Almanacco-2016
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ASD POLISPORTIVA POPOLARE<br />
10<br />
ROMA 6 VILLA GORDIANI<br />
La società era molto ben organizzata, anche grazie<br />
ad un sistema di incentivi personali per tutti i tecnici,<br />
i collaboratori e, come detto, gli atleti.<br />
Soprattutto mi fu gradito un sistema di confronto,<br />
che gradualmente innescammo, fra gli allenatori,<br />
superando l’individualismo spesso caratteristica<br />
peculiare dei tecnici di sport.<br />
All’inizio dell’anno sociale venivano stabiliti, fra<br />
tutti i tecnici e con la dirigenza, gli obiettivi e le<br />
strategie per raggiungerli. Venivano stilati i programmi<br />
gare e gli allenatori si assumevano l’onere<br />
di studiare con attenzione, anche perchè la concorrenza<br />
per entrare in squadra era tanta, quando<br />
dovevano arrivare i picchi di forma per i loro atleti.<br />
Non era facile coordinare tutto perchè mentre alcuni<br />
atleti aspiravano a ben figurare nei Campionati<br />
Italiani, o addirittura a livello internazionale, altri<br />
dovevano pur allenarsi bene ma entrare in forma<br />
nei Campionati Societari, nella campestre, nelle<br />
prove multiple o nei campionati su strada prove che<br />
spesso, sia tecnicamente, che cronologicamente<br />
sono lontane le une dalle altre. Ma lì l’obbiettivo<br />
primario era la società e gli allenatori dovevano<br />
adeguarsi.<br />
Il primo anno allenai a Roma ma il secondo anno<br />
dovetti trasferirmi proprio a Frascati e allenare sul<br />
campo “25 Aprile” famoso anche per aver sfornato<br />
tanti campioni. Gianni Marchetti, che era stato dirigente<br />
del settore femminile e allenatore di molte<br />
ragazze validissime in diverse specialità, abbandonava<br />
e io mi trovai, con piacere, a sostituirlo prima<br />
nel ruolo di allenatore, poi in quello di responsabile<br />
del mezzofondo e infine diventai direttore tecnico<br />
del settore femminile, pur continuando a svolgere<br />
le altre due mansioni.<br />
Gli atleti e atlete che erano rimasti a Roma si allenavano<br />
ora con il mio collega di scuola e amico<br />
Lorenzo Baldassini ed io allenavo quelli che venivano<br />
a Frascati e le ragazze che Marchetti mi aveva<br />
lasciato in eredità.<br />
Dopo la scuola mangiavo al volo un panino e partivo<br />
direttamente per il campo dove allenavo fino<br />
alle 18. In quel tempo avevo almeno 25 atleti diversi<br />
(per sesso, per età, per specialità, per valore).<br />
Qualche volta si rimaneva perchè c’era la riunione<br />
che terminava, per fortuna, in una ricca cena collettiva<br />
dove gli animi, dopo le inevitabili discussioni, si<br />
incontravano di nuovo e, grazie alla buona cucina<br />
e al buon vino frascatano, anche il corpo, insieme<br />
allo spirito, riprendeva forma e vigore.<br />
Le ragazze che mi aveva lasciato Marchetti mi colpirono<br />
subito per la loro coerenza, per la passione<br />
Carlo Venini, Irina Provalova, Mauro Pascolini<br />
e per il rigore. Non saltavano un allenamento e<br />
non facevano un lamento sulla durezza degli stessi.<br />
Anche perchè io venivo principalmente dalla velocità<br />
e sulla “quantità” ero piuttosto tenero. In<br />
modo particolare c’era un gruppetto di Juniores<br />
(Sonia Marcotulli, Anna Volpe, Debora Isidori,<br />
Laura Spaziani e Daniela Romalli e poi Mirella<br />
Evangelista, Michela Mari, Firmana Novelli, Alessia<br />
Calì, Laura Brunelli, Daniela Fortunati) che ci ha<br />
dato tante soddisfazioni: per tre anni consecutivi<br />
abbiamo vinto tutti i campionati Italiani di società<br />
nella corsa campestre e nella corsa su strada. I campionati<br />
Italiani di corsa Juniores e Seniores continuammo<br />
a vincerli sempre fino al 1993, ultimo<br />
anno della mia permanenza in Cises con le allieve<br />
(Samantha Petrucci, Luana Petrillo, Paola Gizzi,<br />
Maura Sabbatini, Silvia De Magistris, Licia Guidi,<br />
Elena Di Paola, Simona Perilli). E con i nuovi acquisti<br />
fra le senior che si aggiungevano alle ormai<br />
veterane Gabriella Stramaccioni, Rossella Di Dionisio,<br />
Marisa De Luca.<br />
Anche il settore maschile, con innesti di qualità,<br />
crebbe con il nostro apporto e, proprio in quegli<br />
anni, che ci vedevano in prima fila nella lotta al<br />
doping, convincemmo Sandro Donati a riprendere<br />
ad allenare presso la nostra società nella quale,<br />
d’altronde, era nato.<br />
2015