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&<br />
GALLURA ANGLONA<br />
Nuova Serie<br />
Aut. Trib. Tempio Pausania n. 4<br />
del 21-12-1960<br />
Proprietà:<br />
Diocesi di<br />
Tempio-Ampurias<br />
Amministratori<br />
Gavino Fancellu<br />
Direttore responsabile:<br />
don Giovanni Sini<br />
giannisini55@tiscali.it<br />
Redazione:<br />
Franco Fresi<br />
Andrea Muzzeddu<br />
Giuseppe Pulina<br />
Gianni Satta<br />
Pietro Zannoni<br />
Tomaso Panu<br />
Gavino Fancellu<br />
AbboNAMeNTi 12 MeSi<br />
ITALIA<br />
ordinario € 20,00<br />
sostenitore € 30,00<br />
benemerito € 50,00<br />
ESTERO<br />
+ spese di spedizione<br />
Anno XXIV<br />
n. 3<br />
29 marzo<br />
giubileo<br />
2016<br />
“<br />
Pasqua 2016<br />
Mons. Ignazio Sanna (Oristano),<br />
“urgente costruire una grammatica etica, basata su valori condivisi”<br />
Èurgente lavorare per costruire una grammatica<br />
etica, basata su valori universalmente<br />
condivisi, perché una società sta in piedi se<br />
dispone d’una base comune. Per costruire questa<br />
base, la Pasqua ci dà ragioni e motivazioni”. Lo afferma<br />
l’arcivescovo di Oristano, monsignor Ignazio<br />
Sanna, nel messaggio indirizzato alla diocesi per le<br />
festività pasquali. Parlando della “professione di fede”,<br />
il vescovo di Oristano rileva che la ripetiamo<br />
ogni anno, nella celebrazione della Pasqua di risurrezione.<br />
Ma qualcosa è cambiato”. “È cambiato il<br />
mondo in cui questa professione di fede viene vissuta”,<br />
prosegue mons. Sanna, per il quale “se, da<br />
una parte, ammettiamo che ‘non possiamo non dirci<br />
cristiani’, dall’altra parte, dobbiamo ammettere<br />
che questo cristianesimo comincia a essere osteggiato,<br />
combattuto, e la secolarizzazione delle credenze<br />
e dei costumi diventa sempre più aggressiva<br />
e invadente”. “La presenza della Chiesa viene sempre<br />
più contestata” e frequentemente ci si chiede<br />
“se serva ancora la Chiesa che annuncia la risurrezione<br />
di Cristo, determina la moralità dei comportamenti,<br />
proietta la felicità nella vita eterna”. “Si mette<br />
in discussione la presenza dei cappellani nell’esercito,<br />
negli ospedali, nelle carceri; del crocifisso<br />
nelle aule pubbliche, di qualsiasi forma di richiamo<br />
confessionale nelle scuole di Stato”, così come “cresce<br />
il numero dei giovani che chiedono lo sbattezzo,<br />
di coloro che scelgono il matrimonio civile o la<br />
semplice convivenza di fatto”, osserva mons. Sanna.<br />
“Spesso – prosegue – la Chiesa che serve, quella<br />
che viene riconosciuta e apprezzata dagli amministratori<br />
della cosa pubblica, è ridotta a un’agenzia<br />
umanitaria per supplire le carenze dello Stato”. “Ma<br />
questa non è la Chiesa di Gesù Cristo”, ammonisce<br />
il vescovo, per il quale “non basta essere religiosi<br />
ma bisogna essere cristiani, non basta essere credenti<br />
ma bisogna essere anche credibili”.<br />
HANNo collAborATo<br />
Sebastiano Sanguinetti<br />
Antonella Sedda - Mariella Nanni<br />
Daniela Astara - Andrea Columbano<br />
Sandro Serreri - Domenico Lecci<br />
Gavino Fancellu - Luca Impagliazzo<br />
Pietro Zannoni - Domenico Degortes<br />
Stefano Bugini<br />
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La Redazione si riserva<br />
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Questo numero di Gallura & Anglona<br />
è stato consegnato alle Poste, per la<br />
spedizione, il 31 marzo 2016.<br />
Mons. Ignazio Sanna<br />
Giubileo dei cori<br />
Gavino Fancellu<br />
Domenica 6 marzo 2016, nella Cattedrale di<br />
Tempio Pausania si è tenuto il secondo importante<br />
giubileo: quello delle corali diocesane.<br />
Erano presenti, nella chiesa cattedrale gremita,<br />
tutti i cori che animano, a diverso titolo, le Sante<br />
Messe domenicali. È stata una celebrazione speciale,<br />
molto festosa e partecipata, anche perché<br />
animata da tutta l’assemblea. Il Vescovo ha precisato<br />
l’importanza della presenza di un coro che<br />
guida l’assemblea per pregare meglio e più profondamente.<br />
Ha chiesto ai diversi cori di insegnare<br />
alla gente a cantare, perché il compito del coro<br />
non deve essere quello di sostituire l’assemblea,<br />
ma di incoraggiarla e di sostenerla nel canto-preghiera.<br />
Ha, anzi, fatto notare, quanto possano essere<br />
tristi le celebrazioni senza canto. Il canto, invece,<br />
è gioia, lode, rendimento di grazie e di gloria<br />
a Dio, proprio attraverso la voce, che è la parte<br />
migliore di noi. Il servizio delle corali, dunque,<br />
è prezioso e ottimo, e fa commuovere. Espande il<br />
cuore e lo riempie di tenerezza, così si può meglio<br />
fare esperienza di misericordia e di amore. Si può<br />
sentire e godere la presenza di Dio. Il vangelo del<br />
padre misericordioso fa comprendere quanto sia<br />
sbagliata l’immagine di Dio trasmessa da certa iconografia<br />
antica, un Dio che osserva dall’alto l’uomo,<br />
quasi a carpirne le intenzioni più nascoste, per<br />
meglio punirlo. E quanto sia, invece, corretta l’immagine<br />
che si desume dalla parabola odierna.<br />
L’immagine del padre che accoglie e che non si<br />
stanca mai di perdonare. Il Vescovo ha incoraggiato<br />
i fedeli ad avvicinarsi al sacramento della Riconciliazione<br />
con sentimenti di gioia, pensando<br />
non tanto ai peccati, ma a Dio, al padre misericordioso<br />
che attende a braccia aperte l’arrivo del figlio<br />
pentito. Non ci si deve spaventare, insomma, dei<br />
propri peccati. Dio ama incondizionatamente tutti.<br />
Ha invitato, inoltre, i sacerdoti ad accogliere i penitenti<br />
con lo spirito della misericordia, perché, ha<br />
detto: “Noi sacerdoti non siamo migliori delle nostre<br />
pecore. Noi abbiamo il compito di guidare la<br />
comunità verso il Signore e ci battiamo il petto per<br />
i nostri peccati. La serenità di ogni cristiano è data<br />
dalla coscienza di non essere perfetto. Ma dal<br />
fatto che conosce chi è il perfettissimo”. Il canto<br />
esprime la misericordia e la bontà di Dio con forte<br />
espressione, ma deve entrare nella vita di ogni<br />
corista per convertirla. Solo così quel canto potrà<br />
risuonare nella vita del cantore e di tutti i fedeli.