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senza chiedersi quanto esse siano vere, presunte vere o<br />
addirittura leggende metropolitane. Ed è proprio su questo<br />
processo di elaborazione che le realtà giornalistica poggiano<br />
la base fondamentale <strong>del</strong> loro successo e seguito<br />
con l’ovvia conseguenza materiale di sponsor al seguito<br />
di radio per un’audience più corposo, di un numero di visiste<br />
più elevate sui pezzi pubblicati sui siti internet con<br />
tanto di pubblicità che paga i click effettuati, con la notorietà<br />
che si acquisisce matematicamente nel circuito che<br />
porta quindi ad essere presente con interventi extra su<br />
radio, tv e quant’altro. Chiariamo subito che tutto questo<br />
è perfettamente legale ed è la logica di una strategia commerciale<br />
però....però qui stona qualcosa. Stona il fatto che<br />
tale circuito è praticamente monopolizzato da addetti che<br />
<strong>del</strong>la Lazio gliene frega meno di zero dal punto di vista affettivo.<br />
Perchè invece frega molto dal punto di vista di opportunità<br />
professionale. L’attaccare per primi la Lazio<br />
sapendo <strong>del</strong> malcontento stabile nei confronti <strong>del</strong>la dirigenza<br />
che gestisce il club, è una tattica talmente consolidata<br />
che porta risultati automatici e mai <strong>del</strong>udenti. Tutto<br />
però a patto che tale malcontento si alimenti sempre quotidianamente<br />
soprattutto quando le cose vanno bene per<br />
la Lazio perchè altrimenti il tifoso potrebbe travasare dentro di sè<br />
una dose massiccia di positività che andrebbe poi a cozzare con<br />
i risultati d’interesse che invece è il pane quotidiano di chi lavora<br />
in certi cirtuiti viziosi. La vicenda Lulic è lapalissiana per comprendere<br />
come un giocatore in zona mista venga preso d’assedio dalla<br />
stampa romanista in virtù <strong>del</strong>le sue dichiarazioni su Rudiger, e la<br />
stampa laziale invece di far uscire in quel momento “er core laziale”<br />
cercando di contrapporsi a difesa <strong>del</strong> giocatore, rimane a guardare<br />
e prende appunti pronta anzi ad essere lei la prima a mettere in risalto<br />
tutto per bruciare sul tempo i colleghi giallorossi. La verità<br />
amara è che quasi tutti sono sotto la stessa bandiera editoriale,<br />
che spesso c’è lo scambio degli interventi in radio con radio dai colori<br />
opposti, divise in realtà da un corridoio di 2 metri dentro la<br />
stessa palazzina, con giornalisti di carta stampata che a turno intervengono<br />
in questa o l’altra radio, dove basta scrivere un solo<br />
articolo per soddisfare siti internet, radio e tv <strong>del</strong>la stessa linea editoriale.<br />
E tutto questo avviene perchè il 95% dei giornalisti sono<br />
semplicemente dei pubblicisti e quindi non vivono esclusivamente<br />
di questa professione ma hanno anche altre attività lavorative remunerate.<br />
Di giornalisti professionisti, cioè quelli che scrivono per<br />
un giornale a tempo pieno, ne esistono molto pochi, il resto è sottocultura<br />
giornalistica che riduce tutti alla corsa all’arrivismo, al diventare<br />
il nuono Brera o il nuovo Gianni Mura o l’esperto di mercato<br />
o di contabilità sportiva. La gogna mediatica sulla Lazio rende<br />
tanto, rende e fa felici tutti, al contrario, una strategia positiva rende<br />
pochissimo, quasi niente anzi si rende molto, in fatto di insulti, di<br />
minacce, di offese, quelle sì se ne incamerano in quantità industriale.<br />
Non importa se la news sia falsa o parzialmente<br />
vera, basta romanzarla un pò e metterci dentro ciò che il<br />
tifoso incazzato vuole sentire, cioè l’errore societario, il<br />
dilettantismo societario, l’incompetenza societaria,la non<br />
lazialità societaria, il non voler far crescere il club. Una<br />
<strong>del</strong>le colpe più gravi di questa società secondo l’ambiente<br />
è quella di non trasmettere emozioni o sentimenti che<br />
sono alla base <strong>del</strong> tifo e <strong>del</strong> gioco <strong>del</strong> calcio, poi però l’addetto<br />
ai lavori di stampo specificatamente laziale tutto fa<br />
meno che metterci i sentimenti in ciò che pubblica, ma<br />
solo <strong>del</strong> cinismo che cozza con lo scrivere cor “Core Laziale”<br />
che invece dovrebbe essere l’unica forte base per<br />
fare il giornalista al seguito <strong>del</strong>la Lazio soprattutto in<br />
quelle realtà nate e cresciute per serguire H24 la Lazio e<br />
non il resto. Non vi si chiede di mentire, ma vi si chiede<br />
buon senso in certe situazioni, senza inventare, senza<br />
gonfiare,e se davvero provate emozioni e sentimento per<br />
la Lazio, allora evitate gli arrivismi a tutti i costi con l’inevitabile<br />
danno nei confronti di chi dite di amare.