Storia: Pyras/ Pietro Santoni Disegni: Miu/ Claudia Santoro Recio
CAPITOLO 1 Pensieri -Aaaaaaaaah - Edward apre di scatto gli occhi,non ha neppure il tempo di riprendersi che sente il suo corpo cadere di peso a terra. Ancora confuso si alza,anche se a fatica. Si guarda attorno con aria confusa,disorientata,qualcosa non gli torna: e’ nella sua stanza, ancora intera, non ha un singolo graffio,nessuna finestra rotta o soffitto sfondato. Rapido si sporge dalla finestra, sulla foresta il sole e’ alto,non ci sono ne voragini ne alberi in fiamme. Arretra lentamente,nella sua testa ci sono fin troppe domande a cui non riesce a dare risposta. -Ma che diav...- Tenta in ogni modo di convincersi che non sia accaduto nulla, eppure quell’evento gli era parso così reale, così vivo; si tira uno schiaffo cercando di non pensarci. -Non era nulla...- Decide allora di scendere, ha un the da prendere,questo non l’ha dimenticato. Esce lentamente dalla stanza chiudendo la porta dietro sé. Con calma scende le scale e quando arriva giù un oggetto attira la sua attenzione: a terra,vicino ad un mobile,c’e’ il suo arco. Si da una pacca sulla fronte, ricorda che quando sua madre gli aveva dato le valigie non se l’era sentito più in mano, probabilmente gli era caduto. Lo raccoglie e con cura lo appoggia sul mobile,tornerà a prenderlo dopo. -Edward dai vieni qui, il the e’ pronto!- Amy si sporge dalla porta della cucina con la teiera in mano; il suo sorriso e’ perfetto con il profumo dei biscotti appena sfornati. -Arrivo!- Tentando di dimenticare gli ultimi dieci minuti si avvia, mascherando l’inquietudine dietro a un’aria tranquilla e contenta, verso la cucina. Appena varca la soglia sembra un’altra persona: entra sorridendo mentre si accomoda al tavolo della cucina, appositamente decorato e colorato per l’occasione. Ma non solo,gli scaffali sono ornati con piccoli vasi di fiori e ricami colorati accanto ai fornelli dove,con impazienza, la teiera sbuffa come se chiedesse di essere tolta dal fuoco. Edward, senza farselo chiedere, si accomoda sulla prima sedia che trova mentre sua madre lo guarda con aria contenta. -Ben svegliato,dormiglione- Per un singolo istante gli si sgranano gli occhi. Non ha capito male, ha detto proprio “dormiglione”. Come faceva a saperlo?. Una singola spiegazione era logica... -Si, ti ho chiamato un paio di volte e visto che non scendevi sono venuta fino in camera tua e quando ho visto che dormivi ti ho lasciato dormire. Amy ha dovuto rifare il the in quanto l’altro si era ormai freddato- Ad Amy scappa una risatina mentre porta il the in tavola e lo versa su delle eleganti tazzine di porcellana finemente decorate. Lui si volta verso sua zia -Scusa zia- -Tranquillo Ed, ne ho fatto dell’altro e sono sicura che questo sia migliore- Lentamente avvicina la testa alla tazzina fissando il liquido arancio scuro e i granelli di zucchero che volteggiano leggeri formando un vortice mentre il cucchiaino ruota. Per un secondo e’ preso, perso in quel vortice, in balia del cucchiaio, immerso nei suoi pensieri e soprattutto,la sua mente e’ concentrata su un’unica cosa: quella ragazza misteriosa. Lei, sbucata dal nulla, e’ già al centro della sua attenzione. Non era nulla di speciale,una ragazza come tante...o quasi, quella daga sul fianco le dava un’a-