dicazioni, i due discepoli decisero diseguirLo. Come spiega Fra’ Manuelde Tuya, “seguire qualcuno”, “andaredietro qualcuno”, era sinonimo, negliambienti rabbinici, di andare alla suascuola, essere un suo discepolo ( 10 ).Pertanto Lo seguirono in entrambii significati <strong>del</strong>la parola, ossia, fisicamentee con l’intuito di passare a diventaresuoi discepoli.Quante vocazioni rimasero abbandonatelungo i cammini <strong>del</strong>la Storiaper non aver reagito come questidue! Quante perdizioni!Da parte sua, Maldonado, sullabase di vari Padri <strong>del</strong>la Chiesa, mettein risalto l’importanza <strong>del</strong>la predicazione( 11 ). In questo versetto, Gesùcoglie i primi frutti <strong>del</strong>la ricca piantagionedi Giovanni.38Gesù allora si voltò e, vedendoche lo seguivano, disse: “Che cercate?”.Gli risposero: “Rabbì (chesignifica maestro), dove abiti?”.Immediatamentearrivano i risultatiche confermanol’autentica realtà<strong>del</strong>la Fede diAndrea e Giovanni:l’apostolato.maginiamo quale sarebbe la sua risposta.Certamente non Lo incontreremo neglispettacoli immorali, né nelle discussionivane, ecc. Innanzitutto, Gesù vive in Cielo,come nel tabernacolo, ma anche nelcuore degli innocenti, di tutti quelli che siconservano nella grazia di Dio e fuggonodal peccato. Noi lo sappiamo bene...39Disse loro: “Venite e vedrete”.Andarono dunque e videro doveabitava e quel giorno si fermaronopresso di lui; erano circa lequattro <strong>del</strong> pomeriggio.La cortesia di Gesù è insuperabile,visto che avrebbe potuto indicare loro lastrada e fissargli un incontro per il giornodopo. Al contrario, li invita a seguir-Lo, ossia, già li accetta come discepoli.Così ha proceduto Gesù, secondoquanto ci insegna San Cirillo, “per insegnarciin primo luogo che nelle cosebuone non è bene essere in ritardo,Gesù non perde mai l’occasione divenirci incontro e mai rinuncia ad incoraggiarcinelle vie <strong>del</strong> bene. Tanto è affettuosae paterna l’attitudine dimostratacon i due che arriva a commuoverci.Ambedue manifestano una innocenteansia di dirigersi a Gesù; ma, per rispettoo timore reverenziale, non osanoabordarLo. Secondo le norme di buonaeducazione di tutti i tempi, tocca a chine ha l’autorità iniziare la conversazione,e Gesù lo fa con la sua somma bontà,perché vede bene il recondito desideriodi entrambi e li mette a loro agio.“Rabbì” è il titolo che essi Gli conferiscono,dimostrando quanto anelino adapprendere la sua dottrina. In seguitoGli fanno una domanda: “Dove abiti?”Commenta Alcuino a questo riguardo:“Non vogliono beneficiare <strong>del</strong> magisteroin forma passeggera, e per questo Gli chiedonodove vive, per poter in futuro udirele sue parole in segreto, farGli visita moltevolte e istruirsi molto meglio”( 12 ).Il <strong>Vangelo</strong> ha valore perenne e, perquesto, anche a noi Gesù chiede: “Checosa cercate?” Ossia, di che cosa andiamoin cerca nei luoghi che frequentiamo,nelle nostre compagnie, amicizie,azioni, ecc.? Cerchiamo la gloriadi Dio e <strong>del</strong>la sua Santa Chiesa? Saràche cerchiamo il Regno dei Cieli, l’edificazionedegli altri, la nostra salvezza,la nostra santificazione? O, al contrario,sarà la nostra vanagloria, il nostroamor proprio, la nostra sensualità, i nostripiaceri? È possibile che noi non Glivogliamo rispondere adesso, ma, nelgiorno <strong>del</strong> Giudizio – particolare e finale–, dovremo renderGli i conti esatti,davanti agli Angeli e agli uomini.Imitiamo i due discepoli, e chiediamoa Gesù dove vive Lui attualmente. Imperchéil posticipare qualcosa di buonoè sempre un errore. E, poi, per mostrareche non basta informarsi su qualeè la casa, ossia, la Chiesa fondata daCristo, ma è necessario avvicinarsi a leicon fede e osservare con animo fervidociò che al suo interno si fa” ( 13 ).Ecco chi ci ha fatto conoscere ilcontenuto di quel sacro convivio! “Chebel giorno hanno trascorso! Che bellanotte! Edifichiamo, dunque, nel nostrocuore una casa degna, nella quale il Signorevenga ad abitare e ad istruirci” –esclamò Sant’Agostino ( 14 ).Anche a noi Gesù rivolge quest’invitopieno di benevolenza. E così procederàfino all’ultimo minuto <strong>del</strong>laStoria. Come è possibile opporgli resistenza?IV - Simon Pietro, frutto<strong>del</strong>l’apostolato di Andrea40Uno dei due che avevano uditole parole di Giovanni e lo avevanoseguito, era Andrea, fratello diSimon Pietro.I commentatori sono praticamenteunanimi nel sottolineare l’umiltà<strong>del</strong>l’Evangelista in questo versetto,poichè non dice che uno dei due erain realtà lui stesso. A nostro avviso, ibegli anni di convivenza molto strettacon la più umile <strong>del</strong>le creature, MariaSantissima, aveva fatto sì che il suocuore fosse tutto preso dall’ammirazioneper quest’ eccelsa virtù.41Egli incontrò per primo suofratello Simone, e gli disse: “Abbiamotrovato il Messia (che significail Cristo)”Evidentemente, la lunga conversazioneavuta con Gesù aveva fatto crescereGiovanni e Andrea nella Fede.Entrambi dovevano essere infiammatidi zelo, entusiasmo e fervore nel loronoviziato appena cominciato. Immediatamentespuntano i risultati checonfermano l’autentica realtà di questaFede: l’apostolato. Il Bene è eminentementediffusivo, le impressioni18 <strong>Salvami</strong> <strong>Regina</strong> · Gennaio 2006
sovrannaturali dovevano esseremolto forti, il trasporto ela venerazione per Gesù eranoal loro grado più elevato.I ricordi <strong>del</strong>le innumerevoliconversazioni, previsioni ecommenti di Giovanni Battistasul Messia costituivano,per loro, un quadro logico,bello e armonico con la figuradi Gesù. Era una necessitàimperiosa conquistare nuovidiscepoli per il Messia. Il primoche trovarono fu Simonee su lui devono aver trovatosfogo, tutte, le loro misticheemozioni e la concatenazione<strong>del</strong>le loro analisi e conclusioni( 15 ). E qual’è stata lareazione di Simone?42e lo condusse da Gesù.Gesù, fissando losguardo su di lui, disse:“Tu sei Simone, il figliodi Giovanni; ti chiameraiCefa (che vuol dire Pietro)”(Gv 1, 35-42).Come ci fa notare San GiovanniCrisostomo, Pietro credette, immediatamente,in quello che gli trasmettevanoe volle conoscere quanto prima ilMessia. Per questo si lasciò condurre.Gesù, con il suo divino vedere, giàconosceva Simone fin dall’eternità. Orai suoi occhi umani coincidevano nellostesso giudizio. Dio e Uomo lanciano,in profezia, la pietra fondamentale <strong>del</strong>lafutura Chiesa. Nessuno dei neodiscepolideve aver capito la portata di quelleparole, che, in seguito, sarebbero divenutechiaramente esplicite, quando disse:“Tu sei Pietro e su questa pietra edificheraila mia Chiesa” (Mt 16, 18).Due sguardi hanno segnato la vitadi Pietro: questo iniziale e l’ultimo,dopo il quale egli “flevit amare”(pianse amaramente) (Lc 22, 62).V – ConclusioneRicardo Castelo BrancoIn tutti i successore di Pietro, noi dobbiamoonorare questa Pietra istituita da Cristo(statua <strong>del</strong>la Piazza San Pietro, Roma)È impossibile non constatare, nel<strong>Vangelo</strong> di oggi, la fondamentale importanza<strong>del</strong>l’apostolato personale,diretto e assogettato al potere di unagerarchia. Si vede, già nei primordi<strong>del</strong>la costituzione <strong>del</strong>la sua Chiesa, ilPietro ha credutoimmediatamentein quello che gliriferivano e ha volutoconoscere quantoprima il Messia.Divino Redentore preoccupato a stabilirela Pietra-base <strong>del</strong> suo edificio.Per questa ragione, in ogni e qualsiasisuccessore di Cefa, noi dobbiamoonorare questa Pietra, obbedendocon la completa sottomissione alledecisioni <strong>del</strong>la Chiesa.Preghiamo Maria, Madre <strong>del</strong>la Chiesa,affinché mai ci separiamo, neanche diun solo millimetro, dalla CattedraInfallibile di Pietro, con lanostra fede, spirito e disciplina.Che Maria infonda, nelle nostreanime, la felicità di crederein ciò che la Gerarchia insegna,praticare quello che essa ordina,amare quello che essa amae percorrere le sue vie per raggiungerela gloria eterna. ²1) Decreto Apostolicum Actuositatem,n. 1.2) Somma Teologica II-II, q. 3;a 2; ad. 2.3) Discorso agli uomini<strong>del</strong>l’Azione Cattolica Italiana,12/10/1952.4) Vita di Nostro Signore GesùCristo, BAC, 1954, pag. 141.5) Commento ai QuattroVangeli, BAC, 1954, v.III,pag. 125.6) Apud Catena Aurea, Commential <strong>Vangelo</strong> di San Giovanni,cap. I, vv. 35-36.7) Bibbia commentata, BAC, 1964, v.II,pag. 985 e 986.8) Cfr. Vita di Nostro Signore Gesù Cristo,L.-CL. Filion, Editorial Voluntad,1935, tomo II, v.I, pag. 173.9) Op. cit., idem.10) Op. cit., pag. 987.11) Op. cit., pag. 126.12) Apud Catena Aurea, idem, vv. 37-40.13) Apud Maldonado, op. cit. pag. 128.14) Apud Catena Aurea, id. ib.15) Maldonado afferma che “si puòconsiderare come certo che, allo stessomodo di Andrea, Giovanni, il futuroevangelista, andò a trovare suo fratelloGiacomo e lo condusse al Signore.L’unione <strong>del</strong>le due coppie di fratelli,amici e compagni di pesca, fasospettare che i quattro abbiano viaggiatonella stessa carovana per esserebattezzati dal Precursore e pensavanodi ritornare insieme in Galilea, quandola loro buona sorte li condusse allarustica tenda di campagna abitatada Cristo, ove decisero di essere suoidiscepoli, e con Lui fecero ritorno allaloro terra” (op. cit. pag. 131).Gennaio 2006 · <strong>Salvami</strong> <strong>Regina</strong> 19