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OZ MAGAZIONE: psichedelia e surrealismo

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Con Kesey e tutto quello che gli<br />

girava attorno, cominciò a diffondersi la<br />

consapevolezza dell’estasi come legittima<br />

necessità umana, altrettanto necessaria<br />

per la nostra salute psicofisica quanto potrebbe<br />

essere dormire o mangiare. Negli<br />

anni Sessanta tutto si espanse: le nuove generazioni<br />

rinunciarono ai valori e ai dogmi<br />

cari alla società per affidarsi alla ricchezza<br />

dell’esperienza. Gli Hippies, per esempio,<br />

si lasciarono andare all’assunzione di droghe,<br />

costituirono comunità di amore-libero<br />

in una ricerca che per quanto maldestra, fu<br />

limpida e spirituale.<br />

Non a caso ciò che questa generazione<br />

sosteneva, era la meraviglia estetica<br />

come stato naturale dell’essere umano.<br />

Estasi è la sensazione di abbandono alle vibrazioni,<br />

alle visioni che portano al di fuori<br />

del cosiddetto sé; estati è l’esperienza di<br />

piacere/dolore che purtroppo non può durare<br />

a lungo, perché, come è scritto nella<br />

Bibbia, “nessuno può vedere Dio e rimanere<br />

vivo”. Nonostante questa precarietà<br />

dell’estasi è pur sempre vero che l’immersione<br />

temporanea in essa, attraverso l’uso<br />

di droghe o, come vedremo, attraverso la<br />

creazione o fruizione di arte, può trasformare<br />

la nostra normale consapevolezza e<br />

la nostra visione del mondo in qualcosa di<br />

nuovo, di luminoso e di trasparente.<br />

E’ proprio questo tipo di concezione<br />

che è alla base del movimento<br />

psichedelico. Troppo spesso e troppo<br />

facilmente però, quest’ultimo<br />

viene affiancato a temi quali<br />

l’abuso di acidi o droghe,<br />

oppure alle cosiddette<br />

storie di “sballati” degli<br />

anni Sessanta. Nonostante<br />

sia vero che la <strong>psichedelia</strong><br />

abbia le sue radici in questo<br />

tipo di realtà “drogate”, essa<br />

assume significati più profondi<br />

nel momento in cui si amplia il discorso<br />

ad una visione generale e alle<br />

sfaccettature del termine: la <strong>psichedelia</strong><br />

non come genere ma come sensibilità,<br />

non come sistema di regole ma come assoluta<br />

apertura agli eventi. La <strong>psichedelia</strong><br />

come bussola sempre orientata verso<br />

la ricchezza neurologica, mentale, emotiva,<br />

psico-chimica che gli esseri umani<br />

possiedono in sé.<br />

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