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TraKs Interview 004

Arriva il nuovo numero di TRAKS INTERVIEW, con in copertina i Modena City Ramblers e all'interno interviste esclusive con Ottodix, Droning Maud, VonDatty, Thomas Dylan e un servizio sul progetto TEN!

Arriva il nuovo numero di TRAKS INTERVIEW, con in copertina i Modena City Ramblers e all'interno interviste esclusive con Ottodix, Droning Maud, VonDatty, Thomas Dylan e un servizio sul progetto TEN!

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indignato, per esempio ”La Luna di<br />

Ferrara” o “Peppe e Tore”. Non siamo<br />

cambiati. Manteniamo sempre alta la<br />

soglia dell’attenzione e dell’indignazione,<br />

discutiamo e ci confrontiamo spesso<br />

su fatti di cronaca e teniamo sempre<br />

aperta, per dirla in maniera poetica,”una<br />

finestra sul mondo”. Stavolta però è<br />

stato naturale parlare di altro e il disco<br />

si chiude con “Quacet putein”, una dolce<br />

ninna nanna di un padre a un figlio.<br />

Che spera cresca in un mondo migliore<br />

rispetto a quello che gli stiamo lasciando.<br />

Dovessi definire a volo d’uccello le<br />

sonorità di questo disco direi che ci<br />

sono più Balcani che Irlanda. Da dove<br />

nascono questi equilibri?<br />

Direi che hai completamente ragione,<br />

vi sono “più Balcani che Irlanda” in<br />

“Mani come rami, ai piedi radici”. Sicuramente<br />

certe sonorità sono anche<br />

figlie di collaborazioni avvenute nel<br />

tempo. In passato abbiamo diviso il<br />

palco con Goran Bregovic e Kocani Orkestar<br />

e, in tempi più recenti, ci siamo<br />

esibiti sul palco del primo maggio con<br />

la Fanfara Tirana. Era inevitabile che<br />

certe sonorità avessero degli influssi<br />

sulla nostra composizione e così è stato,<br />

anche se la cellula irlandese, mi preme<br />

dire, è nel nostro dna e non la abbandoneremo<br />

mai.<br />

Come nasce “Sogneremo pecore elettriche”?<br />

È un testo un po’ atipico per la nostra<br />

produzione, in effetti. Era nato in inglese<br />

e poi abbiamo cercato di trasporlo in<br />

italiano. Il ritornello fa riferimento al<br />

romanzo di dick (“Do androids dream of<br />

electric sheep?”) ed è una canzone sul<br />

mutamento dell’uomo che perde progressivamente<br />

la sua natura, appunto,<br />

”umana” a causa del vorticoso progresso<br />

tecnologico.<br />

Da dove ha origine la collaborazione<br />

con i Calexico?<br />

Stimiamo da anni la band ed e’ capitato<br />

che prendessimo il loro sound come<br />

ispirazione quando ci apprestavamo<br />

ad arrangiare dei brani. Si prenda, per<br />

esempio, l’arrangiamento di ”Malavida”,<br />

contenuto su ”Tracce clandestine”.<br />

Dal fantasticare a organizzare un featuring<br />

della band il passo è stato breve<br />

e naturale. Uno di noi aveva collaborato<br />

coi Sacri Cuori, band romagnola validissima<br />

che ha collaborato con i Calexico,<br />

ma anche con Los Lobos, Marc Ribot<br />

e Vinicio Capossela. Abbiamo chiesto<br />

ad Antonio Gramentieri, chitarrista<br />

della band, di scrivere una vera e propria<br />

mail di “presentazione”, per così<br />

dire, e inviarla a Joey dei Calexico. Ci<br />

siamo poi incontrati in occasione di un<br />

gig dei Calexico a bologna e abbiamo<br />

consegnato loro una chiavetta usb con<br />

il brano ”Ghost Town”. Dopo poche settimane<br />

i ragazzi dei Calexico ci hanno<br />

inviati degli interventi musicali formidabili<br />

e il brano ha preso la forma che<br />

potete sentire nel cd. Non ti nascondo<br />

che a noi piacerebbe molto se questa<br />

collaborazione sfociasse, non so, in un<br />

tour assieme… vedremo.<br />

Che cosa vi piace della musica italiana<br />

di oggi?<br />

Ti evito la filippica da classico musicista<br />

quasi cinquantenne che di solito<br />

a questa tipologia di domanda parte<br />

con la giaculatoria: ”Eh ai nostri tempi<br />

c’erano più locali, paghe migliori, più<br />

attenzione eccetera”. Tutte cose vere e<br />

sacrosante ma purtroppo non v’è molto<br />

da fare. Se mi chiedi se vi siano nuovi<br />

artisti validi ti rispondo che la musica<br />

buona c’è, c’è sempre stata e sempre ci<br />

sarà. Quella ha a che fare con l’urgenza<br />

espressiva, la voglia di emergere, di<br />

“urlare” qualcosa e non vedo differenze<br />

fra il musicista attuale, quello del ‘500<br />

o quello del futuro lontanissimo. Su<br />

cosa “non ci piace” della musica italiana,<br />

credo che ogni<br />

Rambler potrebbe<br />

stilarti una sua personale<br />

classifica. A<br />

me non piace il filone,<br />

a mio avviso costruitissimo,<br />

dell’indie<br />

italiano, però<br />

devo ammettere che<br />

vi sono degli artisti<br />

interessanti anche<br />

in quel genere. Se<br />

devo farti due nomi<br />

interessanti, a prescindere<br />

da etichette<br />

che lasciano il tempo che trovano, direi<br />

Levante e Brunori.<br />

Fosse stato concepito già in epoca<br />

Trump questo disco sarebbe diverso?<br />

Probabilmente si, però credo che se si<br />

scrive una brutta canzone, poco ”sentita”<br />

su Trump… come dire, Trump<br />

rimane ”in sella” e purtroppo anche<br />

la brutta canzone! Non vogliamo correre<br />

il rischio di sembrare dei ”forzati<br />

dell’impegno”. la nostra storia dimostra<br />

da che parte stiamo e brani impegnati<br />

li abbiamo sempre scritti e sempre li<br />

scriveremo. Il tour che sta per partire,<br />

inoltre, è un vero e proprio viaggio<br />

che attraversa tutta la nostra carriera<br />

e vi diamo una piccola chicca: oltre a<br />

presentare il nuovo cd e suonare i nostri<br />

classici, celebreremo i vent’anni del<br />

nostro fortunato cd ”Terra e Libertà”,<br />

uscito nel 1997. Ne vedrete delle belle!<br />

6<br />

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