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Intimita

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apporto era finito proprio<br />

quando avevo incontrato<br />

Mario, che mi aveva attratto<br />

come una calamita.<br />

Non ero mai stata una<br />

studentessa modello, studiavo<br />

il minimo indispensabile<br />

per passare gli esami<br />

e frequentavo i corsi solo<br />

se era indispensabile. Ma<br />

quando avevo conosciuto<br />

Mario, un professore giovane<br />

e brillante, avevo subito<br />

cambiato idea. Pur di<br />

vederlo partecipavo a tutte<br />

le sue lezioni e andavo<br />

spesso da lui inventando<br />

dubbi inesistenti o chiedendogli<br />

consigli. Per sostenere<br />

l’esame con lui avevo studiato<br />

come una matta e alla<br />

fine l’avevo passato con<br />

un’ottima votazione.<br />

A quel punto, per non<br />

perdere i contatti, avevo<br />

continuato ad andare da lui<br />

chiedendogli consigli per il<br />

mio piano di studi. Ma a lui<br />

non era sfuggito che il mio<br />

interesse nei suoi confronti<br />

andava oltre la sua materia<br />

di insegnamento, e in breve<br />

tempo le nostre conversazioni<br />

si erano spostate su<br />

un piano più personale. Era<br />

quello che volevo.<br />

Sapevo che era sposato,<br />

perché sulla scrivania teneva<br />

la fotografia della sua<br />

famiglia, ma questo non<br />

era bastato a dissuadermi.<br />

Né era bastato a mettere in<br />

guardia lui, che, al contrario,<br />

aveva iniziato a farmi<br />

una corte sempre più serrata,<br />

alla quale avevo ceduto.<br />

Oltre a insegnare all’università,<br />

Mario era impegnato<br />

in politica e non poteva<br />

permettersi scandali e pettegolezzi<br />

sulla sua vita privata.<br />

Su questo era stato subito<br />

molto chiaro: non avrei<br />

mai dovuto parlare di noi<br />

Ora so cosa fare<br />

Il suo avvertimento mi era<br />

sembrato offensivo. Credeva che<br />

fossi una povera sciocca?<br />

due a nessuno, altrimenti la<br />

nostra relazione sarebbe finita<br />

all’istante.<br />

E così era iniziato per me<br />

un periodo fatto di momenti<br />

indimenticabili e di grande<br />

passione, alternati a silenzi<br />

e solitudine, perché<br />

Mario spesso non si faceva<br />

sentire per giorni oppure<br />

annullava gli appuntamenti<br />

all’ultimo minuto. Io ogni<br />

volta mi ripromettevo di lasciarlo,<br />

ma poi bastava che<br />

sentissi nuovamente la sua<br />

voce per essere di nuovo in<br />

suo potere.<br />

Giorgio si era accorto che<br />

ero cambiata prima ancora<br />

che la mia storia con il<br />

prof iniziasse. Mi conosceva<br />

bene e si era reso conto<br />

che avevo la testa fra le<br />

nuvole... Mi aveva chiesto<br />

spiegazioni e io gli avevo<br />

confessato che i miei sentimenti<br />

per lui non erano più<br />

gli stessi, negando però che<br />

ci fosse un altro uomo nella<br />

mia vita. Ma lui, che frequentava<br />

l’università con<br />

me tutti i giorni, non ci aveva<br />

creduto e aveva sospettato<br />

da subito che ci fosse<br />

qualcosa tra me e quel professore.<br />

Mi aveva tempestato<br />

di domande e io mi ero<br />

arrampicata sugli specchi<br />

per negare.<br />

Ovviamente ci eravamo<br />

lasciati. Giorgio aveva promesso<br />

che non mi avrebbe<br />

più cercato, ma mi aveva<br />

messo in guardia.<br />

— Se l’uomo di cui ti sei<br />

innamorata è quello che<br />

penso io, ti rovinerà la vita.<br />

Non farti ingannare da uno<br />

come lui.<br />

Il suo avvertimento mi<br />

era sembrato offensivo. Mi<br />

credeva una povera sciocca<br />

che poteva farsi abbindolare<br />

da chiunque? Ma avevo<br />

preferito non rispondergli,<br />

per non dargli ulteriori elementi<br />

che potessero confermare<br />

i suoi sospetti.<br />

Ormai conducevo una<br />

doppia vita, anche per non<br />

farmi scoprire dai miei genitori.<br />

Spesso Mario mi<br />

chiamava nei momenti più<br />

impensati e io dovevo trovare<br />

una scusa per uscire,<br />

ma mai prima di quel mattino<br />

mi aveva chiesto di<br />

passare insieme addirittura<br />

una vacanza, sia pure breve.<br />

La sua richiesta di raggiungerlo<br />

al mare mi aveva stupito,<br />

ma al tempo stesso ero<br />

lusingata dal fatto che volesse<br />

passare ogni suo momento<br />

libero con me. In una situazione<br />

così rischiosa, poi!<br />

Dissi ai miei genitori che<br />

un’amica mi aveva invitato<br />

a casa sua, infilai in fretta e<br />

furia in un borsone costumi,<br />

vestiti e tutto il necessario,<br />

e mi diressi verso la<br />

stazione dei treni.<br />

Mi stupii di sentirmi meno<br />

euforica di quanto sarei<br />

dovuta essere. Forse era la<br />

reazione al modo un po’<br />

brusco in cui Mario mi aveva<br />

invitato a raggiungerlo.<br />

Oppure l’aver dato per<br />

scontato che io non avessi<br />

altri impegni. Ma non stetti<br />

troppo a rifletterci.<br />

Presi posto sul treno in<br />

uno scompartimento dove<br />

c’era solo un’altra persona,<br />

mi misi gli auricolari<br />

per ascoltare la musica e<br />

rimasi per un po’ persa nei<br />

miei pensieri, fino a quando,<br />

a una fermata, scese la<br />

donna che occupava il posto<br />

nel mio scompartimento<br />

e salì una suora che si sedette<br />

di fronte a me. Lì per<br />

lì la sua presenza mi fece<br />

sentire a disagio: da bambina<br />

avevo frequentato un<br />

asilo gestito dalle suore e a<br />

quei tempi andavo spesso<br />

a messa con mia nonna, ma<br />

dopo la sua scomparsa non<br />

avevo più frequentato ambienti<br />

religiosi, anche perché<br />

i miei genitori non erano<br />

praticanti.<br />

La suora, che indossava<br />

un abito e un velo nero,<br />

con uno scapolare bianco,<br />

mi sorrise, facendomi un<br />

cenno.<br />

Io mi tolsi gli auricolari<br />

e la guardai attentamente.<br />

Doveva avere qualche<br />

anno più di me, trentacinque<br />

al massimo e questo mi<br />

stupì, perché ero convinta<br />

che ormai non ci fossero<br />

più ragazze che decidevano<br />

di prendere i voti.<br />

Mi spiegò che doveva<br />

cambiare treno dopo poche<br />

fermate, ma che non aveva<br />

l’orario ferroviario.<br />

— Potrebbe, per favore,<br />

controllare per me le coincidenze<br />

sul suo telefonino,<br />

se non chiedo troppo? —<br />

mi domandò, con tono gentile<br />

e sempre sorridendomi.<br />

Cercai quello che mi aveva<br />

chiesto e le dettai gli orari<br />

che le interessavano. Lei<br />

li annotò diligentemente su<br />

un foglietto, poi si sentì in<br />

dovere di spiegarmi che da<br />

parecchio tempo non viaggiava<br />

in treno, quindi era un<br />

po’ disorganizzata.<br />

— Non lascio quasi mai il<br />

convento, ma oggi ho un valido<br />

motivo per farlo. Mia<br />

nonna deve subire un intervento<br />

al cuore e vuole vedermi,<br />

dice di sentirsi molto<br />

agitata. Così la madre superiora<br />

mi ha dato il permesso<br />

di tornare a casa per qualche<br />

giorno.<br />

— Perché, occorre un<br />

permesso? — chiesi stupita.<br />

La suora annuì con un<br />

sorriso e allora d’impulso<br />

le domandai che cosa potesse<br />

spingere una ragazza<br />

a scegliere di passare la sua<br />

esistenza in un monastero,<br />

44 Intimità

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