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Nastro Verde: calendario 2013, “Le missioni all’estero”

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Le <strong>missioni</strong> all’estero<br />

Un grande Paese come l’Italia non può isolarsi dal contesto internazionale quando l’ONU,<br />

l’Unione Europea o la NATO chiedono un concorso per far fronte a macroemergenze<br />

internazionali umanitarie come: la pacificazione nelle aree di crisi, l’interposizione tra<br />

fazioni in conflitto fra loro, la difesa dei diritti umani e l’aiuto alle popolazioni colpite da<br />

grandi calamità.<br />

Ecco perché nelle diverse aree di crisi del mondo operano uomini straordinari<br />

dell’Esercito, dei Carabinieri, della Marina, dell’Aeronautica, della Guardia di Finanza<br />

e della Polizia di Stato. E la loro opera sia sotto il profilo operativo, sia sotto<br />

il profilo umano ha avuto un incondizionato riconoscimento internazionale.<br />

Ecco perché l’Associazione Decorati di Medaglia d’Oro Mauriziana<br />

“<strong>Nastro</strong> <strong>Verde</strong>” ha voluto dedicare questo <strong>calendario</strong> alle “Missioni di<br />

Pace”. Anzitutto per onorare i tanti Caduti che portiamo nel cuore e<br />

poi per ricordare ai giovani oggi impegnati in missione che non sono<br />

soli e che vecchi soldati come noi sono orgogliosi del loro impegno.<br />

Il Presidente Nazionale<br />

Generale [CC] Luigi Federici<br />

Le Forze Armate italiane nelle operazioni di sostegno della pace nel mondo<br />

Il 26 agosto dello scorso anno ricorreva il trentennale da<br />

quando i Bersaglieri del 2° Battaglione “GOVERNOLO”,<br />

sbarcavano a Beirut dando inizio al primo intervento,<br />

in armi, dell’Esercito italiano fuori dai confini nazionali<br />

dalla fine della 2^ Guerra Mondiale. È la Missione nota<br />

come “Libano 1” per distinguerla dalla “Libano 2”, altra<br />

missione effettuata sempre in Libano pochi giorni dopo<br />

la conclusione della precedente. Sono queste, due <strong>missioni</strong><br />

di “Peace Keeping” dalle svariate “Operazioni di Sostegno<br />

della Pace” (Peace Support Operations – PSOs) di<br />

vario tipo che negli anni seguenti vedranno impegnate<br />

le nostre Forze Armate.<br />

Il concetto di “Operazioni di Sostegno della Pace” (Peace<br />

Support Operations – PSOs-) è nato nell’ambito delle Nazioni<br />

Unite e con tale termine si includono tutte le forme<br />

di interventi civili e militari tendenti alla prevenzione, gestione<br />

e soluzione di situazioni di crisi internazionali.<br />

La partecipazione alle Operazioni di Sostegno alla Pace<br />

rappresenta oggi uno dei mezzi più efficaci ed incisivi<br />

di politica estera per una Nazione e conferisce concretezza<br />

alla sua politica di sicurezza. L’Italia, dopo un lungo<br />

periodo di “non presenza” dovuto alla sua politica estera<br />

pesantemente condizionata da quella interna, si è via via<br />

resa sempre più visibile passando a ricoprire il ruolo<br />

internazionale che gli spetta fra le potenze mondiali che<br />

“contano” e diventando punto di riferimento dei partner<br />

internazionali nella condotta di difficili operazioni<br />

di “Peace Keeping”.<br />

Già prima degli anni ’80 numerose altre <strong>missioni</strong>, hanno<br />

precedute queste di cui s’è fatto cenno. L’Italia, infatti,<br />

già nel periodo 1958 1978 ha partecipato alla maggiore<br />

parte delle <strong>missioni</strong> di pace nei quattro angoli del mondo,<br />

intervenendo all’ombra della Bandiera dell’ ONU ma<br />

esclusivamente con nuclei di pochi uomini disarmati in<br />

veste di “osservatori”.<br />

Sarà però il 1980 a segnare lo spartiacque fra queste presenze<br />

e quelle armate ed agguerrite quando, nell’ambito<br />

dei chiari “indirizzi di politica militare”, formulati per la<br />

prima volta nella storia repubblicana, il concetto di “difesa<br />

nazionale” delinea per l’Italia uno scenario politicomilitare<br />

non più strettamente legato all’Alleanza Atlantica.

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