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cronaca - il Caffè

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REGIONE LAZIOAcqua, rifiuti, trasporti, casa, tributi: la Governatrice governata dalle stesse lobbies che tenevano in pugno Marrazzon. 217 - dal 5 al 18 maggio 2011 17Renata Polverini: b<strong>il</strong>ancio del 1° annoLa sanità un capitolo a parte:finalmente c’è un vero piano esembra funzionare, ma a costodi enormi sacrifici (per noi)Roberto LessioAd un anno esatto dall’elezione delnuovo Consiglio Regionale del Lazio,con la nomina a Governatrice dell’exSegretaria nazionale dell’UGL RenataPolverini, è necessario fare un primob<strong>il</strong>ancio politico. Almeno per capirese siamo in presenza di una rotta dinavigazione ben precisa, oppure, comegià avvenuto con la precedenteamministrazione guidata da PieroMarrazzo, se si naviga a vista.La sensazione (bisogna dirlo fin daadesso) è che a farla da padrone sianoancora, e sempre di più, le varie lobbiesche ormai hanno preso in ostaggiola politica nostrana. A prescinderedal colore della coalizione che ci governa.Acqua, rifiuti, sanità, casa, trasporti,gestione del territorio, tributi,occupazione, servizi, ecc.Praticamente in ogni settore amministrativosono stati adottati provvedimentiche dovrebbero rappresentarela cura di altrettanti problemi, ma chein realtà cercano di eliminare i sintomi,senza intaccare le vere cause profonde.Spieghiamoci con i dati di fatto.ACQUA POTABILE,MA SOLO PER LEGGERispetto all’esplosione del problemaarsenico nell’acqua che i gestorici danno da bere, l’emergenza è statarisolta con <strong>il</strong> “metodo atrazina”. Sul finiredegli anni Settanta, in Piemontee in Lombardia fu riscontrato un pesanteinquinamento dell’acqua potab<strong>il</strong>ecausato da un diserbante usato inagricoltura, l’atrazina appunto. L’alloraMinistro della Sanità decise di innalzare<strong>il</strong> limite di concentrazione edi conseguenza l’acqua ritornò automaticamente(per legge) potab<strong>il</strong>e. Lasalvifica decisione dell’Unione Europeadi concedere la terza ed ultimaderoga rispetto all’arsenico (fino a 20microgrammi per litro) sostanzialmentereplica lo stesso copione. L’OrganizzazioneMondiale della Sanità,fin dal 1995, dice che l'arsenico deveessere portato <strong>il</strong> prima possib<strong>il</strong>e vicinoe/o uguale a zero, a causa della suapericolosità. Mentre la Regione si è limitataad insistere per ottenere l’ulteriorederoga. Per i piani di rientro sivedrà.RIFIUTI: IN MANOAGLI STESSI PADRONIDa qualche mese inoltre, attraversol’ennesimo Piano regionale, abbiamoun unico ATO (Ambito Territoriale Ottimale)per lo smaltimento dei rifiuti.Che prevede la drastica riduzione deirifiuti smaltiti in discarica entro <strong>il</strong>2013, al fine di raggiungere <strong>il</strong> 60% dellaraccolta differenziata (che per la veritàla legge impone si debba raggiungereentro l’anno corrente). Ove quest’obiettivonon sia raggiungib<strong>il</strong>e(eventualità più che probab<strong>il</strong>e – vistala mancanza di investimenti congruiin tal senso), scatterà una sorta di“scenario di controllo”, con la realizzazionedi altri termoinceneritori(spacciati per termovalorizzatori), abbinatiad impianti di trattamento meccanicoe biologico (TMB) dei rifiutisolidi urbani. Tutta la gestione dellosmaltimento, comunque, resterà nellemani degli attuali “padroni” della nostraimmondizia: i gruppi che fannocapo a Manlio Cerroni e all’accoppiataPisante-Colucci.TAGLI E RITAGLI SANITARISul fronte della sanità si è avutol’unico segnale di discontinuità rispettoal passato. Si tratta della recente decisionedi citare in causa una delle bancheche applicano i costi dei prodottifinanziari derivati sui prestiti concessialla stessa Regione, per coprire <strong>il</strong> suoingente debito sanitario. Recentementesi è avuta notizia che <strong>il</strong> piano di rientroda tale debito stia funzionando. Enon poteva essere altrimenti, perchéquel debito nel frattempo è stato ut<strong>il</strong>izzatocome scusa per eliminare quasi3.000 posti letto da una parte e per riassegnarnedi nuovi (in più), in alcunestrutture gestite da privati. Guarda caso,proprio quel debito che ha comportatol’innalzamento delle aliquote Irpefe Irap, facendo diventare i laziali i cittadinipiù tartassati d’Italia.Solo per gli interessi in pochi anni icittadini del Lazio pagheranno diecim<strong>il</strong>iardi di euro, una cifra corrispondentea quella ricevuta in prestito edut<strong>il</strong>izzata per spese a dir poco allegre.Infatti, finora non vi è statoalcun accenno sulla questionedelle cartolarizzazionidelle 49 strutturesanitarie vendute perpoi essere riacquistatein “leasing” dallaRegione stessa.AUTOSTRADAROMA-LATINA:TUTTO FERMOSul fronte dei trasportipoi, l’annunciata approvazioneda parte del CIPE del progettoper l’autostrada Roma–Latina (sostanzialmentel’attuale Pontina riveduta,corretta e assoggettata al pedaggio),nonostante i periodici proclamiper <strong>il</strong> prossimo avvio dei lavori, risultache la relativa delibera non è stataancora trasmessa alla Corte dei Contiper <strong>il</strong> necessario e obbligatorio pareredi congruità.“PIANO CASA”, MOLTO PIANO,ANZI FERMODiscorso analogo vale per <strong>il</strong> cosiddetto“piano casa” (attualmenteancora fermo al palo), che prevedepremi di cubatura fino al 60% a chivoglia ristrutturare la propria abitazioneo delocalizzarla rispetto allafascia costiera.EROSIONE COSTIERA:DOVE PRENDERE I SOLDI?Intanto la costa ha subìto un’ulterioreerosione, durante lo scorso inverno,di cui si annunciano altri interventidi prossima (indispensab<strong>il</strong>e)esecuzione, anche se non si sa conquali soldi. Non a caso dal dibattitopolitico sono spariti i Piani TerritorialiPaesaggistici, che dovevano essereapprovati entro <strong>il</strong> 2009 e che dovevanomettere ordine e regole certe rispettoall’attuale consumo indiscriminatodel territorio. E della sua costa inparticolare.POLTRONE PER TUTTI“Ospedaledei Castelli”,“Autostrada Roma-Latina”, “Pianocasa”, tanti annuncieclatanti, ma ètutto fermoSul tutto regna sovrana l’incertezzapolitica che, come avevamoprevisto, ha consegnato in mano all’UDC(all’opposizione a livello nazionale),la tenuta dell’attuale maggioranzaalla Pisana. Tenuta comunquegarantita dalla spartizionedell’incredib<strong>il</strong>e numerodi poltrone di sottogoverno(enti derivati,aziende sanitarie,agenzie regionali,ecc.), per lequali i soldi sitrovano sempre ecomunque. Bastametterli in b<strong>il</strong>ancio(quello contab<strong>il</strong>e– non quellopolitico) e tutto va aposto.

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