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Passeggiando sulla spiaggia<br />
sui suoi progetti per il futuro,<br />
sollecitandomi con lo<br />
sguardo a partecipare alla<br />
conversazione.<br />
Ma io eludo i suoi inviti,<br />
sempre più immusonita,<br />
e, quando lei balza in piedi<br />
dicendo di essersi ricordata<br />
di avere un impegno<br />
improrogabile, la fulmino<br />
con uno sguardo che lei finge<br />
di non vedere. Si scusa e<br />
scappa via, lasciandoci come<br />
due allocchi e… con il<br />
conto da pagare! Costernata,<br />
mi accorgo di avere dimenticato<br />
il portafoglio, ma<br />
Emilio mi anticipa e paga i<br />
gelati ancora prima che io<br />
faccia il gesto di mettermi<br />
la mano in tasca.<br />
— Facciamo una passeggiata<br />
in spiaggia? — mi chiede,<br />
un po’ esitante di fronte<br />
alla mia espressione non particolarmente<br />
entusiasta.<br />
— Mah, veramente è un<br />
po’ tardi e… mia madre si<br />
preoccuperà, — borbotto,<br />
non sapendo quale altra<br />
scusa inventare.<br />
— Ti riaccompagno io.<br />
L’estate sta per finire,<br />
ma tutto può accadere ancora,<br />
anche di innamorarmi...<br />
Non mi riesce di accampare<br />
altre scuse e lo<br />
seguo, sospirando perché<br />
avrei voluto che fosse stato<br />
Alessio a invitarmi a passeggiare<br />
con lui in riva al<br />
mare, sotto il cielo stellato.<br />
Invece si tratta di Emilio<br />
e la mia delusione mi si deve<br />
leggere in faccia, perché<br />
lui aggiunge che, se proprio<br />
non mi va, mi riaccompagna<br />
subito a casa.<br />
I suoi occhi mi interrogano<br />
con ansia e un fondo di<br />
tristezza che mi intenerisce,<br />
e… al diavolo Alessio! Ha<br />
ragione Rossana: chiodo<br />
scaccia chiodo ed Emilio, in<br />
fondo, è simpatico e carino.<br />
La sabbia è fresca e umida<br />
sotto i nostri piedi nudi.<br />
Raggiungiamo il molo<br />
e ci sediamo sugli scogli a<br />
guardare la distesa scura<br />
del mare punteggiata dalle<br />
luci delle lampare che pescano<br />
al largo.<br />
Mi rendo conto che è bello<br />
stare accanto a lui in silenzio.<br />
Sento la mente libera<br />
da pensieri tristi e il cuore<br />
leggero. Non mi scosto<br />
quando Emilio mi cinge le<br />
spalle, avvicinandomi a sé,<br />
e mi lascio prendere il viso<br />
tra le sue mani che lo accarezzano<br />
dolcemente.<br />
L’estate sta per finire, ma<br />
tutto può accadere, anche<br />
di… innamorarmi, perché<br />
ho diciassette anni e la mia<br />
vita è solo gli inizi.<br />
Non posso sapere se Emilio<br />
sarà solo un episodio<br />
che si concluderà con la fine<br />
dell’estate o se invece tra<br />
noi sboccerà qualcosa, ma<br />
perché rifiutare a priori di<br />
scoprirlo, per inseguire un<br />
sogno che non si realizzerà<br />
mai? Alessio è solo un’illusione,<br />
mentre Emilio…<br />
Non ho il tempo di completare<br />
il mio pensiero, presa<br />
dall’emozione per le sue<br />
labbra che si posano teneramente<br />
sulle mie. Sanno<br />
di pistacchio, che si mescola<br />
al sapore di melone delle<br />
mie. Un connubio dolcissimo<br />
che mi piace immensamente<br />
e che assaporo a occhi<br />
chiusi, il cuore che batte<br />
più forte a mano a mano<br />
che il bacio si fa più appassionato.<br />
Il campanile della chiesa<br />
dove si è sposata Ilaria<br />
batte la mezzanotte, concordando<br />
per una volta con<br />
l’orologio del Comune che,<br />
da quel che mi ricordo, ha<br />
sempre battuto le ore qualche<br />
minuto dopo le campane.<br />
Un segno, mi chiedo, o<br />
una inedita casualità?<br />
— Devo tornare, — sospiro<br />
con il sincero rammarico<br />
di dover interrompere<br />
questo momento romantico,<br />
ma è veramente tardi.<br />
Le emozioni di questa<br />
lunga giornata mi hanno<br />
estenuata e casco dal sonno.<br />
Ci incamminiamo mano<br />
nella mano. La luce del<br />
soggiorno di casa è ancora<br />
accesa e, al cigolio del cancello,<br />
la mamma si affaccia<br />
alla finestra agitando<br />
una mano in maniera minacciosa.<br />
In effetti, quando<br />
sono uscita non le ho detto<br />
dove andavo né con chi,<br />
e non ho neanche preso il<br />
cellulare. La mamma, però,<br />
si tranquillizza appena vede<br />
Emilio, perché lo conosce<br />
da quando è nato e ha<br />
per lui una grande stima e<br />
fiducia.<br />
— Buonanotte, Teresa.<br />
A domani, — mi sussurra<br />
Emilio, sfiorandomi la<br />
guancia con un casto bacio,<br />
a beneficio di mia madre<br />
che occhieggia da dietro<br />
le tende.<br />
— A domani, — gli sussurro.<br />
E quando mi volto a salutarlo<br />
mentre si allontana,<br />
il mio cuore perde un<br />
colpo, ripensando all’istante<br />
in cui le nostre labbra si<br />
sono unite, tenere e appassionate.<br />
La notte trascorre<br />
con brevi risvegli non del<br />
tutto coscienti, in cui le immagini<br />
della giornata appena<br />
trascorsa si mescolano<br />
ai sogni: il salone di Pierre<br />
pieno di luci, Dora che fa<br />
fiorire sul mio viso i colori,<br />
lo specchio che mi rimanda<br />
un’inedita immagine di<br />
me stessa e, accanto a me,<br />
Emilio che mi guarda con<br />
occhi colmi d’amore sotto<br />
l’ombrello doppio. E mi<br />
prende per mano, accompagnandomi<br />
sotto un cielo<br />
trapuntato di stelle nel mio<br />
bel vestito di chiffon color<br />
malva, le scarpe che affondano<br />
nella sabbia, mentre<br />
corro verso la chiesa dove<br />
Ilaria mi accoglie sulla<br />
soglia sorridendo, avvolta<br />
nel vestito candido. E ancora<br />
Alessio che balla con<br />
Stefania sotto il temporale<br />
che li inzuppa, e io che rido<br />
stretta a Emilio al riparo<br />
del suo ombrello nei miei<br />
jeans scoloriti, nella mia<br />
enorme maglietta, con i riccioli<br />
arruffati. La malinconia<br />
si stempera nel presagio<br />
di qualcosa di bello che<br />
mi aspetta, laggiù in fondo<br />
alla stradina che porta al<br />
paese, sotto quell’ombrello<br />
a due piazze che fa da<br />
scudo alla tristezza per la<br />
lontananza di Ilaria.<br />
Mi risveglio con il sole<br />
che filtra dalle persiane, la<br />
mente ancora un po’ confusa<br />
da quella sequenza di sogni<br />
strampalati. Appena sono<br />
pronta, vado in spiaggia.<br />
Emilio è di vedetta a scrutare<br />
la distesa del mare dove<br />
adulti e bambini nuotano,<br />
ridono e si spruzzano<br />
l’un l’altro.<br />
Lo raggiungo ai piedi<br />
dell’alta piattaforma su<br />
cui è seduto e lo chiamo,<br />
le mani a coppa attorno<br />
alle labbra perché la mia<br />
voce non si disperda. Lui<br />
scende in fretta, chiamando<br />
con un cenno il ragazzo<br />
che aiuta al bar.<br />
— Sostituiscimi per un’oretta,<br />
perché devo insegnare<br />
alla mia ragazza a remare,<br />
— gli dice.<br />
Quindi fa scivolare un<br />
pattino tra le piccole onde<br />
della battigia. Mi aiuta a<br />
salire e afferra i remi prendendo<br />
il largo, e insieme andiamo<br />
incontro all’orizzonte<br />
incendiato dal sole.<br />
Teresa G.<br />
50 Intimità