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Almanacco-2016

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ASD POLISPORTIVA POPOLARE<br />

17<br />

ROMA 6 VILLA GORDIANI<br />

Tommie Smith a Roma accanto a Carlo Maltese<br />

almeno a macchia di leopardo in tutta Italia. Presi<br />

contatti con le associazioni di educazione fisica<br />

(CAPDI), con il Ministero, con gli Enti Locali, con le<br />

associazioni di base, con le scuole.<br />

Nel giro di un paio di anni la situazione in alcune<br />

città italiane, in particolare, a Roma, era cambiata,<br />

almeno la mentalità, la voglia di fare in questo<br />

campo, che era sempre stato ostico, sembrava<br />

stesse mutando.<br />

Naturalmente, come sono sempre stato abituato<br />

nella mia vita, oltre a fare progetti, incontri, teorie<br />

e proposte, sono convinto che bisogna anche<br />

toccare con mano la realtà e conoscerla a fondo,<br />

anche praticamente, se la si vuole cambiare. Allora,<br />

ormai in pensione (avevo insegnato nelle<br />

medie, nelle superiori, all’ISEF), sono tornato a<br />

lavorare nella scuola, ma questa volta era quella<br />

elementare, che in seguito a una delle tante riforme,<br />

adesso chiamiamo “primaria”. Il primo impatto<br />

fu traumatico. Per la maggioranza erano bimbi<br />

che non sapevano fare niente, ma niente sul serio.<br />

E cominciai allora proprio da capo. Da quegli<br />

schemi motori di base che dovrebbero essere<br />

ormai sviluppati dai 6 anni, ma che nei poveri<br />

bambini cittadini e sedentari (compresi i bimbi<br />

cosiddetti nomadi che adesso sono invece stanziali)<br />

non erano nemmeno accennati. Per fortuna ho<br />

trovato delle ottime classi e delle colleghe appassionate<br />

e bravissime che, oltre ad aiutarmi nella<br />

lezione, hanno anche imparato così bene da poter<br />

svolgere la seconda lezione da sole. In pochi anni<br />

abbiamo organizzato decine di corsi di formazione<br />

per gli insegnanti di educazione fisica, che<br />

hanno molto da apprendere sull’argomento proprio<br />

perché le cose da vent’anni a questa parte<br />

sono cambiate radicalmente, e quello che avevamo<br />

studiato all’ISEF non può essere più sufficiente.<br />

Non solo, abbiamo svolto corsi di aggiornamento<br />

(sia di teoria che di pratica), rivolti alle<br />

maestre/i di scuola elementare, infanzia e asili<br />

nido, per un totale di più di 3500 ore.<br />

In questi ultimi dieci anni, attraverso i nostri progetti,<br />

elaborati in seguito a bandi emessi dal MIUR<br />

o dagli Enti locali o anche, semplicemente, con l’eventuale<br />

collaborazione finanziaria delle famiglie, i<br />

bambini della scuola primaria hanno potuto usufruire<br />

di migliaia di ore in più di educazione motoria<br />

svolta con gli esperti laureati in Scienze Motorie<br />

o diplomati ISEF.<br />

La nostra opera ha (per fortuna) stimolato anche<br />

altre Associazioni, Scuole o Assessorati a percorrere<br />

la stessa strada e si può dire che questo processo<br />

può ormai considerarsi irreversibile.<br />

Per tornare all’atletica proprio nel momento in cui<br />

non avevo più atleti adulti da allenare, mi sono<br />

ritrovato con torme di ragazzini delle scuole che si<br />

divertivano da morire a conoscere i gesti dell’atletica.<br />

Gli ostacoli, i salti, i lanci, la corsa (anche<br />

quella di resistenza) sembravano essere più divertenti<br />

dei giochi con la palla. Ma anche l’apprendimento<br />

di un gesto preparatorio era divertente e<br />

aspettato con ansia da questi ragazzini. Allora mi<br />

tornava in mente lo slogan del mio amico Giulio<br />

Bizzaglia: “Anche l’Atletica è un gioco ...e che<br />

gioco!”.<br />

E io ora cosa apprendevo che già non sapessi?<br />

Moltissimo. Tutto un mondo nuovo che mi si apriva<br />

avanti, quanto può essere felice un bambino<br />

che apprende una cosa nuova, quanto è vero che<br />

“tutti i nostri saperi derivano dai sensi”, quanto<br />

può essere più rapido ad apprendere un gesto<br />

complesso un bambino piuttosto che un adulto,<br />

Tommie Smith con Gabriella Stramaccioni e Mauro Pascolini<br />

2015

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