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24/06/2007 Il Domani<br />
Pag. 8<br />
n ATENEO . Lo Spazio Sociale: «Nel bilancio è registrata una quota che è già fuori legge» «Tasse, il<br />
Tar ci darà ragione» Se la proposta <strong>di</strong> aumento non viene ritirata il ricorso è già pronto<br />
Marco Bettazzi L' "<br />
hanno minacciato più volte ma questa è quella buona. L'ipotesi <strong>di</strong> aumento delle tasse nei corsi a<br />
ciclo unico che in questi giorni sta suscitando la protesta degli studenti e che li porterà in strada<br />
martedì prossimo per una manifestazione è la classica "goccia che fa traboccare il vaso". Se la<br />
proposta non verrà ritirata, spiega lo Spazio Sociale, il ricorso al Tar sarà inevitabile «perché l'<br />
Università <strong>di</strong> Bologna ha già superato il tetto massimo consentito dalla legge per le contribuzioni degli<br />
studenti». A fronte del 20% consentito rispetto al Fondo <strong>di</strong> finanziamento or<strong>di</strong>nario elargito dallo Stato<br />
l'Alma Mater raggiungerebbe infatti già il 21,4%, una percentuale destinata ulteriormente a lievitare<br />
fino al 23% se si aggiungessero gli ultimi aumenti ipotizzati, che domani saranno presentati in Giunta<br />
d'Ateneo. A spiegare perché l'Università sarebbe "fuorilegge" è Stefano Biosa, esponente dello<br />
Spazio Sociale e membro del Consiglio studentesco. Primo documento citato è il Dpr (decreto del<br />
Presidente della Repubblica) numero 306 del luglio 1997, dove all'articolo 5 si legge che «la<br />
contribuzione studentesca non può eccedere il 20 per cento dell'importo del finanziamento or<strong>di</strong>nario<br />
annuale dello Stato (Ffo)», che è la quota a carico del bilancio statale delle spese per il<br />
funzionamento e le attività istituzionali delle università, comprese le spese per il personale e la<br />
manutenzione. «Nel bilancio <strong>di</strong> previsione per il 2007 approvato il 12 <strong>di</strong>cembre scorso - spiega Biosa<br />
- è scritto che "l'ammontare delle entrate per la contribuzione studentesca al netto dei rimborsi (borse<br />
<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o ecc., ndr) è <strong>di</strong> 81,24 milioni <strong>di</strong> euro" e che il Ffo è <strong>di</strong> 373,69 milioni. Per rientrare nel 20%<br />
consentito ci si dovrebbe invece fermare a 74,74 milioni mentre lo stesso bilancio <strong>di</strong>ce che "il<br />
rapporto della contribuzione studentesca sul Ffo è del 21,7%". La cosa non migliora <strong>di</strong> molto se si<br />
prende in esame un Ffo uguale a quello dell'anno scorso, che è <strong>di</strong> 379 milioni - continua Biosa<br />
citando il bilancio - In questo caso, si legge, "il rapporto risulta pari al 21,4%" ma se "si aggiungono<br />
anche le lauree specialistiche, escluse dal conteggio da una delibera della Crui, il rapporto<br />
risulterebbe del 26,4%. Siamo a pagina 18 del bilancio». Un documento che equivale secondo Biosa<br />
ad «un'autodenuncia. Si tratta <strong>di</strong> un atto illegittimo che certifica uno sforamento che senza contare le<br />
specialistiche tocca i 6,5 milioni <strong>di</strong> euro, un reato <strong>di</strong> cui sono complici tutti quelli che hanno firmato il<br />
bilancio e che aumenterà ulteriormente se verranno introdotti gli aumenti annunciati dalla Monari<br />
(prorettore agli studenti, ndr) per i corsi <strong>di</strong> laurea a ciclo unico <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina, Veterinaria, Farmacia,<br />
Architettura e Giurisprudenza». Sommando i 6,4 milioni <strong>di</strong> extragettito fiscale che questo aumento<br />
porterebbe nelle casse d'Ateneo si raggiungerebbero infatti gli 87,64 milioni <strong>di</strong> contribuzioni<br />
studentesche e quin<strong>di</strong> uno "sforamento" ipotetico del 23,1%, sempre senza far rientrare nel calcolo le<br />
specialistiche. «Ora aspettiamo i dati ufficiali delle tasse per il prossimo anno accademico e poi<br />
continua - avremo anche gli ultimi dati <strong>di</strong>sponibili». Sono cifre comunque già troppo alte secondo gli<br />
studenti dello Spazio Sociale. «Il conflitto nell'Università è arrivato al limite - continua Biosa - non ci<br />
sono più me<strong>di</strong>azioni possibili. L'Ateneo ci sta utilizzando come pezze per tappare i buchi del bilancio<br />
che arrivano da Roma, perché gli studenti sono l'unico dato variabile su cui possono giocare». Da qui<br />
l'ipotesi <strong>di</strong> un ricorso al Tar per denunciare l'Università <strong>di</strong> Bologna. Ma cosa accadrebbe se il<br />
tribunale dovesse dare ragione agli studenti? «Il Dpr del '97 non prevede nessun tipo <strong>di</strong> sanzione per<br />
chi superi il tetto del 20% spiega Biosa - però si tratta comunque <strong>di</strong> un reato e una eventuale<br />
sentenza del Tar andrebbe a certificare un atto illegittimo commesso dall'Alma Mater». Un'azione che<br />
non avrebbe, secondo lo Spazio Sociale, cause esclusivamente "bolognesi" ma affonderebbe le sue<br />
ra<strong>di</strong>ci a Roma. «Questa è una delle tante conseguenze della politica messa in atto dal governo, che<br />
UNIVERSITÀ E CONSORZIO FERRARA RICERCHE 28