Dark Laughter_anteprima

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le notti erano serene e i pesci mordevano l’esca. Accendevano un fuoco con la legna trasportata dalla corrente e si sedevano intorno dopo aver lanciato la lenza per i pesci gatto. C’era un posto sul fiume, quattro miglia a monte, dove un tempo, nei giorni di piena del fiume, sorgevano una piccola segheria e un deposito di legna per alimentare di combustibile i battelli e i due andavano là. Era una lunga passeggiata e né Sponge né sua moglie erano giovanissimi, ma entrambi erano asciutti, tenaci e avevano il whisky di mais a tenerli su lungo la strada. Il whisky non aveva il colore di quello commerciale, ma era limpido come l’acqua e molto aspro, bruciava in gola e il suo effetto era rapido e persistente. Quando erano fuori per passare una di queste nottate, appena raggiunto il loro luogo di pesca preferito, raccoglievano la legna per accendere il fuoco. Allora era tutto a posto. Sponge aveva detto dozzine di volte a Bruce che sua moglie non aveva paura di nulla. «È dura come un fox terrier» diceva. Alla coppia erano nati, tempo addietro, due figli e il primo, il maschio, si era tranciato una gamba saltando su un treno. Sponge spese duecentottantadollari in dottori ma avrebbe fatto meglio a risparmiare il denaro. Il giovane morì dopo sei settimane di sofferenza. Quando parlava dell’altro figlio, una bambina scherzosamente chiamata “Cimice”, Martin diventava un po’ agitato e masticava tabacco con più vigore del solito. La piccola era stata una bambina terribile fin dall’inizio. Non c’era niente da fare con lei. Non si poteva tenerla lontano dai ragazzi. Sponge ci provò, sua moglie ci provò, ma che ne avevano ricavato? Una volta, la notte di un giorno di paga del mese di ottobre, Sponge e sua moglie, che erano stati sul fiume nel loro luogo di pesca preferito, rincasarono alle cinque del mattino seguente, tutti e due ancora un po’ sbronzi. Cosa pensava Bruce Dudley che potevano aver trovato, entrando? Tenete presente che “Cimice” aveva solo quindici anni. Bene, Sponge era entrato in casa prima di sua moglie e lì, sul nuovo tappeto di stoffa nel corridoio c’era la ragazza addormentata e, vicino a lei, un giovane anche lui addormentato. 2
Che sfacciataggine! Il ragazzo era un tale che lavorava nel negozio di alimentari di Mouser. Ora non viveva più a Old Harbor. Sa il cielo cos’era accaduto di lui. Quando il giovane si svegliò e vide Sponge cha stava lì, con la mano sul pomello della porta, saltò in piedi come un fulmine e se la filò, quasi abbattendo Sponge mentre si precipitava attraverso la porta. Sponge gli sparò un calcio ma lo mancò. Era sbronzo alla grande. Poi Sponge si scagliò su “Cimice”. Si mise a scuoterla finché i suoi denti non cominciarono quasi a sbatacchiare; ma che pensava, Bruce: che aveva forse urlato? Non lei! Qualsiasi cosa possiate pensare di “Cimice”, era una ragazzina combattiva. Aveva quindici anni quando Sponge la malmenò quella volta. La picchiò per bene. Ora era in una “casa” di Cincinnati, pensava Sponge. Di tanto in tanto scriveva una lettera alla madre e nella lettera raccontava sempre bugie. Quello che diceva era che lavorava in un negozio ma erano cavolate. Sponge sapeva che era una frottola perché aveva avuto una soffiata su di lei da un uomo che un tempo viveva ad Old Harbor ma che ora lavorava a Cincinnati. Una notte costui era andato in una “casa” e aveva visto “Cimice” lì che faceva il diavolo a quattro con un mucchio di ricchi giovinastri di Cincinnati, ma lei non l’aveva visto. L’uomo si era tenuto in disparte e più tardi aveva scritto di lei a Sponge. Quello che diceva era che Sponge doveva provare a mettere in riga “Cimice”, ma a che scopo darsi tanto da fare? Non aveva forse preso quella strada fin da quando era bambina? E se si andava ad approfondire completamente la questione, perché quel tizio non si faceva gli affari suoi? Che ci faceva poi lui in un posto del genere, lui che si dava tante arie? Avrebbe fatto meglio a ficcare il naso nei fatti di casa sua. Sponge non aveva neanche fatto vedere la lettera alla sua vecchia. Che necessità c’era che si arrabbiasse anche lei? Se voleva credere a quella cavolata che “Cimice” avesse un buon lavoro in un negozio, perché non farglielo credere? Se “Cimice” una volta o l’altra veniva a casa sua per una visita, come sempre scriveva a sua madre che qualche giorno forse avrebbe fatto, Sponge non avrebbe mai fatto capire che lui sapeva. 3
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Page 8: La vecchia di Sponge era a posto. Q

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