto dal Responsabile <strong>del</strong>la COCpiano annuale <strong>del</strong>le verifiche ispettive interne con in<strong>di</strong>cazione dei siti e dei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> svolgimento.Nella definizione <strong>del</strong> piano si tiene conto <strong>del</strong>lo stato e <strong>del</strong>l’importanza <strong>del</strong>le attività oltre che dei


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 24 <strong>di</strong> 27Revisione 02risultati <strong>del</strong>le precedenti verifiche ispettive; I piano prevede una verifica all’anno per ciascunsito/funzione, salvo la facoltà <strong>di</strong> svolgere verifiche ad<strong>di</strong>zionali quando ne venga ravvisatal’opportunità, ad esempio per valutare l’esito e l’efficacia <strong>di</strong> eventuali azioni correttive o preventive.La comunicazione <strong>di</strong> preavviso inoltrata da parte <strong>del</strong>l’au<strong>di</strong>tor, con congruo anticipo, allefunzioni interessate, contiene le seguenti informazioni:16. la data <strong>del</strong>la verifica ispettiva interna;17. il nome <strong>del</strong> valutatore;18. l’oggetto <strong>del</strong>la verifica;19. le modalità e i criteri adottati;20. il personale <strong>di</strong> cui si richiede la presenza.La scelta dei valutatori e la conduzione <strong>del</strong>le verifiche ispettive assicurano l’obiettività el’imparzialità rispetto alle attività oggetto <strong>di</strong> verifica ispettiva. I valutatori, che possono essere siainterni che esterni, verranno scelti sulla base <strong>di</strong> specifiche competenze e in modo da garantirein<strong>di</strong>pendenza rispetto all’oggetto <strong>del</strong>la verifica. Le verifiche ispettive interne generalmenteincludono la valutazione <strong>di</strong>:- la <strong>di</strong>sponibilità dei documenti e <strong>del</strong>le registrazioni <strong>del</strong> Sistema <strong>di</strong> competenza sito/funzioneoggetto <strong>di</strong> verifica;- la <strong>di</strong>sponibilità dei rapporti <strong>di</strong> verifica precedenti ed esito <strong>del</strong>le azioni svolte a seguito <strong>del</strong>leeventuali anomalie rilevate.La verifica ispettiva è effettuata me<strong>di</strong>ante l’ausilio <strong>di</strong> check list opportunamente pre<strong>di</strong>sposte.Al termine <strong>del</strong>la verifica ispettiva è redatto dal valutatore un rapporto contenente: non conformitàrilevate, opportunità <strong>di</strong> miglioramento e giu<strong>di</strong>zio finale.Tale rapporto viene comunicato entro breve tempo dal valutatore alla Direzione e alResponsabile <strong>del</strong>la COC e alla funzione sottoposta a verifica. La Direzione e il responsabile <strong>del</strong>laCOC adottano le azioni per eliminare le eventuali non conformità rilevate e le loro cause; essiinoltre verificano l’attuazione <strong>del</strong>le azioni pre<strong>di</strong>sposte.In occasione <strong>del</strong> Riesame da parte <strong>del</strong>la Direzione, vengono analizzati gli esiti <strong>del</strong>leverifiche ispettive e i risultati <strong>del</strong>le azioni intraprese per eliminare le eventuali non conformità, inmodo da permettere una valutazione complessiva.3.8 Gestione non conformità, azioni correttive e preventiveLa segnalazione <strong>di</strong> una non conformità può avvenire da parte <strong>del</strong> personale <strong>del</strong>l’Azienda, aseguito dei risultati <strong>di</strong> verifiche ispettive interne od esterne oppure tramite comunicazioni o reclamida parte <strong>del</strong> cliente o <strong>del</strong>le parti interessate.La segnalazione, l’identificazione <strong>del</strong>le non conformità, la definizione <strong>del</strong>le cause, le azioniper il trattamento e le eventuali azioni preventive e/o correttive sono registrate nello specificomodulo <strong>di</strong> registrazione.La Direzione provvede, eventualmente coinvolgendo le funzioni interessate, a valutare lenon conformità definendo le opportune azioni <strong>di</strong> trattamento, le scadenze ed in<strong>di</strong>viduare il/iresponsabile/i designato/i al/ai quale/i vengono comunicate tali informazioni.Quando l’analisi dei motivi <strong>di</strong> non conformità porta all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> cause <strong>di</strong> natura<strong>sistema</strong>tica oppure quando si rileva una non conformità potenziale, è necessario aprire un’azionecorrettiva o preventiva. Compete alla Direzione approvare le azioni stabilite. Si procede dunqueall’attuazione <strong>di</strong> tali azioni ed alla verifica <strong>del</strong> loro completamento ed efficacia da parte <strong>del</strong>la DIR oin occasione <strong>di</strong> verifiche ispettive interne successive.Le informazioni relative alle non conformità, azioni correttive e preventive rappresentano


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 25 <strong>di</strong> 27Revisione 02alcune <strong>del</strong>le informazioni oggetto <strong>di</strong> valutazione in occasione <strong>del</strong> Riesame da parte <strong>del</strong>la Direzione.Tali informazioni sono riportate nel mo<strong>del</strong>lo “Registro <strong>del</strong>le non conformità, azioni correttive epreventive”.3.9 Riesame <strong>del</strong> <strong>sistema</strong> da parte <strong>del</strong>la DirezioneLa Direzione (CDA) pone perio<strong>di</strong>camente a riesame il Sistema <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>del</strong>la Catena <strong>di</strong>custo<strong>di</strong>a, al fine <strong>di</strong> verificarne l’adeguatezza e l’efficacia nel sod<strong>di</strong>sfare i requisiti <strong>del</strong>lo schema <strong>di</strong>riferimento. Durante il riesame, il quale viene effettuato con cadenza <strong>di</strong> massima annuale,vengono affrontati i seguenti argomenti:1. analisi <strong>del</strong> precedente riesame e <strong>del</strong>le problematiche eventualmente rimaste aperte;2. risultanze emerse da verifiche ispettive interne ed esterne;3. non conformità ed azioni correttive e preventive;4. dati su acquisti e ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> prodotti;5. attività formativa;6. adeguatezza risorse umane e tecnologiche;7. programmazione <strong>del</strong>le verifiche ispettive interne;8. adeguamenti/miglioramenti al <strong>sistema</strong>.Il Riesame da parte <strong>del</strong>la Direzione è documentato da un verbale che richiama i precedentiargomenti.3.10 Uso <strong>del</strong> marchioIl Consorzio Forestale, in<strong>di</strong>vidua il responsabile <strong>del</strong>la certificazione COC come personaincaricata per il corretto uso <strong>del</strong> marchio PEFC, secondo quanto previsto dallo standard PEFC ST2001:2008, versione 1 – 15.01.2009.L’Azienda inoltre accetta la responsabilità, anche legale, sul corretto utilizzo <strong>del</strong> logo PEFC e<strong>del</strong>la riven<strong>di</strong>cazione ad esso correlabile, secondo gli accor<strong>di</strong> stabiliti con contratto <strong>di</strong> licenza d’uso<strong>del</strong> logo PEFC. L’etichetta applicata ai prodotti potrà contenere, sotto il logo e il co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> licenzad’uso, una <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> questo tipo: “Da foreste gestite in maniera sostenibile”. Sui Cataloghi oaltro materiale promozionale (quin<strong>di</strong> non sul prodotto) potrà contenere, sotto il logo e il co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>licenza d’uso, una <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> questo tipo: “Promuove la gestione sostenibile <strong>del</strong>leforeste 9 . Ogni uso <strong>del</strong> logo avverrà secondo i requisiti ed i layout <strong>del</strong>lo standard PEFC ST2001:2008, versione 1 – 15.01.2009.Il presente <strong>manuale</strong> fa proprio il KIT <strong>di</strong> riproduzione <strong>del</strong> logo PEFC <strong>del</strong> marzo 2010.Destinazione logoCarta intestataOff-productMarchiatura prodottiOn-productDivulgazioneOff-productPromozioneOff-productTab. 3.4 – sintesi modalità e finalità uso logo da parte <strong>del</strong> Consorzio.Modalità9 Per maggiori informazioni si faccia riferimento al sito: www.pefc.it


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 26 <strong>di</strong> 27Revisione 024 FORMAZIONE DEL PERSONALEIl Consorzio si impegna nell’attuazione <strong>di</strong> un programma <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> tutto il personalecoinvolto alla realizzazione e al mantenimento <strong>del</strong> <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>aaffinché possa debitamente espletare alla propria funzione.Le modalità <strong>di</strong> pianificazione e <strong>di</strong> realizzazione <strong>del</strong>la formazione e <strong>del</strong>l’addestramento <strong>del</strong>personale e <strong>di</strong> registrazione <strong>di</strong> tali attività, sono dettagliate nel piano annuale <strong>del</strong>la comunicazione.L’addestramento può essere fornito internamente od esternamente all’azienda e puòconfigurarsi attraverso le seguenti fattispecie:- frequenza <strong>di</strong> corsi o seminari;- affiancamento <strong>di</strong> personale più esperto;- <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> materiale informativo;- supervisione <strong>di</strong> un consulente, in<strong>di</strong>viduato a livello <strong>di</strong> gruppo.Copia <strong>del</strong>la documentazione attestante l’aggiornamento degli addetti viene conservatapresso la Segreteria <strong>del</strong> Consorzio.5. GESTIONE ED AGGIORNAMENTO DEL MANUALE DICERTIFICAZIONE DELLA CATENA DI CUSTODIA5.1 ResponsabilitàIl Responsabile <strong>del</strong>la certificazione <strong>del</strong>la COC è responsabile per la corretta redazione,verifica, <strong>di</strong>stribuzione, aggiornamento e <strong>controllo</strong> <strong>del</strong> presente documento; il consiglio <strong>di</strong>amministrazione <strong>del</strong> Consorzio approva il <strong>manuale</strong> <strong>di</strong> GFS e ne autorizza la <strong>di</strong>stribuzione.5.2 DistribuzioneUna copia <strong>del</strong> <strong>manuale</strong> <strong>di</strong> GFS verrà messa a <strong>di</strong>sposizione per la consultazione da parte <strong>di</strong>tutti i <strong>di</strong>pendenti <strong>del</strong> Consorzio. Una copia cartacea controllata e registrata verrà consegnata a:- Comunità montana Lario Intelvese;- Provincia <strong>di</strong> Como;- chi ne farà esplicita richiesta.5.3 Mo<strong>di</strong>fiche <strong>del</strong> <strong>manuale</strong>Il <strong>manuale</strong> <strong>di</strong> COC è uno strumento <strong>di</strong>namico, che può subire mo<strong>di</strong>fiche in modo anchesignificativo nel tempo, nell’ottica <strong>del</strong> miglioramento continuo; ogni qualvolta le modalità <strong>di</strong> <strong>controllo</strong><strong>del</strong>la <strong>catena</strong> <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a vengono mo<strong>di</strong>ficate il <strong>manuale</strong> deve essere aggiornato e tempestivamente<strong>di</strong>stribuito alle persone in possesso <strong>di</strong> versioni controllate.6 COMUNICAZIONEL’attività <strong>di</strong> informazione e sensibilizzazione non è rivolto solo al personale interno, maanche a tutte le parti coinvolte a vario titolo nel <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> COC, i così detti stakeholders. Alle partiinteressate vengono inviate informative e comunicazioni, vengono organizzati incontri per fornireinformazioni sulla certificazione PEFC e raccogliere osservazioni e suggerimenti. In particolarel’obbiettivo <strong>del</strong> <strong>consorzio</strong> è <strong>di</strong> sensibilizzare le parti interessate sugli obbiettivi <strong>del</strong>la COC <strong>del</strong><strong>consorzio</strong>, i requisiti PEFC, la politica <strong>di</strong> COC e le responsabilità dei soggetti interessati nel


CONSORZIO FORESTALELARIO INTELVESEMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 27 <strong>di</strong> 27Revisione 02raggiungimento degli obbiettivi.Per quanto attiene al coinvolgimento <strong>del</strong>le parti interessate avviene con le modalitàdescritte “Piano annuale <strong>del</strong>la Comunicazione”, la formazione <strong>del</strong> personale avverrà invecesecondo quanto prescritto nel “Piano <strong>del</strong>la Formazione”.


Consorzio ForestaleLario IntelveseMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 1 <strong>di</strong> 1Allegato 1Allegato n. 1 – Cartellonistica per la separazione fisica <strong>del</strong> materiale in entrata


Consorzio ForestaleLario IntelveseMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 1 <strong>di</strong> 2Allegato 2Allegato n. 2 – Tipologia <strong>di</strong> prodotti certificati PEFCPANCHE SENZA SCHIENALEDP1 DP2 DP3-DP3bid DP4PEFC – PURO in legno <strong>di</strong> Abete, Larice e CastagnoPANCHE SENZA CON SCHIENALEDPS1 DPS2 DPS3PEFC – PURO in legno <strong>di</strong> Abete, Larice e Castagno


Consorzio ForestaleLario IntelveseMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 2 <strong>di</strong> 2Allegato 2TAVOLIDT1 DT2 DT3PEFC – PURO in legno <strong>di</strong> Abete, Larice e CastagnoBACHECHEIBG1 IBG2 IBG3PEFC – PURO in legno <strong>di</strong> Abete, Larice e Castagno


Consorzio ForestaleLario IntelveseMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 3 <strong>di</strong> 2Allegato 2SEGNALETICAIS1 IS2 IS2 OSV1 OSV2PEFC – PURO in legno <strong>di</strong> Abete, Larice e CastagnoSTACCIONATEOS2 OS3 OS4PEFC – PURO in legno <strong>di</strong> Abete, Larice e CastagnoPALERIA, CIPPATO E LEGNAMEPEFC – PURO in legno <strong>di</strong> Abete, Larice e Castagno


Consorzio ForestaleLario IntelveseMANUALE DEL SISTEMA DI Pagina 1 <strong>di</strong> 1CONTROLLO DELLA CATENA DICUSTODIA Allegato 3CONSORZIO FORESTALE LARIO INTELVESE22028 San Fe<strong>del</strong>e Intelvi (CO), via Roma 9tel. e fax 031–830 528e-mail: <strong>consorzio</strong>.larioint@libero.itp. iva 02679800132ALLEGATO 3 - DOCUMENTO DI TRASPORTO MATERIALE IN ENTRATAMITTENTE:CANTIERE DI PROVENIENZA:DOCUMENTO DI TRASPORTON. _________ DEL ___________________CERTIFICAZIONE: si noCODICE LOGO PEFC:DESTINATARIO:CAUSALE DEL TRASPORTO:LUOGO DI DESTINAZIONE:DESCRIZIONE DEI BENIUNITA’ DIMISURAQUANTITA’TRASPORTO A MEZZO:DATA RITIRO□MITTENTE □VETTORE □DESTINATARIOVETTORE:ANNOTAZIONIFIRMA MITTENTEFIRMA VETTOREFIRMA DESTINATARIO


Consorzio ForestaleLario IntelveseMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 1 <strong>di</strong> 1Allegato 4 e 5ALLEGATO 4 – REGISTRO DEL MATERIALE IN ENTRATAALLEGATO 5 – REGISTRO DEL MATERIALE IN USCITA


Consorzio ForestaleLario IntelveseMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 1 <strong>di</strong> 1Allegato 6CONSORZIO FORESTALE LARIO INTELVESE22028 San Fe<strong>del</strong>e Intelvi (CO), via Roma 9tel. e fax 031–830 528e-mail: <strong>consorzio</strong>.larioint@libero.itp. iva 02679800132SCHEDA DI FORNITURA (da compilare per ogni lotto <strong>di</strong> prodotto offerto)DESTINATARIO:DATA:CODICE LOGO PEFC:LUOGO DI DESTINAZIONE: qualora impiegato per lavori <strong>di</strong>rettamente condotti dal Consorzio):DESCRIZIONE DEI BENIUNITA’ DIMISURAQUANTITA’ANNOTAZIONI:FIRMA <strong>del</strong> RSPPFIRMA DESTINATARIO


Consorzio ForestaleLario IntelveseMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAPagina 1 <strong>di</strong> 1Allegato 7AUTODICHIARAZIONE DI PROVENIENZA DEL MATERIALELEGNOSO NON CERTIFICATOIl sottoscritto_________________________titolare <strong>del</strong>l’azienda _____________________<strong>di</strong>chiara che il legno,secondo gli assortimenti sotto riportati non proviene da fonti controverse come descritte nell’appen<strong>di</strong>ce 7 <strong>del</strong>lostandard PEFC ITA 1002.DESCRIZIONE DEGLI ASSORTIMENTIUNITA’ DIMISURAQUANTITA’PROVENIENZAFIRMADATA RITIRO


Consorzio ForestaleLario IntelveseMANUALE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLACATENA DI CUSTODIAALLEGATO 8 – REGISTRO FORNITUREPagina 1 <strong>di</strong> 1Allegato 8

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