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marzo-aprile - Carte Bollate

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dossier<br />

genitorialità<br />

Visto dai detenuti, visto dai figli: restare una famiglia nonostante...<br />

Quando mamma<br />

o papà sono in cella<br />

“ tagliare la comunicazione con i propri familiari: questo<br />

fa il carcere. E ognuno reagisce a suo modo al<br />

profondo senso di colpa. C’è chi non vuole più vedere<br />

i figli, chi dorme tutto il giorno, chi racconta<br />

bugie, ci sono famiglie che vanno in pezzi. E invece devi continuare<br />

a pensarti genitore, nonostante tutto”. E’ la testimonianza<br />

di Antonella, una ex detenuta che ha vissuto il carcere<br />

con figli piccoli.<br />

L’arresto di un padre o di una madre è un’esplosione nella vita<br />

di una famiglia, nei rapporti tra i suoi componenti e, dal punto<br />

di vista del sistema penitenziario, assumere il punto di vista<br />

dei bambini e proteggere il rapporto con i genitori è un salto<br />

culturale che richiede tempo e competenza.<br />

Innanzitutto i numeri: ogni anno nell’Unione Europea più di<br />

700 mila bambini e ragazzi vengano separati, a causa di un<br />

arresto, da uno o da tutti e due i genitori. I dati del Dap, assolutamente<br />

per difetto, dicono che, al primo semestre del<br />

2008, risultava che in Italia 19.091 detenuti avessero figli (da<br />

uno a sei), mentre 1304 erano le madri detenute, e 58 quelle<br />

che vivono in carcere insieme al loro bambino fino ai 3 anni.<br />

In verità la stima delle associazioni che si occupano di questi<br />

temi porta a una cifra di circa 70 mila i figli di genitori dete-<br />

nuti. Un esercito che vive di riflesso la detenzione: l’arresto è<br />

una cesura traumatica e non di rado comporta una lesione e<br />

un conflitto dentro la famiglia. L’Italia sulla carta si è dotata di<br />

strumenti come la legge Finocchiaro che dovrebbe evitare il<br />

carcere alle donne con figli piccoli e altre norme che tutelano<br />

la genitorialità in carcere. In concreto i però sono molti: la<br />

legge Finocchiaro concede un’ampia discrezionalità al giudice<br />

che si traduce, soprattutto per le donne straniere, in un’estrema<br />

difficoltà, se non all’impossibilità di ottenere misure alternative.<br />

Una nuova legge che mira a evitare il carcere per<br />

donne che abbiano i figli sotto i dieci anni o a far scontare loro<br />

la pena in case famiglia sul modello dell’Icam di Milano giace<br />

ancora in Parlamento.<br />

E poi c’è tutto il capitolo che riguarda i figli fuori dal carcere:<br />

tempi e spazi di quel momento delicatissimo che è il colloquio,<br />

modalità, accoglienza negli istituti di pena da parte<br />

del personale di custodia. In Italia ci sono buone esperienze<br />

- <strong>Bollate</strong> è una di queste - ma, tra progetti non rifinanziati e<br />

carenze di operatori, il risultato resta quantomeno zoppicante.<br />

E le testimonianze che compongono questo dossier ben lo<br />

raccontano.<br />

a.s.<br />

carte<strong>Bollate</strong><br />

13<br />

Stefano g. paveSi / agenzia contraSto

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