Dossier Cina n° 002

Il ruggito del Dragone
relativa alla conformità europea
(CE). In futuro, visto che la Cina
è entrata nel WTO, i produttori cinesi
si dovranno rassegnare a pagare
le licenze per i brevetti.
5. Pirateria in varie forme
- Contraffazione pura e semplice,
in Cina ci sono miriadi di B&W e
di Dynaudio e di altri prodotti falsificati.
Addirittura i nostri amici
di Firenze della Audiomatica hanno
trovato dei moduli Clio con
stampigliatura ben visibile made
in Florence, Italy ma effettivamente
made in China. Mauro Bigi
(Audiomatica) raccontava che anche
una nota rivista hi fi di Hong
Kong si è ritrovata con decine di
migliaia di sue riviste “clonate”,
ossia scansionate e stampate abusivamente!!!
- Copie più o meno spudorate di
prodotti di pregio ma con un marchio
proprio; anche qui non si
contano le “Clonus Faber” come
le Simil-Proac , Wilson , e
così via...
Il livello qualitativo è anche qui
molto vario, dal decente al pessimo.
Molto diffusi sono i cloni (si
fa per dire) di driver di pregio:
Dynaudio, Eton, Focal, SEAS,
Scan-Speak etc...
Ci sono evidentemente operatori
occidentali del settore che in alcuni
casi diventano complici di
(quasi) falsificazioni e/o proposte
al limite della legalità che, come
minimo, rischiano di ledere l’interesse
del produttore originale (che
ha speso fior di quattrini in R&D
per fare un prodotto di grande pregio
reale, non solo apparente)
nonché il consumatore non consapevole,
colui cioè che crede di acquistare
una cosa ma ne acquista
una apparentemente identica o
molto simile.
Dragone
Non vi è dubbio
che la Cina sia, in termini
di elettronica di consumo,
il paese emergente,
la nuova frontiera
produttiva.
Questa è la storia
di uno sviluppo rapido
e sbalorditivo, del trionfo
del falso che sembra vero
ma anche di opportunità
straordinarie, sfruttate
dall’Occidente.
(seconda parte)