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Intimita

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In Italia Euro 1,60<br />

6 Settembre 2017 - N. 35 - Pubbl. settim. ANNO LXXI Poste Italiane spa - Sped. in A. P. - D. L. 353/03 art. 1, comma 1, DCB Verona - Italia € 1,60, Belgio € 3,90, Can $ 8,25, Francia e Principato di Monaco € 3,90, Germania € 4,50, Lussemburgo € 3,90, Regno Unito GBP 3,80, Svizzera CHF 4,50, Svizzera Canton Ticino CHF 3,90<br />

10<br />

STORIE<br />

VERE<br />

+ UN ROMANZO<br />

COMPLETO<br />

Giusy<br />

«Mio marito,<br />

un dono del Cielo»<br />

SERGIO MUNIZ<br />

«La bellezza aiuta, ma...»<br />

Questa settimana<br />

INTIMITÀ<br />

anche con<br />

a solo € 1,40<br />

in più<br />

SPECIALE<br />

SALUTE<br />

Artrosi<br />

o artrite?<br />

Facciamo<br />

chiarezza<br />

Reflusso:<br />

dalle cause<br />

ai rimedi<br />

Nel mondo<br />

degli<br />

oli vegetali<br />

ANNIVERSARI<br />

20 anni senza<br />

Lady Diana


www.santanna.it


NARRATIVA<br />

29 L'ATTESA PIÙ BELLA<br />

33 LA MIA BORSA E IO<br />

38 TUTTO MERITO DI LUPIN<br />

43 ORA SO COSA FARE<br />

47 PASSEGGIANDO SULLA SPIAGGIA<br />

51 IL SEGRETO DI LAURA,<br />

DI E. SEGATORI<br />

55 CUORI CONTROVENTO,<br />

DI FLUMERI & GIACOMETTI<br />

(4ª PUNTATA)<br />

(ROMANZO DA STACCARE)<br />

63 UNA DONNA NUOVA<br />

67 COME 30 ANNI FA<br />

71 QUANDO C'È L'AMORE<br />

75 MI ERO SOLO ILLUSO<br />

80 È TORNATO IL SERENO<br />

PERSONAGGI<br />

6 Giusy Buscemi:<br />

«Mio marito? Un dono del cielo»<br />

100 Sergio Muñiz:<br />

«La bellezza aiuta, ma…»<br />

ANNIVERSARI<br />

8 Diana Spencer:<br />

20 anni senza Lady D<br />

MODA<br />

12 Aspettando l'autunno...<br />

VETRINA<br />

16 Tutti in classe!<br />

VIVERE INSIEME<br />

18 Dalla tua parte:<br />

Cara scuola, quanto ci costi! <br />

Le scadenze di Settembre<br />

19 La parola al veterinario<br />

20 Guida pratica: Stop alla muffa <br />

Occasioni di lavoro:<br />

365 giovani nella consulenza<br />

per le aziende<br />

21 Il consiglio della settimana <br />

Pollice verde<br />

LAVORO<br />

22 La travel blogger<br />

SOMMARIO N. 35<br />

pag. 67<br />

pag. 8<br />

pag. 90<br />

pag. 94<br />

pag. 12<br />

PER VOI RAGAZZE<br />

24 I vostri beniamini: Megan<br />

Montaner: «Che emozione<br />

la maternità» Musica: Ensi,<br />

rapper dal cuore tenero<br />

(ma non troppo)<br />

25 Cinema: Tupac Shakur: un mito<br />

ancora vivo Sport:<br />

Gregorio Paltrinieri e…<br />

le due facce della medaglia<br />

TURISMO<br />

90 L'agenda di Settembre<br />

ARREDAMENTO<br />

92 È l'ora della doccia<br />

CUCINA<br />

94 Peperoni, che bontà!<br />

GUIDA TV<br />

103 Programmi dal 31 agosto<br />

al 6 settembre<br />

IN PIÙ<br />

23 Grande Concorso:<br />

Intimità Grandi soluzioni<br />

per la tua casa - Vinci 50 kit<br />

83 Gli speciali di Intimità - Salute<br />

& Benessere Reumatologia:<br />

Artrite o artrosi? Facciamo<br />

chiarezza Gastroenterologia:<br />

Quel bruciore al petto... <br />

Alimentazione:<br />

Nel regno degli oli vegetali<br />

RUBRICHE<br />

4 Parliamone<br />

26 Tempo libero<br />

28 L’angolo di Milly<br />

37 Grafologia<br />

45 Voglio dirti che…<br />

65 Da cuore a cuore<br />

79 Voglia di poesia<br />

98 Oroscopo<br />

99 Intervallo<br />

102 Relax Enigmistico<br />

110 Amici animali<br />

AMICHE DI INTIMITÀ, TROVIAMOCI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK<br />

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e potremo scambiarci impressioni e commenti.


Venturella Sforza<br />

IL POTERE DEI RICORDI<br />

Gentile Venturella, sono una lettrice del suo giornale, che è anche<br />

il mio, non potrei farne a meno perché abito in campagna,<br />

sono vedova e mi fa molta compagnia. Mio marito, dopo tante<br />

sofferenze, se n’è andato, l’ho chiamato, non mi ha più risposto.<br />

Quanto dolore per il mio cuore, anche se non mi ha lasciata<br />

sola, ho i nostri due figli e le cinque nipotine che adoro. Ma<br />

dentro di me ho un vuoto incolmabile, è stato l’uomo della mia<br />

vita, l’unico amico mio, sarà difficile dimenticarlo. Ma mi consolo<br />

pensando che un giorno ci ritroveremo in cielo, di nuovo insieme…<br />

Grazie infinite per aver dato spazio a questi miei pensieri.<br />

Maria<br />

Maria cara, sono felice che Intimità contribuisca a riempire<br />

quel vuoto che la perdita di suo marito ha lasciato nella<br />

sua vita. Ma sono anche convinta che quel vuoto potrà diventare<br />

meno doloroso se lo riempirà con i ricordi dei lunghi anni trascorsi<br />

insieme e che immagino saranno tantissimi. Belli e anche<br />

meno belli, ma trasfigurati dalla dolcezza del tempo che passa<br />

e che spesso ci è amico, stemperandone i contorni più amari<br />

e penosi. Memorie preziose che le faranno sentire ancora vicino<br />

chi non c’è più, perché, cito la scrittrice Isabel Allende, “non<br />

esiste separazione definitiva finché c’è il ricordo”. E nei ricordi,<br />

lei e suo marito, potrete ancora incontrarvi…<br />

Parliamone<br />

con il direttore<br />

“Tanti affettuosi<br />

auguri a mamma<br />

Dina, che il 30 agosto<br />

compie 90 anni! Ti<br />

vogliamo tanto bene.<br />

Sei speciale”.<br />

I tuoi figli Marida, Carmen,<br />

Claudio, Ermanno<br />

TANTI AUGURI!<br />

“Al mio meraviglioso<br />

nipotino Samu, che il<br />

30 agosto compie 8<br />

anni, tanti auguri! Sarai<br />

sempre la mia gioia<br />

più grande.Ti voglio un<br />

mondo di bene”.<br />

Nonna Tilde<br />

WINX, CHE PASSIONE<br />

Buongiorno, se scrivo a lei e a questa bellissima rivista è grazie<br />

alla mia cara nonna che me l’ha fatta conoscere. Ho 22 anni e<br />

un’irrefrenabile passione per i cartoni animati. Vederli mi dà la<br />

sensazione di tornare indietro nel tempo, alla spensieratezza<br />

dell’infanzia. La serie a cui sono più legata è Winx Club: penso<br />

che le sei fate protagoniste rappresentino un bellissimo esempio<br />

di amicizia, solidarietà e determinazione. Mi piace così tanto<br />

che ho provato a scrivere una trama per un’eventuale nuova serie.<br />

Come farla leggere a chi si occupa di realizzarle? Grazie.<br />

Martina<br />

Cara Martina, sappi che non sei la sola a subire il fascino del<br />

fataloso mondo di Bloom e delle sue cinque amiche, ovvero<br />

il Winx Club. Le sei deliziose fatine hanno milioni di fan in tutto<br />

il mondo. E pensare che l’artefice di quello che è diventato un<br />

vero fenomeno di costume è italianissimo: il marchigiano Iginio<br />

Straffi, un genio dei fumetti che ha trasformato la sua passione<br />

in un impero, il cui fulcro, Rainbow, il più grande studio di<br />

animazione d’Europa, si trova nelle Marche. Se vuoi provare a<br />

entrare in questa magica realtà, vai sul sito www.rbw.it, clicca<br />

su “Contatti” e poi su “Lavora con noi” e proponi la tua candidatura.<br />

Buona fortuna!<br />

“Alla nostra cara<br />

mamma, nonna e<br />

nonna bis Caterina,<br />

gli auguri più sinceri<br />

per i suoi splendidi<br />

88 anni che festeggia<br />

il 1° settembre”.<br />

I tuoi figli, nipoti e pronipoti<br />

“Alla splendida Lucia,<br />

che il 2 settembre<br />

spegne (incredibile ma<br />

vero!) 80 candeline,<br />

infiniti auguri<br />

con tanto affetto!”.<br />

Il marito, i figli e i nipoti<br />

“All’inossidabile<br />

Celestino, che il 2<br />

settembre taglia alla<br />

grande lo straordinario<br />

traguardo dei 90 anni,<br />

tanti affettuosi auguri!”.<br />

La tua famiglia e tutti coloro<br />

che ti vogliono bene<br />

“A mamma e nonna<br />

Francesca i migliori<br />

auguri per i suoi<br />

splendidi 92 anni, che<br />

compie il 4 settembre!”.<br />

Maria, Maurizio,<br />

Silvia e Lorenzo<br />

Volete un consiglio, un parere su un problema che vi sta a cuore? Volete commentare un fatto di attualità? Fare gli auguri con foto a una persona cara?<br />

Scrivete a Venturella Sforza - Parliamone - INTIMITÀ - P.zza Aspromonte 13 - 20131 Milano<br />

o alla e-mail parliamone@quadratum.it Gli auguri con dedica e foto vanno inviati almeno un mese prima rispetto alla data che interessa.<br />

4 Intimità


IN COPERTINA<br />

GIUSY BUSCEMI<br />

«MIO MARITO?<br />

UN DONO DEL CIELO»<br />

Ha una grandissima Fede<br />

la bella interprete de Il paradiso delle<br />

signore. Ed è anche convinta che il<br />

suo amore con il regista Jan Michelini,<br />

sposato lo scorso maggio, abbia<br />

ricevuto una “benedizione” speciale<br />

SGP<br />

Giusy Buscemi, 24 anni, raggiante neosposa, all’uscita<br />

dalla chiesa di Santa Maria in Trastevere a Roma,<br />

mentre sale sull’auto con il marito Jan Michelini, 37.<br />

Roma, agosto<br />

Voce soave e due perle<br />

d’occhi che sembrano<br />

leggerti nel profondo.<br />

Eccola qua, Giusy Buscemi.<br />

Che, parola dopo parola, ti<br />

sorprende con il suo incredibile<br />

candore e con discorsi<br />

importanti. E dire che la dolce<br />

Teresa de Il Paradiso delle<br />

signore ha 24 anni soltanto.<br />

Moglie fresca fresca (e super<br />

felice) del regista Jan Michelini,<br />

dall’11 settembre Giusy<br />

tornerà a raccontarci un<br />

amore decisamente più tormentato,<br />

quello con Pietro<br />

Mori, alias Giuseppe Zeno.<br />

Teresa va dove la porta<br />

il cuore. E lei?<br />

«Io anche. Fra ragione e<br />

sentimento scelgo sempre il<br />

sentimento. Se la ragione diventa<br />

protagonista, rischia di<br />

sfociare nell’egoismo, motivo<br />

per cui è meglio fare le scelte<br />

con il cuore: sono decisioni<br />

più altruiste. Il tutto pensando<br />

però ovviamente anche alla<br />

propria felicità, alla propria<br />

missione qui, su questa Terra».<br />

6 Intimità<br />

Quand’è che,<br />

invece, si sente come<br />

in… Paradiso?<br />

«Sono le buone relazioni<br />

con gli altri che mi fanno<br />

sentire in Paradiso. Laddove<br />

nella vita c’è solitudine vedo<br />

infatti una grande tristezza,<br />

una grande malinconia, mentre<br />

non a caso tutte le volte<br />

che entro in sintonia con il<br />

prossimo, tutte le volte che<br />

do una parte di me stessa agli<br />

altri e che con le persone che<br />

conosco ma anche con i colleghi,<br />

sul set, riesco a trovare<br />

la complicità giusta, a dare<br />

l’aiuto giusto… ecco che sto<br />

bene, sono soddisfatta, realizzata.<br />

In pace. Perché sento di<br />

essere un tutt’uno con gli altri<br />

e capisco che certi angoli<br />

di Paradiso, in fondo, possono<br />

esserci anche qui, su questa<br />

Terra, e che possiamo cominciare<br />

ad assaporarli partendo<br />

dal nostro quotidiano».<br />

Non è facile, però.<br />

«Vero, perché siamo sempre<br />

troppo distratti da altro,<br />

ma è stupendo, sa, andare ol-<br />

Foto: Chiara Quartararo


tre, andare a scovare la parte<br />

migliore che c’è in ognuno di<br />

noi, puntare sul bello e valorizzarlo».<br />

Sicura di avere 24 anni<br />

soltanto, Giusy?<br />

«Sì, - ride, - compiuti ad<br />

aprile. I miei 24 anni dimostrano<br />

obiettivamente che<br />

non ho vissuto tanto. Però<br />

è chiaro che ho vissuto abbastanza<br />

per fare delle esperienze<br />

di vita meravigliose e<br />

un percorso che mi ha fatto<br />

capire quali sono le cose<br />

che contano davvero. Infatti<br />

ora cerco di non perdere<br />

più tempo dietro alle futilità.<br />

Inciampo e cado come tutti,<br />

però su quello che desidero<br />

non ho dubbi».<br />

Anche sul matrimonio<br />

aveva le idee chiare,<br />

visto che lo scorso 13<br />

maggio si è sposata…<br />

«Già, quel giorno c’è stata<br />

la concretizzazione di qualcosa<br />

che mai avrei creduto che<br />

potesse avvenire a 24 anni. Se<br />

me lo avessero predetto avrei<br />

risposto “Ma voi siete pazzi”.<br />

Invece, non solo ho trovato<br />

l’uomo giusto, che è uno degli<br />

elementi imprescindibili, ma<br />

con lui ho fatto un percorso<br />

che mi ha fatto bene e che ha<br />

aiutato entrambi a capire che<br />

stavamo andando nella stessa<br />

identica direzione. D’altronde<br />

nella vita o si fanno grandi<br />

scelte e ci si dona per sempre<br />

all’altro o si rischia di fare<br />

piccoli passi che però non<br />

portano da nessuna parte».<br />

Il sottotitolo dei discorsi<br />

fatti fin qui, che poi tanto<br />

sottotitolo non è,<br />

è la Fede: dono innato<br />

o una scoperta?<br />

«Un po’ ci sono nata perché<br />

la mia famiglia mi ha dato<br />

un certo tipo di educazione,<br />

ma è anche vero che per un<br />

certo periodo mi sono come<br />

allontanata dal Signore, da ragazzina<br />

andavo a Messa solo<br />

perché dovevo e non perché<br />

desideravo davvero farlo.<br />

Il cambiamento è avvenuto a<br />

Roma, 3 anni fa, contemporaneamente<br />

alla conoscenza<br />

Quali sorprese ci riserverà<br />

il suo personaggio, Teresa?<br />

«Teresa ha deciso di fidarsi finalmente del suo cuore, ma<br />

c’è un colpo di scena: riappare Rose, la moglie di Pietro<br />

che tutti credevano morta. E Rose diventa l’antagonista<br />

di Teresa; è una donna molto diversa da lei, sicura di<br />

se stessa e consapevole della propria bellezza. Teresa ne<br />

è affascinata, ma tiene<br />

le antenne ben dritte,<br />

c’è qualcosa che non<br />

le quadra e, complici<br />

la sua testardaggine e<br />

la sua gelosia siciliana,<br />

per la prima volta<br />

la vedremo un po’ più<br />

diffidente. Fa bene: fidarsi<br />

è bene, ma non<br />

fidarsi… è meglio!».<br />

Giusy Buscemi-Teresa sul set de Il Paradiso delle signore<br />

con Alessandro Tersigni-Vittorio e Giuseppe Zeno-Pietro.<br />

di mio marito. Ciò che mi ha<br />

fatto fare il salto è stata comunque<br />

la testimonianza di<br />

uomini e donne di Fede, che<br />

avevano negli occhi una luce,<br />

una luce attraente, e dunque<br />

tanta bellezza. Mi hanno proprio<br />

conquistato. E da lì ho<br />

deciso di fare un percorso di<br />

formazione, di preghiera, che<br />

mi ha arricchito. Il valore aggiunto<br />

è stato che l’ho fatto<br />

con chi amo e che considero<br />

un dono del Cielo».<br />

Ma ha capito subito che<br />

Jan era l’uomo giusto?<br />

«Sì. E nonostante la mia<br />

giovane età. Perché se esiste<br />

l’uomo giusto, non esiste<br />

un’età standard per scoprirlo.<br />

Conta solo la persona. Nel<br />

mio caso mi sono interrogata<br />

molto, i primi tempi con lui<br />

sono stata come in ascolto.<br />

Dunque, c’è stata una conoscenza<br />

obiettiva, ma poi una<br />

parte di me si è anche lanciata,<br />

ha azzardato, se vogliamo.<br />

Sì, siccome non si può mai conoscere<br />

tutto scientificamente,<br />

mi sono affidata. Oggi tanti,<br />

anche miei coetanei, miei<br />

amici, si fanno troppe domande<br />

e vogliono troppe risposte<br />

prima ancora di fare le cose.<br />

Invece è molto meglio dire<br />

“Eccomi”, certa che poi, tanto,<br />

ci sarà una grazia speciale<br />

che interverrà e che renderà<br />

più chiare le cose man mano<br />

che accadono. È la divina<br />

Provvidenza, che chi non crede<br />

può chiamare destino, ma<br />

che racchiude il senso della<br />

vita. Perché ci sono sempre<br />

eventi che non dipendono da<br />

noi, che non possiamo controllare.<br />

Ma per fortuna c’è<br />

qualcosa di più grande che<br />

poi regola tutto».<br />

Perché, a suo avviso,<br />

tante coppie decidono di<br />

interrompere il proprio<br />

cammino insieme?<br />

«La difficoltà maggiore, secondo<br />

me, risiede nel fatto<br />

che non ci si dà mai abbastanza<br />

all’altro. E che quando<br />

si abbraccia il sacramento<br />

del matrimonio non si è<br />

poi così convinti e consapevoli<br />

dell’importanza di questo<br />

passo. Oggi c’è la tendenza a<br />

tenerci qualcosa solo per noi.<br />

Ci diciamo “Va bene tutto, ma<br />

devo pensare anche a me”. E<br />

abbiamo anche delle pretese<br />

sull’altro, magari desideriamo<br />

cose che non potrà mai darci,<br />

o speriamo che cambi. Quando<br />

invece nessuno cambia,<br />

non sarebbe nemmeno giusto.<br />

Siamo come siamo».<br />

Oggi cosa manca<br />

alla sua felicità?<br />

«Niente. Perché in questo<br />

momento, sia dal punto di vista<br />

professionale sia da quello<br />

personale, sto vivendo un<br />

momento di grande gioia e di<br />

grandi doni».<br />

Per caso la cicogna<br />

è in arrivo?<br />

«No, la cicogna non si vede<br />

all’orizzonte, - ride, - ma il<br />

suo volo è qualcosa che nessuno<br />

dei due esclude. Arriverà<br />

quando Dio vorrà».<br />

Nel 2012 ha vinto Miss<br />

Italia: con la saggezza<br />

di oggi parteciperebbe<br />

ancora al Concorso?<br />

«Se ho partecipato a 19 anni<br />

è perché c’era un motivo<br />

per cui dovessi essere lì. Se<br />

non avessi partecipato, magari<br />

non sarei mai diventata<br />

un’attrice, in fondo è partito<br />

tutto da lì ed è stato l’inizio<br />

di un grande cambiamento,<br />

da ragazzina sono diventata<br />

donna. Ho comunque dei ricordi<br />

bellissimi. Detto questo,<br />

anche se sono passati solo 5<br />

anni, mi sembra un secolo: sono<br />

molto cambiata da allora».<br />

Quanto c’è però ancora<br />

in lei della sua Sicilia?<br />

«Tanto. Infatti non vedo<br />

l’ora di poter tornare a casa.<br />

Una sorta di viaggio di nozze<br />

l’ho fatto proprio in Sicilia,<br />

dopo il matrimonio sono tornata<br />

a casa per otto giorni e<br />

ho fatto il pieno di odori, profumi<br />

e colori della mia Terra.<br />

Sono anche molto legata a<br />

certe tradizioni, per esempio<br />

ai pranzi domenicali fatti in<br />

un certo modo, rituali che mi<br />

porto dietro ovunque e che<br />

abbelliscono il mio quotidiano<br />

e il mio modo di vivere».<br />

Nuove sfide<br />

professionali?<br />

«Sto lavorando a una commedia<br />

per il cinema con Claudio<br />

Bisio e Lino Guanciale,<br />

dove vesto i panni di una professoressa,<br />

e poi, a novembre,<br />

uscirà il film Smetto quando<br />

voglio 3».<br />

Sabrina Sacripanti<br />

Intimità 7


ANNIVERSARI<br />

Era il 1997 quando in un tragico incidente la “principessa triste” perse<br />

la vita, ma il suo ricordo è ancora vivido, anche grazie ai suoi figli<br />

Un caldo pomeriggio di<br />

fine estate, due ragazzi<br />

che giocano spensierati<br />

nel parco della loro<br />

residenza estiva. Le vacanze<br />

stanno per terminare e<br />

quelli sono gli ultimi sprazzi<br />

di libertà prima di tornare<br />

agli impegni scolastici. Una<br />

telefonata della madre arriva<br />

a distoglierli da quel momento<br />

di spensierata allegria.<br />

Fra loro poche parole<br />

affrettate, tirate via: «Tutto<br />

bene, mamma, sì… Ci vediamo<br />

dopodomani, a casa…».<br />

Dall’altra parte del telefono<br />

la donna tenta di allungare<br />

la conversazione, fa domande,<br />

vorrebbe che le raccontassero<br />

come passano il<br />

tempo, se anche loro provano<br />

la struggente nostalgia<br />

che a lei sta impedendo di<br />

godersi appieno quell’ultimo<br />

scorcio di vacanze. Ma i ragazzi<br />

hanno fretta di chiudere<br />

la conversazione; il richiamo<br />

del gioco e dei compagni<br />

è troppo forte. Certo<br />

non immaginano che quella<br />

telefonata del 30 agosto<br />

1997 è l’ultima opportunità<br />

che avranno di parlare alla<br />

madre che, di lì a poche ore,<br />

morirà in un tragico incidente<br />

d’auto. Lasciando in loro<br />

un vuoto incolmabile e l’amaro<br />

rimpianto di non aver<br />

saputo cogliere quell’ultima<br />

occasione. Ci sono voluti<br />

vent’anni perché i due ragazzi,<br />

diventati ormai adulti<br />

e con una ricca esperienza<br />

di vita alle spalle, riuscissero<br />

a liberarsi di questo peso<br />

tremendo, insopportabile. Il<br />

peso del rimorso per quelle<br />

parole non dette.<br />

E dopo vent’anni hanno<br />

8 Intimità<br />

DIANA SPENCER<br />

20 ANNI SENZA LADY D<br />

deciso di parlarne pubblicamente<br />

e proprio a quella<br />

stampa che è stata la causa<br />

indiretta della morte dell’infelice<br />

“principessa del popolo”<br />

che, dopo essersi servita<br />

dell’esposizione mediatica<br />

per lanciare il suo grido<br />

di aiuto, ne era diventata vittima<br />

lei stessa.<br />

Quei ragazzi, come certamente<br />

avrete capito, sono<br />

i principi William ed<br />

Harry, figli dell’indimenticabile<br />

Lady Diana, principessa<br />

di Galles. «Questa è la<br />

prima volta che parliamo di<br />

lei pubblicamente. Ed è anche<br />

l’ultima, - ha dichiarato<br />

l’erede al trono d’Inghilterra<br />

nel documentario Diana,<br />

our mother. Her life and legacy<br />

(Diana, nostra madre. La sua<br />

vita e la sua eredità) andato<br />

in onda lo scorso 24 luglio<br />

sull’emittente Itv. - Volevamo<br />

ricordare alla gente<br />

che persona fosse davvero».<br />

E ci sono riusciti, mostrandoci<br />

Diana come era nella<br />

quotidianità e nel rapporto<br />

con le persone cui teneva di<br />

più al mondo, i suoi ragazzi.


Dal fidanzamento alla luna di miele<br />

Da sin., 24 febbraio 1981, si annuncia il fidanzamento di Diana, 19 anni, e il principe Carlo,<br />

32, lei indossa lo splendido anello con zaffiro che sarà poi di Kate, moglie di William;<br />

29 luglio: si celebrano le nozze del secolo, la coppia, accanto a una sorridente Elisabetta e alle<br />

damigelle, saluta i sudditi dal balcone reale; settembre: luna di miele nel castello di Balmoral.<br />

QUEI VIDEO<br />

SCONVOLGENTI<br />

A turbare il ricordo della<br />

principessa triste, affiorano<br />

però nuove realtà e retroscena<br />

di quel matrimonio,<br />

nato come una fiaba e diventato<br />

“un po’ troppo affollato”,<br />

come lo definì Diana<br />

stessa, alludendo al legame<br />

che univa suo marito Carlo<br />

a Camilla Parker Bowles,<br />

nella famosa intervista televisiva<br />

del 1995 che rese inevitabile<br />

il divorzio. La cosa<br />

più sconvolgente è che non<br />

Il 21 giugno 1982 Diana<br />

diventa mamma di William,<br />

sopra, a cui, il 15 settembre<br />

1984, segue Harry. A ds.,<br />

la famiglia a Majorca,<br />

ospite dei reali di Spagna<br />

nell’agosto1987.<br />

La maternità<br />

si tratta delle solite indiscrezioni<br />

diffuse dai tabloid, ma<br />

di confessioni pronunciate<br />

dalla stessa Diana in alcuni<br />

video registrati nel corso<br />

di colloqui con Peter Settelen,<br />

un professore americano<br />

che tra il 1992 e il<br />

1993, esattamente 4 anni<br />

prima della sua scomparsa,<br />

le insegnò dizione e a parlare<br />

in pubblico. In quegli anni<br />

la crisi con Carlo era ormai<br />

insanabile e l’equilibrio<br />

psicologico della principessa<br />

alquanto precario. Diana, incalzata<br />

dalle domande anche<br />

intime dell’insegnante, raccontava<br />

del suo matrimonio,<br />

entrando nei dettagli della<br />

vita coniugale. Candidamente,<br />

come se non si rendesse<br />

conto delle conseguenze di<br />

un’eventuale divulgazione di<br />

quelle videocassette, parlava<br />

della goffaggine di Carlo<br />

e del suo disinteresse per<br />

lei, della gelosia per Camilla,<br />

dell’indifferenza della regina,<br />

dell’infatuazione per la<br />

sua guardia del corpo Barry<br />

Manakee, per il quale sarebbe<br />

stata disposta, sono sempre<br />

parole sue, «a mollare<br />

tutto e ad andare a vivere<br />

con lui». Quando la storia<br />

fu scoperta, l’uomo fu trasferito<br />

e in seguito morì in<br />

un incidente di moto. «Non<br />

avrei dovuto giocare con il<br />

fuoco, - ha dichiarato Diana.<br />

- È stato il colpo più duro<br />

della mia vita».<br />

Tra gli episodi raccontati<br />

c’è anche l’incontro, avvenuto<br />

5 anni dopo quelle<br />

che furono definite le “nozze<br />

del secolo”, con la regina<br />

Elisabetta alla quale confessò<br />

in lacrime il disagio per<br />

quel suo matrimonio senza<br />

amore. «Andai dalla “Top<br />

Lady” piangendo e le dissi:<br />

“Cosa devo fare?” E lei mi<br />

rispose: “Non so cosa devi<br />

fare. Carlo è senza speranza”.<br />

E quello fu il suo aiuto».<br />

Le registrazioni erano già<br />

andate in onda nel 2004 su<br />

una rete televisiva statunitense<br />

suscitando un tale clamore<br />

che la Bbc aveva rinunciato<br />

al progetto di trasmetterle<br />

in Gran Bretagna.<br />

Ora, a vent’anni dalla tragedia<br />

di Parigi, sono rispuntate<br />

fuori e anche i sudditi<br />

britannici hanno potuto<br />

ascoltarle, perché Channel<br />

4 ha deciso di raccoglierle<br />

in un documentario intitolato<br />

Diana: in her own words<br />

(Diana: con parole sue), andato<br />

in onda nonostante i<br />

tentativi del conte Charles<br />

Spencer, fratello di Diana, di<br />

bloccarlo.<br />

COMPLOTTO<br />

O FATALITÀ?<br />

Come è noto, Diana Spencer<br />

morì a 36 anni in un incidente<br />

d’auto nella notte<br />

del 31 agosto 1997, mentre<br />

con il suo compagno Dodi<br />

Al Fayed cercava di sottrarsi<br />

all’assedio dei fotografi che<br />

da giorni le facevano la posta.<br />

L’auto messa a loro disposizione<br />

dall’Hotel Ritz di<br />

Parigi, una Mercedes rivelatasi<br />

poi incredibilmente un<br />

rottame ingovernabile già a<br />

60 chilometri orari, lanciata<br />

a tutta velocità si schiantò<br />

contro il tredicesimo pilone<br />

Intimità 9


ANNIVERSARI<br />

del tunnel che passa sotto<br />

il ponte dell’Alma. Come se<br />

non bastasse, analisi tossicologiche<br />

successive rivelarono<br />

che l’autista Henry Paul<br />

era sotto l’effetto di antidepressivi<br />

e alcol.<br />

Nonostante diverse indagini,<br />

la meccanica dell’incidente<br />

non è stata ancora<br />

del tutto chiarita. Circostanza<br />

che ha dato adito alle<br />

più fantasiose ipotesi. Che si<br />

sia trattato di un complotto,<br />

come si è detto a lungo,<br />

con il coinvolgimento<br />

dei servizi segreti britannici<br />

o, addirittura, dello stesso<br />

principe Carlo, preoccupati<br />

per lo scandalo che avrebbe<br />

travolto la monarchia se la<br />

madre del futuro re d’Inghilterra<br />

avesse sposato un musulmano<br />

e, soprattutto, nel<br />

caso di una nuova maternità<br />

della principessa. O, secondo<br />

l’ipotesi che è andata<br />

consolidandosi nel tempo,<br />

solo un tragico concatenarsi<br />

10 Intimità<br />

L’ultima estate<br />

Dall’alto in senso orario: luglio 1997, Costa Azzurra, Diana trascorre una breve vacanza<br />

con William ed Harry (in primo piano) e la famiglia di Dodi Al Fayed; agosto, rimane con<br />

Dodi sul suo yacht; 31 agosto, Parigi, la principessa e Dodi, con la body guard Trevor Rees<br />

e l’autista Henry Paul, nella macchina inseguita dai fotografi, poco prima del fatale schianto.<br />

di fatalità e leggerezze.<br />

Probabilmente non lo sapremo<br />

mai con certezza, ma<br />

quello che sembra evidente<br />

è che la morte ha colto<br />

l’ex moglie del principe<br />

Carlo d’Inghilterra in un<br />

momento particolarmente<br />

positivo della sua esistenza.<br />

Diana era a una svolta della<br />

sua vita, finalmente serena<br />

e consapevole di se stessa<br />

e delle possibilità che la sua<br />

posizione le dava.<br />

Secondo chi la conosceva<br />

bene e aveva modo di raccogliere<br />

le sue confidenze,<br />

Dodi Al Fayed non era<br />

l’uomo con il quale aveva<br />

intenzione di rifarsi una vita.<br />

La storia con lui era solo<br />

un piacevole intermezzo,<br />

un’avventura. Anche perché<br />

non era un mistero che<br />

Dodi non piacesse ai suoi<br />

figli e Diana teneva molto<br />

al loro parere. Nel corso di<br />

quell’ultima estate, William<br />

ed Harry avevano trascorso<br />

qualche giorno di vacanza<br />

sulla Costa Azzurra a<br />

bordo dello Jonikal, lo yacht<br />

degli Al Fayed, con la madre<br />

e Dodi, ma non era stato un<br />

momento felice. Nonostante<br />

Dodi avesse fatto di tutto<br />

per farli divertire, Harry,<br />

ma soprattutto William,<br />

più grande e consapevole,<br />

non vedevano di buon occhio<br />

la relazione della madre<br />

con quel playboy egiziano<br />

ed erano infastiditi dallo<br />

sfarzo esibito a bordo. William<br />

ne aveva anche parlato<br />

alla madre, in una telefonata<br />

dai toni piuttosto accesi, da<br />

Balmoral, pochi giorni prima<br />

dal tragico incidente.<br />

Del resto, già Paul Burrell,<br />

ex maggiordomo e amico di<br />

Lady Diana, aveva rivelato<br />

nel suo discusso libro di memorie<br />

pubblicato nel Regno<br />

Unito nel 2003, che Dodi<br />

era solo un’avventura estiva<br />

e aveva anche aggiunto che<br />

la principessa aveva in corso<br />

«una storia molto importante<br />

con una persona che non<br />

voglio nominare».<br />

Quando si parla dell’amore<br />

segreto di Diana inevitabilmente<br />

il pensiero va ad<br />

Hasnat Khan, il chirurgo pachistano<br />

che è stato a lungo<br />

indicato come l’uomo per lei<br />

più importante, dopo il principe<br />

Carlo. Molti gli ostacoli<br />

che si frapponevano alla loro<br />

felicità, ma forse Diana, proprio<br />

in quello scorcio d’estate,<br />

stava per trovare il modo<br />

di aggirarli. Anche grazie alla<br />

nuova consapevolezza e alla<br />

L’addio


piega che voleva dare alla sua<br />

esistenza.<br />

Da circa un anno, dal 28<br />

agosto 1996, giorno in cui<br />

era stato ufficializzato il suo<br />

divorzio da Carlo, stava vivendo<br />

in uno stato d’animo<br />

che assomigliava molto<br />

alla felicità. A poco a poco<br />

era arrivato a compimento<br />

quel processo di maturazione<br />

iniziato da tempo. Cessate<br />

le ripicche e il sacrosanto<br />

desiderio di rivalsa nei<br />

confronti di chi l’aveva fatta<br />

tanto soffrire, era cominciato<br />

per Diana un momento<br />

positivo che l’aveva portata<br />

anche ad abbracciare cause<br />

umanitarie come la battaglia<br />

anti-mine, il sostegno<br />

agli ammalati di Aids, ai senzatetto,<br />

ai bambini orfani e<br />

ammalati.<br />

Senza pretendere di assurgere<br />

alla santità, tanto<br />

più che non aveva alcuna<br />

intenzione di rinunciare alle<br />

gioie della vita, Diana era intenzionata<br />

a sfruttare il carisma<br />

della sua immagine per<br />

dedicarsi a quanti soffrono.<br />

Memore anche dell’insegnamento<br />

di Madre Teresa<br />

di Calcutta, l’incontro con la<br />

quale, avvenuto nel 1992 nel<br />

convento romano della santa<br />

degli ultimi, aveva segnato<br />

profondamente la sua vita.<br />

Una consorella della Santa<br />

ha riferito che, nel corso<br />

dell’incontro con lady Diana,<br />

Madre Teresa disse alla<br />

principessa: «Se vuoi salvare<br />

i tuoi figli, fai conoscere<br />

loro la povertà, portali a dare<br />

affetto a chi è disperato,<br />

a chi soffre. Accompagnali<br />

sotto i ponti del Tamigi, dove<br />

dormono tanti senzatetto<br />

al freddo…». E Diana seguì<br />

quell’insegnamento, anche<br />

mettendo se stessa al<br />

servizio di quanti avevano<br />

bisogno di lei, dando la sua<br />

voce a chi non poteva far<br />

sentire la sua.<br />

Il 6 settembre 1997 la Gran Bretagna saluta Diana con<br />

solenni funerali, trasmessi in diretta in tutto il mondo.<br />

Seguono il feretro fino all’Abbazia di Westminster, da sin.,<br />

il principe Carlo, il figlio Harry, il conte Spencer, fratello di<br />

Lady D, il primogenito William e il principe Filippo.<br />

Da Buckingham Palace<br />

alla Reggia di Venaria<br />

Fra le molte iniziative volte a tener viva la memoria della<br />

principessa triste, citiamo due delle più significative.<br />

A Londra, Buckingham Palace, la residenza ufficiale dei<br />

sovrani britannici dal 1837, come ogni estate ha aperto<br />

le sue porte al pubblico, mentre i reali soggiornano a Balmoral.<br />

Ma quest’anno c’è una grande novità: per la prima<br />

volta, infatti, è stata aperta al pubblico la “stanza segreta”<br />

di Lady Diana. I visitatori possono ammirare - tra le altre<br />

cose - varie immagini che la ritraggono con i figli, William<br />

e Harry, foto cui era particolarmente legata. Tra le curiosità<br />

esposte sulla scrivania della principessa, una valigetta con<br />

il suo nome scritto a penna, forse da lei stessa, che contiene<br />

una collezione di musicassette,<br />

la colonna sonora<br />

della sua breve vita.<br />

In Italia, alla Reggia di Venaria<br />

(TO) è possibile visitare,<br />

fino al 28 gennaio<br />

2018, la mostra Lady Diana.<br />

Uno spirito libero, curata<br />

da Kornice. Attraverso immagini,<br />

articoli di giornale,<br />

testimonianze e filmati viene<br />

ricostruita la sfaccettata personalità<br />

della principessa e<br />

quel suo essere, come recita<br />

il titolo della mostra, uno<br />

“spirito libero”.<br />

UN MITO<br />

DEI NOSTRI TEMPI<br />

Il ricordo della principessa,<br />

a dispetto del tempo<br />

trascorso, è più vivo che<br />

mai, nel bene e nel male.<br />

Anzi, si è trasformato in un<br />

mito dei nostri tempi, alimentato<br />

dall’immutata venerazione<br />

delle persone<br />

comuni nei riguardi della<br />

“principessa del popolo”,<br />

secondo la felice definizione<br />

coniata dall’ex primo<br />

ministro Tony Blair, e<br />

dall’affetto dei figli impegnati<br />

a tenere vivo il ricordo<br />

della loro madre.<br />

Anche quando si sarà<br />

spento il clamore delle celebrazioni<br />

di questo ventesimo<br />

anniversario, il ricordo<br />

di Diana continuerà ad aleggiare<br />

sul trono di San Giorgio<br />

ancora a lungo. La principessa<br />

ha portato con sé i<br />

suoi segreti, le sue debolezze,<br />

le verità scomode.<br />

Un’esistenza breve ma intensa,<br />

la sua, nel bene e nel<br />

male, al centro della quale<br />

c’era il rapporto esclusivo e<br />

bellissimo che ha saputo instaurare<br />

con i figli William e<br />

Harry, che ha educato sforzandosi<br />

di prepararli alla vita,<br />

spesso opponendosi anche<br />

ai consulenti reali. E il<br />

suo amore e il suo esempio<br />

hanno lasciato una traccia<br />

indelebile nei suoi ragazzi.<br />

In Harry, che ha scelto di<br />

lavorare in ambito filantropico<br />

seguendo l’esempio<br />

della madre. E soprattutto<br />

in William, che all’epoca<br />

dell’incidente aveva 15 anni,<br />

tre più del fratello, al quale<br />

mamma Diana ha insegnato<br />

a non arroccarsi nel suo<br />

palazzo e a non perdere mai<br />

il contatto con il suo popolo<br />

e con la realtà, se voleva<br />

svolgere bene il suo futuro<br />

compito di sovrano.<br />

«Mia madre vive con me<br />

ogni giorno. Quando mi sono<br />

sposato con Catherine,<br />

l’ho sentita al mio fianco. E<br />

con i miei figli parlo spesso<br />

di lei, - ha dichiarato William,<br />

commosso, in un’intervista.<br />

- Sarebbe stata un incubo di<br />

nonna! Di quelle che arrivano<br />

al momento del bagnetto,<br />

facendo una gran confusione<br />

con acqua e bolle dappertutto!<br />

Averla avuta vicino ed essere<br />

stato un figlio così adorato,<br />

è il più bel dono che mi<br />

è stato fatto dalla vita».<br />

Giuliana Vitali<br />

Foto: Getty Images, IPA, Olycom.<br />

Intimità 11


MODA BAMBINI<br />

Servizio di Elisabetta Turillazzi - Testi di Barbara Pedron<br />

ASPETTANDO<br />

Le ultimissime tendenze formato mini per andare incontro<br />

Leggings<br />

elasticizzati<br />

con motivo<br />

tartan, Tuc<br />

Tuc, 29 €.<br />

Zaino a pois,<br />

Gap su Zalando.it,<br />

49,99 €.<br />

Maglia a<br />

maniche lunghe<br />

con decoro di<br />

paillettes, H&M,<br />

14,99 €.<br />

Cerchietto<br />

rivestito in<br />

tessuto operato,<br />

United Colors<br />

of Benetton<br />

Kids, 9,95 €.<br />

A RITMO DI ROCK<br />

Cintura con<br />

borchie, Tom Tailor<br />

su Zalando.it,<br />

17,90 €.<br />

Impermeabile doppiopetto con<br />

cappuccio e cintura, Tuc Tuc, 66 €.<br />

MAYORAL<br />

Miniabito<br />

in morbida<br />

lana mohair,<br />

Tuc Tuc, 41 €.<br />

Zainetto<br />

in tela con<br />

ali applicate,<br />

United Colors<br />

of Benetton<br />

Kids, 19,55 €.<br />

Scarponcini stringati<br />

con profili a contrasto,<br />

Tuc Tuc, 41 €.<br />

12 Intimità


L’AUTUNNO...<br />

alla nuova stagione con eleganza, praticità e allegria<br />

Pantaloni tipo tuta, United<br />

Colors of Benetton Kids,<br />

19,95 €.<br />

Zaino fantasia monster,<br />

Gap su Zalando.it,<br />

39,99 €.<br />

Giacca a più colori<br />

con zip, United<br />

Colors of Benetton<br />

Kids, 29,95 €.<br />

Cappello con visiera,<br />

Adidas Performance su<br />

Zalando.it, 17,99 €.<br />

Guanti in lana,<br />

Pepe Jeans<br />

London Junior,<br />

45 €.<br />

Maxi giacca<br />

con scritte,<br />

Desigual<br />

Kids,<br />

109,95 €.<br />

BOBOLI<br />

T-shirt stampata,<br />

H&M, 9,99 €.<br />

Scarpe in tweed con<br />

chiusura a strappo,<br />

Tuc Tuc, 34 €.<br />

Camicia in flanella<br />

a quadri, Tuc Tuc, 35 €.<br />

Intimità 13


MODA BAMBINI<br />

Felpa in<br />

lurex,<br />

Ovs Kids,<br />

16,99 €.<br />

Cerchietto<br />

per capelli<br />

(kit venduto<br />

con<br />

elastici e<br />

mollettine),<br />

Primark,<br />

2 €.<br />

Mini bag con<br />

tracolla, Primark,<br />

5 €.<br />

Ballerine<br />

glitterate,<br />

Gioseppo<br />

Kids,<br />

49,95 €.<br />

Romantica<br />

gonna in tulle<br />

con balze,<br />

Desigual Kids,<br />

49,95 €.<br />

CHIC&GLAM<br />

Piumino<br />

imbottito,<br />

Primark,<br />

17 €.<br />

Zainetto in<br />

simil pelle<br />

in tinta<br />

metallizzata,<br />

Pepe Jeans<br />

London<br />

Junior,<br />

19 €.<br />

LITTLE ONES KIDS<br />

Pantaloni taglio jeans in<br />

denim tinto, Kiabi, 15 €.<br />

Morbido pull con ricami,<br />

Desigual Kids, 59,95 €.<br />

PER INFORMAZIONI: Adidas Performance su Zalando.it, www.zalando.it; Desigual Kids, www.desigual.com; Etnia Barcelona, www.etniabarcelona.com;<br />

www.laredoute.it; Mango su Zalando.it, www.zalando.it; Ovs Kids, www.ovs.it; Pepe Jeans London Junior, www.pepejeans.com; Primark, www.primark.com;<br />

14 Intimità


Piumino senza<br />

maniche, Mango su<br />

Zalando.it, 19,99 €<br />

Pantaloni in felpa con<br />

coulisse, Primark, 9 €.<br />

Camicia<br />

a quadri,<br />

Zara<br />

Kids,<br />

14,95 €.<br />

Occhiali con lenti tondeggianti,<br />

Etnia Barcelona, 129 €.<br />

Cardigan in maglia<br />

con 5 bottoni,<br />

Kiabi, 10 €.<br />

CND BY CONDÓR<br />

Pull girocollo con<br />

lavorazione sulle spalle,<br />

Ovs Kids, 14,99 €.<br />

Zaino fantasia<br />

con fibbie,<br />

Herschel<br />

su Zalando.it,<br />

59,99 €.<br />

Pantaloni ampi in<br />

cotone, Kiabi, 15 €.<br />

Scarponcini<br />

con doppio velcro,<br />

La Redoute, 54,95 €.<br />

Gap su Zalando.it, www.zalando.it; Gioseppo Kids, www.gioseppo.com; H&M, www.hm.com; Herschel su Zalando.it, www.zalando.it; Kiabi, www.kiabi.it; La Redoute,<br />

Tom Tailor su Zalando.it, www.zalando.it; Tuc Tuc, www.tuctuc.com; United Colors of Benetton Kids, www.benetton.com; Zara Kids, www.zara.com. Foto sfilate: Imaxtree.<br />

Intimità 15


VETRINA<br />

Servizio di Elisabetta Turillazzi - Testi di Barbara Pedron<br />

TUTTI IN CLASSE!<br />

Tornare a scuola sarà piacevole con questi simpatici (e golosi) alleati<br />

1 2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

7<br />

8<br />

11<br />

9<br />

10<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

1 Dettagli in oro e rosa per lo zaino con scritte dedicato alle principesse dei cartoni animati, Disney Store, 22 €.<br />

2 Un simpatico compagno tecnologico per affiancare i più piccoli nell’apprendimento; consigliato dai 4 anni,<br />

Doc - Robottino Educativo Parlante, Clementoni, 29,90 €. 3 Zaino estendibile Ben 10, con gadget incluso, Giochi Preziosi,<br />

49,90 €. 4 Per gli appassionati di Cars, la busta portapenne in tessuto con doppia zip, Incall per Disney, 12,90 €.<br />

5 Portapenne Minnie in morbido silicone, Disney Store, 15 €. 6 Set di pennarelli cancellabili con inchiostro termosensibile,<br />

Over X Art, Premec, 24 €. 7 Borraccia-astuccio con 12 pennarelli, Incall per Disney, 7,90 €.<br />

8 Zaino con grafiche e inserti personalizzati a tema Star Wars, Giochi Preziosi per Lucas Film, da 49,90 €.<br />

9 Astuccio a tre scomparti con fantasia geometrica, BKL Escape by RiPlast, 19 €. 10 Maxi cover per quaderni, RiPlast,<br />

2 € cad. 11 Per una merenda naturale, chips vegetali, ricche di fibre, senza conservanti e senza sale aggiunto, Veg&Crock,<br />

Noberasco, prezzo consigliato 1,49 €. 12 Zaino estendibile con maxi tasca esterna e fiocco rosso glitterato, Seven<br />

per Disney, 69,90 €. 13 Un intervallo goloso con due sottilissime cialde di wafer e un morbido ripieno di cioccolato,<br />

Cards, Kinder Ferrero, 1,99 € per la confezione da 5 pezzi.14 Diario scolastico 12 mesi Avengers, Seven per Marvel,<br />

9,10 €. 15 Astuccio triplo Ben 10, completo di materiali, Giochi Preziosi, 18,90 €.<br />

PER INFORMAZIONI: Clementoni, www.clementoni.com; Disney Store, www.disneystore.it; Giochi Preziosi per Lucas Film, www.giochipreziosi.it;<br />

Giochi Preziosi, www.giochipreziosi.it; Incall per Disney, www.incall.it; Kinder Ferrero, www.kinder.it; Noberasco, www.noberasco.com; Premec, www.premec.ch;<br />

RiPlast, www.riplast.com; Seven per Disney, www.seven.eu; Seven per Marvel, www.seven.eu.


VIVERE INSIEME<br />

a cura di Giuliana Vitali<br />

DALLA TUA PARTE<br />

CARA SCUOLA,<br />

QUANTO CI COSTI!<br />

Fra poco ricomincia il nuovo anno scolastico.<br />

Con le solite inevitabili spese. Ecco qualche prezioso<br />

suggerimento a difesa delle nostre tasche<br />

La prima campanella del<br />

nuovo anno scolastico<br />

2017-2018 suonerà solo<br />

fra qualche settimana (si comincia<br />

il 5 settembre nella<br />

Provincia autonoma di Bolzano,<br />

ma, in generale, la partenza<br />

avverrà tra l’11 e il 15<br />

settembre a seconda delle<br />

Regioni), ma sono proprio<br />

questi i giorni, magari dopo<br />

il rientro dalle vacanze,<br />

dedicati a preparare il corredo<br />

scolastico e ad acquistare<br />

i libri di testo. Un impegno<br />

non indifferente, soprattutto<br />

dal punto di vista<br />

economico, specialmente se<br />

hai più di un figlio che sta<br />

frequentando la scuola, dalla<br />

primaria alle medie e alle<br />

superiori. Ma quanto si<br />

spenderà quest’anno per la<br />

scuola e, soprattutto, come<br />

si può risparmiare?<br />

Aumenti in atto Sugli<br />

scaffali di supermercati e<br />

cartolerie è già cominciata<br />

la vendita di matite, quaderni,<br />

pennarelli e quant’altro.<br />

E purtroppo i prezzi, seppure<br />

in maniera contenuta,<br />

continuano ad aumentare.<br />

Secondo le prime stime<br />

dell’Osservatorio nazionale<br />

di Federconsumatori, anticipa<br />

Sabrina Soffientini di<br />

Federconsumatori, quest’anno<br />

la spesa per il corredo<br />

scolastico (più i “ricambi”)<br />

subirà un aumento tra l’1<br />

e l’1,5% rispetto ai 518 euro<br />

complessivi calcolati per<br />

l’anno scorso. Stabili o con<br />

leggeri aumenti (tra lo 0,2<br />

e lo 0,3%) i prezzi dei testi<br />

scolastici che, nel 2016,<br />

erano risultati in diminuzione.<br />

Ad aumentare in misura<br />

maggiore sono soprattutto<br />

i costi degli zaini, dei trolley,<br />

degli astucci e dei diari,<br />

in particolare quelli griffati<br />

e con personaggi dei fumetti<br />

o delle serie tv, già più<br />

cari in partenza, mentre un<br />

astuccio o uno zaino di buona<br />

qualità, ma non “alla moda”<br />

permette un risparmio<br />

almeno del 20-30% e può<br />

essere personalizzato con<br />

adesivi o decalcomanie.<br />

Per i libri nessun rincaro<br />

Quest’anno, mediamente,<br />

per i libri più due dizionari<br />

si spenderà più o meno<br />

come l’anno scorso, circa<br />

498 euro o poco più. Le<br />

spese sono particolarmente<br />

elevate per gli alunni delle<br />

prime classi. Uno studente<br />

di prima media per l’acquisto<br />

dei libri più due dizionari<br />

spenderà circa 461 euiStock<br />

LE SCADENZE DI SETTEMBRE<br />

VENERDÌ 1<br />

Termini processuali Riprendono a decorrere i termini<br />

processuali sospesi lo scorso 1° agosto per il periodo<br />

delle ferie. La pausa incide sui contenziosi in atto,<br />

per esempio, con l’amministrazione fiscale, allungando<br />

i tempi previsti per eventuali ricorsi.<br />

LUNEDÌ 18<br />

Versamenti unificati Entro oggi vanno effettuati i<br />

versamenti unificati di imposte (ad esempio, Iva mensile<br />

o trimestrale), ritenute e contributi usando il modello<br />

F24. Questa scadenza interessa i titolari di partita Iva<br />

e i datori di lavoro con esclusione di quelli domestici.<br />

Rate Unico 2017 Chi è titolare di partita Iva e ha<br />

scelto la rateizzazione del versamento delle imposte<br />

con la presentazione di Unico 2017 entro oggi deve<br />

versare, compresi gli interessi e le maggiorazioni previsti<br />

dalla legge (puoi consultare per questo lo scaden-<br />

zario fiscale di www.agenziaentrate.gov.it) quanto dovuto<br />

in base a quando è stato effettuato il primo versamento.<br />

Cedolare secca I proprietari di immobili dati in affitto<br />

che hanno optato per il regime della cedolare secca<br />

e per la rateizzazione dei pagamenti, entro oggi devono<br />

versare le rate previste dal loro piano di pagamenti.<br />

Ravvedimento Ultimo giorno utile per regolarizzare<br />

imposte e ritenute non effettuate o effettuate in misura<br />

insufficiente entro il 21 agosto 2017. Oltre a quanto<br />

dovuto bisogna versare gli interessi e la sanzione ridotta.<br />

SABATO 30<br />

Revisione auto Termine ultimo per far revisionare<br />

le moto e gli autoveicoli immatricolati per la prima volta<br />

nel settembre 2013 e quelli che hanno già subito una<br />

verifica nel settembre 2015.<br />

A.P.<br />

18 Intimità


o a cui vanno aggiunti circa<br />

520 euro per il corredo e i<br />

ricambi, per un totale che<br />

sfiora i 1.000 euro. Sappi che<br />

anche quest’anno, a maggio,<br />

le scuole hanno adottato i<br />

libri di testo in base a tetti<br />

di spesa che non possono<br />

essere superati; in caso<br />

contrario, hai facoltà di far<br />

valere i tuoi diritti presso la<br />

scuola. In più dovevano essere<br />

applicate riduzioni di<br />

spesa del 10% (per libri in<br />

versione cartacea con contenuti<br />

digitali) e del 30% (libri<br />

in versione digitale) per<br />

i testi già adottati nell’anno<br />

scolastico 2014-2015, relativi<br />

alle classi prime e seconde<br />

delle ex medie inferiori<br />

e prima, seconda, terza e<br />

quarta delle superiori. Eventuali<br />

aumenti fino al 10%<br />

devono essere motivati dal<br />

collegio docenti e approvati<br />

dai consigli di istituto.<br />

In generale, i tetti di spe-<br />

sa sono più alti per le classi<br />

prime e pari a 294 euro<br />

per la prima media, 335 per<br />

il liceo classico, 320 per lo<br />

scientifico e le scienze umane,<br />

274 per l’artistico, 335<br />

per il linguistico, da 304 a<br />

320 per gli istituti tecnici e<br />

da 244 a 299 per le prime<br />

classi degli istituti professionali,<br />

dei servizi, dell’industria<br />

e dell’artigianato.<br />

Il decalogo del risparmio<br />

Ecco qualche utile consiglio<br />

che vi aiuterà a spendere<br />

al meglio i soldi destinati<br />

al corredo scolastico.<br />

1 Confronta con attenzione<br />

i prezzi applicati nei diversi<br />

punti vendita sapendo<br />

che puoi risparmiare anche<br />

il 20, 30% approfittando<br />

delle promozioni.<br />

2 Per non andare a scuola<br />

con lo zaino dell’anno precedente,<br />

senza però comprarne<br />

uno nuovo, puoi<br />

consigliare a tuo figlio di<br />

scambiarlo con un amico o<br />

un parente.<br />

3 Per l’acquisto dei libri approfitta<br />

delle bacheche (fisiche<br />

o online, specialmente<br />

sui social network) che<br />

consentono lo scambio o<br />

l’acquisto di libri usati.<br />

4 Ricerca le promozioni<br />

messe in campo da librerie<br />

e centri commerciali che<br />

offrono sconti o buoni anche<br />

del 15-20% o un dizionario<br />

in omaggio.<br />

5 Acquista i testi presso i<br />

numerosi mercatini dell’usato,<br />

che è possibile trovare<br />

anche su Internet (facendo<br />

attenzione, però, che le edizioni<br />

siano aggiornate).<br />

6 Se possibile, prendi libri e<br />

dizionari in prestito presso<br />

biblioteche, associazioni o<br />

conoscenti.<br />

7 Acquistare la versione<br />

elettronica dei libri di narrativa<br />

consente un considerevole<br />

risparmio sul prezzo.<br />

8 Fai attenzione a comprare<br />

astucci, penne, compassi<br />

e matite a prezzi stracciati:<br />

a volte, soprattutto per<br />

questi articoli, spendere di<br />

più permette di acquistare<br />

un prodotto che funzionerà<br />

meglio e durerà a lungo.<br />

9 Evita di farti coinvolgere<br />

dalle promozioni comprando<br />

più di quello che serve.<br />

10 Per l’acquisto dei libri<br />

consigliati attendi l’inizio<br />

della scuola.<br />

(Fonte Federconsumatori-Adusbef)<br />

Achille Perego,<br />

giornalista economico<br />

de Il Giorno<br />

LA PAROLA AL VETERINARIO<br />

iStock<br />

Il Bassotto giù di tono<br />

Gentile dottor Bianchi, le scrivo perché sono un po’ preoccupata<br />

per il mio Willy, un Bassotto di 4 anni. Abbiamo trascorso<br />

alcune settimane tra mare e campagna e, al rientro<br />

da questo periodo di vacanza, mi è sembrato dimagrito e<br />

più pigro del solito. Pensavo che la causa potesse essere il<br />

caldo, ma dopo ho notato anche episodi di diarrea. Quale<br />

potrebbe essere il problema?<br />

Paola<br />

Gentile Paola, ciò che mi racconta mi fa di primo acchito<br />

pensare all’ipotesi che l’animale, avendo trascorso<br />

un certo periodo di tempo in villeggiatura all’aria aperta,<br />

possa aver contratto dei parassiti intestinali. I più comuni sono<br />

i vermi tondi (Ascaridi, Ancilostomi e Tricocefali) e quelli<br />

piatti (Tenie), che rappresentano nel cane un riscontro piuttosto<br />

frequente e sono al tempo stesso responsabili di feci<br />

non formate, dimagramento e svogliatezza. Per questo moti-<br />

vo non è sbagliato effettuare<br />

di tanto in tanto un trattamento<br />

cosiddetto di sverminazione<br />

con un medicinale<br />

ad ampio spettro: può utilizzare,<br />

per esempio, l’associazione<br />

di milbemicina e praziquantel,<br />

due molecole molto<br />

efficaci contro i vermi tondi e piatti ospitati nell’intestino degli<br />

appartenenti alla specie canina, senza effetti collaterali per gli<br />

animali e da somministrare in singola dose. Per la prescrizione<br />

del farmaco, si rivolga al suo medico veterinario di fiducia.<br />

Dottor Piero Bianchi<br />

Indirizzate le vostre lettere a: INTIMITÀ, La parola al Veterinario,<br />

Piazza Aspromonte 13, 20131 Milano o all’e-mail ilveterinario@quadratum.it.<br />

Se lo desiderate, potete inviare le foto dei vostri beniamini.<br />

Saranno pubblicate se ritenute di buona qualità, ma non saranno restituite.<br />

Intimità 19


VIVERE INSIEME<br />

GUIDA PRATICA<br />

STOP ALLA MUFFA<br />

È sempre una sgradevole sorpresa<br />

vederla comparire sui muri e soffitti di casa, ma non<br />

bisogna disperare. Si può combattere facilmente<br />

ricorrendo anche a rimedi casalinghi<br />

so la macchia compare nella<br />

parte bassa del muro, per<br />

procedere poi verso l’alto.<br />

Il bordo della chiazza può<br />

essere definito o frastagliato<br />

e può raggiungere altezze<br />

diverse. Le macchie di muffa<br />

di questo tipo resistono<br />

anche al variare delle condizioni<br />

climatiche. L’umidità<br />

da ristagno, invece, porta<br />

alla formazione di una macchia<br />

negli angoli di un bagno<br />

cieco, sui soffitti, in alcune<br />

zone circoscritte delle pareti<br />

o dietro grandi mobili<br />

come gli armadi. La muffa da<br />

risalita è la più difficile da eliminare.<br />

In questo caso, infatti,<br />

bisogna valutare lo stato<br />

dell’immobile. L’umidità, infatti,<br />

può dipendere dall’aciStock<br />

Magari l’hai vista<br />

comparire nella casa<br />

delle vacanze o<br />

quando sei rientrata dopo<br />

le ferie, avendo lasciato i locali<br />

chiusi per lungo tempo.<br />

Oppure è un problema contro<br />

il quale stai combatten-<br />

do da tempo e senza successo.<br />

Stiamo parlando della<br />

muffa che compare su muri<br />

e/o soffitti diventando sempre<br />

più aggressiva. Ma come<br />

puoi combatterla e vincerla?<br />

Innanzitutto risalendo<br />

all’origine del problema<br />

e scoprire la causa che la<br />

provoca.<br />

L’umidità è la prima causa<br />

Ricordati, come avvertono<br />

ad Altroconsumo, che<br />

ha recentemente realizzato<br />

una guida contro la muffa e<br />

testato i principali prodotti<br />

in commercio per eliminarla,<br />

che la muffa colonizza<br />

i muri quando, all’interno<br />

della casa, c’è umidità<br />

da ristagno o umidità da<br />

risalita. In quest’ultimo ca-<br />

qua presente nel sottosuolo<br />

(se la casa è al piano terra)<br />

oppure da un’infiltrazione<br />

dovuta alla presenza di<br />

crepe all’esterno dei muri.<br />

In entrambi i casi serve un<br />

intervento strutturale.<br />

Incide anche il clima Per<br />

ciò che concerne la muffa da<br />

ristagno, è bene sapere che<br />

può essere causata dal clima<br />

(se abiti, per esempio, in una<br />

zona molto piovosa), ma anche<br />

dalla scarsa ventilazione<br />

(in primis in un bagno cieco<br />

con doccia) o anche dal<br />

bucato messo ad asciugare<br />

in un locale non aerato. Sul<br />

mercato trovi svariati prodotti<br />

anti-muffa il cui prezzo<br />

varia da pochi euro per arrivare<br />

anche a 18. Gli spray,<br />

OCCASIONI DI LAVORO<br />

365 giovani nella consulenza per le aziende<br />

Il Boston consulting group (Bcg) fa consulenza aziendale<br />

e direzionale a imprese di tutti i settori. Ora apre le porte a<br />

75 profili da inserire entro fine anno nelle strutture italiane,<br />

soprattutto nelle sedi di Milano e Roma. Quali sono i profili<br />

ricercati? Nell’ambito delle nuove tecnologie digitali, la selezione<br />

interessa data scientist in grado di analizzare l’enorme<br />

mole di informazioni che ciascuno di noi lascia nella rete,<br />

dai like su Facebook agli acquisti online: l’obiettivo è capire<br />

quali sono le nuove tendenze e i gusti dei consumatori. Ma<br />

occorrono anche esperti di pricing e marketing, ingegneri<br />

della rete ed economisti. Non solo: siccome Bcg spinge molto<br />

sull’innovazione, arrivano opportunità trasversali per umanisti,<br />

sociologi o antropologi capaci di intuire le tendenze future<br />

delle persone. Candidature a: www.bcg.com (careers).<br />

Profili tecnici e di professionisti sono quelli cercati da Ey,<br />

la società che vuole assumere 250 giovani talenti per avviarli<br />

all’attività di consulenza fiscale, tributaria e legale. A partire<br />

20 Intimità<br />

dalla revisione contabile indipendente, passando all’area Fraud<br />

and investigation per capire da dove possono arrivare i rischi<br />

di frode, le persone richieste si occuperanno di diversi ambiti<br />

dell’attività, fino alle controversie commerciali e alla protezione<br />

dai rischi. Per candidarsi: www.ey.com/it (careers).<br />

Nella cyber sicurezza andranno a lavorare le 40 persone<br />

cercate da Accenture, tra neolaureati in Ingegneria, Economia,<br />

Informatica o Elettronica e profili più senior di chi alle spalle<br />

vanta una carriera di qualche anno e buone competenze. La<br />

protezione dagli attacchi di pirateria informatica è uno dei temi<br />

più caldi per le aziende, non solo per le banche, che hanno<br />

bisogno di proteggere brevetti, archivi ma anche le informazioni<br />

dei clienti. Curriculum a: www.accenture.com/it-it (careers).<br />

Paolo Freddi<br />

Le offerte di lavoro, come prevede la legge, sono da intendersi rivolte a<br />

persone di entrambi i sessi. Il numero dei posti può variare secondo<br />

le necessità delle aziende. La redazione non si assume responsabilità in merito.


a base di ipoclorito di sodio<br />

(candeggina) e/o biocidi<br />

specifici, si applicano sulla<br />

macchia e si lasciano agire<br />

per 15-20 minuti. Secondo<br />

il test di Altroconsumo, non<br />

sono adatti per grandi superfici.<br />

Gli additivi/fissativi in<br />

vernice (contenenti biocidi<br />

specifici) si diluiscono nell’idropittura<br />

e, se fissativi, si<br />

applicano alla parete prima<br />

di verniciarla. Possono essere<br />

usati anche a scopo preventivo,<br />

ma non è facile scegliere<br />

qual è il trattamento<br />

più adatto ed efficace.<br />

Soluzioni fai da te Contro<br />

la muffa puoi usare candeggina,<br />

alcol bianco (etanolo),<br />

acqua ossigenata a<br />

10 volumi (perossido di<br />

idrogeno). Ricordati che la<br />

candeggina si applica diluita<br />

con una spugnetta, per alcol<br />

e acqua ossigenata devi<br />

usare un pennello. Si ripete<br />

il trattamento per due volte.<br />

Infine, con una spugna ruvida<br />

si tolgono le spore. Candeggina<br />

e acqua ossigenata<br />

tolgono il nero delle macchie<br />

e sono economiche,<br />

ma l’efficacia non è garantita.<br />

Però, attenzione: le sostanze<br />

contenute tra gli ingredienti,<br />

dalla candeggina ai<br />

biocidi, richiedono una certa<br />

prudenza e una serie di<br />

precauzioni d’uso. Quindi la<br />

prima cosa da fare è indossare<br />

guanti e occhiali protettivi.<br />

Durante e dopo l’applicazione,<br />

inoltre, il locale<br />

va sempre aerato.<br />

Prevenire è meglio! Per<br />

allontanare l’umidità dagli<br />

ambienti è necessario garantire<br />

un buon ricambio<br />

d’aria alla stanza, spalancando<br />

le finestre tre o quattro<br />

volte al giorno per 5-10 minuti.<br />

Si può anche misurare<br />

l’umidità con un igrometro<br />

(costo 10-20 euro): dovrebbe<br />

essere tra il 40 e il 60%. Ci<br />

sono poi piccoli accorgimenti<br />

per diminuire l’accumulo<br />

di vapore in casa: ridurre la<br />

durata della doccia, coprire<br />

le pentole con il coperchio<br />

quando sono sul fuoco, aprire<br />

le finestre di bagno e cucina<br />

dopo averli utilizzati e<br />

stendere i panni all’esterno.<br />

Sappi, infine, che in ambienti<br />

molto freddi sarebbe meglio<br />

isolare la parete dove si crea<br />

maggiore condensa e che un<br />

aiuto può arrivare dalla funzione<br />

di deumidificazione del<br />

condizionatore o da un deumidificatore.<br />

Guido Sirtori<br />

IL CONSIGLIO DELLA SETTIMANA<br />

Così il purè è più gustoso<br />

Quando voglio stupire familiari e amici con un purè più appetitoso<br />

e morbido, sostituisco il burro con la panna.<br />

Silvia F. - Trescore Balneario (BG)<br />

La lettrice autrice del consiglio della settimana<br />

riceverà a casa da Althe’a, Agriturismo<br />

di Vittorio Veneto e produttore di<br />

vini di alta gamma, 1 bottiglia di Althe’a<br />

Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG<br />

Brut, spumante dall’invitante colore giallo<br />

paglierino con riflessi verdognoli, fragrante,<br />

fresco, ottimo come aperitivo e a tutto<br />

pasto con menu a base di pesce anche<br />

crudo e carni bianche. La lettrice potrà poi<br />

gustare 1 Althe’a Valdobbiadene Prosecco<br />

Superiore DOCG Extra Dry, massima<br />

espressione del Prosecco Spumante, dal<br />

gusto persistente e coinvolgente, che sarà<br />

in perfetta armonia con stuzzicanti tartine,<br />

torte salate, golosità da condividere<br />

con gli amici per aperitivi festosi, anche<br />

vegetariani, e 1 Althe’a Rosaperla Rosato,<br />

Spumante raffinato e schietto, ottenuto<br />

dalla vinificazione in rosato di uve di Pinot<br />

Nero, perfetto per esaltare il gusto dei<br />

crostacei, del pesce crudo, delle tartare e<br />

delle carni bianche non salsate.<br />

Hai anche tu un consiglio che ti piacerebbe fosse pubblicato? Spediscilo,<br />

completandolo con indirizzo e numero telefonico per posta o via e-mail, a:<br />

<br />

<br />

POLLICE VERDE<br />

L’albero del cielo<br />

Vorrei sapere il nome di quest’albero.<br />

Mi è stato regalato e finché l’ho<br />

tenuto in vaso è cresciuto lentamente,<br />

una volta trasferito in piena terra<br />

ha raddoppiato le sue dimensioni in<br />

breve tempo. In inverno perde le foglie.<br />

Ha bisogno di cure particolari?<br />

Bruna<br />

Il suo albero sembra un Ailanto (ma<br />

per non essere confuso con specie<br />

simili, per esempio il Fraxinus o il<br />

Sommacco, bisognerebbe osservare i suoi frutti e i fiori).<br />

Caratterizzato da una chioma alta, molto ramificata<br />

ed elegante, anche se dall’odore poco gradevole, può<br />

raggiungere in poco tempo altezze considerevoli, ragione<br />

per cui viene anche chiamato “albero del cielo”<br />

o “ del Paradiso”. Importato in Europa<br />

parecchi anni fa, oggi da molti è considerato<br />

infestante, in quanto cresce<br />

nelle scarpate, negli incolti, ai bordi<br />

delle strade, grazie ai numerosi polloni,<br />

che si formano anche a distanza<br />

dalla pianta madre. Ha infatti un apparato<br />

radicale vigoroso e profondo,<br />

che si sviluppa orizzontalmente. E di<br />

questo è bene tenere conto, se lo si<br />

pianta in giardino, in piena terra. L’ailanto<br />

è decisamente resistente, cresce<br />

in qualsiasi posizione e non necessita di cure particolari.<br />

L.M.<br />

Inviate le foto di piante e fiori di cui volete conoscere il nome a: INTIMITÀ,<br />

Pollice Verde, Piazza Aspromonte 13, 20131 Milano<br />

o all’e-mail lmaggioni@quadratum.it. Il materiale ricevuto non sarà reso.<br />

Intimità 21


LAVORO<br />

Ti piace viaggiare e anche<br />

documentare e raccontare<br />

le tue esperienze in<br />

giro per il mondo? Se la risposta<br />

è sì, questa tua passione<br />

potrebbe trasformarsi<br />

in un lavoro. All’inizio magari<br />

piccolo, quasi un hobby, ma<br />

nel tempo, se sarai capace di<br />

farti conoscere e apprezzare<br />

su Internet, potrebbe addirittura<br />

diventare una fonte di<br />

reddito per integrare il tuo<br />

budget familiare o addirittura<br />

la prima voce di guadagno<br />

mensile. Stiamo parlando<br />

della professione di travel<br />

blogger, blogger di viaggi<br />

che puoi esercitare aprendo<br />

un sito nel quale descrivi le<br />

tue esperienze e dai consigli.<br />

Ma come si inizia un’attività<br />

di travel blogging? E come far<br />

sì che diventi una vera e propria<br />

professione?<br />

◆ L’abc della partenza In<br />

Italia quello dei blogging di<br />

viaggi - spiega Francesca Di<br />

Pietro (nella foto in basso a<br />

ds.), 37 anni, psychologist e<br />

travel coach (www.viaggiaredasoli.net),<br />

che da cinque<br />

anni lavora nel mondo dei<br />

viaggi (sempre però privilegiando<br />

l’aspetto psicologico)<br />

- è un settore in crescita<br />

(i blogger sono oltre 300,<br />

quasi tutte donne perché<br />

forse più portate a raccontare<br />

e condividere esperienze),<br />

ma che non dà ancora<br />

le soddisfazioni, in particolare<br />

economiche, che si ottengono<br />

all’estero, dove ci sono<br />

addirittura famosi blogger<br />

di viaggio milionari. E quindi<br />

non è facile trasformare una<br />

passione in una vera e propria<br />

professione. Come riuscirci?<br />

Innanzitutto bisogna<br />

essere delle costanti viaggiatrici.<br />

Non basta essere andate<br />

un’estate al mare e una<br />

volta in Olanda o a Londra<br />

per sentirsi pronte per diventare<br />

blogger. Partendo da<br />

un’ampia esperienza di viaggi<br />

si può invece pensare di aprire<br />

un sito acquistando un dominio<br />

e uno spazio hosting.<br />

22 Intimità<br />

LA TRAVEL<br />

BLOGGER<br />

Trasformare una passione in una<br />

professione è un po’ il sogno di tutti.<br />

Ebbene oggi, se ami i viaggi<br />

e... raccontarli, questo è possibile<br />

iStock<br />

Basta qualche decina di euro<br />

e investirli è importante rispetto<br />

all’utilizzo delle piattaforme<br />

gratuite perché, fin<br />

dall’inizio, è sintomo di professionalità.<br />

Buona cosa, inoltre, è anche<br />

imparare a utilizzare i programmi<br />

per l’inserimento<br />

delle fotografie (importanti<br />

sono anche i video, ma se<br />

non si è capaci di realizzarli<br />

con un taglio professionale è<br />

meglio lasciar perdere) e frequentare<br />

un corso di scrittura<br />

(Seo) per il web.<br />

◆ Il metro del successo Essendo<br />

ormai molti i siti, è<br />

importante differenziarsi e<br />

quindi scegliere una precisa<br />

nicchia dove operare e alla<br />

quale dedicarsi tutti i giorni,<br />

sempre pronte a rispondere<br />

a richieste e domande<br />

online. Non è necessario per<br />

forza occuparsi di viaggi avventurosi<br />

o impossibili, ma<br />

anche raccontando esperienze<br />

di hotel, villaggi o crociere<br />

è necessario sapersi ritagliare<br />

uno spazio specifico.<br />

Che può essere quello della<br />

cucina, per esempio, piuttosto<br />

che delle vacanze con i<br />

bambini. Dando i consigli che<br />

chi ti legge si aspetta.<br />

All’inizio non è facile farsi<br />

seguire sul web. E oggi è<br />

diventato ancora più difficile<br />

a meno di non investire<br />

una cifra non piccola nei programmi<br />

di promozione che<br />

da Facebook a Instagram a<br />

Google permettono di aumentare<br />

più velocemente<br />

l’indicizzazione. Un’altra<br />

carta vincente è rivolgersi a<br />

grafici professionisti per l’allestimento<br />

del sito. Ovviamente,<br />

più è elevato il traffico<br />

sul sito, maggiori saranno<br />

le possibilità di guadagno. Un<br />

traffico che oggi, più che con<br />

i follower, si misura, da parte<br />

delle aziende che possono<br />

investire sul sito di un blogger<br />

anche di viaggi, con la domain<br />

authority, una classifica<br />

pubblica che misura l’autorevolezza<br />

e che viene presa<br />

in considerazione partendo<br />

almeno da quota 15.<br />

◆ Come si guadagna Ma da<br />

dove arrivano i proventi di<br />

una travel blogger? «Più riesci<br />

a essere creativa, - conclude<br />

Francesca Di Pietro, -<br />

più riuscirai a monetizzare<br />

il tuo lavoro con la vendita<br />

di banner e spazi pubblicitari,<br />

le recensioni su servizi e<br />

prodotti (mantenendo sempre<br />

la tua dose di indipendenza<br />

di giudizio), inserendo<br />

link aziendali (non solo<br />

del settore turistico come<br />

compagnie aeree, hotel, ma<br />

anche, per esempio, di abbigliamento<br />

o di macchine<br />

fotografiche), ideando progetti<br />

di comunicazione con<br />

aziende di digital marketing,<br />

tour operator, enti del turismo,<br />

campagne di social media<br />

marketing e anche servizi<br />

di consulenza da travel<br />

coaching e vendita di ebook<br />

e gadget.<br />

Guido Sirtori


✂<br />

GRANDE CONCORSO<br />

INTIMITÀ GRANDI SOLUZIONI<br />

PER LA TUA CASA ◆ VINCI 50 KIT<br />

Sei una nostra affezionata lettrice? Per dirti grazie Intimità ti dedica questo<br />

speciale concorso che mette in palio 50 esclusivi kit per la pulizia della casa<br />

Prodotti innovativi, naturali, che risolvono<br />

in fretta e efficacemente ogni<br />

problema legato alla cura e all’igiene<br />

della casa: questo e molto altro<br />

è Mister Magic, il brand del gruppo<br />

Tavola da anni al nostro fianco in questa importante<br />

missione. Come dimostrano gli indispensabili<br />

20 prodotti dei 50 kit messi in<br />

palio da Intimità.<br />

9 OVETTI ASSORBIODORI FRIGORIFERO,<br />

nelle tre varianti con estratti naturali di limone,<br />

bicarbonato e aceto. Grazie alla formulazione<br />

in gel naturale, assorbono tutti gli<br />

odori del frigorifero, senza alterare l’aroma<br />

dei cibi. La nuova formula, ancora più efficace,<br />

è attiva fino a tre mesi.<br />

2 CONFEZIONI DI FOGLIETTI ZERO ODO-<br />

RI PER SCARPIERE E BORSE SPORTIVE, in<br />

pratici cartoncini attivi - ogni confezione ne<br />

contiene 10, ognuno dei quali ha un’efficacia<br />

garantita per un mese - neutralizzano completamente<br />

i cattivi odori.<br />

2 CONFEZIONI DI FOGLIETTI ZERO ODO-<br />

RI PER PATTUMIERE, versione specifica per i<br />

contenitori di rifiuti, anch’essi a base di prodotti<br />

naturali.<br />

1 LAVAFORNO E BARBECUE, con detergenti<br />

di origine vegetale, rimuove facilmente e in<br />

fretta le incrostazioni e lo sporco bruciato.<br />

1 LAVAFORNELLI E PIANO COTTURA,<br />

sgrassa e igienizza ed è ideale per le cucine<br />

in acciaio e per le piastre a induzione e in<br />

vetroceramica.<br />

1 LAVAFRIGO E MICROONDE, con aceto<br />

naturale, sgrassa, deterge e igienizza il frigorifero,<br />

senza bisogno di risciacquo. Ideale anche<br />

per pulire il forno a microonde e tutti<br />

gli elettrodomestici.<br />

1 PESCIOLINO, DEODORANTE PER LA-<br />

VASTOVIGLIE, agli estratti naturali di agrumi,<br />

garantisce una gradevole freschezza per<br />

70 lavaggi, ma funziona anche a lavastoviglie<br />

spenta.<br />

1 MAGNIFICO STIRO FACILE E PERFETTO,<br />

aumenta la scorrevolezza del ferro da stiro,<br />

distende le fibre e aiuta a eliminare le grinze.<br />

Utile anche per rinfrescare abiti già indossati.<br />

1 PREVIENI CALCARE STIRO, evita la formazione<br />

di calcare nei ferri da stiro a vapore<br />

e in quelli con caldaia separata.<br />

1 DECALCIFICANTE PER MACCHINE DA<br />

CAFFÈ, ideale anche per i piccoli elettrodomestici.<br />

Biodegradabile, grazie all’acido citrico<br />

scioglie calcare e ruggine.<br />

IL REGOLAMENTO<br />

In questa pagina, nel caso avessi perso uno dei 4 bollini<br />

(ognuno raffigurante una casetta e in 4 colori diversi),<br />

trovi il bollino jolly da ritagliare e incollare, al posto di<br />

quello mancante, sul coupon con il 1° bollino omaggio<br />

prestampato pubblicato su Intimità n. 31.<br />

Una volta completato il coupon con i 4 bollini, compilalo<br />

con tutti i tuoi dati (nome, cognome, indirizzo,<br />

recapito telefonico, e-mail) inviandolo in busta chiusa<br />

a mezzo posta entro il 5 ottobre (farà fede il timbro<br />

postale) a: Promotion Plus Uno S.r.l., Concorso “Intimità<br />

Grandi soluzioni per la tua casa”, Casella Postale<br />

16125, 20110 Milano.<br />

Parteciperai così all’estrazione dei premi in palio,<br />

che si terrà entro il 31 ottobre presso la sede della<br />

Società delegata Promotion Plus Uno S.r.l., Via Antonio<br />

Pacinotti 9, a Milano, alla presenza del Funzionario<br />

delegato dal tutore della fede pubblica della Camera<br />

di Commercio di Milano. Il premio, 50 kit Mister Magic<br />

composti da 3 Ovetti Limone, 3 Ovetti Aceto, 3 Ovetti<br />

Bicarbonato, 2 Confezioni di Foglietti Zero Odori per<br />

scarpiere, 2 Confezioni di Foglietti Zero Odori per<br />

pattumiere, 1 Lavafrigo, 1 Lavaforno, 1Lavafornelli,<br />

1 Pesciolino deodorante per lavastoviglie, 1 Decalcificante<br />

per macchine da caffè, 1 Magnifico Stiro Facile,<br />

1 Previeni Calcare stiro, ha un valore commerciale di<br />

€ 2.991,80 (Iva esclusa).<br />

I vincitori saranno informati a mezzo posta ordinaria<br />

e riceveranno i premi entro 180 giorni dalla comunicazione<br />

dell’avvenuta vincita. Il regolamento è disponibile<br />

presso la sede di Editrice Quadratum.<br />

Informativa ai sensi dell’art. 13 - D. Lgs n. 196/2003<br />

I Suoi dati saranno trattati da Editrice Quadratum S.r.l. - Titolare del trattamento - per evadere la Sua richiesta di partecipazione al concorso, ivi<br />

compresa la comunicazione dei Suoi dati essenziali all’azienda fornitrice del premio per la spedizione dello stesso, richiesta che si intende altresì<br />

come esplicita manifestazione di consenso al trattamento stesso. I dati essenziali, nome, cognome, indirizzo completo e numero di telefono, sono indispensabili<br />

per il suddetto fine. Previo Suo consenso, i Suoi dati potranno essere tratti dalla Titolare per finalità di marketing, attività promozionali,<br />

offerte commerciali e indagini di mercato. Inoltre, previo Suo ulteriore consenso, i Suoi dati potranno, altresì essere comunicati a soggetti terzi operanti<br />

nei settori editoriali, largo consumo e distribuzione, vendita a distanza, arredamento, telecomunicazioni, farmaceutico, finanziario, assicurativo,<br />

automobilistico, e a enti pubblici e Onlus, per propri utilizzi aventi le suddette medesime finalità. Titolare del trattamento è Editrice Quadratum S.r.l.<br />

- Milano. I Suoi dati saranno resi disponibili agli incaricati preposti alle operazioni di trattamento finalizzate all’espletamento del concorso. Ai sensi<br />

dell’art. 7 D.Lgs 196/2003, potrà esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modificare e cancellare i Suoi dati od opporsi al loro trattamento, scrivendo<br />

a Editrice Quadratum S.r.l., Piazza Aspromonte, 13 - 20131 Milano<br />

Concorso valido dal 02/08/2017 al 05/09/2017. Termine invio coupon entro il 05/10/2017. Totale montepremi € 2991,50<br />

IVA esclusa. Regolamento completo disponibile presso Editrice Quadratum S.r.l.<br />

Concorso “Intimità premia la tua fedeltà - Intimità Grandi soluzioni per la tua casa” valido dal 05/07/2017 al 05/09//2017.<br />

Totale montepremi concorso ”Intimità premia la tua fedeltà - Intimità Grandi soluzioni per la tua casa” € 9.217,00 IVA esclusa.<br />

Il bollino jolly<br />

da ritagliare<br />

e incollare sul<br />

coupon pubblicato<br />

su Intimità n. 31.


PER VOI RAGAZZE<br />

a cura di Paola Babich<br />

Momento d’oro per la giovane<br />

protagonista di The Embassy,<br />

neo mamma e attrice<br />

dalla carriera in brillante ascesa<br />

Tutti i fan di Megan Montaner<br />

possono finalmente<br />

gioire. L’amatissima e<br />

bella attrice spagnola, lanciata<br />

dalla soap Il Segreto con<br />

il ruolo della combattiva e<br />

appassionata levatrice Pepa,<br />

è tornata in tv su Rai 1 nella<br />

nuova fiction The Embassy.<br />

Dopo il grande successo<br />

della soap opera iberica, la<br />

trentenne Megan ha girato<br />

numerose fiction in Spagna e<br />

anche in Italia: tra queste, Task<br />

IPA<br />

Force 45 - Fuoco Amico, accanto<br />

a Raoul Bova, nella quale ha<br />

interpretato il ruolo di Samira,<br />

una giovane afghana. Dopo<br />

Il Segreto e la sua longeva<br />

ed aspra battaglia contro i<br />

soprusi della tremenda Donna<br />

Francisca, eccola ora parte<br />

del cast di un’importante<br />

produzione nella prima serata<br />

di Rai 1, The Embassy, ambientata<br />

nel corrotto mondo<br />

politico, fra intrighi e relazioni<br />

segrete. L’attrice interpreta<br />

Sara, l’amante di Eduardo<br />

(Raul Arevalo, con lei nella foto<br />

a sin.), un pericoloso faccendiere,<br />

antagonista dell’ambasciatore<br />

spagnolo Luis. «Sara<br />

è molto ingenua, crede che<br />

per lei e Eduardo ci possa essere<br />

un futuro, ma non è così.<br />

Lui è spietato e pensa solo ai<br />

suoi affari. Inoltre è sposato<br />

con Fatima (Amaia Salamanca,<br />

ndr) e la tradisce senza farsi<br />

troppi scrupoli» ha raccontato<br />

la Montaner a proposito<br />

MUSICA<br />

Ensi, rapper<br />

dal cuore tenero<br />

(ma non troppo)<br />

Jari Ivan Vella, 32 anni il prossimo dicembre, è il vero<br />

nome di Ensi, il più famoso e importante esponente di<br />

freestyle in Italia, che si sta preparando a incontrare i fan<br />

in varie città italiane, in occasione dell’uscita di “V” il 1°<br />

settembre. Il nuovo album, registrato in uno studio su ruote,<br />

ha uno stretto legame con la sua famiglia. Innanzitutto<br />

con il figlio Vincent, nato nel 2015. «Mi ha aiutato a<br />

raggiungere la piena maturità e mi ha fatto comprendere<br />

cose che prima mi sfuggivano - ha dichiarato lo stesso<br />

Ensi. - Una grande emozione, la realizzazione di un<br />

senso di stabilità che solo la famiglia può dare». Ma non<br />

facciamoci ingannare da queste parole, perché Ensi non<br />

si è musicalmente “ammorbidito”: la V del suo nuovo lavoro<br />

è anche un riferimento alla vendetta, ma V sta anche<br />

per Vella, il suo cognome. I brani trattano il tema della famiglia<br />

in Mamma diceva e Noi, e<br />

parlano di sociale e di interazione<br />

razziale. Nell’album non mancano<br />

poi interessanti collaborazioni,<br />

tra cui quella con Il Cile nel brano<br />

Identità, con Clementino in Sì, come<br />

no e con Luchè in Te lo dicevo.<br />

Ensi, però, non si ferma qui, è un<br />

tipo poliedrico: dal 2015 conduce<br />

su Radio Deejay, insieme a Emis<br />

Killa, il programma One Two One<br />

Two, dedicato all’hip hop e al rap<br />

e, proprio nel 2015, ha partecipato<br />

al film Zeta, interpretando se<br />

stesso e incidendo il brano Casa,<br />

per la colonna sonora, insieme al<br />

collega Izi.<br />

Ora non resta che attendere il suo<br />

tour e, nel frattempo, i fan possono<br />

incontrarlo a Torino il 1° settembre, il 2 a Bari e il 3 a Salerno,<br />

alle librerie Feltrinelli. Il 5, 6 e 7 arriverà negli store<br />

Mondadori di Firenze, Padova e Milano.<br />

Giorgia Cozza<br />

24 Intimità


del suo ruolo in The Embassy.<br />

E nell’ambito della vita privata,<br />

Megan, come il collega<br />

Raoul Bova (che è diventato<br />

di nuovo papà, di Luna, a dicembre<br />

2015) ha di recente<br />

avuto un bambino. La Pepa de<br />

Il Segreto ha infatti dato alla<br />

luce un maschietto, Káel, proprio<br />

lo scorso aprile: «Benvenuto,<br />

mio principe», ha scritto<br />

l’attrice sui social network<br />

per comunicare ai suoi fan la<br />

nascita dell’atteso primogenito.<br />

Il padre del bimbo è Gorka<br />

Ortuzar Ugarte, biologo<br />

e storico fidanzato dell’attrice,<br />

al settimo cielo come<br />

la sua compagna. La Montaner,<br />

però, è riservatissima, ci<br />

tiene a proteggere la privacy<br />

della sua famiglia, di cui parla<br />

molto poco pubblicamente;<br />

ogni tanto posta qualche foto<br />

sorridente col suo bimbo sui<br />

social. «Fare la mamma è un<br />

altro lavoro, non pensavo che<br />

fosse così duro - ha confessato<br />

- ma è anche emozionante.<br />

Qualcosa di fantastico che ti<br />

cambia la vita».<br />

Dopo il parto, Megan non<br />

si è fermata un attimo. Ha girato<br />

anche Velvet Collección,<br />

lo spin off di Velvet, dove si<br />

è unita ai protagonisti storici<br />

del fortunato serial di Rai<br />

1. Nelle nuove dieci puntate,<br />

ambientate nel 1967, saranno<br />

Mateo e Clara, insieme a<br />

Donna Blanca, Raul, Jonas e<br />

Pedro, a dare vita alle nuove<br />

Gallerie Velvet, trasferendosi<br />

da Madrid e Barcellona. E Megan<br />

sarà la new entry in compagnia<br />

di Monica Cruz, volto<br />

di Paso Adelante e sorella<br />

della più celebre Penelope. La<br />

soap andrà in onda in Spagna<br />

a fine settembre ed è molto<br />

probabile che verrà trasmessa<br />

in seguito sulla rete ammiraglia<br />

della Rai.<br />

Insomma, mamma e attrice<br />

in carriera, la Montaner ha un<br />

futuro roseo davanti a sè, ed<br />

è sempre più proiettata sulle<br />

seguitissime serie di prima serata.<br />

Anche se, in verità, i fan<br />

sperano di vederla un giorno<br />

tornare viva e vegeta a Puente<br />

Viejo, dove il corpo di Pepa,<br />

il personaggio che l’ha lanciata,<br />

non è mai stato ritrovato.<br />

Il suo addio a Il segreto e a<br />

Pepa, però, sembrerebbe ormai<br />

definitivo. Ma nelle soap,<br />

si sa, tutto può sempre succedere...<br />

Sante Cossentino<br />

CINEMA<br />

Tupac:<br />

un mito ancora vivo<br />

Las Vegas, 7 settembre 1996: il famoso<br />

rapper e attivista statunitense<br />

Tupac Shakur viene colpito al petto da<br />

4 proiettili che, sei giorni dopo, ne determinano<br />

la morte ad appena 25 anni. Per ricordare e far<br />

conoscere la vita di questo artista, arriva anche in Italia il<br />

film All Eyez on me, diretto da Benny Boom e con protagonista<br />

Demetrius Shipp Jr. Un evento speciale che, dal 7 al<br />

13 settembre, consentirà di scoprire la storia di Tupac, che<br />

ha lasciato un segno nella scena musicale internazionale.<br />

Inserito da Rolling Stone nella lista dei 100 migliori artisti<br />

di sempre, con oltre 85 milioni di dischi venduti, Tupac è<br />

stato infatti un musicista innovativo e un riferimento importante<br />

negli anni ’90 per la Black America che come lui viveva<br />

la povertà del ghetto, e non solo. Nato ad Harlem, ne<br />

conosce ben presto la durezza; dopo i primi anni a New<br />

York, la famiglia si trasferisce a Baltimore, e lì Tupac, adolescente,<br />

inizia ad appassionarsi al rap, capendo che quello<br />

può essere il modo per esprimere le sue idee e i suoi sentimenti.<br />

Ma è San Francisco che gli fornisce gli stimoli giusti<br />

per far conoscere il suo talento. Nel ‘91 pubblica il primo<br />

disco, 2Pacalypse Now, cui fanno seguito altri tre lavori:<br />

tutti successi apprezzati da pubblico e critica, che non gli<br />

impediscono, però, di tenere uno stile di vita controverso.<br />

Un percorso breve e intenso per un bravo autore, amante<br />

della poesia, impegnato nel campo dei diritti dei neri: uno<br />

dei più originali interpreti del “gangsta rap”, il genere che<br />

racconta la vita nelle aree metropolitane più degradate.<br />

SPORT<br />

Gregorio e… le due facce<br />

della medaglia<br />

Ai recenti Mondiali di nuoto di Budapest, Gregorio Paltrinieri<br />

ha conquistato il bronzo negli 800 metri stile libero<br />

e l’ennesimo oro nei 1500, riconfermando il titolo vinto<br />

ai Mondiali di Kazan nel 2015 e il primo posto ai Giochi<br />

Olimpici di Rio de Janeiro l’anno successivo. Il giovane di<br />

Carpi, 23 anni il 5 settembre, è uno dei nuotatori più forti<br />

al mondo. La sua storia, a cominciare dalle prime bracciate,<br />

la racconta lui stesso nel libro Il peso dell’acqua (Mondadori):<br />

non una semplice autobiografia, ma<br />

un racconto intensamente emotivo delle sfide<br />

affrontate, delle vittorie conquistate, ma anche<br />

delle paure, delle difficoltà. «Rio mi ha<br />

consegnato l’oro e una nuova consapevolezza,<br />

- scrive, - sono maturato e cresciuto<br />

grazie alla paura folle provata nelle ore della<br />

vigilia, negli interminabili istanti in cui realizzavo<br />

che tutto ciò in cui fin da ragazzino<br />

avevo creduto mi si stava rivoltando<br />

contro». Parte della storia<br />

di Greg si intreccia col terremoto<br />

che ha devastato l’Emilia Romagna<br />

nel 2012. Paltrinieri si stava<br />

preparando per le Olimpiadi di<br />

Londra, quando l’onda sismica<br />

ha danneggiato la casa di famiglia,<br />

costringendo i suoi a vivere<br />

in tenda per molto tempo. La capacità<br />

di superare questa e altre<br />

difficoltà con il giusto spirito fa sì<br />

che il nuotatore, con i campioni<br />

sportivi Valeria Straneo e Gianmarco<br />

Tamberi, sia oggi protagonista<br />

della campagna Insegui<br />

il tuo sogno. Non fermarti mai (www.nonfermartimai.it). Tramite<br />

eventi sportivi, si punta a stimolare le persone a raggiungere<br />

i propri obiettivi attraverso la forza fisica unita al giusto<br />

atteggiamento mentale. «La cosa più importante è inseguire i<br />

propri sogni. Per arrivare a un obiettivo si fanno sacrifici che<br />

non si credono possibili». Parola di Greg.<br />

Sabina Spada<br />

IPA<br />

Intimità 25


TEMPO LIBERO<br />

a cura di Annalisa Scarsellini<br />

CINEMA<br />

Cattivissimo me 3 regia di Pierre Coffin, Kyle Balda<br />

ed Eric Guillon, lungometraggio d’animazione <br />

La casa di produzione Illumination si è ormai<br />

conquistata un posto d’onore tra i colossi<br />

dell’animazione con film di successo<br />

mondiale come Cattivissimo me, Minions,<br />

Pets - Vita da animali e il recente Sing. La<br />

saga dedicata al personaggio di Gru, il super<br />

cattivo che, dopo esser diventato padre<br />

adottivo di tre bambine ed essersi innamorato<br />

dell’agente speciale Lucy, si è convertito<br />

al bene e fa ormai parte della Lega<br />

Anti Cattivi, giunge ora al terzo capitolo.<br />

La nuova missione di Gru consiste nel neutralizzare<br />

la terribile minaccia costituita da<br />

Balthazar Bratt, ex stella di uno show tv anni<br />

‘80 che, dopo essere stato licenziato perché<br />

fuori moda, è determinato a distruggere<br />

l’intera Hollywood per vendicarsi. Bratt,<br />

dotato di armi potentissime, come enormi<br />

big bubble e cubi di rubik esplosivi, si rivela<br />

un osso duro; Gru fallisce e viene espulso<br />

dalla Lega. Disoccupato, depresso e abbandonato<br />

anche dai suoi fedeli Minions,<br />

viene a conoscenza di una notizia sconvolgente:<br />

non è figlio unico, ha un fratello<br />

gemello che vorrebbe conoscerlo. Parte<br />

quindi con tutta la famiglia alla volta della<br />

Freedonia dove vive il gemello e scopre che<br />

Dru è il suo esatto opposto: ricchissimo, fascinoso<br />

e fornito di una folta capigliatura<br />

bionda. Dru aspira a diventare un cattivissimo<br />

di fama mondiale e ha bisogno degli<br />

insegnamenti e dell’esperienza di Gru...<br />

Tra i doppiatori italiani: Max Giusti (Gru e<br />

Dru), Arisa (Lucy) e Paolo Ruffini (Bratt).<br />

così così discreto buono da non perdere<br />

APPUNTAMENTI<br />

Concerto evento Pavarotti 10th Anniversary<br />

Il 6 settembre, a dieci anni esatti dalla scomparsa del Maestro<br />

Luciano Pavarotti, si terrà nell’Arena di Verona un<br />

grande evento musicale e televisivo per celebrare la sua<br />

memoria. La serata, organizzata dalla Fondazione Pavarotti<br />

e da FEP Group, sarà trasmessa in diretta su Rai1 e<br />

condotta da Carlo Conti. La storia umana e artistica del<br />

celebre tenore sarà narrata attraverso le voci e le testimonianze<br />

delle persone che gli sono state più vicine. «Vorrei<br />

essere ricordato come l’uomo che ha portato la lirica alle<br />

masse», aveva dichiarato Luciano, e così, oltre a grandi<br />

nomi della scena operistica come Plácido Domingo e José<br />

Carreras, con cui condivise il successo del progetto I Tre Tenori, la soprano Angela<br />

Gheorghiu, e i tenori Fabio Armiliato, Francesco Meli e Vittorio Grigolo, il direttore<br />

d’orchestra Eugene Kohn e il flautista Andrea Griminelli, non mancheranno inserti<br />

pop, nel solco lasciato dall’esperienza benefica “Pavarotti and Friends” che, nelle<br />

sue dieci edizioni (1992-2003), vide Pavarotti duettare con le più grandi pop e<br />

rockstar internazionali. Sul palco dell’Arena saliranno l’amico di sempre Zucchero,<br />

Giorgia, Fiorella Mannoia, Nek, Eros Ramazzotti, Massimo Ranieri, 2Cellos,<br />

Il Volo e molti altri. Saranno presenti anche il regista Ron Howard, impegnato<br />

nella realizzazione di un docu-film sul Maestro, e il premio Oscar Nicola Piovani,<br />

che eseguirà per la prima volta una sua nuova composizione dedicata a Luciano.<br />

LIBRI di Paola Babich<br />

L’ORTO NATURALE<br />

FOR DUMMIES<br />

DI G. CACCIOLA, HOEPLI,<br />

PAGG. 302, 19,90 €<br />

Avete la passione<br />

per il pollice<br />

verde ma non<br />

sapete da dove<br />

cominciare?<br />

Allora questo<br />

è il libro giusto<br />

per voi:<br />

tante utili dritte per imparare a<br />

coltivare senza fatica, per progettare<br />

il balcone, per imparare<br />

a conoscere il terreno e le<br />

piante. Ogni argomento è affrontato<br />

dettagliatamente con<br />

ampie schede che illustrano la<br />

coltivazione dei singoli ortaggi<br />

e i lavori del mese, approfondimenti<br />

su come incrementare<br />

la produzione, consigli su<br />

quali attrezzature utilizzare e<br />

su come proteggere l’orto da<br />

malattie e parassiti.<br />

LA FAVOLOSA STORIA<br />

DELLE VERDURE<br />

DI EVELYN BLOCH-DANO,<br />

ADD, PAGG. 196, 16 €<br />

Avreste mai detto che parlare di<br />

verdure può anche significare affrontare<br />

un viaggio nel tempo e<br />

nello spazio? Cavoli, piselli, carciofi,<br />

zucche, pomodori... Ogni<br />

ortaggio rappresenta un pezzetto<br />

di storia: la grande “Storia” e<br />

quella personale, di ciascuno di<br />

noi, che rimanda a ricordi specifici<br />

e unici. Ecco dunque, in questo<br />

originale e appassionante libro,<br />

le vie delle spezie e i commerci<br />

tra gli Imperi, le conquiste<br />

e l’economia, il tutto mescolato a<br />

storie di nonne e nonni, di madri<br />

e padri, di dispense ricche<br />

di aromi e di sapori. Dall’aspetto<br />

collettivo a quello individuale,<br />

l’autrice ci fa attraversare sfere<br />

simboliche e<br />

Paesi, compreso<br />

il nostro, al<br />

quale dedica<br />

un capitolo,<br />

soffermandosi<br />

sulla Sicilia.<br />

26 Intimità


L’ANGOLO DI MILLY<br />

Indirizzate le vostre lettere a: L'angolo di Milly, Intimità, P.zza Aspromonte 13, 20131 Milano<br />

o via e-mail a: milly@quadratum.it<br />

È STATO PROPRIO RIPOSO?<br />

Non sempre si torna dalle vacanze ritemprati e ricaricati<br />

Si fa presto a dire: “Vado in vacanza!”. Ma<br />

ora che si avvicina il momento di tornare<br />

in pista, la domanda è: le mie vacanze sono<br />

state davvero riposanti? Non basta infatti partire<br />

o anche semplicemente non lavorare per assicurarsi<br />

vera distensione e relax. Certo, in vacanza<br />

cambiano i ritmi e le abitudini, e già questo dovrebbe<br />

servire a staccare la spina. L’avete fatto,<br />

ma nonostante ciò non ha funzionato del tutto?<br />

Allora forse c’è stata qualche scelta pre vacanza<br />

che non è stata fatta nella direzione giusta: andare<br />

nel luogo sbagliato, con le persone sbagliate o<br />

con il programma sbagliato può trasformare la<br />

vacanza in un incubo lasciando come strascico<br />

un grande senso di insoddisfazione che non sarà facile cancellare.<br />

Ma se il luogo, le persone e i programmi sono stati quelli<br />

giusti, che cos’è che può avere reso meno vacanza la vostra<br />

vacanza? Facciamo un piccolo test. Avete per caso continuato<br />

a consultare e-mail e social network? Quante volte avete controllato<br />

il telefono per vedere se qualcuno aveva chiamato?<br />

Come avete reagito accorgendovi di avere lasciato in albergo<br />

o in casa il cellulare? O dopo avere scoperto che nel posto in<br />

cui dovevate rimanere per un’intera giornata non c’era campo?<br />

Ognuno risponda con sincerità alle domande. Forse molti scopriranno<br />

che ci sono ottimi motivi per pensare che sia colpa<br />

della tanto amata tecnologia se, anche in vacanza, non si è riusciti<br />

a staccare completamente con la testa. Insomma, le nostre<br />

vacanze non hanno più il ritmo di un tempo. E<br />

non solo perché sono cambiati il modo di viaggiare,<br />

la durata dei viaggi e altre cose di questo<br />

tipo. È che le nostre vacanze purtroppo non<br />

sono più riposanti come quelle di una volta. C’è<br />

sempre una e-mail a cui dobbiamo rispondere,<br />

una telefonata da fare, un selfie da postare.<br />

Ma è proprio così necessario? Considerando<br />

che siamo in ferie, e quindi non tenuti a lavorare,<br />

che cosa cambia se leggiamo una e-mail<br />

la sera piuttosto che proprio nel momento in<br />

cui arriva? Non concedendoci mai una pausa<br />

da tutto ciò che è digitale, non riusciremo mai<br />

davvero a lasciarci alle spalle al cento per cento<br />

lo stile di vita che conduciamo tutti i giorni, tutto l’anno.<br />

Insomma, non si fai mai un vero reset, non si fa mai una vera<br />

pulizia del nostro hard disk, ovvero il nostro cervello. Dunque<br />

non si crea mai davvero spazio che possa essere riempito da<br />

nuovi panorami, esperienze, sensazioni ed emozioni. Risultato:<br />

abbiamo vissuto una vacanza a metà in cui ci siamo rigenerati<br />

in maniera direi superficiale. Non so se questo è stato il vostro<br />

caso, spero di no. Ma se vi siete riconosciuti in qualcosa<br />

di quello che ho descritto, bene, avrete un po’ di tempo per<br />

rifletterci. E magari, alla prossima vacanza, appena chiusa la valigia,<br />

avrete il coraggio di inviare a tutti i vostri contatti un sms,<br />

una e-mail o quant’altro con questo testo: “Ciao, sto andando<br />

in vacanza, ci rivediamo e ci risentiamo al ritorno”.<br />

Amicizie virtuali<br />

Cara Milly, ho 21 anni e da poco sono entrata a far parte<br />

di un progetto di lavoro che mi tiene impegnata. Ma prima<br />

di avere questa opportunità, da quando ho finito la scuola,<br />

passavo le giornate chiusa in casa e tramite i social network<br />

ho stretto amicizia con una ragazza che abita in un’altra<br />

città parecchio distante. Tante volte ho sognato di poterla<br />

incontrare dal vivo, ma la mia famiglia è all’oscuro di tutto<br />

ciò e ogni volta che mi chiedono con chi sto chattando<br />

mi invento una mezza verità, ovvero che si tratta di un mio<br />

vecchio amico d’infanzia. Ho letto più volte, anche nella<br />

tua rubrica, che i social network possono rappresentare un<br />

pericolo per i ragazzi e ho fatto considerazioni che un po’<br />

mi impensieriscono. Insomma, mi sto chiedendo se l’amicizia<br />

virtuale possa essere uguale a quella reale, perché di<br />

questi tempi bisogna stare attenti.<br />

Erica<br />

Cara Erica, il fatto stesso che alle domande dei tuoi genitori<br />

inventi delle mezze verità è il sintomo che neppure<br />

tu trovi poi così normale la faccenda. A 21 anni non sei più<br />

un’adolescente che usa i social in maniera inconsapevole. Può<br />

capitare, per curiosità o per caso, di conoscere qualcuno via<br />

chat. Nel tuo caso penso sia successo perché mi sembra di<br />

capire che tu sia una persona un po’ timida e prima di avere<br />

questa opportunità di lavoro vivevi un po’ isolata rifugiandoti<br />

molto nel web. Già sai come la penso: lo schermo del computer<br />

è per molti una protezione, sia per non dover dire la verità<br />

su se stessi, sia, e penso che questo valga per te, perché si è un<br />

po’ introversi e insicuri. Però, cara, non si può vivere tutta la vita<br />

dietro uno schermo. Per crescere, per imparare ad accettare se<br />

stessi c’è bisogno di confrontarsi con gli altri e anche di avere<br />

delle delusioni. Comunque c’è una via di mezzo tra il chattare<br />

e il darsi un appuntamento al buio, no? Per esempio, non hai<br />

mai pensato a chiedere a questa amica di parlarvi in videochiamata?<br />

Prima di decidere di incontrarla, perché almeno non<br />

vederla anche se a distanza? Guardare una persona in faccia<br />

e sentirne la voce e tutta un’altra cosa. I gesti, le espressioni, il<br />

tono della voce, possono raccontare molto di noi. Quando siamo<br />

di fronte a qualcuno le nostre orecchie si comportano come<br />

sensori molto sofisticati, captano molte informazioni e molte<br />

sfumature, ci restituiscono una sorta di identikit della persona e<br />

a ogni incontro questo identikit si definisce sempre di più. Dunque,<br />

incontrare questa ragazza attraverso un videochiamata<br />

può essere un buon compromesso e un buon inizio. In ogni caso,<br />

ora che sei parte di un gruppo di lavoro, io ne approfitterei<br />

per allacciare lì delle amicizie reali. Sul lavoro, dove si passano<br />

tante ore insieme e si hanno interessi comuni l’empatia scatta<br />

con più facilità e tutto può essere meno complicato, non credi?<br />

28 Intimità


Le più appassionanti vicende di VITA VERA<br />

L’attesa<br />

più bella<br />

Mio marito e io aspettavamo<br />

quel dolce momento da tanto,<br />

e finalmente era arrivato...<br />

Seduta sul divano accanto<br />

a mio marito, in attesa<br />

che mi dedicasse un<br />

po’ del suo tempo, non<br />

riuscivo proprio più a<br />

sopportare quel silenzio.<br />

Avrei voluto chiedergli: “A cosa<br />

stai pensando?”, ma sapevo benissimo<br />

che la mia domanda avrebbe<br />

potuto ricevere in risposta un’alzata<br />

di spalle. Probabilmente, stava riflettendo<br />

su un problema di lavoro,<br />

e interrompere una sua elucubrazione<br />

mentale era quasi come mettersi<br />

a far conversazione con un chirurgo<br />

mentre sta operando!<br />

Non immaginavo che essere moglie<br />

di un avvocato matrimonialista<br />

si sarebbe rivelato così difficile.<br />

Quando eravamo ancora fidanzati,<br />

solo quattro anni prima, lui spesso<br />

mi parlava dei casi dei suoi clienti<br />

e chiedeva anche il mio parere, facendomi<br />

sentire partecipe. Adesso<br />

lo faceva molto meno.<br />

Lo guardai di nuovo. Aveva<br />

quell’espressione imbronciata che<br />

mi piaceva tanto, perché lo faceva<br />

sembrare un ragazzino… E se<br />

invece di riflettere su una delle<br />

cause di separazione di cui si stava<br />

occupando, stesse pensando a<br />

un’altra donna?<br />

No, basta! Non riuscii più a trattenere<br />

la fatidica domanda:<br />

— A che cosa stai pensando,<br />

Francesco?<br />

Lui si voltò verso di me con un<br />

impercettibile sussulto e rispose:<br />

Intimità 29


— Oh… a niente di particolare<br />

o che possa interessarti.<br />

— Tutto ciò che ti riguarda<br />

mi interessa, lo sai! — affermai.<br />

Chiuse gli occhi e sospirò.<br />

Era forse un segno di noia?<br />

No, mi sbagliavo...<br />

— Sono proprio fortunato<br />

ad avere accanto un angelo<br />

come te, — mormorò, fugando<br />

tutte le mie insicurezze.Poi<br />

mi circondò le spalle con un<br />

braccio e mi attirò a sé.<br />

Sospirai di sollievo, sentii<br />

che mi amava profondamente<br />

e posai il capo sulla sua spalla<br />

chiudendo gli occhi.<br />

Francesco cominciò a raccontarmi<br />

della coppia che, in<br />

quel periodo, stava occupando<br />

quasi totalmente i suoi<br />

pensieri.<br />

— Circa due mesi fa il signor<br />

Baldini è venuto da me<br />

per dirmi che non amava più<br />

sua moglie e voleva separarsi<br />

da lei, ma non sapeva come<br />

comunicarglielo e mi supplicava<br />

di farlo al posto suo.<br />

Gli ho risposto che avrei potuto<br />

soltanto convocare sua<br />

moglie nel mio studio in sua<br />

presenza. E comunque, gli ho<br />

consigliato di riflettere prima<br />

di fare qualunque mossa, anche<br />

in considerazione del<br />

fatto che, sia lui sia la moglie,<br />

hanno sessantacinque anni e<br />

sono sposati da quaranta.<br />

— Possibile che dopo tanti<br />

anni di matrimonio si possa<br />

decidere di separarsi? —<br />

commentai, colpita. — Se<br />

penso che anche mio padre e<br />

mia madre potrebbero giungere<br />

a questo, mi sento male.<br />

— Purtroppo succede, Beatrice,<br />

— disse Francesco, stringendo<br />

le labbra. — Ma c’è<br />

quasi sempre una terza persona<br />

di mezzo... In questo caso,<br />

invece, pare di no. Comunque,<br />

il signor Baldini non si è più<br />

L’attesa più bella<br />

Le parole di Francesco fugarono<br />

tutte le mie insicurezze. Sentii<br />

che mi amava profondamente<br />

fatto vivo e pensavo che avesse<br />

deciso di continuare a vivere<br />

con la moglie. Poi, qualche<br />

giorno fa è ritornato e, con<br />

tono risoluto, ha dichiarato<br />

di avere intenzione di rifarsi<br />

una vita, finché era in tempo.<br />

Abbiamo fissato un appuntamento<br />

per l’inizio della settimana<br />

prossima e mi ha detto<br />

che avrebbe convinto la moglie<br />

a venire.<br />

— Sei proprio sicuro che<br />

non abbia un’amante? — gli<br />

chiesi.<br />

— A questo punto, non sono<br />

più sicuro di nulla...<br />

— Forse si vergogna, — azzardai.<br />

— Potrebbe essersi invaghito<br />

di una donna più giovane.<br />

È un uomo benestante?<br />

— Sì, abbastanza. Era dirigente<br />

in un’azienda, ora è in<br />

pensione, — rispose Francesco.<br />

— Ho pensato anch’io a<br />

questa eventualità. Lui mi ha<br />

detto solo che sua moglie è<br />

una donna molto dolce, che<br />

l’ha sempre amato, ma che<br />

ora si è come spenta, come<br />

ripiegata su se stessa.<br />

Per quella sera non pensai<br />

più ai Baldini. Andai a letto<br />

stringendomi serena tra le<br />

braccia di mio marito.<br />

Non immaginavo certo<br />

che l’indomani la loro storia<br />

mi sarebbe tornata in mente...<br />

La mattina, come sempre,<br />

andai al lavoro nell’azienda<br />

dei miei genitori. Mi trovavo<br />

bene con loro, i nostri rapporti<br />

erano sempre stati splendidi<br />

e senza contrasti.<br />

Quel giorno, però, mia madre<br />

sembrava tesa e distratta.<br />

— C’è qualcosa che non va,<br />

mamma? — le chiesi. — Mi<br />

sembri un po’ stanca.<br />

— Mi trovi sciupata? — replicò.<br />

— Lo so, il tempo passa<br />

e sto invecchiando...<br />

Mia madre aveva sessant’anni<br />

e li portava molto<br />

bene. Era snella, curata e<br />

aveva sempre avuto un carattere<br />

allegro.<br />

— Non intendevo dire questo,<br />

mamma, — la rassicurai.<br />

— Però, mi sembra che tu sia<br />

preoccupata e vorrei poterti<br />

essere utile, se posso.<br />

Mi guardò in modo strano,<br />

poi abbassò la testa, turbata.<br />

— Non credo che potresti<br />

aiutarmi... Spero che tutto si<br />

risolva.<br />

— Non sempre le cose si<br />

risolvono da sole, in certi casi<br />

bisogna affrontarle, — affermai,<br />

ormai convinta che ci<br />

fosse davvero un problema.<br />

— A volte, basta solo parlarne<br />

con qualcuno. Che cosa ti<br />

affligge?<br />

— Ho paura che tuo padre<br />

abbia una relazione… —<br />

mi rivelò tutto d’un fiato, con<br />

espressione angosciata. — Ti<br />

sembrerò ridicola ad avere<br />

un problema del genere, alla<br />

mia età!<br />

— Niente affatto. Però, mi<br />

pare impossibile… — sostenni,<br />

pensando a mio padre. —<br />

Perché hai questo dubbio?<br />

— Credo che si sia innamorato<br />

di Laura, — aggiunse lei,<br />

con sguardo cupo. — Da un<br />

po’ di tempo passa ore chiuso<br />

in ufficio con lei. Dice che<br />

devono sistemare dei problemi<br />

fiscali… ma non gli credo.<br />

Lei è assistente amministrativa,<br />

e dei problemi fiscali se<br />

n’è sempre occupato il commercialista.<br />

Non sapevo che cosa rispondere,<br />

non mi aspettavo<br />

una simile confidenza. Laura<br />

era alle nostre dipendenze<br />

da tre anni, si occupava<br />

della parte amministrativa<br />

e mi era sempre sembrata<br />

una persona affidabile e seria.<br />

E poi, aveva poco più di<br />

quarant’anni e papà ne aveva<br />

sessanta. Certo, lei aveva<br />

divorziato da poco, ma questo<br />

non significava nulla...<br />

— Mamma, non metterti<br />

strane idee in mente, — dissi<br />

decisa. — Se hai dei dubbi,<br />

parlane con papà, non alimentare<br />

ombre inconsistenti!<br />

E conosco l’argomento,<br />

credimi, con la professione<br />

di mio marito...<br />

— Figurati! Mi direbbe<br />

che mi faccio suggestionare<br />

dai romanzi d’amore e dalla<br />

televisione.<br />

— Non posso credere che<br />

papà ti tradisca, tanto meno<br />

con Laura! — ribadii.<br />

— Cara mia, vivi un’intera<br />

vita con un uomo che ami<br />

con tutto il cuore e, all’improvviso:<br />

puff! Tutto svanisce<br />

e, in un baleno, ti ritrovi<br />

vecchia e sola!<br />

Stavo per rispondere alla<br />

sua frase con una battuta<br />

ironica, quando fummo interrotte<br />

da una telefonata e<br />

lei si allontanò per risolvere<br />

una pratica di lavoro.<br />

Quella sera raccontai<br />

tutto a Francesco. Ero rimasta<br />

scossa dalla rivelazione<br />

di mia madre, anche se mi<br />

sembrava assurdo che mio<br />

padre la tradisse.<br />

— Se credi, potrei prendere<br />

informazioni su Laura, l’impiegata,<br />

— accennò lui. — Ma<br />

se dovesse venir fuori che ha<br />

una relazione con tuo padre?<br />

— Già… — mormorai preoccupata.<br />

— Credo che toccherebbe<br />

a me parlare con<br />

lui e cercare di capire se la<br />

questione è seria… Francesco,<br />

non mi ci vedo proprio<br />

in una situazione del genere!<br />

— Dai, stai tranquilla, farò<br />

qualche ricerca giusto per toglierti<br />

ogni dubbio. Ma sicuramente<br />

tua madre si sbaglia.<br />

Andai a letto con quella<br />

speranza, ma la notte non fu<br />

serena per niente.<br />

Passò una settimana, mio<br />

marito non accennò a nulla…<br />

Non osavo fargli domande,<br />

sapevo che in quei giorni<br />

aveva da fare: stava definendo<br />

30 Intimità


la pratica di separazione dei<br />

coniugi Baldini.<br />

Francesco mi aveva riferito<br />

l’esito penoso dell’incontro<br />

tra i due anziani coniugi avvenuto<br />

nel suo studio.<br />

— Sua moglie, Flavia, è una<br />

donna dolcissima e non mi è<br />

sembrata per niente “ripiegata<br />

su se stessa”, — mi aveva<br />

raccontato. — Non dimostra<br />

affatto la sua età, è ancora<br />

una bella donna, ma quello<br />

che più mi ha sconvolto<br />

è che non aveva la minima<br />

idea delle intenzioni del marito!<br />

— Non le ha accennato<br />

nulla? Che gran vigliacco! —<br />

esclamai. — E tu, come hai<br />

gestito la cosa?<br />

— Con profondo imbarazzo.<br />

Lui ha iniziato a elencare i<br />

difetti della moglie, descrivendola<br />

come una donna dalla<br />

mentalità chiusa, che non gli<br />

concedeva la libertà di socializzare<br />

con altri e, soprattutto,<br />

animata da un’ossessiva gelosia.<br />

A quel punto, lei ha specificato<br />

che quella che lui definiva<br />

ossessiva gelosia non era<br />

altro che una normale reazione<br />

al fatto che aveva scoperto<br />

il suo tradimento con una ex<br />

collega, più giovane di lui di<br />

ben vent’anni...<br />

— Ecco, vedi che c’era di<br />

mezzo una donna! E lui ha<br />

negato?<br />

— Non esattamente, si è rivolto<br />

a me con fare vittimistico,<br />

“Le spieghi lei, avvocato”,<br />

mi ha supplicato. Ma io non<br />

avevo alcuna intenzione di<br />

reggergli il gioco e ho detto<br />

chiaramente: “Signora, suo<br />

marito vuole la separazione”!<br />

Lei è sbiancata ed è rimasta<br />

in silenzio, poi è scoppiata a<br />

piangere e l’ho fatta accompagnare<br />

nella stanza accanto<br />

perché si calmasse. Baldini<br />

pretendeva che io recitassi<br />

il ruolo dell’assistente sociale<br />

e convincessi la moglie ad accettare<br />

una separazione consensuale,<br />

capisci?<br />

— Un uomo che si comporta<br />

in modo così vile non merita<br />

commenti, — ribadii, disgustata.<br />

— Sono d’accordo. Anche<br />

se credo che la sua viltà sia,<br />

da un certo punto di vista, giustificabile...<br />

— Come puoi affermare<br />

questo? — replicai, allibita.<br />

Francesco tirò un profondo<br />

sospiro, poi disse:<br />

— Gli è mancato il coraggio…<br />

Hai ragione, non è giustificabile.<br />

Ma io sono convinto<br />

che non sia riuscito a confessare<br />

a sua moglie la verità<br />

perché, in fondo, le vuole<br />

bene, forse l’ama ancora. Ma<br />

l’altra donna l’ha messo con<br />

le spalle al muro. In casi come<br />

questo, credimi, vorrei cambiare<br />

professione!<br />

Compresi il suo stato d’animo<br />

e gli strinsi un braccio, in<br />

segno di solidarietà. Al posto<br />

suo, credo che avrei sbattuto<br />

fuori dallo studio il signor<br />

Baldini, ma io avevo un carattere<br />

impulsivo e lo sapevo.<br />

Nei giorni seguenti ebbi<br />

ben altro a cui pensare. Da<br />

qualche tempo Francesco e io<br />

cercavamo di avere un bambino;<br />

in seguito a un ritardo<br />

avevo fatto il test di gravidanza<br />

e, finalmente, era risultato<br />

positivo ma, prima di parlarne<br />

con mio marito, volevo interpellare<br />

la ginecologa.<br />

Quel lunedì mattina avevo<br />

appuntamento con la dottoressa.<br />

Dopo meno di un’ora<br />

uscii dal suo ambulatorio al<br />

culmine della felicità: ero incinta!<br />

Non vedevo l’ora di arrivare<br />

in azienda per dirlo a<br />

mia madre, ma, appena varcata<br />

la soglia del suo ufficio,<br />

mi afflosciai come un palloncino<br />

bucato.<br />

— Cos’è successo? — chiesi,<br />

vedendola in lacrime.<br />

— Quello che doveva<br />

succedere, — rispose con<br />

tono piatto. — Questa mattina…<br />

ho avuto la conferma<br />

che temevo.


Mi sedetti di fronte a lei, le<br />

presi una mano e, con un sospiro,<br />

la esortai:<br />

— Raccontami tutto.<br />

— Non c’è molto da dire…<br />

— balbettò. — Sono entrata<br />

nell’ufficio di Mario senza<br />

bussare, dovevo dargli una<br />

raccomandata importante<br />

e... li ho visti.<br />

— E cosa stavano facendo?<br />

— domandai, preparandomi<br />

a ricevere una risposta sgradevole.<br />

— Lei si asciugava gli occhi…<br />

stava piangendo, — rispose<br />

mia madre. — E Mario<br />

le accarezzava il capelli teneramente,<br />

capisci?<br />

— Sì… ma cosa ti hanno<br />

detto? Perché lei piangeva?<br />

— Non hanno osato dire<br />

nulla, io ho posato la raccomandata<br />

sulla scrivania, ho<br />

gridato che tutto era finalmente<br />

chiaro e sono uscita<br />

sbattendo la porta! Cos’altro<br />

avrei potuto fare?<br />

— Innanzitutto, avresti dovuto<br />

chiedere a Laura perché<br />

piangeva! — affermai in tono<br />

di rimprovero. — Mamma,<br />

non stavano facendo nulla di<br />

sconveniente, ti rendi conto<br />

che ti sei comportata come<br />

una ragazzina?<br />

— Scusa, sai… ma tu non<br />

hai visto con che tenerezza la<br />

accarezzava! Ne è innamorato…<br />

ne sono sicura.<br />

Si asciugò le lacrime e<br />

mi guardò con espressione<br />

afflitta. Ero convinta che la<br />

scena a cui mia madre aveva<br />

assistito avesse una spiegazione<br />

logica, tuttavia sia io<br />

sia lei non potevamo avere<br />

alcuna certezza, se prima<br />

non chiedevamo chiarimenti<br />

ai due protagonisti.<br />

In quel momento squillò<br />

il mio cellulare e, prima di<br />

rispondere, guardai sul display:<br />

era Francesco, e non<br />

L’attesa più bella<br />

Aveva un’espressione che<br />

non prometteva nulla di buono,<br />

ma io lo accolsi con un sorriso<br />

mi chiamava mai durante<br />

il giorno, se non per motivi<br />

importanti. Proprio quella<br />

mattina doveva andare con<br />

i coniugi Baldini in tribunale<br />

per la firma della separazione.<br />

Avevamo appuntamento<br />

per pranzo.<br />

Non vedevo l’ora di rivelargli<br />

che ero in dolce attesa!<br />

— Dimmi, Francesco, —<br />

risposi.<br />

— Scusami, Beatrice, ma<br />

farò tardi al nostro appuntamento,<br />

— disse lui, con voce<br />

concitata. — Ho dovuto accompagnare<br />

i signori Baldini<br />

in ospedale. Al momento della<br />

firma, lui si è sentito male,<br />

pare si tratti di infarto.<br />

— Oddio! — esclamai colpita.<br />

— È molto grave?<br />

— Sembra che si sia ripreso…<br />

siamo qui da un’ora.<br />

Non mi sento di lasciare sola<br />

sua moglie, aspetto l’arrivo<br />

della figlia.<br />

— Ti raggiungo lì, — dissi<br />

d’impulso. — Devo prima finire<br />

una cosa… ma arrivo in<br />

meno di un’ora.<br />

Spensi il cellulare e guardai<br />

mia madre.<br />

— Un cliente di Francesco<br />

si è sentito male in tribunale,<br />

— le comunicai. — Doveva<br />

firmare la causa di separazione<br />

da sua moglie, dopo quarant’anni<br />

di matrimonio e…<br />

gli è venuto un infarto.<br />

Mia madre mi fissò, spalancando<br />

gli occhi, e balbettò:<br />

— Mi dispiace…<br />

— Mamma, volevo andare<br />

a parlare con papà, ma credo<br />

che dovresti farlo tu, — dissi.<br />

— Due persone che sono<br />

vissute insieme tanti anni, come<br />

voi, devono avere la forza<br />

di parlarsi a cuore aperto, di<br />

affrontare qualunque problema...<br />

e io sono convinta che<br />

non ce ne siano.<br />

— Spero che tu abbia ragione…<br />

— replicò sospirando.<br />

— Sono sempre stata una<br />

persona equilibrata, ma da un<br />

po’ di tempo sono diventata<br />

più fragile e insicura. Forse<br />

ingigantisco le cose e tendo<br />

a vedere tutto nero. Vai tranquilla,<br />

Beatrice, ti prometto<br />

che parlerò con tuo padre…<br />

serenamente.<br />

Infilai il cellulare in borsetta<br />

e mi avviai alla porta, proprio<br />

nel momento in cui mio<br />

padre stava entrando. Aveva<br />

un’espressione che non prometteva<br />

nulla di buono, ma io<br />

lo accolsi con un sorriso.<br />

— Ciao, papà! — dissi e,<br />

dandogli un bacio sulla guancia,<br />

aggiunsi sottovoce: — Accetta<br />

le scuse della mamma…<br />

È un po’ in crisi...<br />

Poco dopo arrivai in ospedale,<br />

Francesco mi attendeva<br />

all’ingresso e mi venne incontro<br />

con un sospiro di sollievo.<br />

— Baldini si è ripreso, grazie<br />

al cielo! — disse abbracciandomi.<br />

— E poco fa mi ha<br />

detto di stracciare tutti i documenti<br />

della separazione. Lui<br />

e la moglie si sono rappacificati,<br />

ha promesso di cancellare<br />

completamente dalla sua<br />

mente la “terza persona”...<br />

— E tu gli credi? — domandai<br />

ridendo.<br />

— Considerando i fatti, sì,<br />

— rispose Francesco. — Non<br />

è più un ragazzino…<br />

Per pranzo andammo in<br />

pizzeria e, in attesa delle nostre<br />

ordinazioni, ebbi il tempo<br />

di raccontargli di mia madre e<br />

di chiedergli se avesse avuto<br />

informazioni su Laura.<br />

— Ah, sì. Non c’è nulla tra<br />

lei e tuo padre, — rispose. —<br />

Laura e il suo ex marito stanno<br />

tentando una riconciliazione,<br />

il problema è che lui ha<br />

ancora una relazione aperta<br />

con un’altra donna...<br />

— Ma che storie complicate!<br />

— esclamai, scuotendo<br />

la testa.<br />

— Hai proprio ragione, —<br />

disse lui, poi guardò l’orologio<br />

ed esclamò: — Ma, insomma,<br />

siamo in attesa da quasi<br />

mezz’ora!<br />

— E questo è niente… —<br />

accennai ridendo. Gli strinsi<br />

una mano e annunciai: —<br />

Pensa che dovremo attendere<br />

all’incirca sette, otto mesi, prima<br />

di stringere tra le braccia<br />

il nostro bambino!<br />

— Davvero? Vuoi dire<br />

che...? — chiese, spalancando<br />

gli occhi. — Ma oggi è proprio<br />

una splendida giornata!<br />

In quel momento, squillò il<br />

mio cellulare, ebbi qualche<br />

istante di esitazione, ma poi<br />

risposi, e feci bene.<br />

— È tutto risolto, Beatrice,<br />

— disse mia madre. — Ho<br />

parlato con papà e… avevi<br />

ragione tu!<br />

Quante cose poteva accadere<br />

in una mattinata! E tutte<br />

si erano risolte positivamente.<br />

I signori Baldini si erano riconciliati;<br />

forse, aver sfiorato<br />

la morte aveva risvegliato in<br />

lui l’amore per la moglie…<br />

Mi augurai che fosse così.<br />

Anche i miei genitori erano<br />

stati sull’orlo di una crisi<br />

matrimoniale, ma senza che<br />

ce ne fossero motivi, se non la<br />

mancanza di dialogo e qualche<br />

insicurezza di troppo.<br />

Insicurezze che non avevano<br />

motivo di esistere e che<br />

anch’io dovevo imparare a<br />

tenere sotto controllo.<br />

Mio marito mi amava e<br />

presto saremmo diventati<br />

una famiglia.<br />

Nel frattempo, il cameriere<br />

aveva portato le pizze,<br />

ma Francesco continuava a<br />

guardarmi come ipnotizzato,<br />

e nei suoi occhi potevo<br />

leggere un’immensa felicità.<br />

La pizza poteva aspettare,<br />

dovevamo prima assaporare<br />

quel momento di<br />

gioia che avremmo ricordato<br />

per tutta la vita...<br />

Beatrice D.<br />

32 Intimità


VITA VERA<br />

La mia borsa è il solito<br />

pozzo senza fondo, ma<br />

una penna deve esserci<br />

per forza. Anzi, ce<br />

ne deve essere più di<br />

una, oltre a un’agenda<br />

e un blocco per gli appunti.<br />

— Sicura di averla?<br />

Luciano mi allunga una<br />

delle stilografiche che<br />

stanno perfettamente allineate<br />

sulla sua scrivania.<br />

Mi viene voglia di rispondergli<br />

male, ma come<br />

si fa, con quegli occhi<br />

che si ritrova?<br />

Comunque sapevo che<br />

mescolare lavoro e sentimenti<br />

era la cosa più sbagliata<br />

che potessi fare…<br />

Prendo la sua penna, ma<br />

subito dopo trovo la mia.<br />

Però non riesco a vedere<br />

l’agenda. Eppure so che<br />

c’è. Ah, eccola! Era ora.<br />

Ma come mai è appiccicosa?<br />

Oh no! Ecco dove<br />

era andata finire la caramella<br />

al limone che non<br />

trovavo più!<br />

— Puoi prendere nota<br />

dell’appuntamento, adesso,<br />

o dobbiamo aspettare<br />

il prossimo mese?<br />

Che uomo orribile! Come<br />

ho fatto a innamorarmi<br />

di lui? Scarabocchio<br />

quello che mi dice su un<br />

pezzo di carta trovato per<br />

caso nella borsa, poi riporterò<br />

i dati sull’agenda.<br />

Ora voglio solo uscire dal<br />

suo ufficio e non vederlo<br />

per il resto della giornata.<br />

La soluzione giusta, in<br />

verità, sarebbe non vederlo<br />

per il resto della vita,<br />

ma dovrei cercarmi un altro<br />

lavoro e c’è solo una<br />

cosa che mi terrorizza più<br />

La mia borsa e io<br />

Porto sempre di tutto con me. Certo, poi non è facile trovarlo.<br />

In effetti sono un po’ disordinata, ma che posso farci?<br />

Intimità 33


di stare con Luciano tutti<br />

i giorni: ritrovarmi senza<br />

un’occupazione con<br />

l’incubo delle bollette da<br />

pagare.<br />

— C’è altro? — chiedo,<br />

come se fossi piena di impegni<br />

da sbrigare.<br />

— No, — brontola lui e,<br />

prima che cambi idea, corro<br />

nel mio ufficio a ripararmi<br />

dietro il monitor del<br />

computer.<br />

E dire che, quando ho<br />

trovato questo lavoro, ho<br />

fatto i salti di gioia… Per<br />

una che sogna di fare la<br />

giornalista, lavorare in<br />

un’agenzia che stampa cataloghi<br />

di viaggi, in effetti,<br />

non è granché. Mettere<br />

insieme quattro righe per<br />

spiegare i servizi di un hotel<br />

a tre stelle non mi farà<br />

vincere il Pulitzer, ma ho<br />

uno stipendio abbastanza<br />

buono, l’ambiente è simpatico<br />

e il capo… bellissimo.<br />

Certo, se avessi saputo<br />

che Luciano mi avrebbe<br />

fatto tanto soffrire, me<br />

ne sarei stata sulle mie e<br />

buonanotte.<br />

Sospiro e riguardo l’appunto<br />

preso poco fa. Sapevo<br />

già della riunione<br />

della settimana prossima,<br />

non era necessario farmi<br />

andare da lui, obbligarmi<br />

a prendere appunti e<br />

fissarmi con quell’aria di<br />

rimprovero.<br />

Crede che io sia stupida?<br />

Non mi dimentico gli<br />

appuntamenti, mai.<br />

Oddio, qualche volta<br />

può capitare… D’altra<br />

parte, a chi non succede?<br />

Siamo tutti talmente presi<br />

da una vita frenetica...<br />

A me è successo giusto un<br />

paio di volte. O tre. Magari<br />

quattro… Ma poi ho sistemato<br />

tutto.<br />

La mia borsa e io<br />

Mai mescolare lavoro e amore.<br />

Me lo avevano detto, ma<br />

io non ho voluto dare ascolto<br />

Lasciarmi perché sono<br />

un po’ disordinata è stato<br />

decisamente esagerato.<br />

Avrebbe potuto anche licenziarmi,<br />

allora, già che<br />

c’era!<br />

Mi è piaciuto subito, Luciano.<br />

Ricordo che quando<br />

ho sostenuto con lui il<br />

colloquio per quel posto,<br />

mi sentivo su una nuvoletta<br />

e pensavo che lavorare<br />

insieme sarebbe stato<br />

il Paradiso. Bello da far<br />

girare la testa, intelligente,<br />

spiritoso e sicuro di sé.<br />

L’uomo perfetto, quello<br />

che ogni ragazza spera di<br />

incontrare, era lì, davanti a<br />

me, e stava dicendo che mi<br />

avrebbe assunto. Una cosa<br />

da non crederci! Nemmeno<br />

nei sogni più romantici<br />

succedono cose del genere.<br />

Eppure…<br />

Mai mescolare lavoro e<br />

amore. Me l’avevano sempre<br />

detto tutti, ma io mi<br />

sono buttata senza pensarci<br />

e questo è il risultato.<br />

E ora? Ora sto malissimo<br />

e devo pure lavorare<br />

per un mostro. Mostro, sì:<br />

altrimenti non mi avrebbe<br />

lasciato per una stupidaggine,<br />

e non mi tormenterebbe<br />

in continuazione.<br />

Basta. Adesso faccio<br />

quello che devo fare. Ho<br />

del lavoro arretrato e, se<br />

lo sapesse Luciano, chissà<br />

che tragedie!<br />

Fra noi è sempre andata<br />

così. Be’, non sempre a dire<br />

la verità. Finché le cose<br />

sono rimaste sul piano<br />

professionale, capitava<br />

che mi rimproverasse,<br />

mi facesse notare le cose<br />

che non andavano, com’era<br />

giusto, però senza astio.<br />

Da capo, certo, ma da capo<br />

molto educato.<br />

— Monica, hai finito<br />

quel lavoro? Lo sai che<br />

doveva essere pronto per<br />

oggi, — diceva.<br />

Non aveva mai alzato<br />

la voce. Però, se devo<br />

proprio essere sincera, io<br />

mi sforzavo di non essere<br />

mai troppo in ritardo e di<br />

limitare gli errori, anche<br />

perché Luciano è un perfettino<br />

e non volevo fare<br />

brutta figura.<br />

Accidenti a tutte le stupidaggini<br />

romantiche che<br />

mi riempiono la mente! Se<br />

fossi una persona pratica,<br />

a quest’ora starei lavorando<br />

di gran lena e, visto<br />

che è giovedì, comincerei<br />

a pensare anche a qualche<br />

programma per il fine<br />

settimana. Sempre meglio<br />

che disperarsi e stare tutta<br />

la sera a guardare film<br />

strappalacrime in televisione,<br />

cosa che invece finirò<br />

sicuramente per fare<br />

domenica. Che pena…<br />

Vedi che cosa succede a<br />

innamorarsi dell’uomo<br />

sbagliato?<br />

— Monica, hai il numero<br />

di telefono di quel cliente<br />

nuovo? Te ne sei occupata<br />

tu, mi pare, — sento la sua<br />

voce alle mie spalle.<br />

Come faccia ad arrivarmi<br />

accanto senza che<br />

io me ne accorga è un<br />

mistero.<br />

— Certo, ho il biglietto<br />

da visita, — e allungo un<br />

braccio per prendere la<br />

mia borsa.<br />

— Devi cercare in quel<br />

marasma? — replica lui<br />

inorridito. — Per carità,<br />

lascia perdere. Faccio prima<br />

a trovarmelo da solo.<br />

Si allontana scuotendo<br />

la testa. Proprio questa<br />

volta che ho trovato subito<br />

quello che cercavo. Non<br />

mi resta che fissare sconsolata<br />

il biglietto da visita<br />

che ho in mano.<br />

Chissà come mai Luciano<br />

diceva di amarmi…<br />

Non gli piace niente di me,<br />

nemmeno la mia borsa.<br />

Anzi, soprattutto la mia<br />

borsa che, lo ammetto, è<br />

un po’ un caos. Ma capita a<br />

tutte le donne, no? Abbiamo<br />

un mondo là dentro.<br />

Quando gli è venuta<br />

l’idea di corteggiarmi, lo<br />

sapeva benissimo com’ero.<br />

Sono sempre stata così<br />

e nessuno si è mai lamentato.<br />

A parte mia madre,<br />

ma non conta. E mia sorella,<br />

ma lei mi criticherebbe<br />

anche se trovassi la<br />

soluzione per la fame nel<br />

mondo, e la cosa è reciproca.<br />

A dire la verità, anche<br />

mio padre si lamenta un<br />

po’… Ma comunque i parenti<br />

non fanno testo.<br />

Oddio, la mia migliore<br />

amica mi ha detto che non<br />

verrebbe mai a vivere con<br />

me e, quando le ho chiesto<br />

la ragione, ha guardato<br />

la mia stanza e si è messa a<br />

ridere. E poi c’è stato quel<br />

ragazzo carino, all’università.<br />

Mi ha piantato dopo un<br />

mese, perché perdevo sempre<br />

gli appunti delle lezioni.<br />

E ieri Clara, una collega, mi<br />

ha detto:<br />

— So che non te ne rendi<br />

conto, Monica, ma il tuo<br />

modo di comportarti può<br />

essere molto, molto irritante.<br />

Tutto perché le avevo<br />

confessato che non trovavo<br />

un preventivo.<br />

Ecco, come al solito,<br />

quando penso a queste cose<br />

mi deprimo. Va a finire<br />

che mi convinco di essere<br />

un disastro. Però questo<br />

non significa che Luciano<br />

non abbia torto. Ce l’ha<br />

eccome, perché se avesse<br />

voluto Miss Perfettina<br />

non avrebbe mai dovuto<br />

neanche avvicinarsi a me,<br />

e invece… I miei pensieri<br />

34 Intimità


corrono inevitabilmente a<br />

quel giorno...<br />

— Ehi, sei ancora qui?<br />

È tardi.<br />

Era tardi, infatti, ma non<br />

ero riuscita a finire un lavoro<br />

urgente e stavo cercando<br />

di mettermi in pari,<br />

senza contare che anche<br />

Luciano, in genere, se ne<br />

andava dall’ufficio oltre<br />

l’orario previsto. E quindi<br />

sì, lo ammetto, speravo<br />

di poterlo incrociare e fare<br />

due chiacchiere.<br />

— Ho quasi finito, volevo<br />

portarmi avanti, — gli<br />

ho risposto.<br />

A dire la verità, non ero<br />

così ligia al dovere, ma lui<br />

era il mio capo e non era<br />

il caso di fargli sapere che<br />

stavo cercando di recuperare<br />

il tempo perduto. Oltre<br />

a essere il mio diretto<br />

superiore, era l’uomo che<br />

sognavo costantemente, e<br />

costantemente mi perdevo<br />

nei suoi occhi.<br />

— Dai, molla tutto e andiamo<br />

a prendere un aperitivo,<br />

— mi ha proposto.<br />

Tra noi è cominciata<br />

così, giusto sei mesi fa, con<br />

un aperitivo che non so<br />

neppure che sapore avesse<br />

e un sacco di discorsi<br />

di cui non ricordo mezza<br />

parola. Ricordo, però,<br />

che stavo bene, mi divertivo,<br />

e quell’uomo fantastico<br />

rideva alle mie battute.<br />

A un certo punto mi<br />

ha anche sfiorato la punta<br />

del naso con un dito. Stavo<br />

per sciogliermi, giuro.<br />

Poi quella sera non è<br />

successo granché. Ci siamo<br />

salutati e ognuno per<br />

la sua strada, ma qualcosa<br />

mi diceva che non sarebbe<br />

finita lì, e infatti, dopo un<br />

paio di giorni, me lo sono<br />

trovato vicino, mentre<br />

stavo alla fotocopiatrice.<br />

Questa sua mania di comparire<br />

all’improvviso…<br />

— Tutto bene? — mi ha<br />

domandato con un sorriso.<br />

— Benissimo. Grazie.<br />

Nel frattempo, cercavo<br />

di capire se volesse chiedermi<br />

qualcosa, se mi fossi<br />

scordata qualche appuntamento,<br />

anche se in quel<br />

momento il lavoro era<br />

l’ultimo dei miei pensieri.<br />

— Mi chiedevo se questa<br />

sera potessi invitarti a<br />

cena, — ha detto, infine.<br />

Certo che poteva, figuriamoci!<br />

Senza contare<br />

che in borsa, oltre alla<br />

trousse per farmi un trucco<br />

degno della serata, ero<br />

sicura di avere anche una<br />

sciarpa e un paio di calze<br />

velate. Tutto perfetto per<br />

darmi un’aria sofisticata.<br />

Ha questo di bello la<br />

mia borsa: dentro c’è tutto<br />

ciò che mi può essere utile.<br />

Certo, pesa parecchio<br />

e non è detto che io riesca<br />

a trovare subito quello<br />

che mi serve, ma comunque<br />

c’è, e prima o poi salta<br />

fuori. Come quella volta,<br />

appunto…<br />

Bisogna dire che Luciano<br />

è un po’, come dire?,<br />

pignolo. C’è sempre qualcosa<br />

che non gli sembra a<br />

posto e quella sera era il<br />

conto.<br />

— Quant’è? — gli ho<br />

chiesto, quando il cameriere<br />

l’ha portato al nostro<br />

tavolo, alla fine della cena.<br />

— Scherzi? Ti ho invitato<br />

io. Però vorrei controllare,<br />

mi sembra ci sia un<br />

errore. Qui ci vorrebbe la<br />

calcolatrice, ma ho il cellulare<br />

scarico…<br />

— Aspetta, usiamo quella<br />

del mio telefono.<br />

Già! Bastava trovarlo…<br />

L’ho trovato, infatti, ma<br />

prima ho messo sul tavolo<br />

il portafoglio, il romanzo<br />

che leggevo sull’autobus,<br />

un volantino pubblicitario<br />

del supermercato,<br />

tre tubetti di crema per le<br />

mani, alcuni ritagli di gior-


nale, una penna, un portachiavi<br />

con un pupazzetto,<br />

delle caramelle e un pacchetto<br />

di biscotti. Luciano<br />

intanto rideva.<br />

Quante altre volte ha riso<br />

con me!<br />

La nostra storia è stata<br />

piena di allegria. In qualche<br />

modo sono riuscita a<br />

smussare il suo carattere<br />

pieno di spigoli e certezze.<br />

E anche la sua pignoleria.<br />

Quando stava insieme<br />

a me rideva troppo per<br />

ricordarsi di essere puntiglioso<br />

e perfetto.<br />

Adesso non ride più.<br />

Adesso mi guarda sempre<br />

con aria severa, di<br />

certo pensando che devo<br />

fare ordine nella mia vita<br />

e nella mia borsa. Questo<br />

è quello che mi ha detto<br />

quando mi ha lasciato.<br />

— Non possiamo continuare<br />

così, Monica, — ha<br />

esordito.<br />

— Così come? — Mi è<br />

venuto spontaneo chiederglielo,<br />

perché per me<br />

andava tutto bene. Be’, ultimamente<br />

lo avevo visto<br />

un po’ teso e nervoso, però<br />

pensavo fosse a causa del<br />

lavoro.<br />

— Così! — ha detto facendo<br />

un gesto ampio per<br />

indicare la mia cucina.<br />

Mi sono guardata attorno.<br />

Non so, magari ero ancora<br />

sotto l’effetto dell’incanto<br />

della notte che avevamo<br />

passato insieme, mi<br />

succedeva sempre quando<br />

lui restava a dormire<br />

da me o io da lui, ma non<br />

vedevo niente di strano.<br />

La sera prima avevo anche<br />

lavato i piatti.<br />

Va bene, c’era qualche<br />

anta aperta, giornali e libri<br />

su un paio di sedie,<br />

qualche barattolo senza<br />

La mia borsa e io<br />

Tiro su col naso, non voglio<br />

piangere. Non devo.<br />

Magari più tardi, a casa<br />

il rispettivo coperchio, e<br />

non avevo apparecchiato<br />

per la colazione, cosa<br />

che secondo me era una<br />

perdita di tempo. E poi gli<br />

strofinacci erano qua e là,<br />

dove servivano, del resto.<br />

Insomma, di preciso che<br />

cosa non andava?<br />

Gliel’ho chiesto, non riuscendo<br />

a darmi una risposta.<br />

— Vedi? Nemmeno te<br />

ne rendi conto.<br />

L’ho seguito in soggiorno.<br />

— Cerchi qualcosa?<br />

Era evidente che stava<br />

cercando qualcosa: frugava<br />

dappertutto.<br />

— Le chiavi della macchina,<br />

— mi ha risposto.<br />

— Le ho io in borsa.<br />

— Ah, bene, allora facciamo<br />

notte.<br />

Se non sono scoppiata a<br />

piangere, è stato un vero<br />

miracolo.<br />

In effetti, ho dovuto frugare<br />

parecchio. Mi è capitato<br />

in mano di tutto, ma<br />

alla fine le chiavi sono venute<br />

fuori e gliele ho tese<br />

con un sorriso. Pensavo<br />

ci saremmo rappacificati.<br />

Non era successo nulla di<br />

così tragico, in fondo.<br />

— Tu non capisci proprio,<br />

— ha ripetuto, come<br />

se fossi stupida. — Per te<br />

vivere in questo caos, dimenticare<br />

gli appuntamenti,<br />

perdere le cose è<br />

normale, ma devi convincerti<br />

che per gli altri non<br />

lo è. Per me, non lo è. Fai<br />

ordine nella tua vita, nella<br />

tua testa e in quella cavolo<br />

di borsa, accidenti!<br />

E se ne è andato. Era<br />

proprio arrabbiato. Chissà<br />

poi perché, così tutto a<br />

un tratto.<br />

È passato un mese da<br />

quel giorno ed è stato un<br />

mese orribile. Tanto più<br />

che sono costretta a vederlo<br />

ogni giorno.<br />

In questo periodo mi<br />

sono convinta che Luciano<br />

abbia ragione, che tutti<br />

abbiano ragione, che devo<br />

cambiare.<br />

Ma come si fa a diventare<br />

quello che non si è?<br />

Non ce la farei mai a tenere<br />

tutto in perfetto ordine,<br />

la cucina a specchio come<br />

mia madre, la scrivania come<br />

quelle delle mie colleghe,<br />

che sembrano uscite<br />

da una rivista di arredamento.<br />

Nel lavoro sono brava,<br />

anche se ogni tanto arrivo<br />

in ritardo agli appuntamenti.<br />

Se non riesco a<br />

terminare tutto in orario<br />

di ufficio, non mi muovo<br />

finché non ho recuperato.<br />

Quindi, se sono disordinata,<br />

che male c’è? Non mi<br />

importa di diventare una<br />

donna in carriera, triste e<br />

ansiosa, anche se a Luciano<br />

piacerebbe.<br />

Oh, il telefono... Chi<br />

sarà mai?<br />

— Ciao, tsunami, come<br />

vanno le cose?<br />

La mia amica del cuore<br />

deve avere un sesto senso.<br />

Intuisce quando sto male<br />

e si fa sentire.<br />

— Potrebbe andare anche<br />

meglio.<br />

— Se vuoi, vado da lui<br />

e lo picchio, — mi dice. —<br />

Non sto scherzando.<br />

— Non mi importa, passerà.<br />

— Certo che passerà,<br />

solo che è un peccato.<br />

Eravate perfetti insieme.<br />

Per questo c’è bisogno di<br />

qualcuno che lo picchi e<br />

glielo faccia capire.<br />

— Lui non è della tua<br />

opinione, evidentemente,<br />

— borbotto. — Ha fatto<br />

una specie di tragedia anche<br />

poco fa, perché non<br />

avevo l’agenda a portata<br />

di mano.<br />

— È viziato, il signor<br />

Tutto-al-posto-giusto. Io<br />

lo manderei a quel paese,<br />

ma tu non sei capace.<br />

— Pazienza. Ora è meglio<br />

se riprendo a lavorare.<br />

Ti voglio bene.<br />

— Ti voglio bene anch’io.<br />

Ma non verrei mai<br />

a vivere con te lo stesso.<br />

Come faccio a non ridere?<br />

Rido e, senza volere,<br />

faccio cadere una pila<br />

di documenti, che stava in<br />

bilico in un angolo, vicino<br />

al computer. Come sempre<br />

mi chiedo: ma le macchine<br />

non dovevano liberarci<br />

dalla carta? A me<br />

sembra di averne intorno<br />

sempre troppa.<br />

— Mai una volta che tu<br />

stia attenta! E lo sai che<br />

non mi va che si facciano<br />

delle telefonate private<br />

mentre si lavora!<br />

È di nuovo qui...<br />

Appoggio con attenzione<br />

i fogli che ho raccolto<br />

e lo guardo. Bello come<br />

sempre e con un cipiglio<br />

da padre severo che mi<br />

farebbe sorridere, se non<br />

fossi arrabbiata.<br />

— Senti... — reagisco,<br />

guardandolo dritto negli<br />

occhi. —Punto primo: sono<br />

cadute un po’ di carte<br />

e le sto raccogliendo.<br />

Quindi, di che cosa ti lamenti?<br />

Punto secondo:<br />

le telefonate private capitano<br />

a tutti, anche a te.<br />

E prima d’ora non ti sei<br />

mai lamentato. Se ci sono<br />

nuove regole, ricordati di<br />

dirle a chi prenderà il mio<br />

posto. Perché, punto terzo,<br />

tra dieci minuti avrai sul<br />

tavolo le mie dimissioni<br />

e spero tu possa trovarti<br />

la perla di perfezione che<br />

stai cercando!<br />

Fine della trasmissione.<br />

36 Intimità


L’ho colpito, niente da<br />

dire.<br />

Luciano perde la sua<br />

aria di superiorità e mi fissa<br />

in un modo buffo.<br />

— Lascia perdere queste<br />

stupidaggini, — dice,<br />

ma la sua voce non è per<br />

niente sicura.<br />

— Non sono stupidaggini.<br />

Sei stato tu a lasciarmi<br />

perché sono disordinata e<br />

ora a me non va di lavorare<br />

per uno che non mi apprezza<br />

e non fa altro che<br />

criticarmi.<br />

— Vieni un attimo con<br />

me, nel mio ufficio, e non<br />

fare piazzate.<br />

— Piazzate? Quelle le<br />

fai tu. Io stavo solo raccogliendo<br />

un po’ di roba.<br />

Tiro su con il naso, non<br />

voglio piangere. Non devo.<br />

Magari dopo, a casa.<br />

— Allora? Vuoi venire,<br />

per favore?<br />

Be’, se me lo chiede per<br />

favore…<br />

Entriamo nel suo studio<br />

e mi siedo. Mi tremano le<br />

gambe. Già, faccio tanto la<br />

splendida e poi mi tremano<br />

le gambe.<br />

— Non posso accettare<br />

le tue dimissioni, — dice,<br />

serio.<br />

— Non mi interessa se<br />

è un brutto momento per<br />

l’azienda.<br />

— È un brutto momento<br />

per me.<br />

Ora sono senza parole.<br />

— Cosa vuoi, — continua<br />

lui, facendo spallucce,<br />

— quando uno come me,<br />

convinto di avere sempre<br />

ragione, si accorge di aver<br />

fatto un errore, va in crisi.<br />

Un errore? Lui? Impossibile.<br />

— Conoscendoti, non<br />

sarà niente di irreparabile,<br />

— mormoro, tanto per<br />

dire qualcosa.<br />

— Non lo so. Questo me<br />

lo devi dire tu.<br />

Che cosa significa esattamente?<br />

Non vorrei aver<br />

capito qualcosa di sbagliato,<br />

farmi illusioni.<br />

— Sai che cosa mi è<br />

successo? — Si siede di<br />

fronte a me e mi prende<br />

la mano. — Mi è successo<br />

che mi manchi da morire.<br />

Mi manca la tua voce,<br />

mi manca averti vicino,<br />

mi manca parlarti e arrabbiarmi<br />

con te. Sì, pure<br />

quello. Mi manca baciarti<br />

e stringerti. E… sai cosa?<br />

Mi manca il tuo caos.<br />

Non so cosa dire.<br />

— Questa mattina ho<br />

guardato casa mia con<br />

odio, capisci? Non c’era<br />

niente fuori posto, era<br />

tutto perfetto, tutto come<br />

piace a me. Tutto morto.<br />

Ho provato a buttare<br />

qualche giacca in giro<br />

ed era già meglio, ma tu<br />

non c’eri e questo non mi<br />

piace. Monica, ti chiedo<br />

perdono, sono stato uno<br />

stupido. Solo senza averti<br />

intorno ho capito quanto<br />

sei preziosa e allora, ti<br />

prego, vieni a casa mia e<br />

butta tutto all’aria. Semina<br />

in giro i tuoi vestiti, le<br />

tue creme e le tue sciarpe.<br />

Fammi impazzire, Monica,<br />

perché non posso smettere<br />

di amarti.<br />

Una bella dichiarazione,<br />

non c’è che dire.<br />

— Non so, — sussurro,<br />

cercando di nascondere<br />

un sorriso. — Vedremo…<br />

Voglio tenerlo un po’<br />

sulle spine.<br />

— Stasera a cena? Nel<br />

nostro ristorante? — dice.<br />

— Oh, che bello! Mi<br />

piacerebbe molto, — mi<br />

sfugge.<br />

Forse ho ceduto un po’<br />

troppo in fretta, ma sto<br />

per riavere l’uomo che<br />

amo e che mi ama. Posso<br />

smettere di fare la dura.<br />

— Non ho il numero per<br />

prenotare. Devo cercarlo,<br />

— dice Luciano.<br />

— Aspetta, ce l’ho io, in<br />

borsa.<br />

E mentre corro a prenderla,<br />

sento Luciano che<br />

scoppia a ridere.<br />

Monica C.<br />

GRAFOLOGIA<br />

di Evi Crotti<br />

SENSIBILITÀ E INTUITO<br />

Sono una donna di 69 anni e sono divorziata. Sono<br />

nata a Udine e il mio titolo di studio, purtroppo, è<br />

soltanto la quinta elementare. Maria<br />

Cara Maria, la sua scrittura rivela un animo giovanile<br />

ed energico e spero possa investire tuttora queste sue<br />

doti in qualche attività, poiché è proprio cercando di<br />

avere sempre qualcosa d’interessante da fare che le è<br />

stato possibile, nel passato, superare momenti non facili.<br />

Lei ha un carattere allegro, generoso e molto sensibile<br />

ed è dotata anche di una buona dose d’intuito<br />

che le permette di essere attenta ai problemi non solo<br />

personali, ma anche altrui, cercando di trovare sempre<br />

una soluzione per tutto. Ha la tendenza a stare sola, e<br />

questo può darle talvolta stati d’animo malinconici. Per<br />

ritrovare la voglia di sorridere, cerchi di passare più<br />

tempo con le amiche. E a proposito delle amiche, lei<br />

è sempre stata molto attenta e selettiva nello sceglierle,<br />

poiché non ama circondarsi di persone pettegole o<br />

troppo curiose. Dall’attuale grafia emerge anche che<br />

vive momenti di ansia, che però riesce ad affrontare<br />

con coraggio, cercando di trovare dentro di sé la forza<br />

d’animo per superarli. E ricordi che lei è intelligente<br />

per natura e anche se non ha potuto proseguire gli<br />

studi oltre l’istruzione elementare, questa è una dote<br />

sua che non le può portare via nessuno.<br />

CURIOSITÀ GRAFOLOGICHE<br />

NUMERI IN DISORDINE<br />

Una distribuzione dei numeri<br />

confusionaria, con linee<br />

orizzontali non diritte,<br />

cifre non delineate, che<br />

sembrano danzare, distanze<br />

irregolari tra loro,<br />

colonne ingarbugliate e insufficiente<br />

allineamento, solitamente è legata a una<br />

mancanza di solidità e chiarezza nei giudizi, ovvero<br />

denota una sproporzione o uno squilibrio di giudizio<br />

nel valutare le situazioni e le persone, soprattutto quando<br />

si tratta di denaro. Questo tipo di atteggiamento<br />

può portare verso una certa superficialità nel trattare<br />

le questioni economiche, perché dal disordine mentale<br />

non solo derivano imprecisione e sproporzione tra<br />

pensiero e realtà, ma ci può anche essere la tendenza<br />

a distorcere la verità, non tanto per vera e propria<br />

disonestà, quanto piuttosto per vanità o superficialità.<br />

Indirizzate le vostre richieste a:<br />

La Grafologa - INTIMITÀ<br />

Piazza Aspromonte 13 - 20131 Milano.<br />

Le lettere dovranno essere di almeno 10 righe,<br />

scritte a biro, su un foglio non rigato e dovranno<br />

contenere queste indicazioni: sesso, età, studi,<br />

professione e stato civile del soggetto da esaminare<br />

e la firma. Chi desidera una risposta privata alleghi,<br />

oltre al recapito, € 0,95 in francobolli.<br />

Intimità 37


Tutto merito di Lupin<br />

Ogni volta<br />

che vengo<br />

in auto in<br />

città mi assale<br />

l’ansia.<br />

Abito in un<br />

paesino di poche anime, dove<br />

di solito mi sposto a piedi<br />

o al massimo in bicicletta.<br />

Mi guardo attorno in cerca<br />

di un parcheggio, ma temo<br />

sia un’impresa titanica.<br />

Ovunque vedo macchine<br />

parcheggiate in seconda e<br />

terza fila. Se una cosa del<br />

genere accadesse da noi,<br />

Giosuè, il nostro vigile, si<br />

precipiterebbe a fare una<br />

multa dopo l’altra.<br />

Faccio altri due giri dell’isolato<br />

e… oh, ecco, finalmente<br />

si è liberato un posto,<br />

proprio davanti al palazzo<br />

dove sono attesa. Metto<br />

la freccia, accosto, ma una<br />

macchina di un improponibile<br />

colore rosa, più veloce<br />

della luce, mi ruba il posto.<br />

Scendo per protestare<br />

con la conducente che, vestita<br />

dello stesso stucchevole<br />

colore della sua automobile,<br />

chiude la portiera e fa<br />

per andarsene.<br />

— Ehi, signorina! — le<br />

intimo.<br />

— Dice a me? — chiede<br />

girandosi e rivelando così<br />

di non essere proprio una<br />

signorina, ma una donna di<br />

una certa età, vista la ragnatela<br />

di rughe sul viso.<br />

— Non si è accorta che<br />

c’ero io prima di lei? — le<br />

chiedo, indicando la mia<br />

automobile.<br />

— No... Mi dispiace, cara,<br />

ma non ci ho proprio fatto<br />

caso.<br />

— D’accordo, però dovrebbe<br />

lasciarmi il posto...<br />

Mi guarda come se avessi<br />

detto chissà quale eresia.<br />

— Non se ne parla nemmeno,<br />

— e mi sorride, tirando<br />

le labbra, gonfiate da<br />

qualche chirurgo estetico.<br />

— Arrivederci, — aggiunge,<br />

salutandomi con la mano e<br />

voltandomi le spalle.<br />

Resto inebetita a osservarla<br />

mentre se ne va ancheggiando<br />

sui suoi dodici<br />

centimetri di tacchi. Risalgo<br />

in macchina imprecando,<br />

ma fortuna vuole che<br />

trovi subito un altro parcheggio<br />

nelle vicinanze.<br />

Quando entro nello studio<br />

del notaio, però, sono<br />

tremendamente in ritardo<br />

e quattro paia di occhi irritati<br />

mi osservano, mentre<br />

prendo posto nell’unica sedia<br />

rimasta libera.<br />

— Scusatemi, non riuscivo<br />

a trovare parcheggio, —<br />

mi giustifico.<br />

— Va bene, Topina, va bene,<br />

— dice mia sorella Melania,<br />

sospirando. — Adesso,<br />

però, siediti, che iniziamo.<br />

Roberta, l’altra mia sorella,<br />

mi sta guardando con<br />

aria severa. Abbasso la testa<br />

e taccio. Come sempre.<br />

Del resto sono la più piccola.<br />

Melania, la primogenita,<br />

ha ben diciotto anni più<br />

di me e quindici mi separano<br />

da Roberta. Entrambe laureate,<br />

le mie sorelle occupano<br />

posti di prestigio e sono<br />

anche felicemente sposate.<br />

Quel che si dice due donne<br />

realizzate. Io sono riuscita a<br />

malapena a terminare il liceo<br />

artistico e ora vivo illustrando<br />

libri per bambini.<br />

Lavoro di cui non mi lamento,<br />

sia chiaro, anzi mi piace<br />

parecchio, ma che mi permette<br />

a malapena di vivere.<br />

Certo, non assomiglio per<br />

niente alle mie sorelle. Tanto<br />

loro sono spigliate e sicure<br />

38 Intimità


VITA VERA<br />

Quando ormai non ci speravo più,<br />

un simpatico ladruncolo a quattro zampe<br />

mi ha fatto incontrare l’amore<br />

di sé, quanto io schiva, tranquilla,<br />

introversa.<br />

Ho trentacinque anni e fino<br />

a qualche mese fa non<br />

avevo un amore e potevo<br />

contare su rare amicizie.<br />

Fin da ragazzina trascorrevo<br />

ore a disegnare, a dipingere,<br />

dando sfogo alla<br />

mia fantasia. Oppure leggevo<br />

per ore, ininterrottamente,<br />

vivendo di riflesso le<br />

avventure dei protagonisti<br />

delle storie che mi appassionavano.<br />

Le mie sorelle<br />

dicevano che mi estraniavo<br />

dal mondo reale e cercavano<br />

di convincermi a uscire<br />

di casa, ma inutilmente.<br />

— Vieni a farti un giro<br />

all’aria aperta. Come puoi<br />

startene sempre chiusa qui<br />

dentro? Se continuerai così<br />

finirai per trasformarti in un<br />

topo di biblioteca, — dicevano<br />

quando mi vedevano con<br />

un libro aperto tra le mani.<br />

— No, non mi va di uscire,<br />

preferisco rimanere in casa<br />

a leggere e a dipingere. Per<br />

favore, lasciatemi in pace, io<br />

sto bene così, — replicavo,<br />

guardandole con occhi imploranti.<br />

A un certo punto si arresero,<br />

iniziando però a chiamarmi<br />

“Topina”. Un soprannome<br />

che mi è rimasto appiccicato<br />

addosso, e so che non<br />

è il massimo, ma comunque<br />

a me fa solo tenerezza.<br />

Melania e Roberta mi vogliono<br />

bene, lo so. Se qualche<br />

volta sembrano troppo<br />

apprensive è solo perché per<br />

loro sono ancora “la piccolina”<br />

e tale resterò. Del resto<br />

le circostanze le hanno<br />

costrette a prendersi cura<br />

di me fin dalla mia nascita<br />

e loro si sono fatte carico di<br />

questa enorme responsabilità<br />

con grande impegno.<br />

Mia madre rimase incinta<br />

di me quando aveva superato<br />

i quarant’anni già da un<br />

pezzo. Come spesso accade,<br />

lei pensava che i malesseri<br />

che da qualche tempo la<br />

tormentavano fossero dovuti<br />

alla menopausa, e invece ero<br />

io che, seppure in ritardo rispetto<br />

alle mie sorelle, avevo<br />

deciso di venire al mondo.<br />

La gravidanza, fin dall’inizio,<br />

si presentò difficile.<br />

La mamma stette male<br />

per tutti i nove mesi e anche<br />

dopo avermi partorito<br />

era sempre stanca, piangeva<br />

spesso e non se la sentiva<br />

di allattarmi.<br />

Le fu diagnosticata una<br />

grave depressione post<br />

partum e così papà decise<br />

che forse era il caso di farle<br />

cambiare aria, almeno per<br />

qualche settimana. Chiese<br />

aiuto ai suoceri, che furono<br />

ben lieti di trasferirsi<br />

a casa nostra per badare a<br />

noi, mentre lui e la mamma<br />

partirono per una breve<br />

vacanza in Riviera. Alla fine,<br />

però, si fermarono molto<br />

più a lungo del previsto,<br />

perché le condizioni della<br />

mamma peggiorarono e fu<br />

ricoverata. Dato che lei non<br />

voleva tornare a casa, papà<br />

fu costretto a prendere un<br />

periodo di aspettativa dal<br />

lavoro per starle accanto.<br />

Come se non bastasse, in<br />

quegli stessi giorni il nonno<br />

ebbe un infarto e fu ricoverato<br />

anche lui. A quel<br />

punto, la nonna se ne dovette<br />

occupare e così furono<br />

le mie sorelle, già grandi,<br />

a prendersi cura di me<br />

in attesa che la mamma<br />

guarisse e tornasse a casa.<br />

Lo speravano tutti, invece<br />

la sua salute andò via via<br />

peggiorando. E un giorno,<br />

allontanatasi con una scusa<br />

da papà, si tolse la vita.<br />

La sua morte annientò anche<br />

mio padre, maggiore di<br />

lei di undici anni. Abbandonò<br />

il lavoro, passando le<br />

sue giornate in casa, chiuso<br />

nello studio, dal quale usciva<br />

solo per andare a letto. I<br />

giorni trascorrevano, ma il<br />

dolore per la scomparsa della<br />

moglie non voleva saperne<br />

di affievolirsi. Anzi, sembrava<br />

aumentare sempre<br />

più. Finché, in una mattina<br />

di fine primavera, a meno<br />

di un anno di distanza dalla<br />

morte della moglie, il suo<br />

cuore si fermò per sempre.<br />

Diventai orfana sia di madre<br />

sia di padre, ma a differenza<br />

delle mie sorelle, che<br />

soffrirono tremendamente<br />

per la loro perdita, io ero<br />

così piccola da passare attraverso<br />

queste terribili tragedie<br />

senza quasi star male.<br />

Melania e Roberta, nonostante<br />

il dolore, si presero<br />

cura di me, dandomi tutto<br />

il loro affetto e facendo del<br />

loro meglio perché crescessi<br />

serena.<br />

Purtroppo so di averle<br />

deluse quando, alla fine<br />

delle scuole medie, scelsi di<br />

frequentare il liceo artistico;<br />

loro avrebbero voluto<br />

che seguissi le orme dell’una<br />

o dell’altra, diventando<br />

avvocato come Melania o<br />

ingegnere come Roberta<br />

e papà. All’inizio tentarono<br />

di opporsi, poi lasciarono<br />

perdere. Del resto, avevo<br />

sempre amato disegnare<br />

e fin da piccola giravo per<br />

casa con le tasche piene di<br />

pastelli, gessetti o matite.<br />

Ogni superficie bianca era<br />

un’occasione per far volare<br />

la mia fantasia. Mamma<br />

mia, quante sgridate avevo<br />

preso! In casa non c’era muro<br />

che non portasse la mia<br />

firma. Da piccola disegnavo<br />

fiori o animali, poi, crescendo,<br />

mi appassionai alla<br />

pittura di Jackson Pollock<br />

e continuai a “imbrattare”<br />

ogni foglio bianco o tela con<br />

Intimità 39


macchie di colori sovrapposti.<br />

Ero convinta di essere<br />

molto brava e già vedevo<br />

i miei quadri esposti nelle<br />

maggiori gallerie di tutto il<br />

mondo. Invece finii per diventare<br />

illustratrice di libri<br />

per bambini. Ma a me andava<br />

bene lo stesso.<br />

Melania e Roberta non<br />

smisero mai di vegliare su<br />

di me, neppure dopo che si<br />

sposarono e io restai sola a<br />

vivere nella nostra grande<br />

casa di famiglia.<br />

Ecco, è proprio la nostra<br />

casa il motivo per cui, oggi,<br />

siamo qui tutte e tre davanti<br />

al notaio.<br />

Un pomeriggio di sei<br />

mesi fa, Roberta mi ha telefonato<br />

per invitarmi a cena.<br />

Era presente anche Melania<br />

e proprio lei, al momento<br />

del dessert, ha lanciato<br />

la “bomba”.<br />

— Senti, Topina, Roberta<br />

e io abbiamo deciso di mettere<br />

in vendita la casa.<br />

— Cosa? È uno scherzo?<br />

— ho chiesto, mentre il pezzo<br />

di torta che avevo appena<br />

messo in bocca stava per<br />

andarmi di traverso.<br />

— No, non lo è, — è intervenuta<br />

Roberta. — Cerca di<br />

capire, la casa dei nostri genitori<br />

è vecchia e grande, e la<br />

sua manutenzione incomincia<br />

a costarci un po’ troppo.<br />

Già... Con quello che<br />

guadagnavo illustrando libri<br />

non riuscivo a coprire<br />

tutte le spese e le mie sorelle<br />

mi aiutavano, o meglio,<br />

si sobbarcavano loro tutti i<br />

costi della casa.<br />

— Lo vedi anche tu, c’è<br />

sempre qualcosa che si rompe,<br />

— ha ripreso Melania. —<br />

Un giorno è l’impianto elettrico,<br />

un altro è il tetto, per<br />

non parlare delle tasse…<br />

— Ma non mi sembra che<br />

Tutto merito di Lupin<br />

Le mie sorelle non potevano<br />

farmi questo, non potevano<br />

vendere la nostra casa!<br />

le tasse siano poi così alte e<br />

voi, con i vostri stipendi, ve<br />

le potete senz’altro permettere,<br />

— ho osservato, sicura<br />

di essere nel giusto.<br />

— È vero, i soldi non ci<br />

mancano, ma devi tener presente<br />

che entrambe abbiamo<br />

una famiglia numerosa. I nostri<br />

figli stanno crescendo e<br />

con loro aumentano le esigenze,<br />

— ha detto Melania,<br />

guardandomi. — Certo, tu<br />

non hai figli e di conseguenza<br />

non puoi capire.<br />

Eccolo, il solito affondo...<br />

— È vero, non ne ho e<br />

non posso capire, però posso<br />

immaginare quanto vi costi<br />

mantenere i vizi dei vostri<br />

figli, in particolare le rette<br />

delle scuole private, i viaggi<br />

all’estero, i vestiti firmati…<br />

— ho ribattuto, sarcastica.<br />

— Smettila immediatamente<br />

di criticare, — mi ha<br />

interrotto stizzita Roberta.<br />

— Ti prego, Bianca, cerca<br />

di ragionare. — Quando mi<br />

chiamava per nome, significava<br />

che stava perdendo la<br />

pazienza. — La casa costa<br />

parecchio ed è anche molto<br />

grande. A suo tempo ti abbiamo<br />

concesso di rimanere<br />

a viverci, perché pensavamo<br />

che prima o poi anche tu ti<br />

saresti fatta una famiglia, ma<br />

a quanto pare non ne hai intenzione.<br />

Mi dici che te ne<br />

fai di tutte quelle stanze?<br />

— Infatti le tengo quasi<br />

tutte chiuse. Lo sai anche tu<br />

che vivo al pianterreno.<br />

— Ecco, appunto. Questo<br />

non va bene; una casa, se si<br />

tiene chiusa, si rovina.<br />

— Guarda che spesso salgo<br />

al piano di sopra e spalanco<br />

le finestre per far entrare<br />

la luce e l’aria.<br />

— Ma non basta.Una casa<br />

ha bisogno di essere vissuta.<br />

— Io non me ne voglio andare!<br />

— ho esclamato, fuori<br />

di me. — Se mi costringerete<br />

a farlo, sono sicura che mi<br />

ammalerò come la mamma.<br />

Ho osservato l’espressione<br />

dei loro volti, sperando<br />

di trovarvi un velo di compassione,<br />

ma i loro sguardi<br />

esprimevano solo rabbia...<br />

— A questo punto non<br />

c’è altro da aggiungere, ormai<br />

abbiamo deciso: la casa<br />

sarà messa in vendita, —<br />

ha sentenziato Roberta, del<br />

tutto impermeabile ai miei<br />

tentativi di muoverle a pietà.<br />

— Ma io non ho un altro<br />

posto dove andare... — ho<br />

mormorato.<br />

— Non temere, ci abbiamo<br />

pensato, — è intervenuta<br />

Melania. — Nel palazzo<br />

dove vivo si è liberato un<br />

bilocale. È molto carino e…<br />

— Io in città non ci voglio<br />

venire, — l’ho interrotta. —<br />

Piuttosto cerco un appartamento<br />

in paese.<br />

— E siccome lo immaginavamo,<br />

abbiamo una seconda<br />

proposta, — ha esclamato<br />

Roberta, scompigliandomi<br />

i capelli. — Hai presente<br />

il nuovo residence,<br />

quello che è stato costruito<br />

vicino al fiume? — Al mio<br />

cenno d’assenso ha proseguito.<br />

— Ci sono appartamenti<br />

di varie tipologie, c’è<br />

solo l’imbarazzo della scelta.<br />

E non preoccuparti per i<br />

soldi, li anticipiamo noi. Poi,<br />

quando venderemo la casa,<br />

ci sistemeremo.<br />

Il fatto che le mie sorelle<br />

avessero, ancora una volta,<br />

deciso del mio futuro senza<br />

neppure interpellarmi mi ha<br />

fatto arrabbiare, però ho cercato<br />

di far buon viso a cattivo<br />

gioco e ho comunicato<br />

loro la mia resa. Cos’altro<br />

potevo fare? Mi piangeva<br />

il cuore al solo pensiero di<br />

andarmene da quella casa,<br />

dove avevo trascorso tutta<br />

la mia vita, ma non avevo<br />

molte alternative. E in fondo<br />

sapevo che avevano ragione.<br />

— Va bene, avete vinto<br />

voi. Domani contatterò<br />

l’agenzia, — ho detto.<br />

A malincuore sono andata<br />

a visitare il residence<br />

e tutto sommato sono stata<br />

fortunata, ho trovato un appartamento<br />

spazioso, al piano<br />

terra, con un giardinetto<br />

dove poter coltivare le mie<br />

rose. E due mesi fa mi ci sono<br />

trasferita. I primi giorni<br />

mi sentivo persa. Poi, mano<br />

a mano che svuotavo gli scatoloni<br />

e i miei oggetti trovavano<br />

la loro giusta collocazione,<br />

ho iniziato a essere più<br />

tranquilla. Dopotutto, quella<br />

vecchia casa era davvero<br />

troppo grande per me.<br />

Un paio di settimane dopo<br />

il trasloco, una mattina,<br />

mentre facevo colazione in<br />

giardino, ho visto arrivare<br />

un cagnolino e mi sono<br />

guardata in giro per capire<br />

da dove fosse sbucato. Visto<br />

che il cancelletto che<br />

dava sulla strada era chiuso<br />

e la recinzione che divideva<br />

il mio spazio da quello<br />

dei vicini sembrava integra,<br />

non riuscivo a darmi<br />

una spiegazione. Nel frattempo,<br />

lui si è diretto verso<br />

di me e drizzandosi sulle<br />

zampette, con una sfrontatezza<br />

proverbiale, è riuscito<br />

ad arrivare al tavolino su<br />

cui avevo appena posato la<br />

colazione. C’erano un bicchiere<br />

di spremuta d’arancia,<br />

una tazza con il caffè, e<br />

poi burro, marmellata, fette<br />

biscottate e un cesto di<br />

frutta fresca. Eh sì, mi piace<br />

coccolarmi la mattina...<br />

Il cagnolino, dopo aver osservato<br />

tutto, ha puntato<br />

deciso a una mela, l’ha afferrata<br />

e con il frutto tra i<br />

denti è corso via. Il tutto è<br />

durato meno di un minuto,<br />

tempo in cui io sono rima-<br />

40 Intimità


sta immobile, a bocca aperta,<br />

a osservare quel piccolo<br />

ladro che se la dava a<br />

gambe, per sparire dietro<br />

le ortensie che avevo appena<br />

fatto piantare. Mi sono<br />

alzata per andare a controllare<br />

e ho scoperto che<br />

il malandrino aveva scavato<br />

un tunnel sotto la recinzione,<br />

sollevandola dal terreno.<br />

Mi è venuto da ridere.<br />

Quel cagnolino era stato<br />

troppo divertente. Sono<br />

andata a prendere una pala<br />

e ho sistemato la buca,<br />

quindi sono tornata al mio<br />

tavolino per fare finalmente<br />

colazione.<br />

Il mattino dopo si è ripetuta<br />

la stessa incredibile scena.<br />

Il cagnolino è arrivato,<br />

ha osservato ciò che c’era<br />

sul tavolino e ha scelto di<br />

nuovo una mela, per poi<br />

scomparire dietro la solita<br />

ortensia. Di nuovo ho sistemato<br />

il terreno, ma di nuovo,<br />

il giorno dopo, il cane<br />

è arrivato e senza neppure<br />

degnarmi di uno sguardo si<br />

è alzato sulle zampette per<br />

poter afferrare il suo frutto<br />

preferito. Ormai avevo<br />

capito che le mele erano la<br />

sua passione. Quella mattina,<br />

però, sono riuscita a fermarlo<br />

e a leggere il suo nome<br />

inciso sulla medaglietta<br />

di riconoscimento a forma<br />

di osso: si chiamava Lupin.<br />

— Il tuo padrone deve<br />

essere un tipo spiritoso, non<br />

poteva scegliere per te nome<br />

più azzeccato! — gli ho detto,<br />

scoppiando a ridere.<br />

Lui, che sembrava aver<br />

compreso le mie parole, mi<br />

è saltato in braccio uggiolando<br />

e iniziando immediatamente<br />

a leccarmi il volto.<br />

All’improvviso una voce<br />

maschile ha rotto il silenzio<br />

del giardino.<br />

Tutto merito di Lupin<br />

Il cagnolino come al solito<br />

è arrivato, ha addentato la mela<br />

ed è scomparso dietro l’ortensia<br />

— Lupin! Lupin! Dove<br />

sei finito?<br />

— Se cerca il suo cane,<br />

è qui da me, — ho gridato,<br />

voltandomi nella direzione<br />

da cui proveniva la voce.<br />

Un attimo dopo, tra la<br />

siepe di lauro è spuntato il<br />

viso di un uomo.<br />

— Le chiedo scusa, non<br />

so proprio come abbia fatto<br />

a venire da lei.<br />

— Glielo mostro subito,<br />

— gli ho detto, raggiungendolo<br />

e mostrandogli il tunnel<br />

scavato sotto la recinzione.<br />

— Oddio, mi spiace davvero,<br />

mi creda. Adesso non<br />

ne ho il tempo, ma le prometto<br />

che stasera sistemerò<br />

questo disastro.<br />

— Ma no, lasci perdere,<br />

tanto è inutile. E poi è così<br />

carino il suo cane, — ho<br />

esclamato, e intanto pensavo<br />

“accidenti, lo sei anche<br />

tu”. — Piuttosto, com’è<br />

che a Lupin piacciono così<br />

tanto le mele?<br />

— Non so che dirle, Lupin<br />

è un cagnetto alquanto<br />

strano. Se gli si offre una<br />

salsiccia o una mela, si può<br />

stare certi che la sua scelta<br />

cade su quest’ultima.<br />

— Be’, ma... Ha già fatto<br />

colazione? Anziché starcene<br />

qui a parlare, non vuole<br />

approfittare di quello che<br />

ho preparato? Ce n’è per<br />

tutti e due. — E con un gesto<br />

gli ho indicato il tavolino<br />

colmo di ogni ben di<br />

Dio, come al solito.<br />

Lui mi ha guardato stupito<br />

e solo in quel momento ho<br />

realizzato che forse ero stata<br />

un po’ sfrontata. Non mi ero<br />

mai comportata così con una<br />

persona, men che meno con<br />

un uomo. Che mi stava succedendo?<br />

Dovevo essere arrossita,<br />

perché il suo sguardo<br />

si è addolcito e allungando<br />

una mano oltre la rete di recinzione<br />

si è presentato.<br />

— Mi chiamo Maurizio<br />

e, come le dicevo, non ho<br />

molto tempo, perché ho appuntamento<br />

con un cliente,<br />

però non ho ancora fatto<br />

colazione e... sì, accetto volentieri<br />

il suo invito.<br />

Pochi minuti dopo eravamo<br />

seduti al tavolo del mio giardino,<br />

chiacchierando piacevolmente.<br />

Ero stupita di quanto<br />

mi sentissi bene in sua compagnia,<br />

dato che lo avevo appena<br />

conosciuto...<br />

Be’, che cosa dire? Dopo<br />

quella prima volta, far colazione<br />

insieme è diventata<br />

un’abitudine. Maurizio è un<br />

architetto e come me svolge<br />

il suo lavoro principalmente<br />

in casa. Tra noi c’è un tacito<br />

accordo. Se il tempo è bello<br />

si fa colazione in giardino,<br />

da me, se invece piove ci troviamo<br />

nella spaziosa cucina<br />

della sua villetta.<br />

La mattina, non appena<br />

spalanco la portafinestra<br />

che dà sul giardino, vedo arrivare<br />

a razzo Lupin che mi<br />

salta in braccio. Questione<br />

di pochi attimi, subito dopo<br />

reclama la sua mela e corre<br />

a casa sua. Quello è il segnale<br />

che la colazione è pronta,<br />

e tempo un minuto Maurizio<br />

arriva a sua volta a reclamare…<br />

la sua dose di coccole.<br />

Eh già, perché non ve<br />

l’ho detto, ma colazione dopo<br />

colazione tra noi è nata<br />

prima una bella amicizia e<br />

poi... l’amore.<br />

Quando ho raccontato di<br />

Maurizio a Melania e Roberta,<br />

mi hanno abbracciato<br />

forte.<br />

— Topina, che bello, siamo<br />

felici per te!<br />

Io, anche grazie alla storia<br />

con Maurizio, ho capito<br />

che vendere la vecchia casa,<br />

in fondo, è stato un bene.<br />

Non è stato facile trovare un<br />

acquirente, ma alla fine una<br />

famiglia numerosa, mamma,<br />

papà e quattro figli, si è decisa<br />

ad acquistarla. Sono contenta,<br />

perché finalmente le<br />

stanze che ho molto amato<br />

torneranno a risuonare delle<br />

risate allegre dei bambini o<br />

delle grida per i litigi.<br />

Oggi siamo qui dal notaio<br />

proprio per il rogito. La<br />

casa in cui siamo cresciute<br />

non sarà più nostra. Una lacrima<br />

mi bagna la guancia.<br />

— Per favore, Topina, non<br />

piangere, — mormora dolcemente<br />

Melania, porgendomi<br />

un fazzoletto.<br />

— Ce l’avevi promesso!<br />

— esclama Roberta.<br />

— Tranquille, ragazze,<br />

sono serena. Non ci saranno<br />

altre lacrime. Però<br />

è stata pur sempre la mia<br />

casa per tanti anni...<br />

Quando usciamo dallo<br />

studio del notaio Melania<br />

propone di andare a pranzo<br />

insieme. Sto per accettare<br />

ma, accanto alla mia macchina,<br />

vedo Maurizio con in<br />

mano un enorme mazzo di<br />

fiori, e Lupin, con un fiocco<br />

rosso legato intorno al<br />

collo. Il cagnolino mi corre<br />

incontro festoso.<br />

Lancio uno sguardo alle<br />

mie sorelle.<br />

— Abbiamo capito, —<br />

dice Roberta, strizzandomi<br />

l’occhio. — Pranzo rimandato.<br />

Le abbraccio forte, poi<br />

volo tra le braccia di Maurizio,<br />

mentre Lupin continua<br />

a saltellarci attorno.<br />

— Abbiamo pensato<br />

che potevi aver bisogno<br />

di qualche coccola... — mi<br />

sussurra Maurizio, consegnandomi<br />

i fiori.<br />

Non ho più dubbi, vendere<br />

la casa è stata la scelta<br />

giusta. Soprattutto perché<br />

ho incontrato l’amore<br />

della mia vita!<br />

Bianca V.<br />

42 Intimità


VITA VERA<br />

Ora so<br />

cosa fare<br />

La giovane suora incontrata sul treno mi aprì<br />

gli occhi. Dovevo liberarmi di quell’amore che<br />

mi imprigionava in una vita che non volevo<br />

Quando Mario<br />

mi propose<br />

di raggiungerlo<br />

al mare,<br />

gli chiesi:<br />

—Ma sei sicuro che sia una<br />

buona idea?<br />

— Tranquilla, ho pensato<br />

a tutto io, — confermò<br />

lui. —Mia moglie ha iscritto<br />

la bambina a un corso di<br />

tennis e ogni mattina l’accompagna<br />

al campo e rimane<br />

con lei per almeno<br />

un paio d’ore. Così mi sono<br />

detto che era un peccato<br />

sprecare tutto questo<br />

tempo sotto l’ombrellone,<br />

quando potrei trascorrerlo<br />

tra le lenzuola con te, — aggiunse<br />

malizioso.<br />

Senza attendere la mia risposta,<br />

Mario mi diede tutte<br />

le indicazioni per raggiungerlo<br />

e mi informò che aveva<br />

già prenotato una stanza<br />

per me in una pensioncina<br />

distante un centinaio di metri<br />

dal suo albergo. Non solo,<br />

aveva anche cercato gli<br />

orari dei treni.<br />

— Potresti partire questo<br />

pomeriggio, così domani<br />

mattina potremmo già stare<br />

insieme. Segnati l’orario<br />

del treno...<br />

Prima di incontrarlo non<br />

avrei mai pensato di accettare<br />

di vivere una relazione<br />

clandestina, anche perché<br />

avevo sempre creduto che<br />

capitasse solo alle ragazze<br />

che avevano poca stima di se<br />

stesse o che erano abbastanza<br />

spregiudicate da non farsi<br />

problemi morali. E io ritenevo<br />

di non appartenere a nessuna<br />

di queste due categorie.<br />

La mia unica storia d’amore,<br />

durata tre anni, era<br />

stata con Giorgio, che avevo<br />

conosciuto sui banchi<br />

del liceo, ed era stata tranquilla<br />

e alla luce del sole.<br />

Giorgio era un ragazzo<br />

simpatico e mi amava molto,<br />

ci eravamo iscritti alla<br />

stessa facoltà universitaria<br />

e progettavamo un futuro<br />

insieme, ma il nostro<br />

Intimità 43


apporto era finito proprio<br />

quando avevo incontrato<br />

Mario, che mi aveva attratto<br />

come una calamita.<br />

Non ero mai stata una<br />

studentessa modello, studiavo<br />

il minimo indispensabile<br />

per passare gli esami<br />

e frequentavo i corsi solo<br />

se era indispensabile. Ma<br />

quando avevo conosciuto<br />

Mario, un professore giovane<br />

e brillante, avevo subito<br />

cambiato idea. Pur di<br />

vederlo partecipavo a tutte<br />

le sue lezioni e andavo<br />

spesso da lui inventando<br />

dubbi inesistenti o chiedendogli<br />

consigli. Per sostenere<br />

l’esame con lui avevo studiato<br />

come una matta e alla<br />

fine l’avevo passato con<br />

un’ottima votazione.<br />

A quel punto, per non<br />

perdere i contatti, avevo<br />

continuato ad andare da lui<br />

chiedendogli consigli per il<br />

mio piano di studi. Ma a lui<br />

non era sfuggito che il mio<br />

interesse nei suoi confronti<br />

andava oltre la sua materia<br />

di insegnamento, e in breve<br />

tempo le nostre conversazioni<br />

si erano spostate su<br />

un piano più personale. Era<br />

quello che volevo.<br />

Sapevo che era sposato,<br />

perché sulla scrivania teneva<br />

la fotografia della sua<br />

famiglia, ma questo non<br />

era bastato a dissuadermi.<br />

Né era bastato a mettere in<br />

guardia lui, che, al contrario,<br />

aveva iniziato a farmi<br />

una corte sempre più serrata,<br />

alla quale avevo ceduto.<br />

Oltre a insegnare all’università,<br />

Mario era impegnato<br />

in politica e non poteva<br />

permettersi scandali e pettegolezzi<br />

sulla sua vita privata.<br />

Su questo era stato subito<br />

molto chiaro: non avrei<br />

mai dovuto parlare di noi<br />

Ora so cosa fare<br />

Il suo avvertimento mi era<br />

sembrato offensivo. Credeva che<br />

fossi una povera sciocca?<br />

due a nessuno, altrimenti la<br />

nostra relazione sarebbe finita<br />

all’istante.<br />

E così era iniziato per me<br />

un periodo fatto di momenti<br />

indimenticabili e di grande<br />

passione, alternati a silenzi<br />

e solitudine, perché<br />

Mario spesso non si faceva<br />

sentire per giorni oppure<br />

annullava gli appuntamenti<br />

all’ultimo minuto. Io ogni<br />

volta mi ripromettevo di lasciarlo,<br />

ma poi bastava che<br />

sentissi nuovamente la sua<br />

voce per essere di nuovo in<br />

suo potere.<br />

Giorgio si era accorto che<br />

ero cambiata prima ancora<br />

che la mia storia con il<br />

prof iniziasse. Mi conosceva<br />

bene e si era reso conto<br />

che avevo la testa fra le<br />

nuvole... Mi aveva chiesto<br />

spiegazioni e io gli avevo<br />

confessato che i miei sentimenti<br />

per lui non erano più<br />

gli stessi, negando però che<br />

ci fosse un altro uomo nella<br />

mia vita. Ma lui, che frequentava<br />

l’università con<br />

me tutti i giorni, non ci aveva<br />

creduto e aveva sospettato<br />

da subito che ci fosse<br />

qualcosa tra me e quel professore.<br />

Mi aveva tempestato<br />

di domande e io mi ero<br />

arrampicata sugli specchi<br />

per negare.<br />

Ovviamente ci eravamo<br />

lasciati. Giorgio aveva promesso<br />

che non mi avrebbe<br />

più cercato, ma mi aveva<br />

messo in guardia.<br />

— Se l’uomo di cui ti sei<br />

innamorata è quello che<br />

penso io, ti rovinerà la vita.<br />

Non farti ingannare da uno<br />

come lui.<br />

Il suo avvertimento mi<br />

era sembrato offensivo. Mi<br />

credeva una povera sciocca<br />

che poteva farsi abbindolare<br />

da chiunque? Ma avevo<br />

preferito non rispondergli,<br />

per non dargli ulteriori elementi<br />

che potessero confermare<br />

i suoi sospetti.<br />

Ormai conducevo una<br />

doppia vita, anche per non<br />

farmi scoprire dai miei genitori.<br />

Spesso Mario mi<br />

chiamava nei momenti più<br />

impensati e io dovevo trovare<br />

una scusa per uscire,<br />

ma mai prima di quel mattino<br />

mi aveva chiesto di<br />

passare insieme addirittura<br />

una vacanza, sia pure breve.<br />

La sua richiesta di raggiungerlo<br />

al mare mi aveva stupito,<br />

ma al tempo stesso ero<br />

lusingata dal fatto che volesse<br />

passare ogni suo momento<br />

libero con me. In una situazione<br />

così rischiosa, poi!<br />

Dissi ai miei genitori che<br />

un’amica mi aveva invitato<br />

a casa sua, infilai in fretta e<br />

furia in un borsone costumi,<br />

vestiti e tutto il necessario,<br />

e mi diressi verso la<br />

stazione dei treni.<br />

Mi stupii di sentirmi meno<br />

euforica di quanto sarei<br />

dovuta essere. Forse era la<br />

reazione al modo un po’<br />

brusco in cui Mario mi aveva<br />

invitato a raggiungerlo.<br />

Oppure l’aver dato per<br />

scontato che io non avessi<br />

altri impegni. Ma non stetti<br />

troppo a rifletterci.<br />

Presi posto sul treno in<br />

uno scompartimento dove<br />

c’era solo un’altra persona,<br />

mi misi gli auricolari<br />

per ascoltare la musica e<br />

rimasi per un po’ persa nei<br />

miei pensieri, fino a quando,<br />

a una fermata, scese la<br />

donna che occupava il posto<br />

nel mio scompartimento<br />

e salì una suora che si sedette<br />

di fronte a me. Lì per<br />

lì la sua presenza mi fece<br />

sentire a disagio: da bambina<br />

avevo frequentato un<br />

asilo gestito dalle suore e a<br />

quei tempi andavo spesso<br />

a messa con mia nonna, ma<br />

dopo la sua scomparsa non<br />

avevo più frequentato ambienti<br />

religiosi, anche perché<br />

i miei genitori non erano<br />

praticanti.<br />

La suora, che indossava<br />

un abito e un velo nero,<br />

con uno scapolare bianco,<br />

mi sorrise, facendomi un<br />

cenno.<br />

Io mi tolsi gli auricolari<br />

e la guardai attentamente.<br />

Doveva avere qualche<br />

anno più di me, trentacinque<br />

al massimo e questo mi<br />

stupì, perché ero convinta<br />

che ormai non ci fossero<br />

più ragazze che decidevano<br />

di prendere i voti.<br />

Mi spiegò che doveva<br />

cambiare treno dopo poche<br />

fermate, ma che non aveva<br />

l’orario ferroviario.<br />

— Potrebbe, per favore,<br />

controllare per me le coincidenze<br />

sul suo telefonino,<br />

se non chiedo troppo? —<br />

mi domandò, con tono gentile<br />

e sempre sorridendomi.<br />

Cercai quello che mi aveva<br />

chiesto e le dettai gli orari<br />

che le interessavano. Lei<br />

li annotò diligentemente su<br />

un foglietto, poi si sentì in<br />

dovere di spiegarmi che da<br />

parecchio tempo non viaggiava<br />

in treno, quindi era un<br />

po’ disorganizzata.<br />

— Non lascio quasi mai il<br />

convento, ma oggi ho un valido<br />

motivo per farlo. Mia<br />

nonna deve subire un intervento<br />

al cuore e vuole vedermi,<br />

dice di sentirsi molto<br />

agitata. Così la madre superiora<br />

mi ha dato il permesso<br />

di tornare a casa per qualche<br />

giorno.<br />

— Perché, occorre un<br />

permesso? — chiesi stupita.<br />

La suora annuì con un<br />

sorriso e allora d’impulso<br />

le domandai che cosa potesse<br />

spingere una ragazza<br />

a scegliere di passare la sua<br />

esistenza in un monastero,<br />

44 Intimità


inunciando a tutto ciò che<br />

c’era di piacevole nella vita.<br />

Quasi subito mi pentii<br />

della mia sfacciataggine e<br />

le chiesi scusa, ma la giovane<br />

suora rispose senza alcun<br />

imbarazzo.<br />

— Nessuno mi ha obbligato<br />

a farlo, — spiegò. —<br />

Semplicemente a un certo<br />

punto della mia vita ho<br />

sentito di volermi dedicare<br />

a Dio, così come altre ragazze<br />

decidono di formare<br />

una famiglia.<br />

Mi venne in mente, con<br />

un brivido, che io non rientravo<br />

tra quelle: invece<br />

di voler formare una famiglia,<br />

mi ero messa con un<br />

uomo che ne aveva già una<br />

e la nostra storia viveva di<br />

momenti rubati.<br />

— E ha sempre voluto fare<br />

la suora, anche da bambina?<br />

— continuai ancora,<br />

ormai incuriosita.<br />

— No, anzi. Ero una bimba<br />

vivace e scatenata, mi arrampicavo<br />

sugli alberi, ero<br />

sempre in cerca di guai e<br />

facevo impazzire i miei genitori,<br />

— rispose, ridendo.<br />

— Mi piace ancora stare<br />

all’aria aperta, tanto che la<br />

madre superiora mi ha assegnato<br />

il compito di curare<br />

l’orto. Non mi vedeva proprio<br />

a cucire paramenti sacri,<br />

come le altre consorelle.<br />

— Fate ancora quei lavori<br />

a mano, come nel Medioevo?<br />

— mi sfuggì.<br />

— Certo, — confermò la<br />

suora. — Ci vogliono più<br />

giorni per realizzarne solo<br />

uno.<br />

— Così tanto? — chiesi<br />

stupita.<br />

— Noi abbiamo un rapporto<br />

sereno con il tempo,<br />

la fretta non ci appartiene.<br />

Quella frase, ma soprattutto<br />

la calma con cui la<br />

pronunciò, mi colpì profondamente.<br />

Ripensai ai miei incontri<br />

furtivi con Mario e provai<br />

una grande malinconia: era<br />

quella la vita che avevo sognato?<br />

— E sono tante le giovani<br />

che come lei lasciano tutto<br />

per entrare in convento? —<br />

insistetti.<br />

— Non tante, ma ci sono,<br />

— rispose la suora. Non<br />

sembrava seccata dalle mie<br />

domande ma, al contrario,<br />

divertita. — Credo che la<br />

gente abbia un’idea sbagliata<br />

di noi. Non siamo persone<br />

tristi o sottomesse, anzi,<br />

direi che bisogna essere<br />

molto anticonformiste per<br />

fare questa scelta e portarla<br />

avanti. Sa che per entrare<br />

in convento santa Chiara<br />

d’Assisi si ribellò alla famiglia<br />

e scavalcò addirittura le<br />

mura di cinta della sua proprietà<br />

per scappare? Ecco,<br />

molte di noi hanno ereditato<br />

il suo spirito.<br />

A un tratto, la suora si accorse<br />

che stavamo per arrivare<br />

alla sua stazione. Mi<br />

venne spontaneo accompagnarla<br />

all’uscita e aiutarla<br />

con la borsa. Allora lei mi<br />

infilò in mano un cartoncino<br />

con le indicazioni del<br />

suo convento.<br />

— Molte persone vengono<br />

da noi per passare qualche<br />

giorno in serenità e<br />

noi le accogliamo senza fare<br />

domande. La regola del<br />

nostro Ordine è sempre stata<br />

quella di dare alloggio ai<br />

pellegrini, non importa se<br />

sono in viaggio verso la Terra<br />

Santa o per ritrovare se<br />

stessi, — aggiunse, con uno<br />

sguardo che sembrò leggermi<br />

dentro.<br />

Tornai a sedermi al mio<br />

posto e pensai che non le<br />

avevo chiesto nemmeno il<br />

suo nome.<br />

Per tutta la durata del<br />

viaggio continuai a pensare<br />

a lei e a quello che mi aveva<br />

raccontato. La sua esistenza<br />

era molto diversa dalla<br />

mia, viveva in un luogo<br />

isolato, senza contatti con<br />

il mondo, doveva obbedire<br />

alle sorelle più anziane e la<br />

sua giornata non era molto<br />

diversa da quella delle religiose<br />

del Medioevo che<br />

avevo studiato per l’esame<br />

di storia. Preghiera, lavoro<br />

nell’orto, ancora preghiera,<br />

un pasto frugale, poi ancora<br />

preghiera... E tanto silenzio.<br />

Eppure sembrava molto<br />

più serena e felice di me,<br />

che potevo uscire, studiare<br />

e andare in vacanza.<br />

Era come se la povertà e<br />

◆ A noi,<br />

che da poco abbiamo festeggiato<br />

24 anni di matrimonio, tanti auguri<br />

Gisella e Gian Carlo<br />

◆ A Guglielmo,<br />

che il 31 agosto compie 5 anni, tanti<br />

affettuosi auguri e un treno colmo di baci<br />

e tante caramelle. Ti vogliamo bene<br />

I nonni Bianca e Edoardo<br />

◆ Al mio amore Bortolo,<br />

che il 4 settembre compie 63 anni,<br />

auguri<br />

Marilisa con Vale<br />

◆ Alla principessina di casa Ales,<br />

che il 4 settembre compie 1 anno,<br />

mandiamo tanti gioiosi auguri e un<br />

mondo di felicità. Bacioni<br />

Nonno Valter, zio Franco e zia Paola<br />

VOGLIO DIRTI CHE…<br />

◆ A Teresa,<br />

che il 5 settembre festeggia l’onomastico,<br />

tanti, tantissimi auguri e un<br />

abbraccio immenso<br />

Mamma, papà, la sorellina Tiziana,<br />

i nonni, zia Pia<br />

◆ A Eli e Massi,<br />

che il 5 settembre festeggiano l’anniversario<br />

di nozze, voglio dire che<br />

spero che questo loro primo anno di<br />

matrimonio abbia portato il segreto<br />

per costruire un’eterna felicità, ora<br />

ancor di più con il piccolo Alberto.<br />

Augurissimi<br />

Daniela<br />

◆ A Mimmo e Luciana,<br />

che il 5 settembre festeggiano il 44º<br />

anniversario di nozze, auguriamo<br />

che la felicità che stanno vivendo<br />

non abbia mai fine<br />

Sabino, Daniela, Diego e Marta<br />

◆ Alla cara Liliana,<br />

che il 5 settembre festeggia un altro<br />

compleanno, voglio dire che gli<br />

anni passano ma non invano. Tanti<br />

auguri<br />

Lola<br />

◆ A Umberto,<br />

che il 6 settembre festeggia il compleanno<br />

e l’onomastico, vogliamo<br />

dire che è il nostro principe, il nostro<br />

sole e la nostra vita. Ti amiamo<br />

immensamente<br />

Mamma Chiara, papà Alfio,<br />

i fratelli Lorenzo e Giacomo, i nonni<br />

e zia Rosa con zio Matteo<br />

Spedite i vostri messaggi (almeno un mese prima della data che vi interessa e scritti in stampatello) a:<br />

Voglio dirti che… - INTIMITÀ - Piazza Aspromonte 13 - 20131 Milano o alla mail vogliodirti@quadratum.it.<br />

Vista la grande quantità di dediche che giungono in redazione, vi invitiamo a inviare messaggi brevi.<br />

Intimità 45


il ritiro dal mondo fossero<br />

la frontiera estrema della<br />

libertà.<br />

Dopo quell’incontro, inaspettatamente,<br />

mi sentii diversa.<br />

Non riuscivo nemmeno<br />

io a capire che cosa provassi<br />

in realtà, ma all’improvviso<br />

avvertii il bisogno<br />

di fermarmi a riflettere.<br />

Negli anni precedenti mi<br />

ero già trovata ad attraversare<br />

momenti difficili, di inquietudine<br />

e dubbi. Ma da<br />

quando avevo conosciuto<br />

Mario mi sembrava di<br />

avere tutte le risposte alle<br />

mie domande. Non era<br />

così, e me ne resi conto in<br />

quel momento. Era quella<br />

la vita che volevo? Davvero<br />

Mario mi rendeva felice? E<br />

cos’era quel senso di insoddisfazione<br />

profonda che di<br />

tanto in tanto mi coglieva?<br />

Era inutile nascondere<br />

a me stessa ciò che sapevo<br />

benissimo: Mario mi stava<br />

usando per regalarsi qualche<br />

momento di spensieratezza<br />

e di trasgressione,<br />

mentre io per lui ero disposta<br />

a tutto, a fingere e a vivere<br />

di sotterfugi. E quello<br />

stato di perenne attesa, sospesa<br />

tra un bacio e un appuntamento<br />

annullato, mi<br />

stava impedendo di comprendere<br />

che cosa volessi<br />

davvero dalla vita.<br />

All’improvviso capii che<br />

non avevo alcuna voglia di<br />

raggiungere “il mio professore”<br />

al mare. Lui aveva già<br />

programmato tutto, senza<br />

tenere conto della mia volontà,<br />

perché, di fatto, non<br />

gli interessava quello che io<br />

pensavo o volevo. Un programmino<br />

perfetto, il suo:<br />

mi aveva prenotato una<br />

stanza perché fossi a sua disposizione;<br />

avrebbe passato<br />

i pomeriggi e le serate con<br />

Ora so cosa fare<br />

Non aveva senso continuare<br />

quel viaggio e così, d’impulso,<br />

scesi alla prima stazione<br />

la sua famiglia, riservando<br />

a me alcune ore rubate alla<br />

sua quotidianità, e per il resto<br />

della giornata sarei dovuta<br />

sparire dalla sua vista.<br />

Per lui non sarebbe cambiato<br />

molto, avrebbe solo aggiunto<br />

il brivido dell’avventura<br />

alla sua vacanza al mare,<br />

mentre io avrei dovuto<br />

organizzare la mia giornata<br />

in modo da non interferire<br />

con i suoi impegni. E sarebbe<br />

anche stato capace di<br />

chiedermi di andare in una<br />

spiaggia lontana dalla sua,<br />

per non correre il rischio<br />

che incontrassi sua moglie<br />

e sua figlia. E io mi stavo<br />

prestando a tutto questo, riflettei,<br />

riacquistando quella<br />

lucidità che fino a quel momento<br />

avevo perduto.<br />

“Sono io la vera prigioniera,<br />

non quella suora”, mi<br />

dissi, ripensando alle parole<br />

della religiosa, alla sua serenità.<br />

Anche se il nostro incontro<br />

era durato meno di<br />

un’ora, quella giovane donna<br />

mi aveva cambiata.<br />

No, non era quella la vita<br />

che volevo, ma finché fossi<br />

rimasta l’amante di Mario,<br />

non avevo alternative. Sarei<br />

sempre stata a sua disposizione,<br />

pronta a scattare<br />

a ogni sua telefonata<br />

e a mandare a monte i nostri<br />

programmi, nel caso lui<br />

avesse cambiato idea.<br />

Ormai mancavano poche<br />

stazioni prima di arrivare<br />

al mare, ma non avevo voglia<br />

di continuare il viaggio.<br />

Così, senza pensarci troppo,<br />

presi la mia borsa e mi preparai<br />

a scendere. Il treno<br />

stava per arrivare in una<br />

località che non avevo mai<br />

sentito nominare prima, ma<br />

poco importava, il mio viaggio<br />

finiva lì.<br />

Quando mi ritrovai sul<br />

marciapiede della stazione<br />

sentii il bisogno di camminare<br />

un po’ per chiarirmi le<br />

idee e decisi di fare un giro<br />

per le strade di quella cittadina.<br />

A un certo punto mi resi<br />

conto che era passata più di<br />

un’ora. Accesi il telefonino<br />

e chiamai Mario, che mi rispose<br />

in tono sgarbato.<br />

— Si può sapere dove sei<br />

finita? Perché non hai preso<br />

il treno che ti avevo detto?<br />

— mi domandò, senza<br />

neppure lasciarmi il tempo<br />

di rispondere. — Ero perfino<br />

riuscito a liberarmi per<br />

venire a prenderti alla stazione<br />

e tu non c’eri.<br />

Non gli era passato neppure<br />

per la mente che potessi<br />

aver avuto dei problemi.<br />

Il suo egocentrismo era<br />

tale da impedirgli di pensare<br />

ad altri all’infuori di se<br />

stesso.<br />

Non riuscivo a capire come<br />

mi fossi potuta innamorare<br />

di un uomo così arido,<br />

per quanto affascinante<br />

potesse essere, ma evidentemente<br />

faceva parte del<br />

percorso che dovevo intraprendere<br />

per comprendere<br />

cosa volessi in realtà. Credo<br />

che dentro di me quel<br />

cammino era già cominciato<br />

da un po’, e forse la mia<br />

mancanza di euforia, quel<br />

giorno, ne era un segnale.<br />

L’incontro con quella suora,<br />

poi, era stato decisivo<br />

per farmi capire che valevo<br />

troppo per permettere a<br />

un uomo di trattarmi così.<br />

— È finita, Mario, non ci<br />

vedremo più.<br />

— Ma sei impazzita? Prima<br />

mi fai organizzare tutto<br />

e poi mi dai buca?<br />

Non mi presi nemmeno<br />

il disturbo di rispondergli,<br />

chiusi la comunicazione e<br />

respirai profondamente,<br />

sentendomi finalmente libera<br />

dopo tanto tempo.<br />

Era ora di voltare pagina<br />

e vivere alla luce del sole.<br />

Mi sedetti su una panchina<br />

e mi chiesi che cosa fare:<br />

non avevo voglia di tornare<br />

a casa, non avrei saputo come<br />

giustificarmi con i miei<br />

genitori. Ma nemmeno volevo<br />

andare al mare da sola.<br />

Non era di spiagge affollate<br />

né del frastuono dei locali<br />

sulla costa che avevo bisogno<br />

in quel momento.<br />

Il mio unico desiderio era<br />

stare in pace con me stessa<br />

e avere del tempo per pensare,<br />

senza fretta e senza interferenze.<br />

Misi la mano in tasca e<br />

presi il cartoncino che mi<br />

aveva dato la suora: sarei<br />

andata a fare una visita al<br />

suo convento, come lei mi<br />

aveva suggerito. Lì ero certa<br />

di trovare quella tranquillità<br />

che mi avrebbe aiutato<br />

a far chiarezza in me<br />

stessa.<br />

Mi venne in mente il viso<br />

sorridente di Giorgio<br />

che non aveva mai smesso<br />

di amarmi e per il quale<br />

anch’io sentivo di provare<br />

ancora qualcosa. Affetto?<br />

Amore? Ora non potevo<br />

dirlo e non dovevo prendere<br />

decisioni avventate.<br />

Prima o poi gli avrei raccontato<br />

tutto ciò che era accaduto<br />

in quel periodo, ma<br />

non era ancora arrivato il<br />

momento. Adesso avevo<br />

bisogno di stare sola, di capire<br />

cosa volessi fare della<br />

mia vita.<br />

Poco dopo composi il<br />

numero del convento e, alla<br />

persona che mi rispose,<br />

dissi con voce decisa:<br />

— Mi chiamo Norma e<br />

avrei bisogno di trascorrere<br />

qualche giorno da voi.<br />

Il mio futuro sarebbe iniziato<br />

da lì, ne ero certa.<br />

Norma G.<br />

46 Intimità


VITA VERA<br />

Passeggiando<br />

sulla spiaggia<br />

D’improvviso sento il cuore leggero<br />

e mi rendo conto che è bellissimo essere lì con lui...<br />

Il temporale si scatena<br />

proprio mentre sto per<br />

uscire dal parrucchiere<br />

e naturalmente non<br />

ho l’ombrello! Rimango<br />

sulla porta del negozio a<br />

fissare la cascata d’acqua<br />

mista a grandine che allaga<br />

la strada. È impossibile<br />

avventurarmi fuori, senza<br />

che l’elaborata acconciatura<br />

di Pierre, il parrucchiere<br />

più “in” del paese, si inzuppi<br />

e il trucco mi coli sulla<br />

faccia.<br />

Ho speso una buona parte<br />

della mia paga mensile<br />

per essere perfetta al matrimonio<br />

di mia sorella Ilaria:<br />

voglio fare colpo su Alessio,<br />

un suo amico di università<br />

di cui mi sono perdutamente<br />

innamorata. È successo il<br />

giorno della festa di laurea<br />

di Ilaria e da allora non faccio<br />

che pensare a lui, nonostante<br />

non mi abbia mai rivolto<br />

troppe attenzioni.<br />

— Se tu civettassi e ancheggiassi<br />

come Marta, forse<br />

ti guarderebbe con occhi<br />

diversi, — mi ha detto<br />

qualche sera fa Rossana, la<br />

mia amica del cuore nonché<br />

compagna di banco, alludendo<br />

alla bella del liceo<br />

che fa strage di cuori tra i<br />

nostri compagni.<br />

Ma come faccio ad ancheggiare<br />

sulle scarpe da<br />

tennis e a civettare nei miei<br />

jeans scoloriti e nei miei<br />

pullover di due taglie più<br />

grandi della mia?<br />

— E tu vestiti da donna!<br />

— ha ribattuto Rossana,<br />

quella sera, alle mie rimostranze.<br />

— No, voglio piacergli<br />

così come sono, — le ho<br />

risposto.<br />

In verità, so che ha perfettamente<br />

ragione, ma io<br />

con i fronzoli non mi ci<br />

vedo e tantomeno sono<br />

capace di smorfie e moine.<br />

Credo che sia perché<br />

mamma e papà desideravano<br />

un figlio maschio e<br />

mi hanno allevato in modo<br />

piuttosto spartano.<br />

Intimità 47


Passeggiando sulla spiaggia<br />

— Non capisci niente di<br />

uomini, Teresa. Loro guardano<br />

all’apparenza e non<br />

vanno oltre, — ha continuato<br />

Rossana con aria<br />

saccente.<br />

Intanto, si lisciava i pantaloni<br />

che la fasciavano come<br />

una seconda pelle, indossati<br />

con una maglietta<br />

elasticizzata, tesa sul seno<br />

procace. I capelli scuri le accarezzavano<br />

le spalle in soffici<br />

e morbide onde e i suoi<br />

occhi di zaffiro dalle lunghe<br />

ciglia mi squadravano con<br />

un’aria quasi di compatimento.<br />

I miei riccioli sono refrattari<br />

a qualsiasi pettine e mi<br />

si arruffano intorno al viso,<br />

mentre il seno è quasi inesistente<br />

e gli occhi sono di un<br />

banalissimo color nocciola.<br />

Oggi però Pierre ha superato<br />

se stesso ed è riuscito<br />

a domare e imbrigliare<br />

le mie chiome in una pettinatura<br />

che mi sta d’incanto.<br />

Inoltre Dora, l’estetista, mi<br />

ha fatto un trucco naturale<br />

che ammorbidisce e valorizza<br />

i miei lineamenti, le<br />

palpebre ombreggiate da<br />

un ombretto dorato e un<br />

mascara che scurisce e mi<br />

allunga le ciglia.<br />

Ma il mio asso nella manica<br />

è l’abito in chiffon color<br />

malva che sottolinea<br />

morbidamente la mia figura<br />

slanciata, valorizzando con<br />

un’arricciatura il mio misero<br />

décolleté.<br />

Guardo l’orologio e poi<br />

la pioggia, che sembra non<br />

avere intenzione di placarsi.<br />

La cerimonia è tra un’ora<br />

e non posso tornare a casa<br />

per cambiarmi, se non infradiciandomi<br />

da capo a<br />

piedi e distruggendo il capolavoro<br />

di Pierre.<br />

Chiamo mio padre al cellulare<br />

perché venga a prendermi,<br />

ma lui non risponde.<br />

Provo con la mamma, ma<br />

anche il suo telefono squilla<br />

a vuoto. Probabilmente devono<br />

avere lasciato i cellulari<br />

in qualche angolo della<br />

casa e, con tutto il trambusto<br />

che c’è oggi, non lo<br />

sentono.<br />

Provo a chiamare il fisso,<br />

ma la nonna è sorda come<br />

una campana e a Miriam,<br />

la nostra colf ecuadoregna,<br />

è vietato rispondere al telefono,<br />

perché, come dice<br />

la mamma, non capirebbe<br />

una parola e farebbe solo<br />

confusione. Anche se è in<br />

Italia da dieci anni, parla<br />

ancora un italiano difficile<br />

da comprendere, tanto che<br />

alla fine mia madre ha deciso<br />

di imparare un po’ di<br />

spagnolo, cosa che in fondo<br />

può sempre tornare utile,<br />

come ha commentato<br />

filosoficamente papà, che<br />

vede sempre il lato positivo<br />

delle cose. Miriam non<br />

ha problemi soltanto con la<br />

nonna: ricorrono a gesti del<br />

tutto misteriosi, con i quali<br />

tuttavia sembrano capirsi<br />

benissimo.<br />

In quanto a Ilaria, i loro<br />

contatti sono sporadici perché<br />

lei è raramente in casa,<br />

sempre impegnata in qualche<br />

attività. Mi chiedo spesso<br />

come lei e Sandro, che è<br />

un tipo pantofolaio con il<br />

naso sempre sui libri, possano<br />

essersi innamorati e<br />

aver deciso di condividere<br />

la loro vita, diversi come sono.<br />

Ma forse è proprio perché<br />

ognuno dà all’altro ciò<br />

di cui è carente…<br />

In ogni caso, in questo<br />

momento quello che mi<br />

preoccupa non è il futuro<br />

del loro rapporto, ma il<br />

mio presente, che minaccia<br />

di farmi arrivare al matrimonio<br />

di mia sorella a rito<br />

concluso, lasciando mia<br />

cugina Rebecca, l’altra damigella<br />

d’onore, tutta sola<br />

a reggerle il velo.<br />

Già mi sembra di sentire<br />

la mamma rimproverarmi<br />

per non essermi portata<br />

un ombrello, visto che il<br />

tempo si stava mettendo al<br />

brutto, e recito mentalmente<br />

una preghiera perché il<br />

temporale finisca in fretta.<br />

A quanto pare, la mia supplica,<br />

in qualche modo, funziona,<br />

perché arriva un inaspettato<br />

soccorso.<br />

— Vuoi un passaggio?<br />

— mi sento chiedere da<br />

un tizio che mi si avvicina<br />

sotto un ombrello doppio,<br />

che gronda acqua come<br />

una fontana e gli nasconde<br />

mezza faccia.<br />

Quando rialza un po’<br />

l’ombrello, riconosco Emilio,<br />

il figlio di Gianna, la<br />

proprietaria dello stabilimento<br />

balneare dove andiamo<br />

da sempre e dove lui,<br />

durante l’estate, fa il bagnino.<br />

In pratica, sta appollaiato<br />

tutto il giorno in cima al<br />

suo posto di vedetta e scende<br />

solo per mettere in mare<br />

i pattini e chiudere sdraio e<br />

ombrelloni al tramonto.<br />

È simpatico e belloccio,<br />

studia Biologia all’università.<br />

Suo padre è morto due<br />

anni fa di un “brutto male”,<br />

come dice evasivamente<br />

nonna Rita che non pronuncia<br />

mai la parola tumore,<br />

quasi in una sorta di scaramanzia.<br />

Tiro un sospiro di sollievo,<br />

infilandomi accanto a<br />

lui sotto quell’ombrellone<br />

provvidenziale, e ci avviamo<br />

saltellando di pozza in<br />

pozza verso la nostra villetta<br />

appena fuori dal paese<br />

della riviera di Ponente,<br />

dove trascorriamo da sempre<br />

l’estate e dove Ilaria ha<br />

voluto sposarsi.<br />

— Mi hai salvato la vita,<br />

— sospiro, inciampando in<br />

una cunetta nascosta dal<br />

fango.<br />

Emilio è pronto a sorreggermi<br />

e la sua mano indugia<br />

sul mio braccio, ma non<br />

ci faccio caso più di tanto,<br />

preoccupata come sono per<br />

la mia acconciatura: mi auguro<br />

che non risenta dell’umidità<br />

di quella pioggia torrenziale.<br />

Per fortuna, arrivo<br />

incolume a destinazione ed<br />

Emilio se ne va, accompagnato<br />

dai ringraziamenti di<br />

tutta la famiglia.<br />

— Che cosa ti sei messa<br />

in faccia? — mi apostrofa<br />

la nonna, guardandomi con<br />

un’espressione disgustata.<br />

— Teresa sta benissimo,<br />

— le dice mia madre, rivolgendomi<br />

un sorriso<br />

soddisfatto.<br />

M a la nonna scuote<br />

la testa. Non so perché,<br />

ma pare che non approvi<br />

il mio trucco.<br />

— Svelta, vai a vestirti! —<br />

incalza mia madre, sospingendomi<br />

verso la mia stanza,<br />

ma io voglio passare ancora<br />

qualche momento di<br />

intimità con Ilaria, perché<br />

sono gli ultimi della sua vita<br />

di ragazza.<br />

— Avrai tempo dopo, per<br />

le chiacchiere, — insiste la<br />

mamma, sbarrandomi il<br />

passo mentre mi dirigo verso<br />

la camera di mia sorella.<br />

Dopo? Dopo sarà tutto<br />

diverso, penso sentendo il<br />

magone che mi stringe la<br />

gola, ma le obbedisco perché<br />

si è fatto veramente tardi<br />

e ricaccio indietro le lacrime<br />

che rischiano di compromettere<br />

il lavoro dell’estetista.<br />

Ilaria è bellissima nel suo<br />

abito di seta e pizzo color<br />

avorio, il viso raggiante<br />

sotto il velo, al braccio del<br />

papà che lotta, senza riuscirci,<br />

con la commozione.<br />

L’organista intona la<br />

marcia nuziale e loro avanzano<br />

lungo la piccola navata<br />

straripante di fiori, mentre<br />

mia cugina Rebecca, che<br />

regge lo strascico con me,<br />

tira su con il naso, incurante<br />

delle mie occhiatacce.<br />

Ai piedi dell’altare, il papà<br />

consegna Ilaria a Sandro,<br />

che ha l’aria estasiata, e io<br />

mi incanto a guardare Ales-<br />

48 Intimità


È inutile restare chiusa in camera<br />

a piangere per un ragazzo<br />

a cui non interesso assolutamente<br />

sio nell’abito da cerimonia,<br />

che mette in risalto la sua figura<br />

atletica. I suoi capelli<br />

splendono sotto i raggi del<br />

sole, spuntato dopo il temporale,<br />

che filtrano attraverso<br />

le vetrate colorate.<br />

Mi siedo vicino alla mamma<br />

che si tampona gli occhi<br />

con il fazzoletto, e ci stringiamo<br />

la mano con uno<br />

sguardo colmo di gioia mista<br />

a tristezza, perché Ilaria<br />

da oggi non sarà più ogni<br />

giorno con noi.<br />

Al termine del rito, gli<br />

sposi escono sul sagrato<br />

sotto una pioggia di riso<br />

lanciato da amici e parenti<br />

e, come da tradizione,<br />

Ilaria lancia il suo bouquet<br />

nell’aria fresca e tersa che<br />

profuma di pini e di salsedine.<br />

Mia cugina Rebecca lo<br />

prende al volo con un gridolino<br />

di giubilo.<br />

— Mi sposerò entro l’anno,<br />

— mi sussurra, rossa di<br />

eccitazione, mentre guarda<br />

languidamente Luca, il figlio<br />

del farmacista di cui è<br />

innamorata da quando eravamo<br />

bambine.<br />

— Sarà difficile, — commento<br />

in tono ironico, ricordandole<br />

che ha solo diciassette<br />

anni.<br />

Dopo il pranzo di nozze,<br />

si aprono le danze sulla terrazza<br />

affacciata su un mare<br />

di ametista, liscio come l’olio<br />

e dorato dal sole, immemore<br />

del maltempo di poco<br />

prima.<br />

Ilaria e Sandro ballano<br />

stretti, gli occhi negli occhi,<br />

e io mi rodo nel vedere<br />

Alessio invitare Stefania,<br />

la più cara amica di mia<br />

sorella, che è uno schianto<br />

nell’abito di seta blu, i capelli<br />

biondi raccolti sulla<br />

nuca con un fermaglio d’argento<br />

e gli occhi che ricordano<br />

il colore del mare.<br />

— Non ti sembra che<br />

quei due se la intendano?<br />

— mi bisbiglia all’orecchio<br />

Rebecca, ridacchiando.<br />

Non le rispondo, perché<br />

temo di tradirmi con il tremito<br />

della voce, e alzo le<br />

spalle fingendo indifferenza,<br />

ma ho il cuore spezzato<br />

dalla gelosia, mentre accetto<br />

l’invito di Tommaso, un altro<br />

amico di università di Ilaria.<br />

Fresco di laurea in Psicologia,<br />

deve avere intuito la mia<br />

delusione e il mio dolore.<br />

La festa di nozze si conclude<br />

con la partenza degli<br />

sposi per l’aeroporto, da<br />

dove voleranno verso Creta<br />

per la luna di miele.<br />

Torno a casa dopo il tramonto,<br />

triste e immusonita,<br />

e mi precipito in camera mia,<br />

dove mi rannicchio sul letto<br />

piangendo per l’indifferenza<br />

di Alessio e per l’assenza di<br />

Ilaria, che avverto in modo<br />

molto doloroso. Non pensavo<br />

che mi sarebbe mancata<br />

tanto, fin da subito.<br />

Il suono del cellulare<br />

mi annuncia l’arrivo di un<br />

messaggio e leggo il nome<br />

di Rossana.<br />

“Sono sicura che stai piagnucolando.<br />

Asciugati le lacrime<br />

e raggiungimi in piazza<br />

per un gelato”, mi scrive<br />

la mia amica.<br />

“Non ne ho voglia”, rispondo,<br />

soffiandomi il naso.<br />

“Non fare la stupida!<br />

Tua sorella ci sarà sempre.<br />

E non esiste solo Alessio al<br />

mondo”.<br />

“Vai al diavolo!”.<br />

“Andiamoci insieme”.<br />

Sbuffo, intenerita dalla<br />

sua insistenza. E dopo<br />

qualche altro sms, alla fine<br />

decido che non ha senso rimanere<br />

chiusa in camera a<br />

rodermi per un ragazzo a<br />

cui non interesso assolutamente<br />

e, verso le nove,<br />

raggiungo Rossana al locale<br />

sulla piazzetta, famoso<br />

per i suoi gelati artigianali.<br />

Ne sto gustando uno al<br />

melone, quando mi sento<br />

salutare da una voce che<br />

conosco. Alzo lo sguardo e<br />

mi ritrovo davanti Emilio<br />

che mi sorride, accennando<br />

alla mia acconciatura ancora<br />

miracolosamente intatta.<br />

— Sono contento di essere<br />

arrivato al momento<br />

giusto oggi, perché stai<br />

davvero benissimo e sarebbe<br />

stato un delitto rovinare<br />

questa pettinatura, — commenta<br />

con uno sguardo colmo<br />

di ammirazione.<br />

Rossana, a cui non sfugge<br />

mai niente e che è estremamente<br />

intuitiva, mi rivolge<br />

un’occhiata maliziosa, quindi<br />

mi dà di gomito facendomi<br />

cadere sulla maglietta<br />

alcuni schizzi di gelato. Le<br />

lancio un’occhiata furiosa,<br />

ma lei mi guarda serafica,<br />

invitando Emilio a sedersi<br />

con noi.<br />

— Quanto ti manca alla<br />

laurea? — gli domanda, come<br />

se la cosa le interessasse<br />

veramente.<br />

— Ancora due esami e<br />

poi la tesi, — risponde lui,<br />

ordinando poi un gelato al<br />

pistacchio.<br />

— Grande! — commenta<br />

lei con un entusiasmo che<br />

sa di falso lontano un miglio,<br />

perché a Rossana della<br />

laurea di Emilio non importa<br />

niente.<br />

Ma il suo gioco mi è chiaro:<br />

mira a trattenerlo con<br />

noi, convinta del suo interesse<br />

nei miei confronti, al<br />

quale io potrei finire con il<br />

corrispondere, dimenticando<br />

Alessio.<br />

D’altra parte, “chiodo<br />

scaccia chiodo” è una delle<br />

sue filosofie di vita. Così lo<br />

bombarda di domande sulla<br />

facoltà che frequenta e<br />

Intimità 49


Passeggiando sulla spiaggia<br />

sui suoi progetti per il futuro,<br />

sollecitandomi con lo<br />

sguardo a partecipare alla<br />

conversazione.<br />

Ma io eludo i suoi inviti,<br />

sempre più immusonita,<br />

e, quando lei balza in piedi<br />

dicendo di essersi ricordata<br />

di avere un impegno<br />

improrogabile, la fulmino<br />

con uno sguardo che lei finge<br />

di non vedere. Si scusa e<br />

scappa via, lasciandoci come<br />

due allocchi e… con il<br />

conto da pagare! Costernata,<br />

mi accorgo di avere dimenticato<br />

il portafoglio, ma<br />

Emilio mi anticipa e paga i<br />

gelati ancora prima che io<br />

faccia il gesto di mettermi<br />

la mano in tasca.<br />

— Facciamo una passeggiata<br />

in spiaggia? — mi chiede,<br />

un po’ esitante di fronte<br />

alla mia espressione non particolarmente<br />

entusiasta.<br />

— Mah, veramente è un<br />

po’ tardi e… mia madre si<br />

preoccuperà, — borbotto,<br />

non sapendo quale altra<br />

scusa inventare.<br />

— Ti riaccompagno io.<br />

L’estate sta per finire,<br />

ma tutto può accadere ancora,<br />

anche di innamorarmi...<br />

Non mi riesce di accampare<br />

altre scuse e lo<br />

seguo, sospirando perché<br />

avrei voluto che fosse stato<br />

Alessio a invitarmi a passeggiare<br />

con lui in riva al<br />

mare, sotto il cielo stellato.<br />

Invece si tratta di Emilio<br />

e la mia delusione mi si deve<br />

leggere in faccia, perché<br />

lui aggiunge che, se proprio<br />

non mi va, mi riaccompagna<br />

subito a casa.<br />

I suoi occhi mi interrogano<br />

con ansia e un fondo di<br />

tristezza che mi intenerisce,<br />

e… al diavolo Alessio! Ha<br />

ragione Rossana: chiodo<br />

scaccia chiodo ed Emilio, in<br />

fondo, è simpatico e carino.<br />

La sabbia è fresca e umida<br />

sotto i nostri piedi nudi.<br />

Raggiungiamo il molo<br />

e ci sediamo sugli scogli a<br />

guardare la distesa scura<br />

del mare punteggiata dalle<br />

luci delle lampare che pescano<br />

al largo.<br />

Mi rendo conto che è bello<br />

stare accanto a lui in silenzio.<br />

Sento la mente libera<br />

da pensieri tristi e il cuore<br />

leggero. Non mi scosto<br />

quando Emilio mi cinge le<br />

spalle, avvicinandomi a sé,<br />

e mi lascio prendere il viso<br />

tra le sue mani che lo accarezzano<br />

dolcemente.<br />

L’estate sta per finire, ma<br />

tutto può accadere, anche<br />

di… innamorarmi, perché<br />

ho diciassette anni e la mia<br />

vita è solo gli inizi.<br />

Non posso sapere se Emilio<br />

sarà solo un episodio<br />

che si concluderà con la fine<br />

dell’estate o se invece tra<br />

noi sboccerà qualcosa, ma<br />

perché rifiutare a priori di<br />

scoprirlo, per inseguire un<br />

sogno che non si realizzerà<br />

mai? Alessio è solo un’illusione,<br />

mentre Emilio…<br />

Non ho il tempo di completare<br />

il mio pensiero, presa<br />

dall’emozione per le sue<br />

labbra che si posano teneramente<br />

sulle mie. Sanno<br />

di pistacchio, che si mescola<br />

al sapore di melone delle<br />

mie. Un connubio dolcissimo<br />

che mi piace immensamente<br />

e che assaporo a occhi<br />

chiusi, il cuore che batte<br />

più forte a mano a mano<br />

che il bacio si fa più appassionato.<br />

Il campanile della chiesa<br />

dove si è sposata Ilaria<br />

batte la mezzanotte, concordando<br />

per una volta con<br />

l’orologio del Comune che,<br />

da quel che mi ricordo, ha<br />

sempre battuto le ore qualche<br />

minuto dopo le campane.<br />

Un segno, mi chiedo, o<br />

una inedita casualità?<br />

— Devo tornare, — sospiro<br />

con il sincero rammarico<br />

di dover interrompere<br />

questo momento romantico,<br />

ma è veramente tardi.<br />

Le emozioni di questa<br />

lunga giornata mi hanno<br />

estenuata e casco dal sonno.<br />

Ci incamminiamo mano<br />

nella mano. La luce del<br />

soggiorno di casa è ancora<br />

accesa e, al cigolio del cancello,<br />

la mamma si affaccia<br />

alla finestra agitando<br />

una mano in maniera minacciosa.<br />

In effetti, quando<br />

sono uscita non le ho detto<br />

dove andavo né con chi,<br />

e non ho neanche preso il<br />

cellulare. La mamma, però,<br />

si tranquillizza appena vede<br />

Emilio, perché lo conosce<br />

da quando è nato e ha<br />

per lui una grande stima e<br />

fiducia.<br />

— Buonanotte, Teresa.<br />

A domani, — mi sussurra<br />

Emilio, sfiorandomi la<br />

guancia con un casto bacio,<br />

a beneficio di mia madre<br />

che occhieggia da dietro<br />

le tende.<br />

— A domani, — gli sussurro.<br />

E quando mi volto a salutarlo<br />

mentre si allontana,<br />

il mio cuore perde un<br />

colpo, ripensando all’istante<br />

in cui le nostre labbra si<br />

sono unite, tenere e appassionate.<br />

La notte trascorre<br />

con brevi risvegli non del<br />

tutto coscienti, in cui le immagini<br />

della giornata appena<br />

trascorsa si mescolano<br />

ai sogni: il salone di Pierre<br />

pieno di luci, Dora che fa<br />

fiorire sul mio viso i colori,<br />

lo specchio che mi rimanda<br />

un’inedita immagine di<br />

me stessa e, accanto a me,<br />

Emilio che mi guarda con<br />

occhi colmi d’amore sotto<br />

l’ombrello doppio. E mi<br />

prende per mano, accompagnandomi<br />

sotto un cielo<br />

trapuntato di stelle nel mio<br />

bel vestito di chiffon color<br />

malva, le scarpe che affondano<br />

nella sabbia, mentre<br />

corro verso la chiesa dove<br />

Ilaria mi accoglie sulla<br />

soglia sorridendo, avvolta<br />

nel vestito candido. E ancora<br />

Alessio che balla con<br />

Stefania sotto il temporale<br />

che li inzuppa, e io che rido<br />

stretta a Emilio al riparo<br />

del suo ombrello nei miei<br />

jeans scoloriti, nella mia<br />

enorme maglietta, con i riccioli<br />

arruffati. La malinconia<br />

si stempera nel presagio<br />

di qualcosa di bello che<br />

mi aspetta, laggiù in fondo<br />

alla stradina che porta al<br />

paese, sotto quell’ombrello<br />

a due piazze che fa da<br />

scudo alla tristezza per la<br />

lontananza di Ilaria.<br />

Mi risveglio con il sole<br />

che filtra dalle persiane, la<br />

mente ancora un po’ confusa<br />

da quella sequenza di sogni<br />

strampalati. Appena sono<br />

pronta, vado in spiaggia.<br />

Emilio è di vedetta a scrutare<br />

la distesa del mare dove<br />

adulti e bambini nuotano,<br />

ridono e si spruzzano<br />

l’un l’altro.<br />

Lo raggiungo ai piedi<br />

dell’alta piattaforma su<br />

cui è seduto e lo chiamo,<br />

le mani a coppa attorno<br />

alle labbra perché la mia<br />

voce non si disperda. Lui<br />

scende in fretta, chiamando<br />

con un cenno il ragazzo<br />

che aiuta al bar.<br />

— Sostituiscimi per un’oretta,<br />

perché devo insegnare<br />

alla mia ragazza a remare,<br />

— gli dice.<br />

Quindi fa scivolare un<br />

pattino tra le piccole onde<br />

della battigia. Mi aiuta a<br />

salire e afferra i remi prendendo<br />

il largo, e insieme andiamo<br />

incontro all’orizzonte<br />

incendiato dal sole.<br />

Teresa G.<br />

50 Intimità


ROMANZO COMPLETO di Eleonora Segatori<br />

Il segreto di Laura<br />

Una ferita mai rimarginata che solo un grande amore può curare<br />

La tecnologia degli ultimi decenni<br />

aveva rivoluzionato senza<br />

ombra di dubbio la vita di<br />

ogni singolo individuo. Smartphone,<br />

tablet, skype agevolavano<br />

e acceleravano qualunque<br />

tipo di rapporto interpersonale.<br />

Tutto era diventato più accessibile,<br />

più istantaneo. Le informazioni, che<br />

un tempo si acquisivano solo scartabellando<br />

enciclopedie ora erano<br />

alla portata di tutti con un semplice<br />

clic.<br />

Laura rifletteva spesso su tutto<br />

questo, soprattutto quando si trovava<br />

a eliminare dalla propria posta<br />

elettronica tante e-mail pubblicitarie<br />

o inviti di vari social network a<br />

cui ancora non si piegava. Sembrava<br />

che la “rete” sapesse tutto di lei,<br />

dai suoi gusti personali a dove le sarebbe<br />

piaciuto passare il weekend,<br />

grazie a un intricato incrocio di dati<br />

personali che, volente o nolente,<br />

lei stessa forniva ogni volta che si<br />

collegava sul web. E così, ecco un<br />

messaggio che le proponeva una cena<br />

a base di sushi, che lei adorava,<br />

o un altro che le segnalava un’interessante<br />

mostra d’arte. Quel gior-<br />

Intimità 51


ROMANZO COMPLETO<br />

no, mentre scorreva distrattamente<br />

le tante e-mail, una in particolare le<br />

saltò agli occhi. Era la pubblicità di<br />

una casa di cosmetici per il lancio di<br />

una linea di prodotti per la gravidanza<br />

e le neomamme. “Per te, mamma,<br />

per proteggere la tua bellezza e vivere<br />

appieno le gioie della maternità”.<br />

Laura si fermò. Sì, la rete ormai sapeva<br />

tutto di lei. Il Grande Fratello,<br />

l’occhio che ci spia in qualunque<br />

ora del giorno e della notte, conosceva<br />

ogni dettaglio della sua vita, ma<br />

non quello. Grazie a Dio, non quello.<br />

Gli occhi le si riempirono di lacrime,<br />

malgrado gli anni passati a cercare di<br />

dimenticare. Mamma… L’unica parola<br />

che nessuno avrebbe mai usato<br />

per rivolgersi a lei…<br />

Era l’estate del 1975. Quindicenne<br />

bella e piena di speranze per il futuro,<br />

Laura stava trascorrendo le<br />

vacanze estive dai nonni. I<br />

suoi genitori, iperprotettivi,<br />

l’avevano viziata e cresciuta<br />

sotto una campana di vetro,<br />

instillando in lei molte<br />

insicurezze. Tanto che persino<br />

quella vacanza in campagna<br />

le sembrava qualcosa<br />

di rischioso e allo stesso<br />

tempo entusiasmante. Si era ritrovata<br />

in breve a contatto con una realtà assai<br />

diversa da quella a cui era abituata,<br />

circondata da adulti che le facevano<br />

capire senza mezzi termini che era<br />

una ragazzina snob e viziata.<br />

— Se vuoi qualcosa, se la desideri<br />

veramente, — le diceva nonno Fulvio,<br />

— non aspettare che arrivi qualcuno<br />

a offrirtela. Alzati, rimboccati<br />

le maniche e fa’ tutto ciò che è necessario<br />

per ottenerla.<br />

Lui non apprezzava affatto l’educazione<br />

che sua figlia Luisa e suo genero<br />

stavano dando alla sua unica<br />

nipote.<br />

Luisa, a vent’anni, era fuggita dalla<br />

miseria della campagna e aveva<br />

promesso a se stessa che in quel posto<br />

ci avrebbe rimesso piede solo su<br />

un’auto di grossa cilindrata e avvolta<br />

in abiti firmati. Così era stato. In<br />

città, aveva conosciuto un imprenditore<br />

benestante, che l’aveva sposata,<br />

offrendole una vita più che agiata.<br />

Laura era cresciuta con gli stessi<br />

principi di sua madre, ma quel ritorno<br />

alle origini l’aveva fatta maturare<br />

52 Intimità<br />

in poco tempo. Ora si rendeva conto<br />

della vita vuota che aveva condotto<br />

fino ad allora e non desiderava<br />

più farvi ritorno. Ma il vero motivo<br />

che l’aveva inesorabilmente legata a<br />

quei luoghi aveva grandi e bellissimi<br />

occhi neri e un nome: Luca.<br />

La prima volta che lo vide il suo<br />

cuore perse un colpo. Fu qualcosa<br />

di così intenso da farla star male fisicamente,<br />

fin quando si rese conto<br />

che stava sperimentando la sua prima,<br />

vera cotta.<br />

Laura e Luca, assieme ad altri ragazzi<br />

del paese, erano soliti andare a<br />

fare il bagno nel torrente che tagliava<br />

i campi di grano, una lingua argentea<br />

su una distesa color oro. E in<br />

quell’età in cui non si è più bambine,<br />

ma neppure pienamente donne, tra le<br />

fronde in riva al fiume Laura scelse di<br />

rischiare e donare al suo primo amore<br />

la sua purezza, la sua gioventù.<br />

Non aveva mai perdonato<br />

né i genitori, né i nonni,<br />

né Luca e il rancore aveva<br />

fatto di lei una persona arida<br />

Trascorrevano i giorni, le settimane.<br />

Il tempo di tornare a scuola,<br />

e quindi in città, galoppava veloce<br />

verso di loro, ricordando inesorabilmente<br />

che quella non era che un’estate<br />

fatta di sogni inafferrabili e di<br />

momenti che la realtà avrebbe presto<br />

spazzato via.<br />

Laura si struggeva al pensiero che,<br />

di lì a poco, avrebbe dovuto lasciare<br />

Luca. Un giorno, però, scoprì che<br />

forse non tutto era perduto: aspettava<br />

un bimbo, che l’avrebbe legata<br />

per sempre al suo amore.<br />

Quando lo rivelò a Luca, vide varie<br />

espressioni alternarsi sul suo viso:<br />

stupore, panico, trepidazione, vergogna…<br />

Capì in quell’istante che i<br />

diciassette anni di Luca erano troppo<br />

pochi perché lui si assumesse una<br />

simile responsabilità. Rimase così<br />

delusa che si rifiutò di vederlo per<br />

qualche giorno. Se neppure il padre<br />

del suo bambino aveva il coraggio di<br />

farsi carico di loro, che cosa avrebbe<br />

dovuto aspettarsi dai suoi genitori?<br />

Fu assalita dal panico. Voleva quel<br />

bambino e neppure per un istante<br />

l’aveva sfiorata il pensiero di rinunciare<br />

a lui, ma che cosa poteva fare<br />

da sola? Mettendo da parte l’orgoglio,<br />

cercò di nuovo Luca, fu così che<br />

scoprì che era partito, senza neppure<br />

salutarla.<br />

Si sentì abbandonata. Sola e con<br />

quello smisurato problema da risolvere,<br />

fece allora la cosa più logica:<br />

si confidò con nonna Agata ed ebbe<br />

la sensazione che almeno lei fosse<br />

dalla sua parte, ma quando il giorno<br />

seguente vide arrivare i suoi genitori<br />

capì di essere stata tradita. Non<br />

le rimase altro da fare che ascoltare<br />

in silenzio gli insulti di suo padre e i<br />

pianti oltraggiati di sua madre.<br />

Loro non fecero che parlare di<br />

“salvare le apparenze”, di scandalo,<br />

di vergogna e sudiciume, tanto da riuscire<br />

a farla sentire davvero sporca<br />

dentro. Ciò che aveva fatto per<br />

amore veniva giudicato e condannato<br />

senza alcuna pietà.<br />

Dopo un lungo consulto<br />

“in famiglia”, fu deciso<br />

che sarebbe stato opportuno<br />

che perdesse quell’anno<br />

scolastico per trascorrerlo<br />

in una località in collina in<br />

cui nessuno la conosceva,<br />

quindi, quella sera stessa,<br />

Laura rientrò in città con i<br />

suoi genitori, per poi ripartire.<br />

Sette mesi dopo, diede alla luce la<br />

sua bimba in una notte stellata, senza<br />

una madre accanto che le tenesse<br />

la mano per rincuorarla, per dirle<br />

che i dolori sarebbero presto passati<br />

e non doveva avere paura.<br />

La vide soltanto una volta, la sua<br />

piccina. Poi, dopo una firma su un<br />

foglio estorta con minacce, per lei ci<br />

furono solo lacrime silenziose e anni<br />

di doloroso silenzio.<br />

Laura spostò la e-mail nel cestino,<br />

un gesto che la fece sentire meglio. Sì,<br />

era così che aveva sempre fatto. Ogni<br />

pensiero, ogni ricordo doloroso finiva<br />

confinato in quell’angolo recondito<br />

della sua mente in cui aveva relegato<br />

i genitori, Luca e, per un certo periodo,<br />

anche i nonni.<br />

Infine, li aveva capiti i suoi nonni:<br />

un evento così grave non era stato<br />

alla portata di persone semplici e di<br />

vecchio stampo come loro. Avevano<br />

dovuto per forza di cose informare i<br />

suoi genitori, ma Laura non poteva di-


Il segreto di Laura<br />

menticare che tutto era scaturito da lì.<br />

Da qualche parte del mondo, chissà<br />

dove, ora c’era una donna di quarant’anni<br />

che non sapeva di avere<br />

una madre benestante, imprenditrice<br />

nel campo dell’arte, infelicemente<br />

sposata.<br />

Ivan, infatti, non era mai riuscito<br />

a cancellare dalla mente di Laura il<br />

suo passato doloroso. L’aveva sposato,<br />

sì, e aveva accettato la vita agiata<br />

che le aveva offerto. Sulla sua ricchezza<br />

aveva potuto contare per potersi<br />

dedicare alla sua passione per<br />

l’arte. Laura sapeva riconoscere un<br />

talento a colpo d’occhio e su questa<br />

dote aveva fondato una delle più<br />

prestigiose gallerie d’arte del Paese.<br />

Quello che all’inizio era sembrato<br />

solo un vezzo, un capriccio, ora era<br />

un’attività che le fruttava una fortuna.<br />

Lei era sempre stata grata a<br />

Ivan per averle permesso di realizzare<br />

quel suo desiderio, anche se sapeva<br />

bene che non era alla gratitudine<br />

che suo marito mirava.<br />

Ma forse doveva parlare al passato,<br />

si disse. Da molti anni, Ivan aveva<br />

smesso di cercare il suo amore. L’aveva<br />

sposata convinto che, col tempo,<br />

le cose tra loro cambiassero. Ma aveva<br />

sbagliato a illudersi, Laura gliel’aveva<br />

detto a chiare lettere: non l’avrebbe<br />

mai amato. Era un problema suo<br />

se desiderava tormentarsi nell’attesa<br />

che in lei sbocciasse un sentimento<br />

d’amore.<br />

Tra loro, era stato semplicemente<br />

stretto un accordo: lui le avrebbe dato<br />

tutta la sicurezza e la protezione<br />

di un nome potente, lei l’avrebbe ricambiato,<br />

incarnando l’ideale di moglie<br />

perfetta, bella, colta e raffinata.<br />

Tutto qui. E mai, in tutti quegli anni,<br />

lei era venuta meno a quell’accordo.<br />

Era sempre stata fedele, sempre<br />

impeccabile. Inappuntabile. La moglie<br />

che ogni uomo avrebbe voluto<br />

avere… Laura piegò le labbra in un<br />

sorriso amaro. Sapeva benissimo che<br />

non era vero. Lei, così distaccata, algida,<br />

così priva di calore da dare i<br />

brividi, era esattamente tutto ciò che<br />

qualunque uomo avrebbe rifuggito<br />

come la peste.<br />

Per tanti anni aveva mantenuto<br />

quella freddezza glaciale, tanto che<br />

adesso non sarebbe riuscita a essere<br />

diversa neppure volendo. Suo marito,<br />

del resto, stanco di aspettare invano<br />

un gesto di calore da parte sua,<br />

doveva essersi organizzato diversamente…<br />

Quel pensiero la infastidiva, anche<br />

se era solo un sospetto. Non aveva<br />

mai avuto la certezza che Ivan la tradisse.<br />

Laura si alzò e andò ad aprire la<br />

finestra. Il parco della villa era di un<br />

verde brillante, in cui le rose di mille<br />

tonalità dipingevano sprazzi colorati.<br />

In lontananza, il torrente catturava<br />

raggi di sole, riflettendo bagliori<br />

argentei che le ricordarono inevitabilmente<br />

un altro torrente in cui aveva<br />

sguazzato, giovane, innocente e fiduciosa.<br />

Quella Laura era morta la<br />

notte in cui aveva dato alla luce la<br />

sua creatura e aveva dovuto cederla<br />

a uno sconosciuto. Da quell’ospedale,<br />

dopo un’emorragia che le era costata<br />

l’impossibilità di diventare di<br />

nuovo madre, era uscita una ragazzina<br />

annientata, costretta a crescere<br />

anzitempo e a vivere da allora con<br />

solo metà cuore, perché l’altra metà<br />

le era stata portata via.<br />

Nessuno, nel corso degli anni, aveva<br />

mai saputo nulla di quello che sua<br />

madre chiamava con un eufemismo<br />

insopportabile “piccolo incidente di<br />

percorso”. Oltre al distacco da sua figlia,<br />

Laura era stata costretta a subire<br />

anche quell’indifferenza, quasi<br />

non le fosse stato fatto alcun torto.<br />

Quasi non fosse mai diventata madre.<br />

Anzi, a detta dei suoi genitori, le<br />

era stato fatto un gran favore: era in<br />

virtù della loro decisione che aveva<br />

potuto avere un futuro brillante. E<br />

sua madre glielo faceva notare ancora<br />

adesso, nelle rarissime occasioni<br />

in cui si incontravano.<br />

Anche Ivan, naturalmente, era<br />

all’oscuro di tutto. Non perché lei<br />

si vergognasse del suo passato, ma<br />

semplicemente perché non era più<br />

riuscita a fidarsi di nessuno, neppure<br />

di suo marito. La piccola a cui, nella<br />

sua mente, aveva dato il nome di<br />

Emma, continuava a esistere solo<br />

per lei, che per un brevissimo istante<br />

aveva potuto tenerla stretta tra le<br />

sue braccia.<br />

In quegli anni, Laura si era chiesta<br />

più volte che tipo di madre sarebbe<br />

potuta diventare. Non certo come<br />

la sua, che per salvare ipocritamente<br />

le apparenze, le aveva straziato il<br />

cuore. E neppure come nonna Agata,<br />

così poco incline alle tenerezze.<br />

No, Laura avrebbe saputo dare a sua<br />

figlia tutto l’amore necessario, perché<br />

non si sentisse mai sola e tradita<br />

com’era accaduto a lei.<br />

Non aveva mai perdonato. E il rancore<br />

profondo, perenne e immutato<br />

nel tempo, aveva fatto di lei una<br />

persona arida. In fondo, non era ciò<br />

che aveva ripetuto all’infinito anche<br />

a Ivan?<br />

— Con me, stai sprecando il tuo<br />

amore, — l’aveva messo in guardia,<br />

anche prima di sposarlo. — Io sono<br />

una persona fredda ed egoista.<br />

Aveva sentito il bisogno di dirglielo<br />

per correttezza, perché Ivan meritava<br />

il suo rispetto e la sua sincerità.<br />

Avrebbe meritato anche una moglie<br />

che lo amasse, ma quanto a questo<br />

poteva fare ben poco.<br />

Se lui adesso avesse avuto un’altra<br />

donna, pur continuando a mantenere<br />

certi delicati equilibri all’interno<br />

della loro unione, non avrebbe potuto<br />

biasimarlo. Anche se, dopo quasi<br />

trent’anni di matrimonio, l’idea che<br />

suo marito avesse trovato la felicità<br />

altrove le dava un po’ di tristezza.<br />

Con un sospiro, Laura richiuse<br />

la finestra e si guardò attorno, nello<br />

studio. Alle pareti c’erano alcuni<br />

dipinti di grande valore. A pochissimi<br />

era concesso di entrare in quella<br />

stanza per ammirarli, tanto che Ivan<br />

le aveva chiesto più volte che senso<br />

avesse possederli se non poteva condividerne<br />

la bellezza. Ma lui non poteva<br />

capire… Nella vita, Laura aveva<br />

dovuto sopportare troppe brutture<br />

e ora la sua anima anelava alla bellezza<br />

con struggimento. Perché solo<br />

la bellezza le dava equilibrio e pace,<br />

e in quell’oasi tutta sua poteva illu-<br />

Intimità 53


ROMANZO COMPLETO<br />

dersi di ignorare il tormento che l’affliggeva<br />

da oltre quarant’anni. Era<br />

diventata avara di sentimenti e forse<br />

anche di emozioni. Per questo, i rari<br />

moti dell’animo che provava standosene<br />

ad ammirare per ore in solitudine<br />

quei capolavori era impagabile.<br />

Uscì dallo studio e salì in camera<br />

per cambiarsi. Tra poco avrebbe dovuto<br />

raggiungere Ivan a una cena di<br />

beneficenza. E sapeva che quelle occasioni<br />

erano importanti anche per<br />

intrecciare proficui rapporti d’affari.<br />

Era un dovere da adempiere. Il momento<br />

di debolezza era già passato.<br />

Ivan stava parlando con un facoltoso<br />

uomo d’affari, quando Laura fece<br />

il suo ingresso nella sala. Malgrado<br />

tutto, perse il filo del discorso e non<br />

riuscì a staccarle gli occhi di dosso.<br />

Nessuna delle giovani donne presenti<br />

avrebbe potuto competere con la<br />

sua classe, pensò con l’orgoglio che<br />

sempre lo pervadeva quando ricordava<br />

a se stesso che quella era sua moglie.<br />

Eppure non era mai stata davvero<br />

“sua”. Laura era troppo tormentata,<br />

troppo contorta per poter appartenere<br />

a qualcuno che non fosse se stessa.<br />

Dopo tanti anni di matrimonio, doveva<br />

prendere atto che, mentre lui senza<br />

di lei sarebbe morto, sua moglie<br />

senza di lui sicuramente se<br />

la sarebbe cavata in maniera<br />

eccellente. A quel pensiero,<br />

avvertì un senso di fastidio.<br />

Per un certo periodo, aveva<br />

provato persino a ingelosirla<br />

con avventure di poco conto,<br />

ma la sua reazione distaccata,<br />

indifferente, l’aveva ferito<br />

ancora di più. “Forse sto<br />

pagando per i miei peccati di gioventù”,<br />

concluse tra sé, ricordando le numerose<br />

volte in cui aveva infranto il<br />

cuore di qualche fanciulla, convinto<br />

di essere padrone del mondo.<br />

Sorseggiò lo spumante che teneva<br />

in mano per mascherare il proprio<br />

turbamento. Laura si stava dirigendo<br />

verso di lui con uno dei suoi sorrisi<br />

più affascinanti, ma Ivan sapeva<br />

che era solo per mantenere una certa<br />

facciata. Riuscì perfino a fingersi<br />

indifferente, mentre la mano sottile<br />

di sua moglie lo prendeva con discrezione<br />

sottobraccio. Fece le presentazioni<br />

e non gli sfuggì lo sguardo ammirato<br />

del suo interlocutore. Cercò<br />

54 Intimità<br />

di spiare la reazione di Laura: era<br />

lusingata che un uomo più giovane<br />

di lei la trovasse attraente?<br />

L’idea che potesse tradirlo lo faceva<br />

impazzire, così cercava di convincersi<br />

che sua moglie avesse principi<br />

morali troppo saldi per farlo. Ma<br />

non li aveva avuti anche lui, un tempo?<br />

Eppure quel matrimonio, fatto<br />

di mere apparenze, l’aveva indotto a<br />

scendere a patti, concedendosi qualche<br />

“distrazione”, nonostante amasse<br />

sua moglie al di sopra di ogni cosa.<br />

Al di sopra della sua stessa vita.<br />

Ivan e Laura si congedarono<br />

dall’uomo d’affari e si diressero verso<br />

il lungo tavolo, apparecchiato con<br />

cristalli e argenteria.<br />

— Stasera sei particolarmente bella<br />

ed elegante, — le sussurrò lui, spostandole<br />

la sedia.<br />

Laura gli sorrise, ma i suoi occhi<br />

restarono seri. Da quel particolare,<br />

capì che doveva avere avuto un lungo<br />

pomeriggio di riflessioni profonde,<br />

come spesso accadeva quando si<br />

rintanava nel suo studio e, chiudendo<br />

quella famigerata porta, chiudeva<br />

tutti fuori dalla propria vita. Ivan<br />

avrebbe voluto abbatterla, quella<br />

porta, e costringere sua moglie<br />

a condividere con lui quei pensieri<br />

inconfessabili che la tormentavano e<br />

rendevano lui pazzo di gelosia.<br />

Per la prima volta da quando<br />

erano sposati, a Ivan parve<br />

di intravedere una breccia<br />

in quel muro invalicabile<br />

Nel tempo, si era convinto che<br />

Laura doveva aver sofferto così tanto<br />

per amore da decidere di bandire<br />

per sempre quel sentimento dalla<br />

propria vita. Un uomo, un pessimo<br />

soggetto, doveva essere responsabile<br />

della sua sofferenza, che anziché<br />

diminuire aumentava giorno dopo<br />

giorno. Doveva averlo amato davvero<br />

tanto quell’uomo. Per anni, lui<br />

aveva sperato di avere quell’amore<br />

per sé, ma il tempo delle illusioni era<br />

finito. Ormai si faceva bastare il fatto<br />

di poterla avere sempre accanto e di<br />

poter condividere alcune gioie con<br />

lei. Non quella della paternità, certo.<br />

A quella, aveva rinunciato quando,<br />

ancora fidanzati, Laura gli aveva<br />

detto che non avrebbe mai voluto<br />

diventare madre.<br />

— Non è un problema, — aveva replicato,<br />

disposto a tutto pur di averla<br />

e certo, prima o poi, di farle cambiare<br />

idea con il suo amore.<br />

Avevano stretto un patto e si erano<br />

sposati. Ma quel matrimonio, per lui,<br />

si era trasformato in una lenta agonia.<br />

Ah, quanto avrebbe voluto imparare<br />

a odiarla! Invece, più ci provava<br />

e più l’amore per lei si dilatava<br />

all’infinito. Più Laura lo allontanava<br />

da sé, più lui si trovava a elemosinare<br />

la sua compagnia, come un mendicante.<br />

Avrebbe potuto avere tutte<br />

le donne che voleva, ma non l’unica<br />

che avesse mai desiderato davvero.<br />

Si sedette al suo fianco e, in breve,<br />

si trovò coinvolto in una colta conversazione.<br />

Sua moglie, accanto a lui,<br />

sorrideva a tutti educatamente, serafica<br />

e irraggiungibile.<br />

Era passata la mezzanotte, quando<br />

risalirono in macchina per tornare a<br />

casa. Ivan era stranamente silenzioso e<br />

lei non ne capiva la ragione. Immaginò<br />

che anche quella sera si sarebbero salutati<br />

freddamente, prima di chiudersi<br />

ognuno nella propria camera.<br />

Con un sospiro, si passò più volte<br />

una mano sul braccio nudo,<br />

percependo l’aria fresca<br />

della notte. Aveva sbagliato<br />

a non portarsi uno scialle.<br />

— Prendi, — la invitò<br />

Ivan, tendendole la sua<br />

sciarpa di seta bianca, quella<br />

che portava al collo nelle<br />

serate di gala.<br />

Laura l’afferrò, grata, e vi<br />

si avvolse. In un momento, i pensieri<br />

brutti svanirono e si sentì trascinata<br />

in un mondo sicuro e protetto. Il profumo<br />

di suo marito, virile ma discreto,<br />

l’abbracciò. Guardò le luci della<br />

notte, oltre il parabrezza, con la mente<br />

svuotata. Era la sensazione più vicina<br />

alla felicità che avesse provato<br />

negli ultimi quarant’anni. Nella vita,<br />

aveva un’unica certezza: suo marito.<br />

E anche quella sera aveva scelto di<br />

stare al suo fianco. Si voltò a guardarlo.<br />

Era ancora un bell’uomo, con<br />

le tempie brizzolate e il profilo fiero.<br />

Senza mai chiederle nulla, senza mai<br />

pretendere, Ivan era stato la sua gui-<br />

(continua a pag. 59)


✂<br />

CUORI CONTROVENTO<br />

ta, sono corsa da lei, al casale. La vedova<br />

sarebbe ben contenta di vendere<br />

la sua parte, ma la Forti non ne<br />

vuol sentire parlare. Ha detto che è<br />

una questione di cuore. Perdere il<br />

circolo sarebbe come perdere nuovamente<br />

suo padre.<br />

— Sei sicura che non sia un modo<br />

per giocare al rialzo? — chiese Marco<br />

dubbioso. Di solito, quando i venditori<br />

subodoravano l’affare si ritraevano,<br />

argomentando la scelta con<br />

un’affezione particolare al luogo.<br />

Ma Giselle scosse sconsolata la<br />

testa.<br />

— Le ho proposto il doppio della<br />

cifra, per noi quella spiaggia è troppo<br />

importante.<br />

— E lei?<br />

— Ha riso e mi ha ringraziata, —<br />

disse facendo una smorfia. — Mi<br />

aspetta al suo circolo velico per offrirmi<br />

una bibita fresca. Intende riaprire<br />

l’attività, capisci?<br />

— Ma non lavorava a Milano?<br />

— Così mi aveva detto il padre,<br />

ma l’eredità le deve aver dato alla<br />

testa.<br />

Marco si appoggiò a uno stipite<br />

e rifletteva, lo sguardo concentrato<br />

sul lago.<br />

— Non so cosa pensa di fare, —<br />

riprese Giselle, — ma di certo non<br />

ha una grande liquidità. La matrigna<br />

continuava a dirle che era stata<br />

una sciocchezza prosciugare i suoi<br />

risparmi per rescindere il contratto.<br />

P<br />

er la prima volta in quel pomeriggio,<br />

Marco sorrise.<br />

— Almeno questa è una buona<br />

notizia. Chiama l’avvocato e proviamo<br />

a metterle un po’ d’ansia,<br />

nel frattempo studierò un piano “b”<br />

per farla capitolare. Ho avuto la meglio<br />

su personaggi ben più coriacei<br />

di questa ragazzetta dal cuore tenero,<br />

non sarà così difficile farle cambiare<br />

idea.<br />

Giselle aggrottò la fronte.<br />

— Stai attento a non sottovalutarla.<br />

Adele Forti sarà anche una ragazzetta<br />

dal cuore tenero, ma ho capito che<br />

sa perfettamente quello che vuole, —<br />

commentò. — Vado a chiamare Bassi,<br />

— aggiunse riferendosi al loro legale,<br />

e si diresse all’interno della villa.<br />

Marco tornò nel salone e si avvicinò<br />

al tavolo, su cui stava un cestello<br />

di ghiaccio con del prosecco.<br />

Prese la bottiglia, la stappò e riempì<br />

un calice, aggiunse due foglie di<br />

menta, un filo di sciroppo di melissa<br />

e un goccio di soda, con un cucchiaino<br />

mescolò il tutto e sollevò il calice<br />

brindando con il suo motto:<br />

— À la guerre comme à la guerre,<br />

signora Forti.<br />

Cioè, in guerra ogni mezzo è lecito.<br />

(continua)<br />

STACCA LE PAGINE, PIEGALE A METÀ E TAGLIALE LUNGO IL BORDO SUPERIORE<br />

32<br />

IL IL ROMANZO<br />

DI INTIMITÀ<br />

DI<br />

LOREM<br />

IPSUMMIT<br />

CUORI<br />

CONTROVENTO<br />

di Flumeri di Merithipsum & Giacometti<br />

RIASSUNTO<br />

DELLA PUNTATA PRECEDENTE<br />

Alla firma del compromesso<br />

per la vendita del suo circolo<br />

nautico sul lago di Bracciano,<br />

Riccardo Forti ha un malore.<br />

La figlia Adele, che lavora a<br />

Milano, si precipita da lui, ma<br />

l’uomo muore poche ore dopo.<br />

Gli acquirenti, Giselle e Marco,<br />

vogliono chiudere in fretta l’affare<br />

e anche la seconda moglie di<br />

Riccardo, Oxana, vorrebbe<br />

vendere. Ma Adele non sa cosa<br />

fare. Dopo aver chiesto consiglio<br />

a un amico avvocato, decide di<br />

tornare a Milano per parlarne con<br />

Simone, il suo compagno.<br />

O<br />

xana<br />

PUNTATA<br />

25<br />

non l’aveva presa<br />

bene. Adele in parte<br />

la capiva. Non era mai<br />

stata accettata dalla gente<br />

del posto e probabilmente,<br />

ora che Riccardo non<br />

c’era più, il suo unico desiderio<br />

era vendere e andare via.<br />

Ma per lei era diverso. Non se l’era<br />

sentita di prendere una decisione<br />

a caldo. Anche se vendere La Vela<br />

apparentemente sembrava la soluzione<br />

più sensata e più realistica.<br />

Oltretutto si trattava<br />

di parecchi soldi, che<br />

le avrebbero garantito una<br />

tranquillità economica che<br />

ancora non aveva. Ma tutti<br />

questi ragionamenti razionali<br />

si scontravano con la sua parte<br />

istintiva, quella che le diceva che<br />

sarebbe stato uno sbaglio e che se<br />

ne sarebbe pentita. Adele sperava<br />

che parlarne con Simone l’avrebbe


CUORI CONTROVENTO<br />

aiutata a chiarirsi le idee e a fare la<br />

scelta giusta. Anche se sapeva già<br />

che cosa le avrebbe consigliato. Ma<br />

forse, una volta a Milano, tornata a<br />

quella che adesso era la sua vita, alla<br />

sua casa e al suo lavoro, tutto le<br />

sarebbe apparso sotto un’altra luce<br />

e magari avrebbe considerato il suo<br />

attaccamento al vecchio circolo solo<br />

come una romanticheria legata<br />

ai suoi sogni di bambina e di adolescente.<br />

La nebbia che gravava sulla pianura<br />

padana le disse, più dei cartelli<br />

segnaletici, che si stava avvicinando<br />

alla sua meta. Anche se ormai aveva<br />

imparato a guidare con una visibilità<br />

ridotta, non riusciva a rassegnarsi<br />

all’assenza di sole e a quel grigiore<br />

opaco che incombeva in ogni stagione<br />

dell’anno. Aveva pensato che si<br />

sarebbe abituata, ma adesso si rendeva<br />

conto che c’erano cose che le<br />

sarebbero sempre mancate e per le<br />

quali avrebbe sempre provato una<br />

struggente nostalgia.<br />

Entrata a Milano, si incanalò nel<br />

traffico verso il centro. Erano le sette,<br />

quasi ora di cena, perciò decise di<br />

fermarsi dal giapponese vicino casa<br />

per prendere del sushi. Simone ne<br />

andava matto ed era un buon modo<br />

per iniziare la serata. Non lo aveva<br />

avvisato del suo rientro, desiderava<br />

fargli una sorpresa e preferiva<br />

parlargli direttamente, senza la mediazione<br />

di un telefono. Mentre era<br />

ferma a un semaforo digitò un sms.<br />

26<br />

“Sto arrivando. Prepara del vino<br />

ghiacciato, mi fermo a Brera a prendere<br />

il sushi, a tra poco. Un bacio”.<br />

M<br />

entre il bacio si prolungava,<br />

Simone sentì il suono del cellulare<br />

che lo avvisava dell’arrivo di<br />

un messaggio e fece per alzarsi dal<br />

letto, ma Marika gli cinse il collo e<br />

lo attirò a sé.<br />

— Dove vai? — gli sussurrò<br />

all’orecchio. — Non abbiamo ancora<br />

finito…<br />

— Fammi solo vedere chi è, — rispose<br />

lui cercando di nuovo di sollevarsi.<br />

Ma lei glielo impedì.<br />

— Sei troppo ligio al dovere. Sono<br />

le sette passate. È venerdì. Chiunque<br />

sia, può aspettare lunedì. Vieni<br />

qui… — posò le labbra carnose<br />

su quelle di lui in un bacio pieno di<br />

promesse.<br />

Simone le accarezzò la pelle nuda<br />

e cominciò a baciarla sul collo.<br />

Marika gli era piaciuta fin dal primo<br />

momento in cui l’aveva vista. Era<br />

giovane, carina e spregiudicata. Per<br />

questo aveva accettato di prenderla<br />

in agenzia per fare uno stage. Sapeva<br />

che lei era una tentazione troppo<br />

forte e che, prima o poi, sarebbe<br />

caduto nella sua rete. Il viaggio inaspettato<br />

di Adele aveva solo accelerato<br />

i tempi. Marika aveva sfoderato<br />

tutto il suo fascino per conquistarlo<br />

e lui si era lasciato sedurre da quella<br />

lolita sbarazzina, sottolineando<br />

IL ROMANZO DI INTIMITÀ<br />

31<br />

Giunta all’altezza delle terme di<br />

Vicarello, Adele rallentò. Poi si diresse<br />

verso il circolo. Aveva bisogno<br />

di fermarsi lì, di restare un po’<br />

sola con se stessa, prima di tornare<br />

al casale e all’inevitabile confronto<br />

con Oxana.<br />

Ignorò volutamente di soffermarsi<br />

con lo sguardo sui muri scrostati<br />

del rimessaggio e sul capanno cadente<br />

in cima alle palafitte e raggiunse<br />

il suo angolo preferito, quello<br />

dove il lago formava una piccola ansa<br />

circondata da un canneto bordato<br />

di alberi che curvavano con grazia i<br />

loro rami verso l’acqua. Si sedette,<br />

lo sguardo fisso davanti a sé.<br />

Una vela solitaria solcava il lago.<br />

Riconobbe subito la forma affusolata<br />

e inconfondibile del Flying<br />

Dutchman e, suo malgrado, non riuscì<br />

a staccare gli occhi, cercando di<br />

distinguere la figura dell’uomo al timone.<br />

Piano piano lo mise a fuoco, il<br />

fisico slanciato e muscoloso, le lunghe<br />

gambe abbronzate, i ricci scuri<br />

mossi dal vento. Rimase come ipnotizzata<br />

a osservare le sue manovre<br />

esperte, che gli permisero di prendere<br />

tutto il vento di traverso, spingendo<br />

la barca al massimo e lasciandosi<br />

dietro una scia che ribolliva di<br />

spuma, mentre si allontanava verso<br />

la parte opposta del lago.<br />

Adele si riscosse da quella sorta di<br />

sogno a occhi aperti e si alzò. Tornò<br />

verso il circolo.<br />

Non poteva rinunciarvi per niente<br />

al mondo. Lo aveva sempre saputo<br />

e adesso ne era consapevole. Si<br />

guardò intorno e questa volta non<br />

vide ciò che era ma, con gli occhi del<br />

cuore, ciò che sarebbe potuto essere.<br />

Ciò che lei lo avrebbe fatto diventare<br />

di nuovo.<br />

E in quel momento seppe di aver<br />

preso la sua decisione.<br />

Il rumore metallico del cancello<br />

d’ingresso fece voltare Marco di<br />

scatto. Qualcuno lo aveva sbattuto<br />

con violenza e quel qualcuno poteva<br />

essere solo Giselle. Lasciò il computer<br />

acceso sul tavolo del grande soggiorno<br />

e le andò incontro. Non era<br />

da lei avere quegli scatti di rabbia,<br />

doveva essere successo qualcosa.<br />

— Problemi? — le chiese raggiungendola<br />

sul patio.<br />

Giselle, con l’espressione cupa, gli<br />

mostrò un assegno.<br />

— Avevi ragione tu, — ammise.<br />

— La figlia di Forti si è presentata<br />

dal notaio e ha riportato l’assegno<br />

della caparra, con la cifra raddoppiata,<br />

come da accordi. Non vuole<br />

più vendere.<br />

Marco aggrottò le sopracciglia,<br />

anche questa volta il suo sesto senso<br />

non lo aveva ingannato. Ma decise<br />

che sarebbe stato inutile recriminare.<br />

Piuttosto, era arrivato il momento<br />

di essere pragmatici.<br />

— Hai provato a parlarle?<br />

La socia annuì.<br />

— Appena il notaio mi ha avvisa-


CUORI CONTROVENTO<br />

gato di lei e prese a passeggiare su<br />

e giù nello spazio angusto del prefabbricato.<br />

— Perché sento che c’è qualcosa<br />

che non va e non mi piace.<br />

Giselle, stupita, gli lanciò un’occhiata<br />

ironica.<br />

— E da quando dai tanta importanza<br />

alle sensazioni? Ti credevo più<br />

pragmatico e meno emotivo.<br />

Marco si bloccò e la guardò con<br />

freddezza.<br />

— Sono razionale e pragmatico<br />

quando è necessario esserlo, — ribatté<br />

secco. — In altre circostanze<br />

mi affido all’istinto e, fino a oggi,<br />

non mi sono mai sbagliato.<br />

— Be’, c’è sempre una prima volta,<br />

— commentò Giselle nello stesso<br />

tono.<br />

Seguirono alcuni istanti di silenzio,<br />

carichi di tensione. Poi Marco<br />

comprese dall’espressione di Giselle<br />

che la donna aveva deciso di abbassare<br />

i toni.<br />

— Speriamo che non sia questa,<br />

— disse infatti in tono conciliante.<br />

— La contatterò di nuovo e le farò<br />

un po’ di pressione perché si decida<br />

a firmare. Sono convinta che sia solo<br />

questione di giorni.<br />

Marco le rivolse un sorriso tirato.<br />

— Mi auguro che tu abbia ragione,<br />

— replicò. Poi si avviò verso la<br />

porta. — Vado a controllare i lavori.<br />

Si sta alzando il vento, — aggiunse,<br />

— dopo andrò a fare un giro in barca,<br />

ho bisogno di rilassarmi.<br />

30<br />

Giselle lo guardò e Marco ignorò<br />

volutamente l’invito che lesse nei<br />

suoi occhi. In quel momento non<br />

gli interessava quel genere di relax.<br />

Comunque non con lei. Preferiva<br />

godersi il lago, da solo sul<br />

Flying. Il pensiero della ragazza<br />

bruna che aveva incrociato qualche<br />

giorno prima gli tornò in mente.<br />

Non gli sarebbe affatto dispiaciuto<br />

incontrarla di nuovo.<br />

A<br />

dele aveva guidato ininterrottamente,<br />

fermandosi solo una<br />

volta per fare benzina. Voleva allontanarsi<br />

da Milano e mettere tra lei e<br />

Simone il maggior numero di chilometri<br />

possibile. La scena che si era<br />

trovata di fronte aveva continuato<br />

a passarle davanti agli occhi, come<br />

in una moviola inceppata. All’inizio<br />

aveva agito sotto choc, riempiendo<br />

le valigie senza neppure rendersi bene<br />

conto di quello che faceva. Mossa<br />

solo dalla rabbia e dal desiderio di<br />

fuggire. Poi, man mano che si lasciava<br />

la strada alle spalle, la rabbia era<br />

svanita e lei aveva ripreso a ragionare.<br />

Sapeva di aver fatto la cosa giusta.<br />

Era come se improvvisamente<br />

il velo che aveva davanti agli occhi<br />

fosse caduto e lei vedesse la realtà,<br />

e Simone, per ciò che era. È vero,<br />

aveva agito d’impulso ma quando finalmente<br />

imboccò la strada che costeggiava<br />

il lago, la strada che portava<br />

a casa, seppe che non se ne sarebbe<br />

pentita.<br />

IL ROMANZO DI INTIMITÀ<br />

però che il suo cuore era blindato.<br />

Lei aveva riso e facendogli l’occhiolino<br />

aveva replicato:<br />

— Questo sarà il nostro piccolo,<br />

grande segreto. Adele non saprà<br />

nulla, del resto non facciamo niente<br />

di male, siamo solo amici, no?<br />

E così quella settimana si erano<br />

divertiti. Tanto. Per lui Marika era<br />

solo un’evasione, una dolce, piccante<br />

evasione.<br />

Quando sentì la porta di casa<br />

aprirsi Simone si immobilizzò, incapace<br />

persino di respirare.<br />

— Simo, sono a casa! — la voce di<br />

Adele gli arrivò forte e chiara.<br />

Simone scattò giù dal letto cercando<br />

i vestiti.<br />

— Simo, ma dove sei? — continuò<br />

a chiamarlo, mentre lui sussurrava a<br />

Marika di rivestirsi.<br />

Troppo tardi: Adele era comparsa<br />

sulla soglia della stanza e lo fissava<br />

incredula, come se non riuscisse a<br />

convincersi di ciò che i suoi occhi<br />

registravano.<br />

Poi dalla gola le uscì un sussurro<br />

strozzato:<br />

— Simone… no.<br />

Lui la raggiunse e fece per prenderle<br />

le mani.<br />

— Tesoro, posso spiegarti tutto, ti<br />

giuro non è come pensi… — ma lei<br />

lo respinse con rabbia, poi gli diede<br />

le spalle e fuggì dalla stanza.<br />

Simone le corse dietro.<br />

— Adele, aspetta! — gridò mentre<br />

la raggiungeva in salotto.<br />

27<br />

Lei si voltò. Era fuori di sé.<br />

— Come hai potuto farlo? È questo<br />

il motivo per cui non sei potuto<br />

partire, vero? — Era disgustata, Simone<br />

glielo leggeva chiaramente in<br />

faccia. — Per questo non sei potuto<br />

venire al funerale di mio padre!<br />

Simone abbassò gli occhi, incapace<br />

di sostenere il suo sguardo.<br />

— Amore, te lo giuro, non c’è<br />

niente d’importante fra noi... — cominciò,<br />

sentendosi un vigliacco, ma<br />

sperando che lei gli credesse.<br />

Lo sguardo di Adele lo incenerì.<br />

— Non mi interessa. Mi fai orrore,<br />

non so come ho potuto non capire<br />

che razza di persona fossi.<br />

— Perdonami… ti prego, perdonami…<br />

— Simone si accorse che<br />

stava balbettando.<br />

— Non mi fiderò mai più di te,<br />

lo capisci? — Lacrime di rabbia, di<br />

umiliazione, di amarezza cominciarono<br />

a rigarle il volto e Adele, con<br />

un gesto di stizza, se le asciugò.<br />

— Ma non preoccuparti, me ne<br />

vado. Me ne vado subito.<br />

S<br />

imone fu preso dal panico. Solo<br />

adesso si rendeva conto delle<br />

conseguenze di quella che aveva<br />

considerato con leggerezza una piccola,<br />

innocente avventura.<br />

— Ho sbagliato, amore, lo sai che<br />

non posso vivere senza di te! Ascoltami!<br />

Cosa vuoi che faccia per farmi<br />

perdonare?<br />

— Niente. Voglio solo che tu spa-


CUORI CONTROVENTO<br />

28<br />

risca dalla mia vita per sempre!<br />

Marika si era rivestita e li aveva<br />

raggiunti, anche se si teneva a distanza.<br />

— Mi dispiace Adele, — le disse,<br />

— ma devi credergli, lui me lo ha<br />

detto subito che amava solo te.<br />

Simone annuì, ma Adele lo ignorò.<br />

— Vattene, — intimò alla ragazza.<br />

— Questa è una cosa che non<br />

ti riguarda.<br />

Marika non se lo fece ripetere due<br />

volte. Prese le sue cose e si affrettò<br />

a uscire.<br />

Adele passò davanti a Simone,<br />

continuando a ignorarlo, e corse in<br />

camera, dove cominciò a tirar fuori<br />

tutti i suoi vestiti dall’armadio, ammucchiandoli<br />

sul letto.<br />

Simone cercò di bloccarla, di<br />

stringerla a sé, ma lei lo strattonò<br />

e si liberò.<br />

— Lasciami, non toccarmi. — Lei<br />

lo fissò rabbiosa, ferita. — Te la<br />

spassavi con una ragazzina mentre<br />

io avevo appena perso mio padre.<br />

Sei un verme.<br />

Simone non cercò più di abbracciarla,<br />

ma le parlò a voce bassa, tenendo<br />

gli occhi a terra.<br />

— Perdonami, hai ragione. Sono<br />

stato stupido e superficiale. Ma tu<br />

non puoi buttare via tre anni vissuti<br />

insieme per una cosa che non conta<br />

niente…<br />

— Forse per te, – lo interruppe lei<br />

gelida. — Per me conta moltissimo.<br />

— Ti prego, Adele, non puoi distruggere<br />

tutto. Lascia sbollire la<br />

rabbia e vedrai che…<br />

Di nuovo lei lo interruppe:<br />

— Non è colpa mia, Simone. Sei<br />

stato tu. Hai distrutto il nostro amore,<br />

il mio lavoro, la mia vita qui. Senza<br />

fiducia non può esserci più niente.<br />

— Che stai dicendo? — Simone<br />

era attonito. Non solo stava perdendo<br />

la donna che amava, ma anche la<br />

sua collaboratrice più preziosa. —<br />

Non vorrai davvero lasciare il lavoro<br />

per questo?<br />

Adele annuì.<br />

— Non potrei venire in ufficio e<br />

guardarti in faccia.<br />

— Ti rendi conto che stai buttando<br />

alle ortiche la tua carriera? —<br />

Sapeva che era una minaccia inutile,<br />

ma aveva bisogno di lei e doveva<br />

trattenerla. In qualsiasi modo.<br />

— Non vedo come questo possa<br />

influenzare la mia carriera, però sono<br />

disposta a correre il rischio.<br />

— Ma i miei clienti hanno bisogno<br />

di te! — esclamò lui.<br />

Adele lo fissò, poi replicò con aria<br />

di sfida:<br />

— Sinceramente me ne infischio.<br />

antico stabilimento termale sorgeva<br />

a poca distanza da ciò che<br />

L’<br />

restava del piccolo borgo settecentesco,<br />

trasformato in azienda agricola<br />

dedita alla produzione biologica e<br />

alla vendita al dettaglio. Marco, alla<br />

guida della sua auto sportiva, percorse<br />

con cautela la strada sterrata<br />

IL ROMANZO DI INTIMITÀ<br />

che conduceva al bosco nel quale<br />

era immerso il grande edificio che<br />

avrebbe di nuovo ospitato l’albergo<br />

termale costruito sulle antiche terme,<br />

che risalivano probabilmente al<br />

VII secolo a.C.<br />

Per poter realizzare il progetto del<br />

loro resort di lusso avevano dovuto<br />

garantire di non alterare la struttura<br />

e il territorio circostante, che<br />

conservava tracce degli insediamenti<br />

umani a partire dall’età del bronzo,<br />

passando poi per gli Etruschi e i<br />

Romani. Nell’area erano state infatti<br />

rinvenute tombe etrusche, statue,<br />

monete e utensili etruschi e romani,<br />

mentre a poca distanza dal borgo,<br />

era ancora possibile vedere un<br />

tratto dell’ acquedotto di Traiano. Al<br />

di là dei vincoli paesaggistici, sarebbe<br />

stato un delitto cancellare tutto<br />

questo con una colata di cemento,<br />

pensò Marco, mentre la vettura<br />

sbucava nella radura dove sorgeva<br />

il piccolo prefabbricato che fungeva<br />

da ufficio e da quartier generale<br />

per le operazioni di ristrutturazione.<br />

I loro clienti avrebbero avuto tutti<br />

i comfort più moderni all’interno<br />

dello stabilimento termale, ma<br />

avrebbero dovuto adattarsi alla scomodità<br />

della strada e rinunciare al<br />

campo da golf che avrebbe richiesto<br />

l’abbattimento del bosco, protetto<br />

dal vincolo del Parco Naturale Regionale.<br />

E comunque, al contrario di<br />

Giselle, Marco si sarebbe opposto<br />

in ogni caso. Pur non dimenticando<br />

29<br />

di essere un imprenditore, amava la<br />

natura e inoltre riteneva che mantenere<br />

il paesaggio inalterato avrebbe<br />

rappresentato un punto a favore del<br />

resort. A questo proposito, si disse<br />

mentre scendeva dall’auto e si avviava<br />

verso il prefabbricato, il terreno<br />

su cui sorgeva il circolo velico<br />

era assolutamente strategico per<br />

tutta l’operazione. Un’esclusiva oasi<br />

paradisiaca a disposizione solo dei<br />

clienti della Spa. Non potevano rinunciarvi.<br />

P<br />

urtroppo, il fastidioso presentimento<br />

che Marco aveva avvertito<br />

fin dall’inizio stava prendendo<br />

corpo.<br />

— Ancora niente? — chiese entrando,<br />

rivolto a Giselle che stava<br />

studiando alcune delle planimetrie<br />

del progetto.<br />

Lei sollevò lo sguardo e scosse<br />

la testa.<br />

— No, — fu la laconica risposta.<br />

— Hai provato a contattarla di<br />

nuovo? — insistette Marco.<br />

Giselle si alzò e lo raggiunse, poi<br />

gli posò la mano curata e abbronzata<br />

sul braccio in una lieve stretta che<br />

voleva essere rassicurante.<br />

— Lasciamole qualche giorno,<br />

Marco. Non essere impaziente. —<br />

Piegò la testa e lo osservò con attenzione,<br />

— Perché sei così nervoso?<br />

Lui si sottrasse al tocco della sua<br />

mano, ignorò la smorfia di disappunto<br />

che si dipinse sul volto levi-


Il segreto di Laura<br />

(continua da pag. 54)<br />

da nei momenti in cui aveva brancolato<br />

nel buio. Laura sapeva di essere<br />

l’elemento negativo della coppia, colei<br />

che aveva impedito l’idillio perfetto<br />

cui lui agognava. Ma era anche<br />

la più concreta, quella che non si faceva<br />

illusioni: l’amore tra un uomo e<br />

una donna non era che una chimera.<br />

L’essere umano era fatto per star solo<br />

e, nella forzatura di un rapporto di<br />

coppia, prima o poi, dimostrava tutta<br />

la sua meschinità… come le era accaduto<br />

col suo primo amore di fanciulla.<br />

Ma ciò che maggiormente l’aveva<br />

fatta patire era stato l’inganno<br />

dei genitori. Coloro che avrebbero<br />

dovuto proteggerla le avevano inflitto<br />

la ferita più dolorosa. No, meglio<br />

tenere il cuore sotto chiave, segregato,<br />

così da non rischiare di dover<br />

soffrire ancora.<br />

— Gli hai dato il tuo numero di<br />

telefono?<br />

La voce di Ivan, dura e tagliente,<br />

ruppe il silenzio nell’abitacolo. Laura<br />

aggrottò la fronte, nello sforzo di<br />

capire a che cosa si riferisse.<br />

— Non fare finta di non capire…<br />

— ironizzò lui, voltandosi a guardarla.<br />

— Si vedeva chiaramente che eri<br />

interessata alle attenzioni di quel cascamorto.<br />

Intuendo che si riferiva all’uomo<br />

d’affari, di cui neanche ricordava il<br />

nome, lei sorrise.<br />

— Ha quindici anni meno di me!<br />

Potrebbe essere mio figlio…<br />

Ivan strinse le labbra.<br />

— Sciocchezze! Dovresti averlo<br />

partorito da ragazzina. E non cercare<br />

di sviare il discorso. Flirtava con<br />

te, e tu ne eri lusingata!<br />

Più che la sua accusa infondata, la<br />

colpì il riferimento a qualcosa che<br />

lui aveva definito una “sciocchezza”:<br />

a “quella” età, lei era diventata veramente<br />

madre.<br />

Di colpo, ebbe voglia di sbattergli<br />

in faccia quella verità penosa, di gridargli<br />

che c’era qualcosa di lei che<br />

non aveva mai neppure sospettato,<br />

qualcosa che le dilaniava l’anima.<br />

Aprì la bocca e Ivan, quasi intuendo<br />

che stava per rivelargli qualcosa<br />

di cruciale importanza, decelerò bruscamente.<br />

L’impatto con l’automobile<br />

dietro fu inevitabile. Il tamponamento<br />

sbalzò dal sedile Laura, che<br />

ancora non si era allacciata la cintura<br />

di sicurezza, e le fece sbattere la<br />

testa contro il parabrezza.<br />

— Ahi! — gemette stordita.<br />

Si toccò la fronte, sentendola umida<br />

e appiccicosa, ma ben prima di<br />

vedere il sangue, suo marito la prese<br />

tra le braccia e accese la luce per<br />

controllare le sue condizioni.<br />

— Dio mio, che cosa ho fatto! —<br />

mormorò con voce tremante.<br />

Laura sorrideva per sdrammatizzare,<br />

ma Ivan era agitatissimo. Gli si annodò<br />

lo stomaco al pensiero che, per<br />

una simile imprudenza, avrebbe potuto<br />

farle molto male.<br />

— È solo un graffio, davvero… —<br />

lo tranquillizzò lei.<br />

In effetti, non sentiva più dolore e<br />

anche la rabbia di poco prima si era<br />

sedata. Come un baleno che squarcia<br />

il cielo, rivide tutte le volte in cui<br />

Ivan aveva fatto qualcosa per proteggerla,<br />

per risparmiarle qualche<br />

sofferenza, per starle accanto nel<br />

momento del bisogno. E lei fredda,<br />

distante, come la regina dei ghiacci.<br />

Rimase tra le sue braccia, a crogiolarsi<br />

in quella sensazione strana<br />

e disarmante: essere avvolte dall’amore<br />

totale e non avere alcuna voglia<br />

di sfuggirgli. Ma quel momento<br />

di beatitudine durò poco, perché il<br />

conducente del veicolo che li aveva<br />

tamponati bussò infuriato al loro finestrino.<br />

— Ma che cosa le è saltato in mente<br />

di frenare così, all’improvviso?<br />

Ivan, percependo l’umore insolitamente<br />

arrendevole di sua moglie,<br />

lo liquidò in fretta con un assegno<br />

piuttosto sostanzioso e col suo biglietto<br />

da visita.<br />

Ripartì, gettando qualche occhiata<br />

a Laura. Per la prima volta, dacché<br />

erano sposati, gli pareva di intravedere<br />

una breccia in quel muro<br />

invalicabile dietro cui si era sempre<br />

trincerata. Aveva la sensazione che<br />

anche una sola parola avrebbe potuto<br />

frantumare quell’atmosfera carica<br />

di aspettativa che ora aleggiava<br />

nell’aria. Per questo tacque. Quando<br />

arrivarono a casa, osò prenderla tra<br />

le braccia per ripeterle ancora una<br />

volta, con i gesti, quanto l’amava. La<br />

cosa più incredibile fu che lei glielo<br />

lasciò fare, dopo tanti anni di camere<br />

separate e porte sprangate.<br />

Era maggio, le giornate si erano<br />

allungate e le temperature si erano<br />

alzate, eppure le pareva di notare solo<br />

ora che la primavera era arrivata.<br />

Forse perché, in maniera prepotente<br />

e imprevedibile, aveva bussato anche<br />

alle porte del suo cuore. Laura si<br />

guardò attorno e, per la prima volta,<br />

il suo studio le parve un po’ troppo<br />

buio. Con un gesto energico, tirò le<br />

tende e lasciò che i raggi del sole irrompessero<br />

per toccare ogni angolo<br />

della stanza. Ecco, adesso andava già<br />

meglio. I dipinti alle pareti avrebbero<br />

probabilmente risentito di tanta<br />

luce, ma, chissà perché, all’improvviso<br />

le interessava poco… Avvertiva<br />

qualcosa, qualcosa nel petto, che la<br />

faceva sentire viva, piena di energia.<br />

Si sforzava di pensare che l’aver fatto<br />

l’amore con Ivan non c’entrasse,<br />

ma era sempre lì che tornava il suo<br />

pensiero. Strano che aver passato<br />

una notte nello stesso letto, che per<br />

dei coniugi avrebbe dovuto rappresentare<br />

la normalità, avesse avuto il<br />

potere di sconvolgerla tanto. Era da<br />

anni che, in un tacito accordo, Ivan<br />

e lei avevano abbandonato l’intimità.<br />

Forse per questo ora si sentiva<br />

tanto… tanto… non le veniva neppure<br />

un termine giusto per descrivere<br />

il suo stato d’animo. “Giovane”, le<br />

suggerì la mente. Le sfuggì un sorriso,<br />

perché era proprio così che si<br />

sentiva: giovane, leggera, fiduciosa.<br />

Era dai tempi in cui aveva conosciuto<br />

l’amore tra le braccia di Luca che<br />

non provava una simile sensazione.<br />

Una vocina disincantata le suggeriva<br />

di non fidarsi, di stare in guardia,<br />

perché abbassare di nuovo le difese<br />

avrebbe voluto dire star male di nuovo.<br />

Ma stavolta non voleva ascoltarla.<br />

Basta col grigiore di una vita solitaria,<br />

basta con i silenzi e il rancore!<br />

Intimità 59


ROMANZO COMPLETO<br />

Aveva deciso di parlare con Ivan,<br />

anche se sapeva che questo avrebbe<br />

comportato un grosso rischio.<br />

Suo marito era l’uomo più tollerante<br />

del mondo, ma Laura sapeva che<br />

non le avrebbe perdonato facilmente<br />

di avergli taciuto qualcosa di così<br />

importante. Nonostante ciò, aveva<br />

deciso di rivelargli tutto, di liberarsi,<br />

una volta per tutte. Era persino<br />

pronta a perderlo, proprio nel momento<br />

in cui osava guardare al futuro<br />

con speranza. Era sempre stata fatalista<br />

e anche stavolta era disposta<br />

ad accettare ciò che la vita aveva in<br />

serbo per lei. Ivan aveva tutto il diritto<br />

di sapere e poi di fare la sua scelta.<br />

Guardando negli occhi Ivan, Laura<br />

comprese due dolorose verità: non<br />

si era sbagliata quando aveva pensato<br />

che lui non le avrebbe perdonato<br />

d’averlo ingannato, e il loro matrimonio<br />

era finito.<br />

Sedette sul divano e si strinse le<br />

mani per fermare quel leggero tremore<br />

che l’aveva presa nel momento<br />

in cui aveva iniziato a raccontargli<br />

la sua storia.<br />

Aveva impiegato anni<br />

per costruirsi quella corazza<br />

e solo adesso scopriva<br />

quanto fosse fragile. Era<br />

bastato lo sguardo raggelato<br />

di suo marito per demolirla.<br />

Ivan continuava a<br />

tacere, le labbra serrate, la<br />

postura rigida. Gli aveva visto<br />

quell’atteggiamento in<br />

rare occasioni, e mai era stato indirizzato<br />

a lei. Nei suoi confronti, Ivan<br />

aveva sempre mostrato una pazienza<br />

sconfinata, le aveva sempre perdonato<br />

tutto. Ma con l’istinto che solo una<br />

moglie poteva avere, Laura sapeva<br />

che stavolta non sarebbe stato così.<br />

All’improvviso, le parve che tutti<br />

gli anni trascorsi assieme fossero<br />

volati. Già tutto apparteneva al<br />

passato…<br />

— Non potrai mai perdonarmi, vero?<br />

— le sfuggì, benché il suo orgoglio<br />

le ingiungesse di tacere e fingere<br />

che non le importasse.<br />

Ivan guardò sua moglie come se la<br />

vedesse per la prima volta. Era quella<br />

la donna che aveva amato disperatamente<br />

e senza speranza per tutti<br />

quegli anni? Scrollò piano il capo.<br />

No, quella era un’estranea. Non<br />

60 Intimità<br />

sapeva neppure chi fosse, in realtà.<br />

Ripensò a quanto aveva desiderato<br />

darle un figlio e avvertì un’acuta fitta<br />

di dolore.<br />

— Non ti è mai importato nulla di<br />

ciò che pensavo di te… — considerò<br />

con voce bassa e dura. — E in fondo,<br />

se ci pensi bene, non t’importa neppure<br />

adesso.<br />

Uscì dalla stanza e chiuse piano la<br />

porta. Laura fissò a lungo il punto<br />

in cui era scomparso, poi, con stupore,<br />

si toccò le guance, scoprendole<br />

bagnate di lacrime. Anni addietro,<br />

aveva giurato che mai nessun uomo<br />

sarebbe riuscito a farla piangere<br />

di nuovo, e mai aveva pensato che<br />

quella potesse essere la peggior condanna<br />

che potesse infliggersi. Ivan,<br />

con la sua generosità, le aveva fatto<br />

l’ennesimo dono: le aveva fatto<br />

scoprire che aveva ancora un cuore.<br />

Mentre aspettava che la manicure<br />

venisse a stenderle lo smalto sulle<br />

unghie, Rosanna sfogliava distrattamente<br />

una rivista di moda. A un<br />

tratto, si girò verso Laura e le disse:<br />

— Penso che la casa dovresti tenerla<br />

tu, l’hai arredata con passione...<br />

Quelle parole accorate<br />

avevano acceso nel suo cuore<br />

un barlume di speranza,<br />

che però subito si spense<br />

Lei non fece commenti.<br />

Come se nella sua vita non fosse<br />

accaduto nulla di così grave da dover<br />

rinunciare alle sue periodiche sedute<br />

di bellezza, Laura stava passando<br />

la mattinata dall’estetista con la sua<br />

amica Rosanna.<br />

In realtà, si stava costringendo a<br />

fare tutto ciò che avrebbe fatto in<br />

condizioni normali, perché non voleva<br />

essere compianta da nessuno.<br />

La notizia che Ivan aveva fatto la<br />

valigia e se n’era andato da casa era<br />

corsa rapida fra le loro amicizie, tanto<br />

da essere ormai di dominio pubblico.<br />

Grazie al compagno di Rosanna,<br />

Laura aveva saputo che suo marito<br />

alloggiava in un residence nel<br />

centro della città, ma ignorava se<br />

fosse solo o in compagnia. Si ripeteva<br />

che, per lei, non aveva importanza,<br />

ma sapeva di mentire a se stessa.<br />

Non poteva negare che, all’inizio,<br />

aveva sperato che Ivan si mostrasse<br />

comprensivo… Ma era chiedere davvero<br />

troppo, ora se ne rendeva conto.<br />

In fondo, non gli aveva solo nascosto<br />

di aver avuto una figlia, ma anche,<br />

e soprattutto, che quella di non<br />

diventare madre non era stata una<br />

sua scelta. Gli aveva permesso, per<br />

anni, di sperare l’impossibile. E lui,<br />

che l’aveva davvero amata, non aveva<br />

mai desistito, convinto che, prima<br />

o poi, la sua devozione sarebbe stata<br />

ricompensata.<br />

— Te l’avevo detto che sono una<br />

donna cattiva, — mormorò tra sé, come<br />

se l’avesse ancora accanto.<br />

Rosanna osservò l’amica. Era sinceramente<br />

preoccupata per lei, perché<br />

non l’aveva mai vista così depressa.<br />

Non aveva idea del motivo che aveva<br />

portato Ivan a quella rottura, Laura<br />

era sempre stata molto riservata sulle<br />

loro questioni private, non ne aveva<br />

mai parlato, ma immaginava che, infine,<br />

quel pover’uomo si fosse stancato<br />

di elemosinare il suo affetto.<br />

Non lo poteva biasimare.<br />

Ivan non faceva mistero<br />

di amarla, ma Laura, con<br />

lui, era sempre stata molto<br />

fredda. Tuttavia, di una cosa<br />

Rosanna era convinta, e cioè<br />

che l’amica amasse il marito<br />

con altrettanta intensità.<br />

Perché lo negasse anche a se<br />

stessa era un enigma. “Insomma,<br />

se ami una persona perché<br />

farle credere il contrario?”, si chiese.<br />

— Bah! — sbuffò.<br />

Le due donne pagarono il conto e<br />

uscirono dal salone di bellezza. Avevano<br />

pensato di fare un’incursione<br />

nella loro boutique preferita, immaginando<br />

che un po’ di shopping fosse<br />

la terapia giusta contro la tristezza,<br />

ma ora non ne avevano più voglia.<br />

Così, andarono a sedersi a un tavolino<br />

all’aperto di un bar e ordinarono<br />

un aperitivo.<br />

Mentre Laura ascoltava annoiata<br />

le chiacchiere dell’amica, lo sguardo<br />

le cadde al di là della strada e il cuore<br />

le si arrestò. Il caso, crudele e beffardo,<br />

aveva voluto che Ivan si trovasse<br />

a passare da lì, proprio in quel<br />

momento, con quella che doveva essere<br />

la sua ultima fiamma. Lunghi


Il segreto di Laura<br />

capelli scuri, alta e formosa al punto<br />

giusto, poteva avere al massimo<br />

quarant’anni.<br />

“Un cliché tristissimo”, si disse<br />

Laura, cercando di riportare l’attenzione<br />

sui discorsi di Rosanna. Un uomo<br />

di quasi sessant’anni, nella sua<br />

posizione economica, non andava<br />

certo a prendersi come amante una<br />

coetanea! Finse che il problema non<br />

la sfiorasse neppure. Ma l’immagine<br />

di suo marito che parlava con quella<br />

donna, sorridendole teneramente, la<br />

perseguitò nei giorni a venire.<br />

A dispetto di ciò che Rosanna<br />

le aveva suggerito, Laura aveva già<br />

stabilito di non tenere la casa per<br />

sé. Con calma, si sarebbe cercata un<br />

appartamento adatto a lei. Ma dopo<br />

aver visto Ivan con quella donna,<br />

decise di abbandonare al più presto<br />

quella che era stata la casa coniugale.<br />

Nel giro di pochi giorni, prese<br />

in affitto un bilocale arredato e<br />

vi si trasferì.<br />

Sua madre l’aveva sollecitata più<br />

volte a raggiungerla nel loro chalet<br />

in montagna, dove ormai lei e il marito<br />

trascorrevano molti mesi l’anno,<br />

e Laura le aveva sempre risposto<br />

con un brusco “no”, ma adesso ebbe<br />

un ripensamento. L’idea di starsene<br />

da sola in quella casa, arredata<br />

in maniera sommaria e impersonale,<br />

le metteva addosso una profonda<br />

malinconia, così una mattina decise<br />

di partire per la montagna.<br />

“Devo essere impazzita”, si disse<br />

con un sorriso amaro, mentre metteva<br />

in moto la macchina.<br />

Quando arrivò e sua madre venne<br />

ad aprirle la porta, ebbe la tentazione<br />

di fare marcia indietro e scappare<br />

via.<br />

Era ancora bella sua madre, nonostante<br />

le settantasette primavere.<br />

Alta e fiera, con un caschetto argenteo<br />

impeccabile, indossava morbidi<br />

pantaloni e una blusa di seta.<br />

Laura schivò quello che forse voleva<br />

essere un abbraccio di benvenuto<br />

con la scusa di dover scaricare<br />

la valigia dall’auto. Sua madre la<br />

osservò con quel suo cipiglio critico<br />

che l’aveva sempre fatta sentire<br />

inadeguata.<br />

— Più battagliera che mai, mi pare<br />

di capire… — osservò.<br />

Laura finse di non averla sentita<br />

e salutò con un cenno il padre, che<br />

invece dimostrava tutti i suoi ottantacinque<br />

anni. Il fisico, una volta imponente,<br />

si era curvato sotto il peso<br />

degli anni, anche se lo sguardo era<br />

sempre vivace. Non c’erano dubbi,<br />

pensò, anche quella breve vacanza<br />

si sarebbe trasformata in uno scontro<br />

fra caratteri forti. All’improvviso,<br />

il cellulare nella sua tasca squillò.<br />

Quando lesse sul display il nome del<br />

marito, Laura tolse la suoneria e lo<br />

spense. Non aveva alcuna voglia di<br />

parlare con lui di questioni inerenti<br />

alla loro separazione. Si sarebbe fermata<br />

in montagna per una settimana<br />

al massimo, il tempo necessario<br />

per rilassarsi, poi sarebbe tornata in<br />

città, alla vita di sempre. E solo allora<br />

avrebbe accettato un confronto<br />

con Ivan.<br />

Le lunghe camminate mattutine<br />

nel bosco l’aiutarono a rigenerarsi<br />

e a staccare la mente da ciò che l’assillava.<br />

E quando, infine, si vide costretta<br />

a rivelare a sua madre il motivo<br />

per cui Ivan e lei si stavano separando,<br />

tutto si sarebbe aspettata,<br />

fuorché la sua reazione.<br />

Dopo oltre quarant’anni, in cui<br />

aveva sempre e comunque sostenuto<br />

la propria posizione e giustificato<br />

il gesto che aveva compiuto,<br />

Luisa ammise di avere sbagliato e,<br />

per la prima volta, mostrò le proprie<br />

debolezze. Laura, che desiderava<br />

da sempre poterle rinfacciare tutta<br />

l’infelicità a cui l’aveva condannata,<br />

si ritrovò di colpo disarmata.<br />

Non aveva più alcun senso, ormai,<br />

accusare, puntare il dito… Di fatto,<br />

niente e nessuno le avrebbe restituito<br />

la serenità che le era stata negata.<br />

Osservò gli occhi di sua madre<br />

farsi lucidi, il suo volto trasformarsi<br />

nel dolore. Le parve persino più<br />

vecchia di quanto realmente fosse.<br />

Se avesse potuto seguire il proprio<br />

istinto, Laura le avrebbe certamente<br />

teso una mano e avrebbe stretto<br />

la sua per farle capire che, in fondo,<br />

non l’odiava. Ma qualcosa la tratteneva,<br />

era come se una voce, dentro<br />

di lei, le sussurrasse che non poteva<br />

finire tutto così, con qualche lacrima<br />

e qualche parola di scuse. Una<br />

vita spesa a struggersi per una figlia<br />

rubata valeva molto, molto di più…<br />

Ivan continuava a telefonarle.<br />

Laura non aveva mai voluto rispondergli,<br />

ma una sera comprese<br />

che l’unica maniera per farlo smettere<br />

era accettare di parlargli. Così,<br />

dopo aver fissato a lungo il display<br />

su cui lampeggiava il suo nome, accettò<br />

la chiamata.<br />

— Laura! — esclamò la sua voce<br />

allarmata. — Santo cielo, ma che fine<br />

hai fatto? Sono giorni che ti chiamo,<br />

neppure Rosanna sapeva dove<br />

ti fossi rintanata…<br />

La preoccupazione che trapelava<br />

dal suo tono le procurò un sentimento<br />

struggente, un miscuglio di<br />

malinconia e senso di colpa. Capì in<br />

quel momento di non aver mai fatto<br />

nulla per salvare il loro matrimonio.<br />

— Sono in montagna dai miei, —<br />

rispose, pacata. — Appena mi sentirò<br />

pronta, tornerò e affronteremo<br />

la questione con i nostri legali. Ma<br />

non ora, è troppo presto.<br />

— I legali?! — esplose lui. — Ma<br />

di che stai parlando? Sappi che io<br />

non ho alcuna intenzione di separarmi<br />

e non intendo assecondare<br />

questo tuo atteggiamento assurdo!<br />

Laura, che non aveva mai dubitato<br />

della fine del loro matrimonio, si<br />

sentì confusa.<br />

— Ma, allora, perché cerchi di parlarmi<br />

da giorni? E quella donna con<br />

cui ti ho visto in centro, un paio di<br />

settimane fa, chi era?<br />

Ivan rimase in silenzio per un lungo<br />

momento.<br />

— Davvero ci hai visto? — sospirò.<br />

— Non era così che doveva<br />

andare… Avrei voluto essere io a<br />

parlartene…<br />

A quel punto, quel minuscolo barlume<br />

di speranza che le si era acceso<br />

nel cuore si spense bruscamente. Fu<br />

come una doccia fredda, dopo le parole<br />

accorate di poco prima.<br />

Intimità 61


— Ivan, lasciami in pace, — mormorò,<br />

amareggiata. — Per noi, a<br />

questo punto, non resta che la separazione.<br />

Ti chiedo solo di non cercarmi<br />

più. Sarò io a farmi risentire.<br />

Chiuse la telefonata senza dargli<br />

il tempo di una replica, poi spense il<br />

cellulare. Qualcosa nel suo<br />

petto si squarciò, dilaniante,<br />

straziante come la ferita<br />

che a quindici anni le avevano<br />

inferto. E allora capì<br />

che era amore, altrimenti<br />

niente e nessuno avrebbe<br />

avuto il potere di farle rivivere<br />

quel dolore immenso.<br />

Finalmente, alle prime luci dell’alba,<br />

il cielo si rischiarò. Per Laura<br />

non c’era stato riposo, solo tormento<br />

quella notte. Nei rari momenti di<br />

dormiveglia aveva confuso l’immagine<br />

di Emma con quella di suo marito,<br />

due dolori infiniti, due amori<br />

totali. Aveva vissuto per tanti anni<br />

convinta di essere sola al mondo, ma<br />

in realtà solo ora conosceva la vera<br />

solitudine.<br />

Si vestì e, senza nemmeno fare colazione,<br />

si avviò verso il bosco.<br />

Tra le fronde, merli e ghiandaie<br />

lanciavano i loro richiami. Laura vagò<br />

a lungo, sperando, anelando di<br />

perdersi e non ritrovarsi più. Ma l’istinto<br />

di sopravvivenza, che l’aveva<br />

comunque sempre sostenuta nelle<br />

avversità, prevalse e infine uscì da<br />

quel groviglio di vegetazione, sentendosi<br />

diversa e forse più forte. Si<br />

62 Intimità<br />

Il segreto di Laura<br />

ripeteva che le era stato tolto tutto<br />

e nulla avrebbe più potuto ferirla,<br />

ma forse mentiva a se stessa.<br />

Stava avvicinandosi allo chalet,<br />

quando vide il sole baluginare sulla<br />

berlina nera di Ivan, posteggiata<br />

sul viale. Suo marito, accanto alla<br />

macchina, l’aspettava in quella posa<br />

fiera e determinata che lei conosceva<br />

bene. Accanto a lui c’era una<br />

donna che Laura riconobbe immediatamente.<br />

Era la stessa che aveva<br />

visto in sua compagnia quel brutto<br />

giorno. Slanciata, di una bellezza<br />

mediterranea, aveva tuttavia un che<br />

di familiare che le impedì di odiarla.<br />

Poi, a mano a mano che le si avvicinava,<br />

qualcosa scattò nella sua<br />

mente. Era un istinto primordiale,<br />

quello che permette a una madre<br />

di riconoscere il proprio cucciolo.<br />

Laura si arrestò, raggelata.<br />

Come avesse fatto suo marito<br />

a compiere quel miracolo era<br />

un mistero, di sicuro le aveva<br />

portato un dono meraviglioso<br />

La donna prese a venirle incontro,<br />

con un sorriso dolcissimo e occhi<br />

impossibili da dimenticare. Erano<br />

gli occhi di Luca.<br />

Allora, Laura riprese a muoversi,<br />

comandata da una forza inarrestabile.<br />

Quando furono una di fronte<br />

all’altra, la “sconosciuta” le sorrise<br />

e le sue labbra pronunciarono un’unica<br />

parola, la più agognata.<br />

— Mamma…<br />

Laura l’abbracciò e le fu impossibile<br />

impedirsi di piangere. Una<br />

debolezza tanto detestata, ma ora<br />

così liberatoria! In seguito, avrebbe<br />

ricordato quell’abbraccio come<br />

il momento più bello della sua vita.<br />

Sollevò lo sguardo e riconobbe negli<br />

occhi di Ivan lo stesso amore di<br />

sempre, inalterato.<br />

Sulla soglia erano comparsi anche<br />

i suoi genitori che, per una volta,<br />

non la guardavano con biasimo,<br />

sul prossimo numero un nuovo, avvincente romanzo<br />

Le regine del karaoke di Laura Schiavini<br />

ma annuivano commossi. Nel crepuscolo<br />

della loro vita, finalmente<br />

avevano capito quanto fosse stato<br />

grave il loro peso in quella vicenda.<br />

La signora Luisa si asciugò furtivamente<br />

l’angolo degli occhi, poi prese<br />

sottobraccio il marito e con lui rientrò<br />

in casa, lasciando che Laura, suo<br />

marito e sua figlia si godessero quei<br />

preziosi momenti di intimità.<br />

— Come… come ti chiami? — domandò,<br />

esitante, Laura alla donna<br />

che aveva di fronte.<br />

— Anna.<br />

Laura chiuse gli occhi, poi annuì.<br />

— Per me, sei sempre stata Emma.<br />

Anna sorrise.<br />

— Vuol dire che, per te, continuerò<br />

a essere Emma.<br />

Laura riaprì gli occhi, stupita e<br />

grata. Era un sogno? Una fantasia,<br />

frutto dell’estenuante notte insonne<br />

che aveva passato? Ma<br />

quando il suo sguardo si<br />

posò su Ivan capì che l’artefice<br />

di quella magnifica<br />

realtà era lui, suo marito.<br />

All’improvviso, desiderò<br />

rivolgergli parole mai dette,<br />

confessargli ciò che a<br />

sua stessa insaputa aveva<br />

sempre avuto nel cuore.<br />

Gli tese una mano per includerlo<br />

in quell’abbraccio, e Ivan le andò<br />

incontro. Anche lui sorrideva con<br />

uno sguardo che voleva dirle quanto<br />

fosse stato sempre certo che, prima<br />

o poi, quel momento sarebbe arrivato.<br />

La sua incrollabile fede, frutto<br />

di un amore radicato e profondo, gli<br />

aveva dato la forza per arrivare fino<br />

a quel giorno. Le circondò le spalle<br />

con un braccio e le baciò i capelli.<br />

Come avesse fatto a compiere<br />

quel miracolo era un mistero, pensò<br />

Laura, ma di certo le aveva fatto<br />

un dono meraviglioso, un dono con<br />

cui nessun diamante avrebbe retto<br />

il confronto. Sorrise. E in quel momento<br />

si rese conto di essere una<br />

madre e una moglie molto fortunata.<br />

Fine<br />

© Editrice QUADRATUM S.r.l., 2017


VITA VERA<br />

Una donna nuova<br />

La notizia mi ha letteralmente<br />

tramortita.<br />

Sono qui, a questa<br />

festa di compleanno<br />

a casa di Stefania, ma<br />

mi sento altrove. Le<br />

voci degli amici diventano<br />

un brusio fastidioso. Tutto<br />

sembra cristallizzarsi intorno<br />

a me, come in un fermo<br />

immagine.<br />

Lui tornerà!<br />

Inspiro profondamente,<br />

perché sto rischiando un<br />

principio di asfissia. E con il<br />

respiro il mondo si rimette<br />

in movimento, le voci tornano<br />

nitide, le frasi riacquistano<br />

un senso.<br />

— Ma quando? — chiede<br />

Stefania a Francesca, un’altra<br />

nostra amica.<br />

Valerio è il passato, ormai,<br />

l’ho capito solo adesso.<br />

Ma il suo ritorno mi ha dato<br />

la spinta giusta<br />

per ritrovare me stessa<br />

— Fra un mese, — risponde<br />

lei.<br />

— E come mai? — insiste<br />

la padrona di casa.<br />

È la domanda che avrei<br />

voluto porre io, se non fosse<br />

per il fatto che ho giurato<br />

a me stessa di non mostrare<br />

mai più alcun segno di interesse<br />

o di curiosità nei confronti<br />

di Valerio.<br />

— Mah, non lo so... Forse<br />

ha nostalgia di casa.<br />

— Viene con sua moglie?<br />

L’odiata donna che me<br />

l’ha portato via! Il giorno<br />

prima eravamo a un passo<br />

dal matrimonio, il giorno<br />

dopo Valerio aveva capito<br />

di essersi innamorato alla<br />

follia un’altra...<br />

— Non credo. Si stan-<br />

no separando, — accenna<br />

Francesca.<br />

Di nuovo, mi manca il respiro.<br />

Di nuovo, il mondo si<br />

ferma.<br />

Valerio torna da solo. Valerio,<br />

il mio grandissimo, indimenticato<br />

amore!<br />

Il cuore mi batte all’impazzata,<br />

le mie guance<br />

vanno a fuoco. Incrocio lo<br />

sguardo di Mattia e mi sembra<br />

di cogliervi un guizzo di<br />

sarcasmo.<br />

Distolgo subito gli occhi,<br />

sentendomi un po’ seccata<br />

e un po’ umiliata.<br />

Nessuno deve accorgersi<br />

del mio turbamento. Assolutamente<br />

nessuno, e Mattia<br />

meno di chiunque altro.<br />

Ci conosciamo da anni,<br />

Intimità 63


lavora anche nel mio stesso<br />

palazzo e ci incontriamo<br />

praticamente ogni giorno<br />

nel bar sotto l’ufficio. Lui<br />

ha un carattere troppo cinico,<br />

ma mi legge dentro con<br />

facilità.<br />

Non vedo l’ora di correre<br />

a casa, di starmene da sola<br />

a cullare i bellissimi, sconvolgenti<br />

ricordi che ancora<br />

mi legano a Valerio. Gli ultimi<br />

tre anni sono stati una<br />

palude stagnante, paragonati<br />

al mare tumultuoso e<br />

lucente di sole del nostro<br />

amore. Amore finito malissimo,<br />

con un tradimento e<br />

un abbandono, ma che ha<br />

lasciato un segno indelebile<br />

nel mio cuore...<br />

Una donna nuova<br />

Diventare più bella e più magra<br />

di quando eravamo insieme:<br />

ecco il mio obiettivo<br />

In ogni caso, tra un mese<br />

lui sarà di nuovo qui. Solo<br />

e di nuovo disponibile.<br />

Un’ondata di felicità mi<br />

sommerge.<br />

Ma poi un pensiero mi<br />

pietrifica e il panico si sostituisce<br />

alla gioia.<br />

Valerio non può assolutamente<br />

vedermi così!<br />

Appena entro in casa,<br />

getto borsa e chiavi dove<br />

capita e mi fiondo davanti<br />

allo specchio.<br />

L’immagine che mi trovo<br />

davanti mi fa inorridire.<br />

Quanto sono cambiata<br />

in questi tre anni? Sono<br />

ingrassata da far paura, ho<br />

accumulato almeno sette<br />

chili per stress da abbandono.<br />

I capelli sono i miei<br />

naturali, un po’ spenti, senza<br />

più quelle ciocche dorate<br />

che davano luce al viso.<br />

Mi vedo triste. Nel senso<br />

che tutto sembra scivolare<br />

tristemente verso il basso,<br />

gli angoli della bocca,<br />

gli occhi, i capelli dritti come<br />

spaghetti. Dov’è finita<br />

la mia espressione gioiosa?<br />

Riuscirò mai a recuperarla?<br />

A ridere ancora?<br />

“Sei proprio un disastro,<br />

Melissa”, mi dico, scuotendo<br />

la testa.<br />

Se lui torna, io dovrò nascondermi.<br />

Non può trovare<br />

una donna grassoccia e<br />

sciatta al posto della brillante<br />

e solare ragazza taglia<br />

42 di cui si era innamorato.<br />

Mi lascio cadere sul divano<br />

ma, all’improvviso, una<br />

nuova determinazione si fa<br />

strada in me. Non tutto è<br />

perduto. La fenice riuscirà<br />

a risorgere dalle ceneri. La<br />

farfalla si libererà del bozzolo<br />

grigio. Il brutto anatroccolo<br />

si trasformerà in<br />

cigno.<br />

Ho un mese di tempo. Un<br />

mese è fatto di trenta lunghissimi<br />

giorni. Ogni giorno<br />

di ventiquattro lunghissime<br />

ore. E io sono armata<br />

di una ferrea risolutezza.<br />

Quando Valerio arriverà,<br />

sarò persino più bella, più<br />

magra, più affascinante di<br />

come ero prima che il sole<br />

si spegnesse sulla nostra<br />

storia.<br />

La prima cosa da fare è<br />

iscrivermi in palestra. Ci<br />

andrò la sera, dopo il lavoro.<br />

La seconda è decidere<br />

di svegliarmi presto per<br />

fare una camminata veloce<br />

nel parco vicino a casa. E la<br />

terza è sgombrare il frigorifero<br />

da tutte quelle schifezze<br />

libidinose per single<br />

depressi e riempirlo di cibi<br />

sani e dietetici.<br />

Se sarò brava, perderò almeno<br />

cinque di quegli orribili<br />

sette chili che mi pesano<br />

sul giro vita e sui fianchi.<br />

Dopodiché penserò ai capelli,<br />

colore e taglio, e anche<br />

ai vestiti perché quelli<br />

che ho mi staranno larghi.<br />

Non vedo l’ora di poter<br />

buttare via quei pantaloni<br />

con la cintura elastica e<br />

quelle gonne dritte che coprono<br />

il ginocchio e non mi<br />

snelliscono affatto.<br />

Primo giorno, sveglia<br />

puntata alle sei e mezzo.<br />

Mi alzo tutta allegra e indosso<br />

una vecchia tuta da<br />

ginnastica che mi tira da<br />

ogni parte.<br />

A fine mese, giuro a me<br />

stessa, anche questa tuta mi<br />

starà larga.<br />

È il primo giorno e non<br />

posso esagerare. Faccio un<br />

paio di giri del parco a passo<br />

veloce, ma dopo il primo<br />

ho già il fiatone. Eppure,<br />

una volta ne facevo almeno<br />

cinque di corsa. Basta,<br />

ci riproverò domani.<br />

Ho una fame tremenda.<br />

Sono le sette e mezzo<br />

e farei in tempo a mangiare<br />

una buona brioche alla<br />

crema e a bere un bel cappuccino<br />

schiumoso prima<br />

di tornare a casa per una<br />

doccia veloce... No, devo<br />

cominciare a resistere a<br />

questi raptus famelici, non<br />

posso continuare a mangiare<br />

ogni volta che ne ho<br />

voglia.<br />

A casa mi vesto ed esco<br />

per andare al lavoro. È ancora<br />

presto, così, quando<br />

passo davanti al bar sotto<br />

l’ufficio, dove di solito faccio<br />

colazione, proprio non<br />

resisto. Sono risucchiata<br />

dentro da un vortice di profumi<br />

deliziosi.<br />

Mi siedo al solito tavolino<br />

e, dopo qualche minuto,<br />

entra Mattia, mi vede, mi fa<br />

un sorriso e mi raggiunge.<br />

— Ciao Mel, come mai in<br />

anticipo?<br />

— Sono andata al parco,<br />

avevo voglia di fare una<br />

passeggiata, — dico in fretta,<br />

e poi faccio un cenno a<br />

Claudia, la barista.<br />

— Puoi portarmi un...<br />

vediamo... una spremuta<br />

di pompelmo senza zucchero?<br />

Una roba che mi fa<br />

arricciare il naso al solo<br />

pensiero.<br />

Lei mi guarda perplessa.<br />

Anche Mattia è sorpreso.<br />

— E poi? Solito cornetto<br />

al cioccolato? — aggiunge<br />

Claudia.<br />

Serro i denti.<br />

— No, niente, grazie.<br />

Claudia si eclissa senza<br />

un commento, anche se la<br />

sua espressione è piuttosto<br />

eloquente.<br />

Mattia, invece, mi guarda<br />

in modo strano e dice:<br />

— Comincia forse una<br />

nuova era?<br />

— In che senso?<br />

— Niente cappuccino.<br />

Niente cornetto alla crema.<br />

Persino niente zucchero.<br />

Ma sei tu o la tua gemella<br />

anoressica?<br />

Mi scappa da ridere,<br />

anche se non vorrei.<br />

— Ma dai, mi sono solo<br />

messa a dieta.<br />

Di nuovo, vedo un guizzo<br />

strano nello sguardo di<br />

Mattia.<br />

— Provo a indovinare:<br />

c’entra qualcosa il caro,<br />

vecchio Valerio?<br />

— Scusa, Valerio chi? —<br />

replico, ostentando indifferenza.<br />

Adesso è lui a ridere.<br />

— Lo stesso che ti ha ridotto<br />

in briciole il cuore.<br />

Vuoi lasciarglielo fare di<br />

nuovo?<br />

— Scusa ancora, ma direi<br />

che non sono affari tuoi...<br />

Claudia mi porta al tavolino<br />

la mia spremuta amara<br />

di pompelmo.<br />

— Qualcuno deve pur<br />

aprirti gli occhi...<br />

— I miei occhi sono ben<br />

aperti.<br />

— E proteggerti da te<br />

stessa, — insiste Mattia.<br />

Adesso mi arrabbio davvero.<br />

Non permetto a nes-<br />

64 Intimità


suno di spegnere il mio bel<br />

sogno d’amore. Bevo il succo<br />

di pompelmo, che mi raschia<br />

la gola come se fosse<br />

carta vetrata, e poi mi alzo.<br />

— Sai cosa ti dico, Mattia?<br />

Sì, la nuova era è cominciata.<br />

E mi allontano con il naso<br />

all’insù, senza riuscire<br />

a non pensare che questa<br />

uscita di scena sarebbe<br />

molto più teatrale se avessi<br />

ancora la mia vecchia taglia<br />

42.<br />

Arrivo in ufficio ancora<br />

furiosa, e intanto penso<br />

che dovrò abituarmi gradualmente<br />

alla carenza di<br />

zuccheri. Non posso passare<br />

da un cornetto gonfio di<br />

crema al nulla assoluto in<br />

modo così repentino. Mentre<br />

attraverso l’atrio a passo<br />

di marcia, lancio un’occhiata<br />

feroce al distributore<br />

di merendine. Devo resistere!<br />

Devo resistere!<br />

— Melissa, che ti succede?<br />

— mi chiede la mia collega<br />

Elena.<br />

Posso dirle che sbranerei<br />

a morsi anche la gamba di<br />

un tavolo?<br />

— Ma niente... A parte<br />

il fatto che sono quasi digiuna,<br />

ho ancora in bocca<br />

l’ignobile sapore di un succo<br />

di pompelmo senza zucchero<br />

e ho scoperto che mi<br />

viene il fiatone dopo mezzo<br />

giro di parco a passo sostenuto.<br />

Lei ridacchia.<br />

— È solo il primo giorno.<br />

Vedrai, fra una settimana<br />

sarai più resistente e già<br />

più magra.<br />

Non riesco a crederci!<br />

Elena aveva proprio ragione...<br />

È passata una settimana<br />

e la tuta non tira<br />

più, i giri intorno al parco<br />

sono diventati tre, il pompelmo<br />

comincia a piacermi<br />

e in palestra mi diverto<br />

un mondo. La bilancia segna<br />

che ho perso un chilo<br />

e mezzo. Potrei quasi rilassarmi<br />

e fare una microscopica<br />

trasgressione.<br />

— Un cappuccino e un<br />

piccolissimo cornetto farcito,<br />

— dico a Claudia.<br />

Lei si gira di scatto e mi<br />

fulmina con lo sguardo.<br />

— Stai già mollando?<br />

— Ho perso un chilo e<br />

mezzo, devo pur festeggiare.<br />

— All’inizio sono solo<br />

liquidi, se cedi ti ritrovi<br />

com’eri una settimana fa.<br />

Questo poi no! Giro le<br />

spalle al banco dei dolci e<br />

incontro lo sguardo canzonatorio<br />

di Mattia.<br />

— Ho sentito bene? Hai<br />

detto cornetto farcito?<br />

— Ho detto piccolissimo<br />

cornetto farcito.<br />

Lui se la ride e si siede di<br />

fronte a me.<br />

— È proprio un grande<br />

amore. Una settimana di<br />

pompelmo amaro non può<br />

significare altro, — commenta.<br />

— Adesso non ricominciare.<br />

Ero solo stufa di non<br />

riconoscermi allo specchio.<br />

— E io ero un bambino<br />

molto piccolo quando ho<br />

smesso di credere alle donne<br />

che negano l’evidenza.<br />

In ogni caso, meriti tutta la<br />

mia ammirazione. Confesso<br />

che un po’ lo invidio... —<br />

aggiunge poi.<br />

— Invidi chi?<br />

— Valerio, mi piacerebbe<br />

che una ragazza facesse<br />

questo per me.<br />

A un tratto, il suo sguardo<br />

non è più cinico e divertito,<br />

ma di una dolcezza<br />

struggente. Lo osservo confusa,<br />

poi sbatto le ciglia e<br />

reagisco con una delle mie<br />

battute.<br />

— Rinunciare a un cornetto<br />

farcito?<br />

— Diciamo che il cornetto<br />

farcito ha una valenza<br />

simbolica.<br />

I suoi occhi non lasciano<br />

i miei, è come se li tenessero<br />

prigionieri.<br />

— Caspita è tardi, devo<br />

correre in ufficio, — replico<br />

imbarazzata. Poi scatto<br />

in piedi e guadagno precipitosamente<br />

l’uscita.<br />

Però, bello scatto, mi<br />

compiaccio. Appena pochi<br />

giorni fa mi sarei mossa<br />

con la velocità di un palombaro.<br />

DA CUORE A CUORE<br />

COSTRUIAMOCI UN FUTURO<br />

◆ Luca, 51 anni, da Verona<br />

Mai stato sposato, cerco una donna<br />

carina, semplice, dolce con l’intento<br />

di una relazione seria per costruire<br />

un futuro. Anche straniera. Si prega<br />

di lasciare recapito telefonico.<br />

Scrivetemi a: luca_catt@hotmail.com<br />

UNA BELLA STORIA D’AMORE<br />

◆ Vito, 58 anni, da Fidenza (PR)<br />

Sono carino, giovanile, vorrei conoscere<br />

una donna, dolce, carina<br />

e sincera, anche più matura di me,<br />

per vivere insieme un bellissimo<br />

amore. Ho una predilezione per le<br />

donne formose. Non bevo, non fumo.<br />

Gradita foto (restituibile) e telefono<br />

per contattarci. Sono disposto<br />

anche a trasferirmi. No perdi tempo,<br />

massima serietà.<br />

Scrivetemi a: Carta d’Identità<br />

n. AV 3921951 – Fermo Posta<br />

Fidenza Centro (PR)<br />

VORREI UNA FAMIGLIA<br />

◆ Gaia, 36 anni, da Avellino<br />

Di aspetto gradevole, porto bene<br />

la mia età, sono affettuosa, allegra,<br />

credente praticante, economicamente<br />

indipendente, seria e onesta, desidero<br />

crearmi una famiglia fondata<br />

sull’amore vero con un uomo che<br />

abbia i miei stessi principi e requisiti<br />

e gradirei che abitasse vicino alla<br />

mia città, per conoscerlo. Per favore,<br />

assolutamente no se nullafacenti,<br />

perditempo e scostanti.<br />

Scrivetemi a: Carta d’Identità n. AO<br />

5273917 – Fermo Posta Centrale Avellino<br />

SE CREDI NEI VALORI VERI...<br />

◆ Salvatore, 40 anni, da Campobasso<br />

Sono un affermato commerciante,<br />

alto 1,71, carino, amante della famiglia,<br />

perbene e passionale. Desidero<br />

conoscere una gentildonna,<br />

preferibilmente del Molise o dell’Abruzzo,<br />

bella, indipendente, intelligente<br />

e attenta ai veri valori, passionale,<br />

max 42enne. È gradita foto.<br />

Scrivetemi a: Patente<br />

n. U1K540529B – Fermo Posta<br />

Centrale – Campobasso 86100<br />

Indirizzate le vostre lettere, specificando nome proprio, età e luogo di provenienza a: “Da cuore a cuore”, INTIMITÀ,<br />

Piazza Aspromonte 13, 20131 Milano o via mail a dacuore@quadratum.it ATTENZIONE - L’Editrice Quadratum e Intimità<br />

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postale), una “casella postale” o un indirizzo “e-mail”, nei quali non sia presente il cognome.<br />

Intimità 65


Seconda settimana: sono<br />

a meno tre chili. Sono<br />

davvero orgogliosa di me<br />

stessa. E qui non si tratta<br />

solo di liquidi, comincia<br />

a cedere l’abominevole<br />

grasso superfluo. Certo,<br />

non è stata una passeggiata...<br />

Ho delle terribili crisi<br />

di astinenza. Una anche<br />

stasera, infatti sto girando<br />

come una matta per casa<br />

in cerca di cibi più golosi<br />

di questi cracker che sembrano<br />

mangime per uccelli.<br />

Sto cercando qualche cioccolatino<br />

stantio dimenticato<br />

nella credenza, quando<br />

squilla il telefono.<br />

— Pronto! — ringhio, affamatissima.<br />

— Ehi, che ferocia! —<br />

esclama Mattia. — Scommetto<br />

che sei lì da sola a<br />

pensare quanto sarebbe<br />

buona una pizza fumante.<br />

L’immagine è così vivida<br />

che quasi mi viene da<br />

piangere.<br />

— Non posso mangiare<br />

una pizza fumante, — mi<br />

lamento.<br />

— Ma metà, sì. Sono sotto<br />

casa tua, aprimi e ci dividiamo<br />

questa pizza.<br />

Vorrei dirgli di no, vorrei<br />

essere forte e incorruttibile,<br />

ma sto già correndo verso<br />

la porta.<br />

— Mezza pizza non ti ucciderà,<br />

— dice lui tutto allegro,<br />

dirigendosi verso la<br />

cucina. — Devi fare una<br />

pausa, Mel. Questa dieta ti<br />

sta rendendo isterica.<br />

— Isterica? — ripeto io,<br />

mentre tiro fuori bicchieri,<br />

posate e una bottiglia di<br />

birra nascosta dietro una<br />

selva di spremute di pompelmo.<br />

— Isterica e di cattivo<br />

umore. Le diete fanno questo<br />

effetto.<br />

Una donna nuova<br />

— D’accordo, mezza pizza<br />

non mi ucciderà.<br />

Avevo bisogno di una<br />

boccata di ossigeno. O per<br />

meglio dire, di meravigliosi,<br />

succulenti, voluttuosi bocconi<br />

di pizza. Quando finisco<br />

di divorarla, mi faccio<br />

una bella risata di soddisfazione.<br />

— Vedi? — dice Mattia<br />

scrutandomi. — Hai già recuperato<br />

il sorriso.<br />

Io penso che con questo<br />

stesso sorriso sarò pronta<br />

ad affrontare il resto del<br />

mese a dieta.<br />

Terza settimana. Ho<br />

comprato una tuta nuova,<br />

la vecchia mi stava larga.<br />

Capito? Larga! Ne ho<br />

presa una stupenda, di un<br />

bel rosso rubino, che mi sta<br />

d’incanto. Quasi quasi vado<br />

in ufficio così. Non riesco<br />

a staccare gli occhi dalla<br />

mia silhouette che merita<br />

di essere ammirata da un<br />

pubblico più vasto di quello<br />

presente al parco alle<br />

sette. Comunque ho anche<br />

acquistato un vestitino azzurro<br />

che mi scivola addosso<br />

senza incontrare l’ostacolo<br />

di curve troppo pronunciate.<br />

Così lo indosso e<br />

vado al lavoro. Ma prima<br />

mi fermo al bar a sorbirmi<br />

il mio delizioso succo di<br />

pompelmo.<br />

— Guarda guarda! — dice<br />

Mattia, seduto sullo sgabello<br />

al bancone. — Non<br />

credo ai miei occhi. Mel<br />

vestita da donna. Anzi, da<br />

donna sexy.<br />

Già, sono anni che indosso<br />

pantaloni cargo e<br />

magliette oversize. Ma ho<br />

perso qualche chilo e ricomincio<br />

a osare.<br />

Invece di arrabbiarmi, gli<br />

faccio cenno con la mano<br />

di raggiungermi.<br />

Lui scivola giù dallo sgabello<br />

e si siede al mio tavolo.<br />

— Sei diventata quasi<br />

simpatica, sai? — commenta<br />

divertito.<br />

— Merito della dieta.<br />

— Diciamo che è stata<br />

quella mezza pizza fumante<br />

a sbloccare la situazione.<br />

È vero. E forse anche<br />

quel suo sapermi stare accanto<br />

con rara sensibilità e<br />

tanta ironia.<br />

Ho imparato la lezione:<br />

non cadrò mai più in vecchie<br />

trappole e dolorosi ricatti<br />

Mi posa una mano sul<br />

braccio.<br />

— Promettimi di non<br />

perderlo più questo sorriso.<br />

Qualsiasi cosa accada.<br />

Chiaro che si riferisce a<br />

Valerio...<br />

— Ho imparato la lezione.<br />

Mai più lacrime per un<br />

uomo, — dico con leggerezza.<br />

— Bene.<br />

— Bene.<br />

La sua mano è ancora sul<br />

mio braccio e piccoli brividi<br />

di emozione si irradiano<br />

dalle sue dita e raggiungono<br />

il mio cuore. Mi alzo in<br />

piedi di scatto.<br />

— Devo andare.<br />

— Certo, ti chiamerò<br />

“Mel sempre in fuga”.<br />

Io afferro la borsa e mi<br />

dileguo. Il cuore mi batte<br />

forte e ho una confusione<br />

mentale senza precedenti.<br />

Le sue parole galleggiano<br />

ironiche: Mel sempre in fuga.<br />

È questo che pensa di<br />

me? In fuga da cosa? Forse<br />

dalla realtà, che mi ostino a<br />

non accettare.<br />

Quarta settimana. È il<br />

momento di dedicarmi anche<br />

al look. Vado dall’estetista,<br />

dalla manicure,<br />

dal parrucchiere... La mia<br />

immagine allo specchio<br />

è sempre più radiosa. Sono<br />

felice. Anzi sovreccitata.<br />

La grassa ragazza triste<br />

non c’è più.<br />

Stasera Francesca ha invitato<br />

tutti a casa sua, ci<br />

sarà anche Valerio.<br />

Non vedo l’ora... Lui si<br />

troverà davanti una donna<br />

affascinante e felice.<br />

Valerio? Ma davvero mi<br />

importa di lui? E se fosse<br />

stato solo il pretesto per<br />

darmi una spinta a tornare<br />

me stessa? Ma una me<br />

stessa rinnovata, che non<br />

cadrà più in vecchie trappole<br />

e dolorosi ricatti.<br />

D’impulso, prendo il telefono<br />

e faccio il numero<br />

di Mattia.<br />

— Mel?<br />

Mi piace quando mi chiama<br />

Mel.<br />

— Ciao, cosa fai stasera?<br />

Breve esitazione.<br />

— Quello che fai tu. Vado<br />

al party di benvenuto<br />

per Valerio.<br />

— Io non vado al party.<br />

Il silenzio si prolunga per<br />

un paio di istanti.<br />

— Sono colpito. E cosa<br />

fai? — mi chiede.<br />

— Qualsiasi altra cosa.<br />

— Come ho detto, faccio<br />

quello che fai tu. “Qualsiasi<br />

altra cosa”... va bene anche<br />

per me.<br />

All’improvviso, sento la<br />

felicità esplodermi dentro.<br />

In questo mese ho pensato<br />

intensamente a due cose:<br />

tornare a essere una donna<br />

piacevole e difendermi dalle<br />

verità, anche spiacevoli,<br />

che Mattia mi costringeva<br />

ad affrontare. Così, adesso<br />

mi rendo conto con stupore<br />

di non aver pensato quasi<br />

mai a Valerio...<br />

Valerio è il passato. Un<br />

passato che mi ha dato la<br />

spinta giusta per costruirmi<br />

un futuro diverso.<br />

Mattia verrà a prendermi<br />

tra poco. Sorrido, con trepida<br />

aspettativa. Perché la<br />

meravigliosa nuova era sta<br />

davvero per cominciare...<br />

Melissa G.<br />

66 Intimità


VITA VERA<br />

Come 30 anni fa<br />

La nostra antica amicizia aveva resistito alla lontananza.<br />

Ed era pronta a trasformarsi in un sentimento più profondo<br />

Un giorno Barbara,<br />

la mia migliore<br />

amica,<br />

mi telefonò annunciandomi<br />

di<br />

voler dare una<br />

doppia festa.<br />

— Che cosa significa doppia?<br />

— le chiesi.<br />

— Be’, festeggio i miei cinquant’anni<br />

e, contemporaneamente,<br />

inauguro la casa<br />

nuova, con il giardino e la<br />

piscina. Insomma, due piccioni<br />

con una fava, ti pare?<br />

— Ah… ho capito, — replicai<br />

senza il minimo entusiasmo.<br />

Il mio commento così tiepido<br />

era dovuto a una semplice<br />

ragione: da quando ci<br />

conoscevamo, ogni volta che<br />

Barbara dava una festa chiedeva<br />

il mio aiuto, perché era<br />

una pessima cuoca, mentre<br />

io me la cavavo egregiamente<br />

ai fornelli. I suoi ricevimenti,<br />

quindi, significavano<br />

per me una gran faticaccia.<br />

— E… quante persone intendi<br />

invitare? — indagai timorosa.<br />

— Una trentina, forse anche<br />

un po’ di più, — rispose<br />

tranquilla.<br />

“Oddio… povera me!”,<br />

pensai, aspettandomi la solita<br />

richiesta di aiuto, che infatti<br />

giunse puntuale.<br />

— Mi daresti una manina,<br />

Annalisa?<br />

Ecco, lei usava sempre<br />

graziosi eufemismi: aiutino,<br />

manina… In realtà, io avrei<br />

dovuto darmi da fare come<br />

una matta, spignattando per<br />

giorni interi.<br />

— E… ehm… che cosa<br />

dovrei cucinare? — domandai<br />

in ansia.<br />

— Pensavo ad alcune teglie<br />

delle tue sublimi lasagne,<br />

a una bella varietà delle<br />

tue squisitissime torte salate…<br />

Ah, dimenticavo le tue<br />

polpettine di melanzane che<br />

sono meravigliose. Se poi ti<br />

viene in mente qualche altra<br />

idea, vedi tu.<br />

“Povera me!”, pensai di<br />

nuovo. “Tutto questo per<br />

più di trenta persone?”.<br />

— Quanto al resto, non<br />

preoccuparti, — proseguì<br />

lei. — Penserò io a prosciutto<br />

e melone, bresaola<br />

con rucola e grana, insalata<br />

caprese. Perfetti per un buffet<br />

d’estate, no? E, naturalmente,<br />

ordinerò il gelato e<br />

le torte in pasticceria.<br />

— Grazie per la preziosa<br />

collaborazione! — esclamai<br />

con un’ironia che Barbara<br />

naturalmente non colse.<br />

— Allora, siamo d’accor-<br />

Intimità 67


do. Tanti baci, tesoro, — mi<br />

salutò un attimo dopo.<br />

Dalla rabbia, avrei volentieri<br />

lanciato il cellulare dalla<br />

finestra! Ma, naturalmente,<br />

mi trattenni e mi rassegnai<br />

all’inevitabile.<br />

D’altra parte, come avrei<br />

potuto negare il mio aiuto a<br />

Barbara? Eravamo amiche<br />

da tanti anni e non si contavano<br />

le volte in cui si era<br />

precipitata in mio soccorso.<br />

Io avevo il pessimo vizio<br />

di innamorarmi sempre dei<br />

tipi sbagliati. Insomma, ero<br />

irresistibilmente attratta,<br />

come una mosca dal miele,<br />

dal prototipo del “bello<br />

e dannato”.<br />

Naturalmente, quegli<br />

amori finivano sempre<br />

malissimo. Ed ecco che, in<br />

quei momenti, entrava in<br />

gioco Barbara. Correvo<br />

da lei in lacrime e la mia<br />

dolce e preziosa amica sapeva<br />

sempre trovare le parole<br />

giuste per consolarmi.<br />

Anche se non imparavo la<br />

lezione. Appena mi riprendevo,<br />

infatti, ero pronta a<br />

lanciarmi in una nuova storia<br />

sbagliata…<br />

Certo, allora ero giovane e<br />

ingenua, ma non diedi prova<br />

di molto acume neppure parecchi<br />

anni più tardi, quando<br />

persi letteralmente la testa<br />

per Davide e lo sposai.<br />

Era senz’altro il più bello<br />

e dannato di tutti, aveva<br />

cinque anni meno di me e<br />

lavorava in una raffinatissima<br />

boutique di biancheria<br />

intima, di proprietà della<br />

sorella. Il negozio si trovava<br />

vicino al mio ufficio, perciò<br />

ci passavo davanti due<br />

volte al giorno.<br />

Una mattina notai in vetrina<br />

un pigiama di raso<br />

blu notte con inserti di pizzo.<br />

Costava una fortuna, ma<br />

Come 30 anni fa<br />

Avevo il pessimo vizio di<br />

innamorarmi dei tipi sbagliati,<br />

del genere “belli e dannati”<br />

mancava poco al mio compleanno<br />

e decisi di farmi<br />

quel bellissimo regalo. Anche<br />

se lo avrei indossato<br />

soltanto per me, visto che,<br />

in quel momento, non avevo<br />

un fidanzato.<br />

Uscita dal lavoro, dunque,<br />

entrai nel negozio e fu<br />

così che conobbi Davide.<br />

Il pigiama, nella mia taglia,<br />

era disponibile solo<br />

color corallo, una tonalità<br />

che non amavo particolarmente,<br />

ma lui mi convinse<br />

ad acquistarlo.<br />

— Esalterà la sua bellezza<br />

mediterranea, — mi disse.<br />

— Le starà d’incanto!<br />

Davide era un bravo venditore.<br />

Anche, e soprattutto,<br />

di se stesso.<br />

Mi capitò di tornare in<br />

quel negozio per acquistare<br />

dei regali per qualche amica.<br />

Chiacchierando, Davide<br />

scoprì, così, che mi occupavo<br />

di marketing ed ero single.<br />

Quando passavo di lì, spesso<br />

lo trovavo sulla porta del<br />

negozio. Allora, lui mi sorrideva<br />

e attaccava discorso, invitandomi<br />

poi a entrare. E io,<br />

ammaliata dai suoi bellissimi<br />

occhi chiari, accettavo.<br />

Probabilmente, sulle prime,<br />

il suo intento era solo<br />

quello di indurmi a fare<br />

acquisti e io caddi nella sua<br />

trappola: per non deluderlo,<br />

comperai montagne di biancheria<br />

intima. Costosissima.<br />

Era talmente tanta che non<br />

mi stava più nei cassetti!<br />

Davide, a quel punto,<br />

convinto che fossi ricca,<br />

prese a farmi una corte serrata<br />

e io, che ormai ero innamorata<br />

persa, finii per cadergli<br />

tra le braccia.<br />

Che avessi dei soldi da<br />

parte era vero. E non certo<br />

grazie al mio lavoro, ma<br />

perché, avendo prematuramente<br />

perso entrambi i genitori,<br />

avevo ereditato un<br />

discreto gruzzolo e qualche<br />

immobile.<br />

Non si trattava ovviamente<br />

di una ricchezza immensa,<br />

ma a Davide, semplice<br />

commesso nel negozio della<br />

sorella, sembrava tale. Quindi,<br />

inscenando un folle amore<br />

per me, decise di mettere<br />

le mani sui miei averi con il<br />

matrimonio.<br />

Ma questo lo avrei capito<br />

troppo tardi, quando ormai<br />

ero sua moglie.<br />

Lo rimasi per quasi cinque<br />

anni, soffrendo le pene<br />

dell’inferno, perché ben<br />

presto mi accorsi che Davide<br />

mi tradiva con una leggerezza<br />

sconcertante.<br />

Esasperata, pensai più<br />

volte di lasciarlo. Ma, nonostante<br />

tutto, lo amavo e<br />

bastava che mi dicesse che<br />

ero io l’unica donna davvero<br />

importante della sua vita,<br />

per perdonarlo.<br />

Ma quando fu lui a lasciare<br />

me… be’, quello fu un<br />

brutale colpo basso che davvero<br />

non mi sarei aspettata.<br />

L’avevo vista più di una<br />

volta, passando da lui in<br />

negozio per salutarlo. Davide<br />

me l’aveva anche presentata:<br />

si chiamava Leslie.<br />

Era un’americana sui cinquant’anni<br />

che, da giovane,<br />

doveva essere stata splendida,<br />

e non si poteva dire<br />

che non lo fosse ancora, anche<br />

se la sua bellezza, adesso,<br />

era opera di un sapiente<br />

chirurgo estetico.<br />

Che avesse quattrini a palate<br />

era più che evidente: indossava<br />

solo capi firmati e<br />

gioielli da capogiro.<br />

— Leslie è la mia migliore<br />

cliente, — diceva Davide,<br />

tutto contento. — Viene<br />

quasi ogni giorno e spende<br />

sempre una fortuna.<br />

— Sarà innamorata di te,<br />

— commentavo io, ridendo.<br />

Mai mi sarebbe passato<br />

per la mente che Davide<br />

potesse cedere al fascino<br />

di Leslie, anzi del suo denaro.<br />

Invece, accadde proprio<br />

questo. Dall’oggi al domani,<br />

il mio consorte mi lasciò<br />

per la ricca e matura americana,<br />

che, evidentemente,<br />

gli aveva promesso una vita<br />

da nababbo.<br />

Il nostro non era certo<br />

stato un matrimonio felice,<br />

eppure quell’abbandono<br />

mi fece precipitare nella depressione.<br />

Ero a terra, sempre<br />

giù di morale. E Barbara<br />

anche in quell’occasione<br />

mi fu vicina con l’affetto di<br />

una sorella. Le ci vollero<br />

molti mesi per riportarmi<br />

pazientemente a galla dai<br />

fondali bui nei quali stavo<br />

annegando.<br />

In buona sostanza, dovevo<br />

alla mia amica una nuova<br />

vita serena e un nuovo<br />

equilibrio; da allora, infatti,<br />

ed erano trascorsi quasi<br />

dieci anni, ero riuscita a tenermi<br />

lontano dalle trappole<br />

amorose.<br />

Ero immensamente grata<br />

a Barbara per il mio stato di<br />

single felice. Come potevo,<br />

quindi, rifiutarmi di cucinare<br />

per lei, in occasione della<br />

sua festa? Quello era il<br />

mio modo per sdebitarmi,<br />

visto che la mia amica non<br />

era mai venuta a piangere<br />

sulla mia spalla per amore.<br />

Giovanissima, infatti, aveva<br />

avuto la fortuna di sposare<br />

un uomo adorabile e perfetto<br />

come Geraldo.<br />

Anche in quell’occasione,<br />

quindi, quando arrivò il<br />

momento, mi misi all’opera.<br />

Arrivai alla data fatidica<br />

che ero stravolta. Eravamo<br />

a luglio e faceva molto caldo.<br />

Ricordo che, mescolando,<br />

impastando e infornando,<br />

lanciavo rabbiose invettive<br />

contro Barbara.<br />

68 Intimità


— Ma, insomma, con tutti<br />

i soldi che guadagna Geraldo,<br />

ti potresti anche permettere<br />

un catering, invece<br />

di schiavizzare me! — brontolavo.<br />

Però, conoscevo la risposta<br />

che mi avrebbe dato, se<br />

mi avesse sentito: — Nessuno<br />

sa cucinare come te, Annalisa!<br />

Sei la cuoca migliore<br />

che conosca.<br />

E allora continuavo a<br />

mescolare, impastare e infornare…<br />

Il giorno della festa, nel<br />

tardo pomeriggio, passò a<br />

prendermi Geraldo, con un<br />

furgone della sua ditta, perché<br />

non sarei mai riuscita a<br />

far entrare tutte quelle cibarie<br />

nella mia utilitaria.<br />

E quando raggiungemmo<br />

la loro bella villa… Barbara,<br />

invece di ringraziarmi, si<br />

arrabbiò con me.<br />

— Ma come ti sei conciata?<br />

Arrivi alla mia festa in<br />

jeans e maglietta e senza un<br />

filo di trucco? Non sei mica<br />

Cenerentola...<br />

— Veramente… io… —<br />

mormorai, stanchissima.<br />

— Vieni immediatamente<br />

di sopra, ti sistemo a dovere!<br />

— ordinò perentoria.<br />

M i portò in quello<br />

che, più che il suo bagno,<br />

era un elegante boudoir,<br />

dove mi truccò e mi raccolse<br />

i capelli in un’elaborata<br />

acconciatura. Infine,<br />

spalancò le ante del suo<br />

gigantesco armadio, affinché<br />

scegliessi un abito da<br />

sera. Poiché non mi sapevo<br />

decidere, lo fece lei per<br />

me, optando per un abito di<br />

chiffon color corallo.<br />

— Valorizzerà il tuo fascino<br />

mediterraneo, — disse.<br />

— Ti starà a meraviglia!<br />

Provai un brivido: erano<br />

quasi le identiche parole<br />

con le quali Davide mi aveva<br />

convinto ad acquistare<br />

quel pigiama di seta, un<br />

secolo prima, dando inizio<br />

così alla mia disfatta…<br />

Barbara notò la mia<br />

espressione sgomenta, ricordò<br />

l’episodio, che naturalmente<br />

le avevo raccontato,<br />

e scoppiò a ridere.<br />

— Dai, su! Ti garantisco<br />

che non incontrerai persone<br />

come Davide alla mia festa:<br />

ho invitato tutta gente<br />

per bene!<br />

Così, mi rassegnai a indossare<br />

quella nuvola color corallo,<br />

che peraltro mi stava<br />

davvero benissimo.<br />

La festa ebbe inizio e, subito,<br />

gli ospiti fecero onore<br />

al ricco buffet, complimentandosi<br />

con la padrona di<br />

casa. Ma Barbara non volle<br />

attribuirsi alcun merito e ripeteva<br />

a tutti che quelle delizie<br />

erano opera mia.<br />

A un tratto, mi trovai davanti<br />

a un tipo, con un piatto<br />

stracolmo tra le mani, che<br />

smise di mangiare e prese a<br />

fissarmi.<br />

— Tu sei Lucia, giusto? —<br />

chiese poi.<br />

— Veramente, lei è la mia<br />

amica Annalisa… — intervenne<br />

Barbara, che era accanto<br />

a me.<br />

— E tu sei... Renzo! —<br />

esclamai io con un sorriso.<br />

— Ma no, si chiama Vittorio…<br />

— disse Barbara,<br />

sconcertata. — E lavora con<br />

Geraldo.<br />

Non le badammo: lui si affrettò<br />

a posare il piatto per<br />

stringermi a sé e io mi lasciai<br />

abbracciare. Poi tornammo<br />

a guardarci e di nuovo ad<br />

abbracciarci… stretti stretti,<br />

con grande affetto.<br />

— A quanto pare, vi conoscete,—<br />

osservò Barbara<br />

a quel punto.<br />

— Be’… si può dire che ci<br />

conoscevamo… — le rispose<br />

lui. — Ma quanto tempo<br />

fa? — mi domandò.<br />

Feci un rapido calcolo.<br />

— Devono essere passati<br />

almeno trent’anni.<br />

Lui sorrise divertito.<br />

— Un fatto è indiscutibile,<br />

— replicò. — Non siamo<br />

troppo cambiati se ci<br />

siamo immediatamente riconosciuti.<br />

— Già... Però è anche vero<br />

che la nostra è stata una<br />

splendida amicizia. Di più,<br />

un autentico sodalizio! —<br />

ribattei.<br />

E raccontai a Barbara<br />

che si trattava del mio<br />

vecchio amico incontrato<br />

in crociera di cui le avevo<br />

parlato tante volte.<br />

— Ma allora vi lascio ai<br />

vostri ricordi… — commentò<br />

lei, pronta a raggiungere<br />

altri ospiti.<br />

E di ricordi in comune ne<br />

avevamo davvero tanti, Vittorio<br />

e io.<br />

A quel punto ci sedemmo<br />

vicini e li rispolverammo,<br />

con grande allegria e<br />

anche con un filo di nostalgia<br />

per quel nostro passato<br />

ormai tanto lontano…<br />

Tutto era iniziato l’estate<br />

dei miei diciassette anni<br />

con… un viaggio che sapeva<br />

di punizione. Ogni anno,<br />

d’estate, i miei genitori trascorrevano<br />

le loro vacanze<br />

in crociera; io, invece, andavo<br />

al mare, a casa di mia<br />

nonna, dove godevo di una<br />

libertà assoluta, avevo molti<br />

amici e mi divertivo alla<br />

follia. Ma non quell’anno:<br />

rimandata in greco e matematica,<br />

non meritavo di<br />

divertirmi. I miei, dunque,<br />

decisero che sarei andata in<br />

crociera con loro.<br />

Misi musi lunghi a non<br />

finire. Quella vacanza che<br />

prevedeva visite a musei e<br />

a siti archeologici mi faceva<br />

orrore. Ma non ci fu nulla da<br />

fare: dovetti partire.<br />

Salpammo da Venezia<br />

e i primi giorni mi annoiai<br />

a morte. Fui trascinata per<br />

ore e ore tra antiche rovine<br />

greche di cui non solo non<br />

m’importava nulla, ma che<br />

odiavo perché mi ricordavano<br />

la scuola. Atene, Sparta,<br />

Rodi mi davano la nausea.<br />

Per non parlare della vita a<br />

bordo: una barba totale!<br />

— Smetti di fare quella<br />

faccia da funerale! Dopotutto<br />

sei in vacanza! — mi<br />

rimproveravano i miei.<br />

— Ma se i nostri compagni<br />

di viaggio sono tutti<br />

“matusa”! — protestavo.<br />

L’età media dei turisti<br />

era attorno alla quarantina,<br />

ma a me parevano tutti<br />

vecchietti.<br />

Poi, un giorno, incrociai<br />

un mio coetaneo: Vittorio,<br />

appunto. Nessuno dei due<br />

sapeva spiegarsi come mai<br />

non ci fossimo incontrati<br />

prima, ma da allora tutto<br />

cambiò e quella noiosissima<br />

crociera si trasformò per me<br />

in divertimento puro!<br />

Vittorio mi convinse a<br />

partecipare ai giochi, alle<br />

cacce al tesoro, ai balli in<br />

maschera, che fino a quel<br />

momento avevo snobbato.<br />

E proprio uno di questi ci<br />

vide vincitori assoluti!<br />

— Come ci travestiamo,<br />

stasera? — mi aveva chiesto<br />

Vittorio quel pomeriggio.<br />

— Da pirati, con un fazzoletto<br />

in testa e la benda su<br />

un occhio, — gli avevo proposto.<br />

— O da antichi romani,<br />

avvolti nelle lenzuola che<br />

abbiamo in cabina.<br />

— Banale. Scontato. Si<br />

vestiranno così tutti quanti.<br />

Ho una proposta migliore!<br />

Saremo due selvaggi!<br />

Galvanizzati da quell’idea,<br />

avevamo tirato fuori<br />

tutta la nostra fantasia: scesi<br />

nella stiva, avevamo chiesto<br />

a un marinaio che ci regalasse<br />

due grandi sacchi di<br />

iuta, quelli per le patate, ai<br />

quali avevamo praticato tre<br />

aperture: una per la testa<br />

e le altre per le braccia, ci<br />

eravamo stretti in vita due<br />

pezzi di corda come cintura,<br />

poi, risaliti nella mia cabina,<br />

ci eravamo dipinti a strisce<br />

la faccia con i miei ombretti<br />

colorati e io mi ero cotonata<br />

i capelli, piuttosto lunghi,<br />

in modo che stessero tutti<br />

in piedi. Il tocco finale lo<br />

avevano dato due souvenir,<br />

acquistati dai suoi genitori:<br />

una specie di lancia, brandi-<br />

Intimità 69


Come 30 anni fa<br />

ta da Vittorio, e un orribile,<br />

piccolo coccodrillo di plastica,<br />

che io tenevo in braccio<br />

a mo’ di cucciolo.<br />

Quella sera, quando ci<br />

presentammo così al pubblico,<br />

esplose un applauso fragoroso,<br />

tanto che vincemmo<br />

il primo premio!<br />

E questo sancì definitivamente<br />

la nostra amicizia,<br />

che rimase tale anche<br />

dopo la crociera, visto che<br />

scoprimmo di abitare nella<br />

stessa città.<br />

Quello successivo fu un<br />

periodo allegro e triste insieme…<br />

perché Vittorio e<br />

io eravamo sempre perdutamente<br />

innamorati delle<br />

persone sbagliate.<br />

Purtroppo, tutto questo<br />

ebbe fine un anno e mezzo<br />

dopo, quando il padre di<br />

Le più belle<br />

vicende d’AMORE<br />

❤ Al cuore non si sfugge<br />

❤ Incontro inaspettato<br />

❤ Un legame d’acciaio<br />

✔ L’oroscopo<br />

di Benedetta<br />

Van Wood<br />

✔ Che cosa sogni?<br />

✔ Filo diretto<br />

con i Tarocchi<br />

UN ROMANZO DA RACCOGLIERE<br />

Eravamo così intenti a parlare<br />

che non ci accorgemmo che<br />

tutti gli altri se n’erano andati<br />

GIOCHI<br />

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Vittorio ebbe una promozione<br />

e fu trasferito in una<br />

città a più di cinquecento<br />

chilometri dalla nostra.<br />

Per un curioso gioco del<br />

destino, la sua partenza coincise<br />

con un altro ballo in maschera.<br />

Era Carnevale, Vittorio<br />

e io eravamo stati invitati<br />

a una festa e dovevamo pensare<br />

a come travestirci.<br />

Ma in quell’occasione fui<br />

io a decidere.<br />

— Tu sarai Renzo Tramaglino<br />

e io Lucia Mondella.<br />

Vittorio indossò un paio di<br />

pantaloni alla zuava, pesanti<br />

scarponi, una camicia con le<br />

maniche a sbuffo, un cappellaccio<br />

a tesa larga e un mantello<br />

di panno. Io fui più precisa<br />

nei dettagli. Nei capelli<br />

raccolti sulla nuca, infilai<br />

gli aghi da calza di mia nonna,<br />

a formare una raggiera.<br />

Scelsi una camicetta di pizzo<br />

bianco, una lunga gonna<br />

dalla quale spuntavano calze<br />

rigorosamente rosse e indossai<br />

scarpe basse. A scuola<br />

avevo letto I promessi sposi<br />

con una certa attenzione…<br />

Quella sera, parcheggiata<br />

l’automobile, percorremmo<br />

un tratto a piedi per raggiungere<br />

il luogo della festa.<br />

Lungo il tragitto ci imbattemmo<br />

in due ragazzi che<br />

esclamarono ridendo:<br />

— Guarda, Renzo e Lucia!<br />

Ci guardammo soddisfatti:<br />

evidentemente, i nostri<br />

costumi erano perfetti.<br />

Peccato che quella serata<br />

fosse l’ultima per noi. Il giorno<br />

dopo, Vittorio sarebbe<br />

partito con la sua famiglia.<br />

Quando mi riaccompagnò<br />

a casa, ci abbracciammo, tristissimi<br />

e con una gran voglia<br />

di piangere.<br />

— Ci rivedremo, te lo prometto!<br />

— mi disse.<br />

— Ci conto! — gli risposi.<br />

Ma avevo un groppo in gola<br />

perché, in realtà, sentivo<br />

che la vita ci stava separando<br />

definitivamente.<br />

Rammentammo tutto<br />

questo e molto altro ancora<br />

quella sera, a casa di Barbara.<br />

E non la finivamo più di<br />

parlare. Vittorio, che era un<br />

ingegnere, mi spiegò di essere<br />

tornato definitivamente<br />

in città da qualche mese<br />

e, quando gli raccontai del<br />

mio disastroso matrimonio,<br />

mi disse che anche lui aveva<br />

un’amara vicenda matrimoniale<br />

alle spalle… Parlavamo,<br />

parlavamo e neppure ci<br />

accorgemmo che, un po’ alla<br />

volta, tutti gli altri invitati se<br />

n’erano andati.<br />

Fu Barbara che ce lo fece<br />

notare quando ci raggiunse<br />

in un angolo del giardino.<br />

— Per me, potete restare<br />

qui anche tutta la notte, —<br />

ci disse ridendo. — Ma sono<br />

passate da un pezzo le due<br />

e io vado a letto. Raggiungo<br />

Geraldo, che sta già dormendo…<br />

— Oddio! Non ci siamo<br />

accorti che era così tardi…<br />

Io sono venuta qui col suo<br />

furgone! — esclamai preoccupata.<br />

— E adesso chi mi<br />

riaccompagna a casa?<br />

— Io, naturalmente, —<br />

disse Vittorio. — È colpa<br />

mia se hai fatto le ore piccole<br />

a furia di ricordi e chiacchiere!<br />

Poco dopo, ci salutammo<br />

davanti al portone di<br />

casa mia.<br />

— Ci rivedremo, te lo<br />

prometto! — mi disse, come<br />

trent’anni prima. E sorridendo<br />

aggiunse: — Anzi,<br />

stavolta te lo assicuro!<br />

— Ci conto! — gli risposi,<br />

ma senza groppo in gola.<br />

Sapevo bene che ci saremmo<br />

rivisti, e molto presto…<br />

— Domani sera ti andrebbe<br />

bene? — mi chiese,<br />

infatti, lui.<br />

— Perfetto…<br />

Nei giorni e nelle settimane<br />

successive il destino<br />

volle dimostrarci che c’è<br />

un tempo per tutte le cose.<br />

Se trent’anni prima era stato<br />

il momento giusto per la<br />

nostra bellissima amicizia,<br />

adesso era invece arrivato<br />

quello dell’amore.<br />

Una storia meravigliosa<br />

e dolcissima, la nostra, che<br />

aveva fondato le basi su un<br />

lontano sodalizio e ora si avviava<br />

sicura verso il futuro…<br />

Ci sposammo un anno più<br />

tardi. Il prete non era un don<br />

Abbondio e nessun don Rodrigo,<br />

con i suoi bravi, intervenne<br />

a contrastare le nozze.<br />

Ormai, non eravamo più<br />

Renzo e Lucia, ma soltanto<br />

Vittorio e Annalisa, un uomo<br />

e una donna perdutamente<br />

e felicemente innamorati…<br />

Annalisa T.<br />

70 Intimità


VITA VERA<br />

Quando c’è l’amore<br />

Lui si chiamava Massimo,<br />

aveva otto anni<br />

più di me ed era il<br />

mio padrone di casa.<br />

Lo conobbi quando<br />

da Napoli mi trasferii<br />

a Roma per frequentare gli<br />

ultimi due anni di università.<br />

Il primo anno avevo<br />

fatto la pendolare con il<br />

treno, riuscendo a seguire<br />

molto poco.<br />

Massimo era bello, intelligente<br />

e molto affascinante.<br />

Fu lui ad attaccare discorso<br />

un giorno in una tavola<br />

calda, vicino alla mia<br />

facoltà. Era solo, si era seduto<br />

allo stesso tavolo dove<br />

stavo mangiando insieme<br />

a una compagna di<br />

corso ed, evidentemente,<br />

...si possono superare le prove<br />

più ardue, ne sono convinta.<br />

Sostenuta dalla sua forza,<br />

ho vinto tante sfide, trovando<br />

finalmente la serenità<br />

aveva ascoltato la nostra<br />

conversazione.<br />

— Scusa se mi intrometto,<br />

ma ho sentito che cerchi<br />

una stanza in affitto, —<br />

disse a un certo punto, sfoderando<br />

il suo smagliante<br />

sorriso.<br />

— Hai sentito bene, ma<br />

non posso pagare cifre<br />

molto alte e, dato che giro<br />

con i mezzi, non posso<br />

nemmeno stare troppo<br />

lontana dall’università. Lo<br />

so, pretendo molto, ma sono<br />

caparbia e, prima o poi,<br />

troverò quello che cerco,<br />

— risposi sincera.<br />

— Ho un appartamento<br />

di tre stanze, più cucina<br />

abitabile e servizi; due<br />

sono già occupate, ma la<br />

terza si è appena liberata,<br />

se vuoi vederla chiamami.<br />

Non è molto grande, ma<br />

costa poco: duecento euro<br />

mensili, più le spese condominiali<br />

che però si dividono<br />

per tre, — spiegò,<br />

porgendomi un biglietto<br />

da visita.<br />

Tre giorni dopo lo chiamai<br />

e fissammo un appuntamento.<br />

Scoprii così che<br />

lui viveva lì, occupando<br />

una stanza, l’altra era di un<br />

ragazzo che veniva a Roma<br />

solo tre giorni a settimana.<br />

La camera libera era piccola,<br />

ma aveva un grazioso<br />

balconcino con delle piantine<br />

e una sedia a dondolo.<br />

Istintivamente, mi andai a<br />

sedere lì. La vista sui tetti<br />

Intimità 71


Quando c’è l’amore<br />

di Roma era incantevole e<br />

mi conquistò all’istante.<br />

— Giovanna studiava<br />

sempre lì, — mi confidò<br />

Massimo. — Diceva che<br />

era il posto migliore dove<br />

concentrarsi...<br />

Avevo notato un certo<br />

rammarico nel tono con<br />

cui me lo aveva detto, tanto<br />

che mi incuriosii.<br />

— E come mai se n’è andata?<br />

Ebbi la sensazione che<br />

a quella domanda lui si irrigidisse,<br />

ma non vi diedi<br />

peso perché Massimo si affrettò<br />

a rispondere che si<br />

era laureata ed era tornata<br />

a casa sua, a Salerno.<br />

Presi in affitto la camera<br />

senza pensarci un attimo.<br />

E, tempo cinque mesi, caddi<br />

nella sua rete...<br />

Massimo era dolce, premuroso,<br />

divertente, l’uomo<br />

che tutte le donne sognano.<br />

Innamorarmi di lui fu<br />

semplice, troppo semplice.<br />

Nonostante vivessimo<br />

insieme, in realtà non lo<br />

conoscevo, o meglio, conoscevo<br />

solo quello che<br />

lui mi voleva mostrare.<br />

Giunsi al traguardo della<br />

laurea triennale.<br />

In occasione della festa<br />

che mi organizzarono<br />

amici e parenti a Napoli,<br />

lo presentai ai miei genitori<br />

e Massimo mi sorprese<br />

perché, durante il pranzo,<br />

annunciò davanti a tutti<br />

che in autunno ci saremmo<br />

sposati. Rimasi spiazzata<br />

perché non me lo aveva<br />

chiesto prima e aveva<br />

dato per scontato la mia<br />

risposta affermativa, ma,<br />

ancora una volta, ero troppo<br />

felice e innamorata per<br />

interpretare quei segnali. I<br />

miei erano rimasti incantati<br />

da Massimo, non facevano<br />

che dirmi quanto fossi<br />

fortunata e così anch’io me<br />

ne convinsi.<br />

Ci sposammo nella mia<br />

città, fu lui a insistere per<br />

fare il ricevimento di nozze<br />

nel Monastero di Santa<br />

Chiara.<br />

— Voglio che i nostri<br />

ospiti ricordino per sempre<br />

questo matrimonio,<br />

sarà un momento magico.<br />

E tu sarai la mia regina!<br />

Aveva ragione perché in<br />

quel chiostro maiolicato il<br />

tempo sembrava essersi<br />

fermato. Ma qualcosa rovinò<br />

quella giornata...<br />

Una ragazza, che aveva<br />

più o meno la mia età,<br />

mi venne incontro proprio<br />

all’entrata della chiesa.<br />

Non la conoscevo, non<br />

sapevo chi fosse.<br />

— Non sposarlo, — mi<br />

disse, — te ne pentirai. È<br />

cattivo…<br />

Ero atterrita. Chi era<br />

quella ragazza? Perché veniva<br />

a dirmi quelle cose su<br />

Massimo proprio il giorno<br />

del nostro matrimonio?<br />

— Scappa, finché sei in<br />

tempo! — insisté, poi si accorse<br />

che lui l’aveva notata<br />

e ci stava raggiungendo e,<br />

senza dirmi altro, si allontanò<br />

veloce.<br />

— Che voleva quella?<br />

— Vidi l’ira nei suoi occhi,<br />

evidentemente la conosceva.<br />

— Niente, — risposi, temendo<br />

di irritarlo ulteriormente,<br />

— farci gli auguri,<br />

— mentii.<br />

Lui non fece altri commenti,<br />

mi prese sottobraccio<br />

e ci incamminammo<br />

verso la chiesa, ma ormai<br />

l’incanto era irrimediabilmente<br />

spezzato e la paura<br />

si era insinuata nel mio<br />

cuore.<br />

Come viaggio di nozze<br />

andammo per una settimana<br />

a Capri, ma già dal primo<br />

giorno qualcosa cambiò<br />

in lui. Era come se il<br />

fatto di avermi sposato gli<br />

concedesse il diritto di disporre<br />

di me come voleva.<br />

Nei mesi seguenti la situazione<br />

non fece che peggiorare:<br />

lui pretendeva di<br />

comandarmi a bacchetta e,<br />

se per caso non lo facevo,<br />

alzava le mani; salvo poi<br />

chiedermi scusa, giurando<br />

e spergiurando che non lo<br />

avrebbe fatto mai più.<br />

Continuavo a ripensare<br />

alla ragazza che si era presentata<br />

in chiesa e, solo dopo<br />

parecchio tempo, venni<br />

a sapere che era Giovanna,<br />

la ragazza che aveva vissuto<br />

con lui prima di me,<br />

quella che se n’era andata<br />

senza preavviso. Era venuta<br />

a sapere da conoscenti<br />

comuni, dei miei cugini di<br />

Salerno, del mio matrimonio<br />

con Massimo. Avrei voluto<br />

parlarle, confrontarmi<br />

con lei, ma non trovai mai<br />

il coraggio di rintracciarla.<br />

Vissi tre anni vicino a<br />

lui, tre anni da incubo.<br />

Massimo era come il dottor<br />

Jekyll e mister Hyde, in<br />

certi momenti era l’uomo<br />

più dolce e premuroso della<br />

terra, in altri un mostro<br />

senza cuore.<br />

Una sera accadde l’irreparabile.<br />

Feci tardi per<br />

una riunione al lavoro e,<br />

quando tornai a casa, lui,<br />

pensando che l’avessi tradito,<br />

mi massacrò di botte<br />

spezzandomi un braccio. E,<br />

come sempre, dopo avermi<br />

chiesto perdono mi portò<br />

in ospedale. Ma quella<br />

volta, quando l’infermiera<br />

chiamò il poliziotto di turno,<br />

dissi la verità e lo denunciai.<br />

Non tornai più nel nostro<br />

appartamento, mi rifugiai<br />

a casa di una collega,<br />

ma Massimo non si dava<br />

per vinto, mi faceva la<br />

posta sotto il portone, mi<br />

telefonava di continuo e,<br />

nonostante non rispondessi<br />

alle sue chiamate, insisteva.<br />

Mi rivolsi a un avvocato<br />

che ottenne subito un<br />

ordine di allontanamento,<br />

a cui seguì la separazione.<br />

Ma io continuavo ad aver<br />

paura, non riuscivo più a<br />

uscire di casa perché temevo<br />

di incontrarlo per la<br />

strada. Quella non era più<br />

vita...<br />

Così, visto che lavoravo<br />

in un grande istituto bancario,<br />

decisi di chiedere<br />

il trasferimento, qualsiasi<br />

posto andava bene per<br />

me, non avrei sollevato<br />

obiezioni. E la meta che mi<br />

proposero fu Bressanone.<br />

Non ero mai stata sulle<br />

Alpi, le uniche montagne<br />

che conoscevo erano<br />

il Gran Sasso e la Majella.<br />

Quando arrivai, rimasi<br />

incantata dalla bellezza<br />

di quei posti. Mi sembrava<br />

persino di aver cambiato<br />

nazione, lì tutto era<br />

più semplice, più ordinato.<br />

Presi casa e mi adattai subito<br />

alla nuova realtà.<br />

Nella nuova filiale erano<br />

tutti molto discreti e io<br />

lo apprezzavo. Avevo bisogno<br />

di calma e tranquillità<br />

per ritrovare il mio equilibrio,<br />

e fu quello che ottenni.<br />

In montagna l’inverno<br />

era lungo e freddo. Io<br />

non sapevo sciare, ma tutta<br />

quella neve mi piaceva,<br />

rendeva il paesaggio qualcosa<br />

di magico.<br />

— Cristina, che cosa fai<br />

domani sera? — mi chiese<br />

un giorno Gustav, un mio<br />

collega.<br />

Lo guardai sorpresa perché<br />

era un tipo poco loquace.<br />

— Nulla di speciale, perché?<br />

— Dopo la nevicata di<br />

sabato hanno aperto le piste<br />

sul Monte Cavallo a Vipiteno,<br />

ti va di venire con<br />

me?<br />

Gli spiegai che io e gli sci<br />

non andavamo d’accordo e<br />

lui rise divertito.<br />

— L’avevo immaginato...<br />

In questi due anni non hai<br />

mai parlato una sola vol-<br />

72 Intimità


ta di sci, anche se dovresti<br />

imparare, è bellissimo e vivendo<br />

qui è un vero peccato<br />

non farlo. Se vuoi, mi<br />

offro come insegnante, —<br />

mi propose sorridendo. Poi<br />

aggiunse: — Quella che ti<br />

volevo proporre, comunque,<br />

è un’avventura sullo<br />

slittino, dieci chilometri di<br />

piste innevate. Di notte è<br />

strepitoso, saliamo alle sette<br />

con l’ovovia e poi scendiamo<br />

insieme. Devi solo<br />

metterti dei pantaloni<br />

impermeabili, una giacca<br />

a vento, guanti e doposci.<br />

Allo slittino penso io.<br />

L’idea mi tentava e alla<br />

fine gli dissi di sì.<br />

Fu una serata stupenda:<br />

ridemmo, scherzammo e<br />

tornammo a casa felici come<br />

due bambini. Da quel<br />

momento, Gustav iniziò<br />

a farmi conoscere la vera<br />

montagna. Mi portò a fare<br />

passeggiate con le ciaspole<br />

sulla neve fresca, mi insegnò<br />

ad andare con gli sci di<br />

fondo lungo i sentieri che<br />

si perdevano nei boschi e,<br />

in estate, raggiungevamo<br />

con belle passeggiate malghe<br />

e alpeggi.<br />

Gustav non mi forzava<br />

mai a fare qualcosa, lasciava<br />

che fossi io a chiedergli<br />

di insegnarmela. Con la<br />

sua dolcezza e le sue attenzioni<br />

riuscì a farmi superare<br />

la paura nei confronti<br />

degli uomini che Massimo<br />

mi aveva purtroppo lasciato<br />

in eredità. Il nostro<br />

era un rapporto platonico,<br />

fatto di stima, affetto e di<br />

grandi affinità.<br />

Ricordo quel primo anno<br />

insieme con tenerezza,<br />

mi aspettavo che lui si facesse<br />

avanti, ma Gustav<br />

era sempre molto rispettoso.<br />

Non si spingeva mai oltre<br />

un casto bacio. Non mi<br />

posi il problema e, quando<br />

ottenni il divorzio e lui mi<br />

chiese di sposarlo, accettai<br />

senza remore.<br />

Con le sue attenzioni<br />

e la sua dolcezza, Gustav riuscì<br />

a liberarmi dalle paure<br />

nei confronti degli uomini<br />

Fu una cerimonia semplice<br />

in Comune, presenti<br />

solo i nostri genitori e i<br />

testimoni. Ma ancora una<br />

volta il destino mi giocò<br />

un brutto scherzo. La prima<br />

notte di nozze Gustav<br />

non riuscì a fare l’amore.<br />

— Io ti desidero con tutto<br />

me stesso, ti amo profondamente,<br />

ma non ce la<br />

faccio...<br />

E purtroppo non si trattava<br />

di una condizione momentanea...<br />

Lui era profondamente<br />

dispiaciuto e<br />

mortificato e io lo amavo<br />

troppo per arrendermi. Lo<br />

convinsi ad andare da un<br />

sessuologo.<br />

Gli esami a cui Gustav<br />

si sottopose sancirono che<br />

a livello clinico non c’erano<br />

problemi. “Ansia da<br />

prestazione” definì il suo<br />

problema il medico e ci<br />

diede una serie di esercizi<br />

per combatterla. Mi ricordo<br />

ancora che durante<br />

una seduta insistette<br />

con noi sull’importanza<br />

dell’“esserci” nel momento<br />

dell’atto e non nel dover<br />

“fare” a tutti i costi, ma<br />

con Gustav era una battaglia<br />

persa. Più lo specialista<br />

ci consigliava di seguire<br />

il nostro istinto, più lui<br />

si bloccava.<br />

Dopo quindici mesi passati<br />

in questo modo eravamo<br />

tutti e due in crisi. Quel<br />

matrimonio in bianco stava<br />

erigendo fra di noi una<br />

barriera invisibile, ma invalicabile.<br />

— Così non ce la faccio<br />

più, ti voglio bene, ma sentirmi<br />

rifiutata è una sofferenza,<br />

— gli dissi un giorno<br />

e, di comune accordo, decidemmo<br />

di prenderci un<br />

periodo di riflessione.<br />

Per la seconda volta, il<br />

mondo mi era crollato addosso...<br />

Affittai una piccola casa<br />

alla periferia di Bressanone<br />

e mi trasferii lì. Ma<br />

dopo poco capii che quella<br />

separazione non era<br />

una soluzione. Stavo male<br />

perché Gustav mi mancava;<br />

mi ritrovavo a pensare<br />

con nostalgia a tutto quello<br />

che avevamo fatto insieme:<br />

alle nostre passeggiate,<br />

alle cene in cui commentavamo<br />

gli avvenimenti della<br />

giornata, al semplice piacere<br />

di guardare un film<br />

in tv sotto le coperte... Mi<br />

mancava la nostra vita in<br />

comune e scoprii che anche<br />

per lui era così.<br />

Decidemmo di riprovare,<br />

questa volta supportati<br />

da un bravo analista. Una<br />

volta alla settimana ci andavamo<br />

insieme e un’altra<br />

ognuno per conto suo.<br />

Dal punto di vista sessuale,<br />

però, la situazione non migliorava.<br />

Mi rendevo conto<br />

che per lui la situazione<br />

stava diventando estremamente<br />

angosciante, non<br />

me lo diceva ma lo si intuiva<br />

dal fatto che la sera<br />

rimandava sempre il momento<br />

di coricarsi, aspettava<br />

che io crollassi addormentata<br />

per raggiungermi<br />

a letto. Allora decisi di affrontarlo.<br />

— Non possiamo continuare<br />

così, — gli dissi, —<br />

prima ci divertivamo, eravamo<br />

felici, adesso la nostra<br />

vita sta diventando<br />

un incubo, hai addirittura<br />

paura a venire a letto con<br />

me...<br />

Gustav abbassò lo sguardo,<br />

umiliato e infelice.<br />

— È perché so quanto<br />

per te sia importante…<br />

— Me ne farò una ragione,<br />

ma non voglio più vederti<br />

così, — replicai decisa.<br />

— Ma tu volevi dei figli…<br />

— obiettò ancora.<br />

— Li possiamo sempre<br />

adottare. Siamo giovani,<br />

possiamo intraprendere<br />

questo cammino.<br />

Vidi il suo viso illuminarsi.<br />

— Sei sicura che per te<br />

andrebbe bene lo stesso?<br />

Annuii. Il sentimento<br />

che ci legava andava ben<br />

oltre il sesso e io non volevo<br />

rinunciare a lui.<br />

Iniziammo le pratiche per<br />

l’adozione, presentammo<br />

la domanda e cominciammo<br />

l’iter con gli psicologi<br />

che dovevano indagare<br />

sulle motivazioni che ci<br />

avevano spinto a prendere<br />

quella decisione. Gustav e<br />

io, pur essendo sotto esame,<br />

non eravamo mai stati<br />

così sereni. Ci sentivamo<br />

un tutt’uno, una roccia<br />

pronta a reggere qualsiasi<br />

urto. Forse proprio perché<br />

non si sentiva più pressato,<br />

Gustav era diventato<br />

più affettuoso, la sera era<br />

lui a chiamarmi a letto, mi<br />

stringeva forte e mi copriva<br />

di baci.<br />

— Sono l’uomo più fortunato<br />

del mondo, — mi<br />

diceva accarezzandomi<br />

dolcemente i capelli, —<br />

lo so che non merito tutto<br />

questo, ma non smetterò<br />

mai di ringraziarti.<br />

Quando finalmente arrivò<br />

l’ordinanza in cui si<br />

affermava che l’indagine<br />

aveva dato esito positivo<br />

e che si poteva dare il via<br />

all’affidamento preadottivo,<br />

andammo fuori a cena<br />

per festeggiare.<br />

Era arrivata l’estate e<br />

Gustav insistette per portarmi<br />

a mangiare in un ri-<br />

Intimità 73


fugio. Io adoravo quel luogo<br />

perché da lassù avevo la<br />

sensazione di poter toccare<br />

le stelle. Lasciata la strada<br />

principale, ci inerpicammo<br />

lungo i tornanti di montagna.<br />

Quando arrivammo<br />

mi strinsi nel golf di lana<br />

cotta. Nonostante la stagione,<br />

la sera faceva fresco.<br />

Davanti a noi si apriva<br />

un panorama magnifico<br />

e, ogni volta che osservavo<br />

quelle cime maestose,<br />

mi emozionavo e pensavo<br />

a come fosse strana e imprevedibile<br />

la vita, a come<br />

avesse portato me, una napoletana,<br />

a vivere lassù fra<br />

le montagne.<br />

Gustav mi abbracciò e<br />

mi baciò delicatamente<br />

Quando c’è l’amore<br />

A poco a poco quel piccolo<br />

tesoro tanto bisognoso<br />

d’affetto entrò nei nostri cuori<br />

facendoli suoi...<br />

sulle labbra, poi mi disse:<br />

— Andiamo dentro, altrimenti<br />

non ci tengono<br />

il tavolo, — e prendendomi<br />

per mano mi condusse<br />

all’interno.<br />

Quella sera era euforico<br />

e ordinò una bottiglia<br />

di ottimo vino bianco per<br />

festeggiare.<br />

— Tanto al ritorno guidi<br />

tu, — scherzò, pensando ai<br />

tornanti della strada.<br />

Mangiammo benissimo e<br />

finimmo in bellezza con un<br />

gelato con i lamponi caldi.<br />

Al ritorno eravamo tutti<br />

e due su di giri, e davvero<br />

guidai io perché Gustav<br />

non era in grado.<br />

Come entrammo in casa,<br />

lui richiuse la porta e<br />

mi strinse a sé. Cominciò<br />

a svestirmi lentamente,<br />

cercando le mie labbra,<br />

baciandomi con passione.<br />

Quella notte facemmo l’amore<br />

in modo totale, appagante.<br />

Non so se fu il<br />

vino o la gioia per quello<br />

che ci stava per accadere,<br />

ma qualcosa era successo<br />

e aveva sbloccato la situazione,<br />

come anni di analisi<br />

e terapie non erano riusciti<br />

a fare.<br />

Seguì un periodo di serenità<br />

e di grande attesa, fin<br />

quando l’assistente sociale<br />

ci chiamò per dirci che<br />

c’era un bambino per noi.<br />

Ci rendemmo subito disponibili,<br />

non desideravamo<br />

altro.<br />

Fulvio aveva sei anni, era<br />

molto spaventato, quasi<br />

quanto noi che temevamo<br />

di non essere all’altezza di<br />

quel compito meraviglioso.<br />

Ma, a poco a poco, riuscimmo<br />

a conquistare la sua fiducia<br />

e quel piccolo tesoro,<br />

tanto bisognoso di affetto,<br />

entrò nei nostri cuori facendoli<br />

suoi.<br />

Finalmente avevo realizzato<br />

i miei sogni: avevo un<br />

marito che mi amava, un figlio<br />

che adoravo e, in futuro,<br />

avremmo potuto avere<br />

altri figli. Che cosa potevo<br />

chiedere di più?<br />

Cristina C.<br />

IL PARERE DELLA PSICOLOGA<br />

LIBERARSI DAL GIOGO<br />

La storia di Cristina non è proprio una favola, ma<br />

per fortuna ha un lieto fine.<br />

Riuscire ad allontanarsi da un uomo violento non è<br />

cosa facile: le cronache purtroppo ce lo confermano<br />

troppo frequentemente. Il giogo che tiene legata<br />

una donna a uomini simili è fatto di paura, ricatti,<br />

umiliazioni e tanto disorientamento. In queste condizioni<br />

emotive ci si sente come un topolino in gabbia,<br />

le vie di scampo non si vedono o sembrano strade<br />

impercorribili. La doppiezza di questi uomini sconcerta<br />

e lascia impotenti: la gentilezza e l’amore assoluto<br />

sbandierato in alcuni momenti, il mostro cinico<br />

e impassibile che emerge in altri. Un aiuto esterno<br />

è spesso fondamentale per trovare la forza di spezzare<br />

il giogo: in ospedale l’infermiera e il poliziotto<br />

mettono Cristina davanti alla realtà e al bisogno<br />

di porre fine all’incubo. Lei trova così il coraggio di<br />

denunciare e di mettersi in salvo.<br />

RISORSE INDIVIDUALI E DI COPPIA<br />

Il destino, tuttavia, mette Cristina di fronte a un’altra<br />

prova: le difficoltà sessuali di Gustav e il timore<br />

di non poter avere figli. Una sfida di particolare<br />

rilevanza emotiva ed esistenziale. Cristina non si<br />

abbatte e riesce a dimostrare di essere una donna<br />

piena di risorse. Si potrebbe dire che là dove c’è<br />

vero amore le sfide si vincono, o comunque si affrontano<br />

raggiungendo mete soddisfacenti. Ma qui<br />

non c’è solo amore, bensì una forza individuale e<br />

di coppia che permette di individuare un’altra via<br />

d’uscita ai problemi. La nostra protagonista non deve<br />

scappare più da un mostro, ma dalle difficoltà di<br />

realizzare i propri progetti. Il rischio è di ridurre il<br />

rapporto a rancori reciproci, silenzi e lontananze.<br />

Molte coppie non reggono e l’amore viene soffocato<br />

dagli ostacoli che sbarrano il sentiero verso<br />

la realizzazione dei propri sogni. Affrontare difficoltà<br />

di questo tipo stanca, le forze vengono meno,<br />

e con esse anche la speranza si affievolisce.<br />

Come in una cascata, tutto precipita: aspirazioni,<br />

complicità, serenità, amore. Cristina e Gustav riescono<br />

invece a evitare questa caduta: come due<br />

scalatori provetti sanno che i sentieri che devono<br />

affrontare non sono né dritti né pianeggianti, ma<br />

percorrerli insieme dà loro la possibilità di scoprire<br />

nuovi paesaggi e percorsi alternativi per arrivare<br />

con successo alla meta.<br />

Monica Oriani - psicologa con formazione psicoanalitica e in psicoterapia breve strategica, svolge attività di counseling<br />

individuale, di coppia e della famiglia. Ha maturato esperienze professionali in settori differenti: da quello ospedaliero<br />

all’attività privata, dal lavoro clinico all’attività di ricerca scientifica. Grazie alle competenze in ambito artistico, arricchisce<br />

la pratica clinica con attività espressivo-creative. È iscritta all’Albo degli psicologi della Lombardia.<br />

74 Intimità


VITA VERA<br />

Mi ero solo illuso<br />

Sono pazzo di Ludovica da sempre. Ma lei non mi ha mai<br />

amato, né mi amerà mai. Devo guardare in faccia la realtà<br />

Oggi ho finito<br />

di lavorare<br />

prima<br />

del solito<br />

e non vedo<br />

l’ora di<br />

arrivare a casa. Guidare a<br />

quest’ora è quasi piacevole,<br />

c’è pochissimo traffico.<br />

E poi è una giornata splendida,<br />

non c’è neanche una<br />

nuvola in cielo, ma non fa<br />

troppo caldo e io, con la<br />

mente, sono già in vacanza.<br />

Non manca molto ormai,<br />

per fortuna! È stato un anno<br />

faticoso e sento davvero<br />

il bisogno di riposare un po’.<br />

Non vedo l’ora di partire<br />

per il mare insieme a Ludovica.<br />

Come da due anni<br />

a questa parte, andremo in<br />

un piccolo paese della Puglia,<br />

dove non c’è praticamente<br />

niente, se non il mare<br />

turchese e il rumore del<br />

vento. Abbiamo di nuovo<br />

preso in affitto la solita casetta<br />

bianca, solitaria. Il nostro<br />

rifugio estivo, ormai.<br />

Non amiamo i posti affollati,<br />

le vie piene di negozi, il<br />

rumore; siamo tipi tranquilli<br />

e, almeno in vacanza, vogliamo<br />

solo rilassarci. Del resto,<br />

già tutto l’anno siamo costretti<br />

a una corsa continua!<br />

Faccio un respiro profondo<br />

e mi sembra persino di<br />

poter sentire il profumo del<br />

mare. In quel luogo bellissimo<br />

e rilassante, Ludovica<br />

e io cerchiamo di tenere<br />

lontani pensieri e preoccupazioni.<br />

Ogni tanto occor-<br />

re staccare la spina, fa bene<br />

alla salute e allo spirito. E<br />

soprattutto, in questo momento,<br />

ho un bisogno assoluto<br />

di non avere paura del<br />

domani, almeno per qualche<br />

settimana.<br />

Ludovica è la donna perfetta:<br />

è bella, intelligente,<br />

curiosa, spiritosa, sensuale.<br />

E io sono pazzo di lei, lo sono<br />

da una vita intera.<br />

Il punto è che lei non mi<br />

ama con la stessa intensità.<br />

È per questo che mi sento<br />

Intimità 75


sempre come sospeso nel<br />

vuoto, come se dovessi cadere<br />

da un momento all’altro.<br />

Un funambolo che sta<br />

per perdere l’equilibrio.<br />

Una sensazione che non<br />

auguro a nessuno.<br />

Non posso dire che sia colpa<br />

di Ludovica, anzi, ho sempre<br />

saputo come stavano le<br />

cose. Purtroppo non sono riuscito<br />

a starle lontano, né a<br />

evitare di innamorarmi follemente<br />

di lei. D’altra parte mi<br />

rendo conto che non si può<br />

obbligare una persona a ricambiare<br />

i nostri sentimenti<br />

nel modo in cui vorremmo.<br />

So di essere un ripiego<br />

per Ludovica. Sono solo<br />

quello che l’ha aiutata a riprendersi<br />

dopo che Carlo le<br />

ha spezzato il cuore, quello<br />

che ha asciugato le sue lacrime,<br />

che ha fatto di tutto<br />

per conquistarla e farla innamorare.<br />

Ma che non ci è<br />

mai davvero riuscito.<br />

Certo, viviamo insieme<br />

da due anni e mezzo, ma sono<br />

consapevole che lei potrebbe<br />

lasciarmi da un momento<br />

all’altro.<br />

Di solito cerco di non pensarci<br />

e di godermi quello che<br />

la vita mi dà, giorno per giorno,<br />

anzi, attimo per attimo.<br />

Del resto, nessuno può davvero<br />

essere certo che sarà felice<br />

per tutta la vita: possono<br />

succedere talmente tante<br />

cose impreviste nell’esistenza<br />

di chiunque, che non<br />

avrebbe davvero senso preoccuparsi<br />

troppo del futuro.<br />

Lo so benissimo, ma in questi<br />

giorni ho mille dubbi che<br />

non riesco ad allontanare.<br />

Cerco di scacciarli concentrandomi<br />

su altro: il lavoro,<br />

le partite a calcetto con gli<br />

amici, i dettagli pratici della<br />

partenza per le vacanze<br />

ormai vicine... Eppure non<br />

Mi ero solo illuso<br />

So di essere stato un ripiego<br />

per lei e che potrebbe lasciarmi<br />

da un momento all’altro<br />

riesco a non togliermi certi<br />

pensieri dalla testa.<br />

È iniziato tutto qualche<br />

sera fa quando, proprio come<br />

oggi, sono arrivato a casa<br />

con un considerevole anticipo.<br />

Volevo proporre a Ludovica<br />

di andare a cena fuori,<br />

e pensavo che ne sarebbe<br />

stata felice, invece sembrava<br />

quasi infastidita dalla<br />

mia presenza. Continuava a<br />

chattare sul cellulare, “con le<br />

amiche” mi ha detto lei, senza<br />

specificare chi fossero. Ma<br />

sembrava tesa, nervosa. Digitava<br />

quasi raggomitolata<br />

su se stessa, come se volesse<br />

proteggere dal mio sguardo<br />

quello che stava scrivendo.<br />

Ho pensato immediatamente<br />

che stesse chattando<br />

con un uomo. Che avesse un<br />

amante. Ma non ho voluto<br />

indagare, non ho cercato di<br />

“sbirciare”, non ho fatto domande,<br />

ho preferito nascondermi<br />

dietro a un sorriso e<br />

andare a fare la doccia. La<br />

verità è che ho avuto paura:<br />

ho temuto che se le avessi<br />

chiesto spiegazioni, se avessi<br />

preteso di sapere il nome<br />

della persona che stava calamitando<br />

la sua attenzione,<br />

lei mi avrebbe rivelato<br />

di avere un altro e di volermi<br />

lasciare. E questo la dice<br />

lunga sul mio rapporto con<br />

Ludovica.<br />

Io la amo con tutto me<br />

stesso e farei qualsiasi cosa<br />

per averla sempre accanto a<br />

me. Non riesco proprio a farmi<br />

una ragione del fatto che<br />

lei non ricambi con la stessa<br />

intensità i miei sentimenti.<br />

Qualche volta mi sono illuso<br />

che mi amasse davvero,<br />

ma sono stati solo attimi<br />

sporadici, momenti di gioia<br />

quasi rubata. La mia realtà<br />

è piena dei suoi sguardi distratti<br />

e dei suoi sorrisi tirati.<br />

Anche piccoli momenti di<br />

dolcezza, certo, più concessioni<br />

che reali segni d’amore.<br />

Credo che mi voglia bene,<br />

che abbia bisogno di me,<br />

che mi sia grata per il mio<br />

amore incondizionato. Forse<br />

crede davvero di amarmi,<br />

non lo so.<br />

Mia madre non fa che ripetermi<br />

che dovrei avere il<br />

coraggio di prendere atto<br />

della situazione, lasciarla e<br />

costruirmi una famiglia con<br />

una ragazza che mi ami e<br />

che sia disposta ad avere un<br />

figlio con me, cosa che Ludovica<br />

non si sente pronta a<br />

fare, nonostante io glielo abbia<br />

chiesto più volte.<br />

La verità è che mia madre<br />

non la sopporta. O meglio:<br />

forse anche lei la adorerebbe,<br />

se non fosse convinta, e<br />

non constatasse con i suoi<br />

occhi, che Ludovica non è<br />

innamorata di me.<br />

— Ti sta solo usando per<br />

dimenticare l’altro, come fai<br />

a non capirlo? — mi ha detto<br />

più di una volta.<br />

È possibile che sia vero,<br />

anzi, lo è sicuramente. E<br />

quindi? Mi sono rassegnato<br />

a essere un ripiego? Ha ragione<br />

mia madre a sostenere<br />

che non ho amor proprio?<br />

È triste da dire, ma è così. E<br />

la cosa mi sta bene. Perché<br />

amo Ludovica e farei qualsiasi<br />

cosa per restare tutta<br />

la vita con lei. So che non<br />

è facile capirmi, so che non<br />

sarà per sempre, so che forse<br />

è già arrivato il momento<br />

in cui sto per perderla, ma a<br />

me va bene così. Punto.<br />

La amo da sempre. È bella.<br />

Ha tre anni meno di me,<br />

ma sembra molto più giovane;<br />

ha ancora quell’aria<br />

ingenua e tenera che aveva<br />

quando l’ho conosciuta,<br />

ai tempi del liceo, e quegli<br />

stessi occhi smarriti. Già allora<br />

era innamorata persa di<br />

Carlo e già allora lui la illudeva<br />

e poi la tradiva. Per un<br />

po’ le cose tra di loro funzionavano,<br />

poi regolarmente<br />

succedeva qualcosa che<br />

spezzava l’idillio. E lei veniva<br />

a piangere sulla mia spalla.<br />

Del resto, io sono uno che<br />

sa ascoltare e Ludovica aveva<br />

bisogno di qualcuno con<br />

cui parlare.<br />

— Perché ti lasci trattare<br />

così? — le chiedevo tutte le<br />

volte in cui veniva a raccontarmi<br />

che Carlo non si era<br />

fatto vedere a un appuntamento<br />

o che era stato particolarmente<br />

sgarbato.<br />

— Tu non puoi capire, perché<br />

non sei innamorato, —<br />

mi rispondeva lei. — Io lo<br />

sono, tutto qui.<br />

In realtà, capivo benissimo,<br />

perché provavo la stessa<br />

cosa nei suoi confronti.<br />

Ma lei sembrava non rendersene<br />

conto o forse non<br />

voleva vedere.<br />

Ho perso il conto di tutte<br />

le volte in cui Ludovica<br />

e Carlo si sono lasciati,<br />

così come ho perso il conto<br />

di tutte le volte in cui lui<br />

l’ha tradita. Ma Ludovica<br />

lo perdonava sempre.<br />

— Si è pentito, — mi diceva,<br />

forse più per convincere<br />

se stessa. — Certe cose<br />

possono capitare. Ma lui<br />

ama solo me, io lo so.<br />

Io fremevo di rabbia. A<br />

volte tacevo, altre mi limitavo<br />

a consolarla, altre ancora<br />

non riuscivo a nascondere<br />

il mio disappunto.<br />

— Lascialo, tu meriti di<br />

meglio, — le dicevo.<br />

A volte mi prometteva<br />

che mi avrebbe ascoltato,<br />

che non lo avrebbe visto<br />

più. Ma alla fine tornava<br />

sempre tra le sue braccia.<br />

— Siamo destinati a stare<br />

insieme, — mi spiegava.<br />

— E in fondo anche Carlo<br />

lo sa, dentro di sé, anche se<br />

poi si comporta così.<br />

76 Intimità


Mi ero solo illuso<br />

Certo è che quando Ludovica<br />

ha scoperto di essere<br />

incinta, lui le ha dato<br />

il benservito.<br />

— Ha detto che non vuole<br />

saperne, — mi ha confessato<br />

Ludovica, tra le lacrime.<br />

— Dice che è troppo<br />

giovane per diventare padre<br />

e che non ce la può fare.<br />

Non ha tutti i torti…<br />

È incredibile cosa si è disposti<br />

ad accettare, quando<br />

si è innamorati.<br />

Io ero talmente furioso<br />

che sono andato da Carlo<br />

e l’ho preso a male parole.<br />

Non lo avevo mai fatto<br />

prima, del resto non avevo<br />

nessun titolo per dirgli<br />

quello che pensavo di lui.<br />

Ma quella volta non potevo<br />

restare a guardare.<br />

Carlo e io ci eravamo visti<br />

poche volte, ma sapeva<br />

bene che ero il più caro<br />

amico di Ludovica. Ed ero<br />

certo che avesse capito da<br />

un pezzo che ero innamorato<br />

di lei.<br />

— Devi assumerti le tue<br />

responsabilità, — gli ho<br />

detto a muso duro, appena<br />

me lo sono trovato davanti.<br />

— Comportati da uomo,<br />

per una volta!<br />

Ricordo che mi ha guardato<br />

con aria afflitta, sembrava<br />

un bambino spaventato,<br />

terribilmente dispiaciuto.<br />

In quel momento ho<br />

capito perché Ludovica lo<br />

perdonava sempre.<br />

— Non posso farlo, mi dispiace,<br />

— ha risposto.<br />

— Di’ piuttosto che non<br />

vuoi… che è ben diverso, —<br />

ho insistito io.<br />

— Non capisci. Sono<br />

troppo giovane, non sono<br />

pronto per una cosa così<br />

grande! Ho ancora tanto da<br />

fare, mi sono ripromesso di<br />

viaggiare, vedere il mondo.<br />

Non posso mettere su famiglia,<br />

sarebbe come infilarmi<br />

un cappio al collo.<br />

— E quindi vuoi che Ludovica<br />

cresca il bambino da<br />

sola?<br />

Lui, con un sorriso amaro,<br />

ha risposto:<br />

— Immagino che tanto ci<br />

sarai tu accanto.<br />

Non volevo mentire, non<br />

a lui, non ne avevo motivo.<br />

Se non avevo mai confessato<br />

il mio amore a Ludovica<br />

era solo perché temevo<br />

di perdere anche la sua<br />

amicizia e non avrei potuto<br />

sopportarlo. Ma con Carlo<br />

potevo essere sincero.<br />

— Hai ragione, io non potrei<br />

mai lasciarla da sola.<br />

— Lo so. Ma io non sono<br />

come te e non posso farci<br />

niente, mi dispiace, — ha<br />

aggiunto, fissandomi negli<br />

occhi. — Sono sicuro che tu<br />

saprai starle vicino, la renderai<br />

felice, mi dimenticherà.<br />

Sarà meglio per tutti.<br />

— Per lei di certo! — ho<br />

replicato con rabbia.<br />

Provavo dei sentimenti<br />

contrastanti: ero arrabbiato<br />

con Carlo, preoccupato per<br />

Ludovica, spaventato all’idea<br />

di quello che sarebbe<br />

accaduto in futuro, ma, allo<br />

stesso tempo, elettrizzato,<br />

perché finalmente avrei<br />

avuto la mia occasione.<br />

Ero disposto a tutto, anche<br />

ad allevare quel bambino<br />

come se fosse stato mio.<br />

Lo avrei amato, ne ero certo,<br />

perché non avrei potuto<br />

non amare la creatura portata<br />

in grembo da Ludovica.<br />

Ma lei non voleva che<br />

io facessi da padre a quella<br />

creatura, voleva crescerlo<br />

da sola, dimostrare a tutti<br />

quanto fosse forte.<br />

Se non avesse perso<br />

quel bambino, forse non<br />

mi avrebbe mai permesso<br />

di amarla. Forse non ci saremmo<br />

mai messi insieme.<br />

Il giorno in cui improvvisamente<br />

si è sentita male,<br />

il caso ha voluto che mi<br />

trovassi proprio a casa sua,<br />

come spesso accadeva da<br />

quando era incinta. E sono<br />

stato io ad accompagnarla<br />

in ospedale, ad asciugare le<br />

sue lacrime quando le hanno<br />

detto che quel bambino<br />

non sarebbe mai nato.<br />

Non credo di averla mai<br />

più vista ridere davvero, di<br />

cuore, da quel giorno.<br />

Col passare del tempo ha<br />

ricominciato a vivere, ha lasciato<br />

che io mi prendessi<br />

cura di lei. Ma in questi anni<br />

insieme non mi ha mai<br />

detto “ti amo”, perché non<br />

sarebbe in grado di mentire.<br />

E così non l’ho mai fatto<br />

nemmeno io, per non<br />

doverla costringere a dire<br />

qualcosa che non sente.<br />

Tra di noi ci sono affetto,<br />

complicità, fiducia. Ci sosteniamo,<br />

ci ascoltiamo, ci<br />

siamo sempre l’uno per l’altra.<br />

A volte mi dico che anche<br />

questo è amore. Eppure<br />

non basta, non mi basta più,<br />

e lo so benissimo...<br />

Mentre imbocco la via di<br />

casa vedo Ludovica che sta<br />

rientrando, a piedi. Ha l’aria<br />

stranamente pensosa e<br />

nemmeno mi vede arrivare.<br />

— Dove va, bella signora?<br />

— la prendo in giro, accostandomi<br />

e abbassando il<br />

finestrino dell’auto.<br />

Lei mi guarda come colta<br />

di sorpresa.<br />

— Torni sempre a casa<br />

presto, ultimamente, —<br />

risponde con un sorriso<br />

tirato.<br />

Vorrei chiederle se la cosa<br />

le dia fastidio e perché,<br />

ma preferisco tacere. So che<br />

la sua risposta potrebbe distruggermi.<br />

— C’è poco da fare in ufficio,<br />

— borbotto.<br />

— È un brutto segno? —<br />

chiede lei, poco interessata.<br />

— No, per niente, è naturale<br />

che sia così in questo<br />

periodo... Vado a parcheggiare<br />

l’auto, ci vediamo<br />

dopo.<br />

— Certo. Arrivo subito.<br />

— Va tutto bene? — oso<br />

domandarle, una volta in<br />

casa.<br />

— Perché me lo chiedi?<br />

— ribatte lei.<br />

Il suo sguardo stupito mi<br />

ferisce. Ancora non sa che<br />

capisco sempre quando c’è<br />

qualcosa che non va? Ancora<br />

non sa che posso leggere<br />

nel suo cuore meglio<br />

di quanto potrebbe fare lei<br />

stessa?<br />

Alzo le spalle, come a<br />

dire che è solo una sensazione.<br />

La verità è che sono<br />

già pentito di averle fatto<br />

quella domanda e temo la<br />

sua risposta. Avrei dovuto<br />

tacere. Non so che cosa mi<br />

sia passato per la testa.<br />

Ludovica sospira e io capisco<br />

che è combattuta. C’è<br />

qualcosa che non ha il coraggio<br />

di dirmi, teme di farmi<br />

soffrire.<br />

— E se andassimo a cena<br />

fuori? — chiedo, tentando<br />

disperatamente di impedirle<br />

di darmi una risposta.<br />

Non voglio che mi dica<br />

che cosa le passa per la<br />

testa, non voglio sentire le<br />

sue scuse, non voglio sapere<br />

se ha conosciuto un altro<br />

uomo che è stato capace di<br />

farla innamorare.<br />

— Ho incontrato Carlo<br />

qualche settimana fa, — mi<br />

confessa a bassa voce, subito<br />

dopo.<br />

Carlo? Ancora lui. Come<br />

ho fatto a non pensarci?<br />

Forse perché credevo<br />

che fosse davvero sparito<br />

per sempre dalla nostra vita.<br />

Era partito per l’Australia<br />

in cerca di non so bene<br />

cosa, quando Ludovica è rimasta<br />

incinta. Non credevo<br />

che avrebbe mai avuto la<br />

faccia tosta di tornare.<br />

— Lui ti ha lasciata sola<br />

quando avresti avuto più<br />

bisogno di lui, — mi infurio.<br />

— Non ha voluto né te<br />

né vostro figlio. Non puoi<br />

dirmi che sei di nuovo caduta<br />

nella sua rete! — urlo.<br />

Sono stanco, sono esaspe-<br />

78 Intimità


Quando finalmente ci diciamo<br />

la verità, sento di essermi<br />

tolto un peso enorme dal cuore<br />

rato. Vorrei solo l’amore di<br />

questa donna, ma evidentemente<br />

è chiedere troppo.<br />

E sono stanco di aspettare<br />

che accada un miracolo.<br />

— È cambiato... — ha il<br />

coraggio di rispondermi lei.<br />

— Be’, ti credevo più intelligente,<br />

— mi sfugge detto.<br />

Lei non ribatte. — Scusami,<br />

— aggiungo subito io.<br />

— Non so che cosa mi sia<br />

preso. È che…<br />

— No, hai ragione, — mi<br />

interrompe lei. — So che<br />

sei tu l’uomo perfetto per<br />

me: sei dolce, affidabile,<br />

sincero. E so che Carlo potrebbe<br />

ferirmi ancora. Sono<br />

giorni che non faccio che ripetermi<br />

le stesse cose, ma<br />

sto male, cerca di capirmi…<br />

— Guarda che stavolta<br />

non mi troverai ad aspettarti,<br />

— la interrompo.<br />

La frase mi esce di bocca<br />

senza che neanche me ne<br />

accorga. Ma ho già sentito<br />

troppe volte questi discorsi.<br />

So come andranno a finire<br />

le cose.<br />

— E non ho intenzione di<br />

raccoglierti a pezzi un’altra<br />

volta. Sono stanco, — continuo<br />

con un coraggio che<br />

sorprende anche me.<br />

— Non te lo chiederei<br />

nemmeno. Non sarebbe<br />

giusto. Io vorrei soltanto<br />

che tu capissi quanto mi dispiace.<br />

Non avrei mai voluto<br />

farti del male, — risponde.<br />

Agli altri potrà sembrare<br />

assurdo, ma io dentro<br />

di me so che è sincera.<br />

Basta, fra me e Ludovica<br />

è finita, adesso lo so.<br />

Aspetto che un dolore<br />

atroce mi travolga, invece<br />

niente... All’improvviso è<br />

come se mi fossi tolto un<br />

peso enorme dal cuore. Mi<br />

chiedo se sia normale: ero<br />

convinto che se mi avesse<br />

lasciato mi sarei sentito morire,<br />

invece non è così. Anzi,<br />

finalmente è tutto chiaro, finalmente<br />

non vivrò più con<br />

tutta quella paura addosso.<br />

E la sensazione, stranamente,<br />

è rasserenante.<br />

— La verità è che non ti<br />

ho mai avuta davvero, — le<br />

sussurro.<br />

Lei non risponde. Non ce<br />

n’è bisogno. Sappiamo entrambi<br />

come stanno le cose,<br />

lo abbiamo sempre saputo.<br />

— Potrai perdonarmi?<br />

— sussurra dopo un tempo<br />

che a me pare infinito.<br />

— Non hai niente da farti<br />

perdonare, — mormoro.<br />

Ed è vero: Ludovica non<br />

mi ha mai mentito, non mi<br />

ha mai ingannato. Ho fatto<br />

tutto da solo. Mi sono illuso<br />

per tanti anni di un amore<br />

che non esisteva, che non<br />

avrebbe mai avuto lo spazio<br />

per crescere.<br />

Mi guardo intorno: abbiamo<br />

preso in affitto questo<br />

appartamento e lo abbiamo<br />

arredato insieme, ma in realtà<br />

a me non è mai piaciuto.<br />

Come sempre, mi sono<br />

adeguato ai suoi gusti per<br />

farla felice.<br />

Domani comincerò a cercare<br />

un’altra casa in cui andare<br />

a vivere, una casa più<br />

adatta a me, in cui io possa<br />

sentirmi me stesso.<br />

Sono triste, ma allo stesso<br />

tempo quasi sollevato. E per<br />

la prima volta penso che, forse,<br />

un giorno, potrò innamorarmi<br />

di nuovo. Sì, perché il<br />

mio cuore si libererà di questa<br />

specie di incantesimo.<br />

Enrico P.<br />

VOGLIA DI POESIA<br />

MENTE Alfonso de Rogatis – Napoli<br />

I miei occhi non vedono più il colore<br />

ma la vita solo in bianco e nero.<br />

È la mente che chiude il cuore e non c’è più niente che sia vero.<br />

Falso è l’amore, falso ogni sentimento.<br />

Mi rimane triste solo il sentore<br />

ch’ogni istante sia l‘ultimo momento.<br />

C’era il giallo del sole ed il rosso del suo tramonto;<br />

l’azzurro del cielo senza nuvole e la poesia di un bel racconto.<br />

C’erano i capelli biondi come il sole,<br />

c’era l’acqua che quando bagna ti accarezza,<br />

c’erano gli occhi di una donna che vuole,<br />

c’era la dolcezza di una carezza.<br />

C’era la voglia, non c’era paura;<br />

c’era l’amore che è ragione di vita,<br />

c’era l’attesa di una nuova avventura,<br />

c’era tutto quello vivi nella vita.<br />

La follia è la peggiore delle cecità:<br />

quando non vedi e non senti più niente,<br />

quando sono occlusi i canali della felicità<br />

resti da solo con la tua contorta mente.<br />

LA VITA IN UN CORSO D’ACQUA Serena Morlacchi - Seriate (BG)<br />

Ammiro un corso d’acqua<br />

e mi rendo conto di quanto somigli alla vita.<br />

Nasce dalla sorgente al massimo della purezza,<br />

così come un neonato in fasce.<br />

Attraversa rocce aguzze,<br />

cercando comunque di superarle e andare oltre.<br />

Scivola spesso in ardue discese,<br />

ma cerca di trovare punti più lievi, per ridurne la pericolosità.<br />

A volte raggiunge dolci fondali<br />

e il percorso sembra più facile.<br />

Qualsiasi evento accada, lui scorre, non c’è freno.<br />

Così come il tempo.<br />

Dopo il suo tragitto, lungo o breve che sia, arriva a destinazione<br />

e si getta in un’entità immensa, infinita.<br />

Non sa in quali acque si possa trovare,<br />

può solo seguire il suo destino.<br />

Indirizzate le vostre lettere a: Voglia di Poesia, INTIMITÀ, Piazza Aspromonte 13 - 20131 Milano, o alla mail poesie@quadratum.it,<br />

indicando il vostro nome, cognome, indirizzo e data di nascita. Le poesie devono essere scritte a macchina o in stampatello.<br />

Quelle non scelte per la pubblicazione non verranno restituite.<br />

Intimità 79


È tornato il sereno<br />

ragazze,<br />

siete<br />

pronte?<br />

La voce<br />

di mio padre<br />

dalla -Allora,<br />

macchina mi arriva chiara<br />

e forte. Mia sorella Giovanna<br />

e io ci affrettiamo a<br />

prendere le ultime cose.<br />

— Speriamo vada tutto<br />

bene, — mormora Giovanna<br />

e io le strizzo l’occhio.<br />

È raro che due ragazze<br />

della nostra età siano così<br />

ansiose di partire per le<br />

vacanze con i genitori, ma<br />

mia sorella e io ne abbiamo<br />

tutti i motivi. Negli ultimi<br />

tempi, infatti, la situazione<br />

tra mio padre e mia<br />

madre era piuttosto critica,<br />

e se oggi sono ancora insieme<br />

credo che un piccolo<br />

merito ce l’abbiamo anche<br />

noi. Si dice che tra moglie e<br />

marito non bisogna mettere<br />

il dito, invece mia sorella<br />

e io ci siamo immischiate<br />

eccome, e per fortuna, altrimenti<br />

non so come sarebbe<br />

andata a finire. Ma andiamo<br />

con ordine...<br />

Da un po’ di tempo l’atmosfera<br />

in casa era diventata<br />

pesante. Papà si comportava<br />

in modo strano.<br />

Tornava sempre molto<br />

tardi dal lavoro e spesso lo<br />

sentivamo litigare con la<br />

mamma, che dal canto suo<br />

era sempre più nervosa e<br />

insofferente. Poi un brutto<br />

giorno...<br />

Ero in ritardo per l’allenamento<br />

di pallavolo e<br />

avevo una gran fretta. Per<br />

giunta non riuscivo a trovare<br />

il cellulare, perché sono<br />

una con la testa sempre tra<br />

le nuvole che si dimentica<br />

le cose in giro. Quando ho<br />

visto il telefono sul mobile<br />

del soggiorno, l’ho afferrato<br />

al volo e me lo sono infilato<br />

in tasca senza nemmeno<br />

guardarlo, trascinandomi<br />

dietro il borsone.<br />

Solo quando ero già seduta<br />

sull’autobus l’ho preso<br />

per scrivere tramite<br />

WhatsApp alla mia amica<br />

Lorenza e in quel momento<br />

ho visto che era arrivato<br />

un messaggio. L’ho<br />

aperto senza pensarci e mi<br />

sono trovata davanti la foto<br />

di una donna, giovane e<br />

molto sexy, in bikini.<br />

“Che ne dici, vale la pena<br />

di passare un weekend insieme?”,<br />

c’era scritto sotto.<br />

Solo allora ho capito che<br />

non avevo preso il mio cellulare,<br />

ma quello di mio padre,<br />

che è identico.<br />

Ho iniziato a sentire la<br />

testa che mi girava, per lo<br />

stupore e l’imbarazzo. Non<br />

riuscivo a credere che a mio<br />

padre potessero arrivare<br />

simili messaggi, e mi sono<br />

chiesta che cosa le avrebbe<br />

risposto... E soprattutto chi<br />

era quella donna? Di certo<br />

la sua amante. E allora lui<br />

forse stava per lasciare mia<br />

madre...<br />

A sedici anni, non ero<br />

più una bambina e sapevo<br />

che le separazioni tra<br />

i genitori erano all’ordine<br />

del giorno. Era accaduto<br />

anche nella famiglia di<br />

un paio di mie amiche, ma<br />

non immaginavo che potesse<br />

succedere alla mia. Mio<br />

padre era sempre stato un<br />

uomo senza grilli per la testa,<br />

così serio da apparire<br />

noioso a volte. E ora lo sco-<br />

80 Intimità


PER VOI RAGAZZE<br />

Dopo quella imbarazzante scoperta, mia sorella e io<br />

decidemmo di correre ai ripari. E la nostra strategia funzionò<br />

perché riportammo la pace tra mamma e papà<br />

privo a scambiarsi messaggi<br />

con una fatalona che poteva<br />

avere vent’anni meno<br />

di lui!<br />

Ero così angosciata che<br />

non mi sono nemmeno accorta<br />

della mia fermata e<br />

sono rimasta sull’autobus.<br />

Già non ero in perfetto<br />

orario e questa distrazione<br />

mi ha causato altri dieci minuti<br />

di ritardo.<br />

Al mio arrivo in palestra<br />

l’allenatrice ha cominciato<br />

a farmi una ramanzina<br />

sulla puntualità e sul fatto<br />

che il ritardo di una persona<br />

aveva conseguenze negative<br />

su tutta la squadra.<br />

Io, però, con tutta la tempesta<br />

che avevo dentro, non la<br />

sentivo nemmeno.<br />

Ho fatto l’allenamento<br />

senza la giusta concentrazione<br />

e non ho fatto certo<br />

una gran bella figura.<br />

— Ma insomma, Federica,<br />

dove hai la testa oggi?<br />

— si è spazientita l’allenatrice.<br />

— Se vai avanti così, ti<br />

metto in panchina per tutta<br />

la partita.<br />

Io non vedevo l’ora che<br />

quell’allenamento finisse,<br />

anche se nemmeno l’idea<br />

di tornare a casa era<br />

molto allettante. Che cosa<br />

avrei dovuto fare? Proprio<br />

non lo sapevo. Avrei voluto<br />

chiedere una spiegazione<br />

a mio padre, ma morivo<br />

di imbarazzo alla sola idea.<br />

E mia madre? Sospettava<br />

qualcosa? Era quello il<br />

motivo dei loro litigi negli<br />

ultimi tempi? E che cosa<br />

avrebbe fatto se avesse<br />

saputo di quel messaggio?<br />

Orgogliosa com’era, difficilmente<br />

avrebbe perdonato<br />

papà, sempre che lui volesse<br />

essere perdonato.<br />

“Forse non vede l’ora di<br />

lasciare la famiglia e di andare<br />

a vivere con quella<br />

sventola”, ho pensato spaventata.<br />

Ero così distratta che non<br />

ho visto la palla che arrivava<br />

verso di me e ho lasciato<br />

che mi colpisse senza muovere<br />

un muscolo.<br />

— Adesso basta, Fede! —<br />

si è arrabbiata l’allenatrice.<br />

— Visto che tanto non<br />

ci sei con la testa, vai nello<br />

spogliatoio a cambiarti.<br />

In una situazione normale<br />

mi sarei sentita umiliata<br />

da una simile punizione,<br />

ma visto che la mia mente<br />

era altrove sono stata contenta<br />

di non dovermi sorbire<br />

ancora mezz’ora di allenamento.<br />

Mi sono cambiata in fretta<br />

e sono andata ad aspettare<br />

l’autobus senza salutare<br />

nessuno. Nella mia testa<br />

c’era spazio solo per quella<br />

maledetta foto e per tutto<br />

quello che significava.<br />

“E adesso che cosa faccio?”<br />

mi sono chiesta con<br />

un sospiro, mentre salivo<br />

sull’autobus. Parlare con<br />

mio padre? La sola idea mi<br />

faceva venire i brividi. Non<br />

sarei mai riuscita a chiedergli<br />

se avesse una relazione<br />

con quella donna. Non<br />

avevo confidenza con papà<br />

su certi argomenti. Se c’era<br />

qualche ragazzo che mi<br />

piaceva ne parlavo con la<br />

mamma, non certo con lui.<br />

In quel caso, però, mia<br />

madre non era la persona<br />

giusta con cui confidarsi. Se<br />

avesse saputo di quel messaggio,<br />

avrebbe sbattuto<br />

fuori casa mio padre senza<br />

pensarci due volte, ne ero<br />

sicura.<br />

Nel frattempo, il mio autobus<br />

era arrivato a destinazione.<br />

Il cellulare di mio<br />

padre mi pesava in tasca<br />

come una pietra. Appena<br />

messo piede in casa, mi sono<br />

guardata intorno furtivamente<br />

e visto che non<br />

c’era nessuno ho rimesso<br />

subito il telefonino dove<br />

l’avevo trovato.<br />

Mio padre non era ancora<br />

rientrato e a quanto<br />

sembrava nessuno si era accorto<br />

di nulla. Quando lui<br />

è arrivato, ha borbottato<br />

qualcosa sul fatto che aveva<br />

dimenticato il cellulare,<br />

l’ha preso e se lo è infilato<br />

in tasca senza commenti.<br />

Io intanto avevo lo stomaco<br />

chiuso a causa della<br />

tensione e quando ci siamo<br />

seduti a tavola non riuscivo<br />

a ingoiare un solo boccone.<br />

— Si può sapere che ti<br />

prende? — mi ha apostrofato<br />

la mamma. — Adesso<br />

non mangi più la cotoletta?<br />

E io che te l’ho fatta<br />

apposta!<br />

Di certo non poteva sapere<br />

quello che mi frullava<br />

nella mente, e con la scusa<br />

che ero stanca per via<br />

dell’allenamento me ne<br />

sono andata subito a letto.<br />

Mia sorella, quella sera,<br />

si era fermata a cena<br />

da un’amica ed è rientrata<br />

piuttosto tardi.<br />

Io ero sveglia e, non appena<br />

è entrata in camera,<br />

l’ho fissata con gli occhi<br />

sbarrati.<br />

— Si può sapere che<br />

cos’hai? — mi ha chiesto.<br />

— Stai bene?<br />

Avevo i nervi a fior di<br />

pelle e per tutta risposta<br />

sono scoppiata a piangere.<br />

Non ce la facevo più a tenermi<br />

tutto dentro, e con<br />

chi avrei potuto confidarmi?<br />

Chi meglio di mia sorella?<br />

Giovanna ha sempre<br />

una soluzione per tutto.<br />

È così saggia da sembrare<br />

molto più grande<br />

dei suoi diciotto anni, tanto<br />

che per prenderla in giro<br />

le sue amiche la chiamano<br />

“Mamma Giò”.<br />

Dopo che le ho raccontato<br />

tutto, lei è rimasta un<br />

attimo in silenzio, prima di<br />

dirmi:<br />

— Ascolta, Fede, dimenticati<br />

quella foto e quel<br />

messaggio, hai capito? Sei<br />

ancora una bambina e parlandone<br />

nel modo sbagliato<br />

potresti fare più danni.<br />

Lascia fare a me.<br />

Intimità 81


Aveva quel tono un<br />

po’ saccente, proprio da<br />

“Mamma Giò”, che mi dava<br />

ai nervi, ma una volta<br />

tanto sono stata ben felice<br />

di assecondarla.<br />

Nei giorni successivi, mia<br />

sorella non è più tornata<br />

sull’argomento e io non ho<br />

osato chiederle niente. Finché<br />

una sera mi ha detto:<br />

— Devi stare tranquilla,<br />

Fede. Ho parlato con papà<br />

e lui mi ha chiesto di non<br />

dire niente alla mamma. Mi<br />

ha assicurato che non succederà<br />

più...<br />

— Ma hai scoperto chi è<br />

quella donna?<br />

A quel punto, Giovanna<br />

si è seduta sul letto accanto<br />

a me, come faceva quando<br />

eravamo piccole.<br />

— Ascoltami, Federica,<br />

dobbiamo dimenticare<br />

questa storia e non discuterne<br />

più neppure tra di<br />

noi. Non so che cosa rappresentasse<br />

per papà quella<br />

donna e non voglio saperlo.<br />

L’unica cosa che importa<br />

è che lui è pentito e vuole<br />

rimanere con la mamma<br />

e con noi. E noi dobbiamo<br />

cercare di aiutarli e basta.<br />

So che è difficile accettare<br />

che i nostri genitori siano<br />

persone come le altre e<br />

che possano sbagliare, ma è<br />

così Fede. L’importante ora<br />

è che papà abbia capito di<br />

aver commesso un errore.<br />

E la mamma, mi raccomando,<br />

non deve sapere nulla<br />

di questa storia. Promettimelo,<br />

Federica.<br />

Ho annuito, il tono di mia<br />

sorella era così autorevole<br />

che nemmeno per un istante<br />

ho messo in dubbio le<br />

sue parole.<br />

Nelle settimane seguenti<br />

però ho avvertito ancora<br />

della tensione nell’aria e<br />

È tornato il sereno<br />

Missione compiuta! E ora<br />

finalmente possiamo pensare<br />

a noi e alle nostre vacanze<br />

ho sentito di nuovo mamma<br />

e papà litigare, e avevo<br />

una gran paura che scoppiasse<br />

la bomba. Poi però<br />

un giorno, i nostri genitori,<br />

che non avevano ancora<br />

fatto programmi per le<br />

vacanze, ci hanno annunciato<br />

che saremmo andati<br />

al mare tutti insieme e mia<br />

sorella e io abbiamo tirato<br />

un sospiro di sollievo.<br />

E adesso siamo in macchina...<br />

ma mamma e papà<br />

sono piuttosto silenziosi.<br />

Ogni tanto Giovanna e io<br />

cerchiamo di animare un<br />

po’ la conversazione, ma<br />

non sembrano proprio in<br />

vena. A entrambi piace<br />

molto crogiolarsi al sole e<br />

fare lunghe nuotate, quindi<br />

speriamo che, una volta<br />

al mare, la situazione<br />

migliori.<br />

Invece anche in spiaggia<br />

si rivolgono a malapena la<br />

parola. Come vicini di ombrelloni<br />

ci sono dei ragazzi<br />

carini, ma Giovanna e<br />

io non cerchiamo nemmeno<br />

di fare amicizia, perché<br />

la tensione tra mamma e<br />

papà ci intristisce.<br />

— Basta, dobbiamo fare<br />

qualcosa!— esclama mia<br />

sorella, dopo un’ennesima<br />

cena a base di musi lunghi.<br />

Il giorno dopo, riesce a<br />

convincere la mamma che<br />

ha bisogno di un nuovo costume<br />

da bagno. Lei riconosce<br />

che quelli che ha sono<br />

ormai vecchi, ma quando<br />

mia sorella la trascina<br />

verso una boutique del<br />

centro si lamenta:<br />

— Ma sei matta? Lì dentro<br />

costa tutto un occhio<br />

della testa!<br />

— Senti, mamma, sei una<br />

bella donna, ma quegli orrendi<br />

costumi olimpionici<br />

che indossi sempre farebbero<br />

sembrare un sacco di<br />

patate anche una top model.<br />

Devi curarti di più.<br />

E incredibilmente, la mia<br />

supersorella la convince a<br />

comprare un bellissimo<br />

due pezzi blu che le sta<br />

d’incanto.<br />

— Però ci vuole anche il<br />

copricostume coordinato,<br />

— insiste Giovanna, porgendogliene<br />

uno.<br />

— Quasi cento euro per<br />

questo straccetto? — si lamenta<br />

la mamma, anche<br />

se non stacca gli occhi dallo<br />

specchio. Le sta davvero<br />

benissimo.<br />

Alla fine, mia sorella le<br />

fa comprare anche un vestitino<br />

e al momento del<br />

conto per poco mia madre<br />

non sviene. Ci vuole quasi<br />

mezz’ora per convincerla<br />

che sono soldi ben spesi,<br />

ma finalmente usciamo dal<br />

negozio con i nostri acquisti<br />

al sicuro in un sacchetto<br />

luccicante.<br />

Sarebbe piaciuto anche<br />

a me comprare qualcosa di<br />

nuovo, ma mia sorella mi<br />

ha detto che la nostra missione<br />

è riportare l’armonia<br />

tra mamma e papà e non<br />

dobbiamo farci distrarre da<br />

altri obiettivi.<br />

Per fortuna, i fatti le danno<br />

ragione. Il nuovo look<br />

della mamma non passa<br />

inosservato. In spiaggia attira<br />

parecchi sguardi maschili<br />

e per tutto il giorno<br />

papà è insolitamente gentile<br />

con lei, tanto che nel<br />

tardo pomeriggio la invita<br />

a fare una passeggiata lungo<br />

la riva del mare.<br />

Al momento di rientrare<br />

in albergo, poi, ci annunciano<br />

che non ceneranno in<br />

albergo con noi perché vogliono<br />

concedersi una serata<br />

tutta per loro.<br />

— Voi due ve la caverete,<br />

vero? — ci chiede la mamma<br />

un po’ preoccupata.<br />

— Io sono maggiorenne<br />

e Federica non è più una<br />

bambina, — la rassicura<br />

Giovanna.<br />

Così poco dopo siamo<br />

sedute sul terrazzo dell’albergo<br />

e li guardiamo uscire.<br />

La mamma indossa il<br />

vestito nuovo e, camminando,<br />

prende papà sottobraccio.<br />

Poi si baciano: un<br />

bacio lungo, appassionato.<br />

— Sembra che sia tutto a<br />

posto, — sospiro.<br />

— Ma sì, — conferma<br />

Giovanna, — avevano solo<br />

bisogno di un piccolo<br />

aiuto... Da domani, possiamo<br />

finalmente iniziare<br />

a goderci la vacanza! Ho<br />

notato che quel biondino<br />

dell’ombrellone vicino non<br />

ti stacca gli occhi di dosso...<br />

— continua con un sorriso<br />

birichino.<br />

— Quello carino che legge<br />

romanzi di fantascienza?<br />

— chiedo per essere<br />

sicura di aver capito bene.<br />

— Proprio lui. Domani<br />

provo a buttare lì che anche<br />

a noi piace quel genere<br />

di libri e vedrai che troverà<br />

il coraggio di rivolgerti la<br />

parola. E tu alla prima occasione<br />

mi rendi il favore<br />

con il suo amico con i capelli<br />

ricci...<br />

Ci scambiamo un’occhiata<br />

d’intesa, entrambe<br />

più rilassate. È proprio vero,<br />

ora che tra i nostri genitori<br />

pare tornato il sereno<br />

possiamo finalmente pensare<br />

a noi. Mamma Giò ha<br />

compiuto la sua missione e<br />

ora può rientrare nei panni<br />

di una qualsiasi diciottenne<br />

spensierata. Sono sicura<br />

che insieme ci divertiremo<br />

un sacco qui al mare.<br />

Vicini di ombrellone,<br />

aspettateci, stiamo arrivando!<br />

Federica M.<br />

82 Intimità


GLI SPECIALI DI<br />

Salute & Benessere<br />

I CONSIGLI PER VIVERE IN ARMONIA CON IL CORPO E CON LA MENTE<br />

Malattia infiammatoria la prima,<br />

“meccanica” la seconda.<br />

In entrambi i casi, comunque,<br />

per evitare che diventino invalidanti,<br />

occorre intervenire per tempo<br />

REUMATOLOGIA<br />

ARTRITE O ARTROSI?<br />

FACCIAMO CHIAREZZA<br />

Le malattie articolari sono<br />

fra le cause più frequenti<br />

di dolore acuto e cronico<br />

e disabilità persistente.<br />

«Schematicamente possono<br />

essere suddivise in infiammatorie<br />

e degenerative, vale<br />

a dire in artriti e artrosi,<br />

- spiega il professor Leonardo<br />

Punzi, direttore Cattedra e<br />

Unità operativa complessa di<br />

Reumatologia, Dipartimento<br />

di Medicina Dimed dell’Università<br />

di Padova. - Nel primo<br />

caso la sofferenza ha, appunto,<br />

caratteristiche tipiche<br />

dell’infiammazione: diminuisce<br />

di poco o affatto a riposo<br />

e si associa a tumefazione,<br />

dolore generalmente intenso<br />

alla palpazione, rigidità mattutina<br />

superiore a un’ora, calore<br />

e talvolta rossore. Nell’artrosi,<br />

invece, poiché la malattia<br />

è dovuta sostanzialmente<br />

a un’usura dell’articolazione,<br />

il dolore ha caratteristiche<br />

“meccaniche”: si accentua<br />

sotto carico e durante il movimento<br />

e migliora a riposo,<br />

è lieve o assente alla palpazione,<br />

non si manifesta durante<br />

il riposo notturno, si associa<br />

a rigidità mattutina inferiore<br />

ai 30 minuti e solo talvolta è<br />

accompagnato da rossore,<br />

calore e tumefazione lievi. In<br />

questo caso, la limitazione nei<br />

movimenti, assente nelle fasi<br />

iniziali, si manifesta via via<br />

che la malattia si aggrava ed<br />

è conseguenza del dolore».<br />

NON SOLO<br />

A UNA “CERTA” ETÀ<br />

Le malattie articolari infiammatorie,<br />

che includono<br />

tra le molte altre artrite reumatoide,<br />

spondiloartriti, artrite<br />

psoriasica e connettiviti,<br />

colpiscono circa il 3 per<br />

cento degli adulti, per il 70<br />

per cento donne, in genere<br />

in età anche molto più gio-<br />

iStock<br />

Intimità 83


SALUTE & BENESSERE<br />

84 Intimità<br />

vane rispetto all’artrosi. Tanto<br />

da risultare le malattie croniche<br />

più frequenti nell’infanzia.<br />

«Quasi tutte sono dovute a<br />

disordini del sistema immunitario,<br />

che crea un’autoaggressione<br />

dell’organismo verso se<br />

stesso, e ciò spiega perché si<br />

manifestano precocemente<br />

rispetto all’artrosi. Fanno<br />

eccezione la gotta, dovuta al<br />

precipitare di cristalli di acido<br />

urico all’interno delle articolazioni,<br />

e pochi altri casi».<br />

A essere colpite in maniera<br />

simmetrica sono di solito<br />

le piccole articolazioni di mani<br />

e piedi, e frequentemente<br />

l’infiammazione è pluri-articolare,<br />

ovvero interessa più di<br />

quattro articolazioni. Se non<br />

è trattata o non risponde alle<br />

cure, l’infiammazione può<br />

provocare erosioni ossee, lesioni<br />

a tendini e legamenti e<br />

deformità. Via via che si aggrava<br />

provoca, dunque, una<br />

progressiva e definitiva perdita<br />

della mobilità articolare.<br />

Una fetta più grande di popolazione,<br />

circa il 14 per cento,<br />

soffre invece di artrosi, con<br />

le localizzazioni più frequenti<br />

a mani, anche e ginocchia. Il<br />

suo trend è in continuo aumento,<br />

con una prevalenza<br />

che cresce con l’età e raggiunge<br />

il 54 per cento nella<br />

fascia 75-84 anni. «In questi<br />

casi la malattia articolare ha<br />

come bersaglio la cartilagine,<br />

quella struttura deputata<br />

principalmente a sopportare<br />

il carico esercitato sull’articolazione<br />

soprattutto durante<br />

il movimento. Si tratta di una<br />

malattia che raramente si può<br />

attribuire a una sola causa, ma<br />

è dovuta piuttosto a un insieme<br />

di fattori di rischio, alcuni<br />

non ancora identificati.<br />

Tra quelli noti e non modificabili,<br />

ci sono la predisposizione<br />

genetica, il sesso (anche<br />

in questi casi quello femminile<br />

è più colpito) e l’età. Ricordiamo,<br />

poi, i fattori che potenzialmente<br />

si possono prevenire<br />

o limitare: tra questi, i<br />

processi infiammatori, i lavori<br />

che richiedono posizioni forzate,<br />

o movimenti ripetitivi, gli<br />

sport che portano a un’usura<br />

precoce delle articolazioni<br />

di ginocchia e piedi, gli incidenti<br />

con lesioni a menischi<br />

e legamenti e alcune forme di<br />

artrite come gotta o artrite<br />

reumatoide. Ma non bisogna<br />

credere che l’artrosi sia una<br />

malattia legata inevitabilmente<br />

alla senescenza, visto che<br />

più di metà della popolazione<br />

anziana ne è esente».<br />

C’è da dire, inoltre, che oggi<br />

l’artrosi non è più considerata<br />

esclusivamente una malattia<br />

che segnala usura alle articolazioni,<br />

ma in certi casi viene<br />

associata alla presenza di<br />

obesità e sindrome metabolica,<br />

e non solo per il carico<br />

eccessivo dovuto al sovrappeso.<br />

Si è visto infatti che l’obesità<br />

si associa a maggior rischio<br />

di artrosi anche a livello<br />

di articolazioni non coinvolte,<br />

come quelle delle mani, a causa<br />

di sostanze infiammatorie,<br />

per esempio citochine e adipochine,<br />

rilasciate dal tessuto<br />

adiposo.<br />

GLI ESAMI<br />

PER LA DIAGNOSI<br />

Per individuare le artriti<br />

si utilizzano esami del sangue<br />

per la ricerca del fattore<br />

reumatoide e di anticorpi<br />

specifici, e inoltre il dosaggio<br />

degli indici di infiammazione<br />

come la velocità di<br />

eritrosedimentazione (Ves)<br />

e proteina C reattiva (Pcr).<br />

Vanno eseguite anche ecografia,<br />

radiografia e risonanza<br />

magnetica.<br />

Riguardo all’artrosi, spesso<br />

la diagnosi si basa dapprima<br />

sulla visita medica,<br />

per valutare se le articolazioni<br />

sono dolenti, deformate<br />

o limitate nell’esecuzione<br />

di alcuni movimenti,<br />

cui si fanno seguire indagini<br />

radiologiche che possono<br />

mostrare una riduzione<br />

di spazio tra le articolazioni,<br />

alterazioni del profilo<br />

osseo e la formazione<br />

di osteofiti (protuberanze<br />

ossee) o altre lesioni.<br />

LA SCELTA DEL FARMACO<br />

«Spesso il medico di famiglia deve trattare un<br />

disturbo doloroso in pazienti che soffrono di più<br />

malattie, a volte anche di disabilità, e sono appunto<br />

fragili, - afferma il dottor Pierangelo Lora Aprile,<br />

segretario scientifico nazionale Simg, Società italiana<br />

di Medicina generale, responsabile area dolore e<br />

cure palliative. - Di conseguenza, è fondamentale<br />

un’appropriata selezione del farmaco in base, per<br />

esempio, alla contemporanea assunzione di altri<br />

medicinali come anticoagulanti e acido acetilsalicilico<br />

a basso dosaggio (cardioaspirina). Per questi pazienti,<br />

il paracetamolo non solo ha un buon profilo di<br />

sicurezza ed efficacia, ma agisce a livello centrale<br />

sui meccanismi che possono aumentare il rischio di<br />

cronicizzazione. Se utilizzato alle dosi corrette, e visto<br />

l’ottimo profilo rischio/beneficio, può essere impiegato<br />

in tutti i pazienti, specialmente in quelli fragili».<br />

In caso di sintomatologie dolorose severe o croniche<br />

più complesse, il paracetamolo può essere assunto<br />

con altri analgesici, di cui consente la riduzione del<br />

dosaggio. Proprio per gestire queste situazioni,<br />

sono in commercio formulazioni con paracetamolo e<br />

Fans, o paracetamolo e oppioidi come la codeina.


iStock<br />

TECNOLOGIA E GESTI QUOTIDIANI<br />

I progressi della tecnologia sono sempre più a portata di<br />

mano, è il caso di dirlo. Ci sono infatti pazienti reumatici<br />

che stanno collaborando, insieme con professionisti del<br />

settore, alla progettazione di oggetti a misura di malato,<br />

da fabbricare con la stampa in 3D. È il progetto Noi non<br />

ci fermiamo, promosso dall’azienda farmaceutica Roche:<br />

un gruppo di pazienti Anmar, Associazione nazionale<br />

malattie reumatiche, e Apmar, Associazione persone con<br />

malattie reumatologiche e rare, collabora infatti con un<br />

team di progettatori designer del +Lab di Instim, unità<br />

di ricerca del Politecnico di Milano, per offrire soluzioni<br />

in grado di migliorare la qualità di vita quotidiana di<br />

chi soffre di malattie reumatiche. I frutti di questo lavoro<br />

saranno illustrati a ottobre, mese in cui ricorre<br />

la Giornata nazionale del malato reumatico. Gli oggetti<br />

progettati saranno messi a disposizione online sul portale<br />

internet di +Lab; gli interessati potranno scaricare i file,<br />

apportare eventuali personalizzazioni in termini di taglia,<br />

impugnatura destra o sinistra e così via, e far stampare<br />

gli oggetti in 3D a costi contenuti presso strutture che<br />

offrono questo servizio. Secondo un’indagine condotta<br />

da Anmar e Apmar sui problemi delle persone malate,<br />

in gran parte donne anche giovani, il 20 per cento di<br />

loro ha difficoltà a usare il coltello, il 22 per cento ad<br />

aprire una bottiglia e il 17 per cento a usare il mouse<br />

del computer. E per il 45 per cento delle pazienti che<br />

presentano mani irrigidite, gonfie o doloranti, diventa<br />

un ostacolo insormontabile utilizzare phon, spazzola o<br />

pettine. In commercio esistono già strumenti pensati per<br />

venire incontro a questi bisogni, ma in modelli unici e non<br />

personalizzabili. Da qui il progetto per trovare risposte<br />

concrete a ciascun paziente in base alle sue esigenze.<br />

DOLORE<br />

SOTTO CONTROLLO<br />

«Se non adeguatamente<br />

trattato, il dolore può evolvere<br />

verso una forma cronica<br />

e, da sintomo, divenire malattia,<br />

- spiega Massimo Allegri,<br />

ricercatore presso l’Università<br />

di Parma, II Servizio di Anestesia,<br />

Rianimazione e Centro<br />

del dolore AOU di Parma. -<br />

Il dolore svolge il ruolo fondamentale<br />

di segnale d’allarme<br />

per il nostro organismo.<br />

Se però persiste nel tempo,<br />

il sistema nervoso va incontro<br />

ad alterazioni tali per cui<br />

l’impulso doloroso è avvertito<br />

indipendentemente dallo<br />

stimolo iniziale o con maggiore<br />

intensità. Controllare il<br />

dolore sempre, e prima possibile,<br />

è dunque essenziale per<br />

neutralizzare, o almeno ridurre,<br />

il rischio che cronicizzi».<br />

Nella cura delle artriti si<br />

può contare su farmaci innovativi<br />

e altamente efficaci nel<br />

tenere sotto controllo e arrestare<br />

la progressione della<br />

malattia. Si tratta in particolare<br />

di methotrexate e farmaci<br />

biologici. È previsto inoltre<br />

l’uso di cortisone a cicli nelle<br />

fasi di maggiore attività della<br />

malattia e di Fans (farmaci antinfiammatori<br />

non steroidei)<br />

per il controllo del dolore, o<br />

nei casi di controindicazioni al<br />

loro impiego, di paracetamolo,<br />

da solo o in associazione<br />

con un oppioide debole come<br />

la codeina, tra i più efficaci<br />

e con minori interazioni tra<br />

questi derivati. Bisogna però<br />

tenere anche conto del fatto<br />

che articolazioni e movimento<br />

possono risultare compromessi.<br />

La qualità della vita del<br />

reumatico va garantita sfruttando<br />

la sinergia tra l’indispensabile<br />

trattamento farmacologico<br />

e accorgimenti<br />

volti a preservare l’integrità<br />

fisica e la funzionalità delle articolazioni<br />

in tutte le fasi della<br />

malattia, minimizzando sforzi<br />

e affaticamento.<br />

Per l’artrosi, invece, non<br />

esistono farmaci che possano<br />

intervenire nei meccanismi<br />

alla base della patologia.<br />

Di conseguenza, la terapia<br />

dev’essere rivolta essenzialmente<br />

a controllare il dolore.<br />

Il farmaco più indicato, efficace<br />

e sicuro, è il paracetamolo,<br />

secondo le Linee guida internazionali<br />

adatto in particolare<br />

per il trattamento del dolore<br />

lieve-moderato cronico dovuto<br />

ad artrosi di ginocchio,<br />

anca e mani.<br />

«In caso di scarsa risposta<br />

al paracetamolo, si passa a un<br />

antinfiammatorio non steroideo,<br />

come l’ibuprofene, tra i<br />

meglio tollerati e con minori<br />

interazioni, - dichiara il professor<br />

Punzi. - Se però il paziente<br />

è ancora non rispondente<br />

o intollerante, si può<br />

passare alla codeina».<br />

Quando l’usura all’articolazione<br />

è davvero importante, e<br />

dolore e limitazione nei movimenti<br />

impediscono lo svolgimento<br />

delle attività quotidiane,<br />

non resta che ricorrere<br />

all’impianto di una protesi.<br />

I dispositivi sono stati ormai<br />

molto perfezionati, durano fino<br />

a 20 anni e possono essere<br />

impiantati mediante interventi<br />

certamente un po’<br />

complessi, ma in grado di garantire<br />

risultati più che soddisfacenti<br />

nella maggior parte<br />

dei casi.<br />

Emilio De Paoli<br />

Intimità 85


SALUTE & BENESSERE<br />

GASTROENTEROLOGIA<br />

QUEL BRUCIORE AL PETTO…<br />

Il reflusso è un disturbo molto diffuso, legato alla disfunzione<br />

della valvola che delimita il passaggio tra esofago e stomaco.<br />

Una patologia da non prendere mai alla leggera<br />

Difficoltà a deglutire o<br />

sensazione di nodo in<br />

gola, bruciore al petto,<br />

salivazione eccessiva e rigurgito<br />

acido in bocca, e in<br />

alcuni casi può tornare qualche<br />

pezzetto di cibo ingerito.<br />

Sono vari i disturbi del<br />

reflusso gastroesofageo, sovrapponibili<br />

a quelli di una<br />

cattiva digestione, ma che<br />

con questa non vanno confusi,<br />

se si presentano con<br />

frequenza. «È un problema<br />

molto diffuso, - spiega il professor<br />

Luigi Bonavina, docente<br />

di Chirurgia generale<br />

dell’Università di Milano e<br />

responsabile della Chirurgia<br />

Generale II dell’Irccs Policlinico<br />

San Donato, - tanto che<br />

almeno dieci italiani su cento<br />

(ma il dato è sottostimato<br />

e potrebbe essere addirittura<br />

doppio) soffrono<br />

di reflusso gastroesofageo.<br />

Una patologia che colpisce<br />

in egual misura le donne e<br />

gli uomini e interessa un po’<br />

tutte le età, dai 18 ai 90 anni,<br />

anche se più gli anni passano,<br />

maggiore è l’incidenza di<br />

questa sindrome».<br />

Il reflusso non ha conseguenze<br />

nella maggior parte<br />

dei casi, anche se una sua<br />

insorgenza precoce, trascurarne<br />

i sintomi o cercare di<br />

alleviarli con i classici farmaci<br />

da banco presi senza una<br />

diagnosi e una prescrizione<br />

medica, dopo venti, trenta<br />

o quarant’anni potrebbe<br />

provocare alterazioni vere<br />

e proprie della mucosa<br />

dell’esofago, determinando<br />

metaplasie, come l’esofago<br />

di Barrett, che hanno la potenzialità<br />

di trasformarsi in<br />

veri e propri tumori.<br />

PERCHÉ SI MANIFESTA<br />

I sintomi del reflusso gastroesofageo<br />

sono dovuti<br />

alla risalita verso l’esofago<br />

della secrezione acida<br />

e biliare e del cibo, che<br />

nello stomaco viene digerito<br />

dall’azione di acido ed<br />

enzimi gastrici. Se la valvola<br />

che delimita il passaggio<br />

tra esofago e stomaco non<br />

assicura una chiusura salda<br />

- a causa di una debolezza<br />

intrinseca dello sfintere<br />

o perché quest’ultimo si è<br />

mosso in alto verso il torace<br />

dando vita a quella che<br />

viene definita ernia iatale -<br />

il contenuto dello stomaco<br />

può risalire, causando<br />

irritazione e infiammazione,<br />

anche dolorose. Infatti,<br />

mentre le pareti interne<br />

dello stomaco sono protette<br />

da uno spesso strato<br />

di muco e bicarbonato,<br />

l’esofago non ha tali difese:<br />

ecco perché un ritorno<br />

verso l’alto dell’acido può<br />

danneggiarlo. «Sull’insorgenza<br />

del reflusso gastroesofageo,<br />

- spiega l’esperto,<br />

- può esserci una predisposizione<br />

familiare, in particolare<br />

per la formazione<br />

dell’ernia iatale, che colpisce<br />

maggiormente le donne<br />

dopo i 60 anni, presentando<br />

anche ernie di grandi<br />

dimensioni per le quali<br />

è necessaria una correzione<br />

chirurgica. Ma a incidere<br />

molto sono gli stili di vita».<br />

Marka<br />

86 Intimità


LE INDAGINI<br />

PER ACCERTARLO<br />

Dopo un pasto particolarmente<br />

abbondante, magari<br />

accompagnato da un<br />

consumo eccessivo di alcolici<br />

e superalcolici, può<br />

succedere di avvertire i<br />

sintomi del reflusso. Ma se<br />

questo disturbo non è occasionale,<br />

e diventa cronico<br />

- e viene avvertito specialmente<br />

di notte, senza<br />

aver chiuso la serata con<br />

una cena esagerata - è opportuno<br />

rivolgersi al proprio<br />

medico che prescriverà<br />

accertamenti diagnostici<br />

e l’intervento di uno<br />

specialista. Intervento richiesto<br />

anche quando la<br />

disfunzione dello sfintere<br />

può determinare episodi<br />

di forte dolore toracico,<br />

che portano il paziente a<br />

rivolgersi a un pronto soccorso,<br />

confondendo questi<br />

sintomi con quelli di un attacco<br />

cardiaco. Di fronte<br />

alla periodicità o acutezza<br />

dei disturbi, il gastroenterologo<br />

prescriverà innanzitutto<br />

una gastroscopia per<br />

evidenziare la presenza di<br />

eventuali patologie, come<br />

gastrite, ulcera, calcoli alla<br />

cistifellea, che possono<br />

determinare sintomi simili<br />

a quelli del classico reflusso.<br />

«Una volta superati i 50<br />

anni, - avverte il professor<br />

Bonavina, - e soprattutto<br />

in presenza di questo disturbo<br />

ricorrente, si consiglia<br />

di effettuare una gastroscopia<br />

che faccia chiarezza<br />

sullo stato di salute<br />

del paziente».<br />

ALIMENTI A “RISCHIO”<br />

La prima cosa da fare per<br />

contrastare il reflusso gastroesofageo<br />

è intervenire<br />

su dieta e stili di vita. Quindi<br />

mai pasti troppo abbondanti,<br />

ridurre caffè, alcolici,<br />

cioccolata, succo d’arancia,<br />

cibi grassi, soffritti, insaccati,<br />

condimenti eccessivi e<br />

in generale tutti gli alimenti<br />

che producono acidità.<br />

ABITUDINI SBAGLIATE E NEMICI “INVISIBILI”<br />

◆ Se i sintomi del reflusso si presentano solo<br />

occasionalmente, magari dopo un pranzo<br />

particolarmente ricco, non c’è da preoccuparsi. Se<br />

invece sono frequenti, bisogna capire se si commettono<br />

alcuni errori. I pasti troppo abbondanti, comunque,<br />

soprattutto di sera, vanno evitati. Come vanno evitati<br />

gli alimenti a “rischio” precedentemente elencati.<br />

In ogni caso, meglio cenare leggero e almeno tre ore<br />

prima di coricarsi. Bisogna poi evitare di cedere<br />

alla tentazione di sdraiarsi sul divano, o a letto,<br />

dopo mangiato, perché è un comportamento<br />

che può favorire il reflusso.<br />

◆ Smettere di fumare e ridurre il peso può aiutare a<br />

limitare i sintomi. Ansia e stress non li causano, ma<br />

possono acuirli. Se si soffre di reflusso, quando ci si<br />

corica è meglio posizionare il cuscino in modo da<br />

dormire con la testa in posizione più elevata rispetto<br />

ai piedi. In questo modo si ostacola il ritorno acido<br />

nell’esofago, che causa l’irritazione e la sensazione<br />

di bruciore al petto.<br />

◆ Quando non è associato ad altri disturbi, il<br />

bruciore o il dolore allo stomaco può essere causato<br />

dall’assunzione di alcuni farmaci: è il caso degli<br />

antinfiammatori non steroidei, come quelli a base<br />

di ibuprofene, diclofenac, naprossene o l’acido<br />

acetilsalicilico. Anche alcuni farmaci, utilizzati contro<br />

l’osteoporosi, possono scatenare disturbi come crampi,<br />

bruciore di stomaco, gonfiore e senso di pesantezza.<br />

Comprese le bevande gassate<br />

e la birra. Bisogna anche<br />

cenare leggero, e almeno<br />

tre ore prima di andare<br />

a dormine. Serve anche<br />

ridurre il peso corporeo e<br />

fare una corretta e regolare<br />

attività fisica. «Sono tutte<br />

buone pratiche che aiutano<br />

a risolvere il problema,<br />

senza essere eccessivamente<br />

restrittivi, - sottolinea lo<br />

specialista -. Questo significa<br />

che non è necessario<br />

mangiare solo riso e pasta<br />

in “bianco” (un po’ di passata<br />

di pomodoro è consentita,<br />

anche perché l’acidità<br />

è prodotta soprattutto<br />

dai semi del pomodoro<br />

fresco); anche un paio<br />

di caffè al giorno possono<br />

essere tollerati, così come<br />

uno o due bicchieri di vino,<br />

meglio però rosso, perché<br />

quello bianco frizzante<br />

e fermentato può produrre<br />

maggiormente acidità.<br />

Buona regola è cercare<br />

di mangiare con tranquillità,<br />

evitando pasti sbrigativi, come<br />

il classico panino al volo,<br />

che consumati in fretta<br />

inducono a introdurre una<br />

quota di aria “ansiosa” che<br />

si ripercuote sulla valvola,<br />

che fatica così maggiormente<br />

a chiudersi».<br />

CURE E TERAPIE<br />

Va detto subito che un<br />

uso esagerato e non controllato<br />

dei classici prodotti<br />

da banco contro il bruciore<br />

di stomaco è sconsigliato.<br />

È importante, invece, rivolgersi<br />

al proprio medico<br />

e quindi al gastroenterologo<br />

che, a seconda dei casi,<br />

potrà prescrivere farmaci<br />

che inibiscono la secrezione<br />

acida dello stomaco, come<br />

gli inibitori della pompa<br />

protonica (omeprazolo,<br />

pantoprazolo, esomeprazolo,<br />

lansoprazolo) o gli antagonisti<br />

dei recettori H2<br />

come la ranitidina, per ri-<br />

durre l’acidità e l’irritazione<br />

dell’esofago. La cura è<br />

però lunga, con assunzione<br />

quotidiana per circa 12 settimane.<br />

Occasionalmente si<br />

può ricorre anche all’aiuto<br />

di farmaci a base di magaldrato,<br />

cioè una combinazione<br />

di idrossidi e solfati di<br />

alluminio e magnesio che<br />

tamponano l’acidità gastrica,<br />

o a base di alginati, che<br />

formano un gel sulla superficie<br />

dello stomaco, ostacolando<br />

la risalita dei succhi<br />

gastrici e proteggendo l’esofago.<br />

«Gli inibitori della<br />

pompa protonica si sono<br />

rivelati molto efficaci ma, -<br />

avverte il professore, - devono<br />

essere assunti rigorosamente<br />

sotto il controllo<br />

medico, tenendo conto anche<br />

degli effetti collaterali.<br />

In particolare, questi farmaci<br />

possono interferire con il<br />

metabolismo osseo e quindi<br />

nelle donne oltre i 50-<br />

60 anni aumentare il rischio<br />

di osteoporosi e di fratture.<br />

Qualora i farmaci non sortiscano<br />

alcun effetto, sarà<br />

cura del medico valutare<br />

un’indagine più approfondita<br />

con la gastroscopia e,<br />

nei casi più gravi, l’intervento<br />

chirurgico di plastica antireflusso».<br />

Vale la pena precisare<br />

che gli antiacidi tradizionali<br />

da banco sono i farmaci<br />

più indicati per un problema<br />

occasionale e agiscono<br />

tamponando l’acidità dello<br />

stomaco. Rientrano tra<br />

questi il classico bicarbonato<br />

di sodio e i “sali” di<br />

calcio e/o magnesio. Attenzione,<br />

però: anche se si<br />

vendono senza ricetta, non<br />

vanno usati con leggerezza<br />

e non vanno mai assunti<br />

per più di qualche giorno di<br />

seguito. Per eventuali dubbi<br />

o ulteriori informazioni è<br />

da poco attiva l’Associazione<br />

Italiana Ricerca Esofago<br />

(Aires), che risponde scrivendo<br />

al seguente indirizzo<br />

mail: info@ricercaesofago.it.<br />

Achille Perego<br />

Intimità 87


SALUTE & BENESSERE<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NEL REGNO<br />

DEGLI<br />

OLI VEGETALI<br />

Bisogna conoscerli bene per<br />

individuare il migliore per le nostre<br />

esigenze. Perché non è solo<br />

una questione di gusto<br />

Quello extravergine<br />

di oliva è la star incontrastata.<br />

Però la<br />

famiglia degli oli è piuttosto<br />

affollata. Cerchiamo di conoscere<br />

da vicino i più comuni<br />

con l’aiuto della dottoressa<br />

Alessandra Esposito, biologa<br />

nutrizionista a Milano, Vigevano<br />

(PV) e Verona.<br />

◆ Arachidi Ha una composizione<br />

affine a quella dell’extravergine<br />

di oliva, è ricco di<br />

potassio, fosforo, magnesio e<br />

resveratrolo (della famiglia<br />

dei preziosi polifenoli, con<br />

azione preventiva verso i tumori).<br />

Resistente all’ossidazione,<br />

è valido non solo per<br />

la cottura a temperature medio-basse,<br />

ma anche nella frittura,<br />

per chi non ama il sapore<br />

troppo intenso dell’olio<br />

di oliva.<br />

◆ Cocco extravergine Rappresenta<br />

un’ottima scelta per<br />

le cotture ad alta temperatura.<br />

È particolarmente ricco di<br />

acido laurico, un acido grasso<br />

che può migliorare i livelli di<br />

colesterolo, aiutare a uccidere<br />

i batteri, aumentare il senso<br />

di sazietà e mantenere in<br />

salute il cervello. Attenzione,<br />

però, bisogna scegliere l’olio<br />

di cocco esclusivamente nella<br />

varietà extravergine. Lo si<br />

può trovare al supermercato<br />

nel reparto dei cibi etnici oppure<br />

si può ordinare online.<br />

◆ Girasole Ha un’alta<br />

quantità di acidi grassi insaturi,<br />

ma irrancidisce facilmente<br />

e non è adatto per fritture<br />

o cibi caldi.<br />

◆ Mais Di composizione<br />

simile a quello di girasole, e<br />

ricco di acido linoleico e vitamina<br />

E, solitamente è però<br />

estratto con solventi. Un recente<br />

studio evidenzia come<br />

in cottura gli oli di girasole<br />

e mais sprigionino sostanze<br />

tossiche (aldeidi) sino a 200<br />

SUGGERIMENTI PER L’ACQUISTO,<br />

LA CONSERVAZIONE E L’USO<br />

volte in più dei limiti indicati<br />

dall’Oms.<br />

◆ Oliva Quello extravergine,<br />

che molte di noi non<br />

usano nella frittura, a torto,<br />

è invece adattissimo, in quanto<br />

resistente alle alte temperature.<br />

◆ Semi di lino È un’importantissima<br />

fonte di acido Alfa<br />

Linolenico (Ala), l’acido grasso<br />

vegetale della serie Omega-3,<br />

benefico per cuore e<br />

cervello, utile nel ridurre la<br />

pressione sanguigna e per<br />

migliorare la glicemia, i livelli<br />

di zuccheri nel sangue. Essendo<br />

ricco di grassi polinsaturi,<br />

«Acquistiamo solo oli vegetali “estratti a freddo”,-<br />

raccomanda la dottoressa Esposito, - cioè con spremitura<br />

meccanica, e non raffinati, ossia lavorati chimicamente<br />

con solventi, che possono portare alla formazione di<br />

acidi grassi trans. Tutti gli oli vegetali temono luce, aria<br />

e calore, quindi vanno acquistati in latta o in bottiglie di<br />

vetro scuro rivestite di alluminio e conservati chiusi e in<br />

un luogo fresco. Se friggendo notiamo una schiumetta<br />

bianca, indice della formazione di sostanze tossiche,<br />

significa che l’olio non è adatto, anzi, dannoso.<br />

Infine, sul fronte della linea, molte di noi pensano<br />

che gli oli vegetali siano più leggeri dell’extravergine<br />

di oliva, invece l’un per l’altro sviluppano tutti circa<br />

900 calorie per 100 grammi di prodotto».<br />

iStock<br />

è bene utilizzarlo solo a crudo,<br />

per esempio per condire<br />

l’insalata. Va conservato in un<br />

luogo buio e fresco (l’ideale<br />

è il frigorifero) per minimizzare<br />

i processi ossidativi, e va<br />

consumato in fretta una volta<br />

aperto.<br />

◆ Semi vari Contiene, per<br />

esempio, semi di soia, mais,<br />

sesamo, colza, girasole, cartamo<br />

o palma: è quindi importante<br />

leggere il contenuto<br />

in etichetta, che adesso è obbligatorio<br />

dettagliare. Si tratta<br />

di un prodotto trasformato,<br />

raffinato e ricco di acidi grassi<br />

Omega-6, oggi troppo abbondanti<br />

nella nostra dieta. A differenza<br />

degli Omega-3, benefici<br />

per l’organismo, assumere<br />

una quantità esagerata di questi<br />

grassi predispone a infiammazioni,<br />

malattie cardiache e<br />

tumori. Gli oli di semi sono<br />

quelli più a rischio di sviluppare<br />

con il calore i grassi insaturi<br />

trans, che aumentano<br />

il colesterolo Ldl, quello “cattivo”,<br />

e diminuiscono quello<br />

“buono”, l’Hdl, con un doppio<br />

effetto negativo sulla salute<br />

cardiaca. Quindi non vanno<br />

usati per friggere e nelle preparazioni<br />

che richiedono alte<br />

temperature, come in forno.<br />

Paola Tiscornia<br />

88 Intimità


VETRINA<br />

ALLEATI PREZIOSI<br />

Dall’acidità di stomaco ai capelli sfibrati: a ogni problema la sua soluzione<br />

DIGESTIONE LENTA<br />

1. Digestione lenta e acidità di<br />

stomaco? Esi propone due rimedi.<br />

Per la prima c’è DigestivAid<br />

Active, a base di amido di riso fermentato,<br />

papaia, ananas, finocchio<br />

e zenzero. Per il secondo,<br />

DigestivAid No Acid, con corallo<br />

fossile, papaia, liquirizia e pectina<br />

di mela. In farmacia, parafarmacia<br />

ed erboristeria. Il primo, confezione<br />

da 45 ovalette, 9,80 €.<br />

L’altro, da 60 tavolette, 9,80 €.<br />

SE IL POLLICE DUOLE<br />

2. Per alleviare i dolori articolari<br />

causati dalla rizoartrosi: è l’Ortesi<br />

propriocettiva flessibile Epithelium<br />

Flex, sviluppata da Epitact e<br />

distribuita da QualiFarma. Questo<br />

supporto mantiene il pollice in<br />

posizione di riposo senza immobilizzarlo,<br />

conservando la funzionalità<br />

della mano, ma limitando<br />

gli attacchi infiammatori. È complementare<br />

alle ortesi rigide, più<br />

adatte per la notte. In vendita in<br />

farmacia e parafarmacia a 20 €.<br />

S.O.S. CARTILAGINI<br />

3. È un integratore per le cartilagini:<br />

Flexjal forte di Bios Line<br />

deve la sua azione a componenti<br />

che favoriscono la funzionalità<br />

articolare e contrastano l’infiammazione.<br />

La formula non contiene<br />

glutine ed è adatta a vegetariani<br />

e vegani. In vendita in farmacia,<br />

erboristeria e parafarmacia.<br />

La confezione da 30 capsule costa<br />

15,50 €, da 60 capsule 26 €.<br />

IL DENTIFRICIO PER I PICCOLI<br />

4. Al gusto di menta delicata,<br />

Baby Joy 6-12 anni di Tau-Marin<br />

è un dentifricio gel studiato per i<br />

più piccoli, per contrastare l’insorgenza<br />

dalla carie e preservare il<br />

benessere delle loro gengive. Ha<br />

infatti un basso grado di abrasività.<br />

In farmacia a 3,99 €.<br />

1<br />

3<br />

5<br />

6<br />

2<br />

7<br />

4<br />

8<br />

CONTRO IL REFLUSSO<br />

5. Contrasta il reflusso gastroesofageo<br />

e riduce i sintomi che ne<br />

derivano. CalmAcid Reflux di Bios<br />

Line evita infatti che il contenuto<br />

acido dello stomaco risalga lungo<br />

l’esofago, protegge la mucosa dei<br />

due organi e tampona l’acidità gastrica<br />

eccessiva. In vendita in farmacia,<br />

erboristeria e parafarmacia.<br />

La scatola da 21 bustine monodose<br />

costa 15 €.<br />

E LA FORZA RITORNA!<br />

6. Utile nei periodi in cui ci si sente<br />

particolarmente stanchi e senza<br />

forze perché apporta un mix di vitamine<br />

del gruppo B e acido folico,<br />

da integrare con l’alimentazione.<br />

Vita Act Total B di F&F è un prodotto<br />

per tutte le età. Si trova in farmacia<br />

e parafarmacia. Proposto in<br />

offerta a 9,90, anziché 15,90 €.<br />

VIA LA SECCHEZZA<br />

7. Se i capelli hanno perso lucentezza<br />

e risultano sfibrati, magari<br />

per effetto del sole, del mare<br />

e del cloro, si possono rinvigorire<br />

sfruttando le proprietà di Olio di<br />

Argan. È un prodotto della linea<br />

Oliodermal di Esi, che si applica<br />

prima dello shampoo e si lascia in<br />

posa alcuni minuti. Va bene anche<br />

per rendere più setosa la pelle del<br />

corpo. In farmacia, parafarmacia<br />

ed erboristeria. Costa 28 €.<br />

LABBRA SEMPRE MORBIDE<br />

8. Bisogna sempre proteggere le<br />

labbra, d’estate e d’inverno, perché<br />

sono delicate e a rischio secchezza<br />

e irritazioni. Sebamed propone<br />

un tris di Stick Labbra in tre<br />

varianti: classico, fragola e ciliegia,<br />

che svolgono la loro azione<br />

nutriente e protettiva grazie alla<br />

presenza di olio di jojoba, cera di<br />

riso, vitamina E e bisabobolo. Si<br />

trovano in vendita in farmacia e<br />

costano 3,90 € ciascuno.<br />

Intimità 89


TURISMO<br />

a cura di Paola Babich<br />

L’AGENDA DI SETTEMBRE<br />

Tante le occasioni per svagarsi e rilassarsi<br />

tra spettacoli e mostre, concerti e paesaggi unici<br />

Foto: AssoLaTo<br />

LOMBARDIA<br />

Il Festival musicale internazionale Onde Musicali sul lago<br />

d’Iseo propone sino al 23 una serie di concerti gratuiti, interpretati<br />

da grandi artisti internazionali e da giovani talenti, nelle<br />

località più suggestive di 17 comuni rivieraschi e collinari affacciati<br />

sul Lago d’Iseo (a sin.). Un ottimo spunto per andare<br />

alla scoperta di bellezze quali la riserva naturale delle torbiere<br />

del Sebino, quella delle Piramidi d’erosione a Zone, le terme<br />

romane, la “strada dei viandanti”, la Valcamonica, terra di<br />

incisioni rupestri, Patrimonio Unesco. Info: www.iseolake.info<br />

CALABRIA<br />

A Tropea (VV), non solo mare. Da non perdere il Tropea Blues<br />

Festival il 15, 16, 17, 22, 23, 24, 29, 30 settembre e 1, 6, 7,8 ottobre.<br />

Le vie del centro storico saranno animate ogni sera da<br />

vari gruppi che suoneranno dal vivo. Come avviene nella città<br />

natale di questo genere musicale (New Orleans), gli artisti<br />

creeranno un’atmosfera coinvolgente. Di giorno, invece, incontri<br />

e convegni a tema, presentazione di libri e album musicali,<br />

premiazione dell’artista/gruppo blues dell’anno e del miglior<br />

gruppo emergente. Info: www.tropeablues.com<br />

Per l’alloggio, La Dolce Vita, dimora a picco sulla marina tropeana,<br />

davanti un promontorio che sorregge il santuario Benedettino<br />

della Chiesa di S. Maria dell’Isola (a ds.). Sullo sfondo,<br />

le Eolie con Stromboli e Vulcano e, di fronte, la distesa del Mar<br />

Tirreno nel Golfo di Sant’Eufemia; www.ladolcevitatropea.it<br />

BASILICATA<br />

“Nuvole Stregate”. Così si chiama l’esperienza che, dal 2<br />

settembre al 1 ottobre, consentirà di vivere l’emozione di un<br />

volo ascensionale, nella cornice di un paesaggio fiabesco. A<br />

bordo di una mongolfiera, a 40 metri di altezza, si ammireranno<br />

le Dolomiti lucane (a sin.) con i caratteristici borghi di<br />

Castelmezzano e Pietrapertosa (PZ). Il tutto in orari perfetti<br />

per godere di una luce particolare: dalle 7 alle 9.30 e dalle 17<br />

alle 18.30, quando le rocce assumono la loro tipica sfumatura<br />

rossastra. Info: www.dolomitilucane.com<br />

Al Parco Nazionale della Grancia, il più ampio Parco Storico<br />

Rurale e Ambientale d’Italia, nell’area del borgo di Brindisi<br />

di Montagna (PZ), sino a fine mese è di scena La Storia Bandita,<br />

il più grande spettacolo di teatro popolare italiano mai<br />

realizzato sulla storia del Brigantaggio nel Mezzogiorno. La<br />

storia è raccontata dalle voci di Michele Placido, Orso Maria<br />

Guerrini, Lina Sastri e Paolo Ferrari. Una narrazione di 2 ore,<br />

con 300 figuranti, 500 effetti pirotecnici, proiezioni di grandi<br />

immagini sulla roccia e sull’acqua, e altri effetti speciali. Tante<br />

anche le attrazioni del Parco: il teatro falconeria, la fattoria degli<br />

animali, i Laboratori del Gusto. Info: www.parcograncia.it<br />

90 Intimità


UMBRIA<br />

Ogni prima domenica del mese, Mercato dell’antiquariato,<br />

dell’usato e del collezionismo a Pissignano, vicino a Campello<br />

sul Clitunno (PG), città d’arte che vanta il famoso Tempietto,<br />

dichiarato Patrimonio dell’Unesco, e il caratteristico, affascinante<br />

Castello (a ds.), risalente al 1330, uno dei meglio conservati<br />

della zona. Eretto su un colle a 514 metri, costituisce<br />

un piccolo gioiello da andare a scoprire: all’interno delle mura<br />

vivono ancora diverse persone, e vi si può anche trascorrere<br />

qualche giorno di relax, godendosi gli scorci e i paesaggi che<br />

questo territorio offre (Spoleto e Foligno sono poco distanti).<br />

Qui si trova infatti il Relais Borgo Campello, dove si viene accolti<br />

dalla proprietaria Daniela; una tranquilla e piacevolissima<br />

struttura diffusa con una terrazza che affaccia sull’intera valle,<br />

punteggiata di ulivi (non ripartite senza aver comprato dell’ottimo<br />

olio extravergine locale); qui si apprezzano davvero la<br />

natura e il silenzio e sono assicurati “sogni d’oro”; www.borgocampello.com,<br />

www.lovelyhotels.it. Info: www.umbriatourism.it<br />

Il seicentesco Palazzo della Gran Guardia, nel centro storico<br />

di Verona, in piazza Bra, ospita sino al 15 The Stamps of<br />

the Queen-Homage to Elizabeth II. L’originale mostra ripercorre<br />

la vita di Elisabetta II, dall’incoronazione, avvenuta nel<br />

1953, sino a oggi, attraverso oltre seimila francobolli del Regno<br />

Unito, delle ex colonie e del Commonwealth, provenienti da<br />

una collezione privata. Esposti<br />

al pubblico per la prima<br />

volta, celebrano la regina nei<br />

vari momenti della sua vita,<br />

da giovane donna a madre e<br />

sovrana. Info: www.ifrancobollidellaregina.it<br />

Per l’occasione, pacchetto<br />

Nel borgo medievale di Montecarlo di Lucca (sotto) si festeggia<br />

il centenario della nascita dello scrittore Carlo Cassola<br />

(qui ha vissuto i suoi ultimi anni e qui è sepolto); le celebrazioni<br />

prendono il via il 15<br />

e si aprono con una giornata<br />

interamente dedicata<br />

alla sua memoria, a partire<br />

dalla mostra Sconfinamenti.<br />

Le terre lontane di Cassola,<br />

che rimarrà qui fino al<br />

5 novembre e diventerà poi<br />

itinerante, spostandosi inizialmente<br />

a Grosseto (dal<br />

15 gennaio al 15 febbraio<br />

2018); è il primo appuntamento<br />

di un piano triennale<br />

di iniziative sul lavoro<br />

svolto intorno all’opera<br />

dell’autore. Gli eventi che si<br />

terranno in questo piccolo,<br />

VENETO<br />

TOSCANA<br />

speciale all’Hotel Ibis di Verona, che propone inoltre la nuova<br />

formula della colazione ispirata a un mercato rionale, con<br />

prodotti freschissimi esposti per banchi, dalla frutta ai latticini,<br />

dalle golosità da forno agli affettati; www.ibis.com<br />

A Venezia, Musei al Chiaro di Luna è un’iniziativa che prevede,<br />

fino ad ottobre, l’apertura prolungata di Palazzo Ducale<br />

fino alle ore 23. Una bella opportunità per dedicarsi a un suggestivo<br />

itinerario in “notturna” tra gli ambienti e i capolavori<br />

del palazzo simbolo della Serenissima. Info: www.visitmuve.it<br />

Il primo albergo in Italia della catena AO Hotels and Hostels ha<br />

appena aperto vicino alla stazione di Mestre; prezzi vantaggiosi;<br />

www.aohostels.com/it/. Ottima scelta il Salute Palace Hotel,<br />

a Dorsoduro, da poco ristrutturato e entrato a far parte<br />

della Châteaux & Hôtels Collection; www.salutepalace.com<br />

delizioso paese, intatto e non frequentato dal turismo di massa,<br />

si inseriscono nel piano di valorizzazione del patrimonio<br />

storico, artistico e culturale dei borghi italiani, promossa dal<br />

Mibact nell’ambito del progetto “2017 - Anno dei Borghi”<br />

(www.viaggio-italiano.it). Montecarlo conserva l’antica cinta<br />

muraria, la Rocca del Cerruglio, il Teatro dei Rassicurati, tra i<br />

più piccoli d’Italia, sede delle celebrazioni, e vanta anche i vini<br />

DOC Montecarlo bianco e rosso.<br />

Dal 2 al 24 la Fortezza di Montalcino (SI) ospita CARTA<br />

InCANTA, questa piccola favola, mostra di Carlotta Parisi.<br />

Opere nuove e originali alle quali l’illustratrice e scultrice su<br />

carta ha lavorato per oltre un anno. Un bel modo anche per<br />

scoprire questa terra, dato che nell’esposizione c’è molto della<br />

Val d’Orcia, come spiega<br />

l’artista: “La bellezza della<br />

mia Val d’Orcia è ogni giorno<br />

nutrimento per l’anima:<br />

ho realizzato spesso donne<br />

abbondanti e accoglienti<br />

che la rappresentano”.<br />

Intimità 91


ARREDAMENTO<br />

di Elisabetta Turillazzi<br />

e Barbara Pedron<br />

È L’ORA<br />

DELLA DOCCIA<br />

Design ricercato e dettagli<br />

curatissimi per una cabina<br />

a cinque stelle dove vivere,<br />

tra getti a pioggia e leggere<br />

nebulizzazioni, una speciale<br />

esperienza sensoriale<br />

Pensata per spazi ampi e studiata per essere inserita<br />

in nicchie e angoli, la porta scorrevole in cristallo<br />

trasparente o satinato, è disponibile anche in versione<br />

a scomparsa. MOOV, Glass 1989, da 945 €.<br />

1<br />

3 4<br />

2<br />

5<br />

92 Intimità


Raffinate geometrie<br />

1 Soffione dall’estetica originale<br />

che abbina al getto d’acqua luci a<br />

led rosse e bianche per un effetto<br />

benessere totale. Cloud, FIMA Carlo<br />

Frattini divisione Wellness,<br />

da 1.961 € + IVA.<br />

2 Ampio soffione in vendita<br />

con il kit a parete con doccetta,<br />

asta doccia e miscelatore termostatico.<br />

Croma 280, Hansgrohe, 425 €.<br />

3 Set di soffioni per combinare<br />

i getti d’acqua con suoni e luci.<br />

Disponibile a soffitto e a parete.<br />

Ninfea, AQUAelite LAB,<br />

da 150 € la soluzione a parete,<br />

da 450 € la soluzione a soffitto.<br />

4 Soffione da applicare alla parete<br />

o al soffitto, con struttura in acciaio<br />

spazzolato. Disponibile in vari colori,<br />

ha il getto a pioggia e a doppia<br />

cascata. Club, AQUAelite LAB,<br />

da 320 € la soluzione a parete,<br />

da 770 € la soluzione a soffitto.<br />

5 Il soffione ha una forma<br />

tondeggiante che garantisce un getto<br />

delicato e avvolgente. Disponibile<br />

in cromo, bianco e nero, può essere<br />

installato a parete o a soffitto.<br />

Sfera, FIMA Carlo Frattini divisione<br />

Wellness, da 885 € + IVA.<br />

Cabina a base pentagonale (a sin.), con pareti in vetro trasparente, satinato<br />

o serigrafato. La sua forma la rende adatta a essere installata anche in ambienti<br />

poco spaziosi. Gallery 3000, Duka, da 1.467 €.<br />

Piatto doccia (sopra a ds.), ideale per chi desidera regalarsi una soluzione<br />

di design. Facile da montare e disponibile in varie dimensioni, questo prodotto<br />

è realizzato in un particolare materiale (un mix di resine con filler minerale)<br />

che al tatto si presenta liscio e setoso. Setaplano, Geberit, 720 €.<br />

Un leggero pannello multiuso, robusto e impermeabile, e un piatto doccia a filo<br />

pavimento per realizzare progetti su misura. Il pannello può essere piastrellato<br />

subito dopo la posa. Wedi e Wedi Fundo by Wedi, prezzo su richiesta.<br />

PER INFORMAZIONI: AQUAelite Lab, www.aquaelite.it; Duka, www.duka.it; FIMA Carlo Frattini, www.fimacf.com; Geberit, www.geberit.it; Glass 1989, www.glass1989.it; Hansgrohe, www.hansgrohe.it; Wedi, www.wedi.it.<br />

Intimità 93


CUCINA<br />

a cura di Barbara Pedron<br />

Archivio Mondadori<br />

PEPERONI, CHE BONTÀ!<br />

TATIN CON FIORDILATTE<br />

Tempo: 1 ora<br />

Calorie a porzione: 265<br />

Ingredienti per 4 persone: un rotolo di pasta sfoglia,<br />

3 peperoni lunghi gialli, 2 peperoni lunghi rossi,<br />

2 zucchine, 150 g di fiordilatte,<br />

2 acciughe, 2 pomodori, un mazzetto di basilico,<br />

20 g di parmigiano grattugiato,<br />

3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, sale, pepe.<br />

Preriscaldate il forno a 200°, poi lavate tutti i peperoni,<br />

sistemateli su una placca foderata con alluminio e infornateli<br />

per 20 minuti. Trascorso questo tempo, ritirateli,<br />

chiudeteli in un sacchetto di carta e lasciateli intiepidire,<br />

infine mondateli, spellateli e tagliateli in modo da ottenere<br />

30 falde larghe circa 4 cm.<br />

Dissalate le acciughe, privatele della lisca e tagliatele a<br />

pezzetti, quindi lavate le zucchine, asciugatele, spuntatele<br />

e riducetele a nastri sottili (anche in questo caso dovrete ricavarne<br />

30). Tagliate la mozzarella in modo da ottenere 30<br />

bastoncini, poi asciugateli con carta assorbente da cucina.<br />

Allineate le falde di peperone sul piano di lavoro, adagiate<br />

su ciascuna un nastro di zucchina e un bastoncino di<br />

mozzarella e avvolgete le verdure su loro stesse, formando<br />

tanti rotolini compatti.<br />

Mettete i rotolini in una teglia rotonda di 26 cm circa di<br />

diametro, foderata con un foglio di carta da forno bagnato<br />

e strizzato. Mentre li posizionate, teneteli ben stretti tra<br />

le dita perché non si aprano, quindi sistemateli sul fondo<br />

della teglia partendo dal centro, uno vicino all’altro, cercando<br />

di formare cerchi concentrici il più possibile regolari.<br />

Quando arriverete vicino al bordo, fate attenzione a<br />

non farli aderire alle pareti della teglia, ma lasciate un po’<br />

di spazio vuoto.<br />

Lavate i pomodori, asciugateli e privateli del picciolo,<br />

poi tagliateli a metà, spremeteli leggermente per eliminare<br />

la maggior parte dei semi e riduceteli a spicchietti, quindi<br />

distribuiteli nella teglia, tra un rotolino e l’altro, in modo<br />

da riempire tutti gli spazi vuoti (non posizionateli vicino al<br />

bordo). Procedete allo stesso modo anche con i pezzetti di<br />

acciuga. Condite tutto con sale, pepe e un filo d’olio.<br />

Portate il forno a 180°, quindi srotolate la pasta sfoglia e<br />

punzecchiate il disco con una forchetta. Adagiate la sfoglia<br />

sulla teglia, centrandola sulle verdure, poi piegate i bordi<br />

verso il basso così da abbracciare la farcitura. Spennellate<br />

con l’olio e infornate per 25 minuti.<br />

Trascorso il tempo di cottura, ritirate la teglia e rovesciate<br />

la torta sulla placca del forno, quindi, cospargetela<br />

con il parmigiano e mettetela a gratinare sotto<br />

il grill per 2-3 minuti. Ritiratela, trasferitela sul piatto<br />

di portata, guarnitela con le foglie di basilico, lavate<br />

e asciugate, e servite.<br />

94 Intimità


Gialli, rossi, verdi. Super saporiti e super coreografici.<br />

Per gustose preparazioni a prova di gourmet<br />

CHEESECAKE SALATA<br />

Tempo: 45 minuti + il raffreddamento<br />

Calorie a porzione: 550<br />

Ingredienti per 4 persone:<br />

300 g di crescenza,<br />

100 g di cracker integrali,<br />

30 g di gherigli di noci,<br />

140 g di burro,<br />

un peperone verde,<br />

un peperone a corno rosso,<br />

un peperone a corno giallo,<br />

200 ml di panna fresca,<br />

8 g di gelatina in fogli,<br />

2 cucchiai di zucchero,<br />

il succo di 1/2 limone,<br />

un mazzetto di timo,<br />

30 g di olive taggiasche<br />

denocciolate sott’olio,<br />

un filo di olio extravergine d’oliva,<br />

sale, pepe.<br />

Mettete i cracker nel mixer e frullateli con le noci, il burro,<br />

sale e pepe. Ungete uno stampo a cerniera rotondo con<br />

un filo d’olio e foderatelo con carta da forno, quindi trasferite<br />

il composto di cracker sul fondo dello stampo, livellate<br />

la superficie pressandola bene con un batticarne, quindi<br />

mettete il recipiente a raffreddare in frigorifero per un’ora.<br />

Riempite una ciotola di acqua fredda e mettevi a bagno i<br />

fogli di gelatina per 10 minuti. Versate la panna in un pentolino<br />

e scaldatela, poi spegnete la fiamma. Ritirate la gelatina, strizzatela<br />

e mettetela a sciogliere nella panna calda. Mescolate.<br />

Lavate il peperone verde, asciugatelo, mondatelo e riducetelo<br />

a pezzetti. Trasferite i pezzi di peperone nel bicchiere del<br />

mixer, unite la crescenza, le foglioline di 2 rametti di timo, lavate<br />

e asciugate, sale e pepe e frullate fino a ottenere una crema.<br />

Infine, incorporate al composto la panna con la gelatina.<br />

Trascorso il tempo, ritirate lo stampo dal frigorifero e<br />

versate la crema di peperone sulla base di cracker. Livellate<br />

la superficie con una spatola bagnata in acqua fredda,<br />

quindi rimettete il recipiente in frigorifero per 4-5 ore.<br />

Nell’attesa, lavate i peperoni a corno, asciugateli e mondateli<br />

eliminando i piccioli, poi tagliateli a rondelle di 1-2<br />

cm di spessore e privateli di semi e nervature.<br />

Versate lo zucchero in una padella con 2 cucchiai d’acqua<br />

e il succo di limone e fate caramellare, quindi unite le<br />

rondelle di peperone e saltatele per 2-3 minuti. Regolate<br />

di sale e pepe, spegnete e fate raffreddare.<br />

Trascorso il tempo, ritirate la cheesecake dal frigorifero,<br />

sformatela eliminando la carta forno e trasferitela sul piatto<br />

di portata. Completatela distribuendo sulla superficie i<br />

peperoni caramellati freddi, le olive e qualche rametto di<br />

timo, lavato e asciugato. Servite.<br />

Intimità 95


CUCINA<br />

SFORMATINI DI PATATE AL TONNO<br />

Tempo: 40 minuti + il raffreddamento<br />

Calorie a porzione: 511<br />

Ingredienti per 4 persone: 2 peperoni rossi già abbrustoliti<br />

e spellati, 2 peperoni gialli già abbrustoliti e spellati,<br />

800 g di patate, 250 g di tonno sott’olio, un cipollotto,<br />

2 uova sode, 50 g di olive verdi farcite al peperone,<br />

2 cucchiai di capperi sott’aceto, un limone, 3 cucchiai<br />

di maionese, un mazzetto di erba cipollina, qualche goccia<br />

di tabasco, 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, sale.<br />

Mondate il cipollotto e tritatelo finemente; lavate l’erba cipollina<br />

e asciugatela; spremete il limone; tagliate a rondelle le<br />

olive farcite; tritate grossolanamente le uova sode.<br />

Sbucciate le patate, lavatele, tagliatele a pezzetti e mettetele<br />

in una casseruola, copritele con acqua fredda, trasferitele sul<br />

fuoco e lessatele. Scolatele e passatele allo schiacciapatate.<br />

Raccogliete la purea in una ciotola e conditela con un filo di<br />

olio, sale, qualche goccia di tabasco, il cipollotto tritato, metà<br />

del succo di limone e 10 steli di erba cipollina tagliuzzata.<br />

Sgocciolate il tonno, mettetelo in una ciotola, sminuzzatelo<br />

e conditelo con un filo d’olio, il succo di limone rimasto, i capperi<br />

sgocciolati e strizzati, sale, le olive, le uova e la maionese.<br />

Dividete ciascun peperone in 4 falde, poi riducete ognuna<br />

di esse a metà nel senso della larghezza.<br />

Foderate con la pellicola 4 stampini e coprite pareti e fondo<br />

con le mezze falde di peperone, alternando i colori. Distribuite<br />

negli stampini 2/3 del composto di patate lasciando uno<br />

spazio vuoto al centro dello stampo, in cui metterete il mix di<br />

tonno e coprite con il resto del composto di patate. Avvolgete<br />

gli stampini con pellicola e metteteli in frigo per almeno un’ora.<br />

Trascorso il tempo, ritirate gli sformatini, eliminate la pellicola<br />

e rovesciateli nei piatti individuali. Decorate con erba<br />

cipollina tagliuzzata, irrorate con un filo d’olio e servite.<br />

INVOLTINI DI SARDE E FRUTTA SECCA<br />

Tempo: 1 ora e 5 minuti<br />

Calorie a porzione: 340<br />

Ingredienti per 4 persone: 4 peperoni lunghi rossi,<br />

4 peperoni lunghi gialli,<br />

16 sarde già pulite e aperte a libro,<br />

120 g di ricotta di capra,<br />

2 scorzette di limone,<br />

30 g di pistacchi, 60 g di pinoli,<br />

4 cucchiai di olio extravergine d’oliva.<br />

Preriscaldate il forno a 200°. Lavate e asciugate le sarde.<br />

Lavate i peperoni e metteteli in una teglia capiente, foderata<br />

di carta antiaderente da cucina, quindi fateli cuocere in<br />

forno per 30 minuti circa, girandoli spesso, finché la pelle si<br />

staccherà (attenzione a non farli scurire troppo). Trascorso il<br />

tempo, ritirateli, chiudeteli in un sacchetto di carta e lasciateli<br />

intiepidire. Una volta freddi, toglieteli dal sacchetto, spellateli<br />

ed eliminate picciolo, semi e filamenti bianchi, poi divideteli in<br />

16 grosse falde e mettetele ad asciugare su carta assorbente.<br />

Trasferite i pistacchi in un pentolino antiaderente senza<br />

aggiungere condimento e rosolateli per alcuni istanti, quindi<br />

ritirateli, spellateli e tritateli insieme con le scorzette di limone.<br />

Tostate i pinoli nello stesso modo, poi tritate anche loro.<br />

Sistemate i peperoni sul tagliere, distribuitevi sopra le sarde<br />

aperte, spalmate un velo di ricotta, quindi unite il trito di<br />

pistacchi (tenetene da parte un pochino per guarnire i piatti<br />

alla fine) e formate degli involtini.<br />

Riaccendete il forno e portatelo nuovamente a 200°, poi<br />

passate gli involtini nel trito di pinoli, disponeteli in una teglia<br />

unta d’olio e infornateli per 5 minuti.<br />

Trascorso questo tempo, ritirate la teglia e distribuite gli involtini<br />

nei piatti di portata. Completate la preparazione con<br />

un filo d’olio e altro trito di pistacchi e servite.<br />

96 Intimità


COTOLETTE CON CACIOCAVALLO<br />

Tempo: 1 ora<br />

Calorie a porzione: 330<br />

Fresco & goloso<br />

Ingredienti per 4 persone: 4 peperoni carnosi,<br />

100 g di caciocavallo grattugiato, 2 spicchi d’aglio,<br />

4 filetti di acciughe sott’olio,<br />

un mazzetto di prezzemolo, un uovo,<br />

80 g di pangrattato, un ciuffetto di aneto,<br />

abbondante olio di semi di arachide, sale.<br />

Preriscaldate il forno a 200°, poi lavate i peperoni,<br />

disponeteli sulla placca e infornateli per 30 minuti circa,<br />

girandoli spesso, finché la pelle tenderà a staccarsi. Trasferiteli<br />

in un sacchetto di carta e fateli intiepidire. Spellateli,<br />

mondateli e apriteli a libro, senza separare le due metà,<br />

così da ottenere da ognuno una larga falda rettangolare.<br />

Lavate il prezzemolo, asciugatelo e sfogliatelo, poi<br />

mondate l’aglio e tritatelo con un ciuffo di prezzemolo<br />

e le acciughe sgocciolate. Tritate anche il resto del prezzemolo<br />

e tenetelo da parte.<br />

Farcite i peperoni con il caciocavallo e parte del trito<br />

di aglio, prezzemolo e acciughe. Richiudeteli e metteteli<br />

ad asciugare su carta assorbente da cucina.<br />

Sgusciate l’uovo in un piatto fondo e sbattetelo con i<br />

rebbi di una forchetta. Versate il pangrattato in un piatto<br />

piano insieme con il trito di solo prezzemolo. Passate<br />

i peperoni prima nell’uovo sbattuto, poi nel pangrattato<br />

col prezzemolo, quindi friggeteli, uno a uno, 3-4 minuti<br />

circa per parte, in una padella con un dito di olio di<br />

arachidi ben caldo. Ritirateli e metteteli a sgocciolare su<br />

carta assorbente da cucina.<br />

Salate le cotolette di peperoni, tagliatele a metà e trasferitele<br />

sul piatto di portata. Guarnite con un ciuffo di<br />

aneto, lavato e asciugato, e servite tiepido.<br />

SORBETTO<br />

CON OLIVE E PECORINO<br />

Tempo: 20 minuti + il raffreddamento<br />

Calorie a porzione: 175<br />

Ingredienti per 4 persone: 6 grossi peperoni rossi,<br />

una cipolla, un albume, un cucchiaio di zucchero,<br />

un pizzico di peperoncino in polvere,<br />

2 cucchiai di aceto rosso,<br />

20 olive taggiasche sott’olio denocciolate,<br />

100 g di pecorino stagionato,<br />

2 fette di pane di segale,<br />

3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, sale.<br />

Spellate la cipolla e tagliatela a pezzi. Mettete l’albume<br />

in una ciotola e montatelo leggermente. Tagliate<br />

il pane a bastoncini.<br />

Lavate i peperoni, asciugateli e dividete ciascuno<br />

in 4 spicchi, poi mondateli e spellateli usando il pelapatate.<br />

Tagliateli a pezzetti, metteteli nel bicchiere del<br />

mixer insieme con la cipolla, lo zucchero, l’albume,<br />

l’aceto, il sale, il peperoncino e 3 cucchiai di olio e<br />

frullate fino a ottenere una crema.<br />

Versate la crema negli stampini per i cubetti di ghiaccio<br />

e mettete in freezer. Quando saranno induriti, togliete<br />

i cubetti dalle vaschette, trasferiteli nel bicchiere del mixer<br />

e frullateli fino a ottenere la consistenza di un sorbetto.<br />

Usando il pelapatate, ricavate tante scaglie dal pecorino,<br />

poi sgocciolate le olive.<br />

Trasferite il sorbetto in coppe a calice, decorate<br />

con le olive e le scaglie di pecorino e servite subito,<br />

accompagnando con i bastoncini di pane di segale.<br />

Intimità 97


OROSCOPO<br />

di Benedetta Van Wood<br />

PREVISIONI DAL 31 AGOSTO AL 6 SETTEMBRE<br />

ARIETE dal 21/3 al 20/4<br />

★★★Amore, passione e tanta allegria. Queste le parole<br />

chiave della vostra settimana. Approfittatene, sfruttate<br />

al massimo il momento favorevole e ne godrete anche in<br />

futuro. Chi è sola, poi, cerchi di cogliere le occasioni: l’uomo<br />

dei vostri sogni è lì che vi aspetta, non fatevelo sfuggire.<br />

I GIORNI PIÙ FORTUNATI: sabato, domenica e lunedì<br />

BILANCIA dal 24/9 al 23/10<br />

★★ Dimostrerete di sapere che cosa volete. Avete bisogno<br />

di stabilità e se vivete un rapporto sentimentale ancora da<br />

regolarizzare è il momento di farlo. Ora più che mai avvertite<br />

l’esigenza di avere un appoggio e di potervi fidare. Nella<br />

cerchia delle amicizie non fidatevi di chi conoscete da poco.<br />

I GIORNI PIÙ FORTUNATI: domenica e lunedì<br />

TORO dal 21/4 al 21/5<br />

★★ Tempo di decisioni. In particolare nell’ambito personale<br />

e familiare. Per non sentirvi oppresse da troppe responsabilità<br />

fatevi aiutare da chi vi è sinceramente amico.<br />

Però prudenza: dovrete distinguere i veri amici da quelli<br />

che vi stanno accanto per opportunismo e non sarà facile.<br />

I GIORNI PIÙ FORTUNATI: venerdì e sabato<br />

SCORPIONE dal 24/10 al 22/11<br />

★★ Non lasciatevi andare alla malinconia. Sorridete e siate<br />

serene, o almeno provateci, e vedrete che riuscirete a<br />

esserlo davvero. In questi giorni la vita sentimentale dipenderà<br />

molto dal vostro stato d’animo. Buone nuove per l’ambito<br />

professionale, ma dovrete sfoderare maggiore grinta.<br />

I GIORNI PIÙ FORTUNATI: martedì e mercoledì<br />

GEMELLI dal 22/5 al 21/6<br />

★★★ Vi sentirete in ottima forma. Di conseguenza tutto<br />

andrà alla grande. Ricordate, però, che l’amore è anche<br />

comprensione e intesa mentale E che al lavoro, perché tutto<br />

proceda bene, dovrete eseguire con senso del dovere ciò<br />

che vi è stato assegnato e dimostrare la vostra preparazione.<br />

I GIORNI PIÙ FORTUNATI: domenica, lunedì e martedì<br />

SAGITTARIO dal 23/11 al 21/12<br />

★★★ Ottimiste, piene di energia. Torna la voglia di mettervi<br />

in gioco. Al lavoro riuscirete a superare gli ostacoli e<br />

niente e nessuno vi toglierà ciò che avete faticosamente conquistato.<br />

Per alcune di voi, soprattutto se siete state recentemente<br />

all’estero, l’amore arriverà da un Paese straniero.<br />

I GIORNI PIÙ FORTUNATI: domenica, lunedì e martedì<br />

CANCRO dal 22/6 al 22/7<br />

★★ È il momento di affrontare qualche nodo spinoso. Specie<br />

in ambito professionale, dato che avrete l’appoggio e la<br />

stima di persone per voi importanti. Il Sole in contatto armonioso<br />

vi darà serenità, benessere e amori felici. Non trascurate<br />

la cura di voi stesse e il riposo. Benissimo il denaro.<br />

I GIORNI PIÙ FORTUNATI: martedì e mercoledì<br />

CAPRICORNO dal 22/12 al 20/1<br />

★★ Sarete determinate e intraprendenti. Alcune di voi diranno<br />

basta a un rapporto ormai logoro, così da potersi dedicare<br />

a se stesse e, perché no, a una nuova storia d’amore<br />

importante, ad amicizie profonde. Al lavoro alcuni progetti si<br />

sbloccano e incontrerete chi vi darà concretamente una mano.<br />

I GIORNI PIÙ FORTUNATI: venerdì e sabato<br />

LEONE dal 23/7 al 23/8<br />

★★★ Siate socievoli. Non perdete l’occasione di incontrare<br />

gente nuova e di rinsaldare i legami con chi vi è amico<br />

e vi stima, vi sentirete più tranquille e più forti e non è<br />

escluso che questo vi porti vantaggi nel lavoro. Dove conterà<br />

anche la vostra capacità di farvi notare da chi di dovere.<br />

I GIORNI PIÙ FORTUNATI: sabato, domenica e lunedì<br />

ACQUARIO dal 21/1 al 18/2<br />

★ Vi libererete di ciò che per voi non ha più senso. Niente<br />

più situazioni che vi ostacolano e rallentano il vostro percorso,<br />

mettendovi di malumore. Se agirete con cautela riuscirete<br />

a evitare scelte sbagliate. Questo vale anche per il lavoro,<br />

dove riuscirete e sganciarvi da colleghi inetti e poco affidabili.<br />

I GIORNI PIÙ FORTUNATI: domenica<br />

VERGINE dal 24/8 al 23/9<br />

★ Prudenza nell’ambiente di lavoro. Non sempre avrete a<br />

che fare con persone che mantengono la parola data. Un atteggiamento<br />

distaccato vi aiuterà a preservarvi dalle delusioni<br />

e vi permetterà di confrontarvi con tutti, in modo da capire<br />

ciò che vi disturba e migliorare le relazioni con i colleghi.<br />

I GIORNI PIÙ FORTUNATI: sabato<br />

PESCI dal 19/2 al 20/3<br />

★★ Avete il Sole e Mercurio opposti. Attente perciò alle<br />

parole non dette e alle cose non fatte. Potrebbero verificarsi<br />

molti spiacevoli equivoci. Cercate di essere chiare con il partner<br />

ed esigete la stessa cosa anche da lui. Nell’ambiente di lavoro<br />

dovrete agire con semplicità. Buona la forma psicofisica.<br />

I GIORNI PIÙ FORTUNATI: martedì e mercoledì<br />

Settimana così così:★ Buona:★★ Ottima:★★★ I segni più favoriti della settimana sono evidenziati dalle stelle di colore rosso<br />

98 Intimità


PAROLIERE<br />

Partendo da<br />

una casella e<br />

attraversando caselle<br />

vicine (in orizzontale,<br />

verticale e diagonale),<br />

trovate una situazione<br />

spiegata in due parole.<br />

Utilizzate tutte e 16 le<br />

lettere una sola volta.<br />

N O L E<br />

I F E T<br />

T N O S<br />

O N E P<br />

intervallo<br />

TRAIT D’UNION<br />

I 5 indizi<br />

sono tutti correlati<br />

ad una<br />

sesta parola:<br />

quale?<br />

NERO<br />

MONETA<br />

SCHIETTO<br />

PORTO<br />

FORTE<br />

UNIONI<br />

Collegate ogni coppia<br />

di numeri uguali con<br />

linee continue che<br />

attraversano le varie<br />

caselle orizzontalmente o<br />

verticalmente.<br />

Ogni casella della<br />

griglia deve essere<br />

percorsa da<br />

una sola linea.<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

3<br />

4<br />

1<br />

2<br />

TRAIT D’UNION<br />

Franco<br />

Franco Nero è un famoso<br />

attore; il franco è una moneta<br />

(per esempio in Svizzera<br />

circola il franco svizzero);<br />

schietto è sinonimo di franco;<br />

porto franco è dove si possono<br />

introdurre merci senza pagare<br />

dazi doganali; Francoforte è<br />

una città tedesca.<br />

Soluzioni<br />

2<br />

1<br />

4<br />

3<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

UNIONI<br />

PAROLIERE<br />

Telefonino spento.<br />

Intimità 99


PERSONAGGI<br />

SERGIO MUÑIZ<br />

«LA BELLEZZA AIUTA, MA…»<br />

...prima o poi passa. E così l’attore spagnolo, tra i protagonisti in teatro<br />

del musical Mamma mia!, ha deciso di puntare anche su altri talenti<br />

L’affascinante Sergio Muñiz, 42 anni. Sopra, insieme<br />

con Luca Ward, 61, Paolo Conticini, 48, ed Eleonora<br />

Facchini, 25, in una scena del musical Mamma Mia!<br />

Getty Images<br />

Follonica, agosto<br />

A16 anni Sergio Muñiz<br />

scaricava casse di frutta<br />

al mercato di Bilbao,<br />

la città spagnola in cui è nato<br />

42 anni fa, a 20 era uno dei<br />

modelli più ricercati nell’ambiente<br />

dell’haute couture, a 29<br />

ha vinto L’isola dei famosi ed<br />

è diventato lo spagnolo più<br />

amato d’Italia. Da lì a essere<br />

scelto come protagonista<br />

di tante fiction di successo il<br />

passo è stato breve, brevissimo.<br />

Così come quelli che<br />

sono seguiti e che lo hanno<br />

portato prima a debuttare in<br />

tv e sul grande schermo e poi<br />

a teatro, dove Muñiz ha scoperto<br />

la sua dimensione ideale.<br />

E dove lo troviamo oggi,<br />

impegnato in una delle ultime<br />

repliche estive del musical<br />

Mamma Mia!, con cui<br />

sarà in tournée fino a febbraio<br />

del 2018 (con una pausa<br />

tra settembre e ottobre).<br />

Il suo ruolo è quello di Harry<br />

Bright, che nell’omonima<br />

pellicola del 2008 fu di Colin<br />

Firth: un gay che scopre<br />

di essere il padre potenziale<br />

di Sophie, ormai prossima<br />

alle nozze, possibile frutto di<br />

un peccato di gioventù consumato<br />

con Donna, la madre<br />

della ragazza, su una romantica<br />

isola greca. Un ruolo, assicura<br />

l’attore, in cui si diverte<br />

davvero molto.<br />

Sergio, cosa le piace<br />

di più di Mamma Mia!?<br />

«Che è un lavoro corale,<br />

che si canta, si balla e si recita.<br />

Mi diverto anche perché il<br />

mio è un ruolo da coprotagonista<br />

e il lavoro grosso lo fanno<br />

tutto Sabrina Marciano ed<br />

Eleonora Facchini (nel ruolo<br />

di Donna e Sophie, ndr)».<br />

Questo personaggio<br />

le assomiglia<br />

in qualche modo?<br />

«Sì, decisamente, anche<br />

100 Intimità


se io non sono gay, - ride.<br />

- Battute a parte, Harry è<br />

un uomo un po’ timido, incerto,<br />

che cerca sempre di<br />

mantenere la compostezza<br />

e in questo siamo parecchio<br />

simili. Anche io sono un timidone<br />

e difficilmente mi<br />

lascio andare. Almeno fuori<br />

dal palcoscenico».<br />

Eppure da uno spagnolo<br />

non ci si aspetta<br />

tanta ritrosia...<br />

«Si vede che sono uno<br />

spagnolo atipico. Forse perché<br />

sono basco. Noi del<br />

nord della Spagna siamo diversi.<br />

Un po’ come gli italiani:<br />

non puoi chiedere a uno di<br />

Bolzano di ballare una tarantella,<br />

perché non lo sa fare».<br />

Questa diversità<br />

le pesa?<br />

«La diversità esiste, ma io<br />

trovo che sia un pregio. Anche<br />

in Italia ci sono tante<br />

realtà differenti ed è bello<br />

vedere che, per esempio, in<br />

Sicilia si fa un certo tipo di<br />

cucina, si cantano un certo<br />

tipo di canzoni e si parla<br />

un certo dialetto, poi vai<br />

in Liguria, in Lombardia o<br />

in qualsiasi altra regione e<br />

trovi altre cose, altri piatti,<br />

altre “lingue”, altra musica.<br />

Per come la vedo io, è una<br />

grande ricchezza. E andrebbe<br />

coltivata».<br />

Tornando alla sua<br />

timidezza, troviamo<br />

difficile pensare<br />

a lei in questi termini...<br />

«Eppure è così. Io sono timido<br />

di natura, anche se poi,<br />

con il tempo, sono migliorato.<br />

Nonostante questo, però,<br />

ci sono molte cose che non<br />

mi permetto di fare in pubblico.<br />

Sul palcoscenico, invece,<br />

è tutta un’altra storia,<br />

perché la recitazione mi dà<br />

una licenza speciale e io ne<br />

approfitto volentieri».<br />

In che senso?<br />

«Per me recitare è un po’<br />

come giocare, mi permette<br />

di esprimere senza timore<br />

le cose che ho dentro<br />

e che nella vita reale non<br />

riuscirei mai a tirare fuori,<br />

Quando ha festeggiato<br />

con Intimità...<br />

mentre come attore posso<br />

farlo “per copione”. Per<br />

esempio, nella quotidianità<br />

non mi vestirei mai da<br />

donna, mentre in Mamma<br />

mia!... mi diverto un sacco.<br />

E la mia timidezza, alla<br />

fine, si rivela un vantaggio,<br />

perché mi aiuta a trovare il<br />

giusto equilibrio, a non esagerare,<br />

ad avere la misura».<br />

Da piccolo sognava<br />

già di fare l’attore?<br />

«Ho sempre sognato<br />

tante cose, ma non ho mai<br />

avuto un obiettivo preciso.<br />

A 16 anni ho iniziato a lavorare<br />

con mio padre, al mercato<br />

della frutta di Bilbao<br />

dove caricavo e scaricavo i<br />

camion e non avevo davvero<br />

idea di cosa volessi fare<br />

da grande. Credo che un<br />

ragazzo debba sperimentare,<br />

fare tante cose e trovare<br />

il suo percorso a poco a<br />

poco. Nel mio caso, la moda<br />

mi ha permesso di uscire<br />

da Bilbao e dalla Spagna,<br />

di scoprire cosa c’era fuori.<br />

Io mi sono lasciato trasportare<br />

un pochettino, poi<br />

ho fatto in modo di adattare<br />

la mia vita ai miei gusti.<br />

Ma, ripeto, non ho mai avuto<br />

un obiettivo particolare.<br />

Nemmeno quello di fare<br />

l’attore. È stata la vita a<br />

portarmi a questo traguardo.<br />

A piccoli passi».<br />

Passi fortunati<br />

che l’hanno condotta<br />

prima in tv e poi<br />

al cinema e in teatro.<br />

Ha una preferenza?<br />

«Non posso dire che mi<br />

piaccia di più l’uno rispetto<br />

agli altri, a condizione però<br />

che siano fatti bene. Il teatro,<br />

in questo momento, è quello<br />

che mi permette di crescere<br />

di più come attore. In tv<br />

mi offrivano dei ruoli banali,<br />

dove dovevo fare il bello e<br />

scemo, e questo non mi permetteva<br />

di migliorare. Venendo<br />

da un reality, era difficile<br />

uscire da un certo stereotipo,<br />

così ho cambiato».<br />

L’ostacolo era<br />

la sua bellezza?<br />

«La mia carriera è nata<br />

Era il 2011 e il nostro giornale festeggiava il fortunato<br />

traguardo dei 65 anni. Tra i protagonisti di quella grande<br />

festa, celebrata al Teatro Litta di Milano, c’era proprio<br />

lui, Sergio Muñiz, bellissimo anfitrione dal sorriso<br />

irresistibile e dallo sguardo gentile come i suoi modi.<br />

All’epoca era ancora sposato con la modella Beatrice<br />

Bernardin, 35, dalla quale si è recentemente separato.<br />

Ma sulla sua vita privata Sergio non si sbottona,<br />

perché per lui la privacy<br />

è sacra: «Non parlo mai<br />

di queste cose. Se trovate<br />

qualcosa sui giornali, si<br />

tratta di frasi estrapolate<br />

da una conversazione sulla<br />

coppia in generale, che<br />

vengono poi attribuite alla<br />

mia storia personale. Della<br />

mia vita sentimentale posso<br />

dire una cosa sola: sono<br />

separato. Questo è un<br />

dato di fatto, il resto è libera<br />

immaginazione», mette,<br />

infatti, in guardia l’attore.<br />

grazie al mio aspetto e io<br />

vado orgoglioso della mia<br />

bellezza. Diventa, però, un<br />

limite quando gli altri non<br />

vanno oltre l’apparenza. Anche<br />

perché la bellezza prima<br />

o poi passa, quindi per me<br />

è importante incanalare le<br />

energie in cose più concrete.<br />

E poi, diciamolo, di belli<br />

è pieno il mondo!».<br />

È per questo motivo<br />

che ha lasciato<br />

il mondo della moda?<br />

«Un modello non deve<br />

essere un personaggio, altrimenti,<br />

al massimo, lo chiamano<br />

per fare il testimonial,<br />

così, dopo L’isola dei famosi e<br />

la popolarità che il reality mi<br />

ha regalato, lasciare le passerelle<br />

è diventata una scelta<br />

obbligata. Quell’esperienza,<br />

però, mi ha aperto porte diverse<br />

e io sono contento di<br />

averle attraversate».<br />

Questa estate è stato<br />

impegnatissimo<br />

con Mamma mia!,<br />

niente vacanze per lei?<br />

«La classica vacanza, no,<br />

però io riesco sempre a ritagliarmi<br />

degli spazi. Quando<br />

viaggio, porto con me<br />

i miei “giocattoli”. Mi piace<br />

fare surf, perciò non mi<br />

muovo mai senza la mia<br />

tavola e, appena posso, mi<br />

sveglio all’alba per andare<br />

a prendere qualche onda.<br />

Dormo poco, è vero, ma<br />

almeno in questo modo,<br />

riesco a fare le cose che<br />

amo di più».<br />

Altre passioni, invece,<br />

come quella per<br />

la musica, le coltiva<br />

per “lavoro”...<br />

«La musica sta diventando<br />

una cosa sempre più importante<br />

per me. Il 7 luglio scorso<br />

sono uscito con un singolo,<br />

Que calor, ma mi piace cantare<br />

e suonare anche lontano<br />

dai riflettori. Perché, prima di<br />

essere un lavoro, la musica è<br />

un grande amore. Per questo<br />

motivo sto cercando di darle<br />

maggiore spazio nella mia<br />

vita professionale».<br />

Sabina Spada e Barbara Pedron<br />

Intimità 101


PAPPADRILLO<br />

Dieci animali si sono<br />

scambiate le teste e<br />

le code, originando<br />

una serie di cugini<br />

dell’ippogrifo.<br />

Sapreste trovare<br />

i 10 animali<br />

originali?<br />

CAMOMARRO<br />

SCORDOGLIO<br />

ALLIBRÌ<br />

SCARALEONTE<br />

RAPIONE<br />

RelaxEnigmistico<br />

CAMAGURO<br />

CAPOSCIO<br />

CANFAGGIO<br />

COLISCIA<br />

BIGATORE<br />

BOWLING<br />

Ogni birillo una<br />

lettera. Per fare “strike”<br />

abbatteteli con un colpo<br />

solo, cioè trovate una<br />

parola che utilizzi le<br />

10 lettere e inizi col<br />

birillo frontale; per fare<br />

“spare” abbatteteli in<br />

2 colpi, cioè usate 10<br />

lettere per formare<br />

2 parole.<br />

Strike:<br />

Spare:<br />

A E R N<br />

I O T<br />

E D<br />

S<br />

CRUCIVERBA<br />

2. La lettera X<br />

5. Il Cruise in Mission:<br />

Impossible<br />

8. Friulani<br />

di un capoluogo<br />

12. Un’utilitaria<br />

della Ford<br />

13. Si suona sul ring<br />

14. La sigla<br />

dei Paesi Bassi<br />

16. Appassionano<br />

i turisti<br />

19. Il grande amore<br />

di Romeo<br />

21. Una frizione<br />

terapeutica<br />

22. Lo monta<br />

il burattinaio<br />

24. Coda di buoi<br />

25. In Puglia<br />

e in Sardegna<br />

26. Imperò in Russia<br />

28. A noi<br />

ORIZZONTALI<br />

30. Il segno tra i fattori<br />

31. Il più bisbetico<br />

dei sette nani.<br />

13<br />

1. Si prepara<br />

con i pomodori<br />

2. Non equo<br />

1 2 3 4 5 6 7<br />

8 9 10 11 12<br />

21<br />

16 17 18<br />

14 15<br />

19 20<br />

22 23<br />

24 25<br />

26 27 28 29 30<br />

31<br />

VERTICALI<br />

3. Coda di pesce<br />

4. Strada Statale<br />

6. Va bene, d’accordo!<br />

7. La De Filippi della TV<br />

9. La prima nota<br />

10. Detestata, malvista<br />

11. Lo aguzza il bisogno<br />

15. Un metallo per<br />

curare i disturbi<br />

dell’umore<br />

17. Fu re dei Visigoti<br />

18. Il nome di Proietti<br />

19. Città e golfo a nord<br />

di Napoli<br />

20. Chiudono il conto<br />

21. Mete senza uguali<br />

23. La luce del porto<br />

25. Fissa i capelli<br />

26. La fine delle vacanze<br />

27. Iniziali di Benigni<br />

29. Dentro<br />

30. Il fiume di Torino.<br />

PAROLIAMO<br />

Con ogni serie di 9 lettere componete la parola più lunga<br />

possibile. Ogni lettera può essere usata una sola volta.<br />

Soluzioni<br />

R A Z C A T L U A<br />

1)<br />

2)<br />

A P V O L A T O C<br />

T A L A V A C A C<br />

3)<br />

102 Intimità


AMICI ANIMALI<br />

Ciccio e Sparta di Valeria,<br />

Chiaravalle (AN)<br />

Grinc di Alex,<br />

Crespano del Grappa (TV)<br />

Simba di Arianna,<br />

Riva del Garda (TN)<br />

Ester di Rosangela,<br />

Curtarolo (PD)<br />

Alice di Fabiana,<br />

Majano (UD)<br />

Pesca di Matilde<br />

e della Fam. Rampazzo, Padova<br />

Poldino di Francesca,<br />

Vimercate (MI)<br />

Tigro di Sara Vaccà,<br />

Pisa<br />

Nuvola di Adriano, Luigi<br />

e Giuseppina, Lezzeno (CO)<br />

Byron di Marcello,<br />

Cremona<br />

Giufà di Maria Rosaria<br />

e Francesco, Roma<br />

Layla di Regina,<br />

Cremona<br />

Direttore responsabile Venturella Sforza<br />

Caporedattori Adriana Donati, Lea Ferretti,<br />

Sabrina Sacripanti<br />

Vicecaporedattore Lorella Maggioni<br />

Capiservizio Paola Babich, Cristina Chiodi,<br />

Simona De Vecchi,<br />

Elisabetta Turillazzi, Giuliana Vitali<br />

Vicecapiservizio Barbara Pedron, Annalisa Scarsellini<br />

Redattori Giorgia Cozza,<br />

Raffaella Giancristofaro, Sabina Spada<br />

Grafici Angelita Caprioli (Caporedattore),<br />

Stefania Cremese (Vicecaporedattore),<br />

Asfaha Sbhath Kubrom, Laura Galli<br />

Segreteria di redazione Anna Rita Traini, Cristina Ventura<br />

Product Manager Carmela Stilla<br />

Hanno collaborato P. Bianchi, S. Cossentino,<br />

a questo numero P. Freddi, IPA, Ipastock, iStock,<br />

A. Perego, C. Quartararo,<br />

M.T. Scarsellini, SGP,<br />

G. Sirtori, B. Van Wood,<br />

A. Zanibelli.<br />

Accertamenti<br />

Diffusione<br />

Stampa<br />

110 Intimità<br />

-<br />

Programmi tv a cura di Graffiti Media<br />

Factory di Federico Fiecconi.<br />

Restyling grafico: Liliana Biroldi<br />

“Intimità” cita i nomi commerciali<br />

dei farmaci per la completezza<br />

dell’informazione e per libera scelta<br />

della redazione.<br />

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