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piega che voleva dare alla sua<br />
esistenza.<br />
Da circa un anno, dal 28<br />
agosto 1996, giorno in cui<br />
era stato ufficializzato il suo<br />
divorzio da Carlo, stava vivendo<br />
in uno stato d’animo<br />
che assomigliava molto<br />
alla felicità. A poco a poco<br />
era arrivato a compimento<br />
quel processo di maturazione<br />
iniziato da tempo. Cessate<br />
le ripicche e il sacrosanto<br />
desiderio di rivalsa nei<br />
confronti di chi l’aveva fatta<br />
tanto soffrire, era cominciato<br />
per Diana un momento<br />
positivo che l’aveva portata<br />
anche ad abbracciare cause<br />
umanitarie come la battaglia<br />
anti-mine, il sostegno<br />
agli ammalati di Aids, ai senzatetto,<br />
ai bambini orfani e<br />
ammalati.<br />
Senza pretendere di assurgere<br />
alla santità, tanto<br />
più che non aveva alcuna<br />
intenzione di rinunciare alle<br />
gioie della vita, Diana era intenzionata<br />
a sfruttare il carisma<br />
della sua immagine per<br />
dedicarsi a quanti soffrono.<br />
Memore anche dell’insegnamento<br />
di Madre Teresa<br />
di Calcutta, l’incontro con la<br />
quale, avvenuto nel 1992 nel<br />
convento romano della santa<br />
degli ultimi, aveva segnato<br />
profondamente la sua vita.<br />
Una consorella della Santa<br />
ha riferito che, nel corso<br />
dell’incontro con lady Diana,<br />
Madre Teresa disse alla<br />
principessa: «Se vuoi salvare<br />
i tuoi figli, fai conoscere<br />
loro la povertà, portali a dare<br />
affetto a chi è disperato,<br />
a chi soffre. Accompagnali<br />
sotto i ponti del Tamigi, dove<br />
dormono tanti senzatetto<br />
al freddo…». E Diana seguì<br />
quell’insegnamento, anche<br />
mettendo se stessa al<br />
servizio di quanti avevano<br />
bisogno di lei, dando la sua<br />
voce a chi non poteva far<br />
sentire la sua.<br />
Il 6 settembre 1997 la Gran Bretagna saluta Diana con<br />
solenni funerali, trasmessi in diretta in tutto il mondo.<br />
Seguono il feretro fino all’Abbazia di Westminster, da sin.,<br />
il principe Carlo, il figlio Harry, il conte Spencer, fratello di<br />
Lady D, il primogenito William e il principe Filippo.<br />
Da Buckingham Palace<br />
alla Reggia di Venaria<br />
Fra le molte iniziative volte a tener viva la memoria della<br />
principessa triste, citiamo due delle più significative.<br />
A Londra, Buckingham Palace, la residenza ufficiale dei<br />
sovrani britannici dal 1837, come ogni estate ha aperto<br />
le sue porte al pubblico, mentre i reali soggiornano a Balmoral.<br />
Ma quest’anno c’è una grande novità: per la prima<br />
volta, infatti, è stata aperta al pubblico la “stanza segreta”<br />
di Lady Diana. I visitatori possono ammirare - tra le altre<br />
cose - varie immagini che la ritraggono con i figli, William<br />
e Harry, foto cui era particolarmente legata. Tra le curiosità<br />
esposte sulla scrivania della principessa, una valigetta con<br />
il suo nome scritto a penna, forse da lei stessa, che contiene<br />
una collezione di musicassette,<br />
la colonna sonora<br />
della sua breve vita.<br />
In Italia, alla Reggia di Venaria<br />
(TO) è possibile visitare,<br />
fino al 28 gennaio<br />
2018, la mostra Lady Diana.<br />
Uno spirito libero, curata<br />
da Kornice. Attraverso immagini,<br />
articoli di giornale,<br />
testimonianze e filmati viene<br />
ricostruita la sfaccettata personalità<br />
della principessa e<br />
quel suo essere, come recita<br />
il titolo della mostra, uno<br />
“spirito libero”.<br />
UN MITO<br />
DEI NOSTRI TEMPI<br />
Il ricordo della principessa,<br />
a dispetto del tempo<br />
trascorso, è più vivo che<br />
mai, nel bene e nel male.<br />
Anzi, si è trasformato in un<br />
mito dei nostri tempi, alimentato<br />
dall’immutata venerazione<br />
delle persone<br />
comuni nei riguardi della<br />
“principessa del popolo”,<br />
secondo la felice definizione<br />
coniata dall’ex primo<br />
ministro Tony Blair, e<br />
dall’affetto dei figli impegnati<br />
a tenere vivo il ricordo<br />
della loro madre.<br />
Anche quando si sarà<br />
spento il clamore delle celebrazioni<br />
di questo ventesimo<br />
anniversario, il ricordo<br />
di Diana continuerà ad aleggiare<br />
sul trono di San Giorgio<br />
ancora a lungo. La principessa<br />
ha portato con sé i<br />
suoi segreti, le sue debolezze,<br />
le verità scomode.<br />
Un’esistenza breve ma intensa,<br />
la sua, nel bene e nel<br />
male, al centro della quale<br />
c’era il rapporto esclusivo e<br />
bellissimo che ha saputo instaurare<br />
con i figli William e<br />
Harry, che ha educato sforzandosi<br />
di prepararli alla vita,<br />
spesso opponendosi anche<br />
ai consulenti reali. E il<br />
suo amore e il suo esempio<br />
hanno lasciato una traccia<br />
indelebile nei suoi ragazzi.<br />
In Harry, che ha scelto di<br />
lavorare in ambito filantropico<br />
seguendo l’esempio<br />
della madre. E soprattutto<br />
in William, che all’epoca<br />
dell’incidente aveva 15 anni,<br />
tre più del fratello, al quale<br />
mamma Diana ha insegnato<br />
a non arroccarsi nel suo<br />
palazzo e a non perdere mai<br />
il contatto con il suo popolo<br />
e con la realtà, se voleva<br />
svolgere bene il suo futuro<br />
compito di sovrano.<br />
«Mia madre vive con me<br />
ogni giorno. Quando mi sono<br />
sposato con Catherine,<br />
l’ho sentita al mio fianco. E<br />
con i miei figli parlo spesso<br />
di lei, - ha dichiarato William,<br />
commosso, in un’intervista.<br />
- Sarebbe stata un incubo di<br />
nonna! Di quelle che arrivano<br />
al momento del bagnetto,<br />
facendo una gran confusione<br />
con acqua e bolle dappertutto!<br />
Averla avuta vicino ed essere<br />
stato un figlio così adorato,<br />
è il più bel dono che mi<br />
è stato fatto dalla vita».<br />
Giuliana Vitali<br />
Foto: Getty Images, IPA, Olycom.<br />
Intimità 11