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30 giugno 2011 - Libertas

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Lo SPORT e le sue storieDalla montagna al baskete alla danza i ragazzihanno riconquistato L’Aquiladi Mario ArceriOltre lo sport, attraverso le sue storie. Cosac’è di più spontaneo per i ragazzi checorrere, sfidarsi, confrontarsi, per gioco,per sport? E cosa più dello sport radica il sentimento deigiovani per la propria terra? Ci si identifica in un colore,in una maglia, in un nome, che spesso è quello dellapropria città. Certo, va fattaattenzione per non scivolarenello sciovinismo, nel tifotriviale, becero e violento, maquesto attiene alla parte oscuradello sport, che è possibilecircoscrivere ed erodere sempredi più attraverso l’educazione,attraverso la ricerca el’approfondimento delle suestorie, dei suoi personaggi, di flash dimenticati e riportatialla luce, per comprenderne le radici, la loro profondità,il patrimonio di valori e di cultura che è comune,che è proprietà preziosa anche dei giovani.Tanto più importante è questo lavoro, questo stimolo, inuna città come L’Aquila devastata dal sisma, in qualchemodo abbandonata al proprio destino, una città in cuil’anima è però ancora viva, pulsante, e nella quale sonoUno dei tanti accorati appelli dei cittadini dell’AquilaSi sta concludendo nel capoluogoabruzzese, devastato dueanni fa dal tragico sismail progetto del CNS <strong>Libertas</strong>tanti a ribellarsi a quel destino così ingiusto. È sufficienteentrare nella zona rossa, vedere gli sbarramenti,le impalcature, i tubi innocenti che in fitto reticolatotengono in piedi edifici sventrati, quei luoghi che eranoil cuore della città e che ora sono cupe e tristi testimonianzedi un abbandono immeritato.È sufficiente leggere gliaccorati appelli, l’orgogliosavolontà di chi vuoleriappropriarsi della suaterra e del suo centro,delle testimonianze diuna storia plurisecolare,per comprendere quantodolore, eppure quantaforza per lottare ancorac’è a L’Aquila e tra i suoi cittadini.La <strong>Libertas</strong> ha voluto dare una mano, puntando sullefasce più deboli e indifese, appunto i ragazzi che, per laloro verdissima età corrono maggiormente il rischio dinon identificarsi più in un tessuto sociale sconvolto daun evento così tragico e sul quale i doverosi interventi diricucitura e di ricostruzione (pratica e morale) ritardanocosì tanto.3

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