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In Italia Euro 1,60<br />
6 Settembre 2017 - N. 35 - Pubbl. settim. ANNO LXXI Poste Italiane spa - Sped. in A. P. - D. L. 353/03 art. 1, comma 1, DCB Verona - Italia € 1,60, Belgio € 3,90, Can $ 8,25, Francia e Principato di Monaco € 3,90, Germania € 4,50, Lussemburgo € 3,90, Regno Unito GBP 3,80, Svizzera CHF 4,50, Svizzera Canton Ticino CHF 3,90<br />
10<br />
STORIE<br />
VERE<br />
+ UN ROMANZO<br />
COMPLETO<br />
Giusy<br />
«Mio marito,<br />
un dono del Cielo»<br />
SERGIO MUNIZ<br />
«La bellezza aiuta, ma...»<br />
Questa settimana<br />
INTIMITÀ<br />
anche con<br />
a solo € 1,40<br />
in più<br />
SPECIALE<br />
SALUTE<br />
Artrosi<br />
o artrite?<br />
Facciamo<br />
chiarezza<br />
Reflusso:<br />
dalle cause<br />
ai rimedi<br />
Nel mondo<br />
degli<br />
oli vegetali<br />
ANNIVERSARI<br />
20 anni senza<br />
Lady Diana
www.santanna.it
NARRATIVA<br />
29 L'ATTESA PIÙ BELLA<br />
33 LA MIA BORSA E IO<br />
38 TUTTO MERITO DI LUPIN<br />
43 ORA SO COSA FARE<br />
47 PASSEGGIANDO SULLA SPIAGGIA<br />
51 IL SEGRETO DI LAURA,<br />
DI E. SEGATORI<br />
55 CUORI CONTROVENTO,<br />
DI FLUMERI & GIACOMETTI<br />
(4ª PUNTATA)<br />
(ROMANZO DA STACCARE)<br />
63 UNA DONNA NUOVA<br />
67 COME 30 ANNI FA<br />
71 QUANDO C'È L'AMORE<br />
75 MI ERO SOLO ILLUSO<br />
80 È TORNATO IL SERENO<br />
PERSONAGGI<br />
6 Giusy Buscemi:<br />
«Mio marito? Un dono del cielo»<br />
100 Sergio Muñiz:<br />
«La bellezza aiuta, ma…»<br />
ANNIVERSARI<br />
8 Diana Spencer:<br />
20 anni senza Lady D<br />
MODA<br />
12 Aspettando l'autunno...<br />
VETRINA<br />
16 Tutti in classe!<br />
VIVERE INSIEME<br />
18 Dalla tua parte:<br />
Cara scuola, quanto ci costi! <br />
Le scadenze di Settembre<br />
19 La parola al veterinario<br />
20 Guida pratica: Stop alla muffa <br />
Occasioni di lavoro:<br />
365 giovani nella consulenza<br />
per le aziende<br />
21 Il consiglio della settimana <br />
Pollice verde<br />
LAVORO<br />
22 La travel blogger<br />
SOMMARIO N. 35<br />
pag. 67<br />
pag. 8<br />
pag. 90<br />
pag. 94<br />
pag. 12<br />
PER VOI RAGAZZE<br />
24 I vostri beniamini: Megan<br />
Montaner: «Che emozione<br />
la maternità» Musica: Ensi,<br />
rapper dal cuore tenero<br />
(ma non troppo)<br />
25 Cinema: Tupac Shakur: un mito<br />
ancora vivo Sport:<br />
Gregorio Paltrinieri e…<br />
le due facce della medaglia<br />
TURISMO<br />
90 L'agenda di Settembre<br />
ARREDAMENTO<br />
92 È l'ora della doccia<br />
CUCINA<br />
94 Peperoni, che bontà!<br />
GUIDA TV<br />
103 Programmi dal 31 agosto<br />
al 6 settembre<br />
IN PIÙ<br />
23 Grande Concorso:<br />
Intimità Grandi soluzioni<br />
per la tua casa - Vinci 50 kit<br />
83 Gli speciali di Intimità - Salute<br />
& Benessere Reumatologia:<br />
Artrite o artrosi? Facciamo<br />
chiarezza Gastroenterologia:<br />
Quel bruciore al petto... <br />
Alimentazione:<br />
Nel regno degli oli vegetali<br />
RUBRICHE<br />
4 Parliamone<br />
26 Tempo libero<br />
28 L’angolo di Milly<br />
37 Grafologia<br />
45 Voglio dirti che…<br />
65 Da cuore a cuore<br />
79 Voglia di poesia<br />
98 Oroscopo<br />
99 Intervallo<br />
102 Relax Enigmistico<br />
110 Amici animali<br />
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e potremo scambiarci impressioni e commenti.
Venturella Sforza<br />
IL POTERE DEI RICORDI<br />
Gentile Venturella, sono una lettrice del suo giornale, che è anche<br />
il mio, non potrei farne a meno perché abito in campagna,<br />
sono vedova e mi fa molta compagnia. Mio marito, dopo tante<br />
sofferenze, se n’è andato, l’ho chiamato, non mi ha più risposto.<br />
Quanto dolore per il mio cuore, anche se non mi ha lasciata<br />
sola, ho i nostri due figli e le cinque nipotine che adoro. Ma<br />
dentro di me ho un vuoto incolmabile, è stato l’uomo della mia<br />
vita, l’unico amico mio, sarà difficile dimenticarlo. Ma mi consolo<br />
pensando che un giorno ci ritroveremo in cielo, di nuovo insieme…<br />
Grazie infinite per aver dato spazio a questi miei pensieri.<br />
Maria<br />
Maria cara, sono felice che Intimità contribuisca a riempire<br />
quel vuoto che la perdita di suo marito ha lasciato nella<br />
sua vita. Ma sono anche convinta che quel vuoto potrà diventare<br />
meno doloroso se lo riempirà con i ricordi dei lunghi anni trascorsi<br />
insieme e che immagino saranno tantissimi. Belli e anche<br />
meno belli, ma trasfigurati dalla dolcezza del tempo che passa<br />
e che spesso ci è amico, stemperandone i contorni più amari<br />
e penosi. Memorie preziose che le faranno sentire ancora vicino<br />
chi non c’è più, perché, cito la scrittrice Isabel Allende, “non<br />
esiste separazione definitiva finché c’è il ricordo”. E nei ricordi,<br />
lei e suo marito, potrete ancora incontrarvi…<br />
Parliamone<br />
con il direttore<br />
“Tanti affettuosi<br />
auguri a mamma<br />
Dina, che il 30 agosto<br />
compie 90 anni! Ti<br />
vogliamo tanto bene.<br />
Sei speciale”.<br />
I tuoi figli Marida, Carmen,<br />
Claudio, Ermanno<br />
TANTI AUGURI!<br />
“Al mio meraviglioso<br />
nipotino Samu, che il<br />
30 agosto compie 8<br />
anni, tanti auguri! Sarai<br />
sempre la mia gioia<br />
più grande.Ti voglio un<br />
mondo di bene”.<br />
Nonna Tilde<br />
WINX, CHE PASSIONE<br />
Buongiorno, se scrivo a lei e a questa bellissima rivista è grazie<br />
alla mia cara nonna che me l’ha fatta conoscere. Ho 22 anni e<br />
un’irrefrenabile passione per i cartoni animati. Vederli mi dà la<br />
sensazione di tornare indietro nel tempo, alla spensieratezza<br />
dell’infanzia. La serie a cui sono più legata è Winx Club: penso<br />
che le sei fate protagoniste rappresentino un bellissimo esempio<br />
di amicizia, solidarietà e determinazione. Mi piace così tanto<br />
che ho provato a scrivere una trama per un’eventuale nuova serie.<br />
Come farla leggere a chi si occupa di realizzarle? Grazie.<br />
Martina<br />
Cara Martina, sappi che non sei la sola a subire il fascino del<br />
fataloso mondo di Bloom e delle sue cinque amiche, ovvero<br />
il Winx Club. Le sei deliziose fatine hanno milioni di fan in tutto<br />
il mondo. E pensare che l’artefice di quello che è diventato un<br />
vero fenomeno di costume è italianissimo: il marchigiano Iginio<br />
Straffi, un genio dei fumetti che ha trasformato la sua passione<br />
in un impero, il cui fulcro, Rainbow, il più grande studio di<br />
animazione d’Europa, si trova nelle Marche. Se vuoi provare a<br />
entrare in questa magica realtà, vai sul sito www.rbw.it, clicca<br />
su “Contatti” e poi su “Lavora con noi” e proponi la tua candidatura.<br />
Buona fortuna!<br />
“Alla nostra cara<br />
mamma, nonna e<br />
nonna bis Caterina,<br />
gli auguri più sinceri<br />
per i suoi splendidi<br />
88 anni che festeggia<br />
il 1° settembre”.<br />
I tuoi figli, nipoti e pronipoti<br />
“Alla splendida Lucia,<br />
che il 2 settembre<br />
spegne (incredibile ma<br />
vero!) 80 candeline,<br />
infiniti auguri<br />
con tanto affetto!”.<br />
Il marito, i figli e i nipoti<br />
“All’inossidabile<br />
Celestino, che il 2<br />
settembre taglia alla<br />
grande lo straordinario<br />
traguardo dei 90 anni,<br />
tanti affettuosi auguri!”.<br />
La tua famiglia e tutti coloro<br />
che ti vogliono bene<br />
“A mamma e nonna<br />
Francesca i migliori<br />
auguri per i suoi<br />
splendidi 92 anni, che<br />
compie il 4 settembre!”.<br />
Maria, Maurizio,<br />
Silvia e Lorenzo<br />
Volete un consiglio, un parere su un problema che vi sta a cuore? Volete commentare un fatto di attualità? Fare gli auguri con foto a una persona cara?<br />
Scrivete a Venturella Sforza - Parliamone - INTIMITÀ - P.zza Aspromonte 13 - 20131 Milano<br />
o alla e-mail parliamone@quadratum.it Gli auguri con dedica e foto vanno inviati almeno un mese prima rispetto alla data che interessa.<br />
4 Intimità
IN COPERTINA<br />
GIUSY BUSCEMI<br />
«MIO MARITO?<br />
UN DONO DEL CIELO»<br />
Ha una grandissima Fede<br />
la bella interprete de Il paradiso delle<br />
signore. Ed è anche convinta che il<br />
suo amore con il regista Jan Michelini,<br />
sposato lo scorso maggio, abbia<br />
ricevuto una “benedizione” speciale<br />
SGP<br />
Giusy Buscemi, 24 anni, raggiante neosposa, all’uscita<br />
dalla chiesa di Santa Maria in Trastevere a Roma,<br />
mentre sale sull’auto con il marito Jan Michelini, 37.<br />
Roma, agosto<br />
Voce soave e due perle<br />
d’occhi che sembrano<br />
leggerti nel profondo.<br />
Eccola qua, Giusy Buscemi.<br />
Che, parola dopo parola, ti<br />
sorprende con il suo incredibile<br />
candore e con discorsi<br />
importanti. E dire che la dolce<br />
Teresa de Il Paradiso delle<br />
signore ha 24 anni soltanto.<br />
Moglie fresca fresca (e super<br />
felice) del regista Jan Michelini,<br />
dall’11 settembre Giusy<br />
tornerà a raccontarci un<br />
amore decisamente più tormentato,<br />
quello con Pietro<br />
Mori, alias Giuseppe Zeno.<br />
Teresa va dove la porta<br />
il cuore. E lei?<br />
«Io anche. Fra ragione e<br />
sentimento scelgo sempre il<br />
sentimento. Se la ragione diventa<br />
protagonista, rischia di<br />
sfociare nell’egoismo, motivo<br />
per cui è meglio fare le scelte<br />
con il cuore: sono decisioni<br />
più altruiste. Il tutto pensando<br />
però ovviamente anche alla<br />
propria felicità, alla propria<br />
missione qui, su questa Terra».<br />
6 Intimità<br />
Quand’è che,<br />
invece, si sente come<br />
in… Paradiso?<br />
«Sono le buone relazioni<br />
con gli altri che mi fanno<br />
sentire in Paradiso. Laddove<br />
nella vita c’è solitudine vedo<br />
infatti una grande tristezza,<br />
una grande malinconia, mentre<br />
non a caso tutte le volte<br />
che entro in sintonia con il<br />
prossimo, tutte le volte che<br />
do una parte di me stessa agli<br />
altri e che con le persone che<br />
conosco ma anche con i colleghi,<br />
sul set, riesco a trovare<br />
la complicità giusta, a dare<br />
l’aiuto giusto… ecco che sto<br />
bene, sono soddisfatta, realizzata.<br />
In pace. Perché sento di<br />
essere un tutt’uno con gli altri<br />
e capisco che certi angoli<br />
di Paradiso, in fondo, possono<br />
esserci anche qui, su questa<br />
Terra, e che possiamo cominciare<br />
ad assaporarli partendo<br />
dal nostro quotidiano».<br />
Non è facile, però.<br />
«Vero, perché siamo sempre<br />
troppo distratti da altro,<br />
ma è stupendo, sa, andare ol-<br />
Foto: Chiara Quartararo
tre, andare a scovare la parte<br />
migliore che c’è in ognuno di<br />
noi, puntare sul bello e valorizzarlo».<br />
Sicura di avere 24 anni<br />
soltanto, Giusy?<br />
«Sì, - ride, - compiuti ad<br />
aprile. I miei 24 anni dimostrano<br />
obiettivamente che<br />
non ho vissuto tanto. Però<br />
è chiaro che ho vissuto abbastanza<br />
per fare delle esperienze<br />
di vita meravigliose e<br />
un percorso che mi ha fatto<br />
capire quali sono le cose<br />
che contano davvero. Infatti<br />
ora cerco di non perdere<br />
più tempo dietro alle futilità.<br />
Inciampo e cado come tutti,<br />
però su quello che desidero<br />
non ho dubbi».<br />
Anche sul matrimonio<br />
aveva le idee chiare,<br />
visto che lo scorso 13<br />
maggio si è sposata…<br />
«Già, quel giorno c’è stata<br />
la concretizzazione di qualcosa<br />
che mai avrei creduto che<br />
potesse avvenire a 24 anni. Se<br />
me lo avessero predetto avrei<br />
risposto “Ma voi siete pazzi”.<br />
Invece, non solo ho trovato<br />
l’uomo giusto, che è uno degli<br />
elementi imprescindibili, ma<br />
con lui ho fatto un percorso<br />
che mi ha fatto bene e che ha<br />
aiutato entrambi a capire che<br />
stavamo andando nella stessa<br />
identica direzione. D’altronde<br />
nella vita o si fanno grandi<br />
scelte e ci si dona per sempre<br />
all’altro o si rischia di fare<br />
piccoli passi che però non<br />
portano da nessuna parte».<br />
Il sottotitolo dei discorsi<br />
fatti fin qui, che poi tanto<br />
sottotitolo non è,<br />
è la Fede: dono innato<br />
o una scoperta?<br />
«Un po’ ci sono nata perché<br />
la mia famiglia mi ha dato<br />
un certo tipo di educazione,<br />
ma è anche vero che per un<br />
certo periodo mi sono come<br />
allontanata dal Signore, da ragazzina<br />
andavo a Messa solo<br />
perché dovevo e non perché<br />
desideravo davvero farlo.<br />
Il cambiamento è avvenuto a<br />
Roma, 3 anni fa, contemporaneamente<br />
alla conoscenza<br />
Quali sorprese ci riserverà<br />
il suo personaggio, Teresa?<br />
«Teresa ha deciso di fidarsi finalmente del suo cuore, ma<br />
c’è un colpo di scena: riappare Rose, la moglie di Pietro<br />
che tutti credevano morta. E Rose diventa l’antagonista<br />
di Teresa; è una donna molto diversa da lei, sicura di<br />
se stessa e consapevole della propria bellezza. Teresa ne<br />
è affascinata, ma tiene<br />
le antenne ben dritte,<br />
c’è qualcosa che non<br />
le quadra e, complici<br />
la sua testardaggine e<br />
la sua gelosia siciliana,<br />
per la prima volta<br />
la vedremo un po’ più<br />
diffidente. Fa bene: fidarsi<br />
è bene, ma non<br />
fidarsi… è meglio!».<br />
Giusy Buscemi-Teresa sul set de Il Paradiso delle signore<br />
con Alessandro Tersigni-Vittorio e Giuseppe Zeno-Pietro.<br />
di mio marito. Ciò che mi ha<br />
fatto fare il salto è stata comunque<br />
la testimonianza di<br />
uomini e donne di Fede, che<br />
avevano negli occhi una luce,<br />
una luce attraente, e dunque<br />
tanta bellezza. Mi hanno proprio<br />
conquistato. E da lì ho<br />
deciso di fare un percorso di<br />
formazione, di preghiera, che<br />
mi ha arricchito. Il valore aggiunto<br />
è stato che l’ho fatto<br />
con chi amo e che considero<br />
un dono del Cielo».<br />
Ma ha capito subito che<br />
Jan era l’uomo giusto?<br />
«Sì. E nonostante la mia<br />
giovane età. Perché se esiste<br />
l’uomo giusto, non esiste<br />
un’età standard per scoprirlo.<br />
Conta solo la persona. Nel<br />
mio caso mi sono interrogata<br />
molto, i primi tempi con lui<br />
sono stata come in ascolto.<br />
Dunque, c’è stata una conoscenza<br />
obiettiva, ma poi una<br />
parte di me si è anche lanciata,<br />
ha azzardato, se vogliamo.<br />
Sì, siccome non si può mai conoscere<br />
tutto scientificamente,<br />
mi sono affidata. Oggi tanti,<br />
anche miei coetanei, miei<br />
amici, si fanno troppe domande<br />
e vogliono troppe risposte<br />
prima ancora di fare le cose.<br />
Invece è molto meglio dire<br />
“Eccomi”, certa che poi, tanto,<br />
ci sarà una grazia speciale<br />
che interverrà e che renderà<br />
più chiare le cose man mano<br />
che accadono. È la divina<br />
Provvidenza, che chi non crede<br />
può chiamare destino, ma<br />
che racchiude il senso della<br />
vita. Perché ci sono sempre<br />
eventi che non dipendono da<br />
noi, che non possiamo controllare.<br />
Ma per fortuna c’è<br />
qualcosa di più grande che<br />
poi regola tutto».<br />
Perché, a suo avviso,<br />
tante coppie decidono di<br />
interrompere il proprio<br />
cammino insieme?<br />
«La difficoltà maggiore, secondo<br />
me, risiede nel fatto<br />
che non ci si dà mai abbastanza<br />
all’altro. E che quando<br />
si abbraccia il sacramento<br />
del matrimonio non si è<br />
poi così convinti e consapevoli<br />
dell’importanza di questo<br />
passo. Oggi c’è la tendenza a<br />
tenerci qualcosa solo per noi.<br />
Ci diciamo “Va bene tutto, ma<br />
devo pensare anche a me”. E<br />
abbiamo anche delle pretese<br />
sull’altro, magari desideriamo<br />
cose che non potrà mai darci,<br />
o speriamo che cambi. Quando<br />
invece nessuno cambia,<br />
non sarebbe nemmeno giusto.<br />
Siamo come siamo».<br />
Oggi cosa manca<br />
alla sua felicità?<br />
«Niente. Perché in questo<br />
momento, sia dal punto di vista<br />
professionale sia da quello<br />
personale, sto vivendo un<br />
momento di grande gioia e di<br />
grandi doni».<br />
Per caso la cicogna<br />
è in arrivo?<br />
«No, la cicogna non si vede<br />
all’orizzonte, - ride, - ma il<br />
suo volo è qualcosa che nessuno<br />
dei due esclude. Arriverà<br />
quando Dio vorrà».<br />
Nel 2012 ha vinto Miss<br />
Italia: con la saggezza<br />
di oggi parteciperebbe<br />
ancora al Concorso?<br />
«Se ho partecipato a 19 anni<br />
è perché c’era un motivo<br />
per cui dovessi essere lì. Se<br />
non avessi partecipato, magari<br />
non sarei mai diventata<br />
un’attrice, in fondo è partito<br />
tutto da lì ed è stato l’inizio<br />
di un grande cambiamento,<br />
da ragazzina sono diventata<br />
donna. Ho comunque dei ricordi<br />
bellissimi. Detto questo,<br />
anche se sono passati solo 5<br />
anni, mi sembra un secolo: sono<br />
molto cambiata da allora».<br />
Quanto c’è però ancora<br />
in lei della sua Sicilia?<br />
«Tanto. Infatti non vedo<br />
l’ora di poter tornare a casa.<br />
Una sorta di viaggio di nozze<br />
l’ho fatto proprio in Sicilia,<br />
dopo il matrimonio sono tornata<br />
a casa per otto giorni e<br />
ho fatto il pieno di odori, profumi<br />
e colori della mia Terra.<br />
Sono anche molto legata a<br />
certe tradizioni, per esempio<br />
ai pranzi domenicali fatti in<br />
un certo modo, rituali che mi<br />
porto dietro ovunque e che<br />
abbelliscono il mio quotidiano<br />
e il mio modo di vivere».<br />
Nuove sfide<br />
professionali?<br />
«Sto lavorando a una commedia<br />
per il cinema con Claudio<br />
Bisio e Lino Guanciale,<br />
dove vesto i panni di una professoressa,<br />
e poi, a novembre,<br />
uscirà il film Smetto quando<br />
voglio 3».<br />
Sabrina Sacripanti<br />
Intimità 7
ANNIVERSARI<br />
Era il 1997 quando in un tragico incidente la “principessa triste” perse<br />
la vita, ma il suo ricordo è ancora vivido, anche grazie ai suoi figli<br />
Un caldo pomeriggio di<br />
fine estate, due ragazzi<br />
che giocano spensierati<br />
nel parco della loro<br />
residenza estiva. Le vacanze<br />
stanno per terminare e<br />
quelli sono gli ultimi sprazzi<br />
di libertà prima di tornare<br />
agli impegni scolastici. Una<br />
telefonata della madre arriva<br />
a distoglierli da quel momento<br />
di spensierata allegria.<br />
Fra loro poche parole<br />
affrettate, tirate via: «Tutto<br />
bene, mamma, sì… Ci vediamo<br />
dopodomani, a casa…».<br />
Dall’altra parte del telefono<br />
la donna tenta di allungare<br />
la conversazione, fa domande,<br />
vorrebbe che le raccontassero<br />
come passano il<br />
tempo, se anche loro provano<br />
la struggente nostalgia<br />
che a lei sta impedendo di<br />
godersi appieno quell’ultimo<br />
scorcio di vacanze. Ma i ragazzi<br />
hanno fretta di chiudere<br />
la conversazione; il richiamo<br />
del gioco e dei compagni<br />
è troppo forte. Certo<br />
non immaginano che quella<br />
telefonata del 30 agosto<br />
1997 è l’ultima opportunità<br />
che avranno di parlare alla<br />
madre che, di lì a poche ore,<br />
morirà in un tragico incidente<br />
d’auto. Lasciando in loro<br />
un vuoto incolmabile e l’amaro<br />
rimpianto di non aver<br />
saputo cogliere quell’ultima<br />
occasione. Ci sono voluti<br />
vent’anni perché i due ragazzi,<br />
diventati ormai adulti<br />
e con una ricca esperienza<br />
di vita alle spalle, riuscissero<br />
a liberarsi di questo peso<br />
tremendo, insopportabile. Il<br />
peso del rimorso per quelle<br />
parole non dette.<br />
E dopo vent’anni hanno<br />
8 Intimità<br />
DIANA SPENCER<br />
20 ANNI SENZA LADY D<br />
deciso di parlarne pubblicamente<br />
e proprio a quella<br />
stampa che è stata la causa<br />
indiretta della morte dell’infelice<br />
“principessa del popolo”<br />
che, dopo essersi servita<br />
dell’esposizione mediatica<br />
per lanciare il suo grido<br />
di aiuto, ne era diventata vittima<br />
lei stessa.<br />
Quei ragazzi, come certamente<br />
avrete capito, sono<br />
i principi William ed<br />
Harry, figli dell’indimenticabile<br />
Lady Diana, principessa<br />
di Galles. «Questa è la<br />
prima volta che parliamo di<br />
lei pubblicamente. Ed è anche<br />
l’ultima, - ha dichiarato<br />
l’erede al trono d’Inghilterra<br />
nel documentario Diana,<br />
our mother. Her life and legacy<br />
(Diana, nostra madre. La sua<br />
vita e la sua eredità) andato<br />
in onda lo scorso 24 luglio<br />
sull’emittente Itv. - Volevamo<br />
ricordare alla gente<br />
che persona fosse davvero».<br />
E ci sono riusciti, mostrandoci<br />
Diana come era nella<br />
quotidianità e nel rapporto<br />
con le persone cui teneva di<br />
più al mondo, i suoi ragazzi.
Dal fidanzamento alla luna di miele<br />
Da sin., 24 febbraio 1981, si annuncia il fidanzamento di Diana, 19 anni, e il principe Carlo,<br />
32, lei indossa lo splendido anello con zaffiro che sarà poi di Kate, moglie di William;<br />
29 luglio: si celebrano le nozze del secolo, la coppia, accanto a una sorridente Elisabetta e alle<br />
damigelle, saluta i sudditi dal balcone reale; settembre: luna di miele nel castello di Balmoral.<br />
QUEI VIDEO<br />
SCONVOLGENTI<br />
A turbare il ricordo della<br />
principessa triste, affiorano<br />
però nuove realtà e retroscena<br />
di quel matrimonio,<br />
nato come una fiaba e diventato<br />
“un po’ troppo affollato”,<br />
come lo definì Diana<br />
stessa, alludendo al legame<br />
che univa suo marito Carlo<br />
a Camilla Parker Bowles,<br />
nella famosa intervista televisiva<br />
del 1995 che rese inevitabile<br />
il divorzio. La cosa<br />
più sconvolgente è che non<br />
Il 21 giugno 1982 Diana<br />
diventa mamma di William,<br />
sopra, a cui, il 15 settembre<br />
1984, segue Harry. A ds.,<br />
la famiglia a Majorca,<br />
ospite dei reali di Spagna<br />
nell’agosto1987.<br />
La maternità<br />
si tratta delle solite indiscrezioni<br />
diffuse dai tabloid, ma<br />
di confessioni pronunciate<br />
dalla stessa Diana in alcuni<br />
video registrati nel corso<br />
di colloqui con Peter Settelen,<br />
un professore americano<br />
che tra il 1992 e il<br />
1993, esattamente 4 anni<br />
prima della sua scomparsa,<br />
le insegnò dizione e a parlare<br />
in pubblico. In quegli anni<br />
la crisi con Carlo era ormai<br />
insanabile e l’equilibrio<br />
psicologico della principessa<br />
alquanto precario. Diana, incalzata<br />
dalle domande anche<br />
intime dell’insegnante, raccontava<br />
del suo matrimonio,<br />
entrando nei dettagli della<br />
vita coniugale. Candidamente,<br />
come se non si rendesse<br />
conto delle conseguenze di<br />
un’eventuale divulgazione di<br />
quelle videocassette, parlava<br />
della goffaggine di Carlo<br />
e del suo disinteresse per<br />
lei, della gelosia per Camilla,<br />
dell’indifferenza della regina,<br />
dell’infatuazione per la<br />
sua guardia del corpo Barry<br />
Manakee, per il quale sarebbe<br />
stata disposta, sono sempre<br />
parole sue, «a mollare<br />
tutto e ad andare a vivere<br />
con lui». Quando la storia<br />
fu scoperta, l’uomo fu trasferito<br />
e in seguito morì in<br />
un incidente di moto. «Non<br />
avrei dovuto giocare con il<br />
fuoco, - ha dichiarato Diana.<br />
- È stato il colpo più duro<br />
della mia vita».<br />
Tra gli episodi raccontati<br />
c’è anche l’incontro, avvenuto<br />
5 anni dopo quelle<br />
che furono definite le “nozze<br />
del secolo”, con la regina<br />
Elisabetta alla quale confessò<br />
in lacrime il disagio per<br />
quel suo matrimonio senza<br />
amore. «Andai dalla “Top<br />
Lady” piangendo e le dissi:<br />
“Cosa devo fare?” E lei mi<br />
rispose: “Non so cosa devi<br />
fare. Carlo è senza speranza”.<br />
E quello fu il suo aiuto».<br />
Le registrazioni erano già<br />
andate in onda nel 2004 su<br />
una rete televisiva statunitense<br />
suscitando un tale clamore<br />
che la Bbc aveva rinunciato<br />
al progetto di trasmetterle<br />
in Gran Bretagna.<br />
Ora, a vent’anni dalla tragedia<br />
di Parigi, sono rispuntate<br />
fuori e anche i sudditi<br />
britannici hanno potuto<br />
ascoltarle, perché Channel<br />
4 ha deciso di raccoglierle<br />
in un documentario intitolato<br />
Diana: in her own words<br />
(Diana: con parole sue), andato<br />
in onda nonostante i<br />
tentativi del conte Charles<br />
Spencer, fratello di Diana, di<br />
bloccarlo.<br />
COMPLOTTO<br />
O FATALITÀ?<br />
Come è noto, Diana Spencer<br />
morì a 36 anni in un incidente<br />
d’auto nella notte<br />
del 31 agosto 1997, mentre<br />
con il suo compagno Dodi<br />
Al Fayed cercava di sottrarsi<br />
all’assedio dei fotografi che<br />
da giorni le facevano la posta.<br />
L’auto messa a loro disposizione<br />
dall’Hotel Ritz di<br />
Parigi, una Mercedes rivelatasi<br />
poi incredibilmente un<br />
rottame ingovernabile già a<br />
60 chilometri orari, lanciata<br />
a tutta velocità si schiantò<br />
contro il tredicesimo pilone<br />
Intimità 9
ANNIVERSARI<br />
del tunnel che passa sotto<br />
il ponte dell’Alma. Come se<br />
non bastasse, analisi tossicologiche<br />
successive rivelarono<br />
che l’autista Henry Paul<br />
era sotto l’effetto di antidepressivi<br />
e alcol.<br />
Nonostante diverse indagini,<br />
la meccanica dell’incidente<br />
non è stata ancora<br />
del tutto chiarita. Circostanza<br />
che ha dato adito alle<br />
più fantasiose ipotesi. Che si<br />
sia trattato di un complotto,<br />
come si è detto a lungo,<br />
con il coinvolgimento<br />
dei servizi segreti britannici<br />
o, addirittura, dello stesso<br />
principe Carlo, preoccupati<br />
per lo scandalo che avrebbe<br />
travolto la monarchia se la<br />
madre del futuro re d’Inghilterra<br />
avesse sposato un musulmano<br />
e, soprattutto, nel<br />
caso di una nuova maternità<br />
della principessa. O, secondo<br />
l’ipotesi che è andata<br />
consolidandosi nel tempo,<br />
solo un tragico concatenarsi<br />
10 Intimità<br />
L’ultima estate<br />
Dall’alto in senso orario: luglio 1997, Costa Azzurra, Diana trascorre una breve vacanza<br />
con William ed Harry (in primo piano) e la famiglia di Dodi Al Fayed; agosto, rimane con<br />
Dodi sul suo yacht; 31 agosto, Parigi, la principessa e Dodi, con la body guard Trevor Rees<br />
e l’autista Henry Paul, nella macchina inseguita dai fotografi, poco prima del fatale schianto.<br />
di fatalità e leggerezze.<br />
Probabilmente non lo sapremo<br />
mai con certezza, ma<br />
quello che sembra evidente<br />
è che la morte ha colto<br />
l’ex moglie del principe<br />
Carlo d’Inghilterra in un<br />
momento particolarmente<br />
positivo della sua esistenza.<br />
Diana era a una svolta della<br />
sua vita, finalmente serena<br />
e consapevole di se stessa<br />
e delle possibilità che la sua<br />
posizione le dava.<br />
Secondo chi la conosceva<br />
bene e aveva modo di raccogliere<br />
le sue confidenze,<br />
Dodi Al Fayed non era<br />
l’uomo con il quale aveva<br />
intenzione di rifarsi una vita.<br />
La storia con lui era solo<br />
un piacevole intermezzo,<br />
un’avventura. Anche perché<br />
non era un mistero che<br />
Dodi non piacesse ai suoi<br />
figli e Diana teneva molto<br />
al loro parere. Nel corso di<br />
quell’ultima estate, William<br />
ed Harry avevano trascorso<br />
qualche giorno di vacanza<br />
sulla Costa Azzurra a<br />
bordo dello Jonikal, lo yacht<br />
degli Al Fayed, con la madre<br />
e Dodi, ma non era stato un<br />
momento felice. Nonostante<br />
Dodi avesse fatto di tutto<br />
per farli divertire, Harry,<br />
ma soprattutto William,<br />
più grande e consapevole,<br />
non vedevano di buon occhio<br />
la relazione della madre<br />
con quel playboy egiziano<br />
ed erano infastiditi dallo<br />
sfarzo esibito a bordo. William<br />
ne aveva anche parlato<br />
alla madre, in una telefonata<br />
dai toni piuttosto accesi, da<br />
Balmoral, pochi giorni prima<br />
dal tragico incidente.<br />
Del resto, già Paul Burrell,<br />
ex maggiordomo e amico di<br />
Lady Diana, aveva rivelato<br />
nel suo discusso libro di memorie<br />
pubblicato nel Regno<br />
Unito nel 2003, che Dodi<br />
era solo un’avventura estiva<br />
e aveva anche aggiunto che<br />
la principessa aveva in corso<br />
«una storia molto importante<br />
con una persona che non<br />
voglio nominare».<br />
Quando si parla dell’amore<br />
segreto di Diana inevitabilmente<br />
il pensiero va ad<br />
Hasnat Khan, il chirurgo pachistano<br />
che è stato a lungo<br />
indicato come l’uomo per lei<br />
più importante, dopo il principe<br />
Carlo. Molti gli ostacoli<br />
che si frapponevano alla loro<br />
felicità, ma forse Diana, proprio<br />
in quello scorcio d’estate,<br />
stava per trovare il modo<br />
di aggirarli. Anche grazie alla<br />
nuova consapevolezza e alla<br />
L’addio
piega che voleva dare alla sua<br />
esistenza.<br />
Da circa un anno, dal 28<br />
agosto 1996, giorno in cui<br />
era stato ufficializzato il suo<br />
divorzio da Carlo, stava vivendo<br />
in uno stato d’animo<br />
che assomigliava molto<br />
alla felicità. A poco a poco<br />
era arrivato a compimento<br />
quel processo di maturazione<br />
iniziato da tempo. Cessate<br />
le ripicche e il sacrosanto<br />
desiderio di rivalsa nei<br />
confronti di chi l’aveva fatta<br />
tanto soffrire, era cominciato<br />
per Diana un momento<br />
positivo che l’aveva portata<br />
anche ad abbracciare cause<br />
umanitarie come la battaglia<br />
anti-mine, il sostegno<br />
agli ammalati di Aids, ai senzatetto,<br />
ai bambini orfani e<br />
ammalati.<br />
Senza pretendere di assurgere<br />
alla santità, tanto<br />
più che non aveva alcuna<br />
intenzione di rinunciare alle<br />
gioie della vita, Diana era intenzionata<br />
a sfruttare il carisma<br />
della sua immagine per<br />
dedicarsi a quanti soffrono.<br />
Memore anche dell’insegnamento<br />
di Madre Teresa<br />
di Calcutta, l’incontro con la<br />
quale, avvenuto nel 1992 nel<br />
convento romano della santa<br />
degli ultimi, aveva segnato<br />
profondamente la sua vita.<br />
Una consorella della Santa<br />
ha riferito che, nel corso<br />
dell’incontro con lady Diana,<br />
Madre Teresa disse alla<br />
principessa: «Se vuoi salvare<br />
i tuoi figli, fai conoscere<br />
loro la povertà, portali a dare<br />
affetto a chi è disperato,<br />
a chi soffre. Accompagnali<br />
sotto i ponti del Tamigi, dove<br />
dormono tanti senzatetto<br />
al freddo…». E Diana seguì<br />
quell’insegnamento, anche<br />
mettendo se stessa al<br />
servizio di quanti avevano<br />
bisogno di lei, dando la sua<br />
voce a chi non poteva far<br />
sentire la sua.<br />
Il 6 settembre 1997 la Gran Bretagna saluta Diana con<br />
solenni funerali, trasmessi in diretta in tutto il mondo.<br />
Seguono il feretro fino all’Abbazia di Westminster, da sin.,<br />
il principe Carlo, il figlio Harry, il conte Spencer, fratello di<br />
Lady D, il primogenito William e il principe Filippo.<br />
Da Buckingham Palace<br />
alla Reggia di Venaria<br />
Fra le molte iniziative volte a tener viva la memoria della<br />
principessa triste, citiamo due delle più significative.<br />
A Londra, Buckingham Palace, la residenza ufficiale dei<br />
sovrani britannici dal 1837, come ogni estate ha aperto<br />
le sue porte al pubblico, mentre i reali soggiornano a Balmoral.<br />
Ma quest’anno c’è una grande novità: per la prima<br />
volta, infatti, è stata aperta al pubblico la “stanza segreta”<br />
di Lady Diana. I visitatori possono ammirare - tra le altre<br />
cose - varie immagini che la ritraggono con i figli, William<br />
e Harry, foto cui era particolarmente legata. Tra le curiosità<br />
esposte sulla scrivania della principessa, una valigetta con<br />
il suo nome scritto a penna, forse da lei stessa, che contiene<br />
una collezione di musicassette,<br />
la colonna sonora<br />
della sua breve vita.<br />
In Italia, alla Reggia di Venaria<br />
(TO) è possibile visitare,<br />
fino al 28 gennaio<br />
2018, la mostra Lady Diana.<br />
Uno spirito libero, curata<br />
da Kornice. Attraverso immagini,<br />
articoli di giornale,<br />
testimonianze e filmati viene<br />
ricostruita la sfaccettata personalità<br />
della principessa e<br />
quel suo essere, come recita<br />
il titolo della mostra, uno<br />
“spirito libero”.<br />
UN MITO<br />
DEI NOSTRI TEMPI<br />
Il ricordo della principessa,<br />
a dispetto del tempo<br />
trascorso, è più vivo che<br />
mai, nel bene e nel male.<br />
Anzi, si è trasformato in un<br />
mito dei nostri tempi, alimentato<br />
dall’immutata venerazione<br />
delle persone<br />
comuni nei riguardi della<br />
“principessa del popolo”,<br />
secondo la felice definizione<br />
coniata dall’ex primo<br />
ministro Tony Blair, e<br />
dall’affetto dei figli impegnati<br />
a tenere vivo il ricordo<br />
della loro madre.<br />
Anche quando si sarà<br />
spento il clamore delle celebrazioni<br />
di questo ventesimo<br />
anniversario, il ricordo<br />
di Diana continuerà ad aleggiare<br />
sul trono di San Giorgio<br />
ancora a lungo. La principessa<br />
ha portato con sé i<br />
suoi segreti, le sue debolezze,<br />
le verità scomode.<br />
Un’esistenza breve ma intensa,<br />
la sua, nel bene e nel<br />
male, al centro della quale<br />
c’era il rapporto esclusivo e<br />
bellissimo che ha saputo instaurare<br />
con i figli William e<br />
Harry, che ha educato sforzandosi<br />
di prepararli alla vita,<br />
spesso opponendosi anche<br />
ai consulenti reali. E il<br />
suo amore e il suo esempio<br />
hanno lasciato una traccia<br />
indelebile nei suoi ragazzi.<br />
In Harry, che ha scelto di<br />
lavorare in ambito filantropico<br />
seguendo l’esempio<br />
della madre. E soprattutto<br />
in William, che all’epoca<br />
dell’incidente aveva 15 anni,<br />
tre più del fratello, al quale<br />
mamma Diana ha insegnato<br />
a non arroccarsi nel suo<br />
palazzo e a non perdere mai<br />
il contatto con il suo popolo<br />
e con la realtà, se voleva<br />
svolgere bene il suo futuro<br />
compito di sovrano.<br />
«Mia madre vive con me<br />
ogni giorno. Quando mi sono<br />
sposato con Catherine,<br />
l’ho sentita al mio fianco. E<br />
con i miei figli parlo spesso<br />
di lei, - ha dichiarato William,<br />
commosso, in un’intervista.<br />
- Sarebbe stata un incubo di<br />
nonna! Di quelle che arrivano<br />
al momento del bagnetto,<br />
facendo una gran confusione<br />
con acqua e bolle dappertutto!<br />
Averla avuta vicino ed essere<br />
stato un figlio così adorato,<br />
è il più bel dono che mi<br />
è stato fatto dalla vita».<br />
Giuliana Vitali<br />
Foto: Getty Images, IPA, Olycom.<br />
Intimità 11
MODA BAMBINI<br />
Servizio di Elisabetta Turillazzi - Testi di Barbara Pedron<br />
ASPETTANDO<br />
Le ultimissime tendenze formato mini per andare incontro<br />
Leggings<br />
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Impermeabile doppiopetto con<br />
cappuccio e cintura, Tuc Tuc, 66 €.<br />
MAYORAL<br />
Miniabito<br />
in morbida<br />
lana mohair,<br />
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in tela con<br />
ali applicate,<br />
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of Benetton<br />
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con profili a contrasto,<br />
Tuc Tuc, 41 €.<br />
12 Intimità
L’AUTUNNO...<br />
alla nuova stagione con eleganza, praticità e allegria<br />
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Guanti in lana,<br />
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H&M, 9,99 €.<br />
Scarpe in tweed con<br />
chiusura a strappo,<br />
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a quadri, Tuc Tuc, 35 €.<br />
Intimità 13
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(kit venduto<br />
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mollettine),<br />
Primark,<br />
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tracolla, Primark,<br />
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Gioseppo<br />
Kids,<br />
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Romantica<br />
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Piumino<br />
imbottito,<br />
Primark,<br />
17 €.<br />
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simil pelle<br />
in tinta<br />
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Pepe Jeans<br />
London<br />
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14 Intimità
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Zara<br />
Kids,<br />
14,95 €.<br />
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Etnia Barcelona, 129 €.<br />
Cardigan in maglia<br />
con 5 bottoni,<br />
Kiabi, 10 €.<br />
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cotone, Kiabi, 15 €.<br />
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Tom Tailor su Zalando.it, www.zalando.it; Tuc Tuc, www.tuctuc.com; United Colors of Benetton Kids, www.benetton.com; Zara Kids, www.zara.com. Foto sfilate: Imaxtree.<br />
Intimità 15
VETRINA<br />
Servizio di Elisabetta Turillazzi - Testi di Barbara Pedron<br />
TUTTI IN CLASSE!<br />
Tornare a scuola sarà piacevole con questi simpatici (e golosi) alleati<br />
1 2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
11<br />
9<br />
10<br />
12<br />
13<br />
14<br />
15<br />
1 Dettagli in oro e rosa per lo zaino con scritte dedicato alle principesse dei cartoni animati, Disney Store, 22 €.<br />
2 Un simpatico compagno tecnologico per affiancare i più piccoli nell’apprendimento; consigliato dai 4 anni,<br />
Doc - Robottino Educativo Parlante, Clementoni, 29,90 €. 3 Zaino estendibile Ben 10, con gadget incluso, Giochi Preziosi,<br />
49,90 €. 4 Per gli appassionati di Cars, la busta portapenne in tessuto con doppia zip, Incall per Disney, 12,90 €.<br />
5 Portapenne Minnie in morbido silicone, Disney Store, 15 €. 6 Set di pennarelli cancellabili con inchiostro termosensibile,<br />
Over X Art, Premec, 24 €. 7 Borraccia-astuccio con 12 pennarelli, Incall per Disney, 7,90 €.<br />
8 Zaino con grafiche e inserti personalizzati a tema Star Wars, Giochi Preziosi per Lucas Film, da 49,90 €.<br />
9 Astuccio a tre scomparti con fantasia geometrica, BKL Escape by RiPlast, 19 €. 10 Maxi cover per quaderni, RiPlast,<br />
2 € cad. 11 Per una merenda naturale, chips vegetali, ricche di fibre, senza conservanti e senza sale aggiunto, Veg&Crock,<br />
Noberasco, prezzo consigliato 1,49 €. 12 Zaino estendibile con maxi tasca esterna e fiocco rosso glitterato, Seven<br />
per Disney, 69,90 €. 13 Un intervallo goloso con due sottilissime cialde di wafer e un morbido ripieno di cioccolato,<br />
Cards, Kinder Ferrero, 1,99 € per la confezione da 5 pezzi.14 Diario scolastico 12 mesi Avengers, Seven per Marvel,<br />
9,10 €. 15 Astuccio triplo Ben 10, completo di materiali, Giochi Preziosi, 18,90 €.<br />
PER INFORMAZIONI: Clementoni, www.clementoni.com; Disney Store, www.disneystore.it; Giochi Preziosi per Lucas Film, www.giochipreziosi.it;<br />
Giochi Preziosi, www.giochipreziosi.it; Incall per Disney, www.incall.it; Kinder Ferrero, www.kinder.it; Noberasco, www.noberasco.com; Premec, www.premec.ch;<br />
RiPlast, www.riplast.com; Seven per Disney, www.seven.eu; Seven per Marvel, www.seven.eu.
VIVERE INSIEME<br />
a cura di Giuliana Vitali<br />
DALLA TUA PARTE<br />
CARA SCUOLA,<br />
QUANTO CI COSTI!<br />
Fra poco ricomincia il nuovo anno scolastico.<br />
Con le solite inevitabili spese. Ecco qualche prezioso<br />
suggerimento a difesa delle nostre tasche<br />
La prima campanella del<br />
nuovo anno scolastico<br />
2017-2018 suonerà solo<br />
fra qualche settimana (si comincia<br />
il 5 settembre nella<br />
Provincia autonoma di Bolzano,<br />
ma, in generale, la partenza<br />
avverrà tra l’11 e il 15<br />
settembre a seconda delle<br />
Regioni), ma sono proprio<br />
questi i giorni, magari dopo<br />
il rientro dalle vacanze,<br />
dedicati a preparare il corredo<br />
scolastico e ad acquistare<br />
i libri di testo. Un impegno<br />
non indifferente, soprattutto<br />
dal punto di vista<br />
economico, specialmente se<br />
hai più di un figlio che sta<br />
frequentando la scuola, dalla<br />
primaria alle medie e alle<br />
superiori. Ma quanto si<br />
spenderà quest’anno per la<br />
scuola e, soprattutto, come<br />
si può risparmiare?<br />
Aumenti in atto Sugli<br />
scaffali di supermercati e<br />
cartolerie è già cominciata<br />
la vendita di matite, quaderni,<br />
pennarelli e quant’altro.<br />
E purtroppo i prezzi, seppure<br />
in maniera contenuta,<br />
continuano ad aumentare.<br />
Secondo le prime stime<br />
dell’Osservatorio nazionale<br />
di Federconsumatori, anticipa<br />
Sabrina Soffientini di<br />
Federconsumatori, quest’anno<br />
la spesa per il corredo<br />
scolastico (più i “ricambi”)<br />
subirà un aumento tra l’1<br />
e l’1,5% rispetto ai 518 euro<br />
complessivi calcolati per<br />
l’anno scorso. Stabili o con<br />
leggeri aumenti (tra lo 0,2<br />
e lo 0,3%) i prezzi dei testi<br />
scolastici che, nel 2016,<br />
erano risultati in diminuzione.<br />
Ad aumentare in misura<br />
maggiore sono soprattutto<br />
i costi degli zaini, dei trolley,<br />
degli astucci e dei diari,<br />
in particolare quelli griffati<br />
e con personaggi dei fumetti<br />
o delle serie tv, già più<br />
cari in partenza, mentre un<br />
astuccio o uno zaino di buona<br />
qualità, ma non “alla moda”<br />
permette un risparmio<br />
almeno del 20-30% e può<br />
essere personalizzato con<br />
adesivi o decalcomanie.<br />
Per i libri nessun rincaro<br />
Quest’anno, mediamente,<br />
per i libri più due dizionari<br />
si spenderà più o meno<br />
come l’anno scorso, circa<br />
498 euro o poco più. Le<br />
spese sono particolarmente<br />
elevate per gli alunni delle<br />
prime classi. Uno studente<br />
di prima media per l’acquisto<br />
dei libri più due dizionari<br />
spenderà circa 461 euiStock<br />
LE SCADENZE DI SETTEMBRE<br />
VENERDÌ 1<br />
Termini processuali Riprendono a decorrere i termini<br />
processuali sospesi lo scorso 1° agosto per il periodo<br />
delle ferie. La pausa incide sui contenziosi in atto,<br />
per esempio, con l’amministrazione fiscale, allungando<br />
i tempi previsti per eventuali ricorsi.<br />
LUNEDÌ 18<br />
Versamenti unificati Entro oggi vanno effettuati i<br />
versamenti unificati di imposte (ad esempio, Iva mensile<br />
o trimestrale), ritenute e contributi usando il modello<br />
F24. Questa scadenza interessa i titolari di partita Iva<br />
e i datori di lavoro con esclusione di quelli domestici.<br />
Rate Unico 2017 Chi è titolare di partita Iva e ha<br />
scelto la rateizzazione del versamento delle imposte<br />
con la presentazione di Unico 2017 entro oggi deve<br />
versare, compresi gli interessi e le maggiorazioni previsti<br />
dalla legge (puoi consultare per questo lo scaden-<br />
zario fiscale di www.agenziaentrate.gov.it) quanto dovuto<br />
in base a quando è stato effettuato il primo versamento.<br />
Cedolare secca I proprietari di immobili dati in affitto<br />
che hanno optato per il regime della cedolare secca<br />
e per la rateizzazione dei pagamenti, entro oggi devono<br />
versare le rate previste dal loro piano di pagamenti.<br />
Ravvedimento Ultimo giorno utile per regolarizzare<br />
imposte e ritenute non effettuate o effettuate in misura<br />
insufficiente entro il 21 agosto 2017. Oltre a quanto<br />
dovuto bisogna versare gli interessi e la sanzione ridotta.<br />
SABATO 30<br />
Revisione auto Termine ultimo per far revisionare<br />
le moto e gli autoveicoli immatricolati per la prima volta<br />
nel settembre 2013 e quelli che hanno già subito una<br />
verifica nel settembre 2015.<br />
A.P.<br />
18 Intimità
o a cui vanno aggiunti circa<br />
520 euro per il corredo e i<br />
ricambi, per un totale che<br />
sfiora i 1.000 euro. Sappi che<br />
anche quest’anno, a maggio,<br />
le scuole hanno adottato i<br />
libri di testo in base a tetti<br />
di spesa che non possono<br />
essere superati; in caso<br />
contrario, hai facoltà di far<br />
valere i tuoi diritti presso la<br />
scuola. In più dovevano essere<br />
applicate riduzioni di<br />
spesa del 10% (per libri in<br />
versione cartacea con contenuti<br />
digitali) e del 30% (libri<br />
in versione digitale) per<br />
i testi già adottati nell’anno<br />
scolastico 2014-2015, relativi<br />
alle classi prime e seconde<br />
delle ex medie inferiori<br />
e prima, seconda, terza e<br />
quarta delle superiori. Eventuali<br />
aumenti fino al 10%<br />
devono essere motivati dal<br />
collegio docenti e approvati<br />
dai consigli di istituto.<br />
In generale, i tetti di spe-<br />
sa sono più alti per le classi<br />
prime e pari a 294 euro<br />
per la prima media, 335 per<br />
il liceo classico, 320 per lo<br />
scientifico e le scienze umane,<br />
274 per l’artistico, 335<br />
per il linguistico, da 304 a<br />
320 per gli istituti tecnici e<br />
da 244 a 299 per le prime<br />
classi degli istituti professionali,<br />
dei servizi, dell’industria<br />
e dell’artigianato.<br />
Il decalogo del risparmio<br />
Ecco qualche utile consiglio<br />
che vi aiuterà a spendere<br />
al meglio i soldi destinati<br />
al corredo scolastico.<br />
1 Confronta con attenzione<br />
i prezzi applicati nei diversi<br />
punti vendita sapendo<br />
che puoi risparmiare anche<br />
il 20, 30% approfittando<br />
delle promozioni.<br />
2 Per non andare a scuola<br />
con lo zaino dell’anno precedente,<br />
senza però comprarne<br />
uno nuovo, puoi<br />
consigliare a tuo figlio di<br />
scambiarlo con un amico o<br />
un parente.<br />
3 Per l’acquisto dei libri approfitta<br />
delle bacheche (fisiche<br />
o online, specialmente<br />
sui social network) che<br />
consentono lo scambio o<br />
l’acquisto di libri usati.<br />
4 Ricerca le promozioni<br />
messe in campo da librerie<br />
e centri commerciali che<br />
offrono sconti o buoni anche<br />
del 15-20% o un dizionario<br />
in omaggio.<br />
5 Acquista i testi presso i<br />
numerosi mercatini dell’usato,<br />
che è possibile trovare<br />
anche su Internet (facendo<br />
attenzione, però, che le edizioni<br />
siano aggiornate).<br />
6 Se possibile, prendi libri e<br />
dizionari in prestito presso<br />
biblioteche, associazioni o<br />
conoscenti.<br />
7 Acquistare la versione<br />
elettronica dei libri di narrativa<br />
consente un considerevole<br />
risparmio sul prezzo.<br />
8 Fai attenzione a comprare<br />
astucci, penne, compassi<br />
e matite a prezzi stracciati:<br />
a volte, soprattutto per<br />
questi articoli, spendere di<br />
più permette di acquistare<br />
un prodotto che funzionerà<br />
meglio e durerà a lungo.<br />
9 Evita di farti coinvolgere<br />
dalle promozioni comprando<br />
più di quello che serve.<br />
10 Per l’acquisto dei libri<br />
consigliati attendi l’inizio<br />
della scuola.<br />
(Fonte Federconsumatori-Adusbef)<br />
Achille Perego,<br />
giornalista economico<br />
de Il Giorno<br />
LA PAROLA AL VETERINARIO<br />
iStock<br />
Il Bassotto giù di tono<br />
Gentile dottor Bianchi, le scrivo perché sono un po’ preoccupata<br />
per il mio Willy, un Bassotto di 4 anni. Abbiamo trascorso<br />
alcune settimane tra mare e campagna e, al rientro<br />
da questo periodo di vacanza, mi è sembrato dimagrito e<br />
più pigro del solito. Pensavo che la causa potesse essere il<br />
caldo, ma dopo ho notato anche episodi di diarrea. Quale<br />
potrebbe essere il problema?<br />
Paola<br />
Gentile Paola, ciò che mi racconta mi fa di primo acchito<br />
pensare all’ipotesi che l’animale, avendo trascorso<br />
un certo periodo di tempo in villeggiatura all’aria aperta,<br />
possa aver contratto dei parassiti intestinali. I più comuni sono<br />
i vermi tondi (Ascaridi, Ancilostomi e Tricocefali) e quelli<br />
piatti (Tenie), che rappresentano nel cane un riscontro piuttosto<br />
frequente e sono al tempo stesso responsabili di feci<br />
non formate, dimagramento e svogliatezza. Per questo moti-<br />
vo non è sbagliato effettuare<br />
di tanto in tanto un trattamento<br />
cosiddetto di sverminazione<br />
con un medicinale<br />
ad ampio spettro: può utilizzare,<br />
per esempio, l’associazione<br />
di milbemicina e praziquantel,<br />
due molecole molto<br />
efficaci contro i vermi tondi e piatti ospitati nell’intestino degli<br />
appartenenti alla specie canina, senza effetti collaterali per gli<br />
animali e da somministrare in singola dose. Per la prescrizione<br />
del farmaco, si rivolga al suo medico veterinario di fiducia.<br />
Dottor Piero Bianchi<br />
Indirizzate le vostre lettere a: INTIMITÀ, La parola al Veterinario,<br />
Piazza Aspromonte 13, 20131 Milano o all’e-mail ilveterinario@quadratum.it.<br />
Se lo desiderate, potete inviare le foto dei vostri beniamini.<br />
Saranno pubblicate se ritenute di buona qualità, ma non saranno restituite.<br />
Intimità 19
VIVERE INSIEME<br />
GUIDA PRATICA<br />
STOP ALLA MUFFA<br />
È sempre una sgradevole sorpresa<br />
vederla comparire sui muri e soffitti di casa, ma non<br />
bisogna disperare. Si può combattere facilmente<br />
ricorrendo anche a rimedi casalinghi<br />
so la macchia compare nella<br />
parte bassa del muro, per<br />
procedere poi verso l’alto.<br />
Il bordo della chiazza può<br />
essere definito o frastagliato<br />
e può raggiungere altezze<br />
diverse. Le macchie di muffa<br />
di questo tipo resistono<br />
anche al variare delle condizioni<br />
climatiche. L’umidità<br />
da ristagno, invece, porta<br />
alla formazione di una macchia<br />
negli angoli di un bagno<br />
cieco, sui soffitti, in alcune<br />
zone circoscritte delle pareti<br />
o dietro grandi mobili<br />
come gli armadi. La muffa da<br />
risalita è la più difficile da eliminare.<br />
In questo caso, infatti,<br />
bisogna valutare lo stato<br />
dell’immobile. L’umidità, infatti,<br />
può dipendere dall’aciStock<br />
Magari l’hai vista<br />
comparire nella casa<br />
delle vacanze o<br />
quando sei rientrata dopo<br />
le ferie, avendo lasciato i locali<br />
chiusi per lungo tempo.<br />
Oppure è un problema contro<br />
il quale stai combatten-<br />
do da tempo e senza successo.<br />
Stiamo parlando della<br />
muffa che compare su muri<br />
e/o soffitti diventando sempre<br />
più aggressiva. Ma come<br />
puoi combatterla e vincerla?<br />
Innanzitutto risalendo<br />
all’origine del problema<br />
e scoprire la causa che la<br />
provoca.<br />
L’umidità è la prima causa<br />
Ricordati, come avvertono<br />
ad Altroconsumo, che<br />
ha recentemente realizzato<br />
una guida contro la muffa e<br />
testato i principali prodotti<br />
in commercio per eliminarla,<br />
che la muffa colonizza<br />
i muri quando, all’interno<br />
della casa, c’è umidità<br />
da ristagno o umidità da<br />
risalita. In quest’ultimo ca-<br />
qua presente nel sottosuolo<br />
(se la casa è al piano terra)<br />
oppure da un’infiltrazione<br />
dovuta alla presenza di<br />
crepe all’esterno dei muri.<br />
In entrambi i casi serve un<br />
intervento strutturale.<br />
Incide anche il clima Per<br />
ciò che concerne la muffa da<br />
ristagno, è bene sapere che<br />
può essere causata dal clima<br />
(se abiti, per esempio, in una<br />
zona molto piovosa), ma anche<br />
dalla scarsa ventilazione<br />
(in primis in un bagno cieco<br />
con doccia) o anche dal<br />
bucato messo ad asciugare<br />
in un locale non aerato. Sul<br />
mercato trovi svariati prodotti<br />
anti-muffa il cui prezzo<br />
varia da pochi euro per arrivare<br />
anche a 18. Gli spray,<br />
OCCASIONI DI LAVORO<br />
365 giovani nella consulenza per le aziende<br />
Il Boston consulting group (Bcg) fa consulenza aziendale<br />
e direzionale a imprese di tutti i settori. Ora apre le porte a<br />
75 profili da inserire entro fine anno nelle strutture italiane,<br />
soprattutto nelle sedi di Milano e Roma. Quali sono i profili<br />
ricercati? Nell’ambito delle nuove tecnologie digitali, la selezione<br />
interessa data scientist in grado di analizzare l’enorme<br />
mole di informazioni che ciascuno di noi lascia nella rete,<br />
dai like su Facebook agli acquisti online: l’obiettivo è capire<br />
quali sono le nuove tendenze e i gusti dei consumatori. Ma<br />
occorrono anche esperti di pricing e marketing, ingegneri<br />
della rete ed economisti. Non solo: siccome Bcg spinge molto<br />
sull’innovazione, arrivano opportunità trasversali per umanisti,<br />
sociologi o antropologi capaci di intuire le tendenze future<br />
delle persone. Candidature a: www.bcg.com (careers).<br />
Profili tecnici e di professionisti sono quelli cercati da Ey,<br />
la società che vuole assumere 250 giovani talenti per avviarli<br />
all’attività di consulenza fiscale, tributaria e legale. A partire<br />
20 Intimità<br />
dalla revisione contabile indipendente, passando all’area Fraud<br />
and investigation per capire da dove possono arrivare i rischi<br />
di frode, le persone richieste si occuperanno di diversi ambiti<br />
dell’attività, fino alle controversie commerciali e alla protezione<br />
dai rischi. Per candidarsi: www.ey.com/it (careers).<br />
Nella cyber sicurezza andranno a lavorare le 40 persone<br />
cercate da Accenture, tra neolaureati in Ingegneria, Economia,<br />
Informatica o Elettronica e profili più senior di chi alle spalle<br />
vanta una carriera di qualche anno e buone competenze. La<br />
protezione dagli attacchi di pirateria informatica è uno dei temi<br />
più caldi per le aziende, non solo per le banche, che hanno<br />
bisogno di proteggere brevetti, archivi ma anche le informazioni<br />
dei clienti. Curriculum a: www.accenture.com/it-it (careers).<br />
Paolo Freddi<br />
Le offerte di lavoro, come prevede la legge, sono da intendersi rivolte a<br />
persone di entrambi i sessi. Il numero dei posti può variare secondo<br />
le necessità delle aziende. La redazione non si assume responsabilità in merito.
a base di ipoclorito di sodio<br />
(candeggina) e/o biocidi<br />
specifici, si applicano sulla<br />
macchia e si lasciano agire<br />
per 15-20 minuti. Secondo<br />
il test di Altroconsumo, non<br />
sono adatti per grandi superfici.<br />
Gli additivi/fissativi in<br />
vernice (contenenti biocidi<br />
specifici) si diluiscono nell’idropittura<br />
e, se fissativi, si<br />
applicano alla parete prima<br />
di verniciarla. Possono essere<br />
usati anche a scopo preventivo,<br />
ma non è facile scegliere<br />
qual è il trattamento<br />
più adatto ed efficace.<br />
Soluzioni fai da te Contro<br />
la muffa puoi usare candeggina,<br />
alcol bianco (etanolo),<br />
acqua ossigenata a<br />
10 volumi (perossido di<br />
idrogeno). Ricordati che la<br />
candeggina si applica diluita<br />
con una spugnetta, per alcol<br />
e acqua ossigenata devi<br />
usare un pennello. Si ripete<br />
il trattamento per due volte.<br />
Infine, con una spugna ruvida<br />
si tolgono le spore. Candeggina<br />
e acqua ossigenata<br />
tolgono il nero delle macchie<br />
e sono economiche,<br />
ma l’efficacia non è garantita.<br />
Però, attenzione: le sostanze<br />
contenute tra gli ingredienti,<br />
dalla candeggina ai<br />
biocidi, richiedono una certa<br />
prudenza e una serie di<br />
precauzioni d’uso. Quindi la<br />
prima cosa da fare è indossare<br />
guanti e occhiali protettivi.<br />
Durante e dopo l’applicazione,<br />
inoltre, il locale<br />
va sempre aerato.<br />
Prevenire è meglio! Per<br />
allontanare l’umidità dagli<br />
ambienti è necessario garantire<br />
un buon ricambio<br />
d’aria alla stanza, spalancando<br />
le finestre tre o quattro<br />
volte al giorno per 5-10 minuti.<br />
Si può anche misurare<br />
l’umidità con un igrometro<br />
(costo 10-20 euro): dovrebbe<br />
essere tra il 40 e il 60%. Ci<br />
sono poi piccoli accorgimenti<br />
per diminuire l’accumulo<br />
di vapore in casa: ridurre la<br />
durata della doccia, coprire<br />
le pentole con il coperchio<br />
quando sono sul fuoco, aprire<br />
le finestre di bagno e cucina<br />
dopo averli utilizzati e<br />
stendere i panni all’esterno.<br />
Sappi, infine, che in ambienti<br />
molto freddi sarebbe meglio<br />
isolare la parete dove si crea<br />
maggiore condensa e che un<br />
aiuto può arrivare dalla funzione<br />
di deumidificazione del<br />
condizionatore o da un deumidificatore.<br />
Guido Sirtori<br />
IL CONSIGLIO DELLA SETTIMANA<br />
Così il purè è più gustoso<br />
Quando voglio stupire familiari e amici con un purè più appetitoso<br />
e morbido, sostituisco il burro con la panna.<br />
Silvia F. - Trescore Balneario (BG)<br />
La lettrice autrice del consiglio della settimana<br />
riceverà a casa da Althe’a, Agriturismo<br />
di Vittorio Veneto e produttore di<br />
vini di alta gamma, 1 bottiglia di Althe’a<br />
Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG<br />
Brut, spumante dall’invitante colore giallo<br />
paglierino con riflessi verdognoli, fragrante,<br />
fresco, ottimo come aperitivo e a tutto<br />
pasto con menu a base di pesce anche<br />
crudo e carni bianche. La lettrice potrà poi<br />
gustare 1 Althe’a Valdobbiadene Prosecco<br />
Superiore DOCG Extra Dry, massima<br />
espressione del Prosecco Spumante, dal<br />
gusto persistente e coinvolgente, che sarà<br />
in perfetta armonia con stuzzicanti tartine,<br />
torte salate, golosità da condividere<br />
con gli amici per aperitivi festosi, anche<br />
vegetariani, e 1 Althe’a Rosaperla Rosato,<br />
Spumante raffinato e schietto, ottenuto<br />
dalla vinificazione in rosato di uve di Pinot<br />
Nero, perfetto per esaltare il gusto dei<br />
crostacei, del pesce crudo, delle tartare e<br />
delle carni bianche non salsate.<br />
Hai anche tu un consiglio che ti piacerebbe fosse pubblicato? Spediscilo,<br />
completandolo con indirizzo e numero telefonico per posta o via e-mail, a:<br />
<br />
<br />
POLLICE VERDE<br />
L’albero del cielo<br />
Vorrei sapere il nome di quest’albero.<br />
Mi è stato regalato e finché l’ho<br />
tenuto in vaso è cresciuto lentamente,<br />
una volta trasferito in piena terra<br />
ha raddoppiato le sue dimensioni in<br />
breve tempo. In inverno perde le foglie.<br />
Ha bisogno di cure particolari?<br />
Bruna<br />
Il suo albero sembra un Ailanto (ma<br />
per non essere confuso con specie<br />
simili, per esempio il Fraxinus o il<br />
Sommacco, bisognerebbe osservare i suoi frutti e i fiori).<br />
Caratterizzato da una chioma alta, molto ramificata<br />
ed elegante, anche se dall’odore poco gradevole, può<br />
raggiungere in poco tempo altezze considerevoli, ragione<br />
per cui viene anche chiamato “albero del cielo”<br />
o “ del Paradiso”. Importato in Europa<br />
parecchi anni fa, oggi da molti è considerato<br />
infestante, in quanto cresce<br />
nelle scarpate, negli incolti, ai bordi<br />
delle strade, grazie ai numerosi polloni,<br />
che si formano anche a distanza<br />
dalla pianta madre. Ha infatti un apparato<br />
radicale vigoroso e profondo,<br />
che si sviluppa orizzontalmente. E di<br />
questo è bene tenere conto, se lo si<br />
pianta in giardino, in piena terra. L’ailanto<br />
è decisamente resistente, cresce<br />
in qualsiasi posizione e non necessita di cure particolari.<br />
L.M.<br />
Inviate le foto di piante e fiori di cui volete conoscere il nome a: INTIMITÀ,<br />
Pollice Verde, Piazza Aspromonte 13, 20131 Milano<br />
o all’e-mail lmaggioni@quadratum.it. Il materiale ricevuto non sarà reso.<br />
Intimità 21
LAVORO<br />
Ti piace viaggiare e anche<br />
documentare e raccontare<br />
le tue esperienze in<br />
giro per il mondo? Se la risposta<br />
è sì, questa tua passione<br />
potrebbe trasformarsi<br />
in un lavoro. All’inizio magari<br />
piccolo, quasi un hobby, ma<br />
nel tempo, se sarai capace di<br />
farti conoscere e apprezzare<br />
su Internet, potrebbe addirittura<br />
diventare una fonte di<br />
reddito per integrare il tuo<br />
budget familiare o addirittura<br />
la prima voce di guadagno<br />
mensile. Stiamo parlando<br />
della professione di travel<br />
blogger, blogger di viaggi<br />
che puoi esercitare aprendo<br />
un sito nel quale descrivi le<br />
tue esperienze e dai consigli.<br />
Ma come si inizia un’attività<br />
di travel blogging? E come far<br />
sì che diventi una vera e propria<br />
professione?<br />
◆ L’abc della partenza In<br />
Italia quello dei blogging di<br />
viaggi - spiega Francesca Di<br />
Pietro (nella foto in basso a<br />
ds.), 37 anni, psychologist e<br />
travel coach (www.viaggiaredasoli.net),<br />
che da cinque<br />
anni lavora nel mondo dei<br />
viaggi (sempre però privilegiando<br />
l’aspetto psicologico)<br />
- è un settore in crescita<br />
(i blogger sono oltre 300,<br />
quasi tutte donne perché<br />
forse più portate a raccontare<br />
e condividere esperienze),<br />
ma che non dà ancora<br />
le soddisfazioni, in particolare<br />
economiche, che si ottengono<br />
all’estero, dove ci sono<br />
addirittura famosi blogger<br />
di viaggio milionari. E quindi<br />
non è facile trasformare una<br />
passione in una vera e propria<br />
professione. Come riuscirci?<br />
Innanzitutto bisogna<br />
essere delle costanti viaggiatrici.<br />
Non basta essere andate<br />
un’estate al mare e una<br />
volta in Olanda o a Londra<br />
per sentirsi pronte per diventare<br />
blogger. Partendo da<br />
un’ampia esperienza di viaggi<br />
si può invece pensare di aprire<br />
un sito acquistando un dominio<br />
e uno spazio hosting.<br />
22 Intimità<br />
LA TRAVEL<br />
BLOGGER<br />
Trasformare una passione in una<br />
professione è un po’ il sogno di tutti.<br />
Ebbene oggi, se ami i viaggi<br />
e... raccontarli, questo è possibile<br />
iStock<br />
Basta qualche decina di euro<br />
e investirli è importante rispetto<br />
all’utilizzo delle piattaforme<br />
gratuite perché, fin<br />
dall’inizio, è sintomo di professionalità.<br />
Buona cosa, inoltre, è anche<br />
imparare a utilizzare i programmi<br />
per l’inserimento<br />
delle fotografie (importanti<br />
sono anche i video, ma se<br />
non si è capaci di realizzarli<br />
con un taglio professionale è<br />
meglio lasciar perdere) e frequentare<br />
un corso di scrittura<br />
(Seo) per il web.<br />
◆ Il metro del successo Essendo<br />
ormai molti i siti, è<br />
importante differenziarsi e<br />
quindi scegliere una precisa<br />
nicchia dove operare e alla<br />
quale dedicarsi tutti i giorni,<br />
sempre pronte a rispondere<br />
a richieste e domande<br />
online. Non è necessario per<br />
forza occuparsi di viaggi avventurosi<br />
o impossibili, ma<br />
anche raccontando esperienze<br />
di hotel, villaggi o crociere<br />
è necessario sapersi ritagliare<br />
uno spazio specifico.<br />
Che può essere quello della<br />
cucina, per esempio, piuttosto<br />
che delle vacanze con i<br />
bambini. Dando i consigli che<br />
chi ti legge si aspetta.<br />
All’inizio non è facile farsi<br />
seguire sul web. E oggi è<br />
diventato ancora più difficile<br />
a meno di non investire<br />
una cifra non piccola nei programmi<br />
di promozione che<br />
da Facebook a Instagram a<br />
Google permettono di aumentare<br />
più velocemente<br />
l’indicizzazione. Un’altra<br />
carta vincente è rivolgersi a<br />
grafici professionisti per l’allestimento<br />
del sito. Ovviamente,<br />
più è elevato il traffico<br />
sul sito, maggiori saranno<br />
le possibilità di guadagno. Un<br />
traffico che oggi, più che con<br />
i follower, si misura, da parte<br />
delle aziende che possono<br />
investire sul sito di un blogger<br />
anche di viaggi, con la domain<br />
authority, una classifica<br />
pubblica che misura l’autorevolezza<br />
e che viene presa<br />
in considerazione partendo<br />
almeno da quota 15.<br />
◆ Come si guadagna Ma da<br />
dove arrivano i proventi di<br />
una travel blogger? «Più riesci<br />
a essere creativa, - conclude<br />
Francesca Di Pietro, -<br />
più riuscirai a monetizzare<br />
il tuo lavoro con la vendita<br />
di banner e spazi pubblicitari,<br />
le recensioni su servizi e<br />
prodotti (mantenendo sempre<br />
la tua dose di indipendenza<br />
di giudizio), inserendo<br />
link aziendali (non solo<br />
del settore turistico come<br />
compagnie aeree, hotel, ma<br />
anche, per esempio, di abbigliamento<br />
o di macchine<br />
fotografiche), ideando progetti<br />
di comunicazione con<br />
aziende di digital marketing,<br />
tour operator, enti del turismo,<br />
campagne di social media<br />
marketing e anche servizi<br />
di consulenza da travel<br />
coaching e vendita di ebook<br />
e gadget.<br />
Guido Sirtori
✂<br />
GRANDE CONCORSO<br />
INTIMITÀ GRANDI SOLUZIONI<br />
PER LA TUA CASA ◆ VINCI 50 KIT<br />
Sei una nostra affezionata lettrice? Per dirti grazie Intimità ti dedica questo<br />
speciale concorso che mette in palio 50 esclusivi kit per la pulizia della casa<br />
Prodotti innovativi, naturali, che risolvono<br />
in fretta e efficacemente ogni<br />
problema legato alla cura e all’igiene<br />
della casa: questo e molto altro<br />
è Mister Magic, il brand del gruppo<br />
Tavola da anni al nostro fianco in questa importante<br />
missione. Come dimostrano gli indispensabili<br />
20 prodotti dei 50 kit messi in<br />
palio da Intimità.<br />
9 OVETTI ASSORBIODORI FRIGORIFERO,<br />
nelle tre varianti con estratti naturali di limone,<br />
bicarbonato e aceto. Grazie alla formulazione<br />
in gel naturale, assorbono tutti gli<br />
odori del frigorifero, senza alterare l’aroma<br />
dei cibi. La nuova formula, ancora più efficace,<br />
è attiva fino a tre mesi.<br />
2 CONFEZIONI DI FOGLIETTI ZERO ODO-<br />
RI PER SCARPIERE E BORSE SPORTIVE, in<br />
pratici cartoncini attivi - ogni confezione ne<br />
contiene 10, ognuno dei quali ha un’efficacia<br />
garantita per un mese - neutralizzano completamente<br />
i cattivi odori.<br />
2 CONFEZIONI DI FOGLIETTI ZERO ODO-<br />
RI PER PATTUMIERE, versione specifica per i<br />
contenitori di rifiuti, anch’essi a base di prodotti<br />
naturali.<br />
1 LAVAFORNO E BARBECUE, con detergenti<br />
di origine vegetale, rimuove facilmente e in<br />
fretta le incrostazioni e lo sporco bruciato.<br />
1 LAVAFORNELLI E PIANO COTTURA,<br />
sgrassa e igienizza ed è ideale per le cucine<br />
in acciaio e per le piastre a induzione e in<br />
vetroceramica.<br />
1 LAVAFRIGO E MICROONDE, con aceto<br />
naturale, sgrassa, deterge e igienizza il frigorifero,<br />
senza bisogno di risciacquo. Ideale anche<br />
per pulire il forno a microonde e tutti<br />
gli elettrodomestici.<br />
1 PESCIOLINO, DEODORANTE PER LA-<br />
VASTOVIGLIE, agli estratti naturali di agrumi,<br />
garantisce una gradevole freschezza per<br />
70 lavaggi, ma funziona anche a lavastoviglie<br />
spenta.<br />
1 MAGNIFICO STIRO FACILE E PERFETTO,<br />
aumenta la scorrevolezza del ferro da stiro,<br />
distende le fibre e aiuta a eliminare le grinze.<br />
Utile anche per rinfrescare abiti già indossati.<br />
1 PREVIENI CALCARE STIRO, evita la formazione<br />
di calcare nei ferri da stiro a vapore<br />
e in quelli con caldaia separata.<br />
1 DECALCIFICANTE PER MACCHINE DA<br />
CAFFÈ, ideale anche per i piccoli elettrodomestici.<br />
Biodegradabile, grazie all’acido citrico<br />
scioglie calcare e ruggine.<br />
IL REGOLAMENTO<br />
In questa pagina, nel caso avessi perso uno dei 4 bollini<br />
(ognuno raffigurante una casetta e in 4 colori diversi),<br />
trovi il bollino jolly da ritagliare e incollare, al posto di<br />
quello mancante, sul coupon con il 1° bollino omaggio<br />
prestampato pubblicato su Intimità n. 31.<br />
Una volta completato il coupon con i 4 bollini, compilalo<br />
con tutti i tuoi dati (nome, cognome, indirizzo,<br />
recapito telefonico, e-mail) inviandolo in busta chiusa<br />
a mezzo posta entro il 5 ottobre (farà fede il timbro<br />
postale) a: Promotion Plus Uno S.r.l., Concorso “Intimità<br />
Grandi soluzioni per la tua casa”, Casella Postale<br />
16125, 20110 Milano.<br />
Parteciperai così all’estrazione dei premi in palio,<br />
che si terrà entro il 31 ottobre presso la sede della<br />
Società delegata Promotion Plus Uno S.r.l., Via Antonio<br />
Pacinotti 9, a Milano, alla presenza del Funzionario<br />
delegato dal tutore della fede pubblica della Camera<br />
di Commercio di Milano. Il premio, 50 kit Mister Magic<br />
composti da 3 Ovetti Limone, 3 Ovetti Aceto, 3 Ovetti<br />
Bicarbonato, 2 Confezioni di Foglietti Zero Odori per<br />
scarpiere, 2 Confezioni di Foglietti Zero Odori per<br />
pattumiere, 1 Lavafrigo, 1 Lavaforno, 1Lavafornelli,<br />
1 Pesciolino deodorante per lavastoviglie, 1 Decalcificante<br />
per macchine da caffè, 1 Magnifico Stiro Facile,<br />
1 Previeni Calcare stiro, ha un valore commerciale di<br />
€ 2.991,80 (Iva esclusa).<br />
I vincitori saranno informati a mezzo posta ordinaria<br />
e riceveranno i premi entro 180 giorni dalla comunicazione<br />
dell’avvenuta vincita. Il regolamento è disponibile<br />
presso la sede di Editrice Quadratum.<br />
Informativa ai sensi dell’art. 13 - D. Lgs n. 196/2003<br />
I Suoi dati saranno trattati da Editrice Quadratum S.r.l. - Titolare del trattamento - per evadere la Sua richiesta di partecipazione al concorso, ivi<br />
compresa la comunicazione dei Suoi dati essenziali all’azienda fornitrice del premio per la spedizione dello stesso, richiesta che si intende altresì<br />
come esplicita manifestazione di consenso al trattamento stesso. I dati essenziali, nome, cognome, indirizzo completo e numero di telefono, sono indispensabili<br />
per il suddetto fine. Previo Suo consenso, i Suoi dati potranno essere tratti dalla Titolare per finalità di marketing, attività promozionali,<br />
offerte commerciali e indagini di mercato. Inoltre, previo Suo ulteriore consenso, i Suoi dati potranno, altresì essere comunicati a soggetti terzi operanti<br />
nei settori editoriali, largo consumo e distribuzione, vendita a distanza, arredamento, telecomunicazioni, farmaceutico, finanziario, assicurativo,<br />
automobilistico, e a enti pubblici e Onlus, per propri utilizzi aventi le suddette medesime finalità. Titolare del trattamento è Editrice Quadratum S.r.l.<br />
- Milano. I Suoi dati saranno resi disponibili agli incaricati preposti alle operazioni di trattamento finalizzate all’espletamento del concorso. Ai sensi<br />
dell’art. 7 D.Lgs 196/2003, potrà esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modificare e cancellare i Suoi dati od opporsi al loro trattamento, scrivendo<br />
a Editrice Quadratum S.r.l., Piazza Aspromonte, 13 - 20131 Milano<br />
Concorso valido dal 02/08/2017 al 05/09/2017. Termine invio coupon entro il 05/10/2017. Totale montepremi € 2991,50<br />
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Concorso “Intimità premia la tua fedeltà - Intimità Grandi soluzioni per la tua casa” valido dal 05/07/2017 al 05/09//2017.<br />
Totale montepremi concorso ”Intimità premia la tua fedeltà - Intimità Grandi soluzioni per la tua casa” € 9.217,00 IVA esclusa.<br />
Il bollino jolly<br />
da ritagliare<br />
e incollare sul<br />
coupon pubblicato<br />
su Intimità n. 31.
PER VOI RAGAZZE<br />
a cura di Paola Babich<br />
Momento d’oro per la giovane<br />
protagonista di The Embassy,<br />
neo mamma e attrice<br />
dalla carriera in brillante ascesa<br />
Tutti i fan di Megan Montaner<br />
possono finalmente<br />
gioire. L’amatissima e<br />
bella attrice spagnola, lanciata<br />
dalla soap Il Segreto con<br />
il ruolo della combattiva e<br />
appassionata levatrice Pepa,<br />
è tornata in tv su Rai 1 nella<br />
nuova fiction The Embassy.<br />
Dopo il grande successo<br />
della soap opera iberica, la<br />
trentenne Megan ha girato<br />
numerose fiction in Spagna e<br />
anche in Italia: tra queste, Task<br />
IPA<br />
Force 45 - Fuoco Amico, accanto<br />
a Raoul Bova, nella quale ha<br />
interpretato il ruolo di Samira,<br />
una giovane afghana. Dopo<br />
Il Segreto e la sua longeva<br />
ed aspra battaglia contro i<br />
soprusi della tremenda Donna<br />
Francisca, eccola ora parte<br />
del cast di un’importante<br />
produzione nella prima serata<br />
di Rai 1, The Embassy, ambientata<br />
nel corrotto mondo<br />
politico, fra intrighi e relazioni<br />
segrete. L’attrice interpreta<br />
Sara, l’amante di Eduardo<br />
(Raul Arevalo, con lei nella foto<br />
a sin.), un pericoloso faccendiere,<br />
antagonista dell’ambasciatore<br />
spagnolo Luis. «Sara<br />
è molto ingenua, crede che<br />
per lei e Eduardo ci possa essere<br />
un futuro, ma non è così.<br />
Lui è spietato e pensa solo ai<br />
suoi affari. Inoltre è sposato<br />
con Fatima (Amaia Salamanca,<br />
ndr) e la tradisce senza farsi<br />
troppi scrupoli» ha raccontato<br />
la Montaner a proposito<br />
MUSICA<br />
Ensi, rapper<br />
dal cuore tenero<br />
(ma non troppo)<br />
Jari Ivan Vella, 32 anni il prossimo dicembre, è il vero<br />
nome di Ensi, il più famoso e importante esponente di<br />
freestyle in Italia, che si sta preparando a incontrare i fan<br />
in varie città italiane, in occasione dell’uscita di “V” il 1°<br />
settembre. Il nuovo album, registrato in uno studio su ruote,<br />
ha uno stretto legame con la sua famiglia. Innanzitutto<br />
con il figlio Vincent, nato nel 2015. «Mi ha aiutato a<br />
raggiungere la piena maturità e mi ha fatto comprendere<br />
cose che prima mi sfuggivano - ha dichiarato lo stesso<br />
Ensi. - Una grande emozione, la realizzazione di un<br />
senso di stabilità che solo la famiglia può dare». Ma non<br />
facciamoci ingannare da queste parole, perché Ensi non<br />
si è musicalmente “ammorbidito”: la V del suo nuovo lavoro<br />
è anche un riferimento alla vendetta, ma V sta anche<br />
per Vella, il suo cognome. I brani trattano il tema della famiglia<br />
in Mamma diceva e Noi, e<br />
parlano di sociale e di interazione<br />
razziale. Nell’album non mancano<br />
poi interessanti collaborazioni,<br />
tra cui quella con Il Cile nel brano<br />
Identità, con Clementino in Sì, come<br />
no e con Luchè in Te lo dicevo.<br />
Ensi, però, non si ferma qui, è un<br />
tipo poliedrico: dal 2015 conduce<br />
su Radio Deejay, insieme a Emis<br />
Killa, il programma One Two One<br />
Two, dedicato all’hip hop e al rap<br />
e, proprio nel 2015, ha partecipato<br />
al film Zeta, interpretando se<br />
stesso e incidendo il brano Casa,<br />
per la colonna sonora, insieme al<br />
collega Izi.<br />
Ora non resta che attendere il suo<br />
tour e, nel frattempo, i fan possono<br />
incontrarlo a Torino il 1° settembre, il 2 a Bari e il 3 a Salerno,<br />
alle librerie Feltrinelli. Il 5, 6 e 7 arriverà negli store<br />
Mondadori di Firenze, Padova e Milano.<br />
Giorgia Cozza<br />
24 Intimità
del suo ruolo in The Embassy.<br />
E nell’ambito della vita privata,<br />
Megan, come il collega<br />
Raoul Bova (che è diventato<br />
di nuovo papà, di Luna, a dicembre<br />
2015) ha di recente<br />
avuto un bambino. La Pepa de<br />
Il Segreto ha infatti dato alla<br />
luce un maschietto, Káel, proprio<br />
lo scorso aprile: «Benvenuto,<br />
mio principe», ha scritto<br />
l’attrice sui social network<br />
per comunicare ai suoi fan la<br />
nascita dell’atteso primogenito.<br />
Il padre del bimbo è Gorka<br />
Ortuzar Ugarte, biologo<br />
e storico fidanzato dell’attrice,<br />
al settimo cielo come<br />
la sua compagna. La Montaner,<br />
però, è riservatissima, ci<br />
tiene a proteggere la privacy<br />
della sua famiglia, di cui parla<br />
molto poco pubblicamente;<br />
ogni tanto posta qualche foto<br />
sorridente col suo bimbo sui<br />
social. «Fare la mamma è un<br />
altro lavoro, non pensavo che<br />
fosse così duro - ha confessato<br />
- ma è anche emozionante.<br />
Qualcosa di fantastico che ti<br />
cambia la vita».<br />
Dopo il parto, Megan non<br />
si è fermata un attimo. Ha girato<br />
anche Velvet Collección,<br />
lo spin off di Velvet, dove si<br />
è unita ai protagonisti storici<br />
del fortunato serial di Rai<br />
1. Nelle nuove dieci puntate,<br />
ambientate nel 1967, saranno<br />
Mateo e Clara, insieme a<br />
Donna Blanca, Raul, Jonas e<br />
Pedro, a dare vita alle nuove<br />
Gallerie Velvet, trasferendosi<br />
da Madrid e Barcellona. E Megan<br />
sarà la new entry in compagnia<br />
di Monica Cruz, volto<br />
di Paso Adelante e sorella<br />
della più celebre Penelope. La<br />
soap andrà in onda in Spagna<br />
a fine settembre ed è molto<br />
probabile che verrà trasmessa<br />
in seguito sulla rete ammiraglia<br />
della Rai.<br />
Insomma, mamma e attrice<br />
in carriera, la Montaner ha un<br />
futuro roseo davanti a sè, ed<br />
è sempre più proiettata sulle<br />
seguitissime serie di prima serata.<br />
Anche se, in verità, i fan<br />
sperano di vederla un giorno<br />
tornare viva e vegeta a Puente<br />
Viejo, dove il corpo di Pepa,<br />
il personaggio che l’ha lanciata,<br />
non è mai stato ritrovato.<br />
Il suo addio a Il segreto e a<br />
Pepa, però, sembrerebbe ormai<br />
definitivo. Ma nelle soap,<br />
si sa, tutto può sempre succedere...<br />
Sante Cossentino<br />
CINEMA<br />
Tupac:<br />
un mito ancora vivo<br />
Las Vegas, 7 settembre 1996: il famoso<br />
rapper e attivista statunitense<br />
Tupac Shakur viene colpito al petto da<br />
4 proiettili che, sei giorni dopo, ne determinano<br />
la morte ad appena 25 anni. Per ricordare e far<br />
conoscere la vita di questo artista, arriva anche in Italia il<br />
film All Eyez on me, diretto da Benny Boom e con protagonista<br />
Demetrius Shipp Jr. Un evento speciale che, dal 7 al<br />
13 settembre, consentirà di scoprire la storia di Tupac, che<br />
ha lasciato un segno nella scena musicale internazionale.<br />
Inserito da Rolling Stone nella lista dei 100 migliori artisti<br />
di sempre, con oltre 85 milioni di dischi venduti, Tupac è<br />
stato infatti un musicista innovativo e un riferimento importante<br />
negli anni ’90 per la Black America che come lui viveva<br />
la povertà del ghetto, e non solo. Nato ad Harlem, ne<br />
conosce ben presto la durezza; dopo i primi anni a New<br />
York, la famiglia si trasferisce a Baltimore, e lì Tupac, adolescente,<br />
inizia ad appassionarsi al rap, capendo che quello<br />
può essere il modo per esprimere le sue idee e i suoi sentimenti.<br />
Ma è San Francisco che gli fornisce gli stimoli giusti<br />
per far conoscere il suo talento. Nel ‘91 pubblica il primo<br />
disco, 2Pacalypse Now, cui fanno seguito altri tre lavori:<br />
tutti successi apprezzati da pubblico e critica, che non gli<br />
impediscono, però, di tenere uno stile di vita controverso.<br />
Un percorso breve e intenso per un bravo autore, amante<br />
della poesia, impegnato nel campo dei diritti dei neri: uno<br />
dei più originali interpreti del “gangsta rap”, il genere che<br />
racconta la vita nelle aree metropolitane più degradate.<br />
SPORT<br />
Gregorio e… le due facce<br />
della medaglia<br />
Ai recenti Mondiali di nuoto di Budapest, Gregorio Paltrinieri<br />
ha conquistato il bronzo negli 800 metri stile libero<br />
e l’ennesimo oro nei 1500, riconfermando il titolo vinto<br />
ai Mondiali di Kazan nel 2015 e il primo posto ai Giochi<br />
Olimpici di Rio de Janeiro l’anno successivo. Il giovane di<br />
Carpi, 23 anni il 5 settembre, è uno dei nuotatori più forti<br />
al mondo. La sua storia, a cominciare dalle prime bracciate,<br />
la racconta lui stesso nel libro Il peso dell’acqua (Mondadori):<br />
non una semplice autobiografia, ma<br />
un racconto intensamente emotivo delle sfide<br />
affrontate, delle vittorie conquistate, ma anche<br />
delle paure, delle difficoltà. «Rio mi ha<br />
consegnato l’oro e una nuova consapevolezza,<br />
- scrive, - sono maturato e cresciuto<br />
grazie alla paura folle provata nelle ore della<br />
vigilia, negli interminabili istanti in cui realizzavo<br />
che tutto ciò in cui fin da ragazzino<br />
avevo creduto mi si stava rivoltando<br />
contro». Parte della storia<br />
di Greg si intreccia col terremoto<br />
che ha devastato l’Emilia Romagna<br />
nel 2012. Paltrinieri si stava<br />
preparando per le Olimpiadi di<br />
Londra, quando l’onda sismica<br />
ha danneggiato la casa di famiglia,<br />
costringendo i suoi a vivere<br />
in tenda per molto tempo. La capacità<br />
di superare questa e altre<br />
difficoltà con il giusto spirito fa sì<br />
che il nuotatore, con i campioni<br />
sportivi Valeria Straneo e Gianmarco<br />
Tamberi, sia oggi protagonista<br />
della campagna Insegui<br />
il tuo sogno. Non fermarti mai (www.nonfermartimai.it). Tramite<br />
eventi sportivi, si punta a stimolare le persone a raggiungere<br />
i propri obiettivi attraverso la forza fisica unita al giusto<br />
atteggiamento mentale. «La cosa più importante è inseguire i<br />
propri sogni. Per arrivare a un obiettivo si fanno sacrifici che<br />
non si credono possibili». Parola di Greg.<br />
Sabina Spada<br />
IPA<br />
Intimità 25
TEMPO LIBERO<br />
a cura di Annalisa Scarsellini<br />
CINEMA<br />
Cattivissimo me 3 regia di Pierre Coffin, Kyle Balda<br />
ed Eric Guillon, lungometraggio d’animazione <br />
La casa di produzione Illumination si è ormai<br />
conquistata un posto d’onore tra i colossi<br />
dell’animazione con film di successo<br />
mondiale come Cattivissimo me, Minions,<br />
Pets - Vita da animali e il recente Sing. La<br />
saga dedicata al personaggio di Gru, il super<br />
cattivo che, dopo esser diventato padre<br />
adottivo di tre bambine ed essersi innamorato<br />
dell’agente speciale Lucy, si è convertito<br />
al bene e fa ormai parte della Lega<br />
Anti Cattivi, giunge ora al terzo capitolo.<br />
La nuova missione di Gru consiste nel neutralizzare<br />
la terribile minaccia costituita da<br />
Balthazar Bratt, ex stella di uno show tv anni<br />
‘80 che, dopo essere stato licenziato perché<br />
fuori moda, è determinato a distruggere<br />
l’intera Hollywood per vendicarsi. Bratt,<br />
dotato di armi potentissime, come enormi<br />
big bubble e cubi di rubik esplosivi, si rivela<br />
un osso duro; Gru fallisce e viene espulso<br />
dalla Lega. Disoccupato, depresso e abbandonato<br />
anche dai suoi fedeli Minions,<br />
viene a conoscenza di una notizia sconvolgente:<br />
non è figlio unico, ha un fratello<br />
gemello che vorrebbe conoscerlo. Parte<br />
quindi con tutta la famiglia alla volta della<br />
Freedonia dove vive il gemello e scopre che<br />
Dru è il suo esatto opposto: ricchissimo, fascinoso<br />
e fornito di una folta capigliatura<br />
bionda. Dru aspira a diventare un cattivissimo<br />
di fama mondiale e ha bisogno degli<br />
insegnamenti e dell’esperienza di Gru...<br />
Tra i doppiatori italiani: Max Giusti (Gru e<br />
Dru), Arisa (Lucy) e Paolo Ruffini (Bratt).<br />
così così discreto buono da non perdere<br />
APPUNTAMENTI<br />
Concerto evento Pavarotti 10th Anniversary<br />
Il 6 settembre, a dieci anni esatti dalla scomparsa del Maestro<br />
Luciano Pavarotti, si terrà nell’Arena di Verona un<br />
grande evento musicale e televisivo per celebrare la sua<br />
memoria. La serata, organizzata dalla Fondazione Pavarotti<br />
e da FEP Group, sarà trasmessa in diretta su Rai1 e<br />
condotta da Carlo Conti. La storia umana e artistica del<br />
celebre tenore sarà narrata attraverso le voci e le testimonianze<br />
delle persone che gli sono state più vicine. «Vorrei<br />
essere ricordato come l’uomo che ha portato la lirica alle<br />
masse», aveva dichiarato Luciano, e così, oltre a grandi<br />
nomi della scena operistica come Plácido Domingo e José<br />
Carreras, con cui condivise il successo del progetto I Tre Tenori, la soprano Angela<br />
Gheorghiu, e i tenori Fabio Armiliato, Francesco Meli e Vittorio Grigolo, il direttore<br />
d’orchestra Eugene Kohn e il flautista Andrea Griminelli, non mancheranno inserti<br />
pop, nel solco lasciato dall’esperienza benefica “Pavarotti and Friends” che, nelle<br />
sue dieci edizioni (1992-2003), vide Pavarotti duettare con le più grandi pop e<br />
rockstar internazionali. Sul palco dell’Arena saliranno l’amico di sempre Zucchero,<br />
Giorgia, Fiorella Mannoia, Nek, Eros Ramazzotti, Massimo Ranieri, 2Cellos,<br />
Il Volo e molti altri. Saranno presenti anche il regista Ron Howard, impegnato<br />
nella realizzazione di un docu-film sul Maestro, e il premio Oscar Nicola Piovani,<br />
che eseguirà per la prima volta una sua nuova composizione dedicata a Luciano.<br />
LIBRI di Paola Babich<br />
L’ORTO NATURALE<br />
FOR DUMMIES<br />
DI G. CACCIOLA, HOEPLI,<br />
PAGG. 302, 19,90 €<br />
Avete la passione<br />
per il pollice<br />
verde ma non<br />
sapete da dove<br />
cominciare?<br />
Allora questo<br />
è il libro giusto<br />
per voi:<br />
tante utili dritte per imparare a<br />
coltivare senza fatica, per progettare<br />
il balcone, per imparare<br />
a conoscere il terreno e le<br />
piante. Ogni argomento è affrontato<br />
dettagliatamente con<br />
ampie schede che illustrano la<br />
coltivazione dei singoli ortaggi<br />
e i lavori del mese, approfondimenti<br />
su come incrementare<br />
la produzione, consigli su<br />
quali attrezzature utilizzare e<br />
su come proteggere l’orto da<br />
malattie e parassiti.<br />
LA FAVOLOSA STORIA<br />
DELLE VERDURE<br />
DI EVELYN BLOCH-DANO,<br />
ADD, PAGG. 196, 16 €<br />
Avreste mai detto che parlare di<br />
verdure può anche significare affrontare<br />
un viaggio nel tempo e<br />
nello spazio? Cavoli, piselli, carciofi,<br />
zucche, pomodori... Ogni<br />
ortaggio rappresenta un pezzetto<br />
di storia: la grande “Storia” e<br />
quella personale, di ciascuno di<br />
noi, che rimanda a ricordi specifici<br />
e unici. Ecco dunque, in questo<br />
originale e appassionante libro,<br />
le vie delle spezie e i commerci<br />
tra gli Imperi, le conquiste<br />
e l’economia, il tutto mescolato a<br />
storie di nonne e nonni, di madri<br />
e padri, di dispense ricche<br />
di aromi e di sapori. Dall’aspetto<br />
collettivo a quello individuale,<br />
l’autrice ci fa attraversare sfere<br />
simboliche e<br />
Paesi, compreso<br />
il nostro, al<br />
quale dedica<br />
un capitolo,<br />
soffermandosi<br />
sulla Sicilia.<br />
26 Intimità
L’ANGOLO DI MILLY<br />
Indirizzate le vostre lettere a: L'angolo di Milly, Intimità, P.zza Aspromonte 13, 20131 Milano<br />
o via e-mail a: milly@quadratum.it<br />
È STATO PROPRIO RIPOSO?<br />
Non sempre si torna dalle vacanze ritemprati e ricaricati<br />
Si fa presto a dire: “Vado in vacanza!”. Ma<br />
ora che si avvicina il momento di tornare<br />
in pista, la domanda è: le mie vacanze sono<br />
state davvero riposanti? Non basta infatti partire<br />
o anche semplicemente non lavorare per assicurarsi<br />
vera distensione e relax. Certo, in vacanza<br />
cambiano i ritmi e le abitudini, e già questo dovrebbe<br />
servire a staccare la spina. L’avete fatto,<br />
ma nonostante ciò non ha funzionato del tutto?<br />
Allora forse c’è stata qualche scelta pre vacanza<br />
che non è stata fatta nella direzione giusta: andare<br />
nel luogo sbagliato, con le persone sbagliate o<br />
con il programma sbagliato può trasformare la<br />
vacanza in un incubo lasciando come strascico<br />
un grande senso di insoddisfazione che non sarà facile cancellare.<br />
Ma se il luogo, le persone e i programmi sono stati quelli<br />
giusti, che cos’è che può avere reso meno vacanza la vostra<br />
vacanza? Facciamo un piccolo test. Avete per caso continuato<br />
a consultare e-mail e social network? Quante volte avete controllato<br />
il telefono per vedere se qualcuno aveva chiamato?<br />
Come avete reagito accorgendovi di avere lasciato in albergo<br />
o in casa il cellulare? O dopo avere scoperto che nel posto in<br />
cui dovevate rimanere per un’intera giornata non c’era campo?<br />
Ognuno risponda con sincerità alle domande. Forse molti scopriranno<br />
che ci sono ottimi motivi per pensare che sia colpa<br />
della tanto amata tecnologia se, anche in vacanza, non si è riusciti<br />
a staccare completamente con la testa. Insomma, le nostre<br />
vacanze non hanno più il ritmo di un tempo. E<br />
non solo perché sono cambiati il modo di viaggiare,<br />
la durata dei viaggi e altre cose di questo<br />
tipo. È che le nostre vacanze purtroppo non<br />
sono più riposanti come quelle di una volta. C’è<br />
sempre una e-mail a cui dobbiamo rispondere,<br />
una telefonata da fare, un selfie da postare.<br />
Ma è proprio così necessario? Considerando<br />
che siamo in ferie, e quindi non tenuti a lavorare,<br />
che cosa cambia se leggiamo una e-mail<br />
la sera piuttosto che proprio nel momento in<br />
cui arriva? Non concedendoci mai una pausa<br />
da tutto ciò che è digitale, non riusciremo mai<br />
davvero a lasciarci alle spalle al cento per cento<br />
lo stile di vita che conduciamo tutti i giorni, tutto l’anno.<br />
Insomma, non si fai mai un vero reset, non si fa mai una vera<br />
pulizia del nostro hard disk, ovvero il nostro cervello. Dunque<br />
non si crea mai davvero spazio che possa essere riempito da<br />
nuovi panorami, esperienze, sensazioni ed emozioni. Risultato:<br />
abbiamo vissuto una vacanza a metà in cui ci siamo rigenerati<br />
in maniera direi superficiale. Non so se questo è stato il vostro<br />
caso, spero di no. Ma se vi siete riconosciuti in qualcosa<br />
di quello che ho descritto, bene, avrete un po’ di tempo per<br />
rifletterci. E magari, alla prossima vacanza, appena chiusa la valigia,<br />
avrete il coraggio di inviare a tutti i vostri contatti un sms,<br />
una e-mail o quant’altro con questo testo: “Ciao, sto andando<br />
in vacanza, ci rivediamo e ci risentiamo al ritorno”.<br />
Amicizie virtuali<br />
Cara Milly, ho 21 anni e da poco sono entrata a far parte<br />
di un progetto di lavoro che mi tiene impegnata. Ma prima<br />
di avere questa opportunità, da quando ho finito la scuola,<br />
passavo le giornate chiusa in casa e tramite i social network<br />
ho stretto amicizia con una ragazza che abita in un’altra<br />
città parecchio distante. Tante volte ho sognato di poterla<br />
incontrare dal vivo, ma la mia famiglia è all’oscuro di tutto<br />
ciò e ogni volta che mi chiedono con chi sto chattando<br />
mi invento una mezza verità, ovvero che si tratta di un mio<br />
vecchio amico d’infanzia. Ho letto più volte, anche nella<br />
tua rubrica, che i social network possono rappresentare un<br />
pericolo per i ragazzi e ho fatto considerazioni che un po’<br />
mi impensieriscono. Insomma, mi sto chiedendo se l’amicizia<br />
virtuale possa essere uguale a quella reale, perché di<br />
questi tempi bisogna stare attenti.<br />
Erica<br />
Cara Erica, il fatto stesso che alle domande dei tuoi genitori<br />
inventi delle mezze verità è il sintomo che neppure<br />
tu trovi poi così normale la faccenda. A 21 anni non sei più<br />
un’adolescente che usa i social in maniera inconsapevole. Può<br />
capitare, per curiosità o per caso, di conoscere qualcuno via<br />
chat. Nel tuo caso penso sia successo perché mi sembra di<br />
capire che tu sia una persona un po’ timida e prima di avere<br />
questa opportunità di lavoro vivevi un po’ isolata rifugiandoti<br />
molto nel web. Già sai come la penso: lo schermo del computer<br />
è per molti una protezione, sia per non dover dire la verità<br />
su se stessi, sia, e penso che questo valga per te, perché si è un<br />
po’ introversi e insicuri. Però, cara, non si può vivere tutta la vita<br />
dietro uno schermo. Per crescere, per imparare ad accettare se<br />
stessi c’è bisogno di confrontarsi con gli altri e anche di avere<br />
delle delusioni. Comunque c’è una via di mezzo tra il chattare<br />
e il darsi un appuntamento al buio, no? Per esempio, non hai<br />
mai pensato a chiedere a questa amica di parlarvi in videochiamata?<br />
Prima di decidere di incontrarla, perché almeno non<br />
vederla anche se a distanza? Guardare una persona in faccia<br />
e sentirne la voce e tutta un’altra cosa. I gesti, le espressioni, il<br />
tono della voce, possono raccontare molto di noi. Quando siamo<br />
di fronte a qualcuno le nostre orecchie si comportano come<br />
sensori molto sofisticati, captano molte informazioni e molte<br />
sfumature, ci restituiscono una sorta di identikit della persona e<br />
a ogni incontro questo identikit si definisce sempre di più. Dunque,<br />
incontrare questa ragazza attraverso un videochiamata<br />
può essere un buon compromesso e un buon inizio. In ogni caso,<br />
ora che sei parte di un gruppo di lavoro, io ne approfitterei<br />
per allacciare lì delle amicizie reali. Sul lavoro, dove si passano<br />
tante ore insieme e si hanno interessi comuni l’empatia scatta<br />
con più facilità e tutto può essere meno complicato, non credi?<br />
28 Intimità
Le più appassionanti vicende di VITA VERA<br />
L’attesa<br />
più bella<br />
Mio marito e io aspettavamo<br />
quel dolce momento da tanto,<br />
e finalmente era arrivato...<br />
Seduta sul divano accanto<br />
a mio marito, in attesa<br />
che mi dedicasse un<br />
po’ del suo tempo, non<br />
riuscivo proprio più a<br />
sopportare quel silenzio.<br />
Avrei voluto chiedergli: “A cosa<br />
stai pensando?”, ma sapevo benissimo<br />
che la mia domanda avrebbe<br />
potuto ricevere in risposta un’alzata<br />
di spalle. Probabilmente, stava riflettendo<br />
su un problema di lavoro,<br />
e interrompere una sua elucubrazione<br />
mentale era quasi come mettersi<br />
a far conversazione con un chirurgo<br />
mentre sta operando!<br />
Non immaginavo che essere moglie<br />
di un avvocato matrimonialista<br />
si sarebbe rivelato così difficile.<br />
Quando eravamo ancora fidanzati,<br />
solo quattro anni prima, lui spesso<br />
mi parlava dei casi dei suoi clienti<br />
e chiedeva anche il mio parere, facendomi<br />
sentire partecipe. Adesso<br />
lo faceva molto meno.<br />
Lo guardai di nuovo. Aveva<br />
quell’espressione imbronciata che<br />
mi piaceva tanto, perché lo faceva<br />
sembrare un ragazzino… E se<br />
invece di riflettere su una delle<br />
cause di separazione di cui si stava<br />
occupando, stesse pensando a<br />
un’altra donna?<br />
No, basta! Non riuscii più a trattenere<br />
la fatidica domanda:<br />
— A che cosa stai pensando,<br />
Francesco?<br />
Lui si voltò verso di me con un<br />
impercettibile sussulto e rispose:<br />
Intimità 29
— Oh… a niente di particolare<br />
o che possa interessarti.<br />
— Tutto ciò che ti riguarda<br />
mi interessa, lo sai! — affermai.<br />
Chiuse gli occhi e sospirò.<br />
Era forse un segno di noia?<br />
No, mi sbagliavo...<br />
— Sono proprio fortunato<br />
ad avere accanto un angelo<br />
come te, — mormorò, fugando<br />
tutte le mie insicurezze.Poi<br />
mi circondò le spalle con un<br />
braccio e mi attirò a sé.<br />
Sospirai di sollievo, sentii<br />
che mi amava profondamente<br />
e posai il capo sulla sua spalla<br />
chiudendo gli occhi.<br />
Francesco cominciò a raccontarmi<br />
della coppia che, in<br />
quel periodo, stava occupando<br />
quasi totalmente i suoi<br />
pensieri.<br />
— Circa due mesi fa il signor<br />
Baldini è venuto da me<br />
per dirmi che non amava più<br />
sua moglie e voleva separarsi<br />
da lei, ma non sapeva come<br />
comunicarglielo e mi supplicava<br />
di farlo al posto suo.<br />
Gli ho risposto che avrei potuto<br />
soltanto convocare sua<br />
moglie nel mio studio in sua<br />
presenza. E comunque, gli ho<br />
consigliato di riflettere prima<br />
di fare qualunque mossa, anche<br />
in considerazione del<br />
fatto che, sia lui sia la moglie,<br />
hanno sessantacinque anni e<br />
sono sposati da quaranta.<br />
— Possibile che dopo tanti<br />
anni di matrimonio si possa<br />
decidere di separarsi? —<br />
commentai, colpita. — Se<br />
penso che anche mio padre e<br />
mia madre potrebbero giungere<br />
a questo, mi sento male.<br />
— Purtroppo succede, Beatrice,<br />
— disse Francesco, stringendo<br />
le labbra. — Ma c’è<br />
quasi sempre una terza persona<br />
di mezzo... In questo caso,<br />
invece, pare di no. Comunque,<br />
il signor Baldini non si è più<br />
L’attesa più bella<br />
Le parole di Francesco fugarono<br />
tutte le mie insicurezze. Sentii<br />
che mi amava profondamente<br />
fatto vivo e pensavo che avesse<br />
deciso di continuare a vivere<br />
con la moglie. Poi, qualche<br />
giorno fa è ritornato e, con<br />
tono risoluto, ha dichiarato<br />
di avere intenzione di rifarsi<br />
una vita, finché era in tempo.<br />
Abbiamo fissato un appuntamento<br />
per l’inizio della settimana<br />
prossima e mi ha detto<br />
che avrebbe convinto la moglie<br />
a venire.<br />
— Sei proprio sicuro che<br />
non abbia un’amante? — gli<br />
chiesi.<br />
— A questo punto, non sono<br />
più sicuro di nulla...<br />
— Forse si vergogna, — azzardai.<br />
— Potrebbe essersi invaghito<br />
di una donna più giovane.<br />
È un uomo benestante?<br />
— Sì, abbastanza. Era dirigente<br />
in un’azienda, ora è in<br />
pensione, — rispose Francesco.<br />
— Ho pensato anch’io a<br />
questa eventualità. Lui mi ha<br />
detto solo che sua moglie è<br />
una donna molto dolce, che<br />
l’ha sempre amato, ma che<br />
ora si è come spenta, come<br />
ripiegata su se stessa.<br />
Per quella sera non pensai<br />
più ai Baldini. Andai a letto<br />
stringendomi serena tra le<br />
braccia di mio marito.<br />
Non immaginavo certo<br />
che l’indomani la loro storia<br />
mi sarebbe tornata in mente...<br />
La mattina, come sempre,<br />
andai al lavoro nell’azienda<br />
dei miei genitori. Mi trovavo<br />
bene con loro, i nostri rapporti<br />
erano sempre stati splendidi<br />
e senza contrasti.<br />
Quel giorno, però, mia madre<br />
sembrava tesa e distratta.<br />
— C’è qualcosa che non va,<br />
mamma? — le chiesi. — Mi<br />
sembri un po’ stanca.<br />
— Mi trovi sciupata? — replicò.<br />
— Lo so, il tempo passa<br />
e sto invecchiando...<br />
Mia madre aveva sessant’anni<br />
e li portava molto<br />
bene. Era snella, curata e<br />
aveva sempre avuto un carattere<br />
allegro.<br />
— Non intendevo dire questo,<br />
mamma, — la rassicurai.<br />
— Però, mi sembra che tu sia<br />
preoccupata e vorrei poterti<br />
essere utile, se posso.<br />
Mi guardò in modo strano,<br />
poi abbassò la testa, turbata.<br />
— Non credo che potresti<br />
aiutarmi... Spero che tutto si<br />
risolva.<br />
— Non sempre le cose si<br />
risolvono da sole, in certi casi<br />
bisogna affrontarle, — affermai,<br />
ormai convinta che ci<br />
fosse davvero un problema.<br />
— A volte, basta solo parlarne<br />
con qualcuno. Che cosa ti<br />
affligge?<br />
— Ho paura che tuo padre<br />
abbia una relazione… —<br />
mi rivelò tutto d’un fiato, con<br />
espressione angosciata. — Ti<br />
sembrerò ridicola ad avere<br />
un problema del genere, alla<br />
mia età!<br />
— Niente affatto. Però, mi<br />
pare impossibile… — sostenni,<br />
pensando a mio padre. —<br />
Perché hai questo dubbio?<br />
— Credo che si sia innamorato<br />
di Laura, — aggiunse lei,<br />
con sguardo cupo. — Da un<br />
po’ di tempo passa ore chiuso<br />
in ufficio con lei. Dice che<br />
devono sistemare dei problemi<br />
fiscali… ma non gli credo.<br />
Lei è assistente amministrativa,<br />
e dei problemi fiscali se<br />
n’è sempre occupato il commercialista.<br />
Non sapevo che cosa rispondere,<br />
non mi aspettavo<br />
una simile confidenza. Laura<br />
era alle nostre dipendenze<br />
da tre anni, si occupava<br />
della parte amministrativa<br />
e mi era sempre sembrata<br />
una persona affidabile e seria.<br />
E poi, aveva poco più di<br />
quarant’anni e papà ne aveva<br />
sessanta. Certo, lei aveva<br />
divorziato da poco, ma questo<br />
non significava nulla...<br />
— Mamma, non metterti<br />
strane idee in mente, — dissi<br />
decisa. — Se hai dei dubbi,<br />
parlane con papà, non alimentare<br />
ombre inconsistenti!<br />
E conosco l’argomento,<br />
credimi, con la professione<br />
di mio marito...<br />
— Figurati! Mi direbbe<br />
che mi faccio suggestionare<br />
dai romanzi d’amore e dalla<br />
televisione.<br />
— Non posso credere che<br />
papà ti tradisca, tanto meno<br />
con Laura! — ribadii.<br />
— Cara mia, vivi un’intera<br />
vita con un uomo che ami<br />
con tutto il cuore e, all’improvviso:<br />
puff! Tutto svanisce<br />
e, in un baleno, ti ritrovi<br />
vecchia e sola!<br />
Stavo per rispondere alla<br />
sua frase con una battuta<br />
ironica, quando fummo interrotte<br />
da una telefonata e<br />
lei si allontanò per risolvere<br />
una pratica di lavoro.<br />
Quella sera raccontai<br />
tutto a Francesco. Ero rimasta<br />
scossa dalla rivelazione<br />
di mia madre, anche se mi<br />
sembrava assurdo che mio<br />
padre la tradisse.<br />
— Se credi, potrei prendere<br />
informazioni su Laura, l’impiegata,<br />
— accennò lui. — Ma<br />
se dovesse venir fuori che ha<br />
una relazione con tuo padre?<br />
— Già… — mormorai preoccupata.<br />
— Credo che toccherebbe<br />
a me parlare con<br />
lui e cercare di capire se la<br />
questione è seria… Francesco,<br />
non mi ci vedo proprio<br />
in una situazione del genere!<br />
— Dai, stai tranquilla, farò<br />
qualche ricerca giusto per toglierti<br />
ogni dubbio. Ma sicuramente<br />
tua madre si sbaglia.<br />
Andai a letto con quella<br />
speranza, ma la notte non fu<br />
serena per niente.<br />
Passò una settimana, mio<br />
marito non accennò a nulla…<br />
Non osavo fargli domande,<br />
sapevo che in quei giorni<br />
aveva da fare: stava definendo<br />
30 Intimità
la pratica di separazione dei<br />
coniugi Baldini.<br />
Francesco mi aveva riferito<br />
l’esito penoso dell’incontro<br />
tra i due anziani coniugi avvenuto<br />
nel suo studio.<br />
— Sua moglie, Flavia, è una<br />
donna dolcissima e non mi è<br />
sembrata per niente “ripiegata<br />
su se stessa”, — mi aveva<br />
raccontato. — Non dimostra<br />
affatto la sua età, è ancora<br />
una bella donna, ma quello<br />
che più mi ha sconvolto<br />
è che non aveva la minima<br />
idea delle intenzioni del marito!<br />
— Non le ha accennato<br />
nulla? Che gran vigliacco! —<br />
esclamai. — E tu, come hai<br />
gestito la cosa?<br />
— Con profondo imbarazzo.<br />
Lui ha iniziato a elencare i<br />
difetti della moglie, descrivendola<br />
come una donna dalla<br />
mentalità chiusa, che non gli<br />
concedeva la libertà di socializzare<br />
con altri e, soprattutto,<br />
animata da un’ossessiva gelosia.<br />
A quel punto, lei ha specificato<br />
che quella che lui definiva<br />
ossessiva gelosia non era<br />
altro che una normale reazione<br />
al fatto che aveva scoperto<br />
il suo tradimento con una ex<br />
collega, più giovane di lui di<br />
ben vent’anni...<br />
— Ecco, vedi che c’era di<br />
mezzo una donna! E lui ha<br />
negato?<br />
— Non esattamente, si è rivolto<br />
a me con fare vittimistico,<br />
“Le spieghi lei, avvocato”,<br />
mi ha supplicato. Ma io non<br />
avevo alcuna intenzione di<br />
reggergli il gioco e ho detto<br />
chiaramente: “Signora, suo<br />
marito vuole la separazione”!<br />
Lei è sbiancata ed è rimasta<br />
in silenzio, poi è scoppiata a<br />
piangere e l’ho fatta accompagnare<br />
nella stanza accanto<br />
perché si calmasse. Baldini<br />
pretendeva che io recitassi<br />
il ruolo dell’assistente sociale<br />
e convincessi la moglie ad accettare<br />
una separazione consensuale,<br />
capisci?<br />
— Un uomo che si comporta<br />
in modo così vile non merita<br />
commenti, — ribadii, disgustata.<br />
— Sono d’accordo. Anche<br />
se credo che la sua viltà sia,<br />
da un certo punto di vista, giustificabile...<br />
— Come puoi affermare<br />
questo? — replicai, allibita.<br />
Francesco tirò un profondo<br />
sospiro, poi disse:<br />
— Gli è mancato il coraggio…<br />
Hai ragione, non è giustificabile.<br />
Ma io sono convinto<br />
che non sia riuscito a confessare<br />
a sua moglie la verità<br />
perché, in fondo, le vuole<br />
bene, forse l’ama ancora. Ma<br />
l’altra donna l’ha messo con<br />
le spalle al muro. In casi come<br />
questo, credimi, vorrei cambiare<br />
professione!<br />
Compresi il suo stato d’animo<br />
e gli strinsi un braccio, in<br />
segno di solidarietà. Al posto<br />
suo, credo che avrei sbattuto<br />
fuori dallo studio il signor<br />
Baldini, ma io avevo un carattere<br />
impulsivo e lo sapevo.<br />
Nei giorni seguenti ebbi<br />
ben altro a cui pensare. Da<br />
qualche tempo Francesco e io<br />
cercavamo di avere un bambino;<br />
in seguito a un ritardo<br />
avevo fatto il test di gravidanza<br />
e, finalmente, era risultato<br />
positivo ma, prima di parlarne<br />
con mio marito, volevo interpellare<br />
la ginecologa.<br />
Quel lunedì mattina avevo<br />
appuntamento con la dottoressa.<br />
Dopo meno di un’ora<br />
uscii dal suo ambulatorio al<br />
culmine della felicità: ero incinta!<br />
Non vedevo l’ora di arrivare<br />
in azienda per dirlo a<br />
mia madre, ma, appena varcata<br />
la soglia del suo ufficio,<br />
mi afflosciai come un palloncino<br />
bucato.<br />
— Cos’è successo? — chiesi,<br />
vedendola in lacrime.<br />
— Quello che doveva<br />
succedere, — rispose con<br />
tono piatto. — Questa mattina…<br />
ho avuto la conferma<br />
che temevo.
Mi sedetti di fronte a lei, le<br />
presi una mano e, con un sospiro,<br />
la esortai:<br />
— Raccontami tutto.<br />
— Non c’è molto da dire…<br />
— balbettò. — Sono entrata<br />
nell’ufficio di Mario senza<br />
bussare, dovevo dargli una<br />
raccomandata importante<br />
e... li ho visti.<br />
— E cosa stavano facendo?<br />
— domandai, preparandomi<br />
a ricevere una risposta sgradevole.<br />
— Lei si asciugava gli occhi…<br />
stava piangendo, — rispose<br />
mia madre. — E Mario<br />
le accarezzava il capelli teneramente,<br />
capisci?<br />
— Sì… ma cosa ti hanno<br />
detto? Perché lei piangeva?<br />
— Non hanno osato dire<br />
nulla, io ho posato la raccomandata<br />
sulla scrivania, ho<br />
gridato che tutto era finalmente<br />
chiaro e sono uscita<br />
sbattendo la porta! Cos’altro<br />
avrei potuto fare?<br />
— Innanzitutto, avresti dovuto<br />
chiedere a Laura perché<br />
piangeva! — affermai in tono<br />
di rimprovero. — Mamma,<br />
non stavano facendo nulla di<br />
sconveniente, ti rendi conto<br />
che ti sei comportata come<br />
una ragazzina?<br />
— Scusa, sai… ma tu non<br />
hai visto con che tenerezza la<br />
accarezzava! Ne è innamorato…<br />
ne sono sicura.<br />
Si asciugò le lacrime e<br />
mi guardò con espressione<br />
afflitta. Ero convinta che la<br />
scena a cui mia madre aveva<br />
assistito avesse una spiegazione<br />
logica, tuttavia sia io<br />
sia lei non potevamo avere<br />
alcuna certezza, se prima<br />
non chiedevamo chiarimenti<br />
ai due protagonisti.<br />
In quel momento squillò<br />
il mio cellulare e, prima di<br />
rispondere, guardai sul display:<br />
era Francesco, e non<br />
L’attesa più bella<br />
Aveva un’espressione che<br />
non prometteva nulla di buono,<br />
ma io lo accolsi con un sorriso<br />
mi chiamava mai durante<br />
il giorno, se non per motivi<br />
importanti. Proprio quella<br />
mattina doveva andare con<br />
i coniugi Baldini in tribunale<br />
per la firma della separazione.<br />
Avevamo appuntamento<br />
per pranzo.<br />
Non vedevo l’ora di rivelargli<br />
che ero in dolce attesa!<br />
— Dimmi, Francesco, —<br />
risposi.<br />
— Scusami, Beatrice, ma<br />
farò tardi al nostro appuntamento,<br />
— disse lui, con voce<br />
concitata. — Ho dovuto accompagnare<br />
i signori Baldini<br />
in ospedale. Al momento della<br />
firma, lui si è sentito male,<br />
pare si tratti di infarto.<br />
— Oddio! — esclamai colpita.<br />
— È molto grave?<br />
— Sembra che si sia ripreso…<br />
siamo qui da un’ora.<br />
Non mi sento di lasciare sola<br />
sua moglie, aspetto l’arrivo<br />
della figlia.<br />
— Ti raggiungo lì, — dissi<br />
d’impulso. — Devo prima finire<br />
una cosa… ma arrivo in<br />
meno di un’ora.<br />
Spensi il cellulare e guardai<br />
mia madre.<br />
— Un cliente di Francesco<br />
si è sentito male in tribunale,<br />
— le comunicai. — Doveva<br />
firmare la causa di separazione<br />
da sua moglie, dopo quarant’anni<br />
di matrimonio e…<br />
gli è venuto un infarto.<br />
Mia madre mi fissò, spalancando<br />
gli occhi, e balbettò:<br />
— Mi dispiace…<br />
— Mamma, volevo andare<br />
a parlare con papà, ma credo<br />
che dovresti farlo tu, — dissi.<br />
— Due persone che sono<br />
vissute insieme tanti anni, come<br />
voi, devono avere la forza<br />
di parlarsi a cuore aperto, di<br />
affrontare qualunque problema...<br />
e io sono convinta che<br />
non ce ne siano.<br />
— Spero che tu abbia ragione…<br />
— replicò sospirando.<br />
— Sono sempre stata una<br />
persona equilibrata, ma da un<br />
po’ di tempo sono diventata<br />
più fragile e insicura. Forse<br />
ingigantisco le cose e tendo<br />
a vedere tutto nero. Vai tranquilla,<br />
Beatrice, ti prometto<br />
che parlerò con tuo padre…<br />
serenamente.<br />
Infilai il cellulare in borsetta<br />
e mi avviai alla porta, proprio<br />
nel momento in cui mio<br />
padre stava entrando. Aveva<br />
un’espressione che non prometteva<br />
nulla di buono, ma io<br />
lo accolsi con un sorriso.<br />
— Ciao, papà! — dissi e,<br />
dandogli un bacio sulla guancia,<br />
aggiunsi sottovoce: — Accetta<br />
le scuse della mamma…<br />
È un po’ in crisi...<br />
Poco dopo arrivai in ospedale,<br />
Francesco mi attendeva<br />
all’ingresso e mi venne incontro<br />
con un sospiro di sollievo.<br />
— Baldini si è ripreso, grazie<br />
al cielo! — disse abbracciandomi.<br />
— E poco fa mi ha<br />
detto di stracciare tutti i documenti<br />
della separazione. Lui<br />
e la moglie si sono rappacificati,<br />
ha promesso di cancellare<br />
completamente dalla sua<br />
mente la “terza persona”...<br />
— E tu gli credi? — domandai<br />
ridendo.<br />
— Considerando i fatti, sì,<br />
— rispose Francesco. — Non<br />
è più un ragazzino…<br />
Per pranzo andammo in<br />
pizzeria e, in attesa delle nostre<br />
ordinazioni, ebbi il tempo<br />
di raccontargli di mia madre e<br />
di chiedergli se avesse avuto<br />
informazioni su Laura.<br />
— Ah, sì. Non c’è nulla tra<br />
lei e tuo padre, — rispose. —<br />
Laura e il suo ex marito stanno<br />
tentando una riconciliazione,<br />
il problema è che lui ha<br />
ancora una relazione aperta<br />
con un’altra donna...<br />
— Ma che storie complicate!<br />
— esclamai, scuotendo<br />
la testa.<br />
— Hai proprio ragione, —<br />
disse lui, poi guardò l’orologio<br />
ed esclamò: — Ma, insomma,<br />
siamo in attesa da quasi<br />
mezz’ora!<br />
— E questo è niente… —<br />
accennai ridendo. Gli strinsi<br />
una mano e annunciai: —<br />
Pensa che dovremo attendere<br />
all’incirca sette, otto mesi, prima<br />
di stringere tra le braccia<br />
il nostro bambino!<br />
— Davvero? Vuoi dire<br />
che...? — chiese, spalancando<br />
gli occhi. — Ma oggi è proprio<br />
una splendida giornata!<br />
In quel momento, squillò il<br />
mio cellulare, ebbi qualche<br />
istante di esitazione, ma poi<br />
risposi, e feci bene.<br />
— È tutto risolto, Beatrice,<br />
— disse mia madre. — Ho<br />
parlato con papà e… avevi<br />
ragione tu!<br />
Quante cose poteva accadere<br />
in una mattinata! E tutte<br />
si erano risolte positivamente.<br />
I signori Baldini si erano riconciliati;<br />
forse, aver sfiorato<br />
la morte aveva risvegliato in<br />
lui l’amore per la moglie…<br />
Mi augurai che fosse così.<br />
Anche i miei genitori erano<br />
stati sull’orlo di una crisi<br />
matrimoniale, ma senza che<br />
ce ne fossero motivi, se non la<br />
mancanza di dialogo e qualche<br />
insicurezza di troppo.<br />
Insicurezze che non avevano<br />
motivo di esistere e che<br />
anch’io dovevo imparare a<br />
tenere sotto controllo.<br />
Mio marito mi amava e<br />
presto saremmo diventati<br />
una famiglia.<br />
Nel frattempo, il cameriere<br />
aveva portato le pizze,<br />
ma Francesco continuava a<br />
guardarmi come ipnotizzato,<br />
e nei suoi occhi potevo<br />
leggere un’immensa felicità.<br />
La pizza poteva aspettare,<br />
dovevamo prima assaporare<br />
quel momento di<br />
gioia che avremmo ricordato<br />
per tutta la vita...<br />
Beatrice D.<br />
32 Intimità
VITA VERA<br />
La mia borsa è il solito<br />
pozzo senza fondo, ma<br />
una penna deve esserci<br />
per forza. Anzi, ce<br />
ne deve essere più di<br />
una, oltre a un’agenda<br />
e un blocco per gli appunti.<br />
— Sicura di averla?<br />
Luciano mi allunga una<br />
delle stilografiche che<br />
stanno perfettamente allineate<br />
sulla sua scrivania.<br />
Mi viene voglia di rispondergli<br />
male, ma come<br />
si fa, con quegli occhi<br />
che si ritrova?<br />
Comunque sapevo che<br />
mescolare lavoro e sentimenti<br />
era la cosa più sbagliata<br />
che potessi fare…<br />
Prendo la sua penna, ma<br />
subito dopo trovo la mia.<br />
Però non riesco a vedere<br />
l’agenda. Eppure so che<br />
c’è. Ah, eccola! Era ora.<br />
Ma come mai è appiccicosa?<br />
Oh no! Ecco dove<br />
era andata finire la caramella<br />
al limone che non<br />
trovavo più!<br />
— Puoi prendere nota<br />
dell’appuntamento, adesso,<br />
o dobbiamo aspettare<br />
il prossimo mese?<br />
Che uomo orribile! Come<br />
ho fatto a innamorarmi<br />
di lui? Scarabocchio<br />
quello che mi dice su un<br />
pezzo di carta trovato per<br />
caso nella borsa, poi riporterò<br />
i dati sull’agenda.<br />
Ora voglio solo uscire dal<br />
suo ufficio e non vederlo<br />
per il resto della giornata.<br />
La soluzione giusta, in<br />
verità, sarebbe non vederlo<br />
per il resto della vita,<br />
ma dovrei cercarmi un altro<br />
lavoro e c’è solo una<br />
cosa che mi terrorizza più<br />
La mia borsa e io<br />
Porto sempre di tutto con me. Certo, poi non è facile trovarlo.<br />
In effetti sono un po’ disordinata, ma che posso farci?<br />
Intimità 33
di stare con Luciano tutti<br />
i giorni: ritrovarmi senza<br />
un’occupazione con<br />
l’incubo delle bollette da<br />
pagare.<br />
— C’è altro? — chiedo,<br />
come se fossi piena di impegni<br />
da sbrigare.<br />
— No, — brontola lui e,<br />
prima che cambi idea, corro<br />
nel mio ufficio a ripararmi<br />
dietro il monitor del<br />
computer.<br />
E dire che, quando ho<br />
trovato questo lavoro, ho<br />
fatto i salti di gioia… Per<br />
una che sogna di fare la<br />
giornalista, lavorare in<br />
un’agenzia che stampa cataloghi<br />
di viaggi, in effetti,<br />
non è granché. Mettere<br />
insieme quattro righe per<br />
spiegare i servizi di un hotel<br />
a tre stelle non mi farà<br />
vincere il Pulitzer, ma ho<br />
uno stipendio abbastanza<br />
buono, l’ambiente è simpatico<br />
e il capo… bellissimo.<br />
Certo, se avessi saputo<br />
che Luciano mi avrebbe<br />
fatto tanto soffrire, me<br />
ne sarei stata sulle mie e<br />
buonanotte.<br />
Sospiro e riguardo l’appunto<br />
preso poco fa. Sapevo<br />
già della riunione<br />
della settimana prossima,<br />
non era necessario farmi<br />
andare da lui, obbligarmi<br />
a prendere appunti e<br />
fissarmi con quell’aria di<br />
rimprovero.<br />
Crede che io sia stupida?<br />
Non mi dimentico gli<br />
appuntamenti, mai.<br />
Oddio, qualche volta<br />
può capitare… D’altra<br />
parte, a chi non succede?<br />
Siamo tutti talmente presi<br />
da una vita frenetica...<br />
A me è successo giusto un<br />
paio di volte. O tre. Magari<br />
quattro… Ma poi ho sistemato<br />
tutto.<br />
La mia borsa e io<br />
Mai mescolare lavoro e amore.<br />
Me lo avevano detto, ma<br />
io non ho voluto dare ascolto<br />
Lasciarmi perché sono<br />
un po’ disordinata è stato<br />
decisamente esagerato.<br />
Avrebbe potuto anche licenziarmi,<br />
allora, già che<br />
c’era!<br />
Mi è piaciuto subito, Luciano.<br />
Ricordo che quando<br />
ho sostenuto con lui il<br />
colloquio per quel posto,<br />
mi sentivo su una nuvoletta<br />
e pensavo che lavorare<br />
insieme sarebbe stato<br />
il Paradiso. Bello da far<br />
girare la testa, intelligente,<br />
spiritoso e sicuro di sé.<br />
L’uomo perfetto, quello<br />
che ogni ragazza spera di<br />
incontrare, era lì, davanti a<br />
me, e stava dicendo che mi<br />
avrebbe assunto. Una cosa<br />
da non crederci! Nemmeno<br />
nei sogni più romantici<br />
succedono cose del genere.<br />
Eppure…<br />
Mai mescolare lavoro e<br />
amore. Me l’avevano sempre<br />
detto tutti, ma io mi<br />
sono buttata senza pensarci<br />
e questo è il risultato.<br />
E ora? Ora sto malissimo<br />
e devo pure lavorare<br />
per un mostro. Mostro, sì:<br />
altrimenti non mi avrebbe<br />
lasciato per una stupidaggine,<br />
e non mi tormenterebbe<br />
in continuazione.<br />
Basta. Adesso faccio<br />
quello che devo fare. Ho<br />
del lavoro arretrato e, se<br />
lo sapesse Luciano, chissà<br />
che tragedie!<br />
Fra noi è sempre andata<br />
così. Be’, non sempre a dire<br />
la verità. Finché le cose<br />
sono rimaste sul piano<br />
professionale, capitava<br />
che mi rimproverasse,<br />
mi facesse notare le cose<br />
che non andavano, com’era<br />
giusto, però senza astio.<br />
Da capo, certo, ma da capo<br />
molto educato.<br />
— Monica, hai finito<br />
quel lavoro? Lo sai che<br />
doveva essere pronto per<br />
oggi, — diceva.<br />
Non aveva mai alzato<br />
la voce. Però, se devo<br />
proprio essere sincera, io<br />
mi sforzavo di non essere<br />
mai troppo in ritardo e di<br />
limitare gli errori, anche<br />
perché Luciano è un perfettino<br />
e non volevo fare<br />
brutta figura.<br />
Accidenti a tutte le stupidaggini<br />
romantiche che<br />
mi riempiono la mente! Se<br />
fossi una persona pratica,<br />
a quest’ora starei lavorando<br />
di gran lena e, visto<br />
che è giovedì, comincerei<br />
a pensare anche a qualche<br />
programma per il fine<br />
settimana. Sempre meglio<br />
che disperarsi e stare tutta<br />
la sera a guardare film<br />
strappalacrime in televisione,<br />
cosa che invece finirò<br />
sicuramente per fare<br />
domenica. Che pena…<br />
Vedi che cosa succede a<br />
innamorarsi dell’uomo<br />
sbagliato?<br />
— Monica, hai il numero<br />
di telefono di quel cliente<br />
nuovo? Te ne sei occupata<br />
tu, mi pare, — sento la sua<br />
voce alle mie spalle.<br />
Come faccia ad arrivarmi<br />
accanto senza che<br />
io me ne accorga è un<br />
mistero.<br />
— Certo, ho il biglietto<br />
da visita, — e allungo un<br />
braccio per prendere la<br />
mia borsa.<br />
— Devi cercare in quel<br />
marasma? — replica lui<br />
inorridito. — Per carità,<br />
lascia perdere. Faccio prima<br />
a trovarmelo da solo.<br />
Si allontana scuotendo<br />
la testa. Proprio questa<br />
volta che ho trovato subito<br />
quello che cercavo. Non<br />
mi resta che fissare sconsolata<br />
il biglietto da visita<br />
che ho in mano.<br />
Chissà come mai Luciano<br />
diceva di amarmi…<br />
Non gli piace niente di me,<br />
nemmeno la mia borsa.<br />
Anzi, soprattutto la mia<br />
borsa che, lo ammetto, è<br />
un po’ un caos. Ma capita a<br />
tutte le donne, no? Abbiamo<br />
un mondo là dentro.<br />
Quando gli è venuta<br />
l’idea di corteggiarmi, lo<br />
sapeva benissimo com’ero.<br />
Sono sempre stata così<br />
e nessuno si è mai lamentato.<br />
A parte mia madre,<br />
ma non conta. E mia sorella,<br />
ma lei mi criticherebbe<br />
anche se trovassi la<br />
soluzione per la fame nel<br />
mondo, e la cosa è reciproca.<br />
A dire la verità, anche<br />
mio padre si lamenta un<br />
po’… Ma comunque i parenti<br />
non fanno testo.<br />
Oddio, la mia migliore<br />
amica mi ha detto che non<br />
verrebbe mai a vivere con<br />
me e, quando le ho chiesto<br />
la ragione, ha guardato<br />
la mia stanza e si è messa a<br />
ridere. E poi c’è stato quel<br />
ragazzo carino, all’università.<br />
Mi ha piantato dopo un<br />
mese, perché perdevo sempre<br />
gli appunti delle lezioni.<br />
E ieri Clara, una collega, mi<br />
ha detto:<br />
— So che non te ne rendi<br />
conto, Monica, ma il tuo<br />
modo di comportarti può<br />
essere molto, molto irritante.<br />
Tutto perché le avevo<br />
confessato che non trovavo<br />
un preventivo.<br />
Ecco, come al solito,<br />
quando penso a queste cose<br />
mi deprimo. Va a finire<br />
che mi convinco di essere<br />
un disastro. Però questo<br />
non significa che Luciano<br />
non abbia torto. Ce l’ha<br />
eccome, perché se avesse<br />
voluto Miss Perfettina<br />
non avrebbe mai dovuto<br />
neanche avvicinarsi a me,<br />
e invece… I miei pensieri<br />
34 Intimità
corrono inevitabilmente a<br />
quel giorno...<br />
— Ehi, sei ancora qui?<br />
È tardi.<br />
Era tardi, infatti, ma non<br />
ero riuscita a finire un lavoro<br />
urgente e stavo cercando<br />
di mettermi in pari,<br />
senza contare che anche<br />
Luciano, in genere, se ne<br />
andava dall’ufficio oltre<br />
l’orario previsto. E quindi<br />
sì, lo ammetto, speravo<br />
di poterlo incrociare e fare<br />
due chiacchiere.<br />
— Ho quasi finito, volevo<br />
portarmi avanti, — gli<br />
ho risposto.<br />
A dire la verità, non ero<br />
così ligia al dovere, ma lui<br />
era il mio capo e non era<br />
il caso di fargli sapere che<br />
stavo cercando di recuperare<br />
il tempo perduto. Oltre<br />
a essere il mio diretto<br />
superiore, era l’uomo che<br />
sognavo costantemente, e<br />
costantemente mi perdevo<br />
nei suoi occhi.<br />
— Dai, molla tutto e andiamo<br />
a prendere un aperitivo,<br />
— mi ha proposto.<br />
Tra noi è cominciata<br />
così, giusto sei mesi fa, con<br />
un aperitivo che non so<br />
neppure che sapore avesse<br />
e un sacco di discorsi<br />
di cui non ricordo mezza<br />
parola. Ricordo, però,<br />
che stavo bene, mi divertivo,<br />
e quell’uomo fantastico<br />
rideva alle mie battute.<br />
A un certo punto mi<br />
ha anche sfiorato la punta<br />
del naso con un dito. Stavo<br />
per sciogliermi, giuro.<br />
Poi quella sera non è<br />
successo granché. Ci siamo<br />
salutati e ognuno per<br />
la sua strada, ma qualcosa<br />
mi diceva che non sarebbe<br />
finita lì, e infatti, dopo un<br />
paio di giorni, me lo sono<br />
trovato vicino, mentre<br />
stavo alla fotocopiatrice.<br />
Questa sua mania di comparire<br />
all’improvviso…<br />
— Tutto bene? — mi ha<br />
domandato con un sorriso.<br />
— Benissimo. Grazie.<br />
Nel frattempo, cercavo<br />
di capire se volesse chiedermi<br />
qualcosa, se mi fossi<br />
scordata qualche appuntamento,<br />
anche se in quel<br />
momento il lavoro era<br />
l’ultimo dei miei pensieri.<br />
— Mi chiedevo se questa<br />
sera potessi invitarti a<br />
cena, — ha detto, infine.<br />
Certo che poteva, figuriamoci!<br />
Senza contare<br />
che in borsa, oltre alla<br />
trousse per farmi un trucco<br />
degno della serata, ero<br />
sicura di avere anche una<br />
sciarpa e un paio di calze<br />
velate. Tutto perfetto per<br />
darmi un’aria sofisticata.<br />
Ha questo di bello la<br />
mia borsa: dentro c’è tutto<br />
ciò che mi può essere utile.<br />
Certo, pesa parecchio<br />
e non è detto che io riesca<br />
a trovare subito quello<br />
che mi serve, ma comunque<br />
c’è, e prima o poi salta<br />
fuori. Come quella volta,<br />
appunto…<br />
Bisogna dire che Luciano<br />
è un po’, come dire?,<br />
pignolo. C’è sempre qualcosa<br />
che non gli sembra a<br />
posto e quella sera era il<br />
conto.<br />
— Quant’è? — gli ho<br />
chiesto, quando il cameriere<br />
l’ha portato al nostro<br />
tavolo, alla fine della cena.<br />
— Scherzi? Ti ho invitato<br />
io. Però vorrei controllare,<br />
mi sembra ci sia un<br />
errore. Qui ci vorrebbe la<br />
calcolatrice, ma ho il cellulare<br />
scarico…<br />
— Aspetta, usiamo quella<br />
del mio telefono.<br />
Già! Bastava trovarlo…<br />
L’ho trovato, infatti, ma<br />
prima ho messo sul tavolo<br />
il portafoglio, il romanzo<br />
che leggevo sull’autobus,<br />
un volantino pubblicitario<br />
del supermercato,<br />
tre tubetti di crema per le<br />
mani, alcuni ritagli di gior-
nale, una penna, un portachiavi<br />
con un pupazzetto,<br />
delle caramelle e un pacchetto<br />
di biscotti. Luciano<br />
intanto rideva.<br />
Quante altre volte ha riso<br />
con me!<br />
La nostra storia è stata<br />
piena di allegria. In qualche<br />
modo sono riuscita a<br />
smussare il suo carattere<br />
pieno di spigoli e certezze.<br />
E anche la sua pignoleria.<br />
Quando stava insieme<br />
a me rideva troppo per<br />
ricordarsi di essere puntiglioso<br />
e perfetto.<br />
Adesso non ride più.<br />
Adesso mi guarda sempre<br />
con aria severa, di<br />
certo pensando che devo<br />
fare ordine nella mia vita<br />
e nella mia borsa. Questo<br />
è quello che mi ha detto<br />
quando mi ha lasciato.<br />
— Non possiamo continuare<br />
così, Monica, — ha<br />
esordito.<br />
— Così come? — Mi è<br />
venuto spontaneo chiederglielo,<br />
perché per me<br />
andava tutto bene. Be’, ultimamente<br />
lo avevo visto<br />
un po’ teso e nervoso, però<br />
pensavo fosse a causa del<br />
lavoro.<br />
— Così! — ha detto facendo<br />
un gesto ampio per<br />
indicare la mia cucina.<br />
Mi sono guardata attorno.<br />
Non so, magari ero ancora<br />
sotto l’effetto dell’incanto<br />
della notte che avevamo<br />
passato insieme, mi<br />
succedeva sempre quando<br />
lui restava a dormire<br />
da me o io da lui, ma non<br />
vedevo niente di strano.<br />
La sera prima avevo anche<br />
lavato i piatti.<br />
Va bene, c’era qualche<br />
anta aperta, giornali e libri<br />
su un paio di sedie,<br />
qualche barattolo senza<br />
La mia borsa e io<br />
Tiro su col naso, non voglio<br />
piangere. Non devo.<br />
Magari più tardi, a casa<br />
il rispettivo coperchio, e<br />
non avevo apparecchiato<br />
per la colazione, cosa<br />
che secondo me era una<br />
perdita di tempo. E poi gli<br />
strofinacci erano qua e là,<br />
dove servivano, del resto.<br />
Insomma, di preciso che<br />
cosa non andava?<br />
Gliel’ho chiesto, non riuscendo<br />
a darmi una risposta.<br />
— Vedi? Nemmeno te<br />
ne rendi conto.<br />
L’ho seguito in soggiorno.<br />
— Cerchi qualcosa?<br />
Era evidente che stava<br />
cercando qualcosa: frugava<br />
dappertutto.<br />
— Le chiavi della macchina,<br />
— mi ha risposto.<br />
— Le ho io in borsa.<br />
— Ah, bene, allora facciamo<br />
notte.<br />
Se non sono scoppiata a<br />
piangere, è stato un vero<br />
miracolo.<br />
In effetti, ho dovuto frugare<br />
parecchio. Mi è capitato<br />
in mano di tutto, ma<br />
alla fine le chiavi sono venute<br />
fuori e gliele ho tese<br />
con un sorriso. Pensavo<br />
ci saremmo rappacificati.<br />
Non era successo nulla di<br />
così tragico, in fondo.<br />
— Tu non capisci proprio,<br />
— ha ripetuto, come<br />
se fossi stupida. — Per te<br />
vivere in questo caos, dimenticare<br />
gli appuntamenti,<br />
perdere le cose è<br />
normale, ma devi convincerti<br />
che per gli altri non<br />
lo è. Per me, non lo è. Fai<br />
ordine nella tua vita, nella<br />
tua testa e in quella cavolo<br />
di borsa, accidenti!<br />
E se ne è andato. Era<br />
proprio arrabbiato. Chissà<br />
poi perché, così tutto a<br />
un tratto.<br />
È passato un mese da<br />
quel giorno ed è stato un<br />
mese orribile. Tanto più<br />
che sono costretta a vederlo<br />
ogni giorno.<br />
In questo periodo mi<br />
sono convinta che Luciano<br />
abbia ragione, che tutti<br />
abbiano ragione, che devo<br />
cambiare.<br />
Ma come si fa a diventare<br />
quello che non si è?<br />
Non ce la farei mai a tenere<br />
tutto in perfetto ordine,<br />
la cucina a specchio come<br />
mia madre, la scrivania come<br />
quelle delle mie colleghe,<br />
che sembrano uscite<br />
da una rivista di arredamento.<br />
Nel lavoro sono brava,<br />
anche se ogni tanto arrivo<br />
in ritardo agli appuntamenti.<br />
Se non riesco a<br />
terminare tutto in orario<br />
di ufficio, non mi muovo<br />
finché non ho recuperato.<br />
Quindi, se sono disordinata,<br />
che male c’è? Non mi<br />
importa di diventare una<br />
donna in carriera, triste e<br />
ansiosa, anche se a Luciano<br />
piacerebbe.<br />
Oh, il telefono... Chi<br />
sarà mai?<br />
— Ciao, tsunami, come<br />
vanno le cose?<br />
La mia amica del cuore<br />
deve avere un sesto senso.<br />
Intuisce quando sto male<br />
e si fa sentire.<br />
— Potrebbe andare anche<br />
meglio.<br />
— Se vuoi, vado da lui<br />
e lo picchio, — mi dice. —<br />
Non sto scherzando.<br />
— Non mi importa, passerà.<br />
— Certo che passerà,<br />
solo che è un peccato.<br />
Eravate perfetti insieme.<br />
Per questo c’è bisogno di<br />
qualcuno che lo picchi e<br />
glielo faccia capire.<br />
— Lui non è della tua<br />
opinione, evidentemente,<br />
— borbotto. — Ha fatto<br />
una specie di tragedia anche<br />
poco fa, perché non<br />
avevo l’agenda a portata<br />
di mano.<br />
— È viziato, il signor<br />
Tutto-al-posto-giusto. Io<br />
lo manderei a quel paese,<br />
ma tu non sei capace.<br />
— Pazienza. Ora è meglio<br />
se riprendo a lavorare.<br />
Ti voglio bene.<br />
— Ti voglio bene anch’io.<br />
Ma non verrei mai<br />
a vivere con te lo stesso.<br />
Come faccio a non ridere?<br />
Rido e, senza volere,<br />
faccio cadere una pila<br />
di documenti, che stava in<br />
bilico in un angolo, vicino<br />
al computer. Come sempre<br />
mi chiedo: ma le macchine<br />
non dovevano liberarci<br />
dalla carta? A me<br />
sembra di averne intorno<br />
sempre troppa.<br />
— Mai una volta che tu<br />
stia attenta! E lo sai che<br />
non mi va che si facciano<br />
delle telefonate private<br />
mentre si lavora!<br />
È di nuovo qui...<br />
Appoggio con attenzione<br />
i fogli che ho raccolto<br />
e lo guardo. Bello come<br />
sempre e con un cipiglio<br />
da padre severo che mi<br />
farebbe sorridere, se non<br />
fossi arrabbiata.<br />
— Senti... — reagisco,<br />
guardandolo dritto negli<br />
occhi. —Punto primo: sono<br />
cadute un po’ di carte<br />
e le sto raccogliendo.<br />
Quindi, di che cosa ti lamenti?<br />
Punto secondo:<br />
le telefonate private capitano<br />
a tutti, anche a te.<br />
E prima d’ora non ti sei<br />
mai lamentato. Se ci sono<br />
nuove regole, ricordati di<br />
dirle a chi prenderà il mio<br />
posto. Perché, punto terzo,<br />
tra dieci minuti avrai sul<br />
tavolo le mie dimissioni<br />
e spero tu possa trovarti<br />
la perla di perfezione che<br />
stai cercando!<br />
Fine della trasmissione.<br />
36 Intimità
L’ho colpito, niente da<br />
dire.<br />
Luciano perde la sua<br />
aria di superiorità e mi fissa<br />
in un modo buffo.<br />
— Lascia perdere queste<br />
stupidaggini, — dice,<br />
ma la sua voce non è per<br />
niente sicura.<br />
— Non sono stupidaggini.<br />
Sei stato tu a lasciarmi<br />
perché sono disordinata e<br />
ora a me non va di lavorare<br />
per uno che non mi apprezza<br />
e non fa altro che<br />
criticarmi.<br />
— Vieni un attimo con<br />
me, nel mio ufficio, e non<br />
fare piazzate.<br />
— Piazzate? Quelle le<br />
fai tu. Io stavo solo raccogliendo<br />
un po’ di roba.<br />
Tiro su con il naso, non<br />
voglio piangere. Non devo.<br />
Magari dopo, a casa.<br />
— Allora? Vuoi venire,<br />
per favore?<br />
Be’, se me lo chiede per<br />
favore…<br />
Entriamo nel suo studio<br />
e mi siedo. Mi tremano le<br />
gambe. Già, faccio tanto la<br />
splendida e poi mi tremano<br />
le gambe.<br />
— Non posso accettare<br />
le tue dimissioni, — dice,<br />
serio.<br />
— Non mi interessa se<br />
è un brutto momento per<br />
l’azienda.<br />
— È un brutto momento<br />
per me.<br />
Ora sono senza parole.<br />
— Cosa vuoi, — continua<br />
lui, facendo spallucce,<br />
— quando uno come me,<br />
convinto di avere sempre<br />
ragione, si accorge di aver<br />
fatto un errore, va in crisi.<br />
Un errore? Lui? Impossibile.<br />
— Conoscendoti, non<br />
sarà niente di irreparabile,<br />
— mormoro, tanto per<br />
dire qualcosa.<br />
— Non lo so. Questo me<br />
lo devi dire tu.<br />
Che cosa significa esattamente?<br />
Non vorrei aver<br />
capito qualcosa di sbagliato,<br />
farmi illusioni.<br />
— Sai che cosa mi è<br />
successo? — Si siede di<br />
fronte a me e mi prende<br />
la mano. — Mi è successo<br />
che mi manchi da morire.<br />
Mi manca la tua voce,<br />
mi manca averti vicino,<br />
mi manca parlarti e arrabbiarmi<br />
con te. Sì, pure<br />
quello. Mi manca baciarti<br />
e stringerti. E… sai cosa?<br />
Mi manca il tuo caos.<br />
Non so cosa dire.<br />
— Questa mattina ho<br />
guardato casa mia con<br />
odio, capisci? Non c’era<br />
niente fuori posto, era<br />
tutto perfetto, tutto come<br />
piace a me. Tutto morto.<br />
Ho provato a buttare<br />
qualche giacca in giro<br />
ed era già meglio, ma tu<br />
non c’eri e questo non mi<br />
piace. Monica, ti chiedo<br />
perdono, sono stato uno<br />
stupido. Solo senza averti<br />
intorno ho capito quanto<br />
sei preziosa e allora, ti<br />
prego, vieni a casa mia e<br />
butta tutto all’aria. Semina<br />
in giro i tuoi vestiti, le<br />
tue creme e le tue sciarpe.<br />
Fammi impazzire, Monica,<br />
perché non posso smettere<br />
di amarti.<br />
Una bella dichiarazione,<br />
non c’è che dire.<br />
— Non so, — sussurro,<br />
cercando di nascondere<br />
un sorriso. — Vedremo…<br />
Voglio tenerlo un po’<br />
sulle spine.<br />
— Stasera a cena? Nel<br />
nostro ristorante? — dice.<br />
— Oh, che bello! Mi<br />
piacerebbe molto, — mi<br />
sfugge.<br />
Forse ho ceduto un po’<br />
troppo in fretta, ma sto<br />
per riavere l’uomo che<br />
amo e che mi ama. Posso<br />
smettere di fare la dura.<br />
— Non ho il numero per<br />
prenotare. Devo cercarlo,<br />
— dice Luciano.<br />
— Aspetta, ce l’ho io, in<br />
borsa.<br />
E mentre corro a prenderla,<br />
sento Luciano che<br />
scoppia a ridere.<br />
Monica C.<br />
GRAFOLOGIA<br />
di Evi Crotti<br />
SENSIBILITÀ E INTUITO<br />
Sono una donna di 69 anni e sono divorziata. Sono<br />
nata a Udine e il mio titolo di studio, purtroppo, è<br />
soltanto la quinta elementare. Maria<br />
Cara Maria, la sua scrittura rivela un animo giovanile<br />
ed energico e spero possa investire tuttora queste sue<br />
doti in qualche attività, poiché è proprio cercando di<br />
avere sempre qualcosa d’interessante da fare che le è<br />
stato possibile, nel passato, superare momenti non facili.<br />
Lei ha un carattere allegro, generoso e molto sensibile<br />
ed è dotata anche di una buona dose d’intuito<br />
che le permette di essere attenta ai problemi non solo<br />
personali, ma anche altrui, cercando di trovare sempre<br />
una soluzione per tutto. Ha la tendenza a stare sola, e<br />
questo può darle talvolta stati d’animo malinconici. Per<br />
ritrovare la voglia di sorridere, cerchi di passare più<br />
tempo con le amiche. E a proposito delle amiche, lei<br />
è sempre stata molto attenta e selettiva nello sceglierle,<br />
poiché non ama circondarsi di persone pettegole o<br />
troppo curiose. Dall’attuale grafia emerge anche che<br />
vive momenti di ansia, che però riesce ad affrontare<br />
con coraggio, cercando di trovare dentro di sé la forza<br />
d’animo per superarli. E ricordi che lei è intelligente<br />
per natura e anche se non ha potuto proseguire gli<br />
studi oltre l’istruzione elementare, questa è una dote<br />
sua che non le può portare via nessuno.<br />
CURIOSITÀ GRAFOLOGICHE<br />
NUMERI IN DISORDINE<br />
Una distribuzione dei numeri<br />
confusionaria, con linee<br />
orizzontali non diritte,<br />
cifre non delineate, che<br />
sembrano danzare, distanze<br />
irregolari tra loro,<br />
colonne ingarbugliate e insufficiente<br />
allineamento, solitamente è legata a una<br />
mancanza di solidità e chiarezza nei giudizi, ovvero<br />
denota una sproporzione o uno squilibrio di giudizio<br />
nel valutare le situazioni e le persone, soprattutto quando<br />
si tratta di denaro. Questo tipo di atteggiamento<br />
può portare verso una certa superficialità nel trattare<br />
le questioni economiche, perché dal disordine mentale<br />
non solo derivano imprecisione e sproporzione tra<br />
pensiero e realtà, ma ci può anche essere la tendenza<br />
a distorcere la verità, non tanto per vera e propria<br />
disonestà, quanto piuttosto per vanità o superficialità.<br />
Indirizzate le vostre richieste a:<br />
La Grafologa - INTIMITÀ<br />
Piazza Aspromonte 13 - 20131 Milano.<br />
Le lettere dovranno essere di almeno 10 righe,<br />
scritte a biro, su un foglio non rigato e dovranno<br />
contenere queste indicazioni: sesso, età, studi,<br />
professione e stato civile del soggetto da esaminare<br />
e la firma. Chi desidera una risposta privata alleghi,<br />
oltre al recapito, € 0,95 in francobolli.<br />
Intimità 37
Tutto merito di Lupin<br />
Ogni volta<br />
che vengo<br />
in auto in<br />
città mi assale<br />
l’ansia.<br />
Abito in un<br />
paesino di poche anime, dove<br />
di solito mi sposto a piedi<br />
o al massimo in bicicletta.<br />
Mi guardo attorno in cerca<br />
di un parcheggio, ma temo<br />
sia un’impresa titanica.<br />
Ovunque vedo macchine<br />
parcheggiate in seconda e<br />
terza fila. Se una cosa del<br />
genere accadesse da noi,<br />
Giosuè, il nostro vigile, si<br />
precipiterebbe a fare una<br />
multa dopo l’altra.<br />
Faccio altri due giri dell’isolato<br />
e… oh, ecco, finalmente<br />
si è liberato un posto,<br />
proprio davanti al palazzo<br />
dove sono attesa. Metto<br />
la freccia, accosto, ma una<br />
macchina di un improponibile<br />
colore rosa, più veloce<br />
della luce, mi ruba il posto.<br />
Scendo per protestare<br />
con la conducente che, vestita<br />
dello stesso stucchevole<br />
colore della sua automobile,<br />
chiude la portiera e fa<br />
per andarsene.<br />
— Ehi, signorina! — le<br />
intimo.<br />
— Dice a me? — chiede<br />
girandosi e rivelando così<br />
di non essere proprio una<br />
signorina, ma una donna di<br />
una certa età, vista la ragnatela<br />
di rughe sul viso.<br />
— Non si è accorta che<br />
c’ero io prima di lei? — le<br />
chiedo, indicando la mia<br />
automobile.<br />
— No... Mi dispiace, cara,<br />
ma non ci ho proprio fatto<br />
caso.<br />
— D’accordo, però dovrebbe<br />
lasciarmi il posto...<br />
Mi guarda come se avessi<br />
detto chissà quale eresia.<br />
— Non se ne parla nemmeno,<br />
— e mi sorride, tirando<br />
le labbra, gonfiate da<br />
qualche chirurgo estetico.<br />
— Arrivederci, — aggiunge,<br />
salutandomi con la mano e<br />
voltandomi le spalle.<br />
Resto inebetita a osservarla<br />
mentre se ne va ancheggiando<br />
sui suoi dodici<br />
centimetri di tacchi. Risalgo<br />
in macchina imprecando,<br />
ma fortuna vuole che<br />
trovi subito un altro parcheggio<br />
nelle vicinanze.<br />
Quando entro nello studio<br />
del notaio, però, sono<br />
tremendamente in ritardo<br />
e quattro paia di occhi irritati<br />
mi osservano, mentre<br />
prendo posto nell’unica sedia<br />
rimasta libera.<br />
— Scusatemi, non riuscivo<br />
a trovare parcheggio, —<br />
mi giustifico.<br />
— Va bene, Topina, va bene,<br />
— dice mia sorella Melania,<br />
sospirando. — Adesso,<br />
però, siediti, che iniziamo.<br />
Roberta, l’altra mia sorella,<br />
mi sta guardando con<br />
aria severa. Abbasso la testa<br />
e taccio. Come sempre.<br />
Del resto sono la più piccola.<br />
Melania, la primogenita,<br />
ha ben diciotto anni più<br />
di me e quindici mi separano<br />
da Roberta. Entrambe laureate,<br />
le mie sorelle occupano<br />
posti di prestigio e sono<br />
anche felicemente sposate.<br />
Quel che si dice due donne<br />
realizzate. Io sono riuscita a<br />
malapena a terminare il liceo<br />
artistico e ora vivo illustrando<br />
libri per bambini.<br />
Lavoro di cui non mi lamento,<br />
sia chiaro, anzi mi piace<br />
parecchio, ma che mi permette<br />
a malapena di vivere.<br />
Certo, non assomiglio per<br />
niente alle mie sorelle. Tanto<br />
loro sono spigliate e sicure<br />
38 Intimità
VITA VERA<br />
Quando ormai non ci speravo più,<br />
un simpatico ladruncolo a quattro zampe<br />
mi ha fatto incontrare l’amore<br />
di sé, quanto io schiva, tranquilla,<br />
introversa.<br />
Ho trentacinque anni e fino<br />
a qualche mese fa non<br />
avevo un amore e potevo<br />
contare su rare amicizie.<br />
Fin da ragazzina trascorrevo<br />
ore a disegnare, a dipingere,<br />
dando sfogo alla<br />
mia fantasia. Oppure leggevo<br />
per ore, ininterrottamente,<br />
vivendo di riflesso le<br />
avventure dei protagonisti<br />
delle storie che mi appassionavano.<br />
Le mie sorelle<br />
dicevano che mi estraniavo<br />
dal mondo reale e cercavano<br />
di convincermi a uscire<br />
di casa, ma inutilmente.<br />
— Vieni a farti un giro<br />
all’aria aperta. Come puoi<br />
startene sempre chiusa qui<br />
dentro? Se continuerai così<br />
finirai per trasformarti in un<br />
topo di biblioteca, — dicevano<br />
quando mi vedevano con<br />
un libro aperto tra le mani.<br />
— No, non mi va di uscire,<br />
preferisco rimanere in casa<br />
a leggere e a dipingere. Per<br />
favore, lasciatemi in pace, io<br />
sto bene così, — replicavo,<br />
guardandole con occhi imploranti.<br />
A un certo punto si arresero,<br />
iniziando però a chiamarmi<br />
“Topina”. Un soprannome<br />
che mi è rimasto appiccicato<br />
addosso, e so che non<br />
è il massimo, ma comunque<br />
a me fa solo tenerezza.<br />
Melania e Roberta mi vogliono<br />
bene, lo so. Se qualche<br />
volta sembrano troppo<br />
apprensive è solo perché per<br />
loro sono ancora “la piccolina”<br />
e tale resterò. Del resto<br />
le circostanze le hanno<br />
costrette a prendersi cura<br />
di me fin dalla mia nascita<br />
e loro si sono fatte carico di<br />
questa enorme responsabilità<br />
con grande impegno.<br />
Mia madre rimase incinta<br />
di me quando aveva superato<br />
i quarant’anni già da un<br />
pezzo. Come spesso accade,<br />
lei pensava che i malesseri<br />
che da qualche tempo la<br />
tormentavano fossero dovuti<br />
alla menopausa, e invece ero<br />
io che, seppure in ritardo rispetto<br />
alle mie sorelle, avevo<br />
deciso di venire al mondo.<br />
La gravidanza, fin dall’inizio,<br />
si presentò difficile.<br />
La mamma stette male<br />
per tutti i nove mesi e anche<br />
dopo avermi partorito<br />
era sempre stanca, piangeva<br />
spesso e non se la sentiva<br />
di allattarmi.<br />
Le fu diagnosticata una<br />
grave depressione post<br />
partum e così papà decise<br />
che forse era il caso di farle<br />
cambiare aria, almeno per<br />
qualche settimana. Chiese<br />
aiuto ai suoceri, che furono<br />
ben lieti di trasferirsi<br />
a casa nostra per badare a<br />
noi, mentre lui e la mamma<br />
partirono per una breve<br />
vacanza in Riviera. Alla fine,<br />
però, si fermarono molto<br />
più a lungo del previsto,<br />
perché le condizioni della<br />
mamma peggiorarono e fu<br />
ricoverata. Dato che lei non<br />
voleva tornare a casa, papà<br />
fu costretto a prendere un<br />
periodo di aspettativa dal<br />
lavoro per starle accanto.<br />
Come se non bastasse, in<br />
quegli stessi giorni il nonno<br />
ebbe un infarto e fu ricoverato<br />
anche lui. A quel<br />
punto, la nonna se ne dovette<br />
occupare e così furono<br />
le mie sorelle, già grandi,<br />
a prendersi cura di me<br />
in attesa che la mamma<br />
guarisse e tornasse a casa.<br />
Lo speravano tutti, invece<br />
la sua salute andò via via<br />
peggiorando. E un giorno,<br />
allontanatasi con una scusa<br />
da papà, si tolse la vita.<br />
La sua morte annientò anche<br />
mio padre, maggiore di<br />
lei di undici anni. Abbandonò<br />
il lavoro, passando le<br />
sue giornate in casa, chiuso<br />
nello studio, dal quale usciva<br />
solo per andare a letto. I<br />
giorni trascorrevano, ma il<br />
dolore per la scomparsa della<br />
moglie non voleva saperne<br />
di affievolirsi. Anzi, sembrava<br />
aumentare sempre<br />
più. Finché, in una mattina<br />
di fine primavera, a meno<br />
di un anno di distanza dalla<br />
morte della moglie, il suo<br />
cuore si fermò per sempre.<br />
Diventai orfana sia di madre<br />
sia di padre, ma a differenza<br />
delle mie sorelle, che<br />
soffrirono tremendamente<br />
per la loro perdita, io ero<br />
così piccola da passare attraverso<br />
queste terribili tragedie<br />
senza quasi star male.<br />
Melania e Roberta, nonostante<br />
il dolore, si presero<br />
cura di me, dandomi tutto<br />
il loro affetto e facendo del<br />
loro meglio perché crescessi<br />
serena.<br />
Purtroppo so di averle<br />
deluse quando, alla fine<br />
delle scuole medie, scelsi di<br />
frequentare il liceo artistico;<br />
loro avrebbero voluto<br />
che seguissi le orme dell’una<br />
o dell’altra, diventando<br />
avvocato come Melania o<br />
ingegnere come Roberta<br />
e papà. All’inizio tentarono<br />
di opporsi, poi lasciarono<br />
perdere. Del resto, avevo<br />
sempre amato disegnare<br />
e fin da piccola giravo per<br />
casa con le tasche piene di<br />
pastelli, gessetti o matite.<br />
Ogni superficie bianca era<br />
un’occasione per far volare<br />
la mia fantasia. Mamma<br />
mia, quante sgridate avevo<br />
preso! In casa non c’era muro<br />
che non portasse la mia<br />
firma. Da piccola disegnavo<br />
fiori o animali, poi, crescendo,<br />
mi appassionai alla<br />
pittura di Jackson Pollock<br />
e continuai a “imbrattare”<br />
ogni foglio bianco o tela con<br />
Intimità 39
macchie di colori sovrapposti.<br />
Ero convinta di essere<br />
molto brava e già vedevo<br />
i miei quadri esposti nelle<br />
maggiori gallerie di tutto il<br />
mondo. Invece finii per diventare<br />
illustratrice di libri<br />
per bambini. Ma a me andava<br />
bene lo stesso.<br />
Melania e Roberta non<br />
smisero mai di vegliare su<br />
di me, neppure dopo che si<br />
sposarono e io restai sola a<br />
vivere nella nostra grande<br />
casa di famiglia.<br />
Ecco, è proprio la nostra<br />
casa il motivo per cui, oggi,<br />
siamo qui tutte e tre davanti<br />
al notaio.<br />
Un pomeriggio di sei<br />
mesi fa, Roberta mi ha telefonato<br />
per invitarmi a cena.<br />
Era presente anche Melania<br />
e proprio lei, al momento<br />
del dessert, ha lanciato<br />
la “bomba”.<br />
— Senti, Topina, Roberta<br />
e io abbiamo deciso di mettere<br />
in vendita la casa.<br />
— Cosa? È uno scherzo?<br />
— ho chiesto, mentre il pezzo<br />
di torta che avevo appena<br />
messo in bocca stava per<br />
andarmi di traverso.<br />
— No, non lo è, — è intervenuta<br />
Roberta. — Cerca di<br />
capire, la casa dei nostri genitori<br />
è vecchia e grande, e la<br />
sua manutenzione incomincia<br />
a costarci un po’ troppo.<br />
Già... Con quello che<br />
guadagnavo illustrando libri<br />
non riuscivo a coprire<br />
tutte le spese e le mie sorelle<br />
mi aiutavano, o meglio,<br />
si sobbarcavano loro tutti i<br />
costi della casa.<br />
— Lo vedi anche tu, c’è<br />
sempre qualcosa che si rompe,<br />
— ha ripreso Melania. —<br />
Un giorno è l’impianto elettrico,<br />
un altro è il tetto, per<br />
non parlare delle tasse…<br />
— Ma non mi sembra che<br />
Tutto merito di Lupin<br />
Le mie sorelle non potevano<br />
farmi questo, non potevano<br />
vendere la nostra casa!<br />
le tasse siano poi così alte e<br />
voi, con i vostri stipendi, ve<br />
le potete senz’altro permettere,<br />
— ho osservato, sicura<br />
di essere nel giusto.<br />
— È vero, i soldi non ci<br />
mancano, ma devi tener presente<br />
che entrambe abbiamo<br />
una famiglia numerosa. I nostri<br />
figli stanno crescendo e<br />
con loro aumentano le esigenze,<br />
— ha detto Melania,<br />
guardandomi. — Certo, tu<br />
non hai figli e di conseguenza<br />
non puoi capire.<br />
Eccolo, il solito affondo...<br />
— È vero, non ne ho e<br />
non posso capire, però posso<br />
immaginare quanto vi costi<br />
mantenere i vizi dei vostri<br />
figli, in particolare le rette<br />
delle scuole private, i viaggi<br />
all’estero, i vestiti firmati…<br />
— ho ribattuto, sarcastica.<br />
— Smettila immediatamente<br />
di criticare, — mi ha<br />
interrotto stizzita Roberta.<br />
— Ti prego, Bianca, cerca<br />
di ragionare. — Quando mi<br />
chiamava per nome, significava<br />
che stava perdendo la<br />
pazienza. — La casa costa<br />
parecchio ed è anche molto<br />
grande. A suo tempo ti abbiamo<br />
concesso di rimanere<br />
a viverci, perché pensavamo<br />
che prima o poi anche tu ti<br />
saresti fatta una famiglia, ma<br />
a quanto pare non ne hai intenzione.<br />
Mi dici che te ne<br />
fai di tutte quelle stanze?<br />
— Infatti le tengo quasi<br />
tutte chiuse. Lo sai anche tu<br />
che vivo al pianterreno.<br />
— Ecco, appunto. Questo<br />
non va bene; una casa, se si<br />
tiene chiusa, si rovina.<br />
— Guarda che spesso salgo<br />
al piano di sopra e spalanco<br />
le finestre per far entrare<br />
la luce e l’aria.<br />
— Ma non basta.Una casa<br />
ha bisogno di essere vissuta.<br />
— Io non me ne voglio andare!<br />
— ho esclamato, fuori<br />
di me. — Se mi costringerete<br />
a farlo, sono sicura che mi<br />
ammalerò come la mamma.<br />
Ho osservato l’espressione<br />
dei loro volti, sperando<br />
di trovarvi un velo di compassione,<br />
ma i loro sguardi<br />
esprimevano solo rabbia...<br />
— A questo punto non<br />
c’è altro da aggiungere, ormai<br />
abbiamo deciso: la casa<br />
sarà messa in vendita, —<br />
ha sentenziato Roberta, del<br />
tutto impermeabile ai miei<br />
tentativi di muoverle a pietà.<br />
— Ma io non ho un altro<br />
posto dove andare... — ho<br />
mormorato.<br />
— Non temere, ci abbiamo<br />
pensato, — è intervenuta<br />
Melania. — Nel palazzo<br />
dove vivo si è liberato un<br />
bilocale. È molto carino e…<br />
— Io in città non ci voglio<br />
venire, — l’ho interrotta. —<br />
Piuttosto cerco un appartamento<br />
in paese.<br />
— E siccome lo immaginavamo,<br />
abbiamo una seconda<br />
proposta, — ha esclamato<br />
Roberta, scompigliandomi<br />
i capelli. — Hai presente<br />
il nuovo residence,<br />
quello che è stato costruito<br />
vicino al fiume? — Al mio<br />
cenno d’assenso ha proseguito.<br />
— Ci sono appartamenti<br />
di varie tipologie, c’è<br />
solo l’imbarazzo della scelta.<br />
E non preoccuparti per i<br />
soldi, li anticipiamo noi. Poi,<br />
quando venderemo la casa,<br />
ci sistemeremo.<br />
Il fatto che le mie sorelle<br />
avessero, ancora una volta,<br />
deciso del mio futuro senza<br />
neppure interpellarmi mi ha<br />
fatto arrabbiare, però ho cercato<br />
di far buon viso a cattivo<br />
gioco e ho comunicato<br />
loro la mia resa. Cos’altro<br />
potevo fare? Mi piangeva<br />
il cuore al solo pensiero di<br />
andarmene da quella casa,<br />
dove avevo trascorso tutta<br />
la mia vita, ma non avevo<br />
molte alternative. E in fondo<br />
sapevo che avevano ragione.<br />
— Va bene, avete vinto<br />
voi. Domani contatterò<br />
l’agenzia, — ho detto.<br />
A malincuore sono andata<br />
a visitare il residence<br />
e tutto sommato sono stata<br />
fortunata, ho trovato un appartamento<br />
spazioso, al piano<br />
terra, con un giardinetto<br />
dove poter coltivare le mie<br />
rose. E due mesi fa mi ci sono<br />
trasferita. I primi giorni<br />
mi sentivo persa. Poi, mano<br />
a mano che svuotavo gli scatoloni<br />
e i miei oggetti trovavano<br />
la loro giusta collocazione,<br />
ho iniziato a essere più<br />
tranquilla. Dopotutto, quella<br />
vecchia casa era davvero<br />
troppo grande per me.<br />
Un paio di settimane dopo<br />
il trasloco, una mattina,<br />
mentre facevo colazione in<br />
giardino, ho visto arrivare<br />
un cagnolino e mi sono<br />
guardata in giro per capire<br />
da dove fosse sbucato. Visto<br />
che il cancelletto che<br />
dava sulla strada era chiuso<br />
e la recinzione che divideva<br />
il mio spazio da quello<br />
dei vicini sembrava integra,<br />
non riuscivo a darmi<br />
una spiegazione. Nel frattempo,<br />
lui si è diretto verso<br />
di me e drizzandosi sulle<br />
zampette, con una sfrontatezza<br />
proverbiale, è riuscito<br />
ad arrivare al tavolino su<br />
cui avevo appena posato la<br />
colazione. C’erano un bicchiere<br />
di spremuta d’arancia,<br />
una tazza con il caffè, e<br />
poi burro, marmellata, fette<br />
biscottate e un cesto di<br />
frutta fresca. Eh sì, mi piace<br />
coccolarmi la mattina...<br />
Il cagnolino, dopo aver osservato<br />
tutto, ha puntato<br />
deciso a una mela, l’ha afferrata<br />
e con il frutto tra i<br />
denti è corso via. Il tutto è<br />
durato meno di un minuto,<br />
tempo in cui io sono rima-<br />
40 Intimità
sta immobile, a bocca aperta,<br />
a osservare quel piccolo<br />
ladro che se la dava a<br />
gambe, per sparire dietro<br />
le ortensie che avevo appena<br />
fatto piantare. Mi sono<br />
alzata per andare a controllare<br />
e ho scoperto che<br />
il malandrino aveva scavato<br />
un tunnel sotto la recinzione,<br />
sollevandola dal terreno.<br />
Mi è venuto da ridere.<br />
Quel cagnolino era stato<br />
troppo divertente. Sono<br />
andata a prendere una pala<br />
e ho sistemato la buca,<br />
quindi sono tornata al mio<br />
tavolino per fare finalmente<br />
colazione.<br />
Il mattino dopo si è ripetuta<br />
la stessa incredibile scena.<br />
Il cagnolino è arrivato,<br />
ha osservato ciò che c’era<br />
sul tavolino e ha scelto di<br />
nuovo una mela, per poi<br />
scomparire dietro la solita<br />
ortensia. Di nuovo ho sistemato<br />
il terreno, ma di nuovo,<br />
il giorno dopo, il cane<br />
è arrivato e senza neppure<br />
degnarmi di uno sguardo si<br />
è alzato sulle zampette per<br />
poter afferrare il suo frutto<br />
preferito. Ormai avevo<br />
capito che le mele erano la<br />
sua passione. Quella mattina,<br />
però, sono riuscita a fermarlo<br />
e a leggere il suo nome<br />
inciso sulla medaglietta<br />
di riconoscimento a forma<br />
di osso: si chiamava Lupin.<br />
— Il tuo padrone deve<br />
essere un tipo spiritoso, non<br />
poteva scegliere per te nome<br />
più azzeccato! — gli ho detto,<br />
scoppiando a ridere.<br />
Lui, che sembrava aver<br />
compreso le mie parole, mi<br />
è saltato in braccio uggiolando<br />
e iniziando immediatamente<br />
a leccarmi il volto.<br />
All’improvviso una voce<br />
maschile ha rotto il silenzio<br />
del giardino.<br />
Tutto merito di Lupin<br />
Il cagnolino come al solito<br />
è arrivato, ha addentato la mela<br />
ed è scomparso dietro l’ortensia<br />
— Lupin! Lupin! Dove<br />
sei finito?<br />
— Se cerca il suo cane,<br />
è qui da me, — ho gridato,<br />
voltandomi nella direzione<br />
da cui proveniva la voce.<br />
Un attimo dopo, tra la<br />
siepe di lauro è spuntato il<br />
viso di un uomo.<br />
— Le chiedo scusa, non<br />
so proprio come abbia fatto<br />
a venire da lei.<br />
— Glielo mostro subito,<br />
— gli ho detto, raggiungendolo<br />
e mostrandogli il tunnel<br />
scavato sotto la recinzione.<br />
— Oddio, mi spiace davvero,<br />
mi creda. Adesso non<br />
ne ho il tempo, ma le prometto<br />
che stasera sistemerò<br />
questo disastro.<br />
— Ma no, lasci perdere,<br />
tanto è inutile. E poi è così<br />
carino il suo cane, — ho<br />
esclamato, e intanto pensavo<br />
“accidenti, lo sei anche<br />
tu”. — Piuttosto, com’è<br />
che a Lupin piacciono così<br />
tanto le mele?<br />
— Non so che dirle, Lupin<br />
è un cagnetto alquanto<br />
strano. Se gli si offre una<br />
salsiccia o una mela, si può<br />
stare certi che la sua scelta<br />
cade su quest’ultima.<br />
— Be’, ma... Ha già fatto<br />
colazione? Anziché starcene<br />
qui a parlare, non vuole<br />
approfittare di quello che<br />
ho preparato? Ce n’è per<br />
tutti e due. — E con un gesto<br />
gli ho indicato il tavolino<br />
colmo di ogni ben di<br />
Dio, come al solito.<br />
Lui mi ha guardato stupito<br />
e solo in quel momento ho<br />
realizzato che forse ero stata<br />
un po’ sfrontata. Non mi ero<br />
mai comportata così con una<br />
persona, men che meno con<br />
un uomo. Che mi stava succedendo?<br />
Dovevo essere arrossita,<br />
perché il suo sguardo<br />
si è addolcito e allungando<br />
una mano oltre la rete di recinzione<br />
si è presentato.<br />
— Mi chiamo Maurizio<br />
e, come le dicevo, non ho<br />
molto tempo, perché ho appuntamento<br />
con un cliente,<br />
però non ho ancora fatto<br />
colazione e... sì, accetto volentieri<br />
il suo invito.<br />
Pochi minuti dopo eravamo<br />
seduti al tavolo del mio giardino,<br />
chiacchierando piacevolmente.<br />
Ero stupita di quanto<br />
mi sentissi bene in sua compagnia,<br />
dato che lo avevo appena<br />
conosciuto...<br />
Be’, che cosa dire? Dopo<br />
quella prima volta, far colazione<br />
insieme è diventata<br />
un’abitudine. Maurizio è un<br />
architetto e come me svolge<br />
il suo lavoro principalmente<br />
in casa. Tra noi c’è un tacito<br />
accordo. Se il tempo è bello<br />
si fa colazione in giardino,<br />
da me, se invece piove ci troviamo<br />
nella spaziosa cucina<br />
della sua villetta.<br />
La mattina, non appena<br />
spalanco la portafinestra<br />
che dà sul giardino, vedo arrivare<br />
a razzo Lupin che mi<br />
salta in braccio. Questione<br />
di pochi attimi, subito dopo<br />
reclama la sua mela e corre<br />
a casa sua. Quello è il segnale<br />
che la colazione è pronta,<br />
e tempo un minuto Maurizio<br />
arriva a sua volta a reclamare…<br />
la sua dose di coccole.<br />
Eh già, perché non ve<br />
l’ho detto, ma colazione dopo<br />
colazione tra noi è nata<br />
prima una bella amicizia e<br />
poi... l’amore.<br />
Quando ho raccontato di<br />
Maurizio a Melania e Roberta,<br />
mi hanno abbracciato<br />
forte.<br />
— Topina, che bello, siamo<br />
felici per te!<br />
Io, anche grazie alla storia<br />
con Maurizio, ho capito<br />
che vendere la vecchia casa,<br />
in fondo, è stato un bene.<br />
Non è stato facile trovare un<br />
acquirente, ma alla fine una<br />
famiglia numerosa, mamma,<br />
papà e quattro figli, si è decisa<br />
ad acquistarla. Sono contenta,<br />
perché finalmente le<br />
stanze che ho molto amato<br />
torneranno a risuonare delle<br />
risate allegre dei bambini o<br />
delle grida per i litigi.<br />
Oggi siamo qui dal notaio<br />
proprio per il rogito. La<br />
casa in cui siamo cresciute<br />
non sarà più nostra. Una lacrima<br />
mi bagna la guancia.<br />
— Per favore, Topina, non<br />
piangere, — mormora dolcemente<br />
Melania, porgendomi<br />
un fazzoletto.<br />
— Ce l’avevi promesso!<br />
— esclama Roberta.<br />
— Tranquille, ragazze,<br />
sono serena. Non ci saranno<br />
altre lacrime. Però<br />
è stata pur sempre la mia<br />
casa per tanti anni...<br />
Quando usciamo dallo<br />
studio del notaio Melania<br />
propone di andare a pranzo<br />
insieme. Sto per accettare<br />
ma, accanto alla mia macchina,<br />
vedo Maurizio con in<br />
mano un enorme mazzo di<br />
fiori, e Lupin, con un fiocco<br />
rosso legato intorno al<br />
collo. Il cagnolino mi corre<br />
incontro festoso.<br />
Lancio uno sguardo alle<br />
mie sorelle.<br />
— Abbiamo capito, —<br />
dice Roberta, strizzandomi<br />
l’occhio. — Pranzo rimandato.<br />
Le abbraccio forte, poi<br />
volo tra le braccia di Maurizio,<br />
mentre Lupin continua<br />
a saltellarci attorno.<br />
— Abbiamo pensato<br />
che potevi aver bisogno<br />
di qualche coccola... — mi<br />
sussurra Maurizio, consegnandomi<br />
i fiori.<br />
Non ho più dubbi, vendere<br />
la casa è stata la scelta<br />
giusta. Soprattutto perché<br />
ho incontrato l’amore<br />
della mia vita!<br />
Bianca V.<br />
42 Intimità
VITA VERA<br />
Ora so<br />
cosa fare<br />
La giovane suora incontrata sul treno mi aprì<br />
gli occhi. Dovevo liberarmi di quell’amore che<br />
mi imprigionava in una vita che non volevo<br />
Quando Mario<br />
mi propose<br />
di raggiungerlo<br />
al mare,<br />
gli chiesi:<br />
—Ma sei sicuro che sia una<br />
buona idea?<br />
— Tranquilla, ho pensato<br />
a tutto io, — confermò<br />
lui. —Mia moglie ha iscritto<br />
la bambina a un corso di<br />
tennis e ogni mattina l’accompagna<br />
al campo e rimane<br />
con lei per almeno<br />
un paio d’ore. Così mi sono<br />
detto che era un peccato<br />
sprecare tutto questo<br />
tempo sotto l’ombrellone,<br />
quando potrei trascorrerlo<br />
tra le lenzuola con te, — aggiunse<br />
malizioso.<br />
Senza attendere la mia risposta,<br />
Mario mi diede tutte<br />
le indicazioni per raggiungerlo<br />
e mi informò che aveva<br />
già prenotato una stanza<br />
per me in una pensioncina<br />
distante un centinaio di metri<br />
dal suo albergo. Non solo,<br />
aveva anche cercato gli<br />
orari dei treni.<br />
— Potresti partire questo<br />
pomeriggio, così domani<br />
mattina potremmo già stare<br />
insieme. Segnati l’orario<br />
del treno...<br />
Prima di incontrarlo non<br />
avrei mai pensato di accettare<br />
di vivere una relazione<br />
clandestina, anche perché<br />
avevo sempre creduto che<br />
capitasse solo alle ragazze<br />
che avevano poca stima di se<br />
stesse o che erano abbastanza<br />
spregiudicate da non farsi<br />
problemi morali. E io ritenevo<br />
di non appartenere a nessuna<br />
di queste due categorie.<br />
La mia unica storia d’amore,<br />
durata tre anni, era<br />
stata con Giorgio, che avevo<br />
conosciuto sui banchi<br />
del liceo, ed era stata tranquilla<br />
e alla luce del sole.<br />
Giorgio era un ragazzo<br />
simpatico e mi amava molto,<br />
ci eravamo iscritti alla<br />
stessa facoltà universitaria<br />
e progettavamo un futuro<br />
insieme, ma il nostro<br />
Intimità 43
apporto era finito proprio<br />
quando avevo incontrato<br />
Mario, che mi aveva attratto<br />
come una calamita.<br />
Non ero mai stata una<br />
studentessa modello, studiavo<br />
il minimo indispensabile<br />
per passare gli esami<br />
e frequentavo i corsi solo<br />
se era indispensabile. Ma<br />
quando avevo conosciuto<br />
Mario, un professore giovane<br />
e brillante, avevo subito<br />
cambiato idea. Pur di<br />
vederlo partecipavo a tutte<br />
le sue lezioni e andavo<br />
spesso da lui inventando<br />
dubbi inesistenti o chiedendogli<br />
consigli. Per sostenere<br />
l’esame con lui avevo studiato<br />
come una matta e alla<br />
fine l’avevo passato con<br />
un’ottima votazione.<br />
A quel punto, per non<br />
perdere i contatti, avevo<br />
continuato ad andare da lui<br />
chiedendogli consigli per il<br />
mio piano di studi. Ma a lui<br />
non era sfuggito che il mio<br />
interesse nei suoi confronti<br />
andava oltre la sua materia<br />
di insegnamento, e in breve<br />
tempo le nostre conversazioni<br />
si erano spostate su<br />
un piano più personale. Era<br />
quello che volevo.<br />
Sapevo che era sposato,<br />
perché sulla scrivania teneva<br />
la fotografia della sua<br />
famiglia, ma questo non<br />
era bastato a dissuadermi.<br />
Né era bastato a mettere in<br />
guardia lui, che, al contrario,<br />
aveva iniziato a farmi<br />
una corte sempre più serrata,<br />
alla quale avevo ceduto.<br />
Oltre a insegnare all’università,<br />
Mario era impegnato<br />
in politica e non poteva<br />
permettersi scandali e pettegolezzi<br />
sulla sua vita privata.<br />
Su questo era stato subito<br />
molto chiaro: non avrei<br />
mai dovuto parlare di noi<br />
Ora so cosa fare<br />
Il suo avvertimento mi era<br />
sembrato offensivo. Credeva che<br />
fossi una povera sciocca?<br />
due a nessuno, altrimenti la<br />
nostra relazione sarebbe finita<br />
all’istante.<br />
E così era iniziato per me<br />
un periodo fatto di momenti<br />
indimenticabili e di grande<br />
passione, alternati a silenzi<br />
e solitudine, perché<br />
Mario spesso non si faceva<br />
sentire per giorni oppure<br />
annullava gli appuntamenti<br />
all’ultimo minuto. Io ogni<br />
volta mi ripromettevo di lasciarlo,<br />
ma poi bastava che<br />
sentissi nuovamente la sua<br />
voce per essere di nuovo in<br />
suo potere.<br />
Giorgio si era accorto che<br />
ero cambiata prima ancora<br />
che la mia storia con il<br />
prof iniziasse. Mi conosceva<br />
bene e si era reso conto<br />
che avevo la testa fra le<br />
nuvole... Mi aveva chiesto<br />
spiegazioni e io gli avevo<br />
confessato che i miei sentimenti<br />
per lui non erano più<br />
gli stessi, negando però che<br />
ci fosse un altro uomo nella<br />
mia vita. Ma lui, che frequentava<br />
l’università con<br />
me tutti i giorni, non ci aveva<br />
creduto e aveva sospettato<br />
da subito che ci fosse<br />
qualcosa tra me e quel professore.<br />
Mi aveva tempestato<br />
di domande e io mi ero<br />
arrampicata sugli specchi<br />
per negare.<br />
Ovviamente ci eravamo<br />
lasciati. Giorgio aveva promesso<br />
che non mi avrebbe<br />
più cercato, ma mi aveva<br />
messo in guardia.<br />
— Se l’uomo di cui ti sei<br />
innamorata è quello che<br />
penso io, ti rovinerà la vita.<br />
Non farti ingannare da uno<br />
come lui.<br />
Il suo avvertimento mi<br />
era sembrato offensivo. Mi<br />
credeva una povera sciocca<br />
che poteva farsi abbindolare<br />
da chiunque? Ma avevo<br />
preferito non rispondergli,<br />
per non dargli ulteriori elementi<br />
che potessero confermare<br />
i suoi sospetti.<br />
Ormai conducevo una<br />
doppia vita, anche per non<br />
farmi scoprire dai miei genitori.<br />
Spesso Mario mi<br />
chiamava nei momenti più<br />
impensati e io dovevo trovare<br />
una scusa per uscire,<br />
ma mai prima di quel mattino<br />
mi aveva chiesto di<br />
passare insieme addirittura<br />
una vacanza, sia pure breve.<br />
La sua richiesta di raggiungerlo<br />
al mare mi aveva stupito,<br />
ma al tempo stesso ero<br />
lusingata dal fatto che volesse<br />
passare ogni suo momento<br />
libero con me. In una situazione<br />
così rischiosa, poi!<br />
Dissi ai miei genitori che<br />
un’amica mi aveva invitato<br />
a casa sua, infilai in fretta e<br />
furia in un borsone costumi,<br />
vestiti e tutto il necessario,<br />
e mi diressi verso la<br />
stazione dei treni.<br />
Mi stupii di sentirmi meno<br />
euforica di quanto sarei<br />
dovuta essere. Forse era la<br />
reazione al modo un po’<br />
brusco in cui Mario mi aveva<br />
invitato a raggiungerlo.<br />
Oppure l’aver dato per<br />
scontato che io non avessi<br />
altri impegni. Ma non stetti<br />
troppo a rifletterci.<br />
Presi posto sul treno in<br />
uno scompartimento dove<br />
c’era solo un’altra persona,<br />
mi misi gli auricolari<br />
per ascoltare la musica e<br />
rimasi per un po’ persa nei<br />
miei pensieri, fino a quando,<br />
a una fermata, scese la<br />
donna che occupava il posto<br />
nel mio scompartimento<br />
e salì una suora che si sedette<br />
di fronte a me. Lì per<br />
lì la sua presenza mi fece<br />
sentire a disagio: da bambina<br />
avevo frequentato un<br />
asilo gestito dalle suore e a<br />
quei tempi andavo spesso<br />
a messa con mia nonna, ma<br />
dopo la sua scomparsa non<br />
avevo più frequentato ambienti<br />
religiosi, anche perché<br />
i miei genitori non erano<br />
praticanti.<br />
La suora, che indossava<br />
un abito e un velo nero,<br />
con uno scapolare bianco,<br />
mi sorrise, facendomi un<br />
cenno.<br />
Io mi tolsi gli auricolari<br />
e la guardai attentamente.<br />
Doveva avere qualche<br />
anno più di me, trentacinque<br />
al massimo e questo mi<br />
stupì, perché ero convinta<br />
che ormai non ci fossero<br />
più ragazze che decidevano<br />
di prendere i voti.<br />
Mi spiegò che doveva<br />
cambiare treno dopo poche<br />
fermate, ma che non aveva<br />
l’orario ferroviario.<br />
— Potrebbe, per favore,<br />
controllare per me le coincidenze<br />
sul suo telefonino,<br />
se non chiedo troppo? —<br />
mi domandò, con tono gentile<br />
e sempre sorridendomi.<br />
Cercai quello che mi aveva<br />
chiesto e le dettai gli orari<br />
che le interessavano. Lei<br />
li annotò diligentemente su<br />
un foglietto, poi si sentì in<br />
dovere di spiegarmi che da<br />
parecchio tempo non viaggiava<br />
in treno, quindi era un<br />
po’ disorganizzata.<br />
— Non lascio quasi mai il<br />
convento, ma oggi ho un valido<br />
motivo per farlo. Mia<br />
nonna deve subire un intervento<br />
al cuore e vuole vedermi,<br />
dice di sentirsi molto<br />
agitata. Così la madre superiora<br />
mi ha dato il permesso<br />
di tornare a casa per qualche<br />
giorno.<br />
— Perché, occorre un<br />
permesso? — chiesi stupita.<br />
La suora annuì con un<br />
sorriso e allora d’impulso<br />
le domandai che cosa potesse<br />
spingere una ragazza<br />
a scegliere di passare la sua<br />
esistenza in un monastero,<br />
44 Intimità
inunciando a tutto ciò che<br />
c’era di piacevole nella vita.<br />
Quasi subito mi pentii<br />
della mia sfacciataggine e<br />
le chiesi scusa, ma la giovane<br />
suora rispose senza alcun<br />
imbarazzo.<br />
— Nessuno mi ha obbligato<br />
a farlo, — spiegò. —<br />
Semplicemente a un certo<br />
punto della mia vita ho<br />
sentito di volermi dedicare<br />
a Dio, così come altre ragazze<br />
decidono di formare<br />
una famiglia.<br />
Mi venne in mente, con<br />
un brivido, che io non rientravo<br />
tra quelle: invece<br />
di voler formare una famiglia,<br />
mi ero messa con un<br />
uomo che ne aveva già una<br />
e la nostra storia viveva di<br />
momenti rubati.<br />
— E ha sempre voluto fare<br />
la suora, anche da bambina?<br />
— continuai ancora,<br />
ormai incuriosita.<br />
— No, anzi. Ero una bimba<br />
vivace e scatenata, mi arrampicavo<br />
sugli alberi, ero<br />
sempre in cerca di guai e<br />
facevo impazzire i miei genitori,<br />
— rispose, ridendo.<br />
— Mi piace ancora stare<br />
all’aria aperta, tanto che la<br />
madre superiora mi ha assegnato<br />
il compito di curare<br />
l’orto. Non mi vedeva proprio<br />
a cucire paramenti sacri,<br />
come le altre consorelle.<br />
— Fate ancora quei lavori<br />
a mano, come nel Medioevo?<br />
— mi sfuggì.<br />
— Certo, — confermò la<br />
suora. — Ci vogliono più<br />
giorni per realizzarne solo<br />
uno.<br />
— Così tanto? — chiesi<br />
stupita.<br />
— Noi abbiamo un rapporto<br />
sereno con il tempo,<br />
la fretta non ci appartiene.<br />
Quella frase, ma soprattutto<br />
la calma con cui la<br />
pronunciò, mi colpì profondamente.<br />
Ripensai ai miei incontri<br />
furtivi con Mario e provai<br />
una grande malinconia: era<br />
quella la vita che avevo sognato?<br />
— E sono tante le giovani<br />
che come lei lasciano tutto<br />
per entrare in convento? —<br />
insistetti.<br />
— Non tante, ma ci sono,<br />
— rispose la suora. Non<br />
sembrava seccata dalle mie<br />
domande ma, al contrario,<br />
divertita. — Credo che la<br />
gente abbia un’idea sbagliata<br />
di noi. Non siamo persone<br />
tristi o sottomesse, anzi,<br />
direi che bisogna essere<br />
molto anticonformiste per<br />
fare questa scelta e portarla<br />
avanti. Sa che per entrare<br />
in convento santa Chiara<br />
d’Assisi si ribellò alla famiglia<br />
e scavalcò addirittura le<br />
mura di cinta della sua proprietà<br />
per scappare? Ecco,<br />
molte di noi hanno ereditato<br />
il suo spirito.<br />
A un tratto, la suora si accorse<br />
che stavamo per arrivare<br />
alla sua stazione. Mi<br />
venne spontaneo accompagnarla<br />
all’uscita e aiutarla<br />
con la borsa. Allora lei mi<br />
infilò in mano un cartoncino<br />
con le indicazioni del<br />
suo convento.<br />
— Molte persone vengono<br />
da noi per passare qualche<br />
giorno in serenità e<br />
noi le accogliamo senza fare<br />
domande. La regola del<br />
nostro Ordine è sempre stata<br />
quella di dare alloggio ai<br />
pellegrini, non importa se<br />
sono in viaggio verso la Terra<br />
Santa o per ritrovare se<br />
stessi, — aggiunse, con uno<br />
sguardo che sembrò leggermi<br />
dentro.<br />
Tornai a sedermi al mio<br />
posto e pensai che non le<br />
avevo chiesto nemmeno il<br />
suo nome.<br />
Per tutta la durata del<br />
viaggio continuai a pensare<br />
a lei e a quello che mi aveva<br />
raccontato. La sua esistenza<br />
era molto diversa dalla<br />
mia, viveva in un luogo<br />
isolato, senza contatti con<br />
il mondo, doveva obbedire<br />
alle sorelle più anziane e la<br />
sua giornata non era molto<br />
diversa da quella delle religiose<br />
del Medioevo che<br />
avevo studiato per l’esame<br />
di storia. Preghiera, lavoro<br />
nell’orto, ancora preghiera,<br />
un pasto frugale, poi ancora<br />
preghiera... E tanto silenzio.<br />
Eppure sembrava molto<br />
più serena e felice di me,<br />
che potevo uscire, studiare<br />
e andare in vacanza.<br />
Era come se la povertà e<br />
◆ A noi,<br />
che da poco abbiamo festeggiato<br />
24 anni di matrimonio, tanti auguri<br />
Gisella e Gian Carlo<br />
◆ A Guglielmo,<br />
che il 31 agosto compie 5 anni, tanti<br />
affettuosi auguri e un treno colmo di baci<br />
e tante caramelle. Ti vogliamo bene<br />
I nonni Bianca e Edoardo<br />
◆ Al mio amore Bortolo,<br />
che il 4 settembre compie 63 anni,<br />
auguri<br />
Marilisa con Vale<br />
◆ Alla principessina di casa Ales,<br />
che il 4 settembre compie 1 anno,<br />
mandiamo tanti gioiosi auguri e un<br />
mondo di felicità. Bacioni<br />
Nonno Valter, zio Franco e zia Paola<br />
VOGLIO DIRTI CHE…<br />
◆ A Teresa,<br />
che il 5 settembre festeggia l’onomastico,<br />
tanti, tantissimi auguri e un<br />
abbraccio immenso<br />
Mamma, papà, la sorellina Tiziana,<br />
i nonni, zia Pia<br />
◆ A Eli e Massi,<br />
che il 5 settembre festeggiano l’anniversario<br />
di nozze, voglio dire che<br />
spero che questo loro primo anno di<br />
matrimonio abbia portato il segreto<br />
per costruire un’eterna felicità, ora<br />
ancor di più con il piccolo Alberto.<br />
Augurissimi<br />
Daniela<br />
◆ A Mimmo e Luciana,<br />
che il 5 settembre festeggiano il 44º<br />
anniversario di nozze, auguriamo<br />
che la felicità che stanno vivendo<br />
non abbia mai fine<br />
Sabino, Daniela, Diego e Marta<br />
◆ Alla cara Liliana,<br />
che il 5 settembre festeggia un altro<br />
compleanno, voglio dire che gli<br />
anni passano ma non invano. Tanti<br />
auguri<br />
Lola<br />
◆ A Umberto,<br />
che il 6 settembre festeggia il compleanno<br />
e l’onomastico, vogliamo<br />
dire che è il nostro principe, il nostro<br />
sole e la nostra vita. Ti amiamo<br />
immensamente<br />
Mamma Chiara, papà Alfio,<br />
i fratelli Lorenzo e Giacomo, i nonni<br />
e zia Rosa con zio Matteo<br />
Spedite i vostri messaggi (almeno un mese prima della data che vi interessa e scritti in stampatello) a:<br />
Voglio dirti che… - INTIMITÀ - Piazza Aspromonte 13 - 20131 Milano o alla mail vogliodirti@quadratum.it.<br />
Vista la grande quantità di dediche che giungono in redazione, vi invitiamo a inviare messaggi brevi.<br />
Intimità 45
il ritiro dal mondo fossero<br />
la frontiera estrema della<br />
libertà.<br />
Dopo quell’incontro, inaspettatamente,<br />
mi sentii diversa.<br />
Non riuscivo nemmeno<br />
io a capire che cosa provassi<br />
in realtà, ma all’improvviso<br />
avvertii il bisogno<br />
di fermarmi a riflettere.<br />
Negli anni precedenti mi<br />
ero già trovata ad attraversare<br />
momenti difficili, di inquietudine<br />
e dubbi. Ma da<br />
quando avevo conosciuto<br />
Mario mi sembrava di<br />
avere tutte le risposte alle<br />
mie domande. Non era<br />
così, e me ne resi conto in<br />
quel momento. Era quella<br />
la vita che volevo? Davvero<br />
Mario mi rendeva felice? E<br />
cos’era quel senso di insoddisfazione<br />
profonda che di<br />
tanto in tanto mi coglieva?<br />
Era inutile nascondere<br />
a me stessa ciò che sapevo<br />
benissimo: Mario mi stava<br />
usando per regalarsi qualche<br />
momento di spensieratezza<br />
e di trasgressione,<br />
mentre io per lui ero disposta<br />
a tutto, a fingere e a vivere<br />
di sotterfugi. E quello<br />
stato di perenne attesa, sospesa<br />
tra un bacio e un appuntamento<br />
annullato, mi<br />
stava impedendo di comprendere<br />
che cosa volessi<br />
davvero dalla vita.<br />
All’improvviso capii che<br />
non avevo alcuna voglia di<br />
raggiungere “il mio professore”<br />
al mare. Lui aveva già<br />
programmato tutto, senza<br />
tenere conto della mia volontà,<br />
perché, di fatto, non<br />
gli interessava quello che io<br />
pensavo o volevo. Un programmino<br />
perfetto, il suo:<br />
mi aveva prenotato una<br />
stanza perché fossi a sua disposizione;<br />
avrebbe passato<br />
i pomeriggi e le serate con<br />
Ora so cosa fare<br />
Non aveva senso continuare<br />
quel viaggio e così, d’impulso,<br />
scesi alla prima stazione<br />
la sua famiglia, riservando<br />
a me alcune ore rubate alla<br />
sua quotidianità, e per il resto<br />
della giornata sarei dovuta<br />
sparire dalla sua vista.<br />
Per lui non sarebbe cambiato<br />
molto, avrebbe solo aggiunto<br />
il brivido dell’avventura<br />
alla sua vacanza al mare,<br />
mentre io avrei dovuto<br />
organizzare la mia giornata<br />
in modo da non interferire<br />
con i suoi impegni. E sarebbe<br />
anche stato capace di<br />
chiedermi di andare in una<br />
spiaggia lontana dalla sua,<br />
per non correre il rischio<br />
che incontrassi sua moglie<br />
e sua figlia. E io mi stavo<br />
prestando a tutto questo, riflettei,<br />
riacquistando quella<br />
lucidità che fino a quel momento<br />
avevo perduto.<br />
“Sono io la vera prigioniera,<br />
non quella suora”, mi<br />
dissi, ripensando alle parole<br />
della religiosa, alla sua serenità.<br />
Anche se il nostro incontro<br />
era durato meno di<br />
un’ora, quella giovane donna<br />
mi aveva cambiata.<br />
No, non era quella la vita<br />
che volevo, ma finché fossi<br />
rimasta l’amante di Mario,<br />
non avevo alternative. Sarei<br />
sempre stata a sua disposizione,<br />
pronta a scattare<br />
a ogni sua telefonata<br />
e a mandare a monte i nostri<br />
programmi, nel caso lui<br />
avesse cambiato idea.<br />
Ormai mancavano poche<br />
stazioni prima di arrivare<br />
al mare, ma non avevo voglia<br />
di continuare il viaggio.<br />
Così, senza pensarci troppo,<br />
presi la mia borsa e mi preparai<br />
a scendere. Il treno<br />
stava per arrivare in una<br />
località che non avevo mai<br />
sentito nominare prima, ma<br />
poco importava, il mio viaggio<br />
finiva lì.<br />
Quando mi ritrovai sul<br />
marciapiede della stazione<br />
sentii il bisogno di camminare<br />
un po’ per chiarirmi le<br />
idee e decisi di fare un giro<br />
per le strade di quella cittadina.<br />
A un certo punto mi resi<br />
conto che era passata più di<br />
un’ora. Accesi il telefonino<br />
e chiamai Mario, che mi rispose<br />
in tono sgarbato.<br />
— Si può sapere dove sei<br />
finita? Perché non hai preso<br />
il treno che ti avevo detto?<br />
— mi domandò, senza<br />
neppure lasciarmi il tempo<br />
di rispondere. — Ero perfino<br />
riuscito a liberarmi per<br />
venire a prenderti alla stazione<br />
e tu non c’eri.<br />
Non gli era passato neppure<br />
per la mente che potessi<br />
aver avuto dei problemi.<br />
Il suo egocentrismo era<br />
tale da impedirgli di pensare<br />
ad altri all’infuori di se<br />
stesso.<br />
Non riuscivo a capire come<br />
mi fossi potuta innamorare<br />
di un uomo così arido,<br />
per quanto affascinante<br />
potesse essere, ma evidentemente<br />
faceva parte del<br />
percorso che dovevo intraprendere<br />
per comprendere<br />
cosa volessi in realtà. Credo<br />
che dentro di me quel<br />
cammino era già cominciato<br />
da un po’, e forse la mia<br />
mancanza di euforia, quel<br />
giorno, ne era un segnale.<br />
L’incontro con quella suora,<br />
poi, era stato decisivo<br />
per farmi capire che valevo<br />
troppo per permettere a<br />
un uomo di trattarmi così.<br />
— È finita, Mario, non ci<br />
vedremo più.<br />
— Ma sei impazzita? Prima<br />
mi fai organizzare tutto<br />
e poi mi dai buca?<br />
Non mi presi nemmeno<br />
il disturbo di rispondergli,<br />
chiusi la comunicazione e<br />
respirai profondamente,<br />
sentendomi finalmente libera<br />
dopo tanto tempo.<br />
Era ora di voltare pagina<br />
e vivere alla luce del sole.<br />
Mi sedetti su una panchina<br />
e mi chiesi che cosa fare:<br />
non avevo voglia di tornare<br />
a casa, non avrei saputo come<br />
giustificarmi con i miei<br />
genitori. Ma nemmeno volevo<br />
andare al mare da sola.<br />
Non era di spiagge affollate<br />
né del frastuono dei locali<br />
sulla costa che avevo bisogno<br />
in quel momento.<br />
Il mio unico desiderio era<br />
stare in pace con me stessa<br />
e avere del tempo per pensare,<br />
senza fretta e senza interferenze.<br />
Misi la mano in tasca e<br />
presi il cartoncino che mi<br />
aveva dato la suora: sarei<br />
andata a fare una visita al<br />
suo convento, come lei mi<br />
aveva suggerito. Lì ero certa<br />
di trovare quella tranquillità<br />
che mi avrebbe aiutato<br />
a far chiarezza in me<br />
stessa.<br />
Mi venne in mente il viso<br />
sorridente di Giorgio<br />
che non aveva mai smesso<br />
di amarmi e per il quale<br />
anch’io sentivo di provare<br />
ancora qualcosa. Affetto?<br />
Amore? Ora non potevo<br />
dirlo e non dovevo prendere<br />
decisioni avventate.<br />
Prima o poi gli avrei raccontato<br />
tutto ciò che era accaduto<br />
in quel periodo, ma<br />
non era ancora arrivato il<br />
momento. Adesso avevo<br />
bisogno di stare sola, di capire<br />
cosa volessi fare della<br />
mia vita.<br />
Poco dopo composi il<br />
numero del convento e, alla<br />
persona che mi rispose,<br />
dissi con voce decisa:<br />
— Mi chiamo Norma e<br />
avrei bisogno di trascorrere<br />
qualche giorno da voi.<br />
Il mio futuro sarebbe iniziato<br />
da lì, ne ero certa.<br />
Norma G.<br />
46 Intimità
VITA VERA<br />
Passeggiando<br />
sulla spiaggia<br />
D’improvviso sento il cuore leggero<br />
e mi rendo conto che è bellissimo essere lì con lui...<br />
Il temporale si scatena<br />
proprio mentre sto per<br />
uscire dal parrucchiere<br />
e naturalmente non<br />
ho l’ombrello! Rimango<br />
sulla porta del negozio a<br />
fissare la cascata d’acqua<br />
mista a grandine che allaga<br />
la strada. È impossibile<br />
avventurarmi fuori, senza<br />
che l’elaborata acconciatura<br />
di Pierre, il parrucchiere<br />
più “in” del paese, si inzuppi<br />
e il trucco mi coli sulla<br />
faccia.<br />
Ho speso una buona parte<br />
della mia paga mensile<br />
per essere perfetta al matrimonio<br />
di mia sorella Ilaria:<br />
voglio fare colpo su Alessio,<br />
un suo amico di università<br />
di cui mi sono perdutamente<br />
innamorata. È successo il<br />
giorno della festa di laurea<br />
di Ilaria e da allora non faccio<br />
che pensare a lui, nonostante<br />
non mi abbia mai rivolto<br />
troppe attenzioni.<br />
— Se tu civettassi e ancheggiassi<br />
come Marta, forse<br />
ti guarderebbe con occhi<br />
diversi, — mi ha detto<br />
qualche sera fa Rossana, la<br />
mia amica del cuore nonché<br />
compagna di banco, alludendo<br />
alla bella del liceo<br />
che fa strage di cuori tra i<br />
nostri compagni.<br />
Ma come faccio ad ancheggiare<br />
sulle scarpe da<br />
tennis e a civettare nei miei<br />
jeans scoloriti e nei miei<br />
pullover di due taglie più<br />
grandi della mia?<br />
— E tu vestiti da donna!<br />
— ha ribattuto Rossana,<br />
quella sera, alle mie rimostranze.<br />
— No, voglio piacergli<br />
così come sono, — le ho<br />
risposto.<br />
In verità, so che ha perfettamente<br />
ragione, ma io<br />
con i fronzoli non mi ci<br />
vedo e tantomeno sono<br />
capace di smorfie e moine.<br />
Credo che sia perché<br />
mamma e papà desideravano<br />
un figlio maschio e<br />
mi hanno allevato in modo<br />
piuttosto spartano.<br />
Intimità 47
Passeggiando sulla spiaggia<br />
— Non capisci niente di<br />
uomini, Teresa. Loro guardano<br />
all’apparenza e non<br />
vanno oltre, — ha continuato<br />
Rossana con aria<br />
saccente.<br />
Intanto, si lisciava i pantaloni<br />
che la fasciavano come<br />
una seconda pelle, indossati<br />
con una maglietta<br />
elasticizzata, tesa sul seno<br />
procace. I capelli scuri le accarezzavano<br />
le spalle in soffici<br />
e morbide onde e i suoi<br />
occhi di zaffiro dalle lunghe<br />
ciglia mi squadravano con<br />
un’aria quasi di compatimento.<br />
I miei riccioli sono refrattari<br />
a qualsiasi pettine e mi<br />
si arruffano intorno al viso,<br />
mentre il seno è quasi inesistente<br />
e gli occhi sono di un<br />
banalissimo color nocciola.<br />
Oggi però Pierre ha superato<br />
se stesso ed è riuscito<br />
a domare e imbrigliare<br />
le mie chiome in una pettinatura<br />
che mi sta d’incanto.<br />
Inoltre Dora, l’estetista, mi<br />
ha fatto un trucco naturale<br />
che ammorbidisce e valorizza<br />
i miei lineamenti, le<br />
palpebre ombreggiate da<br />
un ombretto dorato e un<br />
mascara che scurisce e mi<br />
allunga le ciglia.<br />
Ma il mio asso nella manica<br />
è l’abito in chiffon color<br />
malva che sottolinea<br />
morbidamente la mia figura<br />
slanciata, valorizzando con<br />
un’arricciatura il mio misero<br />
décolleté.<br />
Guardo l’orologio e poi<br />
la pioggia, che sembra non<br />
avere intenzione di placarsi.<br />
La cerimonia è tra un’ora<br />
e non posso tornare a casa<br />
per cambiarmi, se non infradiciandomi<br />
da capo a<br />
piedi e distruggendo il capolavoro<br />
di Pierre.<br />
Chiamo mio padre al cellulare<br />
perché venga a prendermi,<br />
ma lui non risponde.<br />
Provo con la mamma, ma<br />
anche il suo telefono squilla<br />
a vuoto. Probabilmente devono<br />
avere lasciato i cellulari<br />
in qualche angolo della<br />
casa e, con tutto il trambusto<br />
che c’è oggi, non lo<br />
sentono.<br />
Provo a chiamare il fisso,<br />
ma la nonna è sorda come<br />
una campana e a Miriam,<br />
la nostra colf ecuadoregna,<br />
è vietato rispondere al telefono,<br />
perché, come dice<br />
la mamma, non capirebbe<br />
una parola e farebbe solo<br />
confusione. Anche se è in<br />
Italia da dieci anni, parla<br />
ancora un italiano difficile<br />
da comprendere, tanto che<br />
alla fine mia madre ha deciso<br />
di imparare un po’ di<br />
spagnolo, cosa che in fondo<br />
può sempre tornare utile,<br />
come ha commentato<br />
filosoficamente papà, che<br />
vede sempre il lato positivo<br />
delle cose. Miriam non<br />
ha problemi soltanto con la<br />
nonna: ricorrono a gesti del<br />
tutto misteriosi, con i quali<br />
tuttavia sembrano capirsi<br />
benissimo.<br />
In quanto a Ilaria, i loro<br />
contatti sono sporadici perché<br />
lei è raramente in casa,<br />
sempre impegnata in qualche<br />
attività. Mi chiedo spesso<br />
come lei e Sandro, che è<br />
un tipo pantofolaio con il<br />
naso sempre sui libri, possano<br />
essersi innamorati e<br />
aver deciso di condividere<br />
la loro vita, diversi come sono.<br />
Ma forse è proprio perché<br />
ognuno dà all’altro ciò<br />
di cui è carente…<br />
In ogni caso, in questo<br />
momento quello che mi<br />
preoccupa non è il futuro<br />
del loro rapporto, ma il<br />
mio presente, che minaccia<br />
di farmi arrivare al matrimonio<br />
di mia sorella a rito<br />
concluso, lasciando mia<br />
cugina Rebecca, l’altra damigella<br />
d’onore, tutta sola<br />
a reggerle il velo.<br />
Già mi sembra di sentire<br />
la mamma rimproverarmi<br />
per non essermi portata<br />
un ombrello, visto che il<br />
tempo si stava mettendo al<br />
brutto, e recito mentalmente<br />
una preghiera perché il<br />
temporale finisca in fretta.<br />
A quanto pare, la mia supplica,<br />
in qualche modo, funziona,<br />
perché arriva un inaspettato<br />
soccorso.<br />
— Vuoi un passaggio?<br />
— mi sento chiedere da<br />
un tizio che mi si avvicina<br />
sotto un ombrello doppio,<br />
che gronda acqua come<br />
una fontana e gli nasconde<br />
mezza faccia.<br />
Quando rialza un po’<br />
l’ombrello, riconosco Emilio,<br />
il figlio di Gianna, la<br />
proprietaria dello stabilimento<br />
balneare dove andiamo<br />
da sempre e dove lui,<br />
durante l’estate, fa il bagnino.<br />
In pratica, sta appollaiato<br />
tutto il giorno in cima al<br />
suo posto di vedetta e scende<br />
solo per mettere in mare<br />
i pattini e chiudere sdraio e<br />
ombrelloni al tramonto.<br />
È simpatico e belloccio,<br />
studia Biologia all’università.<br />
Suo padre è morto due<br />
anni fa di un “brutto male”,<br />
come dice evasivamente<br />
nonna Rita che non pronuncia<br />
mai la parola tumore,<br />
quasi in una sorta di scaramanzia.<br />
Tiro un sospiro di sollievo,<br />
infilandomi accanto a<br />
lui sotto quell’ombrellone<br />
provvidenziale, e ci avviamo<br />
saltellando di pozza in<br />
pozza verso la nostra villetta<br />
appena fuori dal paese<br />
della riviera di Ponente,<br />
dove trascorriamo da sempre<br />
l’estate e dove Ilaria ha<br />
voluto sposarsi.<br />
— Mi hai salvato la vita,<br />
— sospiro, inciampando in<br />
una cunetta nascosta dal<br />
fango.<br />
Emilio è pronto a sorreggermi<br />
e la sua mano indugia<br />
sul mio braccio, ma non<br />
ci faccio caso più di tanto,<br />
preoccupata come sono per<br />
la mia acconciatura: mi auguro<br />
che non risenta dell’umidità<br />
di quella pioggia torrenziale.<br />
Per fortuna, arrivo<br />
incolume a destinazione ed<br />
Emilio se ne va, accompagnato<br />
dai ringraziamenti di<br />
tutta la famiglia.<br />
— Che cosa ti sei messa<br />
in faccia? — mi apostrofa<br />
la nonna, guardandomi con<br />
un’espressione disgustata.<br />
— Teresa sta benissimo,<br />
— le dice mia madre, rivolgendomi<br />
un sorriso<br />
soddisfatto.<br />
M a la nonna scuote<br />
la testa. Non so perché,<br />
ma pare che non approvi<br />
il mio trucco.<br />
— Svelta, vai a vestirti! —<br />
incalza mia madre, sospingendomi<br />
verso la mia stanza,<br />
ma io voglio passare ancora<br />
qualche momento di<br />
intimità con Ilaria, perché<br />
sono gli ultimi della sua vita<br />
di ragazza.<br />
— Avrai tempo dopo, per<br />
le chiacchiere, — insiste la<br />
mamma, sbarrandomi il<br />
passo mentre mi dirigo verso<br />
la camera di mia sorella.<br />
Dopo? Dopo sarà tutto<br />
diverso, penso sentendo il<br />
magone che mi stringe la<br />
gola, ma le obbedisco perché<br />
si è fatto veramente tardi<br />
e ricaccio indietro le lacrime<br />
che rischiano di compromettere<br />
il lavoro dell’estetista.<br />
Ilaria è bellissima nel suo<br />
abito di seta e pizzo color<br />
avorio, il viso raggiante<br />
sotto il velo, al braccio del<br />
papà che lotta, senza riuscirci,<br />
con la commozione.<br />
L’organista intona la<br />
marcia nuziale e loro avanzano<br />
lungo la piccola navata<br />
straripante di fiori, mentre<br />
mia cugina Rebecca, che<br />
regge lo strascico con me,<br />
tira su con il naso, incurante<br />
delle mie occhiatacce.<br />
Ai piedi dell’altare, il papà<br />
consegna Ilaria a Sandro,<br />
che ha l’aria estasiata, e io<br />
mi incanto a guardare Ales-<br />
48 Intimità
È inutile restare chiusa in camera<br />
a piangere per un ragazzo<br />
a cui non interesso assolutamente<br />
sio nell’abito da cerimonia,<br />
che mette in risalto la sua figura<br />
atletica. I suoi capelli<br />
splendono sotto i raggi del<br />
sole, spuntato dopo il temporale,<br />
che filtrano attraverso<br />
le vetrate colorate.<br />
Mi siedo vicino alla mamma<br />
che si tampona gli occhi<br />
con il fazzoletto, e ci stringiamo<br />
la mano con uno<br />
sguardo colmo di gioia mista<br />
a tristezza, perché Ilaria<br />
da oggi non sarà più ogni<br />
giorno con noi.<br />
Al termine del rito, gli<br />
sposi escono sul sagrato<br />
sotto una pioggia di riso<br />
lanciato da amici e parenti<br />
e, come da tradizione,<br />
Ilaria lancia il suo bouquet<br />
nell’aria fresca e tersa che<br />
profuma di pini e di salsedine.<br />
Mia cugina Rebecca lo<br />
prende al volo con un gridolino<br />
di giubilo.<br />
— Mi sposerò entro l’anno,<br />
— mi sussurra, rossa di<br />
eccitazione, mentre guarda<br />
languidamente Luca, il figlio<br />
del farmacista di cui è<br />
innamorata da quando eravamo<br />
bambine.<br />
— Sarà difficile, — commento<br />
in tono ironico, ricordandole<br />
che ha solo diciassette<br />
anni.<br />
Dopo il pranzo di nozze,<br />
si aprono le danze sulla terrazza<br />
affacciata su un mare<br />
di ametista, liscio come l’olio<br />
e dorato dal sole, immemore<br />
del maltempo di poco<br />
prima.<br />
Ilaria e Sandro ballano<br />
stretti, gli occhi negli occhi,<br />
e io mi rodo nel vedere<br />
Alessio invitare Stefania,<br />
la più cara amica di mia<br />
sorella, che è uno schianto<br />
nell’abito di seta blu, i capelli<br />
biondi raccolti sulla<br />
nuca con un fermaglio d’argento<br />
e gli occhi che ricordano<br />
il colore del mare.<br />
— Non ti sembra che<br />
quei due se la intendano?<br />
— mi bisbiglia all’orecchio<br />
Rebecca, ridacchiando.<br />
Non le rispondo, perché<br />
temo di tradirmi con il tremito<br />
della voce, e alzo le<br />
spalle fingendo indifferenza,<br />
ma ho il cuore spezzato<br />
dalla gelosia, mentre accetto<br />
l’invito di Tommaso, un altro<br />
amico di università di Ilaria.<br />
Fresco di laurea in Psicologia,<br />
deve avere intuito la mia<br />
delusione e il mio dolore.<br />
La festa di nozze si conclude<br />
con la partenza degli<br />
sposi per l’aeroporto, da<br />
dove voleranno verso Creta<br />
per la luna di miele.<br />
Torno a casa dopo il tramonto,<br />
triste e immusonita,<br />
e mi precipito in camera mia,<br />
dove mi rannicchio sul letto<br />
piangendo per l’indifferenza<br />
di Alessio e per l’assenza di<br />
Ilaria, che avverto in modo<br />
molto doloroso. Non pensavo<br />
che mi sarebbe mancata<br />
tanto, fin da subito.<br />
Il suono del cellulare<br />
mi annuncia l’arrivo di un<br />
messaggio e leggo il nome<br />
di Rossana.<br />
“Sono sicura che stai piagnucolando.<br />
Asciugati le lacrime<br />
e raggiungimi in piazza<br />
per un gelato”, mi scrive<br />
la mia amica.<br />
“Non ne ho voglia”, rispondo,<br />
soffiandomi il naso.<br />
“Non fare la stupida!<br />
Tua sorella ci sarà sempre.<br />
E non esiste solo Alessio al<br />
mondo”.<br />
“Vai al diavolo!”.<br />
“Andiamoci insieme”.<br />
Sbuffo, intenerita dalla<br />
sua insistenza. E dopo<br />
qualche altro sms, alla fine<br />
decido che non ha senso rimanere<br />
chiusa in camera a<br />
rodermi per un ragazzo a<br />
cui non interesso assolutamente<br />
e, verso le nove,<br />
raggiungo Rossana al locale<br />
sulla piazzetta, famoso<br />
per i suoi gelati artigianali.<br />
Ne sto gustando uno al<br />
melone, quando mi sento<br />
salutare da una voce che<br />
conosco. Alzo lo sguardo e<br />
mi ritrovo davanti Emilio<br />
che mi sorride, accennando<br />
alla mia acconciatura ancora<br />
miracolosamente intatta.<br />
— Sono contento di essere<br />
arrivato al momento<br />
giusto oggi, perché stai<br />
davvero benissimo e sarebbe<br />
stato un delitto rovinare<br />
questa pettinatura, — commenta<br />
con uno sguardo colmo<br />
di ammirazione.<br />
Rossana, a cui non sfugge<br />
mai niente e che è estremamente<br />
intuitiva, mi rivolge<br />
un’occhiata maliziosa, quindi<br />
mi dà di gomito facendomi<br />
cadere sulla maglietta<br />
alcuni schizzi di gelato. Le<br />
lancio un’occhiata furiosa,<br />
ma lei mi guarda serafica,<br />
invitando Emilio a sedersi<br />
con noi.<br />
— Quanto ti manca alla<br />
laurea? — gli domanda, come<br />
se la cosa le interessasse<br />
veramente.<br />
— Ancora due esami e<br />
poi la tesi, — risponde lui,<br />
ordinando poi un gelato al<br />
pistacchio.<br />
— Grande! — commenta<br />
lei con un entusiasmo che<br />
sa di falso lontano un miglio,<br />
perché a Rossana della<br />
laurea di Emilio non importa<br />
niente.<br />
Ma il suo gioco mi è chiaro:<br />
mira a trattenerlo con<br />
noi, convinta del suo interesse<br />
nei miei confronti, al<br />
quale io potrei finire con il<br />
corrispondere, dimenticando<br />
Alessio.<br />
D’altra parte, “chiodo<br />
scaccia chiodo” è una delle<br />
sue filosofie di vita. Così lo<br />
bombarda di domande sulla<br />
facoltà che frequenta e<br />
Intimità 49
Passeggiando sulla spiaggia<br />
sui suoi progetti per il futuro,<br />
sollecitandomi con lo<br />
sguardo a partecipare alla<br />
conversazione.<br />
Ma io eludo i suoi inviti,<br />
sempre più immusonita,<br />
e, quando lei balza in piedi<br />
dicendo di essersi ricordata<br />
di avere un impegno<br />
improrogabile, la fulmino<br />
con uno sguardo che lei finge<br />
di non vedere. Si scusa e<br />
scappa via, lasciandoci come<br />
due allocchi e… con il<br />
conto da pagare! Costernata,<br />
mi accorgo di avere dimenticato<br />
il portafoglio, ma<br />
Emilio mi anticipa e paga i<br />
gelati ancora prima che io<br />
faccia il gesto di mettermi<br />
la mano in tasca.<br />
— Facciamo una passeggiata<br />
in spiaggia? — mi chiede,<br />
un po’ esitante di fronte<br />
alla mia espressione non particolarmente<br />
entusiasta.<br />
— Mah, veramente è un<br />
po’ tardi e… mia madre si<br />
preoccuperà, — borbotto,<br />
non sapendo quale altra<br />
scusa inventare.<br />
— Ti riaccompagno io.<br />
L’estate sta per finire,<br />
ma tutto può accadere ancora,<br />
anche di innamorarmi...<br />
Non mi riesce di accampare<br />
altre scuse e lo<br />
seguo, sospirando perché<br />
avrei voluto che fosse stato<br />
Alessio a invitarmi a passeggiare<br />
con lui in riva al<br />
mare, sotto il cielo stellato.<br />
Invece si tratta di Emilio<br />
e la mia delusione mi si deve<br />
leggere in faccia, perché<br />
lui aggiunge che, se proprio<br />
non mi va, mi riaccompagna<br />
subito a casa.<br />
I suoi occhi mi interrogano<br />
con ansia e un fondo di<br />
tristezza che mi intenerisce,<br />
e… al diavolo Alessio! Ha<br />
ragione Rossana: chiodo<br />
scaccia chiodo ed Emilio, in<br />
fondo, è simpatico e carino.<br />
La sabbia è fresca e umida<br />
sotto i nostri piedi nudi.<br />
Raggiungiamo il molo<br />
e ci sediamo sugli scogli a<br />
guardare la distesa scura<br />
del mare punteggiata dalle<br />
luci delle lampare che pescano<br />
al largo.<br />
Mi rendo conto che è bello<br />
stare accanto a lui in silenzio.<br />
Sento la mente libera<br />
da pensieri tristi e il cuore<br />
leggero. Non mi scosto<br />
quando Emilio mi cinge le<br />
spalle, avvicinandomi a sé,<br />
e mi lascio prendere il viso<br />
tra le sue mani che lo accarezzano<br />
dolcemente.<br />
L’estate sta per finire, ma<br />
tutto può accadere, anche<br />
di… innamorarmi, perché<br />
ho diciassette anni e la mia<br />
vita è solo gli inizi.<br />
Non posso sapere se Emilio<br />
sarà solo un episodio<br />
che si concluderà con la fine<br />
dell’estate o se invece tra<br />
noi sboccerà qualcosa, ma<br />
perché rifiutare a priori di<br />
scoprirlo, per inseguire un<br />
sogno che non si realizzerà<br />
mai? Alessio è solo un’illusione,<br />
mentre Emilio…<br />
Non ho il tempo di completare<br />
il mio pensiero, presa<br />
dall’emozione per le sue<br />
labbra che si posano teneramente<br />
sulle mie. Sanno<br />
di pistacchio, che si mescola<br />
al sapore di melone delle<br />
mie. Un connubio dolcissimo<br />
che mi piace immensamente<br />
e che assaporo a occhi<br />
chiusi, il cuore che batte<br />
più forte a mano a mano<br />
che il bacio si fa più appassionato.<br />
Il campanile della chiesa<br />
dove si è sposata Ilaria<br />
batte la mezzanotte, concordando<br />
per una volta con<br />
l’orologio del Comune che,<br />
da quel che mi ricordo, ha<br />
sempre battuto le ore qualche<br />
minuto dopo le campane.<br />
Un segno, mi chiedo, o<br />
una inedita casualità?<br />
— Devo tornare, — sospiro<br />
con il sincero rammarico<br />
di dover interrompere<br />
questo momento romantico,<br />
ma è veramente tardi.<br />
Le emozioni di questa<br />
lunga giornata mi hanno<br />
estenuata e casco dal sonno.<br />
Ci incamminiamo mano<br />
nella mano. La luce del<br />
soggiorno di casa è ancora<br />
accesa e, al cigolio del cancello,<br />
la mamma si affaccia<br />
alla finestra agitando<br />
una mano in maniera minacciosa.<br />
In effetti, quando<br />
sono uscita non le ho detto<br />
dove andavo né con chi,<br />
e non ho neanche preso il<br />
cellulare. La mamma, però,<br />
si tranquillizza appena vede<br />
Emilio, perché lo conosce<br />
da quando è nato e ha<br />
per lui una grande stima e<br />
fiducia.<br />
— Buonanotte, Teresa.<br />
A domani, — mi sussurra<br />
Emilio, sfiorandomi la<br />
guancia con un casto bacio,<br />
a beneficio di mia madre<br />
che occhieggia da dietro<br />
le tende.<br />
— A domani, — gli sussurro.<br />
E quando mi volto a salutarlo<br />
mentre si allontana,<br />
il mio cuore perde un<br />
colpo, ripensando all’istante<br />
in cui le nostre labbra si<br />
sono unite, tenere e appassionate.<br />
La notte trascorre<br />
con brevi risvegli non del<br />
tutto coscienti, in cui le immagini<br />
della giornata appena<br />
trascorsa si mescolano<br />
ai sogni: il salone di Pierre<br />
pieno di luci, Dora che fa<br />
fiorire sul mio viso i colori,<br />
lo specchio che mi rimanda<br />
un’inedita immagine di<br />
me stessa e, accanto a me,<br />
Emilio che mi guarda con<br />
occhi colmi d’amore sotto<br />
l’ombrello doppio. E mi<br />
prende per mano, accompagnandomi<br />
sotto un cielo<br />
trapuntato di stelle nel mio<br />
bel vestito di chiffon color<br />
malva, le scarpe che affondano<br />
nella sabbia, mentre<br />
corro verso la chiesa dove<br />
Ilaria mi accoglie sulla<br />
soglia sorridendo, avvolta<br />
nel vestito candido. E ancora<br />
Alessio che balla con<br />
Stefania sotto il temporale<br />
che li inzuppa, e io che rido<br />
stretta a Emilio al riparo<br />
del suo ombrello nei miei<br />
jeans scoloriti, nella mia<br />
enorme maglietta, con i riccioli<br />
arruffati. La malinconia<br />
si stempera nel presagio<br />
di qualcosa di bello che<br />
mi aspetta, laggiù in fondo<br />
alla stradina che porta al<br />
paese, sotto quell’ombrello<br />
a due piazze che fa da<br />
scudo alla tristezza per la<br />
lontananza di Ilaria.<br />
Mi risveglio con il sole<br />
che filtra dalle persiane, la<br />
mente ancora un po’ confusa<br />
da quella sequenza di sogni<br />
strampalati. Appena sono<br />
pronta, vado in spiaggia.<br />
Emilio è di vedetta a scrutare<br />
la distesa del mare dove<br />
adulti e bambini nuotano,<br />
ridono e si spruzzano<br />
l’un l’altro.<br />
Lo raggiungo ai piedi<br />
dell’alta piattaforma su<br />
cui è seduto e lo chiamo,<br />
le mani a coppa attorno<br />
alle labbra perché la mia<br />
voce non si disperda. Lui<br />
scende in fretta, chiamando<br />
con un cenno il ragazzo<br />
che aiuta al bar.<br />
— Sostituiscimi per un’oretta,<br />
perché devo insegnare<br />
alla mia ragazza a remare,<br />
— gli dice.<br />
Quindi fa scivolare un<br />
pattino tra le piccole onde<br />
della battigia. Mi aiuta a<br />
salire e afferra i remi prendendo<br />
il largo, e insieme andiamo<br />
incontro all’orizzonte<br />
incendiato dal sole.<br />
Teresa G.<br />
50 Intimità
ROMANZO COMPLETO di Eleonora Segatori<br />
Il segreto di Laura<br />
Una ferita mai rimarginata che solo un grande amore può curare<br />
La tecnologia degli ultimi decenni<br />
aveva rivoluzionato senza<br />
ombra di dubbio la vita di<br />
ogni singolo individuo. Smartphone,<br />
tablet, skype agevolavano<br />
e acceleravano qualunque<br />
tipo di rapporto interpersonale.<br />
Tutto era diventato più accessibile,<br />
più istantaneo. Le informazioni, che<br />
un tempo si acquisivano solo scartabellando<br />
enciclopedie ora erano<br />
alla portata di tutti con un semplice<br />
clic.<br />
Laura rifletteva spesso su tutto<br />
questo, soprattutto quando si trovava<br />
a eliminare dalla propria posta<br />
elettronica tante e-mail pubblicitarie<br />
o inviti di vari social network a<br />
cui ancora non si piegava. Sembrava<br />
che la “rete” sapesse tutto di lei,<br />
dai suoi gusti personali a dove le sarebbe<br />
piaciuto passare il weekend,<br />
grazie a un intricato incrocio di dati<br />
personali che, volente o nolente,<br />
lei stessa forniva ogni volta che si<br />
collegava sul web. E così, ecco un<br />
messaggio che le proponeva una cena<br />
a base di sushi, che lei adorava,<br />
o un altro che le segnalava un’interessante<br />
mostra d’arte. Quel gior-<br />
Intimità 51
ROMANZO COMPLETO<br />
no, mentre scorreva distrattamente<br />
le tante e-mail, una in particolare le<br />
saltò agli occhi. Era la pubblicità di<br />
una casa di cosmetici per il lancio di<br />
una linea di prodotti per la gravidanza<br />
e le neomamme. “Per te, mamma,<br />
per proteggere la tua bellezza e vivere<br />
appieno le gioie della maternità”.<br />
Laura si fermò. Sì, la rete ormai sapeva<br />
tutto di lei. Il Grande Fratello,<br />
l’occhio che ci spia in qualunque<br />
ora del giorno e della notte, conosceva<br />
ogni dettaglio della sua vita, ma<br />
non quello. Grazie a Dio, non quello.<br />
Gli occhi le si riempirono di lacrime,<br />
malgrado gli anni passati a cercare di<br />
dimenticare. Mamma… L’unica parola<br />
che nessuno avrebbe mai usato<br />
per rivolgersi a lei…<br />
Era l’estate del 1975. Quindicenne<br />
bella e piena di speranze per il futuro,<br />
Laura stava trascorrendo le<br />
vacanze estive dai nonni. I<br />
suoi genitori, iperprotettivi,<br />
l’avevano viziata e cresciuta<br />
sotto una campana di vetro,<br />
instillando in lei molte<br />
insicurezze. Tanto che persino<br />
quella vacanza in campagna<br />
le sembrava qualcosa<br />
di rischioso e allo stesso<br />
tempo entusiasmante. Si era ritrovata<br />
in breve a contatto con una realtà assai<br />
diversa da quella a cui era abituata,<br />
circondata da adulti che le facevano<br />
capire senza mezzi termini che era<br />
una ragazzina snob e viziata.<br />
— Se vuoi qualcosa, se la desideri<br />
veramente, — le diceva nonno Fulvio,<br />
— non aspettare che arrivi qualcuno<br />
a offrirtela. Alzati, rimboccati<br />
le maniche e fa’ tutto ciò che è necessario<br />
per ottenerla.<br />
Lui non apprezzava affatto l’educazione<br />
che sua figlia Luisa e suo genero<br />
stavano dando alla sua unica<br />
nipote.<br />
Luisa, a vent’anni, era fuggita dalla<br />
miseria della campagna e aveva<br />
promesso a se stessa che in quel posto<br />
ci avrebbe rimesso piede solo su<br />
un’auto di grossa cilindrata e avvolta<br />
in abiti firmati. Così era stato. In<br />
città, aveva conosciuto un imprenditore<br />
benestante, che l’aveva sposata,<br />
offrendole una vita più che agiata.<br />
Laura era cresciuta con gli stessi<br />
principi di sua madre, ma quel ritorno<br />
alle origini l’aveva fatta maturare<br />
52 Intimità<br />
in poco tempo. Ora si rendeva conto<br />
della vita vuota che aveva condotto<br />
fino ad allora e non desiderava<br />
più farvi ritorno. Ma il vero motivo<br />
che l’aveva inesorabilmente legata a<br />
quei luoghi aveva grandi e bellissimi<br />
occhi neri e un nome: Luca.<br />
La prima volta che lo vide il suo<br />
cuore perse un colpo. Fu qualcosa<br />
di così intenso da farla star male fisicamente,<br />
fin quando si rese conto<br />
che stava sperimentando la sua prima,<br />
vera cotta.<br />
Laura e Luca, assieme ad altri ragazzi<br />
del paese, erano soliti andare a<br />
fare il bagno nel torrente che tagliava<br />
i campi di grano, una lingua argentea<br />
su una distesa color oro. E in<br />
quell’età in cui non si è più bambine,<br />
ma neppure pienamente donne, tra le<br />
fronde in riva al fiume Laura scelse di<br />
rischiare e donare al suo primo amore<br />
la sua purezza, la sua gioventù.<br />
Non aveva mai perdonato<br />
né i genitori, né i nonni,<br />
né Luca e il rancore aveva<br />
fatto di lei una persona arida<br />
Trascorrevano i giorni, le settimane.<br />
Il tempo di tornare a scuola,<br />
e quindi in città, galoppava veloce<br />
verso di loro, ricordando inesorabilmente<br />
che quella non era che un’estate<br />
fatta di sogni inafferrabili e di<br />
momenti che la realtà avrebbe presto<br />
spazzato via.<br />
Laura si struggeva al pensiero che,<br />
di lì a poco, avrebbe dovuto lasciare<br />
Luca. Un giorno, però, scoprì che<br />
forse non tutto era perduto: aspettava<br />
un bimbo, che l’avrebbe legata<br />
per sempre al suo amore.<br />
Quando lo rivelò a Luca, vide varie<br />
espressioni alternarsi sul suo viso:<br />
stupore, panico, trepidazione, vergogna…<br />
Capì in quell’istante che i<br />
diciassette anni di Luca erano troppo<br />
pochi perché lui si assumesse una<br />
simile responsabilità. Rimase così<br />
delusa che si rifiutò di vederlo per<br />
qualche giorno. Se neppure il padre<br />
del suo bambino aveva il coraggio di<br />
farsi carico di loro, che cosa avrebbe<br />
dovuto aspettarsi dai suoi genitori?<br />
Fu assalita dal panico. Voleva quel<br />
bambino e neppure per un istante<br />
l’aveva sfiorata il pensiero di rinunciare<br />
a lui, ma che cosa poteva fare<br />
da sola? Mettendo da parte l’orgoglio,<br />
cercò di nuovo Luca, fu così che<br />
scoprì che era partito, senza neppure<br />
salutarla.<br />
Si sentì abbandonata. Sola e con<br />
quello smisurato problema da risolvere,<br />
fece allora la cosa più logica:<br />
si confidò con nonna Agata ed ebbe<br />
la sensazione che almeno lei fosse<br />
dalla sua parte, ma quando il giorno<br />
seguente vide arrivare i suoi genitori<br />
capì di essere stata tradita. Non<br />
le rimase altro da fare che ascoltare<br />
in silenzio gli insulti di suo padre e i<br />
pianti oltraggiati di sua madre.<br />
Loro non fecero che parlare di<br />
“salvare le apparenze”, di scandalo,<br />
di vergogna e sudiciume, tanto da riuscire<br />
a farla sentire davvero sporca<br />
dentro. Ciò che aveva fatto per<br />
amore veniva giudicato e condannato<br />
senza alcuna pietà.<br />
Dopo un lungo consulto<br />
“in famiglia”, fu deciso<br />
che sarebbe stato opportuno<br />
che perdesse quell’anno<br />
scolastico per trascorrerlo<br />
in una località in collina in<br />
cui nessuno la conosceva,<br />
quindi, quella sera stessa,<br />
Laura rientrò in città con i<br />
suoi genitori, per poi ripartire.<br />
Sette mesi dopo, diede alla luce la<br />
sua bimba in una notte stellata, senza<br />
una madre accanto che le tenesse<br />
la mano per rincuorarla, per dirle<br />
che i dolori sarebbero presto passati<br />
e non doveva avere paura.<br />
La vide soltanto una volta, la sua<br />
piccina. Poi, dopo una firma su un<br />
foglio estorta con minacce, per lei ci<br />
furono solo lacrime silenziose e anni<br />
di doloroso silenzio.<br />
Laura spostò la e-mail nel cestino,<br />
un gesto che la fece sentire meglio. Sì,<br />
era così che aveva sempre fatto. Ogni<br />
pensiero, ogni ricordo doloroso finiva<br />
confinato in quell’angolo recondito<br />
della sua mente in cui aveva relegato<br />
i genitori, Luca e, per un certo periodo,<br />
anche i nonni.<br />
Infine, li aveva capiti i suoi nonni:<br />
un evento così grave non era stato<br />
alla portata di persone semplici e di<br />
vecchio stampo come loro. Avevano<br />
dovuto per forza di cose informare i<br />
suoi genitori, ma Laura non poteva di-
Il segreto di Laura<br />
menticare che tutto era scaturito da lì.<br />
Da qualche parte del mondo, chissà<br />
dove, ora c’era una donna di quarant’anni<br />
che non sapeva di avere<br />
una madre benestante, imprenditrice<br />
nel campo dell’arte, infelicemente<br />
sposata.<br />
Ivan, infatti, non era mai riuscito<br />
a cancellare dalla mente di Laura il<br />
suo passato doloroso. L’aveva sposato,<br />
sì, e aveva accettato la vita agiata<br />
che le aveva offerto. Sulla sua ricchezza<br />
aveva potuto contare per potersi<br />
dedicare alla sua passione per<br />
l’arte. Laura sapeva riconoscere un<br />
talento a colpo d’occhio e su questa<br />
dote aveva fondato una delle più<br />
prestigiose gallerie d’arte del Paese.<br />
Quello che all’inizio era sembrato<br />
solo un vezzo, un capriccio, ora era<br />
un’attività che le fruttava una fortuna.<br />
Lei era sempre stata grata a<br />
Ivan per averle permesso di realizzare<br />
quel suo desiderio, anche se sapeva<br />
bene che non era alla gratitudine<br />
che suo marito mirava.<br />
Ma forse doveva parlare al passato,<br />
si disse. Da molti anni, Ivan aveva<br />
smesso di cercare il suo amore. L’aveva<br />
sposata convinto che, col tempo,<br />
le cose tra loro cambiassero. Ma aveva<br />
sbagliato a illudersi, Laura gliel’aveva<br />
detto a chiare lettere: non l’avrebbe<br />
mai amato. Era un problema suo<br />
se desiderava tormentarsi nell’attesa<br />
che in lei sbocciasse un sentimento<br />
d’amore.<br />
Tra loro, era stato semplicemente<br />
stretto un accordo: lui le avrebbe dato<br />
tutta la sicurezza e la protezione<br />
di un nome potente, lei l’avrebbe ricambiato,<br />
incarnando l’ideale di moglie<br />
perfetta, bella, colta e raffinata.<br />
Tutto qui. E mai, in tutti quegli anni,<br />
lei era venuta meno a quell’accordo.<br />
Era sempre stata fedele, sempre<br />
impeccabile. Inappuntabile. La moglie<br />
che ogni uomo avrebbe voluto<br />
avere… Laura piegò le labbra in un<br />
sorriso amaro. Sapeva benissimo che<br />
non era vero. Lei, così distaccata, algida,<br />
così priva di calore da dare i<br />
brividi, era esattamente tutto ciò che<br />
qualunque uomo avrebbe rifuggito<br />
come la peste.<br />
Per tanti anni aveva mantenuto<br />
quella freddezza glaciale, tanto che<br />
adesso non sarebbe riuscita a essere<br />
diversa neppure volendo. Suo marito,<br />
del resto, stanco di aspettare invano<br />
un gesto di calore da parte sua,<br />
doveva essersi organizzato diversamente…<br />
Quel pensiero la infastidiva, anche<br />
se era solo un sospetto. Non aveva<br />
mai avuto la certezza che Ivan la tradisse.<br />
Laura si alzò e andò ad aprire la<br />
finestra. Il parco della villa era di un<br />
verde brillante, in cui le rose di mille<br />
tonalità dipingevano sprazzi colorati.<br />
In lontananza, il torrente catturava<br />
raggi di sole, riflettendo bagliori<br />
argentei che le ricordarono inevitabilmente<br />
un altro torrente in cui aveva<br />
sguazzato, giovane, innocente e fiduciosa.<br />
Quella Laura era morta la<br />
notte in cui aveva dato alla luce la<br />
sua creatura e aveva dovuto cederla<br />
a uno sconosciuto. Da quell’ospedale,<br />
dopo un’emorragia che le era costata<br />
l’impossibilità di diventare di<br />
nuovo madre, era uscita una ragazzina<br />
annientata, costretta a crescere<br />
anzitempo e a vivere da allora con<br />
solo metà cuore, perché l’altra metà<br />
le era stata portata via.<br />
Nessuno, nel corso degli anni, aveva<br />
mai saputo nulla di quello che sua<br />
madre chiamava con un eufemismo<br />
insopportabile “piccolo incidente di<br />
percorso”. Oltre al distacco da sua figlia,<br />
Laura era stata costretta a subire<br />
anche quell’indifferenza, quasi<br />
non le fosse stato fatto alcun torto.<br />
Quasi non fosse mai diventata madre.<br />
Anzi, a detta dei suoi genitori, le<br />
era stato fatto un gran favore: era in<br />
virtù della loro decisione che aveva<br />
potuto avere un futuro brillante. E<br />
sua madre glielo faceva notare ancora<br />
adesso, nelle rarissime occasioni<br />
in cui si incontravano.<br />
Anche Ivan, naturalmente, era<br />
all’oscuro di tutto. Non perché lei<br />
si vergognasse del suo passato, ma<br />
semplicemente perché non era più<br />
riuscita a fidarsi di nessuno, neppure<br />
di suo marito. La piccola a cui, nella<br />
sua mente, aveva dato il nome di<br />
Emma, continuava a esistere solo<br />
per lei, che per un brevissimo istante<br />
aveva potuto tenerla stretta tra le<br />
sue braccia.<br />
In quegli anni, Laura si era chiesta<br />
più volte che tipo di madre sarebbe<br />
potuta diventare. Non certo come<br />
la sua, che per salvare ipocritamente<br />
le apparenze, le aveva straziato il<br />
cuore. E neppure come nonna Agata,<br />
così poco incline alle tenerezze.<br />
No, Laura avrebbe saputo dare a sua<br />
figlia tutto l’amore necessario, perché<br />
non si sentisse mai sola e tradita<br />
com’era accaduto a lei.<br />
Non aveva mai perdonato. E il rancore<br />
profondo, perenne e immutato<br />
nel tempo, aveva fatto di lei una<br />
persona arida. In fondo, non era ciò<br />
che aveva ripetuto all’infinito anche<br />
a Ivan?<br />
— Con me, stai sprecando il tuo<br />
amore, — l’aveva messo in guardia,<br />
anche prima di sposarlo. — Io sono<br />
una persona fredda ed egoista.<br />
Aveva sentito il bisogno di dirglielo<br />
per correttezza, perché Ivan meritava<br />
il suo rispetto e la sua sincerità.<br />
Avrebbe meritato anche una moglie<br />
che lo amasse, ma quanto a questo<br />
poteva fare ben poco.<br />
Se lui adesso avesse avuto un’altra<br />
donna, pur continuando a mantenere<br />
certi delicati equilibri all’interno<br />
della loro unione, non avrebbe potuto<br />
biasimarlo. Anche se, dopo quasi<br />
trent’anni di matrimonio, l’idea che<br />
suo marito avesse trovato la felicità<br />
altrove le dava un po’ di tristezza.<br />
Con un sospiro, Laura richiuse<br />
la finestra e si guardò attorno, nello<br />
studio. Alle pareti c’erano alcuni<br />
dipinti di grande valore. A pochissimi<br />
era concesso di entrare in quella<br />
stanza per ammirarli, tanto che Ivan<br />
le aveva chiesto più volte che senso<br />
avesse possederli se non poteva condividerne<br />
la bellezza. Ma lui non poteva<br />
capire… Nella vita, Laura aveva<br />
dovuto sopportare troppe brutture<br />
e ora la sua anima anelava alla bellezza<br />
con struggimento. Perché solo<br />
la bellezza le dava equilibrio e pace,<br />
e in quell’oasi tutta sua poteva illu-<br />
Intimità 53
ROMANZO COMPLETO<br />
dersi di ignorare il tormento che l’affliggeva<br />
da oltre quarant’anni. Era<br />
diventata avara di sentimenti e forse<br />
anche di emozioni. Per questo, i rari<br />
moti dell’animo che provava standosene<br />
ad ammirare per ore in solitudine<br />
quei capolavori era impagabile.<br />
Uscì dallo studio e salì in camera<br />
per cambiarsi. Tra poco avrebbe dovuto<br />
raggiungere Ivan a una cena di<br />
beneficenza. E sapeva che quelle occasioni<br />
erano importanti anche per<br />
intrecciare proficui rapporti d’affari.<br />
Era un dovere da adempiere. Il momento<br />
di debolezza era già passato.<br />
Ivan stava parlando con un facoltoso<br />
uomo d’affari, quando Laura fece<br />
il suo ingresso nella sala. Malgrado<br />
tutto, perse il filo del discorso e non<br />
riuscì a staccarle gli occhi di dosso.<br />
Nessuna delle giovani donne presenti<br />
avrebbe potuto competere con la<br />
sua classe, pensò con l’orgoglio che<br />
sempre lo pervadeva quando ricordava<br />
a se stesso che quella era sua moglie.<br />
Eppure non era mai stata davvero<br />
“sua”. Laura era troppo tormentata,<br />
troppo contorta per poter appartenere<br />
a qualcuno che non fosse se stessa.<br />
Dopo tanti anni di matrimonio, doveva<br />
prendere atto che, mentre lui senza<br />
di lei sarebbe morto, sua moglie<br />
senza di lui sicuramente se<br />
la sarebbe cavata in maniera<br />
eccellente. A quel pensiero,<br />
avvertì un senso di fastidio.<br />
Per un certo periodo, aveva<br />
provato persino a ingelosirla<br />
con avventure di poco conto,<br />
ma la sua reazione distaccata,<br />
indifferente, l’aveva ferito<br />
ancora di più. “Forse sto<br />
pagando per i miei peccati di gioventù”,<br />
concluse tra sé, ricordando le numerose<br />
volte in cui aveva infranto il<br />
cuore di qualche fanciulla, convinto<br />
di essere padrone del mondo.<br />
Sorseggiò lo spumante che teneva<br />
in mano per mascherare il proprio<br />
turbamento. Laura si stava dirigendo<br />
verso di lui con uno dei suoi sorrisi<br />
più affascinanti, ma Ivan sapeva<br />
che era solo per mantenere una certa<br />
facciata. Riuscì perfino a fingersi<br />
indifferente, mentre la mano sottile<br />
di sua moglie lo prendeva con discrezione<br />
sottobraccio. Fece le presentazioni<br />
e non gli sfuggì lo sguardo ammirato<br />
del suo interlocutore. Cercò<br />
54 Intimità<br />
di spiare la reazione di Laura: era<br />
lusingata che un uomo più giovane<br />
di lei la trovasse attraente?<br />
L’idea che potesse tradirlo lo faceva<br />
impazzire, così cercava di convincersi<br />
che sua moglie avesse principi<br />
morali troppo saldi per farlo. Ma<br />
non li aveva avuti anche lui, un tempo?<br />
Eppure quel matrimonio, fatto<br />
di mere apparenze, l’aveva indotto a<br />
scendere a patti, concedendosi qualche<br />
“distrazione”, nonostante amasse<br />
sua moglie al di sopra di ogni cosa.<br />
Al di sopra della sua stessa vita.<br />
Ivan e Laura si congedarono<br />
dall’uomo d’affari e si diressero verso<br />
il lungo tavolo, apparecchiato con<br />
cristalli e argenteria.<br />
— Stasera sei particolarmente bella<br />
ed elegante, — le sussurrò lui, spostandole<br />
la sedia.<br />
Laura gli sorrise, ma i suoi occhi<br />
restarono seri. Da quel particolare,<br />
capì che doveva avere avuto un lungo<br />
pomeriggio di riflessioni profonde,<br />
come spesso accadeva quando si<br />
rintanava nel suo studio e, chiudendo<br />
quella famigerata porta, chiudeva<br />
tutti fuori dalla propria vita. Ivan<br />
avrebbe voluto abbatterla, quella<br />
porta, e costringere sua moglie<br />
a condividere con lui quei pensieri<br />
inconfessabili che la tormentavano e<br />
rendevano lui pazzo di gelosia.<br />
Per la prima volta da quando<br />
erano sposati, a Ivan parve<br />
di intravedere una breccia<br />
in quel muro invalicabile<br />
Nel tempo, si era convinto che<br />
Laura doveva aver sofferto così tanto<br />
per amore da decidere di bandire<br />
per sempre quel sentimento dalla<br />
propria vita. Un uomo, un pessimo<br />
soggetto, doveva essere responsabile<br />
della sua sofferenza, che anziché<br />
diminuire aumentava giorno dopo<br />
giorno. Doveva averlo amato davvero<br />
tanto quell’uomo. Per anni, lui<br />
aveva sperato di avere quell’amore<br />
per sé, ma il tempo delle illusioni era<br />
finito. Ormai si faceva bastare il fatto<br />
di poterla avere sempre accanto e di<br />
poter condividere alcune gioie con<br />
lei. Non quella della paternità, certo.<br />
A quella, aveva rinunciato quando,<br />
ancora fidanzati, Laura gli aveva<br />
detto che non avrebbe mai voluto<br />
diventare madre.<br />
— Non è un problema, — aveva replicato,<br />
disposto a tutto pur di averla<br />
e certo, prima o poi, di farle cambiare<br />
idea con il suo amore.<br />
Avevano stretto un patto e si erano<br />
sposati. Ma quel matrimonio, per lui,<br />
si era trasformato in una lenta agonia.<br />
Ah, quanto avrebbe voluto imparare<br />
a odiarla! Invece, più ci provava<br />
e più l’amore per lei si dilatava<br />
all’infinito. Più Laura lo allontanava<br />
da sé, più lui si trovava a elemosinare<br />
la sua compagnia, come un mendicante.<br />
Avrebbe potuto avere tutte<br />
le donne che voleva, ma non l’unica<br />
che avesse mai desiderato davvero.<br />
Si sedette al suo fianco e, in breve,<br />
si trovò coinvolto in una colta conversazione.<br />
Sua moglie, accanto a lui,<br />
sorrideva a tutti educatamente, serafica<br />
e irraggiungibile.<br />
Era passata la mezzanotte, quando<br />
risalirono in macchina per tornare a<br />
casa. Ivan era stranamente silenzioso e<br />
lei non ne capiva la ragione. Immaginò<br />
che anche quella sera si sarebbero salutati<br />
freddamente, prima di chiudersi<br />
ognuno nella propria camera.<br />
Con un sospiro, si passò più volte<br />
una mano sul braccio nudo,<br />
percependo l’aria fresca<br />
della notte. Aveva sbagliato<br />
a non portarsi uno scialle.<br />
— Prendi, — la invitò<br />
Ivan, tendendole la sua<br />
sciarpa di seta bianca, quella<br />
che portava al collo nelle<br />
serate di gala.<br />
Laura l’afferrò, grata, e vi<br />
si avvolse. In un momento, i pensieri<br />
brutti svanirono e si sentì trascinata<br />
in un mondo sicuro e protetto. Il profumo<br />
di suo marito, virile ma discreto,<br />
l’abbracciò. Guardò le luci della<br />
notte, oltre il parabrezza, con la mente<br />
svuotata. Era la sensazione più vicina<br />
alla felicità che avesse provato<br />
negli ultimi quarant’anni. Nella vita,<br />
aveva un’unica certezza: suo marito.<br />
E anche quella sera aveva scelto di<br />
stare al suo fianco. Si voltò a guardarlo.<br />
Era ancora un bell’uomo, con<br />
le tempie brizzolate e il profilo fiero.<br />
Senza mai chiederle nulla, senza mai<br />
pretendere, Ivan era stato la sua gui-<br />
(continua a pag. 59)
✂<br />
CUORI CONTROVENTO<br />
ta, sono corsa da lei, al casale. La vedova<br />
sarebbe ben contenta di vendere<br />
la sua parte, ma la Forti non ne<br />
vuol sentire parlare. Ha detto che è<br />
una questione di cuore. Perdere il<br />
circolo sarebbe come perdere nuovamente<br />
suo padre.<br />
— Sei sicura che non sia un modo<br />
per giocare al rialzo? — chiese Marco<br />
dubbioso. Di solito, quando i venditori<br />
subodoravano l’affare si ritraevano,<br />
argomentando la scelta con<br />
un’affezione particolare al luogo.<br />
Ma Giselle scosse sconsolata la<br />
testa.<br />
— Le ho proposto il doppio della<br />
cifra, per noi quella spiaggia è troppo<br />
importante.<br />
— E lei?<br />
— Ha riso e mi ha ringraziata, —<br />
disse facendo una smorfia. — Mi<br />
aspetta al suo circolo velico per offrirmi<br />
una bibita fresca. Intende riaprire<br />
l’attività, capisci?<br />
— Ma non lavorava a Milano?<br />
— Così mi aveva detto il padre,<br />
ma l’eredità le deve aver dato alla<br />
testa.<br />
Marco si appoggiò a uno stipite<br />
e rifletteva, lo sguardo concentrato<br />
sul lago.<br />
— Non so cosa pensa di fare, —<br />
riprese Giselle, — ma di certo non<br />
ha una grande liquidità. La matrigna<br />
continuava a dirle che era stata<br />
una sciocchezza prosciugare i suoi<br />
risparmi per rescindere il contratto.<br />
P<br />
er la prima volta in quel pomeriggio,<br />
Marco sorrise.<br />
— Almeno questa è una buona<br />
notizia. Chiama l’avvocato e proviamo<br />
a metterle un po’ d’ansia,<br />
nel frattempo studierò un piano “b”<br />
per farla capitolare. Ho avuto la meglio<br />
su personaggi ben più coriacei<br />
di questa ragazzetta dal cuore tenero,<br />
non sarà così difficile farle cambiare<br />
idea.<br />
Giselle aggrottò la fronte.<br />
— Stai attento a non sottovalutarla.<br />
Adele Forti sarà anche una ragazzetta<br />
dal cuore tenero, ma ho capito che<br />
sa perfettamente quello che vuole, —<br />
commentò. — Vado a chiamare Bassi,<br />
— aggiunse riferendosi al loro legale,<br />
e si diresse all’interno della villa.<br />
Marco tornò nel salone e si avvicinò<br />
al tavolo, su cui stava un cestello<br />
di ghiaccio con del prosecco.<br />
Prese la bottiglia, la stappò e riempì<br />
un calice, aggiunse due foglie di<br />
menta, un filo di sciroppo di melissa<br />
e un goccio di soda, con un cucchiaino<br />
mescolò il tutto e sollevò il calice<br />
brindando con il suo motto:<br />
— À la guerre comme à la guerre,<br />
signora Forti.<br />
Cioè, in guerra ogni mezzo è lecito.<br />
(continua)<br />
STACCA LE PAGINE, PIEGALE A METÀ E TAGLIALE LUNGO IL BORDO SUPERIORE<br />
32<br />
IL IL ROMANZO<br />
DI INTIMITÀ<br />
DI<br />
LOREM<br />
IPSUMMIT<br />
CUORI<br />
CONTROVENTO<br />
di Flumeri di Merithipsum & Giacometti<br />
RIASSUNTO<br />
DELLA PUNTATA PRECEDENTE<br />
Alla firma del compromesso<br />
per la vendita del suo circolo<br />
nautico sul lago di Bracciano,<br />
Riccardo Forti ha un malore.<br />
La figlia Adele, che lavora a<br />
Milano, si precipita da lui, ma<br />
l’uomo muore poche ore dopo.<br />
Gli acquirenti, Giselle e Marco,<br />
vogliono chiudere in fretta l’affare<br />
e anche la seconda moglie di<br />
Riccardo, Oxana, vorrebbe<br />
vendere. Ma Adele non sa cosa<br />
fare. Dopo aver chiesto consiglio<br />
a un amico avvocato, decide di<br />
tornare a Milano per parlarne con<br />
Simone, il suo compagno.<br />
O<br />
xana<br />
PUNTATA<br />
25<br />
non l’aveva presa<br />
bene. Adele in parte<br />
la capiva. Non era mai<br />
stata accettata dalla gente<br />
del posto e probabilmente,<br />
ora che Riccardo non<br />
c’era più, il suo unico desiderio<br />
era vendere e andare via.<br />
Ma per lei era diverso. Non se l’era<br />
sentita di prendere una decisione<br />
a caldo. Anche se vendere La Vela<br />
apparentemente sembrava la soluzione<br />
più sensata e più realistica.<br />
Oltretutto si trattava<br />
di parecchi soldi, che<br />
le avrebbero garantito una<br />
tranquillità economica che<br />
ancora non aveva. Ma tutti<br />
questi ragionamenti razionali<br />
si scontravano con la sua parte<br />
istintiva, quella che le diceva che<br />
sarebbe stato uno sbaglio e che se<br />
ne sarebbe pentita. Adele sperava<br />
che parlarne con Simone l’avrebbe
CUORI CONTROVENTO<br />
aiutata a chiarirsi le idee e a fare la<br />
scelta giusta. Anche se sapeva già<br />
che cosa le avrebbe consigliato. Ma<br />
forse, una volta a Milano, tornata a<br />
quella che adesso era la sua vita, alla<br />
sua casa e al suo lavoro, tutto le<br />
sarebbe apparso sotto un’altra luce<br />
e magari avrebbe considerato il suo<br />
attaccamento al vecchio circolo solo<br />
come una romanticheria legata<br />
ai suoi sogni di bambina e di adolescente.<br />
La nebbia che gravava sulla pianura<br />
padana le disse, più dei cartelli<br />
segnaletici, che si stava avvicinando<br />
alla sua meta. Anche se ormai aveva<br />
imparato a guidare con una visibilità<br />
ridotta, non riusciva a rassegnarsi<br />
all’assenza di sole e a quel grigiore<br />
opaco che incombeva in ogni stagione<br />
dell’anno. Aveva pensato che si<br />
sarebbe abituata, ma adesso si rendeva<br />
conto che c’erano cose che le<br />
sarebbero sempre mancate e per le<br />
quali avrebbe sempre provato una<br />
struggente nostalgia.<br />
Entrata a Milano, si incanalò nel<br />
traffico verso il centro. Erano le sette,<br />
quasi ora di cena, perciò decise di<br />
fermarsi dal giapponese vicino casa<br />
per prendere del sushi. Simone ne<br />
andava matto ed era un buon modo<br />
per iniziare la serata. Non lo aveva<br />
avvisato del suo rientro, desiderava<br />
fargli una sorpresa e preferiva<br />
parlargli direttamente, senza la mediazione<br />
di un telefono. Mentre era<br />
ferma a un semaforo digitò un sms.<br />
26<br />
“Sto arrivando. Prepara del vino<br />
ghiacciato, mi fermo a Brera a prendere<br />
il sushi, a tra poco. Un bacio”.<br />
M<br />
entre il bacio si prolungava,<br />
Simone sentì il suono del cellulare<br />
che lo avvisava dell’arrivo di<br />
un messaggio e fece per alzarsi dal<br />
letto, ma Marika gli cinse il collo e<br />
lo attirò a sé.<br />
— Dove vai? — gli sussurrò<br />
all’orecchio. — Non abbiamo ancora<br />
finito…<br />
— Fammi solo vedere chi è, — rispose<br />
lui cercando di nuovo di sollevarsi.<br />
Ma lei glielo impedì.<br />
— Sei troppo ligio al dovere. Sono<br />
le sette passate. È venerdì. Chiunque<br />
sia, può aspettare lunedì. Vieni<br />
qui… — posò le labbra carnose<br />
su quelle di lui in un bacio pieno di<br />
promesse.<br />
Simone le accarezzò la pelle nuda<br />
e cominciò a baciarla sul collo.<br />
Marika gli era piaciuta fin dal primo<br />
momento in cui l’aveva vista. Era<br />
giovane, carina e spregiudicata. Per<br />
questo aveva accettato di prenderla<br />
in agenzia per fare uno stage. Sapeva<br />
che lei era una tentazione troppo<br />
forte e che, prima o poi, sarebbe<br />
caduto nella sua rete. Il viaggio inaspettato<br />
di Adele aveva solo accelerato<br />
i tempi. Marika aveva sfoderato<br />
tutto il suo fascino per conquistarlo<br />
e lui si era lasciato sedurre da quella<br />
lolita sbarazzina, sottolineando<br />
IL ROMANZO DI INTIMITÀ<br />
31<br />
Giunta all’altezza delle terme di<br />
Vicarello, Adele rallentò. Poi si diresse<br />
verso il circolo. Aveva bisogno<br />
di fermarsi lì, di restare un po’<br />
sola con se stessa, prima di tornare<br />
al casale e all’inevitabile confronto<br />
con Oxana.<br />
Ignorò volutamente di soffermarsi<br />
con lo sguardo sui muri scrostati<br />
del rimessaggio e sul capanno cadente<br />
in cima alle palafitte e raggiunse<br />
il suo angolo preferito, quello<br />
dove il lago formava una piccola ansa<br />
circondata da un canneto bordato<br />
di alberi che curvavano con grazia i<br />
loro rami verso l’acqua. Si sedette,<br />
lo sguardo fisso davanti a sé.<br />
Una vela solitaria solcava il lago.<br />
Riconobbe subito la forma affusolata<br />
e inconfondibile del Flying<br />
Dutchman e, suo malgrado, non riuscì<br />
a staccare gli occhi, cercando di<br />
distinguere la figura dell’uomo al timone.<br />
Piano piano lo mise a fuoco, il<br />
fisico slanciato e muscoloso, le lunghe<br />
gambe abbronzate, i ricci scuri<br />
mossi dal vento. Rimase come ipnotizzata<br />
a osservare le sue manovre<br />
esperte, che gli permisero di prendere<br />
tutto il vento di traverso, spingendo<br />
la barca al massimo e lasciandosi<br />
dietro una scia che ribolliva di<br />
spuma, mentre si allontanava verso<br />
la parte opposta del lago.<br />
Adele si riscosse da quella sorta di<br />
sogno a occhi aperti e si alzò. Tornò<br />
verso il circolo.<br />
Non poteva rinunciarvi per niente<br />
al mondo. Lo aveva sempre saputo<br />
e adesso ne era consapevole. Si<br />
guardò intorno e questa volta non<br />
vide ciò che era ma, con gli occhi del<br />
cuore, ciò che sarebbe potuto essere.<br />
Ciò che lei lo avrebbe fatto diventare<br />
di nuovo.<br />
E in quel momento seppe di aver<br />
preso la sua decisione.<br />
Il rumore metallico del cancello<br />
d’ingresso fece voltare Marco di<br />
scatto. Qualcuno lo aveva sbattuto<br />
con violenza e quel qualcuno poteva<br />
essere solo Giselle. Lasciò il computer<br />
acceso sul tavolo del grande soggiorno<br />
e le andò incontro. Non era<br />
da lei avere quegli scatti di rabbia,<br />
doveva essere successo qualcosa.<br />
— Problemi? — le chiese raggiungendola<br />
sul patio.<br />
Giselle, con l’espressione cupa, gli<br />
mostrò un assegno.<br />
— Avevi ragione tu, — ammise.<br />
— La figlia di Forti si è presentata<br />
dal notaio e ha riportato l’assegno<br />
della caparra, con la cifra raddoppiata,<br />
come da accordi. Non vuole<br />
più vendere.<br />
Marco aggrottò le sopracciglia,<br />
anche questa volta il suo sesto senso<br />
non lo aveva ingannato. Ma decise<br />
che sarebbe stato inutile recriminare.<br />
Piuttosto, era arrivato il momento<br />
di essere pragmatici.<br />
— Hai provato a parlarle?<br />
La socia annuì.<br />
— Appena il notaio mi ha avvisa-
CUORI CONTROVENTO<br />
gato di lei e prese a passeggiare su<br />
e giù nello spazio angusto del prefabbricato.<br />
— Perché sento che c’è qualcosa<br />
che non va e non mi piace.<br />
Giselle, stupita, gli lanciò un’occhiata<br />
ironica.<br />
— E da quando dai tanta importanza<br />
alle sensazioni? Ti credevo più<br />
pragmatico e meno emotivo.<br />
Marco si bloccò e la guardò con<br />
freddezza.<br />
— Sono razionale e pragmatico<br />
quando è necessario esserlo, — ribatté<br />
secco. — In altre circostanze<br />
mi affido all’istinto e, fino a oggi,<br />
non mi sono mai sbagliato.<br />
— Be’, c’è sempre una prima volta,<br />
— commentò Giselle nello stesso<br />
tono.<br />
Seguirono alcuni istanti di silenzio,<br />
carichi di tensione. Poi Marco<br />
comprese dall’espressione di Giselle<br />
che la donna aveva deciso di abbassare<br />
i toni.<br />
— Speriamo che non sia questa,<br />
— disse infatti in tono conciliante.<br />
— La contatterò di nuovo e le farò<br />
un po’ di pressione perché si decida<br />
a firmare. Sono convinta che sia solo<br />
questione di giorni.<br />
Marco le rivolse un sorriso tirato.<br />
— Mi auguro che tu abbia ragione,<br />
— replicò. Poi si avviò verso la<br />
porta. — Vado a controllare i lavori.<br />
Si sta alzando il vento, — aggiunse,<br />
— dopo andrò a fare un giro in barca,<br />
ho bisogno di rilassarmi.<br />
30<br />
Giselle lo guardò e Marco ignorò<br />
volutamente l’invito che lesse nei<br />
suoi occhi. In quel momento non<br />
gli interessava quel genere di relax.<br />
Comunque non con lei. Preferiva<br />
godersi il lago, da solo sul<br />
Flying. Il pensiero della ragazza<br />
bruna che aveva incrociato qualche<br />
giorno prima gli tornò in mente.<br />
Non gli sarebbe affatto dispiaciuto<br />
incontrarla di nuovo.<br />
A<br />
dele aveva guidato ininterrottamente,<br />
fermandosi solo una<br />
volta per fare benzina. Voleva allontanarsi<br />
da Milano e mettere tra lei e<br />
Simone il maggior numero di chilometri<br />
possibile. La scena che si era<br />
trovata di fronte aveva continuato<br />
a passarle davanti agli occhi, come<br />
in una moviola inceppata. All’inizio<br />
aveva agito sotto choc, riempiendo<br />
le valigie senza neppure rendersi bene<br />
conto di quello che faceva. Mossa<br />
solo dalla rabbia e dal desiderio di<br />
fuggire. Poi, man mano che si lasciava<br />
la strada alle spalle, la rabbia era<br />
svanita e lei aveva ripreso a ragionare.<br />
Sapeva di aver fatto la cosa giusta.<br />
Era come se improvvisamente<br />
il velo che aveva davanti agli occhi<br />
fosse caduto e lei vedesse la realtà,<br />
e Simone, per ciò che era. È vero,<br />
aveva agito d’impulso ma quando finalmente<br />
imboccò la strada che costeggiava<br />
il lago, la strada che portava<br />
a casa, seppe che non se ne sarebbe<br />
pentita.<br />
IL ROMANZO DI INTIMITÀ<br />
però che il suo cuore era blindato.<br />
Lei aveva riso e facendogli l’occhiolino<br />
aveva replicato:<br />
— Questo sarà il nostro piccolo,<br />
grande segreto. Adele non saprà<br />
nulla, del resto non facciamo niente<br />
di male, siamo solo amici, no?<br />
E così quella settimana si erano<br />
divertiti. Tanto. Per lui Marika era<br />
solo un’evasione, una dolce, piccante<br />
evasione.<br />
Quando sentì la porta di casa<br />
aprirsi Simone si immobilizzò, incapace<br />
persino di respirare.<br />
— Simo, sono a casa! — la voce di<br />
Adele gli arrivò forte e chiara.<br />
Simone scattò giù dal letto cercando<br />
i vestiti.<br />
— Simo, ma dove sei? — continuò<br />
a chiamarlo, mentre lui sussurrava a<br />
Marika di rivestirsi.<br />
Troppo tardi: Adele era comparsa<br />
sulla soglia della stanza e lo fissava<br />
incredula, come se non riuscisse a<br />
convincersi di ciò che i suoi occhi<br />
registravano.<br />
Poi dalla gola le uscì un sussurro<br />
strozzato:<br />
— Simone… no.<br />
Lui la raggiunse e fece per prenderle<br />
le mani.<br />
— Tesoro, posso spiegarti tutto, ti<br />
giuro non è come pensi… — ma lei<br />
lo respinse con rabbia, poi gli diede<br />
le spalle e fuggì dalla stanza.<br />
Simone le corse dietro.<br />
— Adele, aspetta! — gridò mentre<br />
la raggiungeva in salotto.<br />
27<br />
Lei si voltò. Era fuori di sé.<br />
— Come hai potuto farlo? È questo<br />
il motivo per cui non sei potuto<br />
partire, vero? — Era disgustata, Simone<br />
glielo leggeva chiaramente in<br />
faccia. — Per questo non sei potuto<br />
venire al funerale di mio padre!<br />
Simone abbassò gli occhi, incapace<br />
di sostenere il suo sguardo.<br />
— Amore, te lo giuro, non c’è<br />
niente d’importante fra noi... — cominciò,<br />
sentendosi un vigliacco, ma<br />
sperando che lei gli credesse.<br />
Lo sguardo di Adele lo incenerì.<br />
— Non mi interessa. Mi fai orrore,<br />
non so come ho potuto non capire<br />
che razza di persona fossi.<br />
— Perdonami… ti prego, perdonami…<br />
— Simone si accorse che<br />
stava balbettando.<br />
— Non mi fiderò mai più di te,<br />
lo capisci? — Lacrime di rabbia, di<br />
umiliazione, di amarezza cominciarono<br />
a rigarle il volto e Adele, con<br />
un gesto di stizza, se le asciugò.<br />
— Ma non preoccuparti, me ne<br />
vado. Me ne vado subito.<br />
S<br />
imone fu preso dal panico. Solo<br />
adesso si rendeva conto delle<br />
conseguenze di quella che aveva<br />
considerato con leggerezza una piccola,<br />
innocente avventura.<br />
— Ho sbagliato, amore, lo sai che<br />
non posso vivere senza di te! Ascoltami!<br />
Cosa vuoi che faccia per farmi<br />
perdonare?<br />
— Niente. Voglio solo che tu spa-
CUORI CONTROVENTO<br />
28<br />
risca dalla mia vita per sempre!<br />
Marika si era rivestita e li aveva<br />
raggiunti, anche se si teneva a distanza.<br />
— Mi dispiace Adele, — le disse,<br />
— ma devi credergli, lui me lo ha<br />
detto subito che amava solo te.<br />
Simone annuì, ma Adele lo ignorò.<br />
— Vattene, — intimò alla ragazza.<br />
— Questa è una cosa che non<br />
ti riguarda.<br />
Marika non se lo fece ripetere due<br />
volte. Prese le sue cose e si affrettò<br />
a uscire.<br />
Adele passò davanti a Simone,<br />
continuando a ignorarlo, e corse in<br />
camera, dove cominciò a tirar fuori<br />
tutti i suoi vestiti dall’armadio, ammucchiandoli<br />
sul letto.<br />
Simone cercò di bloccarla, di<br />
stringerla a sé, ma lei lo strattonò<br />
e si liberò.<br />
— Lasciami, non toccarmi. — Lei<br />
lo fissò rabbiosa, ferita. — Te la<br />
spassavi con una ragazzina mentre<br />
io avevo appena perso mio padre.<br />
Sei un verme.<br />
Simone non cercò più di abbracciarla,<br />
ma le parlò a voce bassa, tenendo<br />
gli occhi a terra.<br />
— Perdonami, hai ragione. Sono<br />
stato stupido e superficiale. Ma tu<br />
non puoi buttare via tre anni vissuti<br />
insieme per una cosa che non conta<br />
niente…<br />
— Forse per te, – lo interruppe lei<br />
gelida. — Per me conta moltissimo.<br />
— Ti prego, Adele, non puoi distruggere<br />
tutto. Lascia sbollire la<br />
rabbia e vedrai che…<br />
Di nuovo lei lo interruppe:<br />
— Non è colpa mia, Simone. Sei<br />
stato tu. Hai distrutto il nostro amore,<br />
il mio lavoro, la mia vita qui. Senza<br />
fiducia non può esserci più niente.<br />
— Che stai dicendo? — Simone<br />
era attonito. Non solo stava perdendo<br />
la donna che amava, ma anche la<br />
sua collaboratrice più preziosa. —<br />
Non vorrai davvero lasciare il lavoro<br />
per questo?<br />
Adele annuì.<br />
— Non potrei venire in ufficio e<br />
guardarti in faccia.<br />
— Ti rendi conto che stai buttando<br />
alle ortiche la tua carriera? —<br />
Sapeva che era una minaccia inutile,<br />
ma aveva bisogno di lei e doveva<br />
trattenerla. In qualsiasi modo.<br />
— Non vedo come questo possa<br />
influenzare la mia carriera, però sono<br />
disposta a correre il rischio.<br />
— Ma i miei clienti hanno bisogno<br />
di te! — esclamò lui.<br />
Adele lo fissò, poi replicò con aria<br />
di sfida:<br />
— Sinceramente me ne infischio.<br />
antico stabilimento termale sorgeva<br />
a poca distanza da ciò che<br />
L’<br />
restava del piccolo borgo settecentesco,<br />
trasformato in azienda agricola<br />
dedita alla produzione biologica e<br />
alla vendita al dettaglio. Marco, alla<br />
guida della sua auto sportiva, percorse<br />
con cautela la strada sterrata<br />
IL ROMANZO DI INTIMITÀ<br />
che conduceva al bosco nel quale<br />
era immerso il grande edificio che<br />
avrebbe di nuovo ospitato l’albergo<br />
termale costruito sulle antiche terme,<br />
che risalivano probabilmente al<br />
VII secolo a.C.<br />
Per poter realizzare il progetto del<br />
loro resort di lusso avevano dovuto<br />
garantire di non alterare la struttura<br />
e il territorio circostante, che<br />
conservava tracce degli insediamenti<br />
umani a partire dall’età del bronzo,<br />
passando poi per gli Etruschi e i<br />
Romani. Nell’area erano state infatti<br />
rinvenute tombe etrusche, statue,<br />
monete e utensili etruschi e romani,<br />
mentre a poca distanza dal borgo,<br />
era ancora possibile vedere un<br />
tratto dell’ acquedotto di Traiano. Al<br />
di là dei vincoli paesaggistici, sarebbe<br />
stato un delitto cancellare tutto<br />
questo con una colata di cemento,<br />
pensò Marco, mentre la vettura<br />
sbucava nella radura dove sorgeva<br />
il piccolo prefabbricato che fungeva<br />
da ufficio e da quartier generale<br />
per le operazioni di ristrutturazione.<br />
I loro clienti avrebbero avuto tutti<br />
i comfort più moderni all’interno<br />
dello stabilimento termale, ma<br />
avrebbero dovuto adattarsi alla scomodità<br />
della strada e rinunciare al<br />
campo da golf che avrebbe richiesto<br />
l’abbattimento del bosco, protetto<br />
dal vincolo del Parco Naturale Regionale.<br />
E comunque, al contrario di<br />
Giselle, Marco si sarebbe opposto<br />
in ogni caso. Pur non dimenticando<br />
29<br />
di essere un imprenditore, amava la<br />
natura e inoltre riteneva che mantenere<br />
il paesaggio inalterato avrebbe<br />
rappresentato un punto a favore del<br />
resort. A questo proposito, si disse<br />
mentre scendeva dall’auto e si avviava<br />
verso il prefabbricato, il terreno<br />
su cui sorgeva il circolo velico<br />
era assolutamente strategico per<br />
tutta l’operazione. Un’esclusiva oasi<br />
paradisiaca a disposizione solo dei<br />
clienti della Spa. Non potevano rinunciarvi.<br />
P<br />
urtroppo, il fastidioso presentimento<br />
che Marco aveva avvertito<br />
fin dall’inizio stava prendendo<br />
corpo.<br />
— Ancora niente? — chiese entrando,<br />
rivolto a Giselle che stava<br />
studiando alcune delle planimetrie<br />
del progetto.<br />
Lei sollevò lo sguardo e scosse<br />
la testa.<br />
— No, — fu la laconica risposta.<br />
— Hai provato a contattarla di<br />
nuovo? — insistette Marco.<br />
Giselle si alzò e lo raggiunse, poi<br />
gli posò la mano curata e abbronzata<br />
sul braccio in una lieve stretta che<br />
voleva essere rassicurante.<br />
— Lasciamole qualche giorno,<br />
Marco. Non essere impaziente. —<br />
Piegò la testa e lo osservò con attenzione,<br />
— Perché sei così nervoso?<br />
Lui si sottrasse al tocco della sua<br />
mano, ignorò la smorfia di disappunto<br />
che si dipinse sul volto levi-
Il segreto di Laura<br />
(continua da pag. 54)<br />
da nei momenti in cui aveva brancolato<br />
nel buio. Laura sapeva di essere<br />
l’elemento negativo della coppia, colei<br />
che aveva impedito l’idillio perfetto<br />
cui lui agognava. Ma era anche<br />
la più concreta, quella che non si faceva<br />
illusioni: l’amore tra un uomo e<br />
una donna non era che una chimera.<br />
L’essere umano era fatto per star solo<br />
e, nella forzatura di un rapporto di<br />
coppia, prima o poi, dimostrava tutta<br />
la sua meschinità… come le era accaduto<br />
col suo primo amore di fanciulla.<br />
Ma ciò che maggiormente l’aveva<br />
fatta patire era stato l’inganno<br />
dei genitori. Coloro che avrebbero<br />
dovuto proteggerla le avevano inflitto<br />
la ferita più dolorosa. No, meglio<br />
tenere il cuore sotto chiave, segregato,<br />
così da non rischiare di dover<br />
soffrire ancora.<br />
— Gli hai dato il tuo numero di<br />
telefono?<br />
La voce di Ivan, dura e tagliente,<br />
ruppe il silenzio nell’abitacolo. Laura<br />
aggrottò la fronte, nello sforzo di<br />
capire a che cosa si riferisse.<br />
— Non fare finta di non capire…<br />
— ironizzò lui, voltandosi a guardarla.<br />
— Si vedeva chiaramente che eri<br />
interessata alle attenzioni di quel cascamorto.<br />
Intuendo che si riferiva all’uomo<br />
d’affari, di cui neanche ricordava il<br />
nome, lei sorrise.<br />
— Ha quindici anni meno di me!<br />
Potrebbe essere mio figlio…<br />
Ivan strinse le labbra.<br />
— Sciocchezze! Dovresti averlo<br />
partorito da ragazzina. E non cercare<br />
di sviare il discorso. Flirtava con<br />
te, e tu ne eri lusingata!<br />
Più che la sua accusa infondata, la<br />
colpì il riferimento a qualcosa che<br />
lui aveva definito una “sciocchezza”:<br />
a “quella” età, lei era diventata veramente<br />
madre.<br />
Di colpo, ebbe voglia di sbattergli<br />
in faccia quella verità penosa, di gridargli<br />
che c’era qualcosa di lei che<br />
non aveva mai neppure sospettato,<br />
qualcosa che le dilaniava l’anima.<br />
Aprì la bocca e Ivan, quasi intuendo<br />
che stava per rivelargli qualcosa<br />
di cruciale importanza, decelerò bruscamente.<br />
L’impatto con l’automobile<br />
dietro fu inevitabile. Il tamponamento<br />
sbalzò dal sedile Laura, che<br />
ancora non si era allacciata la cintura<br />
di sicurezza, e le fece sbattere la<br />
testa contro il parabrezza.<br />
— Ahi! — gemette stordita.<br />
Si toccò la fronte, sentendola umida<br />
e appiccicosa, ma ben prima di<br />
vedere il sangue, suo marito la prese<br />
tra le braccia e accese la luce per<br />
controllare le sue condizioni.<br />
— Dio mio, che cosa ho fatto! —<br />
mormorò con voce tremante.<br />
Laura sorrideva per sdrammatizzare,<br />
ma Ivan era agitatissimo. Gli si annodò<br />
lo stomaco al pensiero che, per<br />
una simile imprudenza, avrebbe potuto<br />
farle molto male.<br />
— È solo un graffio, davvero… —<br />
lo tranquillizzò lei.<br />
In effetti, non sentiva più dolore e<br />
anche la rabbia di poco prima si era<br />
sedata. Come un baleno che squarcia<br />
il cielo, rivide tutte le volte in cui<br />
Ivan aveva fatto qualcosa per proteggerla,<br />
per risparmiarle qualche<br />
sofferenza, per starle accanto nel<br />
momento del bisogno. E lei fredda,<br />
distante, come la regina dei ghiacci.<br />
Rimase tra le sue braccia, a crogiolarsi<br />
in quella sensazione strana<br />
e disarmante: essere avvolte dall’amore<br />
totale e non avere alcuna voglia<br />
di sfuggirgli. Ma quel momento<br />
di beatitudine durò poco, perché il<br />
conducente del veicolo che li aveva<br />
tamponati bussò infuriato al loro finestrino.<br />
— Ma che cosa le è saltato in mente<br />
di frenare così, all’improvviso?<br />
Ivan, percependo l’umore insolitamente<br />
arrendevole di sua moglie,<br />
lo liquidò in fretta con un assegno<br />
piuttosto sostanzioso e col suo biglietto<br />
da visita.<br />
Ripartì, gettando qualche occhiata<br />
a Laura. Per la prima volta, dacché<br />
erano sposati, gli pareva di intravedere<br />
una breccia in quel muro<br />
invalicabile dietro cui si era sempre<br />
trincerata. Aveva la sensazione che<br />
anche una sola parola avrebbe potuto<br />
frantumare quell’atmosfera carica<br />
di aspettativa che ora aleggiava<br />
nell’aria. Per questo tacque. Quando<br />
arrivarono a casa, osò prenderla tra<br />
le braccia per ripeterle ancora una<br />
volta, con i gesti, quanto l’amava. La<br />
cosa più incredibile fu che lei glielo<br />
lasciò fare, dopo tanti anni di camere<br />
separate e porte sprangate.<br />
Era maggio, le giornate si erano<br />
allungate e le temperature si erano<br />
alzate, eppure le pareva di notare solo<br />
ora che la primavera era arrivata.<br />
Forse perché, in maniera prepotente<br />
e imprevedibile, aveva bussato anche<br />
alle porte del suo cuore. Laura si<br />
guardò attorno e, per la prima volta,<br />
il suo studio le parve un po’ troppo<br />
buio. Con un gesto energico, tirò le<br />
tende e lasciò che i raggi del sole irrompessero<br />
per toccare ogni angolo<br />
della stanza. Ecco, adesso andava già<br />
meglio. I dipinti alle pareti avrebbero<br />
probabilmente risentito di tanta<br />
luce, ma, chissà perché, all’improvviso<br />
le interessava poco… Avvertiva<br />
qualcosa, qualcosa nel petto, che la<br />
faceva sentire viva, piena di energia.<br />
Si sforzava di pensare che l’aver fatto<br />
l’amore con Ivan non c’entrasse,<br />
ma era sempre lì che tornava il suo<br />
pensiero. Strano che aver passato<br />
una notte nello stesso letto, che per<br />
dei coniugi avrebbe dovuto rappresentare<br />
la normalità, avesse avuto il<br />
potere di sconvolgerla tanto. Era da<br />
anni che, in un tacito accordo, Ivan<br />
e lei avevano abbandonato l’intimità.<br />
Forse per questo ora si sentiva<br />
tanto… tanto… non le veniva neppure<br />
un termine giusto per descrivere<br />
il suo stato d’animo. “Giovane”, le<br />
suggerì la mente. Le sfuggì un sorriso,<br />
perché era proprio così che si<br />
sentiva: giovane, leggera, fiduciosa.<br />
Era dai tempi in cui aveva conosciuto<br />
l’amore tra le braccia di Luca che<br />
non provava una simile sensazione.<br />
Una vocina disincantata le suggeriva<br />
di non fidarsi, di stare in guardia,<br />
perché abbassare di nuovo le difese<br />
avrebbe voluto dire star male di nuovo.<br />
Ma stavolta non voleva ascoltarla.<br />
Basta col grigiore di una vita solitaria,<br />
basta con i silenzi e il rancore!<br />
Intimità 59
ROMANZO COMPLETO<br />
Aveva deciso di parlare con Ivan,<br />
anche se sapeva che questo avrebbe<br />
comportato un grosso rischio.<br />
Suo marito era l’uomo più tollerante<br />
del mondo, ma Laura sapeva che<br />
non le avrebbe perdonato facilmente<br />
di avergli taciuto qualcosa di così<br />
importante. Nonostante ciò, aveva<br />
deciso di rivelargli tutto, di liberarsi,<br />
una volta per tutte. Era persino<br />
pronta a perderlo, proprio nel momento<br />
in cui osava guardare al futuro<br />
con speranza. Era sempre stata fatalista<br />
e anche stavolta era disposta<br />
ad accettare ciò che la vita aveva in<br />
serbo per lei. Ivan aveva tutto il diritto<br />
di sapere e poi di fare la sua scelta.<br />
Guardando negli occhi Ivan, Laura<br />
comprese due dolorose verità: non<br />
si era sbagliata quando aveva pensato<br />
che lui non le avrebbe perdonato<br />
d’averlo ingannato, e il loro matrimonio<br />
era finito.<br />
Sedette sul divano e si strinse le<br />
mani per fermare quel leggero tremore<br />
che l’aveva presa nel momento<br />
in cui aveva iniziato a raccontargli<br />
la sua storia.<br />
Aveva impiegato anni<br />
per costruirsi quella corazza<br />
e solo adesso scopriva<br />
quanto fosse fragile. Era<br />
bastato lo sguardo raggelato<br />
di suo marito per demolirla.<br />
Ivan continuava a<br />
tacere, le labbra serrate, la<br />
postura rigida. Gli aveva visto<br />
quell’atteggiamento in<br />
rare occasioni, e mai era stato indirizzato<br />
a lei. Nei suoi confronti, Ivan<br />
aveva sempre mostrato una pazienza<br />
sconfinata, le aveva sempre perdonato<br />
tutto. Ma con l’istinto che solo una<br />
moglie poteva avere, Laura sapeva<br />
che stavolta non sarebbe stato così.<br />
All’improvviso, le parve che tutti<br />
gli anni trascorsi assieme fossero<br />
volati. Già tutto apparteneva al<br />
passato…<br />
— Non potrai mai perdonarmi, vero?<br />
— le sfuggì, benché il suo orgoglio<br />
le ingiungesse di tacere e fingere<br />
che non le importasse.<br />
Ivan guardò sua moglie come se la<br />
vedesse per la prima volta. Era quella<br />
la donna che aveva amato disperatamente<br />
e senza speranza per tutti<br />
quegli anni? Scrollò piano il capo.<br />
No, quella era un’estranea. Non<br />
60 Intimità<br />
sapeva neppure chi fosse, in realtà.<br />
Ripensò a quanto aveva desiderato<br />
darle un figlio e avvertì un’acuta fitta<br />
di dolore.<br />
— Non ti è mai importato nulla di<br />
ciò che pensavo di te… — considerò<br />
con voce bassa e dura. — E in fondo,<br />
se ci pensi bene, non t’importa neppure<br />
adesso.<br />
Uscì dalla stanza e chiuse piano la<br />
porta. Laura fissò a lungo il punto<br />
in cui era scomparso, poi, con stupore,<br />
si toccò le guance, scoprendole<br />
bagnate di lacrime. Anni addietro,<br />
aveva giurato che mai nessun uomo<br />
sarebbe riuscito a farla piangere<br />
di nuovo, e mai aveva pensato che<br />
quella potesse essere la peggior condanna<br />
che potesse infliggersi. Ivan,<br />
con la sua generosità, le aveva fatto<br />
l’ennesimo dono: le aveva fatto<br />
scoprire che aveva ancora un cuore.<br />
Mentre aspettava che la manicure<br />
venisse a stenderle lo smalto sulle<br />
unghie, Rosanna sfogliava distrattamente<br />
una rivista di moda. A un<br />
tratto, si girò verso Laura e le disse:<br />
— Penso che la casa dovresti tenerla<br />
tu, l’hai arredata con passione...<br />
Quelle parole accorate<br />
avevano acceso nel suo cuore<br />
un barlume di speranza,<br />
che però subito si spense<br />
Lei non fece commenti.<br />
Come se nella sua vita non fosse<br />
accaduto nulla di così grave da dover<br />
rinunciare alle sue periodiche sedute<br />
di bellezza, Laura stava passando<br />
la mattinata dall’estetista con la sua<br />
amica Rosanna.<br />
In realtà, si stava costringendo a<br />
fare tutto ciò che avrebbe fatto in<br />
condizioni normali, perché non voleva<br />
essere compianta da nessuno.<br />
La notizia che Ivan aveva fatto la<br />
valigia e se n’era andato da casa era<br />
corsa rapida fra le loro amicizie, tanto<br />
da essere ormai di dominio pubblico.<br />
Grazie al compagno di Rosanna,<br />
Laura aveva saputo che suo marito<br />
alloggiava in un residence nel<br />
centro della città, ma ignorava se<br />
fosse solo o in compagnia. Si ripeteva<br />
che, per lei, non aveva importanza,<br />
ma sapeva di mentire a se stessa.<br />
Non poteva negare che, all’inizio,<br />
aveva sperato che Ivan si mostrasse<br />
comprensivo… Ma era chiedere davvero<br />
troppo, ora se ne rendeva conto.<br />
In fondo, non gli aveva solo nascosto<br />
di aver avuto una figlia, ma anche,<br />
e soprattutto, che quella di non<br />
diventare madre non era stata una<br />
sua scelta. Gli aveva permesso, per<br />
anni, di sperare l’impossibile. E lui,<br />
che l’aveva davvero amata, non aveva<br />
mai desistito, convinto che, prima<br />
o poi, la sua devozione sarebbe stata<br />
ricompensata.<br />
— Te l’avevo detto che sono una<br />
donna cattiva, — mormorò tra sé, come<br />
se l’avesse ancora accanto.<br />
Rosanna osservò l’amica. Era sinceramente<br />
preoccupata per lei, perché<br />
non l’aveva mai vista così depressa.<br />
Non aveva idea del motivo che aveva<br />
portato Ivan a quella rottura, Laura<br />
era sempre stata molto riservata sulle<br />
loro questioni private, non ne aveva<br />
mai parlato, ma immaginava che, infine,<br />
quel pover’uomo si fosse stancato<br />
di elemosinare il suo affetto.<br />
Non lo poteva biasimare.<br />
Ivan non faceva mistero<br />
di amarla, ma Laura, con<br />
lui, era sempre stata molto<br />
fredda. Tuttavia, di una cosa<br />
Rosanna era convinta, e cioè<br />
che l’amica amasse il marito<br />
con altrettanta intensità.<br />
Perché lo negasse anche a se<br />
stessa era un enigma. “Insomma,<br />
se ami una persona perché<br />
farle credere il contrario?”, si chiese.<br />
— Bah! — sbuffò.<br />
Le due donne pagarono il conto e<br />
uscirono dal salone di bellezza. Avevano<br />
pensato di fare un’incursione<br />
nella loro boutique preferita, immaginando<br />
che un po’ di shopping fosse<br />
la terapia giusta contro la tristezza,<br />
ma ora non ne avevano più voglia.<br />
Così, andarono a sedersi a un tavolino<br />
all’aperto di un bar e ordinarono<br />
un aperitivo.<br />
Mentre Laura ascoltava annoiata<br />
le chiacchiere dell’amica, lo sguardo<br />
le cadde al di là della strada e il cuore<br />
le si arrestò. Il caso, crudele e beffardo,<br />
aveva voluto che Ivan si trovasse<br />
a passare da lì, proprio in quel<br />
momento, con quella che doveva essere<br />
la sua ultima fiamma. Lunghi
Il segreto di Laura<br />
capelli scuri, alta e formosa al punto<br />
giusto, poteva avere al massimo<br />
quarant’anni.<br />
“Un cliché tristissimo”, si disse<br />
Laura, cercando di riportare l’attenzione<br />
sui discorsi di Rosanna. Un uomo<br />
di quasi sessant’anni, nella sua<br />
posizione economica, non andava<br />
certo a prendersi come amante una<br />
coetanea! Finse che il problema non<br />
la sfiorasse neppure. Ma l’immagine<br />
di suo marito che parlava con quella<br />
donna, sorridendole teneramente, la<br />
perseguitò nei giorni a venire.<br />
A dispetto di ciò che Rosanna<br />
le aveva suggerito, Laura aveva già<br />
stabilito di non tenere la casa per<br />
sé. Con calma, si sarebbe cercata un<br />
appartamento adatto a lei. Ma dopo<br />
aver visto Ivan con quella donna,<br />
decise di abbandonare al più presto<br />
quella che era stata la casa coniugale.<br />
Nel giro di pochi giorni, prese<br />
in affitto un bilocale arredato e<br />
vi si trasferì.<br />
Sua madre l’aveva sollecitata più<br />
volte a raggiungerla nel loro chalet<br />
in montagna, dove ormai lei e il marito<br />
trascorrevano molti mesi l’anno,<br />
e Laura le aveva sempre risposto<br />
con un brusco “no”, ma adesso ebbe<br />
un ripensamento. L’idea di starsene<br />
da sola in quella casa, arredata<br />
in maniera sommaria e impersonale,<br />
le metteva addosso una profonda<br />
malinconia, così una mattina decise<br />
di partire per la montagna.<br />
“Devo essere impazzita”, si disse<br />
con un sorriso amaro, mentre metteva<br />
in moto la macchina.<br />
Quando arrivò e sua madre venne<br />
ad aprirle la porta, ebbe la tentazione<br />
di fare marcia indietro e scappare<br />
via.<br />
Era ancora bella sua madre, nonostante<br />
le settantasette primavere.<br />
Alta e fiera, con un caschetto argenteo<br />
impeccabile, indossava morbidi<br />
pantaloni e una blusa di seta.<br />
Laura schivò quello che forse voleva<br />
essere un abbraccio di benvenuto<br />
con la scusa di dover scaricare<br />
la valigia dall’auto. Sua madre la<br />
osservò con quel suo cipiglio critico<br />
che l’aveva sempre fatta sentire<br />
inadeguata.<br />
— Più battagliera che mai, mi pare<br />
di capire… — osservò.<br />
Laura finse di non averla sentita<br />
e salutò con un cenno il padre, che<br />
invece dimostrava tutti i suoi ottantacinque<br />
anni. Il fisico, una volta imponente,<br />
si era curvato sotto il peso<br />
degli anni, anche se lo sguardo era<br />
sempre vivace. Non c’erano dubbi,<br />
pensò, anche quella breve vacanza<br />
si sarebbe trasformata in uno scontro<br />
fra caratteri forti. All’improvviso,<br />
il cellulare nella sua tasca squillò.<br />
Quando lesse sul display il nome del<br />
marito, Laura tolse la suoneria e lo<br />
spense. Non aveva alcuna voglia di<br />
parlare con lui di questioni inerenti<br />
alla loro separazione. Si sarebbe fermata<br />
in montagna per una settimana<br />
al massimo, il tempo necessario<br />
per rilassarsi, poi sarebbe tornata in<br />
città, alla vita di sempre. E solo allora<br />
avrebbe accettato un confronto<br />
con Ivan.<br />
Le lunghe camminate mattutine<br />
nel bosco l’aiutarono a rigenerarsi<br />
e a staccare la mente da ciò che l’assillava.<br />
E quando, infine, si vide costretta<br />
a rivelare a sua madre il motivo<br />
per cui Ivan e lei si stavano separando,<br />
tutto si sarebbe aspettata,<br />
fuorché la sua reazione.<br />
Dopo oltre quarant’anni, in cui<br />
aveva sempre e comunque sostenuto<br />
la propria posizione e giustificato<br />
il gesto che aveva compiuto,<br />
Luisa ammise di avere sbagliato e,<br />
per la prima volta, mostrò le proprie<br />
debolezze. Laura, che desiderava<br />
da sempre poterle rinfacciare tutta<br />
l’infelicità a cui l’aveva condannata,<br />
si ritrovò di colpo disarmata.<br />
Non aveva più alcun senso, ormai,<br />
accusare, puntare il dito… Di fatto,<br />
niente e nessuno le avrebbe restituito<br />
la serenità che le era stata negata.<br />
Osservò gli occhi di sua madre<br />
farsi lucidi, il suo volto trasformarsi<br />
nel dolore. Le parve persino più<br />
vecchia di quanto realmente fosse.<br />
Se avesse potuto seguire il proprio<br />
istinto, Laura le avrebbe certamente<br />
teso una mano e avrebbe stretto<br />
la sua per farle capire che, in fondo,<br />
non l’odiava. Ma qualcosa la tratteneva,<br />
era come se una voce, dentro<br />
di lei, le sussurrasse che non poteva<br />
finire tutto così, con qualche lacrima<br />
e qualche parola di scuse. Una<br />
vita spesa a struggersi per una figlia<br />
rubata valeva molto, molto di più…<br />
Ivan continuava a telefonarle.<br />
Laura non aveva mai voluto rispondergli,<br />
ma una sera comprese<br />
che l’unica maniera per farlo smettere<br />
era accettare di parlargli. Così,<br />
dopo aver fissato a lungo il display<br />
su cui lampeggiava il suo nome, accettò<br />
la chiamata.<br />
— Laura! — esclamò la sua voce<br />
allarmata. — Santo cielo, ma che fine<br />
hai fatto? Sono giorni che ti chiamo,<br />
neppure Rosanna sapeva dove<br />
ti fossi rintanata…<br />
La preoccupazione che trapelava<br />
dal suo tono le procurò un sentimento<br />
struggente, un miscuglio di<br />
malinconia e senso di colpa. Capì in<br />
quel momento di non aver mai fatto<br />
nulla per salvare il loro matrimonio.<br />
— Sono in montagna dai miei, —<br />
rispose, pacata. — Appena mi sentirò<br />
pronta, tornerò e affronteremo<br />
la questione con i nostri legali. Ma<br />
non ora, è troppo presto.<br />
— I legali?! — esplose lui. — Ma<br />
di che stai parlando? Sappi che io<br />
non ho alcuna intenzione di separarmi<br />
e non intendo assecondare<br />
questo tuo atteggiamento assurdo!<br />
Laura, che non aveva mai dubitato<br />
della fine del loro matrimonio, si<br />
sentì confusa.<br />
— Ma, allora, perché cerchi di parlarmi<br />
da giorni? E quella donna con<br />
cui ti ho visto in centro, un paio di<br />
settimane fa, chi era?<br />
Ivan rimase in silenzio per un lungo<br />
momento.<br />
— Davvero ci hai visto? — sospirò.<br />
— Non era così che doveva<br />
andare… Avrei voluto essere io a<br />
parlartene…<br />
A quel punto, quel minuscolo barlume<br />
di speranza che le si era acceso<br />
nel cuore si spense bruscamente. Fu<br />
come una doccia fredda, dopo le parole<br />
accorate di poco prima.<br />
Intimità 61
— Ivan, lasciami in pace, — mormorò,<br />
amareggiata. — Per noi, a<br />
questo punto, non resta che la separazione.<br />
Ti chiedo solo di non cercarmi<br />
più. Sarò io a farmi risentire.<br />
Chiuse la telefonata senza dargli<br />
il tempo di una replica, poi spense il<br />
cellulare. Qualcosa nel suo<br />
petto si squarciò, dilaniante,<br />
straziante come la ferita<br />
che a quindici anni le avevano<br />
inferto. E allora capì<br />
che era amore, altrimenti<br />
niente e nessuno avrebbe<br />
avuto il potere di farle rivivere<br />
quel dolore immenso.<br />
Finalmente, alle prime luci dell’alba,<br />
il cielo si rischiarò. Per Laura<br />
non c’era stato riposo, solo tormento<br />
quella notte. Nei rari momenti di<br />
dormiveglia aveva confuso l’immagine<br />
di Emma con quella di suo marito,<br />
due dolori infiniti, due amori<br />
totali. Aveva vissuto per tanti anni<br />
convinta di essere sola al mondo, ma<br />
in realtà solo ora conosceva la vera<br />
solitudine.<br />
Si vestì e, senza nemmeno fare colazione,<br />
si avviò verso il bosco.<br />
Tra le fronde, merli e ghiandaie<br />
lanciavano i loro richiami. Laura vagò<br />
a lungo, sperando, anelando di<br />
perdersi e non ritrovarsi più. Ma l’istinto<br />
di sopravvivenza, che l’aveva<br />
comunque sempre sostenuta nelle<br />
avversità, prevalse e infine uscì da<br />
quel groviglio di vegetazione, sentendosi<br />
diversa e forse più forte. Si<br />
62 Intimità<br />
Il segreto di Laura<br />
ripeteva che le era stato tolto tutto<br />
e nulla avrebbe più potuto ferirla,<br />
ma forse mentiva a se stessa.<br />
Stava avvicinandosi allo chalet,<br />
quando vide il sole baluginare sulla<br />
berlina nera di Ivan, posteggiata<br />
sul viale. Suo marito, accanto alla<br />
macchina, l’aspettava in quella posa<br />
fiera e determinata che lei conosceva<br />
bene. Accanto a lui c’era una<br />
donna che Laura riconobbe immediatamente.<br />
Era la stessa che aveva<br />
visto in sua compagnia quel brutto<br />
giorno. Slanciata, di una bellezza<br />
mediterranea, aveva tuttavia un che<br />
di familiare che le impedì di odiarla.<br />
Poi, a mano a mano che le si avvicinava,<br />
qualcosa scattò nella sua<br />
mente. Era un istinto primordiale,<br />
quello che permette a una madre<br />
di riconoscere il proprio cucciolo.<br />
Laura si arrestò, raggelata.<br />
Come avesse fatto suo marito<br />
a compiere quel miracolo era<br />
un mistero, di sicuro le aveva<br />
portato un dono meraviglioso<br />
La donna prese a venirle incontro,<br />
con un sorriso dolcissimo e occhi<br />
impossibili da dimenticare. Erano<br />
gli occhi di Luca.<br />
Allora, Laura riprese a muoversi,<br />
comandata da una forza inarrestabile.<br />
Quando furono una di fronte<br />
all’altra, la “sconosciuta” le sorrise<br />
e le sue labbra pronunciarono un’unica<br />
parola, la più agognata.<br />
— Mamma…<br />
Laura l’abbracciò e le fu impossibile<br />
impedirsi di piangere. Una<br />
debolezza tanto detestata, ma ora<br />
così liberatoria! In seguito, avrebbe<br />
ricordato quell’abbraccio come<br />
il momento più bello della sua vita.<br />
Sollevò lo sguardo e riconobbe negli<br />
occhi di Ivan lo stesso amore di<br />
sempre, inalterato.<br />
Sulla soglia erano comparsi anche<br />
i suoi genitori che, per una volta,<br />
non la guardavano con biasimo,<br />
sul prossimo numero un nuovo, avvincente romanzo<br />
Le regine del karaoke di Laura Schiavini<br />
ma annuivano commossi. Nel crepuscolo<br />
della loro vita, finalmente<br />
avevano capito quanto fosse stato<br />
grave il loro peso in quella vicenda.<br />
La signora Luisa si asciugò furtivamente<br />
l’angolo degli occhi, poi prese<br />
sottobraccio il marito e con lui rientrò<br />
in casa, lasciando che Laura, suo<br />
marito e sua figlia si godessero quei<br />
preziosi momenti di intimità.<br />
— Come… come ti chiami? — domandò,<br />
esitante, Laura alla donna<br />
che aveva di fronte.<br />
— Anna.<br />
Laura chiuse gli occhi, poi annuì.<br />
— Per me, sei sempre stata Emma.<br />
Anna sorrise.<br />
— Vuol dire che, per te, continuerò<br />
a essere Emma.<br />
Laura riaprì gli occhi, stupita e<br />
grata. Era un sogno? Una fantasia,<br />
frutto dell’estenuante notte insonne<br />
che aveva passato? Ma<br />
quando il suo sguardo si<br />
posò su Ivan capì che l’artefice<br />
di quella magnifica<br />
realtà era lui, suo marito.<br />
All’improvviso, desiderò<br />
rivolgergli parole mai dette,<br />
confessargli ciò che a<br />
sua stessa insaputa aveva<br />
sempre avuto nel cuore.<br />
Gli tese una mano per includerlo<br />
in quell’abbraccio, e Ivan le andò<br />
incontro. Anche lui sorrideva con<br />
uno sguardo che voleva dirle quanto<br />
fosse stato sempre certo che, prima<br />
o poi, quel momento sarebbe arrivato.<br />
La sua incrollabile fede, frutto<br />
di un amore radicato e profondo, gli<br />
aveva dato la forza per arrivare fino<br />
a quel giorno. Le circondò le spalle<br />
con un braccio e le baciò i capelli.<br />
Come avesse fatto a compiere<br />
quel miracolo era un mistero, pensò<br />
Laura, ma di certo le aveva fatto<br />
un dono meraviglioso, un dono con<br />
cui nessun diamante avrebbe retto<br />
il confronto. Sorrise. E in quel momento<br />
si rese conto di essere una<br />
madre e una moglie molto fortunata.<br />
Fine<br />
© Editrice QUADRATUM S.r.l., 2017
VITA VERA<br />
Una donna nuova<br />
La notizia mi ha letteralmente<br />
tramortita.<br />
Sono qui, a questa<br />
festa di compleanno<br />
a casa di Stefania, ma<br />
mi sento altrove. Le<br />
voci degli amici diventano<br />
un brusio fastidioso. Tutto<br />
sembra cristallizzarsi intorno<br />
a me, come in un fermo<br />
immagine.<br />
Lui tornerà!<br />
Inspiro profondamente,<br />
perché sto rischiando un<br />
principio di asfissia. E con il<br />
respiro il mondo si rimette<br />
in movimento, le voci tornano<br />
nitide, le frasi riacquistano<br />
un senso.<br />
— Ma quando? — chiede<br />
Stefania a Francesca, un’altra<br />
nostra amica.<br />
Valerio è il passato, ormai,<br />
l’ho capito solo adesso.<br />
Ma il suo ritorno mi ha dato<br />
la spinta giusta<br />
per ritrovare me stessa<br />
— Fra un mese, — risponde<br />
lei.<br />
— E come mai? — insiste<br />
la padrona di casa.<br />
È la domanda che avrei<br />
voluto porre io, se non fosse<br />
per il fatto che ho giurato<br />
a me stessa di non mostrare<br />
mai più alcun segno di interesse<br />
o di curiosità nei confronti<br />
di Valerio.<br />
— Mah, non lo so... Forse<br />
ha nostalgia di casa.<br />
— Viene con sua moglie?<br />
L’odiata donna che me<br />
l’ha portato via! Il giorno<br />
prima eravamo a un passo<br />
dal matrimonio, il giorno<br />
dopo Valerio aveva capito<br />
di essersi innamorato alla<br />
follia un’altra...<br />
— Non credo. Si stan-<br />
no separando, — accenna<br />
Francesca.<br />
Di nuovo, mi manca il respiro.<br />
Di nuovo, il mondo si<br />
ferma.<br />
Valerio torna da solo. Valerio,<br />
il mio grandissimo, indimenticato<br />
amore!<br />
Il cuore mi batte all’impazzata,<br />
le mie guance<br />
vanno a fuoco. Incrocio lo<br />
sguardo di Mattia e mi sembra<br />
di cogliervi un guizzo di<br />
sarcasmo.<br />
Distolgo subito gli occhi,<br />
sentendomi un po’ seccata<br />
e un po’ umiliata.<br />
Nessuno deve accorgersi<br />
del mio turbamento. Assolutamente<br />
nessuno, e Mattia<br />
meno di chiunque altro.<br />
Ci conosciamo da anni,<br />
Intimità 63
lavora anche nel mio stesso<br />
palazzo e ci incontriamo<br />
praticamente ogni giorno<br />
nel bar sotto l’ufficio. Lui<br />
ha un carattere troppo cinico,<br />
ma mi legge dentro con<br />
facilità.<br />
Non vedo l’ora di correre<br />
a casa, di starmene da sola<br />
a cullare i bellissimi, sconvolgenti<br />
ricordi che ancora<br />
mi legano a Valerio. Gli ultimi<br />
tre anni sono stati una<br />
palude stagnante, paragonati<br />
al mare tumultuoso e<br />
lucente di sole del nostro<br />
amore. Amore finito malissimo,<br />
con un tradimento e<br />
un abbandono, ma che ha<br />
lasciato un segno indelebile<br />
nel mio cuore...<br />
Una donna nuova<br />
Diventare più bella e più magra<br />
di quando eravamo insieme:<br />
ecco il mio obiettivo<br />
In ogni caso, tra un mese<br />
lui sarà di nuovo qui. Solo<br />
e di nuovo disponibile.<br />
Un’ondata di felicità mi<br />
sommerge.<br />
Ma poi un pensiero mi<br />
pietrifica e il panico si sostituisce<br />
alla gioia.<br />
Valerio non può assolutamente<br />
vedermi così!<br />
Appena entro in casa,<br />
getto borsa e chiavi dove<br />
capita e mi fiondo davanti<br />
allo specchio.<br />
L’immagine che mi trovo<br />
davanti mi fa inorridire.<br />
Quanto sono cambiata<br />
in questi tre anni? Sono<br />
ingrassata da far paura, ho<br />
accumulato almeno sette<br />
chili per stress da abbandono.<br />
I capelli sono i miei<br />
naturali, un po’ spenti, senza<br />
più quelle ciocche dorate<br />
che davano luce al viso.<br />
Mi vedo triste. Nel senso<br />
che tutto sembra scivolare<br />
tristemente verso il basso,<br />
gli angoli della bocca,<br />
gli occhi, i capelli dritti come<br />
spaghetti. Dov’è finita<br />
la mia espressione gioiosa?<br />
Riuscirò mai a recuperarla?<br />
A ridere ancora?<br />
“Sei proprio un disastro,<br />
Melissa”, mi dico, scuotendo<br />
la testa.<br />
Se lui torna, io dovrò nascondermi.<br />
Non può trovare<br />
una donna grassoccia e<br />
sciatta al posto della brillante<br />
e solare ragazza taglia<br />
42 di cui si era innamorato.<br />
Mi lascio cadere sul divano<br />
ma, all’improvviso, una<br />
nuova determinazione si fa<br />
strada in me. Non tutto è<br />
perduto. La fenice riuscirà<br />
a risorgere dalle ceneri. La<br />
farfalla si libererà del bozzolo<br />
grigio. Il brutto anatroccolo<br />
si trasformerà in<br />
cigno.<br />
Ho un mese di tempo. Un<br />
mese è fatto di trenta lunghissimi<br />
giorni. Ogni giorno<br />
di ventiquattro lunghissime<br />
ore. E io sono armata<br />
di una ferrea risolutezza.<br />
Quando Valerio arriverà,<br />
sarò persino più bella, più<br />
magra, più affascinante di<br />
come ero prima che il sole<br />
si spegnesse sulla nostra<br />
storia.<br />
La prima cosa da fare è<br />
iscrivermi in palestra. Ci<br />
andrò la sera, dopo il lavoro.<br />
La seconda è decidere<br />
di svegliarmi presto per<br />
fare una camminata veloce<br />
nel parco vicino a casa. E la<br />
terza è sgombrare il frigorifero<br />
da tutte quelle schifezze<br />
libidinose per single<br />
depressi e riempirlo di cibi<br />
sani e dietetici.<br />
Se sarò brava, perderò almeno<br />
cinque di quegli orribili<br />
sette chili che mi pesano<br />
sul giro vita e sui fianchi.<br />
Dopodiché penserò ai capelli,<br />
colore e taglio, e anche<br />
ai vestiti perché quelli<br />
che ho mi staranno larghi.<br />
Non vedo l’ora di poter<br />
buttare via quei pantaloni<br />
con la cintura elastica e<br />
quelle gonne dritte che coprono<br />
il ginocchio e non mi<br />
snelliscono affatto.<br />
Primo giorno, sveglia<br />
puntata alle sei e mezzo.<br />
Mi alzo tutta allegra e indosso<br />
una vecchia tuta da<br />
ginnastica che mi tira da<br />
ogni parte.<br />
A fine mese, giuro a me<br />
stessa, anche questa tuta mi<br />
starà larga.<br />
È il primo giorno e non<br />
posso esagerare. Faccio un<br />
paio di giri del parco a passo<br />
veloce, ma dopo il primo<br />
ho già il fiatone. Eppure,<br />
una volta ne facevo almeno<br />
cinque di corsa. Basta,<br />
ci riproverò domani.<br />
Ho una fame tremenda.<br />
Sono le sette e mezzo<br />
e farei in tempo a mangiare<br />
una buona brioche alla<br />
crema e a bere un bel cappuccino<br />
schiumoso prima<br />
di tornare a casa per una<br />
doccia veloce... No, devo<br />
cominciare a resistere a<br />
questi raptus famelici, non<br />
posso continuare a mangiare<br />
ogni volta che ne ho<br />
voglia.<br />
A casa mi vesto ed esco<br />
per andare al lavoro. È ancora<br />
presto, così, quando<br />
passo davanti al bar sotto<br />
l’ufficio, dove di solito faccio<br />
colazione, proprio non<br />
resisto. Sono risucchiata<br />
dentro da un vortice di profumi<br />
deliziosi.<br />
Mi siedo al solito tavolino<br />
e, dopo qualche minuto,<br />
entra Mattia, mi vede, mi fa<br />
un sorriso e mi raggiunge.<br />
— Ciao Mel, come mai in<br />
anticipo?<br />
— Sono andata al parco,<br />
avevo voglia di fare una<br />
passeggiata, — dico in fretta,<br />
e poi faccio un cenno a<br />
Claudia, la barista.<br />
— Puoi portarmi un...<br />
vediamo... una spremuta<br />
di pompelmo senza zucchero?<br />
Una roba che mi fa<br />
arricciare il naso al solo<br />
pensiero.<br />
Lei mi guarda perplessa.<br />
Anche Mattia è sorpreso.<br />
— E poi? Solito cornetto<br />
al cioccolato? — aggiunge<br />
Claudia.<br />
Serro i denti.<br />
— No, niente, grazie.<br />
Claudia si eclissa senza<br />
un commento, anche se la<br />
sua espressione è piuttosto<br />
eloquente.<br />
Mattia, invece, mi guarda<br />
in modo strano e dice:<br />
— Comincia forse una<br />
nuova era?<br />
— In che senso?<br />
— Niente cappuccino.<br />
Niente cornetto alla crema.<br />
Persino niente zucchero.<br />
Ma sei tu o la tua gemella<br />
anoressica?<br />
Mi scappa da ridere,<br />
anche se non vorrei.<br />
— Ma dai, mi sono solo<br />
messa a dieta.<br />
Di nuovo, vedo un guizzo<br />
strano nello sguardo di<br />
Mattia.<br />
— Provo a indovinare:<br />
c’entra qualcosa il caro,<br />
vecchio Valerio?<br />
— Scusa, Valerio chi? —<br />
replico, ostentando indifferenza.<br />
Adesso è lui a ridere.<br />
— Lo stesso che ti ha ridotto<br />
in briciole il cuore.<br />
Vuoi lasciarglielo fare di<br />
nuovo?<br />
— Scusa ancora, ma direi<br />
che non sono affari tuoi...<br />
Claudia mi porta al tavolino<br />
la mia spremuta amara<br />
di pompelmo.<br />
— Qualcuno deve pur<br />
aprirti gli occhi...<br />
— I miei occhi sono ben<br />
aperti.<br />
— E proteggerti da te<br />
stessa, — insiste Mattia.<br />
Adesso mi arrabbio davvero.<br />
Non permetto a nes-<br />
64 Intimità
suno di spegnere il mio bel<br />
sogno d’amore. Bevo il succo<br />
di pompelmo, che mi raschia<br />
la gola come se fosse<br />
carta vetrata, e poi mi alzo.<br />
— Sai cosa ti dico, Mattia?<br />
Sì, la nuova era è cominciata.<br />
E mi allontano con il naso<br />
all’insù, senza riuscire<br />
a non pensare che questa<br />
uscita di scena sarebbe<br />
molto più teatrale se avessi<br />
ancora la mia vecchia taglia<br />
42.<br />
Arrivo in ufficio ancora<br />
furiosa, e intanto penso<br />
che dovrò abituarmi gradualmente<br />
alla carenza di<br />
zuccheri. Non posso passare<br />
da un cornetto gonfio di<br />
crema al nulla assoluto in<br />
modo così repentino. Mentre<br />
attraverso l’atrio a passo<br />
di marcia, lancio un’occhiata<br />
feroce al distributore<br />
di merendine. Devo resistere!<br />
Devo resistere!<br />
— Melissa, che ti succede?<br />
— mi chiede la mia collega<br />
Elena.<br />
Posso dirle che sbranerei<br />
a morsi anche la gamba di<br />
un tavolo?<br />
— Ma niente... A parte<br />
il fatto che sono quasi digiuna,<br />
ho ancora in bocca<br />
l’ignobile sapore di un succo<br />
di pompelmo senza zucchero<br />
e ho scoperto che mi<br />
viene il fiatone dopo mezzo<br />
giro di parco a passo sostenuto.<br />
Lei ridacchia.<br />
— È solo il primo giorno.<br />
Vedrai, fra una settimana<br />
sarai più resistente e già<br />
più magra.<br />
Non riesco a crederci!<br />
Elena aveva proprio ragione...<br />
È passata una settimana<br />
e la tuta non tira<br />
più, i giri intorno al parco<br />
sono diventati tre, il pompelmo<br />
comincia a piacermi<br />
e in palestra mi diverto<br />
un mondo. La bilancia segna<br />
che ho perso un chilo<br />
e mezzo. Potrei quasi rilassarmi<br />
e fare una microscopica<br />
trasgressione.<br />
— Un cappuccino e un<br />
piccolissimo cornetto farcito,<br />
— dico a Claudia.<br />
Lei si gira di scatto e mi<br />
fulmina con lo sguardo.<br />
— Stai già mollando?<br />
— Ho perso un chilo e<br />
mezzo, devo pur festeggiare.<br />
— All’inizio sono solo<br />
liquidi, se cedi ti ritrovi<br />
com’eri una settimana fa.<br />
Questo poi no! Giro le<br />
spalle al banco dei dolci e<br />
incontro lo sguardo canzonatorio<br />
di Mattia.<br />
— Ho sentito bene? Hai<br />
detto cornetto farcito?<br />
— Ho detto piccolissimo<br />
cornetto farcito.<br />
Lui se la ride e si siede di<br />
fronte a me.<br />
— È proprio un grande<br />
amore. Una settimana di<br />
pompelmo amaro non può<br />
significare altro, — commenta.<br />
— Adesso non ricominciare.<br />
Ero solo stufa di non<br />
riconoscermi allo specchio.<br />
— E io ero un bambino<br />
molto piccolo quando ho<br />
smesso di credere alle donne<br />
che negano l’evidenza.<br />
In ogni caso, meriti tutta la<br />
mia ammirazione. Confesso<br />
che un po’ lo invidio... —<br />
aggiunge poi.<br />
— Invidi chi?<br />
— Valerio, mi piacerebbe<br />
che una ragazza facesse<br />
questo per me.<br />
A un tratto, il suo sguardo<br />
non è più cinico e divertito,<br />
ma di una dolcezza<br />
struggente. Lo osservo confusa,<br />
poi sbatto le ciglia e<br />
reagisco con una delle mie<br />
battute.<br />
— Rinunciare a un cornetto<br />
farcito?<br />
— Diciamo che il cornetto<br />
farcito ha una valenza<br />
simbolica.<br />
I suoi occhi non lasciano<br />
i miei, è come se li tenessero<br />
prigionieri.<br />
— Caspita è tardi, devo<br />
correre in ufficio, — replico<br />
imbarazzata. Poi scatto<br />
in piedi e guadagno precipitosamente<br />
l’uscita.<br />
Però, bello scatto, mi<br />
compiaccio. Appena pochi<br />
giorni fa mi sarei mossa<br />
con la velocità di un palombaro.<br />
DA CUORE A CUORE<br />
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Fidenza Centro (PR)<br />
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la mia età, sono affettuosa, allegra,<br />
credente praticante, economicamente<br />
indipendente, seria e onesta, desidero<br />
crearmi una famiglia fondata<br />
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abbia i miei stessi principi e requisiti<br />
e gradirei che abitasse vicino alla<br />
mia città, per conoscerlo. Per favore,<br />
assolutamente no se nullafacenti,<br />
perditempo e scostanti.<br />
Scrivetemi a: Carta d’Identità n. AO<br />
5273917 – Fermo Posta Centrale Avellino<br />
SE CREDI NEI VALORI VERI...<br />
◆ Salvatore, 40 anni, da Campobasso<br />
Sono un affermato commerciante,<br />
alto 1,71, carino, amante della famiglia,<br />
perbene e passionale. Desidero<br />
conoscere una gentildonna,<br />
preferibilmente del Molise o dell’Abruzzo,<br />
bella, indipendente, intelligente<br />
e attenta ai veri valori, passionale,<br />
max 42enne. È gradita foto.<br />
Scrivetemi a: Patente<br />
n. U1K540529B – Fermo Posta<br />
Centrale – Campobasso 86100<br />
Indirizzate le vostre lettere, specificando nome proprio, età e luogo di provenienza a: “Da cuore a cuore”, INTIMITÀ,<br />
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Intimità 65
Seconda settimana: sono<br />
a meno tre chili. Sono<br />
davvero orgogliosa di me<br />
stessa. E qui non si tratta<br />
solo di liquidi, comincia<br />
a cedere l’abominevole<br />
grasso superfluo. Certo,<br />
non è stata una passeggiata...<br />
Ho delle terribili crisi<br />
di astinenza. Una anche<br />
stasera, infatti sto girando<br />
come una matta per casa<br />
in cerca di cibi più golosi<br />
di questi cracker che sembrano<br />
mangime per uccelli.<br />
Sto cercando qualche cioccolatino<br />
stantio dimenticato<br />
nella credenza, quando<br />
squilla il telefono.<br />
— Pronto! — ringhio, affamatissima.<br />
— Ehi, che ferocia! —<br />
esclama Mattia. — Scommetto<br />
che sei lì da sola a<br />
pensare quanto sarebbe<br />
buona una pizza fumante.<br />
L’immagine è così vivida<br />
che quasi mi viene da<br />
piangere.<br />
— Non posso mangiare<br />
una pizza fumante, — mi<br />
lamento.<br />
— Ma metà, sì. Sono sotto<br />
casa tua, aprimi e ci dividiamo<br />
questa pizza.<br />
Vorrei dirgli di no, vorrei<br />
essere forte e incorruttibile,<br />
ma sto già correndo verso<br />
la porta.<br />
— Mezza pizza non ti ucciderà,<br />
— dice lui tutto allegro,<br />
dirigendosi verso la<br />
cucina. — Devi fare una<br />
pausa, Mel. Questa dieta ti<br />
sta rendendo isterica.<br />
— Isterica? — ripeto io,<br />
mentre tiro fuori bicchieri,<br />
posate e una bottiglia di<br />
birra nascosta dietro una<br />
selva di spremute di pompelmo.<br />
— Isterica e di cattivo<br />
umore. Le diete fanno questo<br />
effetto.<br />
Una donna nuova<br />
— D’accordo, mezza pizza<br />
non mi ucciderà.<br />
Avevo bisogno di una<br />
boccata di ossigeno. O per<br />
meglio dire, di meravigliosi,<br />
succulenti, voluttuosi bocconi<br />
di pizza. Quando finisco<br />
di divorarla, mi faccio<br />
una bella risata di soddisfazione.<br />
— Vedi? — dice Mattia<br />
scrutandomi. — Hai già recuperato<br />
il sorriso.<br />
Io penso che con questo<br />
stesso sorriso sarò pronta<br />
ad affrontare il resto del<br />
mese a dieta.<br />
Terza settimana. Ho<br />
comprato una tuta nuova,<br />
la vecchia mi stava larga.<br />
Capito? Larga! Ne ho<br />
presa una stupenda, di un<br />
bel rosso rubino, che mi sta<br />
d’incanto. Quasi quasi vado<br />
in ufficio così. Non riesco<br />
a staccare gli occhi dalla<br />
mia silhouette che merita<br />
di essere ammirata da un<br />
pubblico più vasto di quello<br />
presente al parco alle<br />
sette. Comunque ho anche<br />
acquistato un vestitino azzurro<br />
che mi scivola addosso<br />
senza incontrare l’ostacolo<br />
di curve troppo pronunciate.<br />
Così lo indosso e<br />
vado al lavoro. Ma prima<br />
mi fermo al bar a sorbirmi<br />
il mio delizioso succo di<br />
pompelmo.<br />
— Guarda guarda! — dice<br />
Mattia, seduto sullo sgabello<br />
al bancone. — Non<br />
credo ai miei occhi. Mel<br />
vestita da donna. Anzi, da<br />
donna sexy.<br />
Già, sono anni che indosso<br />
pantaloni cargo e<br />
magliette oversize. Ma ho<br />
perso qualche chilo e ricomincio<br />
a osare.<br />
Invece di arrabbiarmi, gli<br />
faccio cenno con la mano<br />
di raggiungermi.<br />
Lui scivola giù dallo sgabello<br />
e si siede al mio tavolo.<br />
— Sei diventata quasi<br />
simpatica, sai? — commenta<br />
divertito.<br />
— Merito della dieta.<br />
— Diciamo che è stata<br />
quella mezza pizza fumante<br />
a sbloccare la situazione.<br />
È vero. E forse anche<br />
quel suo sapermi stare accanto<br />
con rara sensibilità e<br />
tanta ironia.<br />
Ho imparato la lezione:<br />
non cadrò mai più in vecchie<br />
trappole e dolorosi ricatti<br />
Mi posa una mano sul<br />
braccio.<br />
— Promettimi di non<br />
perderlo più questo sorriso.<br />
Qualsiasi cosa accada.<br />
Chiaro che si riferisce a<br />
Valerio...<br />
— Ho imparato la lezione.<br />
Mai più lacrime per un<br />
uomo, — dico con leggerezza.<br />
— Bene.<br />
— Bene.<br />
La sua mano è ancora sul<br />
mio braccio e piccoli brividi<br />
di emozione si irradiano<br />
dalle sue dita e raggiungono<br />
il mio cuore. Mi alzo in<br />
piedi di scatto.<br />
— Devo andare.<br />
— Certo, ti chiamerò<br />
“Mel sempre in fuga”.<br />
Io afferro la borsa e mi<br />
dileguo. Il cuore mi batte<br />
forte e ho una confusione<br />
mentale senza precedenti.<br />
Le sue parole galleggiano<br />
ironiche: Mel sempre in fuga.<br />
È questo che pensa di<br />
me? In fuga da cosa? Forse<br />
dalla realtà, che mi ostino a<br />
non accettare.<br />
Quarta settimana. È il<br />
momento di dedicarmi anche<br />
al look. Vado dall’estetista,<br />
dalla manicure,<br />
dal parrucchiere... La mia<br />
immagine allo specchio<br />
è sempre più radiosa. Sono<br />
felice. Anzi sovreccitata.<br />
La grassa ragazza triste<br />
non c’è più.<br />
Stasera Francesca ha invitato<br />
tutti a casa sua, ci<br />
sarà anche Valerio.<br />
Non vedo l’ora... Lui si<br />
troverà davanti una donna<br />
affascinante e felice.<br />
Valerio? Ma davvero mi<br />
importa di lui? E se fosse<br />
stato solo il pretesto per<br />
darmi una spinta a tornare<br />
me stessa? Ma una me<br />
stessa rinnovata, che non<br />
cadrà più in vecchie trappole<br />
e dolorosi ricatti.<br />
D’impulso, prendo il telefono<br />
e faccio il numero<br />
di Mattia.<br />
— Mel?<br />
Mi piace quando mi chiama<br />
Mel.<br />
— Ciao, cosa fai stasera?<br />
Breve esitazione.<br />
— Quello che fai tu. Vado<br />
al party di benvenuto<br />
per Valerio.<br />
— Io non vado al party.<br />
Il silenzio si prolunga per<br />
un paio di istanti.<br />
— Sono colpito. E cosa<br />
fai? — mi chiede.<br />
— Qualsiasi altra cosa.<br />
— Come ho detto, faccio<br />
quello che fai tu. “Qualsiasi<br />
altra cosa”... va bene anche<br />
per me.<br />
All’improvviso, sento la<br />
felicità esplodermi dentro.<br />
In questo mese ho pensato<br />
intensamente a due cose:<br />
tornare a essere una donna<br />
piacevole e difendermi dalle<br />
verità, anche spiacevoli,<br />
che Mattia mi costringeva<br />
ad affrontare. Così, adesso<br />
mi rendo conto con stupore<br />
di non aver pensato quasi<br />
mai a Valerio...<br />
Valerio è il passato. Un<br />
passato che mi ha dato la<br />
spinta giusta per costruirmi<br />
un futuro diverso.<br />
Mattia verrà a prendermi<br />
tra poco. Sorrido, con trepida<br />
aspettativa. Perché la<br />
meravigliosa nuova era sta<br />
davvero per cominciare...<br />
Melissa G.<br />
66 Intimità
VITA VERA<br />
Come 30 anni fa<br />
La nostra antica amicizia aveva resistito alla lontananza.<br />
Ed era pronta a trasformarsi in un sentimento più profondo<br />
Un giorno Barbara,<br />
la mia migliore<br />
amica,<br />
mi telefonò annunciandomi<br />
di<br />
voler dare una<br />
doppia festa.<br />
— Che cosa significa doppia?<br />
— le chiesi.<br />
— Be’, festeggio i miei cinquant’anni<br />
e, contemporaneamente,<br />
inauguro la casa<br />
nuova, con il giardino e la<br />
piscina. Insomma, due piccioni<br />
con una fava, ti pare?<br />
— Ah… ho capito, — replicai<br />
senza il minimo entusiasmo.<br />
Il mio commento così tiepido<br />
era dovuto a una semplice<br />
ragione: da quando ci<br />
conoscevamo, ogni volta che<br />
Barbara dava una festa chiedeva<br />
il mio aiuto, perché era<br />
una pessima cuoca, mentre<br />
io me la cavavo egregiamente<br />
ai fornelli. I suoi ricevimenti,<br />
quindi, significavano<br />
per me una gran faticaccia.<br />
— E… quante persone intendi<br />
invitare? — indagai timorosa.<br />
— Una trentina, forse anche<br />
un po’ di più, — rispose<br />
tranquilla.<br />
“Oddio… povera me!”,<br />
pensai, aspettandomi la solita<br />
richiesta di aiuto, che infatti<br />
giunse puntuale.<br />
— Mi daresti una manina,<br />
Annalisa?<br />
Ecco, lei usava sempre<br />
graziosi eufemismi: aiutino,<br />
manina… In realtà, io avrei<br />
dovuto darmi da fare come<br />
una matta, spignattando per<br />
giorni interi.<br />
— E… ehm… che cosa<br />
dovrei cucinare? — domandai<br />
in ansia.<br />
— Pensavo ad alcune teglie<br />
delle tue sublimi lasagne,<br />
a una bella varietà delle<br />
tue squisitissime torte salate…<br />
Ah, dimenticavo le tue<br />
polpettine di melanzane che<br />
sono meravigliose. Se poi ti<br />
viene in mente qualche altra<br />
idea, vedi tu.<br />
“Povera me!”, pensai di<br />
nuovo. “Tutto questo per<br />
più di trenta persone?”.<br />
— Quanto al resto, non<br />
preoccuparti, — proseguì<br />
lei. — Penserò io a prosciutto<br />
e melone, bresaola<br />
con rucola e grana, insalata<br />
caprese. Perfetti per un buffet<br />
d’estate, no? E, naturalmente,<br />
ordinerò il gelato e<br />
le torte in pasticceria.<br />
— Grazie per la preziosa<br />
collaborazione! — esclamai<br />
con un’ironia che Barbara<br />
naturalmente non colse.<br />
— Allora, siamo d’accor-<br />
Intimità 67
do. Tanti baci, tesoro, — mi<br />
salutò un attimo dopo.<br />
Dalla rabbia, avrei volentieri<br />
lanciato il cellulare dalla<br />
finestra! Ma, naturalmente,<br />
mi trattenni e mi rassegnai<br />
all’inevitabile.<br />
D’altra parte, come avrei<br />
potuto negare il mio aiuto a<br />
Barbara? Eravamo amiche<br />
da tanti anni e non si contavano<br />
le volte in cui si era<br />
precipitata in mio soccorso.<br />
Io avevo il pessimo vizio<br />
di innamorarmi sempre dei<br />
tipi sbagliati. Insomma, ero<br />
irresistibilmente attratta,<br />
come una mosca dal miele,<br />
dal prototipo del “bello<br />
e dannato”.<br />
Naturalmente, quegli<br />
amori finivano sempre<br />
malissimo. Ed ecco che, in<br />
quei momenti, entrava in<br />
gioco Barbara. Correvo<br />
da lei in lacrime e la mia<br />
dolce e preziosa amica sapeva<br />
sempre trovare le parole<br />
giuste per consolarmi.<br />
Anche se non imparavo la<br />
lezione. Appena mi riprendevo,<br />
infatti, ero pronta a<br />
lanciarmi in una nuova storia<br />
sbagliata…<br />
Certo, allora ero giovane e<br />
ingenua, ma non diedi prova<br />
di molto acume neppure parecchi<br />
anni più tardi, quando<br />
persi letteralmente la testa<br />
per Davide e lo sposai.<br />
Era senz’altro il più bello<br />
e dannato di tutti, aveva<br />
cinque anni meno di me e<br />
lavorava in una raffinatissima<br />
boutique di biancheria<br />
intima, di proprietà della<br />
sorella. Il negozio si trovava<br />
vicino al mio ufficio, perciò<br />
ci passavo davanti due<br />
volte al giorno.<br />
Una mattina notai in vetrina<br />
un pigiama di raso<br />
blu notte con inserti di pizzo.<br />
Costava una fortuna, ma<br />
Come 30 anni fa<br />
Avevo il pessimo vizio di<br />
innamorarmi dei tipi sbagliati,<br />
del genere “belli e dannati”<br />
mancava poco al mio compleanno<br />
e decisi di farmi<br />
quel bellissimo regalo. Anche<br />
se lo avrei indossato<br />
soltanto per me, visto che,<br />
in quel momento, non avevo<br />
un fidanzato.<br />
Uscita dal lavoro, dunque,<br />
entrai nel negozio e fu<br />
così che conobbi Davide.<br />
Il pigiama, nella mia taglia,<br />
era disponibile solo<br />
color corallo, una tonalità<br />
che non amavo particolarmente,<br />
ma lui mi convinse<br />
ad acquistarlo.<br />
— Esalterà la sua bellezza<br />
mediterranea, — mi disse.<br />
— Le starà d’incanto!<br />
Davide era un bravo venditore.<br />
Anche, e soprattutto,<br />
di se stesso.<br />
Mi capitò di tornare in<br />
quel negozio per acquistare<br />
dei regali per qualche amica.<br />
Chiacchierando, Davide<br />
scoprì, così, che mi occupavo<br />
di marketing ed ero single.<br />
Quando passavo di lì, spesso<br />
lo trovavo sulla porta del<br />
negozio. Allora, lui mi sorrideva<br />
e attaccava discorso, invitandomi<br />
poi a entrare. E io,<br />
ammaliata dai suoi bellissimi<br />
occhi chiari, accettavo.<br />
Probabilmente, sulle prime,<br />
il suo intento era solo<br />
quello di indurmi a fare<br />
acquisti e io caddi nella sua<br />
trappola: per non deluderlo,<br />
comperai montagne di biancheria<br />
intima. Costosissima.<br />
Era talmente tanta che non<br />
mi stava più nei cassetti!<br />
Davide, a quel punto,<br />
convinto che fossi ricca,<br />
prese a farmi una corte serrata<br />
e io, che ormai ero innamorata<br />
persa, finii per cadergli<br />
tra le braccia.<br />
Che avessi dei soldi da<br />
parte era vero. E non certo<br />
grazie al mio lavoro, ma<br />
perché, avendo prematuramente<br />
perso entrambi i genitori,<br />
avevo ereditato un<br />
discreto gruzzolo e qualche<br />
immobile.<br />
Non si trattava ovviamente<br />
di una ricchezza immensa,<br />
ma a Davide, semplice<br />
commesso nel negozio della<br />
sorella, sembrava tale. Quindi,<br />
inscenando un folle amore<br />
per me, decise di mettere<br />
le mani sui miei averi con il<br />
matrimonio.<br />
Ma questo lo avrei capito<br />
troppo tardi, quando ormai<br />
ero sua moglie.<br />
Lo rimasi per quasi cinque<br />
anni, soffrendo le pene<br />
dell’inferno, perché ben<br />
presto mi accorsi che Davide<br />
mi tradiva con una leggerezza<br />
sconcertante.<br />
Esasperata, pensai più<br />
volte di lasciarlo. Ma, nonostante<br />
tutto, lo amavo e<br />
bastava che mi dicesse che<br />
ero io l’unica donna davvero<br />
importante della sua vita,<br />
per perdonarlo.<br />
Ma quando fu lui a lasciare<br />
me… be’, quello fu un<br />
brutale colpo basso che davvero<br />
non mi sarei aspettata.<br />
L’avevo vista più di una<br />
volta, passando da lui in<br />
negozio per salutarlo. Davide<br />
me l’aveva anche presentata:<br />
si chiamava Leslie.<br />
Era un’americana sui cinquant’anni<br />
che, da giovane,<br />
doveva essere stata splendida,<br />
e non si poteva dire<br />
che non lo fosse ancora, anche<br />
se la sua bellezza, adesso,<br />
era opera di un sapiente<br />
chirurgo estetico.<br />
Che avesse quattrini a palate<br />
era più che evidente: indossava<br />
solo capi firmati e<br />
gioielli da capogiro.<br />
— Leslie è la mia migliore<br />
cliente, — diceva Davide,<br />
tutto contento. — Viene<br />
quasi ogni giorno e spende<br />
sempre una fortuna.<br />
— Sarà innamorata di te,<br />
— commentavo io, ridendo.<br />
Mai mi sarebbe passato<br />
per la mente che Davide<br />
potesse cedere al fascino<br />
di Leslie, anzi del suo denaro.<br />
Invece, accadde proprio<br />
questo. Dall’oggi al domani,<br />
il mio consorte mi lasciò<br />
per la ricca e matura americana,<br />
che, evidentemente,<br />
gli aveva promesso una vita<br />
da nababbo.<br />
Il nostro non era certo<br />
stato un matrimonio felice,<br />
eppure quell’abbandono<br />
mi fece precipitare nella depressione.<br />
Ero a terra, sempre<br />
giù di morale. E Barbara<br />
anche in quell’occasione<br />
mi fu vicina con l’affetto di<br />
una sorella. Le ci vollero<br />
molti mesi per riportarmi<br />
pazientemente a galla dai<br />
fondali bui nei quali stavo<br />
annegando.<br />
In buona sostanza, dovevo<br />
alla mia amica una nuova<br />
vita serena e un nuovo<br />
equilibrio; da allora, infatti,<br />
ed erano trascorsi quasi<br />
dieci anni, ero riuscita a tenermi<br />
lontano dalle trappole<br />
amorose.<br />
Ero immensamente grata<br />
a Barbara per il mio stato di<br />
single felice. Come potevo,<br />
quindi, rifiutarmi di cucinare<br />
per lei, in occasione della<br />
sua festa? Quello era il<br />
mio modo per sdebitarmi,<br />
visto che la mia amica non<br />
era mai venuta a piangere<br />
sulla mia spalla per amore.<br />
Giovanissima, infatti, aveva<br />
avuto la fortuna di sposare<br />
un uomo adorabile e perfetto<br />
come Geraldo.<br />
Anche in quell’occasione,<br />
quindi, quando arrivò il<br />
momento, mi misi all’opera.<br />
Arrivai alla data fatidica<br />
che ero stravolta. Eravamo<br />
a luglio e faceva molto caldo.<br />
Ricordo che, mescolando,<br />
impastando e infornando,<br />
lanciavo rabbiose invettive<br />
contro Barbara.<br />
68 Intimità
— Ma, insomma, con tutti<br />
i soldi che guadagna Geraldo,<br />
ti potresti anche permettere<br />
un catering, invece<br />
di schiavizzare me! — brontolavo.<br />
Però, conoscevo la risposta<br />
che mi avrebbe dato, se<br />
mi avesse sentito: — Nessuno<br />
sa cucinare come te, Annalisa!<br />
Sei la cuoca migliore<br />
che conosca.<br />
E allora continuavo a<br />
mescolare, impastare e infornare…<br />
Il giorno della festa, nel<br />
tardo pomeriggio, passò a<br />
prendermi Geraldo, con un<br />
furgone della sua ditta, perché<br />
non sarei mai riuscita a<br />
far entrare tutte quelle cibarie<br />
nella mia utilitaria.<br />
E quando raggiungemmo<br />
la loro bella villa… Barbara,<br />
invece di ringraziarmi, si<br />
arrabbiò con me.<br />
— Ma come ti sei conciata?<br />
Arrivi alla mia festa in<br />
jeans e maglietta e senza un<br />
filo di trucco? Non sei mica<br />
Cenerentola...<br />
— Veramente… io… —<br />
mormorai, stanchissima.<br />
— Vieni immediatamente<br />
di sopra, ti sistemo a dovere!<br />
— ordinò perentoria.<br />
M i portò in quello<br />
che, più che il suo bagno,<br />
era un elegante boudoir,<br />
dove mi truccò e mi raccolse<br />
i capelli in un’elaborata<br />
acconciatura. Infine,<br />
spalancò le ante del suo<br />
gigantesco armadio, affinché<br />
scegliessi un abito da<br />
sera. Poiché non mi sapevo<br />
decidere, lo fece lei per<br />
me, optando per un abito di<br />
chiffon color corallo.<br />
— Valorizzerà il tuo fascino<br />
mediterraneo, — disse.<br />
— Ti starà a meraviglia!<br />
Provai un brivido: erano<br />
quasi le identiche parole<br />
con le quali Davide mi aveva<br />
convinto ad acquistare<br />
quel pigiama di seta, un<br />
secolo prima, dando inizio<br />
così alla mia disfatta…<br />
Barbara notò la mia<br />
espressione sgomenta, ricordò<br />
l’episodio, che naturalmente<br />
le avevo raccontato,<br />
e scoppiò a ridere.<br />
— Dai, su! Ti garantisco<br />
che non incontrerai persone<br />
come Davide alla mia festa:<br />
ho invitato tutta gente<br />
per bene!<br />
Così, mi rassegnai a indossare<br />
quella nuvola color corallo,<br />
che peraltro mi stava<br />
davvero benissimo.<br />
La festa ebbe inizio e, subito,<br />
gli ospiti fecero onore<br />
al ricco buffet, complimentandosi<br />
con la padrona di<br />
casa. Ma Barbara non volle<br />
attribuirsi alcun merito e ripeteva<br />
a tutti che quelle delizie<br />
erano opera mia.<br />
A un tratto, mi trovai davanti<br />
a un tipo, con un piatto<br />
stracolmo tra le mani, che<br />
smise di mangiare e prese a<br />
fissarmi.<br />
— Tu sei Lucia, giusto? —<br />
chiese poi.<br />
— Veramente, lei è la mia<br />
amica Annalisa… — intervenne<br />
Barbara, che era accanto<br />
a me.<br />
— E tu sei... Renzo! —<br />
esclamai io con un sorriso.<br />
— Ma no, si chiama Vittorio…<br />
— disse Barbara,<br />
sconcertata. — E lavora con<br />
Geraldo.<br />
Non le badammo: lui si affrettò<br />
a posare il piatto per<br />
stringermi a sé e io mi lasciai<br />
abbracciare. Poi tornammo<br />
a guardarci e di nuovo ad<br />
abbracciarci… stretti stretti,<br />
con grande affetto.<br />
— A quanto pare, vi conoscete,—<br />
osservò Barbara<br />
a quel punto.<br />
— Be’… si può dire che ci<br />
conoscevamo… — le rispose<br />
lui. — Ma quanto tempo<br />
fa? — mi domandò.<br />
Feci un rapido calcolo.<br />
— Devono essere passati<br />
almeno trent’anni.<br />
Lui sorrise divertito.<br />
— Un fatto è indiscutibile,<br />
— replicò. — Non siamo<br />
troppo cambiati se ci<br />
siamo immediatamente riconosciuti.<br />
— Già... Però è anche vero<br />
che la nostra è stata una<br />
splendida amicizia. Di più,<br />
un autentico sodalizio! —<br />
ribattei.<br />
E raccontai a Barbara<br />
che si trattava del mio<br />
vecchio amico incontrato<br />
in crociera di cui le avevo<br />
parlato tante volte.<br />
— Ma allora vi lascio ai<br />
vostri ricordi… — commentò<br />
lei, pronta a raggiungere<br />
altri ospiti.<br />
E di ricordi in comune ne<br />
avevamo davvero tanti, Vittorio<br />
e io.<br />
A quel punto ci sedemmo<br />
vicini e li rispolverammo,<br />
con grande allegria e<br />
anche con un filo di nostalgia<br />
per quel nostro passato<br />
ormai tanto lontano…<br />
Tutto era iniziato l’estate<br />
dei miei diciassette anni<br />
con… un viaggio che sapeva<br />
di punizione. Ogni anno,<br />
d’estate, i miei genitori trascorrevano<br />
le loro vacanze<br />
in crociera; io, invece, andavo<br />
al mare, a casa di mia<br />
nonna, dove godevo di una<br />
libertà assoluta, avevo molti<br />
amici e mi divertivo alla<br />
follia. Ma non quell’anno:<br />
rimandata in greco e matematica,<br />
non meritavo di<br />
divertirmi. I miei, dunque,<br />
decisero che sarei andata in<br />
crociera con loro.<br />
Misi musi lunghi a non<br />
finire. Quella vacanza che<br />
prevedeva visite a musei e<br />
a siti archeologici mi faceva<br />
orrore. Ma non ci fu nulla da<br />
fare: dovetti partire.<br />
Salpammo da Venezia<br />
e i primi giorni mi annoiai<br />
a morte. Fui trascinata per<br />
ore e ore tra antiche rovine<br />
greche di cui non solo non<br />
m’importava nulla, ma che<br />
odiavo perché mi ricordavano<br />
la scuola. Atene, Sparta,<br />
Rodi mi davano la nausea.<br />
Per non parlare della vita a<br />
bordo: una barba totale!<br />
— Smetti di fare quella<br />
faccia da funerale! Dopotutto<br />
sei in vacanza! — mi<br />
rimproveravano i miei.<br />
— Ma se i nostri compagni<br />
di viaggio sono tutti<br />
“matusa”! — protestavo.<br />
L’età media dei turisti<br />
era attorno alla quarantina,<br />
ma a me parevano tutti<br />
vecchietti.<br />
Poi, un giorno, incrociai<br />
un mio coetaneo: Vittorio,<br />
appunto. Nessuno dei due<br />
sapeva spiegarsi come mai<br />
non ci fossimo incontrati<br />
prima, ma da allora tutto<br />
cambiò e quella noiosissima<br />
crociera si trasformò per me<br />
in divertimento puro!<br />
Vittorio mi convinse a<br />
partecipare ai giochi, alle<br />
cacce al tesoro, ai balli in<br />
maschera, che fino a quel<br />
momento avevo snobbato.<br />
E proprio uno di questi ci<br />
vide vincitori assoluti!<br />
— Come ci travestiamo,<br />
stasera? — mi aveva chiesto<br />
Vittorio quel pomeriggio.<br />
— Da pirati, con un fazzoletto<br />
in testa e la benda su<br />
un occhio, — gli avevo proposto.<br />
— O da antichi romani,<br />
avvolti nelle lenzuola che<br />
abbiamo in cabina.<br />
— Banale. Scontato. Si<br />
vestiranno così tutti quanti.<br />
Ho una proposta migliore!<br />
Saremo due selvaggi!<br />
Galvanizzati da quell’idea,<br />
avevamo tirato fuori<br />
tutta la nostra fantasia: scesi<br />
nella stiva, avevamo chiesto<br />
a un marinaio che ci regalasse<br />
due grandi sacchi di<br />
iuta, quelli per le patate, ai<br />
quali avevamo praticato tre<br />
aperture: una per la testa<br />
e le altre per le braccia, ci<br />
eravamo stretti in vita due<br />
pezzi di corda come cintura,<br />
poi, risaliti nella mia cabina,<br />
ci eravamo dipinti a strisce<br />
la faccia con i miei ombretti<br />
colorati e io mi ero cotonata<br />
i capelli, piuttosto lunghi,<br />
in modo che stessero tutti<br />
in piedi. Il tocco finale lo<br />
avevano dato due souvenir,<br />
acquistati dai suoi genitori:<br />
una specie di lancia, brandi-<br />
Intimità 69
Come 30 anni fa<br />
ta da Vittorio, e un orribile,<br />
piccolo coccodrillo di plastica,<br />
che io tenevo in braccio<br />
a mo’ di cucciolo.<br />
Quella sera, quando ci<br />
presentammo così al pubblico,<br />
esplose un applauso fragoroso,<br />
tanto che vincemmo<br />
il primo premio!<br />
E questo sancì definitivamente<br />
la nostra amicizia,<br />
che rimase tale anche<br />
dopo la crociera, visto che<br />
scoprimmo di abitare nella<br />
stessa città.<br />
Quello successivo fu un<br />
periodo allegro e triste insieme…<br />
perché Vittorio e<br />
io eravamo sempre perdutamente<br />
innamorati delle<br />
persone sbagliate.<br />
Purtroppo, tutto questo<br />
ebbe fine un anno e mezzo<br />
dopo, quando il padre di<br />
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Eravamo così intenti a parlare<br />
che non ci accorgemmo che<br />
tutti gli altri se n’erano andati<br />
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Vittorio ebbe una promozione<br />
e fu trasferito in una<br />
città a più di cinquecento<br />
chilometri dalla nostra.<br />
Per un curioso gioco del<br />
destino, la sua partenza coincise<br />
con un altro ballo in maschera.<br />
Era Carnevale, Vittorio<br />
e io eravamo stati invitati<br />
a una festa e dovevamo pensare<br />
a come travestirci.<br />
Ma in quell’occasione fui<br />
io a decidere.<br />
— Tu sarai Renzo Tramaglino<br />
e io Lucia Mondella.<br />
Vittorio indossò un paio di<br />
pantaloni alla zuava, pesanti<br />
scarponi, una camicia con le<br />
maniche a sbuffo, un cappellaccio<br />
a tesa larga e un mantello<br />
di panno. Io fui più precisa<br />
nei dettagli. Nei capelli<br />
raccolti sulla nuca, infilai<br />
gli aghi da calza di mia nonna,<br />
a formare una raggiera.<br />
Scelsi una camicetta di pizzo<br />
bianco, una lunga gonna<br />
dalla quale spuntavano calze<br />
rigorosamente rosse e indossai<br />
scarpe basse. A scuola<br />
avevo letto I promessi sposi<br />
con una certa attenzione…<br />
Quella sera, parcheggiata<br />
l’automobile, percorremmo<br />
un tratto a piedi per raggiungere<br />
il luogo della festa.<br />
Lungo il tragitto ci imbattemmo<br />
in due ragazzi che<br />
esclamarono ridendo:<br />
— Guarda, Renzo e Lucia!<br />
Ci guardammo soddisfatti:<br />
evidentemente, i nostri<br />
costumi erano perfetti.<br />
Peccato che quella serata<br />
fosse l’ultima per noi. Il giorno<br />
dopo, Vittorio sarebbe<br />
partito con la sua famiglia.<br />
Quando mi riaccompagnò<br />
a casa, ci abbracciammo, tristissimi<br />
e con una gran voglia<br />
di piangere.<br />
— Ci rivedremo, te lo prometto!<br />
— mi disse.<br />
— Ci conto! — gli risposi.<br />
Ma avevo un groppo in gola<br />
perché, in realtà, sentivo<br />
che la vita ci stava separando<br />
definitivamente.<br />
Rammentammo tutto<br />
questo e molto altro ancora<br />
quella sera, a casa di Barbara.<br />
E non la finivamo più di<br />
parlare. Vittorio, che era un<br />
ingegnere, mi spiegò di essere<br />
tornato definitivamente<br />
in città da qualche mese<br />
e, quando gli raccontai del<br />
mio disastroso matrimonio,<br />
mi disse che anche lui aveva<br />
un’amara vicenda matrimoniale<br />
alle spalle… Parlavamo,<br />
parlavamo e neppure ci<br />
accorgemmo che, un po’ alla<br />
volta, tutti gli altri invitati se<br />
n’erano andati.<br />
Fu Barbara che ce lo fece<br />
notare quando ci raggiunse<br />
in un angolo del giardino.<br />
— Per me, potete restare<br />
qui anche tutta la notte, —<br />
ci disse ridendo. — Ma sono<br />
passate da un pezzo le due<br />
e io vado a letto. Raggiungo<br />
Geraldo, che sta già dormendo…<br />
— Oddio! Non ci siamo<br />
accorti che era così tardi…<br />
Io sono venuta qui col suo<br />
furgone! — esclamai preoccupata.<br />
— E adesso chi mi<br />
riaccompagna a casa?<br />
— Io, naturalmente, —<br />
disse Vittorio. — È colpa<br />
mia se hai fatto le ore piccole<br />
a furia di ricordi e chiacchiere!<br />
Poco dopo, ci salutammo<br />
davanti al portone di<br />
casa mia.<br />
— Ci rivedremo, te lo<br />
prometto! — mi disse, come<br />
trent’anni prima. E sorridendo<br />
aggiunse: — Anzi,<br />
stavolta te lo assicuro!<br />
— Ci conto! — gli risposi,<br />
ma senza groppo in gola.<br />
Sapevo bene che ci saremmo<br />
rivisti, e molto presto…<br />
— Domani sera ti andrebbe<br />
bene? — mi chiese,<br />
infatti, lui.<br />
— Perfetto…<br />
Nei giorni e nelle settimane<br />
successive il destino<br />
volle dimostrarci che c’è<br />
un tempo per tutte le cose.<br />
Se trent’anni prima era stato<br />
il momento giusto per la<br />
nostra bellissima amicizia,<br />
adesso era invece arrivato<br />
quello dell’amore.<br />
Una storia meravigliosa<br />
e dolcissima, la nostra, che<br />
aveva fondato le basi su un<br />
lontano sodalizio e ora si avviava<br />
sicura verso il futuro…<br />
Ci sposammo un anno più<br />
tardi. Il prete non era un don<br />
Abbondio e nessun don Rodrigo,<br />
con i suoi bravi, intervenne<br />
a contrastare le nozze.<br />
Ormai, non eravamo più<br />
Renzo e Lucia, ma soltanto<br />
Vittorio e Annalisa, un uomo<br />
e una donna perdutamente<br />
e felicemente innamorati…<br />
Annalisa T.<br />
70 Intimità
VITA VERA<br />
Quando c’è l’amore<br />
Lui si chiamava Massimo,<br />
aveva otto anni<br />
più di me ed era il<br />
mio padrone di casa.<br />
Lo conobbi quando<br />
da Napoli mi trasferii<br />
a Roma per frequentare gli<br />
ultimi due anni di università.<br />
Il primo anno avevo<br />
fatto la pendolare con il<br />
treno, riuscendo a seguire<br />
molto poco.<br />
Massimo era bello, intelligente<br />
e molto affascinante.<br />
Fu lui ad attaccare discorso<br />
un giorno in una tavola<br />
calda, vicino alla mia<br />
facoltà. Era solo, si era seduto<br />
allo stesso tavolo dove<br />
stavo mangiando insieme<br />
a una compagna di<br />
corso ed, evidentemente,<br />
...si possono superare le prove<br />
più ardue, ne sono convinta.<br />
Sostenuta dalla sua forza,<br />
ho vinto tante sfide, trovando<br />
finalmente la serenità<br />
aveva ascoltato la nostra<br />
conversazione.<br />
— Scusa se mi intrometto,<br />
ma ho sentito che cerchi<br />
una stanza in affitto, —<br />
disse a un certo punto, sfoderando<br />
il suo smagliante<br />
sorriso.<br />
— Hai sentito bene, ma<br />
non posso pagare cifre<br />
molto alte e, dato che giro<br />
con i mezzi, non posso<br />
nemmeno stare troppo<br />
lontana dall’università. Lo<br />
so, pretendo molto, ma sono<br />
caparbia e, prima o poi,<br />
troverò quello che cerco,<br />
— risposi sincera.<br />
— Ho un appartamento<br />
di tre stanze, più cucina<br />
abitabile e servizi; due<br />
sono già occupate, ma la<br />
terza si è appena liberata,<br />
se vuoi vederla chiamami.<br />
Non è molto grande, ma<br />
costa poco: duecento euro<br />
mensili, più le spese condominiali<br />
che però si dividono<br />
per tre, — spiegò,<br />
porgendomi un biglietto<br />
da visita.<br />
Tre giorni dopo lo chiamai<br />
e fissammo un appuntamento.<br />
Scoprii così che<br />
lui viveva lì, occupando<br />
una stanza, l’altra era di un<br />
ragazzo che veniva a Roma<br />
solo tre giorni a settimana.<br />
La camera libera era piccola,<br />
ma aveva un grazioso<br />
balconcino con delle piantine<br />
e una sedia a dondolo.<br />
Istintivamente, mi andai a<br />
sedere lì. La vista sui tetti<br />
Intimità 71
Quando c’è l’amore<br />
di Roma era incantevole e<br />
mi conquistò all’istante.<br />
— Giovanna studiava<br />
sempre lì, — mi confidò<br />
Massimo. — Diceva che<br />
era il posto migliore dove<br />
concentrarsi...<br />
Avevo notato un certo<br />
rammarico nel tono con<br />
cui me lo aveva detto, tanto<br />
che mi incuriosii.<br />
— E come mai se n’è andata?<br />
Ebbi la sensazione che<br />
a quella domanda lui si irrigidisse,<br />
ma non vi diedi<br />
peso perché Massimo si affrettò<br />
a rispondere che si<br />
era laureata ed era tornata<br />
a casa sua, a Salerno.<br />
Presi in affitto la camera<br />
senza pensarci un attimo.<br />
E, tempo cinque mesi, caddi<br />
nella sua rete...<br />
Massimo era dolce, premuroso,<br />
divertente, l’uomo<br />
che tutte le donne sognano.<br />
Innamorarmi di lui fu<br />
semplice, troppo semplice.<br />
Nonostante vivessimo<br />
insieme, in realtà non lo<br />
conoscevo, o meglio, conoscevo<br />
solo quello che<br />
lui mi voleva mostrare.<br />
Giunsi al traguardo della<br />
laurea triennale.<br />
In occasione della festa<br />
che mi organizzarono<br />
amici e parenti a Napoli,<br />
lo presentai ai miei genitori<br />
e Massimo mi sorprese<br />
perché, durante il pranzo,<br />
annunciò davanti a tutti<br />
che in autunno ci saremmo<br />
sposati. Rimasi spiazzata<br />
perché non me lo aveva<br />
chiesto prima e aveva<br />
dato per scontato la mia<br />
risposta affermativa, ma,<br />
ancora una volta, ero troppo<br />
felice e innamorata per<br />
interpretare quei segnali. I<br />
miei erano rimasti incantati<br />
da Massimo, non facevano<br />
che dirmi quanto fossi<br />
fortunata e così anch’io me<br />
ne convinsi.<br />
Ci sposammo nella mia<br />
città, fu lui a insistere per<br />
fare il ricevimento di nozze<br />
nel Monastero di Santa<br />
Chiara.<br />
— Voglio che i nostri<br />
ospiti ricordino per sempre<br />
questo matrimonio,<br />
sarà un momento magico.<br />
E tu sarai la mia regina!<br />
Aveva ragione perché in<br />
quel chiostro maiolicato il<br />
tempo sembrava essersi<br />
fermato. Ma qualcosa rovinò<br />
quella giornata...<br />
Una ragazza, che aveva<br />
più o meno la mia età,<br />
mi venne incontro proprio<br />
all’entrata della chiesa.<br />
Non la conoscevo, non<br />
sapevo chi fosse.<br />
— Non sposarlo, — mi<br />
disse, — te ne pentirai. È<br />
cattivo…<br />
Ero atterrita. Chi era<br />
quella ragazza? Perché veniva<br />
a dirmi quelle cose su<br />
Massimo proprio il giorno<br />
del nostro matrimonio?<br />
— Scappa, finché sei in<br />
tempo! — insisté, poi si accorse<br />
che lui l’aveva notata<br />
e ci stava raggiungendo e,<br />
senza dirmi altro, si allontanò<br />
veloce.<br />
— Che voleva quella?<br />
— Vidi l’ira nei suoi occhi,<br />
evidentemente la conosceva.<br />
— Niente, — risposi, temendo<br />
di irritarlo ulteriormente,<br />
— farci gli auguri,<br />
— mentii.<br />
Lui non fece altri commenti,<br />
mi prese sottobraccio<br />
e ci incamminammo<br />
verso la chiesa, ma ormai<br />
l’incanto era irrimediabilmente<br />
spezzato e la paura<br />
si era insinuata nel mio<br />
cuore.<br />
Come viaggio di nozze<br />
andammo per una settimana<br />
a Capri, ma già dal primo<br />
giorno qualcosa cambiò<br />
in lui. Era come se il<br />
fatto di avermi sposato gli<br />
concedesse il diritto di disporre<br />
di me come voleva.<br />
Nei mesi seguenti la situazione<br />
non fece che peggiorare:<br />
lui pretendeva di<br />
comandarmi a bacchetta e,<br />
se per caso non lo facevo,<br />
alzava le mani; salvo poi<br />
chiedermi scusa, giurando<br />
e spergiurando che non lo<br />
avrebbe fatto mai più.<br />
Continuavo a ripensare<br />
alla ragazza che si era presentata<br />
in chiesa e, solo dopo<br />
parecchio tempo, venni<br />
a sapere che era Giovanna,<br />
la ragazza che aveva vissuto<br />
con lui prima di me,<br />
quella che se n’era andata<br />
senza preavviso. Era venuta<br />
a sapere da conoscenti<br />
comuni, dei miei cugini di<br />
Salerno, del mio matrimonio<br />
con Massimo. Avrei voluto<br />
parlarle, confrontarmi<br />
con lei, ma non trovai mai<br />
il coraggio di rintracciarla.<br />
Vissi tre anni vicino a<br />
lui, tre anni da incubo.<br />
Massimo era come il dottor<br />
Jekyll e mister Hyde, in<br />
certi momenti era l’uomo<br />
più dolce e premuroso della<br />
terra, in altri un mostro<br />
senza cuore.<br />
Una sera accadde l’irreparabile.<br />
Feci tardi per<br />
una riunione al lavoro e,<br />
quando tornai a casa, lui,<br />
pensando che l’avessi tradito,<br />
mi massacrò di botte<br />
spezzandomi un braccio. E,<br />
come sempre, dopo avermi<br />
chiesto perdono mi portò<br />
in ospedale. Ma quella<br />
volta, quando l’infermiera<br />
chiamò il poliziotto di turno,<br />
dissi la verità e lo denunciai.<br />
Non tornai più nel nostro<br />
appartamento, mi rifugiai<br />
a casa di una collega,<br />
ma Massimo non si dava<br />
per vinto, mi faceva la<br />
posta sotto il portone, mi<br />
telefonava di continuo e,<br />
nonostante non rispondessi<br />
alle sue chiamate, insisteva.<br />
Mi rivolsi a un avvocato<br />
che ottenne subito un<br />
ordine di allontanamento,<br />
a cui seguì la separazione.<br />
Ma io continuavo ad aver<br />
paura, non riuscivo più a<br />
uscire di casa perché temevo<br />
di incontrarlo per la<br />
strada. Quella non era più<br />
vita...<br />
Così, visto che lavoravo<br />
in un grande istituto bancario,<br />
decisi di chiedere<br />
il trasferimento, qualsiasi<br />
posto andava bene per<br />
me, non avrei sollevato<br />
obiezioni. E la meta che mi<br />
proposero fu Bressanone.<br />
Non ero mai stata sulle<br />
Alpi, le uniche montagne<br />
che conoscevo erano<br />
il Gran Sasso e la Majella.<br />
Quando arrivai, rimasi<br />
incantata dalla bellezza<br />
di quei posti. Mi sembrava<br />
persino di aver cambiato<br />
nazione, lì tutto era<br />
più semplice, più ordinato.<br />
Presi casa e mi adattai subito<br />
alla nuova realtà.<br />
Nella nuova filiale erano<br />
tutti molto discreti e io<br />
lo apprezzavo. Avevo bisogno<br />
di calma e tranquillità<br />
per ritrovare il mio equilibrio,<br />
e fu quello che ottenni.<br />
In montagna l’inverno<br />
era lungo e freddo. Io<br />
non sapevo sciare, ma tutta<br />
quella neve mi piaceva,<br />
rendeva il paesaggio qualcosa<br />
di magico.<br />
— Cristina, che cosa fai<br />
domani sera? — mi chiese<br />
un giorno Gustav, un mio<br />
collega.<br />
Lo guardai sorpresa perché<br />
era un tipo poco loquace.<br />
— Nulla di speciale, perché?<br />
— Dopo la nevicata di<br />
sabato hanno aperto le piste<br />
sul Monte Cavallo a Vipiteno,<br />
ti va di venire con<br />
me?<br />
Gli spiegai che io e gli sci<br />
non andavamo d’accordo e<br />
lui rise divertito.<br />
— L’avevo immaginato...<br />
In questi due anni non hai<br />
mai parlato una sola vol-<br />
72 Intimità
ta di sci, anche se dovresti<br />
imparare, è bellissimo e vivendo<br />
qui è un vero peccato<br />
non farlo. Se vuoi, mi<br />
offro come insegnante, —<br />
mi propose sorridendo. Poi<br />
aggiunse: — Quella che ti<br />
volevo proporre, comunque,<br />
è un’avventura sullo<br />
slittino, dieci chilometri di<br />
piste innevate. Di notte è<br />
strepitoso, saliamo alle sette<br />
con l’ovovia e poi scendiamo<br />
insieme. Devi solo<br />
metterti dei pantaloni<br />
impermeabili, una giacca<br />
a vento, guanti e doposci.<br />
Allo slittino penso io.<br />
L’idea mi tentava e alla<br />
fine gli dissi di sì.<br />
Fu una serata stupenda:<br />
ridemmo, scherzammo e<br />
tornammo a casa felici come<br />
due bambini. Da quel<br />
momento, Gustav iniziò<br />
a farmi conoscere la vera<br />
montagna. Mi portò a fare<br />
passeggiate con le ciaspole<br />
sulla neve fresca, mi insegnò<br />
ad andare con gli sci di<br />
fondo lungo i sentieri che<br />
si perdevano nei boschi e,<br />
in estate, raggiungevamo<br />
con belle passeggiate malghe<br />
e alpeggi.<br />
Gustav non mi forzava<br />
mai a fare qualcosa, lasciava<br />
che fossi io a chiedergli<br />
di insegnarmela. Con la<br />
sua dolcezza e le sue attenzioni<br />
riuscì a farmi superare<br />
la paura nei confronti<br />
degli uomini che Massimo<br />
mi aveva purtroppo lasciato<br />
in eredità. Il nostro<br />
era un rapporto platonico,<br />
fatto di stima, affetto e di<br />
grandi affinità.<br />
Ricordo quel primo anno<br />
insieme con tenerezza,<br />
mi aspettavo che lui si facesse<br />
avanti, ma Gustav<br />
era sempre molto rispettoso.<br />
Non si spingeva mai oltre<br />
un casto bacio. Non mi<br />
posi il problema e, quando<br />
ottenni il divorzio e lui mi<br />
chiese di sposarlo, accettai<br />
senza remore.<br />
Con le sue attenzioni<br />
e la sua dolcezza, Gustav riuscì<br />
a liberarmi dalle paure<br />
nei confronti degli uomini<br />
Fu una cerimonia semplice<br />
in Comune, presenti<br />
solo i nostri genitori e i<br />
testimoni. Ma ancora una<br />
volta il destino mi giocò<br />
un brutto scherzo. La prima<br />
notte di nozze Gustav<br />
non riuscì a fare l’amore.<br />
— Io ti desidero con tutto<br />
me stesso, ti amo profondamente,<br />
ma non ce la<br />
faccio...<br />
E purtroppo non si trattava<br />
di una condizione momentanea...<br />
Lui era profondamente<br />
dispiaciuto e<br />
mortificato e io lo amavo<br />
troppo per arrendermi. Lo<br />
convinsi ad andare da un<br />
sessuologo.<br />
Gli esami a cui Gustav<br />
si sottopose sancirono che<br />
a livello clinico non c’erano<br />
problemi. “Ansia da<br />
prestazione” definì il suo<br />
problema il medico e ci<br />
diede una serie di esercizi<br />
per combatterla. Mi ricordo<br />
ancora che durante<br />
una seduta insistette<br />
con noi sull’importanza<br />
dell’“esserci” nel momento<br />
dell’atto e non nel dover<br />
“fare” a tutti i costi, ma<br />
con Gustav era una battaglia<br />
persa. Più lo specialista<br />
ci consigliava di seguire<br />
il nostro istinto, più lui<br />
si bloccava.<br />
Dopo quindici mesi passati<br />
in questo modo eravamo<br />
tutti e due in crisi. Quel<br />
matrimonio in bianco stava<br />
erigendo fra di noi una<br />
barriera invisibile, ma invalicabile.<br />
— Così non ce la faccio<br />
più, ti voglio bene, ma sentirmi<br />
rifiutata è una sofferenza,<br />
— gli dissi un giorno<br />
e, di comune accordo, decidemmo<br />
di prenderci un<br />
periodo di riflessione.<br />
Per la seconda volta, il<br />
mondo mi era crollato addosso...<br />
Affittai una piccola casa<br />
alla periferia di Bressanone<br />
e mi trasferii lì. Ma<br />
dopo poco capii che quella<br />
separazione non era<br />
una soluzione. Stavo male<br />
perché Gustav mi mancava;<br />
mi ritrovavo a pensare<br />
con nostalgia a tutto quello<br />
che avevamo fatto insieme:<br />
alle nostre passeggiate,<br />
alle cene in cui commentavamo<br />
gli avvenimenti della<br />
giornata, al semplice piacere<br />
di guardare un film<br />
in tv sotto le coperte... Mi<br />
mancava la nostra vita in<br />
comune e scoprii che anche<br />
per lui era così.<br />
Decidemmo di riprovare,<br />
questa volta supportati<br />
da un bravo analista. Una<br />
volta alla settimana ci andavamo<br />
insieme e un’altra<br />
ognuno per conto suo.<br />
Dal punto di vista sessuale,<br />
però, la situazione non migliorava.<br />
Mi rendevo conto<br />
che per lui la situazione<br />
stava diventando estremamente<br />
angosciante, non<br />
me lo diceva ma lo si intuiva<br />
dal fatto che la sera<br />
rimandava sempre il momento<br />
di coricarsi, aspettava<br />
che io crollassi addormentata<br />
per raggiungermi<br />
a letto. Allora decisi di affrontarlo.<br />
— Non possiamo continuare<br />
così, — gli dissi, —<br />
prima ci divertivamo, eravamo<br />
felici, adesso la nostra<br />
vita sta diventando<br />
un incubo, hai addirittura<br />
paura a venire a letto con<br />
me...<br />
Gustav abbassò lo sguardo,<br />
umiliato e infelice.<br />
— È perché so quanto<br />
per te sia importante…<br />
— Me ne farò una ragione,<br />
ma non voglio più vederti<br />
così, — replicai decisa.<br />
— Ma tu volevi dei figli…<br />
— obiettò ancora.<br />
— Li possiamo sempre<br />
adottare. Siamo giovani,<br />
possiamo intraprendere<br />
questo cammino.<br />
Vidi il suo viso illuminarsi.<br />
— Sei sicura che per te<br />
andrebbe bene lo stesso?<br />
Annuii. Il sentimento<br />
che ci legava andava ben<br />
oltre il sesso e io non volevo<br />
rinunciare a lui.<br />
Iniziammo le pratiche per<br />
l’adozione, presentammo<br />
la domanda e cominciammo<br />
l’iter con gli psicologi<br />
che dovevano indagare<br />
sulle motivazioni che ci<br />
avevano spinto a prendere<br />
quella decisione. Gustav e<br />
io, pur essendo sotto esame,<br />
non eravamo mai stati<br />
così sereni. Ci sentivamo<br />
un tutt’uno, una roccia<br />
pronta a reggere qualsiasi<br />
urto. Forse proprio perché<br />
non si sentiva più pressato,<br />
Gustav era diventato<br />
più affettuoso, la sera era<br />
lui a chiamarmi a letto, mi<br />
stringeva forte e mi copriva<br />
di baci.<br />
— Sono l’uomo più fortunato<br />
del mondo, — mi<br />
diceva accarezzandomi<br />
dolcemente i capelli, —<br />
lo so che non merito tutto<br />
questo, ma non smetterò<br />
mai di ringraziarti.<br />
Quando finalmente arrivò<br />
l’ordinanza in cui si<br />
affermava che l’indagine<br />
aveva dato esito positivo<br />
e che si poteva dare il via<br />
all’affidamento preadottivo,<br />
andammo fuori a cena<br />
per festeggiare.<br />
Era arrivata l’estate e<br />
Gustav insistette per portarmi<br />
a mangiare in un ri-<br />
Intimità 73
fugio. Io adoravo quel luogo<br />
perché da lassù avevo la<br />
sensazione di poter toccare<br />
le stelle. Lasciata la strada<br />
principale, ci inerpicammo<br />
lungo i tornanti di montagna.<br />
Quando arrivammo<br />
mi strinsi nel golf di lana<br />
cotta. Nonostante la stagione,<br />
la sera faceva fresco.<br />
Davanti a noi si apriva<br />
un panorama magnifico<br />
e, ogni volta che osservavo<br />
quelle cime maestose,<br />
mi emozionavo e pensavo<br />
a come fosse strana e imprevedibile<br />
la vita, a come<br />
avesse portato me, una napoletana,<br />
a vivere lassù fra<br />
le montagne.<br />
Gustav mi abbracciò e<br />
mi baciò delicatamente<br />
Quando c’è l’amore<br />
A poco a poco quel piccolo<br />
tesoro tanto bisognoso<br />
d’affetto entrò nei nostri cuori<br />
facendoli suoi...<br />
sulle labbra, poi mi disse:<br />
— Andiamo dentro, altrimenti<br />
non ci tengono<br />
il tavolo, — e prendendomi<br />
per mano mi condusse<br />
all’interno.<br />
Quella sera era euforico<br />
e ordinò una bottiglia<br />
di ottimo vino bianco per<br />
festeggiare.<br />
— Tanto al ritorno guidi<br />
tu, — scherzò, pensando ai<br />
tornanti della strada.<br />
Mangiammo benissimo e<br />
finimmo in bellezza con un<br />
gelato con i lamponi caldi.<br />
Al ritorno eravamo tutti<br />
e due su di giri, e davvero<br />
guidai io perché Gustav<br />
non era in grado.<br />
Come entrammo in casa,<br />
lui richiuse la porta e<br />
mi strinse a sé. Cominciò<br />
a svestirmi lentamente,<br />
cercando le mie labbra,<br />
baciandomi con passione.<br />
Quella notte facemmo l’amore<br />
in modo totale, appagante.<br />
Non so se fu il<br />
vino o la gioia per quello<br />
che ci stava per accadere,<br />
ma qualcosa era successo<br />
e aveva sbloccato la situazione,<br />
come anni di analisi<br />
e terapie non erano riusciti<br />
a fare.<br />
Seguì un periodo di serenità<br />
e di grande attesa, fin<br />
quando l’assistente sociale<br />
ci chiamò per dirci che<br />
c’era un bambino per noi.<br />
Ci rendemmo subito disponibili,<br />
non desideravamo<br />
altro.<br />
Fulvio aveva sei anni, era<br />
molto spaventato, quasi<br />
quanto noi che temevamo<br />
di non essere all’altezza di<br />
quel compito meraviglioso.<br />
Ma, a poco a poco, riuscimmo<br />
a conquistare la sua fiducia<br />
e quel piccolo tesoro,<br />
tanto bisognoso di affetto,<br />
entrò nei nostri cuori facendoli<br />
suoi.<br />
Finalmente avevo realizzato<br />
i miei sogni: avevo un<br />
marito che mi amava, un figlio<br />
che adoravo e, in futuro,<br />
avremmo potuto avere<br />
altri figli. Che cosa potevo<br />
chiedere di più?<br />
Cristina C.<br />
IL PARERE DELLA PSICOLOGA<br />
LIBERARSI DAL GIOGO<br />
La storia di Cristina non è proprio una favola, ma<br />
per fortuna ha un lieto fine.<br />
Riuscire ad allontanarsi da un uomo violento non è<br />
cosa facile: le cronache purtroppo ce lo confermano<br />
troppo frequentemente. Il giogo che tiene legata<br />
una donna a uomini simili è fatto di paura, ricatti,<br />
umiliazioni e tanto disorientamento. In queste condizioni<br />
emotive ci si sente come un topolino in gabbia,<br />
le vie di scampo non si vedono o sembrano strade<br />
impercorribili. La doppiezza di questi uomini sconcerta<br />
e lascia impotenti: la gentilezza e l’amore assoluto<br />
sbandierato in alcuni momenti, il mostro cinico<br />
e impassibile che emerge in altri. Un aiuto esterno<br />
è spesso fondamentale per trovare la forza di spezzare<br />
il giogo: in ospedale l’infermiera e il poliziotto<br />
mettono Cristina davanti alla realtà e al bisogno<br />
di porre fine all’incubo. Lei trova così il coraggio di<br />
denunciare e di mettersi in salvo.<br />
RISORSE INDIVIDUALI E DI COPPIA<br />
Il destino, tuttavia, mette Cristina di fronte a un’altra<br />
prova: le difficoltà sessuali di Gustav e il timore<br />
di non poter avere figli. Una sfida di particolare<br />
rilevanza emotiva ed esistenziale. Cristina non si<br />
abbatte e riesce a dimostrare di essere una donna<br />
piena di risorse. Si potrebbe dire che là dove c’è<br />
vero amore le sfide si vincono, o comunque si affrontano<br />
raggiungendo mete soddisfacenti. Ma qui<br />
non c’è solo amore, bensì una forza individuale e<br />
di coppia che permette di individuare un’altra via<br />
d’uscita ai problemi. La nostra protagonista non deve<br />
scappare più da un mostro, ma dalle difficoltà di<br />
realizzare i propri progetti. Il rischio è di ridurre il<br />
rapporto a rancori reciproci, silenzi e lontananze.<br />
Molte coppie non reggono e l’amore viene soffocato<br />
dagli ostacoli che sbarrano il sentiero verso<br />
la realizzazione dei propri sogni. Affrontare difficoltà<br />
di questo tipo stanca, le forze vengono meno,<br />
e con esse anche la speranza si affievolisce.<br />
Come in una cascata, tutto precipita: aspirazioni,<br />
complicità, serenità, amore. Cristina e Gustav riescono<br />
invece a evitare questa caduta: come due<br />
scalatori provetti sanno che i sentieri che devono<br />
affrontare non sono né dritti né pianeggianti, ma<br />
percorrerli insieme dà loro la possibilità di scoprire<br />
nuovi paesaggi e percorsi alternativi per arrivare<br />
con successo alla meta.<br />
Monica Oriani - psicologa con formazione psicoanalitica e in psicoterapia breve strategica, svolge attività di counseling<br />
individuale, di coppia e della famiglia. Ha maturato esperienze professionali in settori differenti: da quello ospedaliero<br />
all’attività privata, dal lavoro clinico all’attività di ricerca scientifica. Grazie alle competenze in ambito artistico, arricchisce<br />
la pratica clinica con attività espressivo-creative. È iscritta all’Albo degli psicologi della Lombardia.<br />
74 Intimità
VITA VERA<br />
Mi ero solo illuso<br />
Sono pazzo di Ludovica da sempre. Ma lei non mi ha mai<br />
amato, né mi amerà mai. Devo guardare in faccia la realtà<br />
Oggi ho finito<br />
di lavorare<br />
prima<br />
del solito<br />
e non vedo<br />
l’ora di<br />
arrivare a casa. Guidare a<br />
quest’ora è quasi piacevole,<br />
c’è pochissimo traffico.<br />
E poi è una giornata splendida,<br />
non c’è neanche una<br />
nuvola in cielo, ma non fa<br />
troppo caldo e io, con la<br />
mente, sono già in vacanza.<br />
Non manca molto ormai,<br />
per fortuna! È stato un anno<br />
faticoso e sento davvero<br />
il bisogno di riposare un po’.<br />
Non vedo l’ora di partire<br />
per il mare insieme a Ludovica.<br />
Come da due anni<br />
a questa parte, andremo in<br />
un piccolo paese della Puglia,<br />
dove non c’è praticamente<br />
niente, se non il mare<br />
turchese e il rumore del<br />
vento. Abbiamo di nuovo<br />
preso in affitto la solita casetta<br />
bianca, solitaria. Il nostro<br />
rifugio estivo, ormai.<br />
Non amiamo i posti affollati,<br />
le vie piene di negozi, il<br />
rumore; siamo tipi tranquilli<br />
e, almeno in vacanza, vogliamo<br />
solo rilassarci. Del resto,<br />
già tutto l’anno siamo costretti<br />
a una corsa continua!<br />
Faccio un respiro profondo<br />
e mi sembra persino di<br />
poter sentire il profumo del<br />
mare. In quel luogo bellissimo<br />
e rilassante, Ludovica<br />
e io cerchiamo di tenere<br />
lontani pensieri e preoccupazioni.<br />
Ogni tanto occor-<br />
re staccare la spina, fa bene<br />
alla salute e allo spirito. E<br />
soprattutto, in questo momento,<br />
ho un bisogno assoluto<br />
di non avere paura del<br />
domani, almeno per qualche<br />
settimana.<br />
Ludovica è la donna perfetta:<br />
è bella, intelligente,<br />
curiosa, spiritosa, sensuale.<br />
E io sono pazzo di lei, lo sono<br />
da una vita intera.<br />
Il punto è che lei non mi<br />
ama con la stessa intensità.<br />
È per questo che mi sento<br />
Intimità 75
sempre come sospeso nel<br />
vuoto, come se dovessi cadere<br />
da un momento all’altro.<br />
Un funambolo che sta<br />
per perdere l’equilibrio.<br />
Una sensazione che non<br />
auguro a nessuno.<br />
Non posso dire che sia colpa<br />
di Ludovica, anzi, ho sempre<br />
saputo come stavano le<br />
cose. Purtroppo non sono riuscito<br />
a starle lontano, né a<br />
evitare di innamorarmi follemente<br />
di lei. D’altra parte mi<br />
rendo conto che non si può<br />
obbligare una persona a ricambiare<br />
i nostri sentimenti<br />
nel modo in cui vorremmo.<br />
So di essere un ripiego<br />
per Ludovica. Sono solo<br />
quello che l’ha aiutata a riprendersi<br />
dopo che Carlo le<br />
ha spezzato il cuore, quello<br />
che ha asciugato le sue lacrime,<br />
che ha fatto di tutto<br />
per conquistarla e farla innamorare.<br />
Ma che non ci è<br />
mai davvero riuscito.<br />
Certo, viviamo insieme<br />
da due anni e mezzo, ma sono<br />
consapevole che lei potrebbe<br />
lasciarmi da un momento<br />
all’altro.<br />
Di solito cerco di non pensarci<br />
e di godermi quello che<br />
la vita mi dà, giorno per giorno,<br />
anzi, attimo per attimo.<br />
Del resto, nessuno può davvero<br />
essere certo che sarà felice<br />
per tutta la vita: possono<br />
succedere talmente tante<br />
cose impreviste nell’esistenza<br />
di chiunque, che non<br />
avrebbe davvero senso preoccuparsi<br />
troppo del futuro.<br />
Lo so benissimo, ma in questi<br />
giorni ho mille dubbi che<br />
non riesco ad allontanare.<br />
Cerco di scacciarli concentrandomi<br />
su altro: il lavoro,<br />
le partite a calcetto con gli<br />
amici, i dettagli pratici della<br />
partenza per le vacanze<br />
ormai vicine... Eppure non<br />
Mi ero solo illuso<br />
So di essere stato un ripiego<br />
per lei e che potrebbe lasciarmi<br />
da un momento all’altro<br />
riesco a non togliermi certi<br />
pensieri dalla testa.<br />
È iniziato tutto qualche<br />
sera fa quando, proprio come<br />
oggi, sono arrivato a casa<br />
con un considerevole anticipo.<br />
Volevo proporre a Ludovica<br />
di andare a cena fuori,<br />
e pensavo che ne sarebbe<br />
stata felice, invece sembrava<br />
quasi infastidita dalla<br />
mia presenza. Continuava a<br />
chattare sul cellulare, “con le<br />
amiche” mi ha detto lei, senza<br />
specificare chi fossero. Ma<br />
sembrava tesa, nervosa. Digitava<br />
quasi raggomitolata<br />
su se stessa, come se volesse<br />
proteggere dal mio sguardo<br />
quello che stava scrivendo.<br />
Ho pensato immediatamente<br />
che stesse chattando<br />
con un uomo. Che avesse un<br />
amante. Ma non ho voluto<br />
indagare, non ho cercato di<br />
“sbirciare”, non ho fatto domande,<br />
ho preferito nascondermi<br />
dietro a un sorriso e<br />
andare a fare la doccia. La<br />
verità è che ho avuto paura:<br />
ho temuto che se le avessi<br />
chiesto spiegazioni, se avessi<br />
preteso di sapere il nome<br />
della persona che stava calamitando<br />
la sua attenzione,<br />
lei mi avrebbe rivelato<br />
di avere un altro e di volermi<br />
lasciare. E questo la dice<br />
lunga sul mio rapporto con<br />
Ludovica.<br />
Io la amo con tutto me<br />
stesso e farei qualsiasi cosa<br />
per averla sempre accanto a<br />
me. Non riesco proprio a farmi<br />
una ragione del fatto che<br />
lei non ricambi con la stessa<br />
intensità i miei sentimenti.<br />
Qualche volta mi sono illuso<br />
che mi amasse davvero,<br />
ma sono stati solo attimi<br />
sporadici, momenti di gioia<br />
quasi rubata. La mia realtà<br />
è piena dei suoi sguardi distratti<br />
e dei suoi sorrisi tirati.<br />
Anche piccoli momenti di<br />
dolcezza, certo, più concessioni<br />
che reali segni d’amore.<br />
Credo che mi voglia bene,<br />
che abbia bisogno di me,<br />
che mi sia grata per il mio<br />
amore incondizionato. Forse<br />
crede davvero di amarmi,<br />
non lo so.<br />
Mia madre non fa che ripetermi<br />
che dovrei avere il<br />
coraggio di prendere atto<br />
della situazione, lasciarla e<br />
costruirmi una famiglia con<br />
una ragazza che mi ami e<br />
che sia disposta ad avere un<br />
figlio con me, cosa che Ludovica<br />
non si sente pronta a<br />
fare, nonostante io glielo abbia<br />
chiesto più volte.<br />
La verità è che mia madre<br />
non la sopporta. O meglio:<br />
forse anche lei la adorerebbe,<br />
se non fosse convinta, e<br />
non constatasse con i suoi<br />
occhi, che Ludovica non è<br />
innamorata di me.<br />
— Ti sta solo usando per<br />
dimenticare l’altro, come fai<br />
a non capirlo? — mi ha detto<br />
più di una volta.<br />
È possibile che sia vero,<br />
anzi, lo è sicuramente. E<br />
quindi? Mi sono rassegnato<br />
a essere un ripiego? Ha ragione<br />
mia madre a sostenere<br />
che non ho amor proprio?<br />
È triste da dire, ma è così. E<br />
la cosa mi sta bene. Perché<br />
amo Ludovica e farei qualsiasi<br />
cosa per restare tutta<br />
la vita con lei. So che non<br />
è facile capirmi, so che non<br />
sarà per sempre, so che forse<br />
è già arrivato il momento<br />
in cui sto per perderla, ma a<br />
me va bene così. Punto.<br />
La amo da sempre. È bella.<br />
Ha tre anni meno di me,<br />
ma sembra molto più giovane;<br />
ha ancora quell’aria<br />
ingenua e tenera che aveva<br />
quando l’ho conosciuta,<br />
ai tempi del liceo, e quegli<br />
stessi occhi smarriti. Già allora<br />
era innamorata persa di<br />
Carlo e già allora lui la illudeva<br />
e poi la tradiva. Per un<br />
po’ le cose tra di loro funzionavano,<br />
poi regolarmente<br />
succedeva qualcosa che<br />
spezzava l’idillio. E lei veniva<br />
a piangere sulla mia spalla.<br />
Del resto, io sono uno che<br />
sa ascoltare e Ludovica aveva<br />
bisogno di qualcuno con<br />
cui parlare.<br />
— Perché ti lasci trattare<br />
così? — le chiedevo tutte le<br />
volte in cui veniva a raccontarmi<br />
che Carlo non si era<br />
fatto vedere a un appuntamento<br />
o che era stato particolarmente<br />
sgarbato.<br />
— Tu non puoi capire, perché<br />
non sei innamorato, —<br />
mi rispondeva lei. — Io lo<br />
sono, tutto qui.<br />
In realtà, capivo benissimo,<br />
perché provavo la stessa<br />
cosa nei suoi confronti.<br />
Ma lei sembrava non rendersene<br />
conto o forse non<br />
voleva vedere.<br />
Ho perso il conto di tutte<br />
le volte in cui Ludovica<br />
e Carlo si sono lasciati,<br />
così come ho perso il conto<br />
di tutte le volte in cui lui<br />
l’ha tradita. Ma Ludovica<br />
lo perdonava sempre.<br />
— Si è pentito, — mi diceva,<br />
forse più per convincere<br />
se stessa. — Certe cose<br />
possono capitare. Ma lui<br />
ama solo me, io lo so.<br />
Io fremevo di rabbia. A<br />
volte tacevo, altre mi limitavo<br />
a consolarla, altre ancora<br />
non riuscivo a nascondere<br />
il mio disappunto.<br />
— Lascialo, tu meriti di<br />
meglio, — le dicevo.<br />
A volte mi prometteva<br />
che mi avrebbe ascoltato,<br />
che non lo avrebbe visto<br />
più. Ma alla fine tornava<br />
sempre tra le sue braccia.<br />
— Siamo destinati a stare<br />
insieme, — mi spiegava.<br />
— E in fondo anche Carlo<br />
lo sa, dentro di sé, anche se<br />
poi si comporta così.<br />
76 Intimità
Mi ero solo illuso<br />
Certo è che quando Ludovica<br />
ha scoperto di essere<br />
incinta, lui le ha dato<br />
il benservito.<br />
— Ha detto che non vuole<br />
saperne, — mi ha confessato<br />
Ludovica, tra le lacrime.<br />
— Dice che è troppo<br />
giovane per diventare padre<br />
e che non ce la può fare.<br />
Non ha tutti i torti…<br />
È incredibile cosa si è disposti<br />
ad accettare, quando<br />
si è innamorati.<br />
Io ero talmente furioso<br />
che sono andato da Carlo<br />
e l’ho preso a male parole.<br />
Non lo avevo mai fatto<br />
prima, del resto non avevo<br />
nessun titolo per dirgli<br />
quello che pensavo di lui.<br />
Ma quella volta non potevo<br />
restare a guardare.<br />
Carlo e io ci eravamo visti<br />
poche volte, ma sapeva<br />
bene che ero il più caro<br />
amico di Ludovica. Ed ero<br />
certo che avesse capito da<br />
un pezzo che ero innamorato<br />
di lei.<br />
— Devi assumerti le tue<br />
responsabilità, — gli ho<br />
detto a muso duro, appena<br />
me lo sono trovato davanti.<br />
— Comportati da uomo,<br />
per una volta!<br />
Ricordo che mi ha guardato<br />
con aria afflitta, sembrava<br />
un bambino spaventato,<br />
terribilmente dispiaciuto.<br />
In quel momento ho<br />
capito perché Ludovica lo<br />
perdonava sempre.<br />
— Non posso farlo, mi dispiace,<br />
— ha risposto.<br />
— Di’ piuttosto che non<br />
vuoi… che è ben diverso, —<br />
ho insistito io.<br />
— Non capisci. Sono<br />
troppo giovane, non sono<br />
pronto per una cosa così<br />
grande! Ho ancora tanto da<br />
fare, mi sono ripromesso di<br />
viaggiare, vedere il mondo.<br />
Non posso mettere su famiglia,<br />
sarebbe come infilarmi<br />
un cappio al collo.<br />
— E quindi vuoi che Ludovica<br />
cresca il bambino da<br />
sola?<br />
Lui, con un sorriso amaro,<br />
ha risposto:<br />
— Immagino che tanto ci<br />
sarai tu accanto.<br />
Non volevo mentire, non<br />
a lui, non ne avevo motivo.<br />
Se non avevo mai confessato<br />
il mio amore a Ludovica<br />
era solo perché temevo<br />
di perdere anche la sua<br />
amicizia e non avrei potuto<br />
sopportarlo. Ma con Carlo<br />
potevo essere sincero.<br />
— Hai ragione, io non potrei<br />
mai lasciarla da sola.<br />
— Lo so. Ma io non sono<br />
come te e non posso farci<br />
niente, mi dispiace, — ha<br />
aggiunto, fissandomi negli<br />
occhi. — Sono sicuro che tu<br />
saprai starle vicino, la renderai<br />
felice, mi dimenticherà.<br />
Sarà meglio per tutti.<br />
— Per lei di certo! — ho<br />
replicato con rabbia.<br />
Provavo dei sentimenti<br />
contrastanti: ero arrabbiato<br />
con Carlo, preoccupato per<br />
Ludovica, spaventato all’idea<br />
di quello che sarebbe<br />
accaduto in futuro, ma, allo<br />
stesso tempo, elettrizzato,<br />
perché finalmente avrei<br />
avuto la mia occasione.<br />
Ero disposto a tutto, anche<br />
ad allevare quel bambino<br />
come se fosse stato mio.<br />
Lo avrei amato, ne ero certo,<br />
perché non avrei potuto<br />
non amare la creatura portata<br />
in grembo da Ludovica.<br />
Ma lei non voleva che<br />
io facessi da padre a quella<br />
creatura, voleva crescerlo<br />
da sola, dimostrare a tutti<br />
quanto fosse forte.<br />
Se non avesse perso<br />
quel bambino, forse non<br />
mi avrebbe mai permesso<br />
di amarla. Forse non ci saremmo<br />
mai messi insieme.<br />
Il giorno in cui improvvisamente<br />
si è sentita male,<br />
il caso ha voluto che mi<br />
trovassi proprio a casa sua,<br />
come spesso accadeva da<br />
quando era incinta. E sono<br />
stato io ad accompagnarla<br />
in ospedale, ad asciugare le<br />
sue lacrime quando le hanno<br />
detto che quel bambino<br />
non sarebbe mai nato.<br />
Non credo di averla mai<br />
più vista ridere davvero, di<br />
cuore, da quel giorno.<br />
Col passare del tempo ha<br />
ricominciato a vivere, ha lasciato<br />
che io mi prendessi<br />
cura di lei. Ma in questi anni<br />
insieme non mi ha mai<br />
detto “ti amo”, perché non<br />
sarebbe in grado di mentire.<br />
E così non l’ho mai fatto<br />
nemmeno io, per non<br />
doverla costringere a dire<br />
qualcosa che non sente.<br />
Tra di noi ci sono affetto,<br />
complicità, fiducia. Ci sosteniamo,<br />
ci ascoltiamo, ci<br />
siamo sempre l’uno per l’altra.<br />
A volte mi dico che anche<br />
questo è amore. Eppure<br />
non basta, non mi basta più,<br />
e lo so benissimo...<br />
Mentre imbocco la via di<br />
casa vedo Ludovica che sta<br />
rientrando, a piedi. Ha l’aria<br />
stranamente pensosa e<br />
nemmeno mi vede arrivare.<br />
— Dove va, bella signora?<br />
— la prendo in giro, accostandomi<br />
e abbassando il<br />
finestrino dell’auto.<br />
Lei mi guarda come colta<br />
di sorpresa.<br />
— Torni sempre a casa<br />
presto, ultimamente, —<br />
risponde con un sorriso<br />
tirato.<br />
Vorrei chiederle se la cosa<br />
le dia fastidio e perché,<br />
ma preferisco tacere. So che<br />
la sua risposta potrebbe distruggermi.<br />
— C’è poco da fare in ufficio,<br />
— borbotto.<br />
— È un brutto segno? —<br />
chiede lei, poco interessata.<br />
— No, per niente, è naturale<br />
che sia così in questo<br />
periodo... Vado a parcheggiare<br />
l’auto, ci vediamo<br />
dopo.<br />
— Certo. Arrivo subito.<br />
— Va tutto bene? — oso<br />
domandarle, una volta in<br />
casa.<br />
— Perché me lo chiedi?<br />
— ribatte lei.<br />
Il suo sguardo stupito mi<br />
ferisce. Ancora non sa che<br />
capisco sempre quando c’è<br />
qualcosa che non va? Ancora<br />
non sa che posso leggere<br />
nel suo cuore meglio<br />
di quanto potrebbe fare lei<br />
stessa?<br />
Alzo le spalle, come a<br />
dire che è solo una sensazione.<br />
La verità è che sono<br />
già pentito di averle fatto<br />
quella domanda e temo la<br />
sua risposta. Avrei dovuto<br />
tacere. Non so che cosa mi<br />
sia passato per la testa.<br />
Ludovica sospira e io capisco<br />
che è combattuta. C’è<br />
qualcosa che non ha il coraggio<br />
di dirmi, teme di farmi<br />
soffrire.<br />
— E se andassimo a cena<br />
fuori? — chiedo, tentando<br />
disperatamente di impedirle<br />
di darmi una risposta.<br />
Non voglio che mi dica<br />
che cosa le passa per la<br />
testa, non voglio sentire le<br />
sue scuse, non voglio sapere<br />
se ha conosciuto un altro<br />
uomo che è stato capace di<br />
farla innamorare.<br />
— Ho incontrato Carlo<br />
qualche settimana fa, — mi<br />
confessa a bassa voce, subito<br />
dopo.<br />
Carlo? Ancora lui. Come<br />
ho fatto a non pensarci?<br />
Forse perché credevo<br />
che fosse davvero sparito<br />
per sempre dalla nostra vita.<br />
Era partito per l’Australia<br />
in cerca di non so bene<br />
cosa, quando Ludovica è rimasta<br />
incinta. Non credevo<br />
che avrebbe mai avuto la<br />
faccia tosta di tornare.<br />
— Lui ti ha lasciata sola<br />
quando avresti avuto più<br />
bisogno di lui, — mi infurio.<br />
— Non ha voluto né te<br />
né vostro figlio. Non puoi<br />
dirmi che sei di nuovo caduta<br />
nella sua rete! — urlo.<br />
Sono stanco, sono esaspe-<br />
78 Intimità
Quando finalmente ci diciamo<br />
la verità, sento di essermi<br />
tolto un peso enorme dal cuore<br />
rato. Vorrei solo l’amore di<br />
questa donna, ma evidentemente<br />
è chiedere troppo.<br />
E sono stanco di aspettare<br />
che accada un miracolo.<br />
— È cambiato... — ha il<br />
coraggio di rispondermi lei.<br />
— Be’, ti credevo più intelligente,<br />
— mi sfugge detto.<br />
Lei non ribatte. — Scusami,<br />
— aggiungo subito io.<br />
— Non so che cosa mi sia<br />
preso. È che…<br />
— No, hai ragione, — mi<br />
interrompe lei. — So che<br />
sei tu l’uomo perfetto per<br />
me: sei dolce, affidabile,<br />
sincero. E so che Carlo potrebbe<br />
ferirmi ancora. Sono<br />
giorni che non faccio che ripetermi<br />
le stesse cose, ma<br />
sto male, cerca di capirmi…<br />
— Guarda che stavolta<br />
non mi troverai ad aspettarti,<br />
— la interrompo.<br />
La frase mi esce di bocca<br />
senza che neanche me ne<br />
accorga. Ma ho già sentito<br />
troppe volte questi discorsi.<br />
So come andranno a finire<br />
le cose.<br />
— E non ho intenzione di<br />
raccoglierti a pezzi un’altra<br />
volta. Sono stanco, — continuo<br />
con un coraggio che<br />
sorprende anche me.<br />
— Non te lo chiederei<br />
nemmeno. Non sarebbe<br />
giusto. Io vorrei soltanto<br />
che tu capissi quanto mi dispiace.<br />
Non avrei mai voluto<br />
farti del male, — risponde.<br />
Agli altri potrà sembrare<br />
assurdo, ma io dentro<br />
di me so che è sincera.<br />
Basta, fra me e Ludovica<br />
è finita, adesso lo so.<br />
Aspetto che un dolore<br />
atroce mi travolga, invece<br />
niente... All’improvviso è<br />
come se mi fossi tolto un<br />
peso enorme dal cuore. Mi<br />
chiedo se sia normale: ero<br />
convinto che se mi avesse<br />
lasciato mi sarei sentito morire,<br />
invece non è così. Anzi,<br />
finalmente è tutto chiaro, finalmente<br />
non vivrò più con<br />
tutta quella paura addosso.<br />
E la sensazione, stranamente,<br />
è rasserenante.<br />
— La verità è che non ti<br />
ho mai avuta davvero, — le<br />
sussurro.<br />
Lei non risponde. Non ce<br />
n’è bisogno. Sappiamo entrambi<br />
come stanno le cose,<br />
lo abbiamo sempre saputo.<br />
— Potrai perdonarmi?<br />
— sussurra dopo un tempo<br />
che a me pare infinito.<br />
— Non hai niente da farti<br />
perdonare, — mormoro.<br />
Ed è vero: Ludovica non<br />
mi ha mai mentito, non mi<br />
ha mai ingannato. Ho fatto<br />
tutto da solo. Mi sono illuso<br />
per tanti anni di un amore<br />
che non esisteva, che non<br />
avrebbe mai avuto lo spazio<br />
per crescere.<br />
Mi guardo intorno: abbiamo<br />
preso in affitto questo<br />
appartamento e lo abbiamo<br />
arredato insieme, ma in realtà<br />
a me non è mai piaciuto.<br />
Come sempre, mi sono<br />
adeguato ai suoi gusti per<br />
farla felice.<br />
Domani comincerò a cercare<br />
un’altra casa in cui andare<br />
a vivere, una casa più<br />
adatta a me, in cui io possa<br />
sentirmi me stesso.<br />
Sono triste, ma allo stesso<br />
tempo quasi sollevato. E per<br />
la prima volta penso che, forse,<br />
un giorno, potrò innamorarmi<br />
di nuovo. Sì, perché il<br />
mio cuore si libererà di questa<br />
specie di incantesimo.<br />
Enrico P.<br />
VOGLIA DI POESIA<br />
MENTE Alfonso de Rogatis – Napoli<br />
I miei occhi non vedono più il colore<br />
ma la vita solo in bianco e nero.<br />
È la mente che chiude il cuore e non c’è più niente che sia vero.<br />
Falso è l’amore, falso ogni sentimento.<br />
Mi rimane triste solo il sentore<br />
ch’ogni istante sia l‘ultimo momento.<br />
C’era il giallo del sole ed il rosso del suo tramonto;<br />
l’azzurro del cielo senza nuvole e la poesia di un bel racconto.<br />
C’erano i capelli biondi come il sole,<br />
c’era l’acqua che quando bagna ti accarezza,<br />
c’erano gli occhi di una donna che vuole,<br />
c’era la dolcezza di una carezza.<br />
C’era la voglia, non c’era paura;<br />
c’era l’amore che è ragione di vita,<br />
c’era l’attesa di una nuova avventura,<br />
c’era tutto quello vivi nella vita.<br />
La follia è la peggiore delle cecità:<br />
quando non vedi e non senti più niente,<br />
quando sono occlusi i canali della felicità<br />
resti da solo con la tua contorta mente.<br />
LA VITA IN UN CORSO D’ACQUA Serena Morlacchi - Seriate (BG)<br />
Ammiro un corso d’acqua<br />
e mi rendo conto di quanto somigli alla vita.<br />
Nasce dalla sorgente al massimo della purezza,<br />
così come un neonato in fasce.<br />
Attraversa rocce aguzze,<br />
cercando comunque di superarle e andare oltre.<br />
Scivola spesso in ardue discese,<br />
ma cerca di trovare punti più lievi, per ridurne la pericolosità.<br />
A volte raggiunge dolci fondali<br />
e il percorso sembra più facile.<br />
Qualsiasi evento accada, lui scorre, non c’è freno.<br />
Così come il tempo.<br />
Dopo il suo tragitto, lungo o breve che sia, arriva a destinazione<br />
e si getta in un’entità immensa, infinita.<br />
Non sa in quali acque si possa trovare,<br />
può solo seguire il suo destino.<br />
Indirizzate le vostre lettere a: Voglia di Poesia, INTIMITÀ, Piazza Aspromonte 13 - 20131 Milano, o alla mail poesie@quadratum.it,<br />
indicando il vostro nome, cognome, indirizzo e data di nascita. Le poesie devono essere scritte a macchina o in stampatello.<br />
Quelle non scelte per la pubblicazione non verranno restituite.<br />
Intimità 79
È tornato il sereno<br />
ragazze,<br />
siete<br />
pronte?<br />
La voce<br />
di mio padre<br />
dalla -Allora,<br />
macchina mi arriva chiara<br />
e forte. Mia sorella Giovanna<br />
e io ci affrettiamo a<br />
prendere le ultime cose.<br />
— Speriamo vada tutto<br />
bene, — mormora Giovanna<br />
e io le strizzo l’occhio.<br />
È raro che due ragazze<br />
della nostra età siano così<br />
ansiose di partire per le<br />
vacanze con i genitori, ma<br />
mia sorella e io ne abbiamo<br />
tutti i motivi. Negli ultimi<br />
tempi, infatti, la situazione<br />
tra mio padre e mia<br />
madre era piuttosto critica,<br />
e se oggi sono ancora insieme<br />
credo che un piccolo<br />
merito ce l’abbiamo anche<br />
noi. Si dice che tra moglie e<br />
marito non bisogna mettere<br />
il dito, invece mia sorella<br />
e io ci siamo immischiate<br />
eccome, e per fortuna, altrimenti<br />
non so come sarebbe<br />
andata a finire. Ma andiamo<br />
con ordine...<br />
Da un po’ di tempo l’atmosfera<br />
in casa era diventata<br />
pesante. Papà si comportava<br />
in modo strano.<br />
Tornava sempre molto<br />
tardi dal lavoro e spesso lo<br />
sentivamo litigare con la<br />
mamma, che dal canto suo<br />
era sempre più nervosa e<br />
insofferente. Poi un brutto<br />
giorno...<br />
Ero in ritardo per l’allenamento<br />
di pallavolo e<br />
avevo una gran fretta. Per<br />
giunta non riuscivo a trovare<br />
il cellulare, perché sono<br />
una con la testa sempre tra<br />
le nuvole che si dimentica<br />
le cose in giro. Quando ho<br />
visto il telefono sul mobile<br />
del soggiorno, l’ho afferrato<br />
al volo e me lo sono infilato<br />
in tasca senza nemmeno<br />
guardarlo, trascinandomi<br />
dietro il borsone.<br />
Solo quando ero già seduta<br />
sull’autobus l’ho preso<br />
per scrivere tramite<br />
WhatsApp alla mia amica<br />
Lorenza e in quel momento<br />
ho visto che era arrivato<br />
un messaggio. L’ho<br />
aperto senza pensarci e mi<br />
sono trovata davanti la foto<br />
di una donna, giovane e<br />
molto sexy, in bikini.<br />
“Che ne dici, vale la pena<br />
di passare un weekend insieme?”,<br />
c’era scritto sotto.<br />
Solo allora ho capito che<br />
non avevo preso il mio cellulare,<br />
ma quello di mio padre,<br />
che è identico.<br />
Ho iniziato a sentire la<br />
testa che mi girava, per lo<br />
stupore e l’imbarazzo. Non<br />
riuscivo a credere che a mio<br />
padre potessero arrivare<br />
simili messaggi, e mi sono<br />
chiesta che cosa le avrebbe<br />
risposto... E soprattutto chi<br />
era quella donna? Di certo<br />
la sua amante. E allora lui<br />
forse stava per lasciare mia<br />
madre...<br />
A sedici anni, non ero<br />
più una bambina e sapevo<br />
che le separazioni tra<br />
i genitori erano all’ordine<br />
del giorno. Era accaduto<br />
anche nella famiglia di<br />
un paio di mie amiche, ma<br />
non immaginavo che potesse<br />
succedere alla mia. Mio<br />
padre era sempre stato un<br />
uomo senza grilli per la testa,<br />
così serio da apparire<br />
noioso a volte. E ora lo sco-<br />
80 Intimità
PER VOI RAGAZZE<br />
Dopo quella imbarazzante scoperta, mia sorella e io<br />
decidemmo di correre ai ripari. E la nostra strategia funzionò<br />
perché riportammo la pace tra mamma e papà<br />
privo a scambiarsi messaggi<br />
con una fatalona che poteva<br />
avere vent’anni meno<br />
di lui!<br />
Ero così angosciata che<br />
non mi sono nemmeno accorta<br />
della mia fermata e<br />
sono rimasta sull’autobus.<br />
Già non ero in perfetto<br />
orario e questa distrazione<br />
mi ha causato altri dieci minuti<br />
di ritardo.<br />
Al mio arrivo in palestra<br />
l’allenatrice ha cominciato<br />
a farmi una ramanzina<br />
sulla puntualità e sul fatto<br />
che il ritardo di una persona<br />
aveva conseguenze negative<br />
su tutta la squadra.<br />
Io, però, con tutta la tempesta<br />
che avevo dentro, non la<br />
sentivo nemmeno.<br />
Ho fatto l’allenamento<br />
senza la giusta concentrazione<br />
e non ho fatto certo<br />
una gran bella figura.<br />
— Ma insomma, Federica,<br />
dove hai la testa oggi?<br />
— si è spazientita l’allenatrice.<br />
— Se vai avanti così, ti<br />
metto in panchina per tutta<br />
la partita.<br />
Io non vedevo l’ora che<br />
quell’allenamento finisse,<br />
anche se nemmeno l’idea<br />
di tornare a casa era<br />
molto allettante. Che cosa<br />
avrei dovuto fare? Proprio<br />
non lo sapevo. Avrei voluto<br />
chiedere una spiegazione<br />
a mio padre, ma morivo<br />
di imbarazzo alla sola idea.<br />
E mia madre? Sospettava<br />
qualcosa? Era quello il<br />
motivo dei loro litigi negli<br />
ultimi tempi? E che cosa<br />
avrebbe fatto se avesse<br />
saputo di quel messaggio?<br />
Orgogliosa com’era, difficilmente<br />
avrebbe perdonato<br />
papà, sempre che lui volesse<br />
essere perdonato.<br />
“Forse non vede l’ora di<br />
lasciare la famiglia e di andare<br />
a vivere con quella<br />
sventola”, ho pensato spaventata.<br />
Ero così distratta che non<br />
ho visto la palla che arrivava<br />
verso di me e ho lasciato<br />
che mi colpisse senza muovere<br />
un muscolo.<br />
— Adesso basta, Fede! —<br />
si è arrabbiata l’allenatrice.<br />
— Visto che tanto non<br />
ci sei con la testa, vai nello<br />
spogliatoio a cambiarti.<br />
In una situazione normale<br />
mi sarei sentita umiliata<br />
da una simile punizione,<br />
ma visto che la mia mente<br />
era altrove sono stata contenta<br />
di non dovermi sorbire<br />
ancora mezz’ora di allenamento.<br />
Mi sono cambiata in fretta<br />
e sono andata ad aspettare<br />
l’autobus senza salutare<br />
nessuno. Nella mia testa<br />
c’era spazio solo per quella<br />
maledetta foto e per tutto<br />
quello che significava.<br />
“E adesso che cosa faccio?”<br />
mi sono chiesta con<br />
un sospiro, mentre salivo<br />
sull’autobus. Parlare con<br />
mio padre? La sola idea mi<br />
faceva venire i brividi. Non<br />
sarei mai riuscita a chiedergli<br />
se avesse una relazione<br />
con quella donna. Non<br />
avevo confidenza con papà<br />
su certi argomenti. Se c’era<br />
qualche ragazzo che mi<br />
piaceva ne parlavo con la<br />
mamma, non certo con lui.<br />
In quel caso, però, mia<br />
madre non era la persona<br />
giusta con cui confidarsi. Se<br />
avesse saputo di quel messaggio,<br />
avrebbe sbattuto<br />
fuori casa mio padre senza<br />
pensarci due volte, ne ero<br />
sicura.<br />
Nel frattempo, il mio autobus<br />
era arrivato a destinazione.<br />
Il cellulare di mio<br />
padre mi pesava in tasca<br />
come una pietra. Appena<br />
messo piede in casa, mi sono<br />
guardata intorno furtivamente<br />
e visto che non<br />
c’era nessuno ho rimesso<br />
subito il telefonino dove<br />
l’avevo trovato.<br />
Mio padre non era ancora<br />
rientrato e a quanto<br />
sembrava nessuno si era accorto<br />
di nulla. Quando lui<br />
è arrivato, ha borbottato<br />
qualcosa sul fatto che aveva<br />
dimenticato il cellulare,<br />
l’ha preso e se lo è infilato<br />
in tasca senza commenti.<br />
Io intanto avevo lo stomaco<br />
chiuso a causa della<br />
tensione e quando ci siamo<br />
seduti a tavola non riuscivo<br />
a ingoiare un solo boccone.<br />
— Si può sapere che ti<br />
prende? — mi ha apostrofato<br />
la mamma. — Adesso<br />
non mangi più la cotoletta?<br />
E io che te l’ho fatta<br />
apposta!<br />
Di certo non poteva sapere<br />
quello che mi frullava<br />
nella mente, e con la scusa<br />
che ero stanca per via<br />
dell’allenamento me ne<br />
sono andata subito a letto.<br />
Mia sorella, quella sera,<br />
si era fermata a cena<br />
da un’amica ed è rientrata<br />
piuttosto tardi.<br />
Io ero sveglia e, non appena<br />
è entrata in camera,<br />
l’ho fissata con gli occhi<br />
sbarrati.<br />
— Si può sapere che<br />
cos’hai? — mi ha chiesto.<br />
— Stai bene?<br />
Avevo i nervi a fior di<br />
pelle e per tutta risposta<br />
sono scoppiata a piangere.<br />
Non ce la facevo più a tenermi<br />
tutto dentro, e con<br />
chi avrei potuto confidarmi?<br />
Chi meglio di mia sorella?<br />
Giovanna ha sempre<br />
una soluzione per tutto.<br />
È così saggia da sembrare<br />
molto più grande<br />
dei suoi diciotto anni, tanto<br />
che per prenderla in giro<br />
le sue amiche la chiamano<br />
“Mamma Giò”.<br />
Dopo che le ho raccontato<br />
tutto, lei è rimasta un<br />
attimo in silenzio, prima di<br />
dirmi:<br />
— Ascolta, Fede, dimenticati<br />
quella foto e quel<br />
messaggio, hai capito? Sei<br />
ancora una bambina e parlandone<br />
nel modo sbagliato<br />
potresti fare più danni.<br />
Lascia fare a me.<br />
Intimità 81
Aveva quel tono un<br />
po’ saccente, proprio da<br />
“Mamma Giò”, che mi dava<br />
ai nervi, ma una volta<br />
tanto sono stata ben felice<br />
di assecondarla.<br />
Nei giorni successivi, mia<br />
sorella non è più tornata<br />
sull’argomento e io non ho<br />
osato chiederle niente. Finché<br />
una sera mi ha detto:<br />
— Devi stare tranquilla,<br />
Fede. Ho parlato con papà<br />
e lui mi ha chiesto di non<br />
dire niente alla mamma. Mi<br />
ha assicurato che non succederà<br />
più...<br />
— Ma hai scoperto chi è<br />
quella donna?<br />
A quel punto, Giovanna<br />
si è seduta sul letto accanto<br />
a me, come faceva quando<br />
eravamo piccole.<br />
— Ascoltami, Federica,<br />
dobbiamo dimenticare<br />
questa storia e non discuterne<br />
più neppure tra di<br />
noi. Non so che cosa rappresentasse<br />
per papà quella<br />
donna e non voglio saperlo.<br />
L’unica cosa che importa<br />
è che lui è pentito e vuole<br />
rimanere con la mamma<br />
e con noi. E noi dobbiamo<br />
cercare di aiutarli e basta.<br />
So che è difficile accettare<br />
che i nostri genitori siano<br />
persone come le altre e<br />
che possano sbagliare, ma è<br />
così Fede. L’importante ora<br />
è che papà abbia capito di<br />
aver commesso un errore.<br />
E la mamma, mi raccomando,<br />
non deve sapere nulla<br />
di questa storia. Promettimelo,<br />
Federica.<br />
Ho annuito, il tono di mia<br />
sorella era così autorevole<br />
che nemmeno per un istante<br />
ho messo in dubbio le<br />
sue parole.<br />
Nelle settimane seguenti<br />
però ho avvertito ancora<br />
della tensione nell’aria e<br />
È tornato il sereno<br />
Missione compiuta! E ora<br />
finalmente possiamo pensare<br />
a noi e alle nostre vacanze<br />
ho sentito di nuovo mamma<br />
e papà litigare, e avevo<br />
una gran paura che scoppiasse<br />
la bomba. Poi però<br />
un giorno, i nostri genitori,<br />
che non avevano ancora<br />
fatto programmi per le<br />
vacanze, ci hanno annunciato<br />
che saremmo andati<br />
al mare tutti insieme e mia<br />
sorella e io abbiamo tirato<br />
un sospiro di sollievo.<br />
E adesso siamo in macchina...<br />
ma mamma e papà<br />
sono piuttosto silenziosi.<br />
Ogni tanto Giovanna e io<br />
cerchiamo di animare un<br />
po’ la conversazione, ma<br />
non sembrano proprio in<br />
vena. A entrambi piace<br />
molto crogiolarsi al sole e<br />
fare lunghe nuotate, quindi<br />
speriamo che, una volta<br />
al mare, la situazione<br />
migliori.<br />
Invece anche in spiaggia<br />
si rivolgono a malapena la<br />
parola. Come vicini di ombrelloni<br />
ci sono dei ragazzi<br />
carini, ma Giovanna e<br />
io non cerchiamo nemmeno<br />
di fare amicizia, perché<br />
la tensione tra mamma e<br />
papà ci intristisce.<br />
— Basta, dobbiamo fare<br />
qualcosa!— esclama mia<br />
sorella, dopo un’ennesima<br />
cena a base di musi lunghi.<br />
Il giorno dopo, riesce a<br />
convincere la mamma che<br />
ha bisogno di un nuovo costume<br />
da bagno. Lei riconosce<br />
che quelli che ha sono<br />
ormai vecchi, ma quando<br />
mia sorella la trascina<br />
verso una boutique del<br />
centro si lamenta:<br />
— Ma sei matta? Lì dentro<br />
costa tutto un occhio<br />
della testa!<br />
— Senti, mamma, sei una<br />
bella donna, ma quegli orrendi<br />
costumi olimpionici<br />
che indossi sempre farebbero<br />
sembrare un sacco di<br />
patate anche una top model.<br />
Devi curarti di più.<br />
E incredibilmente, la mia<br />
supersorella la convince a<br />
comprare un bellissimo<br />
due pezzi blu che le sta<br />
d’incanto.<br />
— Però ci vuole anche il<br />
copricostume coordinato,<br />
— insiste Giovanna, porgendogliene<br />
uno.<br />
— Quasi cento euro per<br />
questo straccetto? — si lamenta<br />
la mamma, anche<br />
se non stacca gli occhi dallo<br />
specchio. Le sta davvero<br />
benissimo.<br />
Alla fine, mia sorella le<br />
fa comprare anche un vestitino<br />
e al momento del<br />
conto per poco mia madre<br />
non sviene. Ci vuole quasi<br />
mezz’ora per convincerla<br />
che sono soldi ben spesi,<br />
ma finalmente usciamo dal<br />
negozio con i nostri acquisti<br />
al sicuro in un sacchetto<br />
luccicante.<br />
Sarebbe piaciuto anche<br />
a me comprare qualcosa di<br />
nuovo, ma mia sorella mi<br />
ha detto che la nostra missione<br />
è riportare l’armonia<br />
tra mamma e papà e non<br />
dobbiamo farci distrarre da<br />
altri obiettivi.<br />
Per fortuna, i fatti le danno<br />
ragione. Il nuovo look<br />
della mamma non passa<br />
inosservato. In spiaggia attira<br />
parecchi sguardi maschili<br />
e per tutto il giorno<br />
papà è insolitamente gentile<br />
con lei, tanto che nel<br />
tardo pomeriggio la invita<br />
a fare una passeggiata lungo<br />
la riva del mare.<br />
Al momento di rientrare<br />
in albergo, poi, ci annunciano<br />
che non ceneranno in<br />
albergo con noi perché vogliono<br />
concedersi una serata<br />
tutta per loro.<br />
— Voi due ve la caverete,<br />
vero? — ci chiede la mamma<br />
un po’ preoccupata.<br />
— Io sono maggiorenne<br />
e Federica non è più una<br />
bambina, — la rassicura<br />
Giovanna.<br />
Così poco dopo siamo<br />
sedute sul terrazzo dell’albergo<br />
e li guardiamo uscire.<br />
La mamma indossa il<br />
vestito nuovo e, camminando,<br />
prende papà sottobraccio.<br />
Poi si baciano: un<br />
bacio lungo, appassionato.<br />
— Sembra che sia tutto a<br />
posto, — sospiro.<br />
— Ma sì, — conferma<br />
Giovanna, — avevano solo<br />
bisogno di un piccolo<br />
aiuto... Da domani, possiamo<br />
finalmente iniziare<br />
a goderci la vacanza! Ho<br />
notato che quel biondino<br />
dell’ombrellone vicino non<br />
ti stacca gli occhi di dosso...<br />
— continua con un sorriso<br />
birichino.<br />
— Quello carino che legge<br />
romanzi di fantascienza?<br />
— chiedo per essere<br />
sicura di aver capito bene.<br />
— Proprio lui. Domani<br />
provo a buttare lì che anche<br />
a noi piace quel genere<br />
di libri e vedrai che troverà<br />
il coraggio di rivolgerti la<br />
parola. E tu alla prima occasione<br />
mi rendi il favore<br />
con il suo amico con i capelli<br />
ricci...<br />
Ci scambiamo un’occhiata<br />
d’intesa, entrambe<br />
più rilassate. È proprio vero,<br />
ora che tra i nostri genitori<br />
pare tornato il sereno<br />
possiamo finalmente pensare<br />
a noi. Mamma Giò ha<br />
compiuto la sua missione e<br />
ora può rientrare nei panni<br />
di una qualsiasi diciottenne<br />
spensierata. Sono sicura<br />
che insieme ci divertiremo<br />
un sacco qui al mare.<br />
Vicini di ombrellone,<br />
aspettateci, stiamo arrivando!<br />
Federica M.<br />
82 Intimità
GLI SPECIALI DI<br />
Salute & Benessere<br />
I CONSIGLI PER VIVERE IN ARMONIA CON IL CORPO E CON LA MENTE<br />
Malattia infiammatoria la prima,<br />
“meccanica” la seconda.<br />
In entrambi i casi, comunque,<br />
per evitare che diventino invalidanti,<br />
occorre intervenire per tempo<br />
REUMATOLOGIA<br />
ARTRITE O ARTROSI?<br />
FACCIAMO CHIAREZZA<br />
Le malattie articolari sono<br />
fra le cause più frequenti<br />
di dolore acuto e cronico<br />
e disabilità persistente.<br />
«Schematicamente possono<br />
essere suddivise in infiammatorie<br />
e degenerative, vale<br />
a dire in artriti e artrosi,<br />
- spiega il professor Leonardo<br />
Punzi, direttore Cattedra e<br />
Unità operativa complessa di<br />
Reumatologia, Dipartimento<br />
di Medicina Dimed dell’Università<br />
di Padova. - Nel primo<br />
caso la sofferenza ha, appunto,<br />
caratteristiche tipiche<br />
dell’infiammazione: diminuisce<br />
di poco o affatto a riposo<br />
e si associa a tumefazione,<br />
dolore generalmente intenso<br />
alla palpazione, rigidità mattutina<br />
superiore a un’ora, calore<br />
e talvolta rossore. Nell’artrosi,<br />
invece, poiché la malattia<br />
è dovuta sostanzialmente<br />
a un’usura dell’articolazione,<br />
il dolore ha caratteristiche<br />
“meccaniche”: si accentua<br />
sotto carico e durante il movimento<br />
e migliora a riposo,<br />
è lieve o assente alla palpazione,<br />
non si manifesta durante<br />
il riposo notturno, si associa<br />
a rigidità mattutina inferiore<br />
ai 30 minuti e solo talvolta è<br />
accompagnato da rossore,<br />
calore e tumefazione lievi. In<br />
questo caso, la limitazione nei<br />
movimenti, assente nelle fasi<br />
iniziali, si manifesta via via<br />
che la malattia si aggrava ed<br />
è conseguenza del dolore».<br />
NON SOLO<br />
A UNA “CERTA” ETÀ<br />
Le malattie articolari infiammatorie,<br />
che includono<br />
tra le molte altre artrite reumatoide,<br />
spondiloartriti, artrite<br />
psoriasica e connettiviti,<br />
colpiscono circa il 3 per<br />
cento degli adulti, per il 70<br />
per cento donne, in genere<br />
in età anche molto più gio-<br />
iStock<br />
Intimità 83
SALUTE & BENESSERE<br />
84 Intimità<br />
vane rispetto all’artrosi. Tanto<br />
da risultare le malattie croniche<br />
più frequenti nell’infanzia.<br />
«Quasi tutte sono dovute a<br />
disordini del sistema immunitario,<br />
che crea un’autoaggressione<br />
dell’organismo verso se<br />
stesso, e ciò spiega perché si<br />
manifestano precocemente<br />
rispetto all’artrosi. Fanno<br />
eccezione la gotta, dovuta al<br />
precipitare di cristalli di acido<br />
urico all’interno delle articolazioni,<br />
e pochi altri casi».<br />
A essere colpite in maniera<br />
simmetrica sono di solito<br />
le piccole articolazioni di mani<br />
e piedi, e frequentemente<br />
l’infiammazione è pluri-articolare,<br />
ovvero interessa più di<br />
quattro articolazioni. Se non<br />
è trattata o non risponde alle<br />
cure, l’infiammazione può<br />
provocare erosioni ossee, lesioni<br />
a tendini e legamenti e<br />
deformità. Via via che si aggrava<br />
provoca, dunque, una<br />
progressiva e definitiva perdita<br />
della mobilità articolare.<br />
Una fetta più grande di popolazione,<br />
circa il 14 per cento,<br />
soffre invece di artrosi, con<br />
le localizzazioni più frequenti<br />
a mani, anche e ginocchia. Il<br />
suo trend è in continuo aumento,<br />
con una prevalenza<br />
che cresce con l’età e raggiunge<br />
il 54 per cento nella<br />
fascia 75-84 anni. «In questi<br />
casi la malattia articolare ha<br />
come bersaglio la cartilagine,<br />
quella struttura deputata<br />
principalmente a sopportare<br />
il carico esercitato sull’articolazione<br />
soprattutto durante<br />
il movimento. Si tratta di una<br />
malattia che raramente si può<br />
attribuire a una sola causa, ma<br />
è dovuta piuttosto a un insieme<br />
di fattori di rischio, alcuni<br />
non ancora identificati.<br />
Tra quelli noti e non modificabili,<br />
ci sono la predisposizione<br />
genetica, il sesso (anche<br />
in questi casi quello femminile<br />
è più colpito) e l’età. Ricordiamo,<br />
poi, i fattori che potenzialmente<br />
si possono prevenire<br />
o limitare: tra questi, i<br />
processi infiammatori, i lavori<br />
che richiedono posizioni forzate,<br />
o movimenti ripetitivi, gli<br />
sport che portano a un’usura<br />
precoce delle articolazioni<br />
di ginocchia e piedi, gli incidenti<br />
con lesioni a menischi<br />
e legamenti e alcune forme di<br />
artrite come gotta o artrite<br />
reumatoide. Ma non bisogna<br />
credere che l’artrosi sia una<br />
malattia legata inevitabilmente<br />
alla senescenza, visto che<br />
più di metà della popolazione<br />
anziana ne è esente».<br />
C’è da dire, inoltre, che oggi<br />
l’artrosi non è più considerata<br />
esclusivamente una malattia<br />
che segnala usura alle articolazioni,<br />
ma in certi casi viene<br />
associata alla presenza di<br />
obesità e sindrome metabolica,<br />
e non solo per il carico<br />
eccessivo dovuto al sovrappeso.<br />
Si è visto infatti che l’obesità<br />
si associa a maggior rischio<br />
di artrosi anche a livello<br />
di articolazioni non coinvolte,<br />
come quelle delle mani, a causa<br />
di sostanze infiammatorie,<br />
per esempio citochine e adipochine,<br />
rilasciate dal tessuto<br />
adiposo.<br />
GLI ESAMI<br />
PER LA DIAGNOSI<br />
Per individuare le artriti<br />
si utilizzano esami del sangue<br />
per la ricerca del fattore<br />
reumatoide e di anticorpi<br />
specifici, e inoltre il dosaggio<br />
degli indici di infiammazione<br />
come la velocità di<br />
eritrosedimentazione (Ves)<br />
e proteina C reattiva (Pcr).<br />
Vanno eseguite anche ecografia,<br />
radiografia e risonanza<br />
magnetica.<br />
Riguardo all’artrosi, spesso<br />
la diagnosi si basa dapprima<br />
sulla visita medica,<br />
per valutare se le articolazioni<br />
sono dolenti, deformate<br />
o limitate nell’esecuzione<br />
di alcuni movimenti,<br />
cui si fanno seguire indagini<br />
radiologiche che possono<br />
mostrare una riduzione<br />
di spazio tra le articolazioni,<br />
alterazioni del profilo<br />
osseo e la formazione<br />
di osteofiti (protuberanze<br />
ossee) o altre lesioni.<br />
LA SCELTA DEL FARMACO<br />
«Spesso il medico di famiglia deve trattare un<br />
disturbo doloroso in pazienti che soffrono di più<br />
malattie, a volte anche di disabilità, e sono appunto<br />
fragili, - afferma il dottor Pierangelo Lora Aprile,<br />
segretario scientifico nazionale Simg, Società italiana<br />
di Medicina generale, responsabile area dolore e<br />
cure palliative. - Di conseguenza, è fondamentale<br />
un’appropriata selezione del farmaco in base, per<br />
esempio, alla contemporanea assunzione di altri<br />
medicinali come anticoagulanti e acido acetilsalicilico<br />
a basso dosaggio (cardioaspirina). Per questi pazienti,<br />
il paracetamolo non solo ha un buon profilo di<br />
sicurezza ed efficacia, ma agisce a livello centrale<br />
sui meccanismi che possono aumentare il rischio di<br />
cronicizzazione. Se utilizzato alle dosi corrette, e visto<br />
l’ottimo profilo rischio/beneficio, può essere impiegato<br />
in tutti i pazienti, specialmente in quelli fragili».<br />
In caso di sintomatologie dolorose severe o croniche<br />
più complesse, il paracetamolo può essere assunto<br />
con altri analgesici, di cui consente la riduzione del<br />
dosaggio. Proprio per gestire queste situazioni,<br />
sono in commercio formulazioni con paracetamolo e<br />
Fans, o paracetamolo e oppioidi come la codeina.
iStock<br />
TECNOLOGIA E GESTI QUOTIDIANI<br />
I progressi della tecnologia sono sempre più a portata di<br />
mano, è il caso di dirlo. Ci sono infatti pazienti reumatici<br />
che stanno collaborando, insieme con professionisti del<br />
settore, alla progettazione di oggetti a misura di malato,<br />
da fabbricare con la stampa in 3D. È il progetto Noi non<br />
ci fermiamo, promosso dall’azienda farmaceutica Roche:<br />
un gruppo di pazienti Anmar, Associazione nazionale<br />
malattie reumatiche, e Apmar, Associazione persone con<br />
malattie reumatologiche e rare, collabora infatti con un<br />
team di progettatori designer del +Lab di Instim, unità<br />
di ricerca del Politecnico di Milano, per offrire soluzioni<br />
in grado di migliorare la qualità di vita quotidiana di<br />
chi soffre di malattie reumatiche. I frutti di questo lavoro<br />
saranno illustrati a ottobre, mese in cui ricorre<br />
la Giornata nazionale del malato reumatico. Gli oggetti<br />
progettati saranno messi a disposizione online sul portale<br />
internet di +Lab; gli interessati potranno scaricare i file,<br />
apportare eventuali personalizzazioni in termini di taglia,<br />
impugnatura destra o sinistra e così via, e far stampare<br />
gli oggetti in 3D a costi contenuti presso strutture che<br />
offrono questo servizio. Secondo un’indagine condotta<br />
da Anmar e Apmar sui problemi delle persone malate,<br />
in gran parte donne anche giovani, il 20 per cento di<br />
loro ha difficoltà a usare il coltello, il 22 per cento ad<br />
aprire una bottiglia e il 17 per cento a usare il mouse<br />
del computer. E per il 45 per cento delle pazienti che<br />
presentano mani irrigidite, gonfie o doloranti, diventa<br />
un ostacolo insormontabile utilizzare phon, spazzola o<br />
pettine. In commercio esistono già strumenti pensati per<br />
venire incontro a questi bisogni, ma in modelli unici e non<br />
personalizzabili. Da qui il progetto per trovare risposte<br />
concrete a ciascun paziente in base alle sue esigenze.<br />
DOLORE<br />
SOTTO CONTROLLO<br />
«Se non adeguatamente<br />
trattato, il dolore può evolvere<br />
verso una forma cronica<br />
e, da sintomo, divenire malattia,<br />
- spiega Massimo Allegri,<br />
ricercatore presso l’Università<br />
di Parma, II Servizio di Anestesia,<br />
Rianimazione e Centro<br />
del dolore AOU di Parma. -<br />
Il dolore svolge il ruolo fondamentale<br />
di segnale d’allarme<br />
per il nostro organismo.<br />
Se però persiste nel tempo,<br />
il sistema nervoso va incontro<br />
ad alterazioni tali per cui<br />
l’impulso doloroso è avvertito<br />
indipendentemente dallo<br />
stimolo iniziale o con maggiore<br />
intensità. Controllare il<br />
dolore sempre, e prima possibile,<br />
è dunque essenziale per<br />
neutralizzare, o almeno ridurre,<br />
il rischio che cronicizzi».<br />
Nella cura delle artriti si<br />
può contare su farmaci innovativi<br />
e altamente efficaci nel<br />
tenere sotto controllo e arrestare<br />
la progressione della<br />
malattia. Si tratta in particolare<br />
di methotrexate e farmaci<br />
biologici. È previsto inoltre<br />
l’uso di cortisone a cicli nelle<br />
fasi di maggiore attività della<br />
malattia e di Fans (farmaci antinfiammatori<br />
non steroidei)<br />
per il controllo del dolore, o<br />
nei casi di controindicazioni al<br />
loro impiego, di paracetamolo,<br />
da solo o in associazione<br />
con un oppioide debole come<br />
la codeina, tra i più efficaci<br />
e con minori interazioni tra<br />
questi derivati. Bisogna però<br />
tenere anche conto del fatto<br />
che articolazioni e movimento<br />
possono risultare compromessi.<br />
La qualità della vita del<br />
reumatico va garantita sfruttando<br />
la sinergia tra l’indispensabile<br />
trattamento farmacologico<br />
e accorgimenti<br />
volti a preservare l’integrità<br />
fisica e la funzionalità delle articolazioni<br />
in tutte le fasi della<br />
malattia, minimizzando sforzi<br />
e affaticamento.<br />
Per l’artrosi, invece, non<br />
esistono farmaci che possano<br />
intervenire nei meccanismi<br />
alla base della patologia.<br />
Di conseguenza, la terapia<br />
dev’essere rivolta essenzialmente<br />
a controllare il dolore.<br />
Il farmaco più indicato, efficace<br />
e sicuro, è il paracetamolo,<br />
secondo le Linee guida internazionali<br />
adatto in particolare<br />
per il trattamento del dolore<br />
lieve-moderato cronico dovuto<br />
ad artrosi di ginocchio,<br />
anca e mani.<br />
«In caso di scarsa risposta<br />
al paracetamolo, si passa a un<br />
antinfiammatorio non steroideo,<br />
come l’ibuprofene, tra i<br />
meglio tollerati e con minori<br />
interazioni, - dichiara il professor<br />
Punzi. - Se però il paziente<br />
è ancora non rispondente<br />
o intollerante, si può<br />
passare alla codeina».<br />
Quando l’usura all’articolazione<br />
è davvero importante, e<br />
dolore e limitazione nei movimenti<br />
impediscono lo svolgimento<br />
delle attività quotidiane,<br />
non resta che ricorrere<br />
all’impianto di una protesi.<br />
I dispositivi sono stati ormai<br />
molto perfezionati, durano fino<br />
a 20 anni e possono essere<br />
impiantati mediante interventi<br />
certamente un po’<br />
complessi, ma in grado di garantire<br />
risultati più che soddisfacenti<br />
nella maggior parte<br />
dei casi.<br />
Emilio De Paoli<br />
Intimità 85
SALUTE & BENESSERE<br />
GASTROENTEROLOGIA<br />
QUEL BRUCIORE AL PETTO…<br />
Il reflusso è un disturbo molto diffuso, legato alla disfunzione<br />
della valvola che delimita il passaggio tra esofago e stomaco.<br />
Una patologia da non prendere mai alla leggera<br />
Difficoltà a deglutire o<br />
sensazione di nodo in<br />
gola, bruciore al petto,<br />
salivazione eccessiva e rigurgito<br />
acido in bocca, e in<br />
alcuni casi può tornare qualche<br />
pezzetto di cibo ingerito.<br />
Sono vari i disturbi del<br />
reflusso gastroesofageo, sovrapponibili<br />
a quelli di una<br />
cattiva digestione, ma che<br />
con questa non vanno confusi,<br />
se si presentano con<br />
frequenza. «È un problema<br />
molto diffuso, - spiega il professor<br />
Luigi Bonavina, docente<br />
di Chirurgia generale<br />
dell’Università di Milano e<br />
responsabile della Chirurgia<br />
Generale II dell’Irccs Policlinico<br />
San Donato, - tanto che<br />
almeno dieci italiani su cento<br />
(ma il dato è sottostimato<br />
e potrebbe essere addirittura<br />
doppio) soffrono<br />
di reflusso gastroesofageo.<br />
Una patologia che colpisce<br />
in egual misura le donne e<br />
gli uomini e interessa un po’<br />
tutte le età, dai 18 ai 90 anni,<br />
anche se più gli anni passano,<br />
maggiore è l’incidenza di<br />
questa sindrome».<br />
Il reflusso non ha conseguenze<br />
nella maggior parte<br />
dei casi, anche se una sua<br />
insorgenza precoce, trascurarne<br />
i sintomi o cercare di<br />
alleviarli con i classici farmaci<br />
da banco presi senza una<br />
diagnosi e una prescrizione<br />
medica, dopo venti, trenta<br />
o quarant’anni potrebbe<br />
provocare alterazioni vere<br />
e proprie della mucosa<br />
dell’esofago, determinando<br />
metaplasie, come l’esofago<br />
di Barrett, che hanno la potenzialità<br />
di trasformarsi in<br />
veri e propri tumori.<br />
PERCHÉ SI MANIFESTA<br />
I sintomi del reflusso gastroesofageo<br />
sono dovuti<br />
alla risalita verso l’esofago<br />
della secrezione acida<br />
e biliare e del cibo, che<br />
nello stomaco viene digerito<br />
dall’azione di acido ed<br />
enzimi gastrici. Se la valvola<br />
che delimita il passaggio<br />
tra esofago e stomaco non<br />
assicura una chiusura salda<br />
- a causa di una debolezza<br />
intrinseca dello sfintere<br />
o perché quest’ultimo si è<br />
mosso in alto verso il torace<br />
dando vita a quella che<br />
viene definita ernia iatale -<br />
il contenuto dello stomaco<br />
può risalire, causando<br />
irritazione e infiammazione,<br />
anche dolorose. Infatti,<br />
mentre le pareti interne<br />
dello stomaco sono protette<br />
da uno spesso strato<br />
di muco e bicarbonato,<br />
l’esofago non ha tali difese:<br />
ecco perché un ritorno<br />
verso l’alto dell’acido può<br />
danneggiarlo. «Sull’insorgenza<br />
del reflusso gastroesofageo,<br />
- spiega l’esperto,<br />
- può esserci una predisposizione<br />
familiare, in particolare<br />
per la formazione<br />
dell’ernia iatale, che colpisce<br />
maggiormente le donne<br />
dopo i 60 anni, presentando<br />
anche ernie di grandi<br />
dimensioni per le quali<br />
è necessaria una correzione<br />
chirurgica. Ma a incidere<br />
molto sono gli stili di vita».<br />
Marka<br />
86 Intimità
LE INDAGINI<br />
PER ACCERTARLO<br />
Dopo un pasto particolarmente<br />
abbondante, magari<br />
accompagnato da un<br />
consumo eccessivo di alcolici<br />
e superalcolici, può<br />
succedere di avvertire i<br />
sintomi del reflusso. Ma se<br />
questo disturbo non è occasionale,<br />
e diventa cronico<br />
- e viene avvertito specialmente<br />
di notte, senza<br />
aver chiuso la serata con<br />
una cena esagerata - è opportuno<br />
rivolgersi al proprio<br />
medico che prescriverà<br />
accertamenti diagnostici<br />
e l’intervento di uno<br />
specialista. Intervento richiesto<br />
anche quando la<br />
disfunzione dello sfintere<br />
può determinare episodi<br />
di forte dolore toracico,<br />
che portano il paziente a<br />
rivolgersi a un pronto soccorso,<br />
confondendo questi<br />
sintomi con quelli di un attacco<br />
cardiaco. Di fronte<br />
alla periodicità o acutezza<br />
dei disturbi, il gastroenterologo<br />
prescriverà innanzitutto<br />
una gastroscopia per<br />
evidenziare la presenza di<br />
eventuali patologie, come<br />
gastrite, ulcera, calcoli alla<br />
cistifellea, che possono<br />
determinare sintomi simili<br />
a quelli del classico reflusso.<br />
«Una volta superati i 50<br />
anni, - avverte il professor<br />
Bonavina, - e soprattutto<br />
in presenza di questo disturbo<br />
ricorrente, si consiglia<br />
di effettuare una gastroscopia<br />
che faccia chiarezza<br />
sullo stato di salute<br />
del paziente».<br />
ALIMENTI A “RISCHIO”<br />
La prima cosa da fare per<br />
contrastare il reflusso gastroesofageo<br />
è intervenire<br />
su dieta e stili di vita. Quindi<br />
mai pasti troppo abbondanti,<br />
ridurre caffè, alcolici,<br />
cioccolata, succo d’arancia,<br />
cibi grassi, soffritti, insaccati,<br />
condimenti eccessivi e<br />
in generale tutti gli alimenti<br />
che producono acidità.<br />
ABITUDINI SBAGLIATE E NEMICI “INVISIBILI”<br />
◆ Se i sintomi del reflusso si presentano solo<br />
occasionalmente, magari dopo un pranzo<br />
particolarmente ricco, non c’è da preoccuparsi. Se<br />
invece sono frequenti, bisogna capire se si commettono<br />
alcuni errori. I pasti troppo abbondanti, comunque,<br />
soprattutto di sera, vanno evitati. Come vanno evitati<br />
gli alimenti a “rischio” precedentemente elencati.<br />
In ogni caso, meglio cenare leggero e almeno tre ore<br />
prima di coricarsi. Bisogna poi evitare di cedere<br />
alla tentazione di sdraiarsi sul divano, o a letto,<br />
dopo mangiato, perché è un comportamento<br />
che può favorire il reflusso.<br />
◆ Smettere di fumare e ridurre il peso può aiutare a<br />
limitare i sintomi. Ansia e stress non li causano, ma<br />
possono acuirli. Se si soffre di reflusso, quando ci si<br />
corica è meglio posizionare il cuscino in modo da<br />
dormire con la testa in posizione più elevata rispetto<br />
ai piedi. In questo modo si ostacola il ritorno acido<br />
nell’esofago, che causa l’irritazione e la sensazione<br />
di bruciore al petto.<br />
◆ Quando non è associato ad altri disturbi, il<br />
bruciore o il dolore allo stomaco può essere causato<br />
dall’assunzione di alcuni farmaci: è il caso degli<br />
antinfiammatori non steroidei, come quelli a base<br />
di ibuprofene, diclofenac, naprossene o l’acido<br />
acetilsalicilico. Anche alcuni farmaci, utilizzati contro<br />
l’osteoporosi, possono scatenare disturbi come crampi,<br />
bruciore di stomaco, gonfiore e senso di pesantezza.<br />
Comprese le bevande gassate<br />
e la birra. Bisogna anche<br />
cenare leggero, e almeno<br />
tre ore prima di andare<br />
a dormine. Serve anche<br />
ridurre il peso corporeo e<br />
fare una corretta e regolare<br />
attività fisica. «Sono tutte<br />
buone pratiche che aiutano<br />
a risolvere il problema,<br />
senza essere eccessivamente<br />
restrittivi, - sottolinea lo<br />
specialista -. Questo significa<br />
che non è necessario<br />
mangiare solo riso e pasta<br />
in “bianco” (un po’ di passata<br />
di pomodoro è consentita,<br />
anche perché l’acidità<br />
è prodotta soprattutto<br />
dai semi del pomodoro<br />
fresco); anche un paio<br />
di caffè al giorno possono<br />
essere tollerati, così come<br />
uno o due bicchieri di vino,<br />
meglio però rosso, perché<br />
quello bianco frizzante<br />
e fermentato può produrre<br />
maggiormente acidità.<br />
Buona regola è cercare<br />
di mangiare con tranquillità,<br />
evitando pasti sbrigativi, come<br />
il classico panino al volo,<br />
che consumati in fretta<br />
inducono a introdurre una<br />
quota di aria “ansiosa” che<br />
si ripercuote sulla valvola,<br />
che fatica così maggiormente<br />
a chiudersi».<br />
CURE E TERAPIE<br />
Va detto subito che un<br />
uso esagerato e non controllato<br />
dei classici prodotti<br />
da banco contro il bruciore<br />
di stomaco è sconsigliato.<br />
È importante, invece, rivolgersi<br />
al proprio medico<br />
e quindi al gastroenterologo<br />
che, a seconda dei casi,<br />
potrà prescrivere farmaci<br />
che inibiscono la secrezione<br />
acida dello stomaco, come<br />
gli inibitori della pompa<br />
protonica (omeprazolo,<br />
pantoprazolo, esomeprazolo,<br />
lansoprazolo) o gli antagonisti<br />
dei recettori H2<br />
come la ranitidina, per ri-<br />
durre l’acidità e l’irritazione<br />
dell’esofago. La cura è<br />
però lunga, con assunzione<br />
quotidiana per circa 12 settimane.<br />
Occasionalmente si<br />
può ricorre anche all’aiuto<br />
di farmaci a base di magaldrato,<br />
cioè una combinazione<br />
di idrossidi e solfati di<br />
alluminio e magnesio che<br />
tamponano l’acidità gastrica,<br />
o a base di alginati, che<br />
formano un gel sulla superficie<br />
dello stomaco, ostacolando<br />
la risalita dei succhi<br />
gastrici e proteggendo l’esofago.<br />
«Gli inibitori della<br />
pompa protonica si sono<br />
rivelati molto efficaci ma, -<br />
avverte il professore, - devono<br />
essere assunti rigorosamente<br />
sotto il controllo<br />
medico, tenendo conto anche<br />
degli effetti collaterali.<br />
In particolare, questi farmaci<br />
possono interferire con il<br />
metabolismo osseo e quindi<br />
nelle donne oltre i 50-<br />
60 anni aumentare il rischio<br />
di osteoporosi e di fratture.<br />
Qualora i farmaci non sortiscano<br />
alcun effetto, sarà<br />
cura del medico valutare<br />
un’indagine più approfondita<br />
con la gastroscopia e,<br />
nei casi più gravi, l’intervento<br />
chirurgico di plastica antireflusso».<br />
Vale la pena precisare<br />
che gli antiacidi tradizionali<br />
da banco sono i farmaci<br />
più indicati per un problema<br />
occasionale e agiscono<br />
tamponando l’acidità dello<br />
stomaco. Rientrano tra<br />
questi il classico bicarbonato<br />
di sodio e i “sali” di<br />
calcio e/o magnesio. Attenzione,<br />
però: anche se si<br />
vendono senza ricetta, non<br />
vanno usati con leggerezza<br />
e non vanno mai assunti<br />
per più di qualche giorno di<br />
seguito. Per eventuali dubbi<br />
o ulteriori informazioni è<br />
da poco attiva l’Associazione<br />
Italiana Ricerca Esofago<br />
(Aires), che risponde scrivendo<br />
al seguente indirizzo<br />
mail: info@ricercaesofago.it.<br />
Achille Perego<br />
Intimità 87
SALUTE & BENESSERE<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NEL REGNO<br />
DEGLI<br />
OLI VEGETALI<br />
Bisogna conoscerli bene per<br />
individuare il migliore per le nostre<br />
esigenze. Perché non è solo<br />
una questione di gusto<br />
Quello extravergine<br />
di oliva è la star incontrastata.<br />
Però la<br />
famiglia degli oli è piuttosto<br />
affollata. Cerchiamo di conoscere<br />
da vicino i più comuni<br />
con l’aiuto della dottoressa<br />
Alessandra Esposito, biologa<br />
nutrizionista a Milano, Vigevano<br />
(PV) e Verona.<br />
◆ Arachidi Ha una composizione<br />
affine a quella dell’extravergine<br />
di oliva, è ricco di<br />
potassio, fosforo, magnesio e<br />
resveratrolo (della famiglia<br />
dei preziosi polifenoli, con<br />
azione preventiva verso i tumori).<br />
Resistente all’ossidazione,<br />
è valido non solo per<br />
la cottura a temperature medio-basse,<br />
ma anche nella frittura,<br />
per chi non ama il sapore<br />
troppo intenso dell’olio<br />
di oliva.<br />
◆ Cocco extravergine Rappresenta<br />
un’ottima scelta per<br />
le cotture ad alta temperatura.<br />
È particolarmente ricco di<br />
acido laurico, un acido grasso<br />
che può migliorare i livelli di<br />
colesterolo, aiutare a uccidere<br />
i batteri, aumentare il senso<br />
di sazietà e mantenere in<br />
salute il cervello. Attenzione,<br />
però, bisogna scegliere l’olio<br />
di cocco esclusivamente nella<br />
varietà extravergine. Lo si<br />
può trovare al supermercato<br />
nel reparto dei cibi etnici oppure<br />
si può ordinare online.<br />
◆ Girasole Ha un’alta<br />
quantità di acidi grassi insaturi,<br />
ma irrancidisce facilmente<br />
e non è adatto per fritture<br />
o cibi caldi.<br />
◆ Mais Di composizione<br />
simile a quello di girasole, e<br />
ricco di acido linoleico e vitamina<br />
E, solitamente è però<br />
estratto con solventi. Un recente<br />
studio evidenzia come<br />
in cottura gli oli di girasole<br />
e mais sprigionino sostanze<br />
tossiche (aldeidi) sino a 200<br />
SUGGERIMENTI PER L’ACQUISTO,<br />
LA CONSERVAZIONE E L’USO<br />
volte in più dei limiti indicati<br />
dall’Oms.<br />
◆ Oliva Quello extravergine,<br />
che molte di noi non<br />
usano nella frittura, a torto,<br />
è invece adattissimo, in quanto<br />
resistente alle alte temperature.<br />
◆ Semi di lino È un’importantissima<br />
fonte di acido Alfa<br />
Linolenico (Ala), l’acido grasso<br />
vegetale della serie Omega-3,<br />
benefico per cuore e<br />
cervello, utile nel ridurre la<br />
pressione sanguigna e per<br />
migliorare la glicemia, i livelli<br />
di zuccheri nel sangue. Essendo<br />
ricco di grassi polinsaturi,<br />
«Acquistiamo solo oli vegetali “estratti a freddo”,-<br />
raccomanda la dottoressa Esposito, - cioè con spremitura<br />
meccanica, e non raffinati, ossia lavorati chimicamente<br />
con solventi, che possono portare alla formazione di<br />
acidi grassi trans. Tutti gli oli vegetali temono luce, aria<br />
e calore, quindi vanno acquistati in latta o in bottiglie di<br />
vetro scuro rivestite di alluminio e conservati chiusi e in<br />
un luogo fresco. Se friggendo notiamo una schiumetta<br />
bianca, indice della formazione di sostanze tossiche,<br />
significa che l’olio non è adatto, anzi, dannoso.<br />
Infine, sul fronte della linea, molte di noi pensano<br />
che gli oli vegetali siano più leggeri dell’extravergine<br />
di oliva, invece l’un per l’altro sviluppano tutti circa<br />
900 calorie per 100 grammi di prodotto».<br />
iStock<br />
è bene utilizzarlo solo a crudo,<br />
per esempio per condire<br />
l’insalata. Va conservato in un<br />
luogo buio e fresco (l’ideale<br />
è il frigorifero) per minimizzare<br />
i processi ossidativi, e va<br />
consumato in fretta una volta<br />
aperto.<br />
◆ Semi vari Contiene, per<br />
esempio, semi di soia, mais,<br />
sesamo, colza, girasole, cartamo<br />
o palma: è quindi importante<br />
leggere il contenuto<br />
in etichetta, che adesso è obbligatorio<br />
dettagliare. Si tratta<br />
di un prodotto trasformato,<br />
raffinato e ricco di acidi grassi<br />
Omega-6, oggi troppo abbondanti<br />
nella nostra dieta. A differenza<br />
degli Omega-3, benefici<br />
per l’organismo, assumere<br />
una quantità esagerata di questi<br />
grassi predispone a infiammazioni,<br />
malattie cardiache e<br />
tumori. Gli oli di semi sono<br />
quelli più a rischio di sviluppare<br />
con il calore i grassi insaturi<br />
trans, che aumentano<br />
il colesterolo Ldl, quello “cattivo”,<br />
e diminuiscono quello<br />
“buono”, l’Hdl, con un doppio<br />
effetto negativo sulla salute<br />
cardiaca. Quindi non vanno<br />
usati per friggere e nelle preparazioni<br />
che richiedono alte<br />
temperature, come in forno.<br />
Paola Tiscornia<br />
88 Intimità
VETRINA<br />
ALLEATI PREZIOSI<br />
Dall’acidità di stomaco ai capelli sfibrati: a ogni problema la sua soluzione<br />
DIGESTIONE LENTA<br />
1. Digestione lenta e acidità di<br />
stomaco? Esi propone due rimedi.<br />
Per la prima c’è DigestivAid<br />
Active, a base di amido di riso fermentato,<br />
papaia, ananas, finocchio<br />
e zenzero. Per il secondo,<br />
DigestivAid No Acid, con corallo<br />
fossile, papaia, liquirizia e pectina<br />
di mela. In farmacia, parafarmacia<br />
ed erboristeria. Il primo, confezione<br />
da 45 ovalette, 9,80 €.<br />
L’altro, da 60 tavolette, 9,80 €.<br />
SE IL POLLICE DUOLE<br />
2. Per alleviare i dolori articolari<br />
causati dalla rizoartrosi: è l’Ortesi<br />
propriocettiva flessibile Epithelium<br />
Flex, sviluppata da Epitact e<br />
distribuita da QualiFarma. Questo<br />
supporto mantiene il pollice in<br />
posizione di riposo senza immobilizzarlo,<br />
conservando la funzionalità<br />
della mano, ma limitando<br />
gli attacchi infiammatori. È complementare<br />
alle ortesi rigide, più<br />
adatte per la notte. In vendita in<br />
farmacia e parafarmacia a 20 €.<br />
S.O.S. CARTILAGINI<br />
3. È un integratore per le cartilagini:<br />
Flexjal forte di Bios Line<br />
deve la sua azione a componenti<br />
che favoriscono la funzionalità<br />
articolare e contrastano l’infiammazione.<br />
La formula non contiene<br />
glutine ed è adatta a vegetariani<br />
e vegani. In vendita in farmacia,<br />
erboristeria e parafarmacia.<br />
La confezione da 30 capsule costa<br />
15,50 €, da 60 capsule 26 €.<br />
IL DENTIFRICIO PER I PICCOLI<br />
4. Al gusto di menta delicata,<br />
Baby Joy 6-12 anni di Tau-Marin<br />
è un dentifricio gel studiato per i<br />
più piccoli, per contrastare l’insorgenza<br />
dalla carie e preservare il<br />
benessere delle loro gengive. Ha<br />
infatti un basso grado di abrasività.<br />
In farmacia a 3,99 €.<br />
1<br />
3<br />
5<br />
6<br />
2<br />
7<br />
4<br />
8<br />
CONTRO IL REFLUSSO<br />
5. Contrasta il reflusso gastroesofageo<br />
e riduce i sintomi che ne<br />
derivano. CalmAcid Reflux di Bios<br />
Line evita infatti che il contenuto<br />
acido dello stomaco risalga lungo<br />
l’esofago, protegge la mucosa dei<br />
due organi e tampona l’acidità gastrica<br />
eccessiva. In vendita in farmacia,<br />
erboristeria e parafarmacia.<br />
La scatola da 21 bustine monodose<br />
costa 15 €.<br />
E LA FORZA RITORNA!<br />
6. Utile nei periodi in cui ci si sente<br />
particolarmente stanchi e senza<br />
forze perché apporta un mix di vitamine<br />
del gruppo B e acido folico,<br />
da integrare con l’alimentazione.<br />
Vita Act Total B di F&F è un prodotto<br />
per tutte le età. Si trova in farmacia<br />
e parafarmacia. Proposto in<br />
offerta a 9,90, anziché 15,90 €.<br />
VIA LA SECCHEZZA<br />
7. Se i capelli hanno perso lucentezza<br />
e risultano sfibrati, magari<br />
per effetto del sole, del mare<br />
e del cloro, si possono rinvigorire<br />
sfruttando le proprietà di Olio di<br />
Argan. È un prodotto della linea<br />
Oliodermal di Esi, che si applica<br />
prima dello shampoo e si lascia in<br />
posa alcuni minuti. Va bene anche<br />
per rendere più setosa la pelle del<br />
corpo. In farmacia, parafarmacia<br />
ed erboristeria. Costa 28 €.<br />
LABBRA SEMPRE MORBIDE<br />
8. Bisogna sempre proteggere le<br />
labbra, d’estate e d’inverno, perché<br />
sono delicate e a rischio secchezza<br />
e irritazioni. Sebamed propone<br />
un tris di Stick Labbra in tre<br />
varianti: classico, fragola e ciliegia,<br />
che svolgono la loro azione<br />
nutriente e protettiva grazie alla<br />
presenza di olio di jojoba, cera di<br />
riso, vitamina E e bisabobolo. Si<br />
trovano in vendita in farmacia e<br />
costano 3,90 € ciascuno.<br />
Intimità 89
TURISMO<br />
a cura di Paola Babich<br />
L’AGENDA DI SETTEMBRE<br />
Tante le occasioni per svagarsi e rilassarsi<br />
tra spettacoli e mostre, concerti e paesaggi unici<br />
Foto: AssoLaTo<br />
LOMBARDIA<br />
Il Festival musicale internazionale Onde Musicali sul lago<br />
d’Iseo propone sino al 23 una serie di concerti gratuiti, interpretati<br />
da grandi artisti internazionali e da giovani talenti, nelle<br />
località più suggestive di 17 comuni rivieraschi e collinari affacciati<br />
sul Lago d’Iseo (a sin.). Un ottimo spunto per andare<br />
alla scoperta di bellezze quali la riserva naturale delle torbiere<br />
del Sebino, quella delle Piramidi d’erosione a Zone, le terme<br />
romane, la “strada dei viandanti”, la Valcamonica, terra di<br />
incisioni rupestri, Patrimonio Unesco. Info: www.iseolake.info<br />
CALABRIA<br />
A Tropea (VV), non solo mare. Da non perdere il Tropea Blues<br />
Festival il 15, 16, 17, 22, 23, 24, 29, 30 settembre e 1, 6, 7,8 ottobre.<br />
Le vie del centro storico saranno animate ogni sera da<br />
vari gruppi che suoneranno dal vivo. Come avviene nella città<br />
natale di questo genere musicale (New Orleans), gli artisti<br />
creeranno un’atmosfera coinvolgente. Di giorno, invece, incontri<br />
e convegni a tema, presentazione di libri e album musicali,<br />
premiazione dell’artista/gruppo blues dell’anno e del miglior<br />
gruppo emergente. Info: www.tropeablues.com<br />
Per l’alloggio, La Dolce Vita, dimora a picco sulla marina tropeana,<br />
davanti un promontorio che sorregge il santuario Benedettino<br />
della Chiesa di S. Maria dell’Isola (a ds.). Sullo sfondo,<br />
le Eolie con Stromboli e Vulcano e, di fronte, la distesa del Mar<br />
Tirreno nel Golfo di Sant’Eufemia; www.ladolcevitatropea.it<br />
BASILICATA<br />
“Nuvole Stregate”. Così si chiama l’esperienza che, dal 2<br />
settembre al 1 ottobre, consentirà di vivere l’emozione di un<br />
volo ascensionale, nella cornice di un paesaggio fiabesco. A<br />
bordo di una mongolfiera, a 40 metri di altezza, si ammireranno<br />
le Dolomiti lucane (a sin.) con i caratteristici borghi di<br />
Castelmezzano e Pietrapertosa (PZ). Il tutto in orari perfetti<br />
per godere di una luce particolare: dalle 7 alle 9.30 e dalle 17<br />
alle 18.30, quando le rocce assumono la loro tipica sfumatura<br />
rossastra. Info: www.dolomitilucane.com<br />
Al Parco Nazionale della Grancia, il più ampio Parco Storico<br />
Rurale e Ambientale d’Italia, nell’area del borgo di Brindisi<br />
di Montagna (PZ), sino a fine mese è di scena La Storia Bandita,<br />
il più grande spettacolo di teatro popolare italiano mai<br />
realizzato sulla storia del Brigantaggio nel Mezzogiorno. La<br />
storia è raccontata dalle voci di Michele Placido, Orso Maria<br />
Guerrini, Lina Sastri e Paolo Ferrari. Una narrazione di 2 ore,<br />
con 300 figuranti, 500 effetti pirotecnici, proiezioni di grandi<br />
immagini sulla roccia e sull’acqua, e altri effetti speciali. Tante<br />
anche le attrazioni del Parco: il teatro falconeria, la fattoria degli<br />
animali, i Laboratori del Gusto. Info: www.parcograncia.it<br />
90 Intimità
UMBRIA<br />
Ogni prima domenica del mese, Mercato dell’antiquariato,<br />
dell’usato e del collezionismo a Pissignano, vicino a Campello<br />
sul Clitunno (PG), città d’arte che vanta il famoso Tempietto,<br />
dichiarato Patrimonio dell’Unesco, e il caratteristico, affascinante<br />
Castello (a ds.), risalente al 1330, uno dei meglio conservati<br />
della zona. Eretto su un colle a 514 metri, costituisce<br />
un piccolo gioiello da andare a scoprire: all’interno delle mura<br />
vivono ancora diverse persone, e vi si può anche trascorrere<br />
qualche giorno di relax, godendosi gli scorci e i paesaggi che<br />
questo territorio offre (Spoleto e Foligno sono poco distanti).<br />
Qui si trova infatti il Relais Borgo Campello, dove si viene accolti<br />
dalla proprietaria Daniela; una tranquilla e piacevolissima<br />
struttura diffusa con una terrazza che affaccia sull’intera valle,<br />
punteggiata di ulivi (non ripartite senza aver comprato dell’ottimo<br />
olio extravergine locale); qui si apprezzano davvero la<br />
natura e il silenzio e sono assicurati “sogni d’oro”; www.borgocampello.com,<br />
www.lovelyhotels.it. Info: www.umbriatourism.it<br />
Il seicentesco Palazzo della Gran Guardia, nel centro storico<br />
di Verona, in piazza Bra, ospita sino al 15 The Stamps of<br />
the Queen-Homage to Elizabeth II. L’originale mostra ripercorre<br />
la vita di Elisabetta II, dall’incoronazione, avvenuta nel<br />
1953, sino a oggi, attraverso oltre seimila francobolli del Regno<br />
Unito, delle ex colonie e del Commonwealth, provenienti da<br />
una collezione privata. Esposti<br />
al pubblico per la prima<br />
volta, celebrano la regina nei<br />
vari momenti della sua vita,<br />
da giovane donna a madre e<br />
sovrana. Info: www.ifrancobollidellaregina.it<br />
Per l’occasione, pacchetto<br />
Nel borgo medievale di Montecarlo di Lucca (sotto) si festeggia<br />
il centenario della nascita dello scrittore Carlo Cassola<br />
(qui ha vissuto i suoi ultimi anni e qui è sepolto); le celebrazioni<br />
prendono il via il 15<br />
e si aprono con una giornata<br />
interamente dedicata<br />
alla sua memoria, a partire<br />
dalla mostra Sconfinamenti.<br />
Le terre lontane di Cassola,<br />
che rimarrà qui fino al<br />
5 novembre e diventerà poi<br />
itinerante, spostandosi inizialmente<br />
a Grosseto (dal<br />
15 gennaio al 15 febbraio<br />
2018); è il primo appuntamento<br />
di un piano triennale<br />
di iniziative sul lavoro<br />
svolto intorno all’opera<br />
dell’autore. Gli eventi che si<br />
terranno in questo piccolo,<br />
VENETO<br />
TOSCANA<br />
speciale all’Hotel Ibis di Verona, che propone inoltre la nuova<br />
formula della colazione ispirata a un mercato rionale, con<br />
prodotti freschissimi esposti per banchi, dalla frutta ai latticini,<br />
dalle golosità da forno agli affettati; www.ibis.com<br />
A Venezia, Musei al Chiaro di Luna è un’iniziativa che prevede,<br />
fino ad ottobre, l’apertura prolungata di Palazzo Ducale<br />
fino alle ore 23. Una bella opportunità per dedicarsi a un suggestivo<br />
itinerario in “notturna” tra gli ambienti e i capolavori<br />
del palazzo simbolo della Serenissima. Info: www.visitmuve.it<br />
Il primo albergo in Italia della catena AO Hotels and Hostels ha<br />
appena aperto vicino alla stazione di Mestre; prezzi vantaggiosi;<br />
www.aohostels.com/it/. Ottima scelta il Salute Palace Hotel,<br />
a Dorsoduro, da poco ristrutturato e entrato a far parte<br />
della Châteaux & Hôtels Collection; www.salutepalace.com<br />
delizioso paese, intatto e non frequentato dal turismo di massa,<br />
si inseriscono nel piano di valorizzazione del patrimonio<br />
storico, artistico e culturale dei borghi italiani, promossa dal<br />
Mibact nell’ambito del progetto “2017 - Anno dei Borghi”<br />
(www.viaggio-italiano.it). Montecarlo conserva l’antica cinta<br />
muraria, la Rocca del Cerruglio, il Teatro dei Rassicurati, tra i<br />
più piccoli d’Italia, sede delle celebrazioni, e vanta anche i vini<br />
DOC Montecarlo bianco e rosso.<br />
Dal 2 al 24 la Fortezza di Montalcino (SI) ospita CARTA<br />
InCANTA, questa piccola favola, mostra di Carlotta Parisi.<br />
Opere nuove e originali alle quali l’illustratrice e scultrice su<br />
carta ha lavorato per oltre un anno. Un bel modo anche per<br />
scoprire questa terra, dato che nell’esposizione c’è molto della<br />
Val d’Orcia, come spiega<br />
l’artista: “La bellezza della<br />
mia Val d’Orcia è ogni giorno<br />
nutrimento per l’anima:<br />
ho realizzato spesso donne<br />
abbondanti e accoglienti<br />
che la rappresentano”.<br />
Intimità 91
ARREDAMENTO<br />
di Elisabetta Turillazzi<br />
e Barbara Pedron<br />
È L’ORA<br />
DELLA DOCCIA<br />
Design ricercato e dettagli<br />
curatissimi per una cabina<br />
a cinque stelle dove vivere,<br />
tra getti a pioggia e leggere<br />
nebulizzazioni, una speciale<br />
esperienza sensoriale<br />
Pensata per spazi ampi e studiata per essere inserita<br />
in nicchie e angoli, la porta scorrevole in cristallo<br />
trasparente o satinato, è disponibile anche in versione<br />
a scomparsa. MOOV, Glass 1989, da 945 €.<br />
1<br />
3 4<br />
2<br />
5<br />
92 Intimità
Raffinate geometrie<br />
1 Soffione dall’estetica originale<br />
che abbina al getto d’acqua luci a<br />
led rosse e bianche per un effetto<br />
benessere totale. Cloud, FIMA Carlo<br />
Frattini divisione Wellness,<br />
da 1.961 € + IVA.<br />
2 Ampio soffione in vendita<br />
con il kit a parete con doccetta,<br />
asta doccia e miscelatore termostatico.<br />
Croma 280, Hansgrohe, 425 €.<br />
3 Set di soffioni per combinare<br />
i getti d’acqua con suoni e luci.<br />
Disponibile a soffitto e a parete.<br />
Ninfea, AQUAelite LAB,<br />
da 150 € la soluzione a parete,<br />
da 450 € la soluzione a soffitto.<br />
4 Soffione da applicare alla parete<br />
o al soffitto, con struttura in acciaio<br />
spazzolato. Disponibile in vari colori,<br />
ha il getto a pioggia e a doppia<br />
cascata. Club, AQUAelite LAB,<br />
da 320 € la soluzione a parete,<br />
da 770 € la soluzione a soffitto.<br />
5 Il soffione ha una forma<br />
tondeggiante che garantisce un getto<br />
delicato e avvolgente. Disponibile<br />
in cromo, bianco e nero, può essere<br />
installato a parete o a soffitto.<br />
Sfera, FIMA Carlo Frattini divisione<br />
Wellness, da 885 € + IVA.<br />
Cabina a base pentagonale (a sin.), con pareti in vetro trasparente, satinato<br />
o serigrafato. La sua forma la rende adatta a essere installata anche in ambienti<br />
poco spaziosi. Gallery 3000, Duka, da 1.467 €.<br />
Piatto doccia (sopra a ds.), ideale per chi desidera regalarsi una soluzione<br />
di design. Facile da montare e disponibile in varie dimensioni, questo prodotto<br />
è realizzato in un particolare materiale (un mix di resine con filler minerale)<br />
che al tatto si presenta liscio e setoso. Setaplano, Geberit, 720 €.<br />
Un leggero pannello multiuso, robusto e impermeabile, e un piatto doccia a filo<br />
pavimento per realizzare progetti su misura. Il pannello può essere piastrellato<br />
subito dopo la posa. Wedi e Wedi Fundo by Wedi, prezzo su richiesta.<br />
PER INFORMAZIONI: AQUAelite Lab, www.aquaelite.it; Duka, www.duka.it; FIMA Carlo Frattini, www.fimacf.com; Geberit, www.geberit.it; Glass 1989, www.glass1989.it; Hansgrohe, www.hansgrohe.it; Wedi, www.wedi.it.<br />
Intimità 93
CUCINA<br />
a cura di Barbara Pedron<br />
Archivio Mondadori<br />
PEPERONI, CHE BONTÀ!<br />
TATIN CON FIORDILATTE<br />
Tempo: 1 ora<br />
Calorie a porzione: 265<br />
Ingredienti per 4 persone: un rotolo di pasta sfoglia,<br />
3 peperoni lunghi gialli, 2 peperoni lunghi rossi,<br />
2 zucchine, 150 g di fiordilatte,<br />
2 acciughe, 2 pomodori, un mazzetto di basilico,<br />
20 g di parmigiano grattugiato,<br />
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, sale, pepe.<br />
Preriscaldate il forno a 200°, poi lavate tutti i peperoni,<br />
sistemateli su una placca foderata con alluminio e infornateli<br />
per 20 minuti. Trascorso questo tempo, ritirateli,<br />
chiudeteli in un sacchetto di carta e lasciateli intiepidire,<br />
infine mondateli, spellateli e tagliateli in modo da ottenere<br />
30 falde larghe circa 4 cm.<br />
Dissalate le acciughe, privatele della lisca e tagliatele a<br />
pezzetti, quindi lavate le zucchine, asciugatele, spuntatele<br />
e riducetele a nastri sottili (anche in questo caso dovrete ricavarne<br />
30). Tagliate la mozzarella in modo da ottenere 30<br />
bastoncini, poi asciugateli con carta assorbente da cucina.<br />
Allineate le falde di peperone sul piano di lavoro, adagiate<br />
su ciascuna un nastro di zucchina e un bastoncino di<br />
mozzarella e avvolgete le verdure su loro stesse, formando<br />
tanti rotolini compatti.<br />
Mettete i rotolini in una teglia rotonda di 26 cm circa di<br />
diametro, foderata con un foglio di carta da forno bagnato<br />
e strizzato. Mentre li posizionate, teneteli ben stretti tra<br />
le dita perché non si aprano, quindi sistemateli sul fondo<br />
della teglia partendo dal centro, uno vicino all’altro, cercando<br />
di formare cerchi concentrici il più possibile regolari.<br />
Quando arriverete vicino al bordo, fate attenzione a<br />
non farli aderire alle pareti della teglia, ma lasciate un po’<br />
di spazio vuoto.<br />
Lavate i pomodori, asciugateli e privateli del picciolo,<br />
poi tagliateli a metà, spremeteli leggermente per eliminare<br />
la maggior parte dei semi e riduceteli a spicchietti, quindi<br />
distribuiteli nella teglia, tra un rotolino e l’altro, in modo<br />
da riempire tutti gli spazi vuoti (non posizionateli vicino al<br />
bordo). Procedete allo stesso modo anche con i pezzetti di<br />
acciuga. Condite tutto con sale, pepe e un filo d’olio.<br />
Portate il forno a 180°, quindi srotolate la pasta sfoglia e<br />
punzecchiate il disco con una forchetta. Adagiate la sfoglia<br />
sulla teglia, centrandola sulle verdure, poi piegate i bordi<br />
verso il basso così da abbracciare la farcitura. Spennellate<br />
con l’olio e infornate per 25 minuti.<br />
Trascorso il tempo di cottura, ritirate la teglia e rovesciate<br />
la torta sulla placca del forno, quindi, cospargetela<br />
con il parmigiano e mettetela a gratinare sotto<br />
il grill per 2-3 minuti. Ritiratela, trasferitela sul piatto<br />
di portata, guarnitela con le foglie di basilico, lavate<br />
e asciugate, e servite.<br />
94 Intimità
Gialli, rossi, verdi. Super saporiti e super coreografici.<br />
Per gustose preparazioni a prova di gourmet<br />
CHEESECAKE SALATA<br />
Tempo: 45 minuti + il raffreddamento<br />
Calorie a porzione: 550<br />
Ingredienti per 4 persone:<br />
300 g di crescenza,<br />
100 g di cracker integrali,<br />
30 g di gherigli di noci,<br />
140 g di burro,<br />
un peperone verde,<br />
un peperone a corno rosso,<br />
un peperone a corno giallo,<br />
200 ml di panna fresca,<br />
8 g di gelatina in fogli,<br />
2 cucchiai di zucchero,<br />
il succo di 1/2 limone,<br />
un mazzetto di timo,<br />
30 g di olive taggiasche<br />
denocciolate sott’olio,<br />
un filo di olio extravergine d’oliva,<br />
sale, pepe.<br />
Mettete i cracker nel mixer e frullateli con le noci, il burro,<br />
sale e pepe. Ungete uno stampo a cerniera rotondo con<br />
un filo d’olio e foderatelo con carta da forno, quindi trasferite<br />
il composto di cracker sul fondo dello stampo, livellate<br />
la superficie pressandola bene con un batticarne, quindi<br />
mettete il recipiente a raffreddare in frigorifero per un’ora.<br />
Riempite una ciotola di acqua fredda e mettevi a bagno i<br />
fogli di gelatina per 10 minuti. Versate la panna in un pentolino<br />
e scaldatela, poi spegnete la fiamma. Ritirate la gelatina, strizzatela<br />
e mettetela a sciogliere nella panna calda. Mescolate.<br />
Lavate il peperone verde, asciugatelo, mondatelo e riducetelo<br />
a pezzetti. Trasferite i pezzi di peperone nel bicchiere del<br />
mixer, unite la crescenza, le foglioline di 2 rametti di timo, lavate<br />
e asciugate, sale e pepe e frullate fino a ottenere una crema.<br />
Infine, incorporate al composto la panna con la gelatina.<br />
Trascorso il tempo, ritirate lo stampo dal frigorifero e<br />
versate la crema di peperone sulla base di cracker. Livellate<br />
la superficie con una spatola bagnata in acqua fredda,<br />
quindi rimettete il recipiente in frigorifero per 4-5 ore.<br />
Nell’attesa, lavate i peperoni a corno, asciugateli e mondateli<br />
eliminando i piccioli, poi tagliateli a rondelle di 1-2<br />
cm di spessore e privateli di semi e nervature.<br />
Versate lo zucchero in una padella con 2 cucchiai d’acqua<br />
e il succo di limone e fate caramellare, quindi unite le<br />
rondelle di peperone e saltatele per 2-3 minuti. Regolate<br />
di sale e pepe, spegnete e fate raffreddare.<br />
Trascorso il tempo, ritirate la cheesecake dal frigorifero,<br />
sformatela eliminando la carta forno e trasferitela sul piatto<br />
di portata. Completatela distribuendo sulla superficie i<br />
peperoni caramellati freddi, le olive e qualche rametto di<br />
timo, lavato e asciugato. Servite.<br />
Intimità 95
CUCINA<br />
SFORMATINI DI PATATE AL TONNO<br />
Tempo: 40 minuti + il raffreddamento<br />
Calorie a porzione: 511<br />
Ingredienti per 4 persone: 2 peperoni rossi già abbrustoliti<br />
e spellati, 2 peperoni gialli già abbrustoliti e spellati,<br />
800 g di patate, 250 g di tonno sott’olio, un cipollotto,<br />
2 uova sode, 50 g di olive verdi farcite al peperone,<br />
2 cucchiai di capperi sott’aceto, un limone, 3 cucchiai<br />
di maionese, un mazzetto di erba cipollina, qualche goccia<br />
di tabasco, 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, sale.<br />
Mondate il cipollotto e tritatelo finemente; lavate l’erba cipollina<br />
e asciugatela; spremete il limone; tagliate a rondelle le<br />
olive farcite; tritate grossolanamente le uova sode.<br />
Sbucciate le patate, lavatele, tagliatele a pezzetti e mettetele<br />
in una casseruola, copritele con acqua fredda, trasferitele sul<br />
fuoco e lessatele. Scolatele e passatele allo schiacciapatate.<br />
Raccogliete la purea in una ciotola e conditela con un filo di<br />
olio, sale, qualche goccia di tabasco, il cipollotto tritato, metà<br />
del succo di limone e 10 steli di erba cipollina tagliuzzata.<br />
Sgocciolate il tonno, mettetelo in una ciotola, sminuzzatelo<br />
e conditelo con un filo d’olio, il succo di limone rimasto, i capperi<br />
sgocciolati e strizzati, sale, le olive, le uova e la maionese.<br />
Dividete ciascun peperone in 4 falde, poi riducete ognuna<br />
di esse a metà nel senso della larghezza.<br />
Foderate con la pellicola 4 stampini e coprite pareti e fondo<br />
con le mezze falde di peperone, alternando i colori. Distribuite<br />
negli stampini 2/3 del composto di patate lasciando uno<br />
spazio vuoto al centro dello stampo, in cui metterete il mix di<br />
tonno e coprite con il resto del composto di patate. Avvolgete<br />
gli stampini con pellicola e metteteli in frigo per almeno un’ora.<br />
Trascorso il tempo, ritirate gli sformatini, eliminate la pellicola<br />
e rovesciateli nei piatti individuali. Decorate con erba<br />
cipollina tagliuzzata, irrorate con un filo d’olio e servite.<br />
INVOLTINI DI SARDE E FRUTTA SECCA<br />
Tempo: 1 ora e 5 minuti<br />
Calorie a porzione: 340<br />
Ingredienti per 4 persone: 4 peperoni lunghi rossi,<br />
4 peperoni lunghi gialli,<br />
16 sarde già pulite e aperte a libro,<br />
120 g di ricotta di capra,<br />
2 scorzette di limone,<br />
30 g di pistacchi, 60 g di pinoli,<br />
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva.<br />
Preriscaldate il forno a 200°. Lavate e asciugate le sarde.<br />
Lavate i peperoni e metteteli in una teglia capiente, foderata<br />
di carta antiaderente da cucina, quindi fateli cuocere in<br />
forno per 30 minuti circa, girandoli spesso, finché la pelle si<br />
staccherà (attenzione a non farli scurire troppo). Trascorso il<br />
tempo, ritirateli, chiudeteli in un sacchetto di carta e lasciateli<br />
intiepidire. Una volta freddi, toglieteli dal sacchetto, spellateli<br />
ed eliminate picciolo, semi e filamenti bianchi, poi divideteli in<br />
16 grosse falde e mettetele ad asciugare su carta assorbente.<br />
Trasferite i pistacchi in un pentolino antiaderente senza<br />
aggiungere condimento e rosolateli per alcuni istanti, quindi<br />
ritirateli, spellateli e tritateli insieme con le scorzette di limone.<br />
Tostate i pinoli nello stesso modo, poi tritate anche loro.<br />
Sistemate i peperoni sul tagliere, distribuitevi sopra le sarde<br />
aperte, spalmate un velo di ricotta, quindi unite il trito di<br />
pistacchi (tenetene da parte un pochino per guarnire i piatti<br />
alla fine) e formate degli involtini.<br />
Riaccendete il forno e portatelo nuovamente a 200°, poi<br />
passate gli involtini nel trito di pinoli, disponeteli in una teglia<br />
unta d’olio e infornateli per 5 minuti.<br />
Trascorso questo tempo, ritirate la teglia e distribuite gli involtini<br />
nei piatti di portata. Completate la preparazione con<br />
un filo d’olio e altro trito di pistacchi e servite.<br />
96 Intimità
COTOLETTE CON CACIOCAVALLO<br />
Tempo: 1 ora<br />
Calorie a porzione: 330<br />
Fresco & goloso<br />
Ingredienti per 4 persone: 4 peperoni carnosi,<br />
100 g di caciocavallo grattugiato, 2 spicchi d’aglio,<br />
4 filetti di acciughe sott’olio,<br />
un mazzetto di prezzemolo, un uovo,<br />
80 g di pangrattato, un ciuffetto di aneto,<br />
abbondante olio di semi di arachide, sale.<br />
Preriscaldate il forno a 200°, poi lavate i peperoni,<br />
disponeteli sulla placca e infornateli per 30 minuti circa,<br />
girandoli spesso, finché la pelle tenderà a staccarsi. Trasferiteli<br />
in un sacchetto di carta e fateli intiepidire. Spellateli,<br />
mondateli e apriteli a libro, senza separare le due metà,<br />
così da ottenere da ognuno una larga falda rettangolare.<br />
Lavate il prezzemolo, asciugatelo e sfogliatelo, poi<br />
mondate l’aglio e tritatelo con un ciuffo di prezzemolo<br />
e le acciughe sgocciolate. Tritate anche il resto del prezzemolo<br />
e tenetelo da parte.<br />
Farcite i peperoni con il caciocavallo e parte del trito<br />
di aglio, prezzemolo e acciughe. Richiudeteli e metteteli<br />
ad asciugare su carta assorbente da cucina.<br />
Sgusciate l’uovo in un piatto fondo e sbattetelo con i<br />
rebbi di una forchetta. Versate il pangrattato in un piatto<br />
piano insieme con il trito di solo prezzemolo. Passate<br />
i peperoni prima nell’uovo sbattuto, poi nel pangrattato<br />
col prezzemolo, quindi friggeteli, uno a uno, 3-4 minuti<br />
circa per parte, in una padella con un dito di olio di<br />
arachidi ben caldo. Ritirateli e metteteli a sgocciolare su<br />
carta assorbente da cucina.<br />
Salate le cotolette di peperoni, tagliatele a metà e trasferitele<br />
sul piatto di portata. Guarnite con un ciuffo di<br />
aneto, lavato e asciugato, e servite tiepido.<br />
SORBETTO<br />
CON OLIVE E PECORINO<br />
Tempo: 20 minuti + il raffreddamento<br />
Calorie a porzione: 175<br />
Ingredienti per 4 persone: 6 grossi peperoni rossi,<br />
una cipolla, un albume, un cucchiaio di zucchero,<br />
un pizzico di peperoncino in polvere,<br />
2 cucchiai di aceto rosso,<br />
20 olive taggiasche sott’olio denocciolate,<br />
100 g di pecorino stagionato,<br />
2 fette di pane di segale,<br />
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, sale.<br />
Spellate la cipolla e tagliatela a pezzi. Mettete l’albume<br />
in una ciotola e montatelo leggermente. Tagliate<br />
il pane a bastoncini.<br />
Lavate i peperoni, asciugateli e dividete ciascuno<br />
in 4 spicchi, poi mondateli e spellateli usando il pelapatate.<br />
Tagliateli a pezzetti, metteteli nel bicchiere del<br />
mixer insieme con la cipolla, lo zucchero, l’albume,<br />
l’aceto, il sale, il peperoncino e 3 cucchiai di olio e<br />
frullate fino a ottenere una crema.<br />
Versate la crema negli stampini per i cubetti di ghiaccio<br />
e mettete in freezer. Quando saranno induriti, togliete<br />
i cubetti dalle vaschette, trasferiteli nel bicchiere del mixer<br />
e frullateli fino a ottenere la consistenza di un sorbetto.<br />
Usando il pelapatate, ricavate tante scaglie dal pecorino,<br />
poi sgocciolate le olive.<br />
Trasferite il sorbetto in coppe a calice, decorate<br />
con le olive e le scaglie di pecorino e servite subito,<br />
accompagnando con i bastoncini di pane di segale.<br />
Intimità 97
OROSCOPO<br />
di Benedetta Van Wood<br />
PREVISIONI DAL 31 AGOSTO AL 6 SETTEMBRE<br />
ARIETE dal 21/3 al 20/4<br />
★★★Amore, passione e tanta allegria. Queste le parole<br />
chiave della vostra settimana. Approfittatene, sfruttate<br />
al massimo il momento favorevole e ne godrete anche in<br />
futuro. Chi è sola, poi, cerchi di cogliere le occasioni: l’uomo<br />
dei vostri sogni è lì che vi aspetta, non fatevelo sfuggire.<br />
I GIORNI PIÙ FORTUNATI: sabato, domenica e lunedì<br />
BILANCIA dal 24/9 al 23/10<br />
★★ Dimostrerete di sapere che cosa volete. Avete bisogno<br />
di stabilità e se vivete un rapporto sentimentale ancora da<br />
regolarizzare è il momento di farlo. Ora più che mai avvertite<br />
l’esigenza di avere un appoggio e di potervi fidare. Nella<br />
cerchia delle amicizie non fidatevi di chi conoscete da poco.<br />
I GIORNI PIÙ FORTUNATI: domenica e lunedì<br />
TORO dal 21/4 al 21/5<br />
★★ Tempo di decisioni. In particolare nell’ambito personale<br />
e familiare. Per non sentirvi oppresse da troppe responsabilità<br />
fatevi aiutare da chi vi è sinceramente amico.<br />
Però prudenza: dovrete distinguere i veri amici da quelli<br />
che vi stanno accanto per opportunismo e non sarà facile.<br />
I GIORNI PIÙ FORTUNATI: venerdì e sabato<br />
SCORPIONE dal 24/10 al 22/11<br />
★★ Non lasciatevi andare alla malinconia. Sorridete e siate<br />
serene, o almeno provateci, e vedrete che riuscirete a<br />
esserlo davvero. In questi giorni la vita sentimentale dipenderà<br />
molto dal vostro stato d’animo. Buone nuove per l’ambito<br />
professionale, ma dovrete sfoderare maggiore grinta.<br />
I GIORNI PIÙ FORTUNATI: martedì e mercoledì<br />
GEMELLI dal 22/5 al 21/6<br />
★★★ Vi sentirete in ottima forma. Di conseguenza tutto<br />
andrà alla grande. Ricordate, però, che l’amore è anche<br />
comprensione e intesa mentale E che al lavoro, perché tutto<br />
proceda bene, dovrete eseguire con senso del dovere ciò<br />
che vi è stato assegnato e dimostrare la vostra preparazione.<br />
I GIORNI PIÙ FORTUNATI: domenica, lunedì e martedì<br />
SAGITTARIO dal 23/11 al 21/12<br />
★★★ Ottimiste, piene di energia. Torna la voglia di mettervi<br />
in gioco. Al lavoro riuscirete a superare gli ostacoli e<br />
niente e nessuno vi toglierà ciò che avete faticosamente conquistato.<br />
Per alcune di voi, soprattutto se siete state recentemente<br />
all’estero, l’amore arriverà da un Paese straniero.<br />
I GIORNI PIÙ FORTUNATI: domenica, lunedì e martedì<br />
CANCRO dal 22/6 al 22/7<br />
★★ È il momento di affrontare qualche nodo spinoso. Specie<br />
in ambito professionale, dato che avrete l’appoggio e la<br />
stima di persone per voi importanti. Il Sole in contatto armonioso<br />
vi darà serenità, benessere e amori felici. Non trascurate<br />
la cura di voi stesse e il riposo. Benissimo il denaro.<br />
I GIORNI PIÙ FORTUNATI: martedì e mercoledì<br />
CAPRICORNO dal 22/12 al 20/1<br />
★★ Sarete determinate e intraprendenti. Alcune di voi diranno<br />
basta a un rapporto ormai logoro, così da potersi dedicare<br />
a se stesse e, perché no, a una nuova storia d’amore<br />
importante, ad amicizie profonde. Al lavoro alcuni progetti si<br />
sbloccano e incontrerete chi vi darà concretamente una mano.<br />
I GIORNI PIÙ FORTUNATI: venerdì e sabato<br />
LEONE dal 23/7 al 23/8<br />
★★★ Siate socievoli. Non perdete l’occasione di incontrare<br />
gente nuova e di rinsaldare i legami con chi vi è amico<br />
e vi stima, vi sentirete più tranquille e più forti e non è<br />
escluso che questo vi porti vantaggi nel lavoro. Dove conterà<br />
anche la vostra capacità di farvi notare da chi di dovere.<br />
I GIORNI PIÙ FORTUNATI: sabato, domenica e lunedì<br />
ACQUARIO dal 21/1 al 18/2<br />
★ Vi libererete di ciò che per voi non ha più senso. Niente<br />
più situazioni che vi ostacolano e rallentano il vostro percorso,<br />
mettendovi di malumore. Se agirete con cautela riuscirete<br />
a evitare scelte sbagliate. Questo vale anche per il lavoro,<br />
dove riuscirete e sganciarvi da colleghi inetti e poco affidabili.<br />
I GIORNI PIÙ FORTUNATI: domenica<br />
VERGINE dal 24/8 al 23/9<br />
★ Prudenza nell’ambiente di lavoro. Non sempre avrete a<br />
che fare con persone che mantengono la parola data. Un atteggiamento<br />
distaccato vi aiuterà a preservarvi dalle delusioni<br />
e vi permetterà di confrontarvi con tutti, in modo da capire<br />
ciò che vi disturba e migliorare le relazioni con i colleghi.<br />
I GIORNI PIÙ FORTUNATI: sabato<br />
PESCI dal 19/2 al 20/3<br />
★★ Avete il Sole e Mercurio opposti. Attente perciò alle<br />
parole non dette e alle cose non fatte. Potrebbero verificarsi<br />
molti spiacevoli equivoci. Cercate di essere chiare con il partner<br />
ed esigete la stessa cosa anche da lui. Nell’ambiente di lavoro<br />
dovrete agire con semplicità. Buona la forma psicofisica.<br />
I GIORNI PIÙ FORTUNATI: martedì e mercoledì<br />
Settimana così così:★ Buona:★★ Ottima:★★★ I segni più favoriti della settimana sono evidenziati dalle stelle di colore rosso<br />
98 Intimità
PAROLIERE<br />
Partendo da<br />
una casella e<br />
attraversando caselle<br />
vicine (in orizzontale,<br />
verticale e diagonale),<br />
trovate una situazione<br />
spiegata in due parole.<br />
Utilizzate tutte e 16 le<br />
lettere una sola volta.<br />
N O L E<br />
I F E T<br />
T N O S<br />
O N E P<br />
intervallo<br />
TRAIT D’UNION<br />
I 5 indizi<br />
sono tutti correlati<br />
ad una<br />
sesta parola:<br />
quale?<br />
NERO<br />
MONETA<br />
SCHIETTO<br />
PORTO<br />
FORTE<br />
UNIONI<br />
Collegate ogni coppia<br />
di numeri uguali con<br />
linee continue che<br />
attraversano le varie<br />
caselle orizzontalmente o<br />
verticalmente.<br />
Ogni casella della<br />
griglia deve essere<br />
percorsa da<br />
una sola linea.<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
3<br />
4<br />
1<br />
2<br />
TRAIT D’UNION<br />
Franco<br />
Franco Nero è un famoso<br />
attore; il franco è una moneta<br />
(per esempio in Svizzera<br />
circola il franco svizzero);<br />
schietto è sinonimo di franco;<br />
porto franco è dove si possono<br />
introdurre merci senza pagare<br />
dazi doganali; Francoforte è<br />
una città tedesca.<br />
Soluzioni<br />
2<br />
1<br />
4<br />
3<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
UNIONI<br />
PAROLIERE<br />
Telefonino spento.<br />
Intimità 99
PERSONAGGI<br />
SERGIO MUÑIZ<br />
«LA BELLEZZA AIUTA, MA…»<br />
...prima o poi passa. E così l’attore spagnolo, tra i protagonisti in teatro<br />
del musical Mamma mia!, ha deciso di puntare anche su altri talenti<br />
L’affascinante Sergio Muñiz, 42 anni. Sopra, insieme<br />
con Luca Ward, 61, Paolo Conticini, 48, ed Eleonora<br />
Facchini, 25, in una scena del musical Mamma Mia!<br />
Getty Images<br />
Follonica, agosto<br />
A16 anni Sergio Muñiz<br />
scaricava casse di frutta<br />
al mercato di Bilbao,<br />
la città spagnola in cui è nato<br />
42 anni fa, a 20 era uno dei<br />
modelli più ricercati nell’ambiente<br />
dell’haute couture, a 29<br />
ha vinto L’isola dei famosi ed<br />
è diventato lo spagnolo più<br />
amato d’Italia. Da lì a essere<br />
scelto come protagonista<br />
di tante fiction di successo il<br />
passo è stato breve, brevissimo.<br />
Così come quelli che<br />
sono seguiti e che lo hanno<br />
portato prima a debuttare in<br />
tv e sul grande schermo e poi<br />
a teatro, dove Muñiz ha scoperto<br />
la sua dimensione ideale.<br />
E dove lo troviamo oggi,<br />
impegnato in una delle ultime<br />
repliche estive del musical<br />
Mamma Mia!, con cui<br />
sarà in tournée fino a febbraio<br />
del 2018 (con una pausa<br />
tra settembre e ottobre).<br />
Il suo ruolo è quello di Harry<br />
Bright, che nell’omonima<br />
pellicola del 2008 fu di Colin<br />
Firth: un gay che scopre<br />
di essere il padre potenziale<br />
di Sophie, ormai prossima<br />
alle nozze, possibile frutto di<br />
un peccato di gioventù consumato<br />
con Donna, la madre<br />
della ragazza, su una romantica<br />
isola greca. Un ruolo, assicura<br />
l’attore, in cui si diverte<br />
davvero molto.<br />
Sergio, cosa le piace<br />
di più di Mamma Mia!?<br />
«Che è un lavoro corale,<br />
che si canta, si balla e si recita.<br />
Mi diverto anche perché il<br />
mio è un ruolo da coprotagonista<br />
e il lavoro grosso lo fanno<br />
tutto Sabrina Marciano ed<br />
Eleonora Facchini (nel ruolo<br />
di Donna e Sophie, ndr)».<br />
Questo personaggio<br />
le assomiglia<br />
in qualche modo?<br />
«Sì, decisamente, anche<br />
100 Intimità
se io non sono gay, - ride.<br />
- Battute a parte, Harry è<br />
un uomo un po’ timido, incerto,<br />
che cerca sempre di<br />
mantenere la compostezza<br />
e in questo siamo parecchio<br />
simili. Anche io sono un timidone<br />
e difficilmente mi<br />
lascio andare. Almeno fuori<br />
dal palcoscenico».<br />
Eppure da uno spagnolo<br />
non ci si aspetta<br />
tanta ritrosia...<br />
«Si vede che sono uno<br />
spagnolo atipico. Forse perché<br />
sono basco. Noi del<br />
nord della Spagna siamo diversi.<br />
Un po’ come gli italiani:<br />
non puoi chiedere a uno di<br />
Bolzano di ballare una tarantella,<br />
perché non lo sa fare».<br />
Questa diversità<br />
le pesa?<br />
«La diversità esiste, ma io<br />
trovo che sia un pregio. Anche<br />
in Italia ci sono tante<br />
realtà differenti ed è bello<br />
vedere che, per esempio, in<br />
Sicilia si fa un certo tipo di<br />
cucina, si cantano un certo<br />
tipo di canzoni e si parla<br />
un certo dialetto, poi vai<br />
in Liguria, in Lombardia o<br />
in qualsiasi altra regione e<br />
trovi altre cose, altri piatti,<br />
altre “lingue”, altra musica.<br />
Per come la vedo io, è una<br />
grande ricchezza. E andrebbe<br />
coltivata».<br />
Tornando alla sua<br />
timidezza, troviamo<br />
difficile pensare<br />
a lei in questi termini...<br />
«Eppure è così. Io sono timido<br />
di natura, anche se poi,<br />
con il tempo, sono migliorato.<br />
Nonostante questo, però,<br />
ci sono molte cose che non<br />
mi permetto di fare in pubblico.<br />
Sul palcoscenico, invece,<br />
è tutta un’altra storia,<br />
perché la recitazione mi dà<br />
una licenza speciale e io ne<br />
approfitto volentieri».<br />
In che senso?<br />
«Per me recitare è un po’<br />
come giocare, mi permette<br />
di esprimere senza timore<br />
le cose che ho dentro<br />
e che nella vita reale non<br />
riuscirei mai a tirare fuori,<br />
Quando ha festeggiato<br />
con Intimità...<br />
mentre come attore posso<br />
farlo “per copione”. Per<br />
esempio, nella quotidianità<br />
non mi vestirei mai da<br />
donna, mentre in Mamma<br />
mia!... mi diverto un sacco.<br />
E la mia timidezza, alla<br />
fine, si rivela un vantaggio,<br />
perché mi aiuta a trovare il<br />
giusto equilibrio, a non esagerare,<br />
ad avere la misura».<br />
Da piccolo sognava<br />
già di fare l’attore?<br />
«Ho sempre sognato<br />
tante cose, ma non ho mai<br />
avuto un obiettivo preciso.<br />
A 16 anni ho iniziato a lavorare<br />
con mio padre, al mercato<br />
della frutta di Bilbao<br />
dove caricavo e scaricavo i<br />
camion e non avevo davvero<br />
idea di cosa volessi fare<br />
da grande. Credo che un<br />
ragazzo debba sperimentare,<br />
fare tante cose e trovare<br />
il suo percorso a poco a<br />
poco. Nel mio caso, la moda<br />
mi ha permesso di uscire<br />
da Bilbao e dalla Spagna,<br />
di scoprire cosa c’era fuori.<br />
Io mi sono lasciato trasportare<br />
un pochettino, poi<br />
ho fatto in modo di adattare<br />
la mia vita ai miei gusti.<br />
Ma, ripeto, non ho mai avuto<br />
un obiettivo particolare.<br />
Nemmeno quello di fare<br />
l’attore. È stata la vita a<br />
portarmi a questo traguardo.<br />
A piccoli passi».<br />
Passi fortunati<br />
che l’hanno condotta<br />
prima in tv e poi<br />
al cinema e in teatro.<br />
Ha una preferenza?<br />
«Non posso dire che mi<br />
piaccia di più l’uno rispetto<br />
agli altri, a condizione però<br />
che siano fatti bene. Il teatro,<br />
in questo momento, è quello<br />
che mi permette di crescere<br />
di più come attore. In tv<br />
mi offrivano dei ruoli banali,<br />
dove dovevo fare il bello e<br />
scemo, e questo non mi permetteva<br />
di migliorare. Venendo<br />
da un reality, era difficile<br />
uscire da un certo stereotipo,<br />
così ho cambiato».<br />
L’ostacolo era<br />
la sua bellezza?<br />
«La mia carriera è nata<br />
Era il 2011 e il nostro giornale festeggiava il fortunato<br />
traguardo dei 65 anni. Tra i protagonisti di quella grande<br />
festa, celebrata al Teatro Litta di Milano, c’era proprio<br />
lui, Sergio Muñiz, bellissimo anfitrione dal sorriso<br />
irresistibile e dallo sguardo gentile come i suoi modi.<br />
All’epoca era ancora sposato con la modella Beatrice<br />
Bernardin, 35, dalla quale si è recentemente separato.<br />
Ma sulla sua vita privata Sergio non si sbottona,<br />
perché per lui la privacy<br />
è sacra: «Non parlo mai<br />
di queste cose. Se trovate<br />
qualcosa sui giornali, si<br />
tratta di frasi estrapolate<br />
da una conversazione sulla<br />
coppia in generale, che<br />
vengono poi attribuite alla<br />
mia storia personale. Della<br />
mia vita sentimentale posso<br />
dire una cosa sola: sono<br />
separato. Questo è un<br />
dato di fatto, il resto è libera<br />
immaginazione», mette,<br />
infatti, in guardia l’attore.<br />
grazie al mio aspetto e io<br />
vado orgoglioso della mia<br />
bellezza. Diventa, però, un<br />
limite quando gli altri non<br />
vanno oltre l’apparenza. Anche<br />
perché la bellezza prima<br />
o poi passa, quindi per me<br />
è importante incanalare le<br />
energie in cose più concrete.<br />
E poi, diciamolo, di belli<br />
è pieno il mondo!».<br />
È per questo motivo<br />
che ha lasciato<br />
il mondo della moda?<br />
«Un modello non deve<br />
essere un personaggio, altrimenti,<br />
al massimo, lo chiamano<br />
per fare il testimonial,<br />
così, dopo L’isola dei famosi e<br />
la popolarità che il reality mi<br />
ha regalato, lasciare le passerelle<br />
è diventata una scelta<br />
obbligata. Quell’esperienza,<br />
però, mi ha aperto porte diverse<br />
e io sono contento di<br />
averle attraversate».<br />
Questa estate è stato<br />
impegnatissimo<br />
con Mamma mia!,<br />
niente vacanze per lei?<br />
«La classica vacanza, no,<br />
però io riesco sempre a ritagliarmi<br />
degli spazi. Quando<br />
viaggio, porto con me<br />
i miei “giocattoli”. Mi piace<br />
fare surf, perciò non mi<br />
muovo mai senza la mia<br />
tavola e, appena posso, mi<br />
sveglio all’alba per andare<br />
a prendere qualche onda.<br />
Dormo poco, è vero, ma<br />
almeno in questo modo,<br />
riesco a fare le cose che<br />
amo di più».<br />
Altre passioni, invece,<br />
come quella per<br />
la musica, le coltiva<br />
per “lavoro”...<br />
«La musica sta diventando<br />
una cosa sempre più importante<br />
per me. Il 7 luglio scorso<br />
sono uscito con un singolo,<br />
Que calor, ma mi piace cantare<br />
e suonare anche lontano<br />
dai riflettori. Perché, prima di<br />
essere un lavoro, la musica è<br />
un grande amore. Per questo<br />
motivo sto cercando di darle<br />
maggiore spazio nella mia<br />
vita professionale».<br />
Sabina Spada e Barbara Pedron<br />
Intimità 101
PAPPADRILLO<br />
Dieci animali si sono<br />
scambiate le teste e<br />
le code, originando<br />
una serie di cugini<br />
dell’ippogrifo.<br />
Sapreste trovare<br />
i 10 animali<br />
originali?<br />
CAMOMARRO<br />
SCORDOGLIO<br />
ALLIBRÌ<br />
SCARALEONTE<br />
RAPIONE<br />
RelaxEnigmistico<br />
CAMAGURO<br />
CAPOSCIO<br />
CANFAGGIO<br />
COLISCIA<br />
BIGATORE<br />
BOWLING<br />
Ogni birillo una<br />
lettera. Per fare “strike”<br />
abbatteteli con un colpo<br />
solo, cioè trovate una<br />
parola che utilizzi le<br />
10 lettere e inizi col<br />
birillo frontale; per fare<br />
“spare” abbatteteli in<br />
2 colpi, cioè usate 10<br />
lettere per formare<br />
2 parole.<br />
Strike:<br />
Spare:<br />
A E R N<br />
I O T<br />
E D<br />
S<br />
CRUCIVERBA<br />
2. La lettera X<br />
5. Il Cruise in Mission:<br />
Impossible<br />
8. Friulani<br />
di un capoluogo<br />
12. Un’utilitaria<br />
della Ford<br />
13. Si suona sul ring<br />
14. La sigla<br />
dei Paesi Bassi<br />
16. Appassionano<br />
i turisti<br />
19. Il grande amore<br />
di Romeo<br />
21. Una frizione<br />
terapeutica<br />
22. Lo monta<br />
il burattinaio<br />
24. Coda di buoi<br />
25. In Puglia<br />
e in Sardegna<br />
26. Imperò in Russia<br />
28. A noi<br />
ORIZZONTALI<br />
30. Il segno tra i fattori<br />
31. Il più bisbetico<br />
dei sette nani.<br />
13<br />
1. Si prepara<br />
con i pomodori<br />
2. Non equo<br />
1 2 3 4 5 6 7<br />
8 9 10 11 12<br />
21<br />
16 17 18<br />
14 15<br />
19 20<br />
22 23<br />
24 25<br />
26 27 28 29 30<br />
31<br />
VERTICALI<br />
3. Coda di pesce<br />
4. Strada Statale<br />
6. Va bene, d’accordo!<br />
7. La De Filippi della TV<br />
9. La prima nota<br />
10. Detestata, malvista<br />
11. Lo aguzza il bisogno<br />
15. Un metallo per<br />
curare i disturbi<br />
dell’umore<br />
17. Fu re dei Visigoti<br />
18. Il nome di Proietti<br />
19. Città e golfo a nord<br />
di Napoli<br />
20. Chiudono il conto<br />
21. Mete senza uguali<br />
23. La luce del porto<br />
25. Fissa i capelli<br />
26. La fine delle vacanze<br />
27. Iniziali di Benigni<br />
29. Dentro<br />
30. Il fiume di Torino.<br />
PAROLIAMO<br />
Con ogni serie di 9 lettere componete la parola più lunga<br />
possibile. Ogni lettera può essere usata una sola volta.<br />
Soluzioni<br />
R A Z C A T L U A<br />
1)<br />
2)<br />
A P V O L A T O C<br />
T A L A V A C A C<br />
3)<br />
102 Intimità
AMICI ANIMALI<br />
Ciccio e Sparta di Valeria,<br />
Chiaravalle (AN)<br />
Grinc di Alex,<br />
Crespano del Grappa (TV)<br />
Simba di Arianna,<br />
Riva del Garda (TN)<br />
Ester di Rosangela,<br />
Curtarolo (PD)<br />
Alice di Fabiana,<br />
Majano (UD)<br />
Pesca di Matilde<br />
e della Fam. Rampazzo, Padova<br />
Poldino di Francesca,<br />
Vimercate (MI)<br />
Tigro di Sara Vaccà,<br />
Pisa<br />
Nuvola di Adriano, Luigi<br />
e Giuseppina, Lezzeno (CO)<br />
Byron di Marcello,<br />
Cremona<br />
Giufà di Maria Rosaria<br />
e Francesco, Roma<br />
Layla di Regina,<br />
Cremona<br />
Direttore responsabile Venturella Sforza<br />
Caporedattori Adriana Donati, Lea Ferretti,<br />
Sabrina Sacripanti<br />
Vicecaporedattore Lorella Maggioni<br />
Capiservizio Paola Babich, Cristina Chiodi,<br />
Simona De Vecchi,<br />
Elisabetta Turillazzi, Giuliana Vitali<br />
Vicecapiservizio Barbara Pedron, Annalisa Scarsellini<br />
Redattori Giorgia Cozza,<br />
Raffaella Giancristofaro, Sabina Spada<br />
Grafici Angelita Caprioli (Caporedattore),<br />
Stefania Cremese (Vicecaporedattore),<br />
Asfaha Sbhath Kubrom, Laura Galli<br />
Segreteria di redazione Anna Rita Traini, Cristina Ventura<br />
Product Manager Carmela Stilla<br />
Hanno collaborato P. Bianchi, S. Cossentino,<br />
a questo numero P. Freddi, IPA, Ipastock, iStock,<br />
A. Perego, C. Quartararo,<br />
M.T. Scarsellini, SGP,<br />
G. Sirtori, B. Van Wood,<br />
A. Zanibelli.<br />
Accertamenti<br />
Diffusione<br />
Stampa<br />
110 Intimità<br />
-<br />
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Restyling grafico: Liliana Biroldi<br />
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