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Omelia della IX domenica del tempo Ordinario anno A. Oggi la ...

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<strong>Omelia</strong> <strong><strong>del</strong><strong>la</strong></strong> <strong>IX</strong> <strong>domenica</strong> <strong>del</strong> <strong>tempo</strong> <strong>Ordinario</strong> <strong>anno</strong> A.<strong>Oggi</strong> <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio è come sempre molto coinvolgente e attuale.Non è possibile pensare che <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio scritta tanti anni fapossa non essere attuale anche oggi. È una Paro<strong>la</strong> che ti provoca,una Paro<strong>la</strong> che ti interroga. Per motivi di spazio e di brevitàprenderemo in esame solo il Vangelo di Matteo che oggi èveramente di una ricchezza grandissima.Matteo sta per concludere il suo grande discorso <strong><strong>del</strong><strong>la</strong></strong> Montagna emette in guardia coloro che a volte a parole pregano, pregano mapoi in realtà non f<strong>anno</strong> <strong>la</strong> volontà di Dio. Non basta dire “Signore,Signore..” serve attuare quanto Dio ci richiede, cioè realizzare ecompiere nel<strong>la</strong> propria vita <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> <strong>del</strong> Signore. Molto spessosiamo lì ad ascoltare <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio ma poi usciti dal<strong>la</strong> celebrazioneeucaristica quel<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> rimane sull’ambone non è con noi, non èpresente nel<strong>la</strong> nostra vita. Si assiste a una forma di dicotomia,dissociazione tra quel<strong>la</strong> che è <strong>la</strong> vita spirituale e quel<strong>la</strong> che è <strong>la</strong> vitapratica. Prego dal<strong>la</strong> mattina al<strong>la</strong> sera ma Dio non lo faccio entrarenel<strong>la</strong> mia vita. La mia vita di ogni giorno segue i miei interessipersonali e mai quelli di Dio. A volte si discute,m si riflette, siprogramma ma Dio esce fuori dai nostri schemi. L’interrogativo cheoggi Gesù ci pone è il seguente: “Chi poni a fondamento <strong><strong>del</strong><strong>la</strong></strong> tuavita?” Te stesso o Dio? Se poni te stesso sei uno che costruisce <strong>la</strong>sua casa sul<strong>la</strong> fragilità, su terreno argilloso e al<strong>la</strong> prima tempesta <strong>la</strong>casa crol<strong>la</strong>, cade, cede, le fondamenta non sono stabili. Se invece <strong>la</strong>tua roccia è Dio e su di Lui poggi <strong>la</strong> tua vita può giungere qualunquetempesta non crollerà mai, non temere allora, abbi fiducia in Dio. Lostesso salmo <strong><strong>del</strong><strong>la</strong></strong> Liturgia <strong><strong>del</strong><strong>la</strong></strong> Paro<strong>la</strong> di oggi ce lo ricorda: “Sii perme una roccia di rifugio, un luogo fortificato che mi salva. Poichémia rupe e mia fortezza tu sei….siate forti, rendete saldo il vostrocuore, voi tutti che sperate nel Signore”. In certe circostanze Dionon lo sentiamo. Un esempio per tutti. Il momento <strong>del</strong> dolore, ilmomento <strong><strong>del</strong><strong>la</strong></strong> sofferenza quando <strong>la</strong> vita ci prova. Quando unama<strong>la</strong>ttia bussa al<strong>la</strong> nostra porta e noi siamo credenti. Proprio inquel<strong>la</strong> occasione se <strong>la</strong> casa (<strong>la</strong> nostra vita) è fondata su Cristo nonpossiamo cedere, non possiamo dire: “Signore, Signore… ti hoservito e ora…..” ma se il saldo rifugio è in Dio non possiamotemere nul<strong>la</strong>, può giungere qualunque tempesta, ma se mi poggio


su una roccia di che devo avere paura? La Preghiera, l’ascolto <strong><strong>del</strong><strong>la</strong></strong>Paro<strong>la</strong> ci deve aprire al<strong>la</strong> vita… devo immergere <strong>la</strong> mia vita nel<strong>la</strong>forza <strong>del</strong> Signore. Dio non mi abbandona ma sempre mi porta sulleSue braccia. Non posso confessare con le parole l’Amore di Dio, <strong>la</strong>mia fede in Lui e poi nel<strong>la</strong> vita quotidiana non vivere in trasparenza<strong>la</strong> Sua volontà. <strong>Oggi</strong> noi siamo cristiani “confezionatori” di fede,ognuno si confeziona <strong>la</strong> sua fede a suo gusto e piacimento, lontanidal<strong>la</strong> realtà <strong><strong>del</strong><strong>la</strong></strong> Paro<strong>la</strong>, non comprendiamo che <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> ci mettecon le spalle al muro e se anche ci costa dobbiamo viver<strong>la</strong>,dobbiamo accoglier<strong>la</strong> e far<strong>la</strong> nostra. <strong>Oggi</strong> molte persone pensano,vivono <strong>la</strong> loro fede con pressapochismo e superficialità tanto Dio sa,tanto Dio perdona… ma nel Vangelo è chiaro il Suo messaggio disperanza…, continuiamo a dire: “Signore, Signore…” ma il rischio èdi trovarci come le Vergini stolte, busseremo a quel<strong>la</strong> porta e loSposo ci dirà: “ non vi conosco…” che non accada mai tutto questo!Se vogliamo che il Signore ci riconosca viviamo il Vangelo ognigiorno, <strong>la</strong>sciamoci infondere il Suo amore e <strong>la</strong> Sua forza e <strong>la</strong>sciamoche <strong>la</strong> nostra vita sempre e comunque parli solo di Dio!Buona <strong>domenica</strong> a tutti!

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