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Dossier Cina n° 002

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Il ruggito del Dragone<br />

Manrico Casagrande,<br />

titolare della Audio 4.<br />

to, naturalmente! Oggigiorno, la quasi totalità<br />

dei prodotti in bella vista sugli scaffali<br />

dei tipici retailer audio-video proviene<br />

dall’estremo oriente. Questo vale anche,<br />

importante ricordarlo, per nomi insospettati<br />

e insospettabili, come quelli<br />

americani o inglesi. Non potendoci, anche<br />

noi, sottrarre a questa imprescindibile<br />

realtà, abbiamo pensato bene di ritagliarci<br />

un piccolo spazio di quell’immenso<br />

scaffale adottando uno slogan, che<br />

più di uno slogan è un surrogato di fatti,<br />

molto semplice e immediato: qualità è<br />

prezzo in un binomio inscindibile. Realizzarlo<br />

non è poi così facile! Glielo assicuro!<br />

Il link diretto con i migliori manufacturers<br />

taiwanesi e di Honk Kong è sicuramente<br />

una delle risposte più vicine a soddisfare<br />

la curiosità di molti. Ciò che non è assolutamente<br />

di così facile intuibilità è raggiungere<br />

quest’obiettivo. È evidente che<br />

anche il consumatore europeo benefici<br />

di questi importanti e straordinari vantaggi,<br />

non crede?<br />

Per quanto riguarda la questione dei<br />

vantaggi oggettivi a cui lei fa giustamente<br />

riferimento nella sua domanda,<br />

posso aggiungere che uno di quelli importanti<br />

riguarda, e mi sento di affermarlo<br />

con grande soddisfazione, la customizzazione,<br />

se mi è concesso di usare<br />

questo termine, del prodotto sulla base<br />

dei gusti e delle preferenze dell’utente<br />

finale nel proprio territorio di appartenenza.<br />

Mi spiego: non credendo minimamente<br />

di aumentare la conoscenza<br />

di alcuno nell’affermare che la maggior<br />

parte dei prodotti d’elettronica, o di<br />

consumo in genere, è prodotta con in<br />

mente il “cliente tipo” americano. Del resto<br />

è del tutto ragionevole, se si considera<br />

la questione sulla singola base del<br />

potenziale di vendita. Ciò nondimeno,<br />

tutto questo a cosa conduce? Ebbene,<br />

nella maggior parte dei casi, a un prodotto<br />

con poca fruibilità da parte di<br />

molti! Con Aeron e con tutti gli altri marchi<br />

di casa Audio 4, vedasi TPRogress,<br />

Quiet, Noiz , abbiamo, se non altro, superato<br />

questo fastidioso ostacolo.<br />

Parlando di difficoltà, ci può raccontare<br />

quali possono essere i maggiori<br />

ostacoli nella gestione di un prodotto<br />

di provenienza asiatica?<br />

La prima volta che mi recai in Estremo<br />

Oriente fu circa 26 o 27 anni fa. Ricordo<br />

che mi fermai per oltre un mese: in quell’occasione<br />

mi trovavo a Taiwan! Mi ci<br />

dovetti recare anche perché, a quel tempo,<br />

fatto salvo per il Giappone, Taiwan<br />

era un centro molto importante in campo<br />

internazionale e una delle poche fonti<br />

per l’elettronica d’intrattenimento. A<br />

quest’esperienza ne seguiranno molte<br />

altre che, con gli anni, andranno a profilare<br />

il tono e la timbrica della Audio 4 &<br />

C di oggi. Ho avuto con la <strong>Cina</strong> un rapporto<br />

che mi vede, ormai, cittadino onorario<br />

cinese. A dirla proprio tutta, negli<br />

ultimi anni, la mia presenza in Asia ha<br />

rappresentato più del 50% del mio tempo.<br />

Non poco direi! Naturalmente, in tutti<br />

questi anni ho avuto l’opportunità di relazionarmi<br />

con numerose aziende del<br />

settore; e non è stato solo a Honk Kong o<br />

a Taiwan. A proposito della <strong>Cina</strong>! Sapevate<br />

che la <strong>Cina</strong> ha un territorio cinquantadue<br />

volte più esteso dell’Italia? Avete<br />

mai provato l’estenuante esperienza di<br />

individuare un buon fornitore in Italia, il<br />

nostro Paese?<br />

Le difficoltà sono indubbiamente molte,<br />

anche se è possibile raggiungere risultati<br />

interessanti se si vuole. È certo che si devono<br />

assicurare delle posizioni inderogabili<br />

che, tra le tante, non possono escludere:<br />

un’ottima conoscenza del territorio<br />

e delle sue leggi; l’infrastruttura commerciale<br />

e il trade internazionale; una sede<br />

fissa, anche se piccola, con personale (Audio<br />

4 possiede una sede a Shangai con<br />

dipendenti locali); laboratorio di ricerca<br />

con personale qualificato; strumentazione<br />

per il controllo della qualità, ecc.<br />

Per concludere, quale e quanta influenza<br />

ricopre l’Oriente nella demistificazione<br />

del product mix dell’Audio<br />

4 & C. srl.?<br />

Sarò banale! Così come in Brasile esistono<br />

le banane e in Africa gli ananas, in<br />

Estremo Oriente esiste l’elettronica. È difficile<br />

prescindere da questa consapevolezza!<br />

Ciò nonostante sono ancora in<br />

molti a non considerare quanto, per produrre<br />

elettronica, sia divenuta assolutamente<br />

necessaria la presenza di fonti certe<br />

sia per il reperimento delle materie<br />

prime sia per la trasformazione dei semilavorati.<br />

Senza quest’ultimi l’assemblaggio<br />

del prodotto finito non può che rimanere<br />

una sterile ed utopica concezione.<br />

Non parliamo poi dei prezzi!<br />

Il perseguimento di alcune semplici seppur<br />

rilevanti regole può aiutare a condurre<br />

un’azienda ad esercitare una corretta<br />

politica di prodotto, salvaguardando sia il<br />

prezzo sia la qualità intrinseca. Ci auguriamo<br />

di potere essere un riferimento importante<br />

per la soddisfazione dei desideri<br />

tecnologici di molti!<br />

l’affair ci parla sì di un paese che<br />

ha raddoppiato le esportazioni negli<br />

USA nell’arco degli ultimi cinque<br />

anni ma che riesce ad investire<br />

in ricerca scientifica in un anno la<br />

stessa somma che spende la sola<br />

Siemens europea (10.7 miliardi di<br />

dollari). Per questo la <strong>Cina</strong> è anche<br />

terra di conquista degli investimenti<br />

stranieri (oltre 53 miliardi<br />

di dollari) mentre nessuna delle<br />

multinazionali del paese riesce ad<br />

entrare nella top 500 mondiale!<br />

Riportando il discorso all’interno<br />

degli ambiti più consoni a questa<br />

rivista, va detto che uno dei risvolti<br />

positivi del processo industriale<br />

cinese, specialmente per<br />

quello che riguarda l’economia<br />

delle aree legate alla zona di Honk<br />

Kong e dunque alla produzione di<br />

elettronica di consumo, è l’apparizione<br />

di marchi e prodotti orgogliosamente<br />

e originalmente cinesi,<br />

nati in fabbriche che nulla hanno<br />

da invidiare all’occidente.<br />

Un’azienda come la Jinlang Audio<br />

è indiscutibilmente tra i migliori<br />

produttori in assoluto di elettroacustica<br />

in <strong>Cina</strong>. La finitura dell’ebanisteria<br />

come anche l’attenzione<br />

al dettaglio e al quality control<br />

è totalmente fuori discussione,<br />

come la grande passione audiofila<br />

del management .<br />

C’è da aggiungere che il prodotto<br />

Jinlang è il frutto comunque di interfaccia<br />

creativa con partner occidentali<br />

di consolidata esperienza<br />

e dunque decisamente non rientra<br />

nel campo dei “tarocchi” o come<br />

si dice a Roma, delle “sòle”.<br />

Un altro produttore di tutto rispetto,<br />

benché coinvolto nell’affaire<br />

Lector, è la Xindak, nata nel 1988<br />

e che praticamente da subito ha<br />

saputo creare prodotti di tipo originale<br />

(anche nel design) oltre a<br />

sviluppare per terzi. La linea di<br />

amplificazione dell’ultima generazione<br />

della casa è contraddistinta<br />

da un design originale, da una topologia<br />

circuitale forse non originale<br />

ma non palesemente copiata<br />

e da prestazioni di tutto rispetto in<br />

relazione al prezzo, in omaggio al<br />

detto di Henry Ford…<br />

QUANDO C’È<br />

VERO PROGRESSO?<br />

Ritorniamo dunque alle parole del<br />

presidente della più grande multinazionale<br />

mondiale nel campo degli<br />

autoveicoli: è il tempo di tirare<br />

delle conclusioni almeno momentanee,<br />

e pur non tirandomi indietro<br />

(e lungi dal voler tirare un colpo al<br />

cerchio e uno alla botte) non posso<br />

che perorare in parte la causa di<br />

ciascuno dei contendenti: come<br />

spesso accade nessuno ha ragione e<br />

tutti hanno ragione.<br />

Di certo c’è che la proprietà intellettuale<br />

va difesa e che in <strong>Cina</strong> dovranno<br />

imparare a farlo; di certo<br />

c’è che la possibilità di produrre a<br />

basso costo (ma con quale qualità?)<br />

ha attratto gli investitori occidentali:<br />

hanno poi questi riversato<br />

parte delle economie così ottenute<br />

sul consumatore finale?<br />

Di certo, ancora, c’è che quella parte<br />

propositiva dell’industria cinese,<br />

quella cioè che vuole vivere di vita<br />

propria e non di luce riflessa, ha<br />

sfornato prodotti forse dal ridotto<br />

appeal estetico, forse dal nome improbabile<br />

ma certamente dal rapporto<br />

qualità/prezzo interessantissimo<br />

(vedi i casi di Vincent e Aurum<br />

Cantus e le positive prove apparse su<br />

questo giornale) in omaggio alle parole<br />

di Henry Ford.<br />

Piuttosto mi sembra importante sottolineare,<br />

proprio in ragione dell’inevitabile<br />

successo presente e futuro<br />

del prodotto made in China, che<br />

la partita, la grande sfida globale si<br />

sposterà sul fronte della qualità intesa<br />

come elemento determinante<br />

di un prodotto.<br />

Il basso costo, pur importante sempre,<br />

è l’elemento decisivo in quei<br />

prodotti dove la qualità non è un elemento<br />

chiave; esattamente al contrario<br />

accade lì dove l’elemento<br />

qualitativo determina la natura del<br />

prodotto. In parole più semplici il<br />

mercato si dividerà (e si sta dividendo)<br />

in prodotti economici di bassa<br />

qualità e prodotti di alta qualità relativamente<br />

costosi. Le chance dei<br />

produttori che non possono competere<br />

con le capacità produttive a basso<br />

costo cinesi sono tutte là, nel produrre<br />

prodotti in cui il fattore “qualità”<br />

traspare.<br />

A noi consumatori poi la possibilità<br />

di decidere, con l’ultima parola: o<br />

di qua o di là!<br />

SUONO • dicembre 2003 39

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