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Intervista ad una guardia svizzeraDue anni a proteggereMarco Honneger, svizzero <strong>del</strong> cantone di Schwiz, due anni fafu ammesso nella Guardia Svizzera. Dopo questo periodo diservizio regolare, egli torna alla sua terra natale, portando nelsuo cuore e nella sua memoria il profondo ricordo di ognunodei giorni trascorsi vicino al Papa.<strong>Araldi</strong> <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>: Perchélei ha deciso di entrare nellaGuardia Svizzera?Marco Honneger: Nel mio paese si fauna grande pubblicità sul servizio che laGuardia presta nel Vaticano. Alla televisionee sui giornali c’è molta propaganda,anche nelle stesse parrocchie si distribuisconoopuscoli informativi. A questifattori, nel mio caso concreto, si sonosommate altre due ragioni: la primaè che io ho fatto due viaggi a Roma, durantei quali ho visitato la Caserma <strong>del</strong>laGuardia Svizzera e ho visto da vicinoi suoi impianti; la seconda, il grande contattoche ho avuto con vecchie guardie, lequali, una volta fatto ritorno in Svizzera,fanno una specie di “apostolato” <strong>del</strong> serviziomilitare nel Vaticano. Le loro testimonianzemi hanno fatto comprenderequanto sia bello far parte <strong>del</strong>la GuardiaSvizzera Pontificia, la Cohors Helvetica.AV: Qual è il momentopiù importante nella vitadi una guardia?Marco Honneger: senza dubbio èil Giuramento di Fe<strong>del</strong>tà e Servizioal Santo Padre. È un momento moltoemozionante e altrettanto marcante.Una cosa che molte volte non risultachiara alle persone è che l’importanzail Santo Padredi questo giuramento perché lo si fa pertutta la vita, è una scelta che la personafa per tutta la sua esistenza. Per intenderemeglio questo, è necessario pensarea quello che sono i voti per un religioso.Il momento più importante per lui èla professione solenne dei voti. Ora, perla Guardia Svizzera, questo momentoequivale a quello <strong>del</strong> giuramento.AV: Quando ha fattolei il giuramento?Marco Honneger: Il 6 maggio2004, giurando fe<strong>del</strong>tà al Papa GiovanniPaolo II e ai suoi successori.AV: Pertanto, lei era in servizioquando è deceduto il Papa...Marco Honneger: Sì, ho avuto lafortuna enorme di essere in servizioalla Guardia Svizzera quando è mortoil compianto Papa Giovanni Paolo II.Era impressionante immaginare che ilmondo intero aveva gli occhi puntatisu Roma, mentre noi partecipavamodirettamente a quegli avvenimenti.Oltre al servizio di guardia nella SalaClementina, dove è stato esposto inizialmenteil corpo <strong>del</strong> defunto Papa, e inseguito nella Basilica di San Pietro, doveil corpo è rimasto per tre giorni, ho fattoparte <strong>del</strong> distaccamento che ha accom-David Dominguesda Romapagnato il feretro nella sua traslazionedal Palazzo Apostolico alla Basilica.Per me, è stato ancora più straordinariol’essere di sentinella all’interno<strong>del</strong>la Cappella Sistina, in occasione<strong>del</strong> Conclave, al primo scrutinio<strong>del</strong> pomeriggio, nel quale è statoeletto Papa Benedetto XVI.AV: Una relazione diretta con ilnuovo Papa fin dall’inizio...Marco Honneger: Sì. In realtà iosono stato designato anche a far parte<strong>del</strong>la Compagnia che è stata tuttal’estate col Papa Benedetto XVI, a CastelGandolfo. Lì ho avuto l’opportunitàdi vivere molto vicino al Santo Padre.Facendo la sentinella, udivo gli accordi<strong>del</strong> pianoforte che egli suonava.AV: Una grazia poter starecosì vicino al Papa...Marco Honneger: Credo che esistauna tendenza a dimenticarci sia<strong>del</strong>la grandezza <strong>del</strong>la persona con laquale conviviamo, sia <strong>del</strong> privilegioche abbiamo. Secondo la mia opinione,molti giovani nel mondo darebberotutto per essere guardia svizzeraalmeno un giorno. Invece noi, chesiamo lì, ci dimentichiamo molte voltedi tutto questo. È normale.30 <strong>Salvami</strong> <strong>Regina</strong> · Gennaio 2006