relazione-tecnica-2016
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INTRODUZIONE<br />
Oltre alle malattie sopra citate, che hanno interessato il Triveneto, altre malattie infettive diffusive hanno destato preoccupazione<br />
in Europa. Infatti, tra la primavera e l’estate, l’Europa sud-orientale è stata interessata da numerosi focolai di Lumpy Skin Disease<br />
(LSD), malattia infettiva a eziologia virale e a carattere esotico. Questa nuova situazione rappresenta un grave rischio per il<br />
comparto zootecnico, poiché gli allevamenti di bovini da ingrasso importano ristalli anche dai paesi europei interessati da questa<br />
epidemia o da paesi ad essi limitrofi. Fin dalle prime notizie e dai primi riscontri di un lento, ma progressivo, avvicinamento<br />
dell’infezione, l’IZSVe si è velocemente attrezzato per eseguire la ricerca del virus mediante Real Time PCR. Questo ha permesso di<br />
rispondere positivamente alle disposizioni emanate dal Ministero della Salute, in agosto, che hanno previsto il controllo<br />
sistematico di tutti gli animali delle partite di vitelli provenienti da paesi confinanti con nazioni infette da LSD. Ciò ha consentito<br />
di eseguire puntualmente l’attività di controllo senza interruzioni del flusso commerciale o speculazioni sul prezzo dei ristalli.<br />
Nell’anno in oggetto, si sono inoltre raccolti i primi risultati dei programmi di sviluppo delineati negli anni passati nel campo della<br />
metagenomica. Infatti, grazie all’utilizzo della piattaforma di WGS e all’applicazione dell’approccio di virus discovery, è stato<br />
possibile identificare in Veneto il primo caso di Influenza D in bovini da carne con sintomatologia respiratoria e di ricostruire<br />
l’intero genoma del virus. L’analisi filogenetica ha dimostrato che le sequenze dei segmenti genici che compongono il genoma del<br />
virus dell’Influenza D si raggruppavano con i genomi di altri virus influenzali in precedenza identificati sul territorio nazionale.<br />
Il Centro di Referenza Nazionale per l’apicoltura è stato impegnato da settembre 2014 a fine <strong>2016</strong> a garantire supporto tecnicoscientifico<br />
al Ministero della Salute e alle Autorità sanitarie locali per la gestione dei focolai causati da Aethina tumida, la cui<br />
presenza è stata confermata in Calabria nella zona di protezione di 20 km che interessa le province di Reggio Calabria e di Vibo<br />
Valentia. In Sicilia invece, dopo la positività rilevata nel novembre 2014, non sono seguite altre segnalazioni a fronte dell’intensa<br />
attività di sorveglianza realizzata. L’attività di sorveglianza attiva nei confronti delle specie aliene invasive ha permesso allo stesso<br />
Centro di Referenza di individuare il calabrone asiatico, Vespa velutina nigrithorax, in un apiario della provincia di Rovigo. Si tratta<br />
di un predatore delle api, i cui danni derivano dalle numerose bottinatrici predate e dallo stress recato alla colonia che può<br />
azzerare l'attività di volo e la deposizione delle uova, arrivando anche al collasso e annullando quindi l’attività produttiva.<br />
Antibiotico resistenza<br />
La crescente frequenza con cui i batteri patogeni manifestano un’evidente resistenza ai più comuni antibiotici, particolarmente<br />
accentuata nell’ultimo decennio, rappresenta uno dei principali problemi emergenti per la tutela della salute umana e animale.<br />
Una delle cause della resistenza batterica agli antimicrobici è rappresentata dall’impiego non sempre oculato dei farmaci ad<br />
azione antibatterica in medicina umana e veterinaria. In questa situazione, il laboratorio riveste un ruolo di supporto per la<br />
conferma del sospetto diagnostico, la dimostrazione di eventuali patogeni secondari e l’esecuzione di saggi per l’antibioticosuscettibilità.<br />
Dopo più di 60 anni, l’IZSVe ha sostituito la tradizionale metodica Kirby-Bauer, che generava risultati solo qualitativi di<br />
sensibilità/resistenza, con la metodica MIC (Minimum Inhibitory Concentration). Il progetto ha visto coinvolte quattro sezioni<br />
diagnostiche ed è stato applicato in tre settori produttivi industriali (suini, avicoli, conigli). Il progetto proseguirà nel 2017 con il<br />
coinvolgimento di tutte le strutture diagnostiche dell’istituto e con l’aggiunta del settore bovino.<br />
Sempre in quest’ambito si ritiene fondamentale la divulgazione dei risultati, attraverso la stesura di report periodici che possono<br />
contribuire a un uso più oculato dei farmaci in ambito veterinario. Nel <strong>2016</strong> è stato predisposto il primo report relativo all’analisi<br />
del profilo di farmaco-sensibilità dei patogeni isolati nell’ambito dell’attività diagnostica, attraverso l’utilizzo di metodi quantitativi<br />
(MIC). L’obiettivo è fornire al clinico veterinario informazioni aggiornate sulla sensibilità dei patogeni batterici nei confronti dei<br />
principi attivi antimicrobici in modo da dare supporto alla scelta della terapia, qualora non siano possibili l’isolamento dell’agente<br />
eziologico e la determinazione del suo specifico pattern di resistenza. Gradualmente, i report consentiranno anche di rendere<br />
evidenti eventuali trend nell’evoluzione delle resistenze.<br />
RELAZIONE TECNICA <strong>2016</strong> 3