Phoenix Fanzine #4
Quarto numero della nostra rivista online free! /// Data di uscita: 13 Agosto 2015 //// LINK UTILI: http://phoenixfanzine.wix.com/phoenix-rebirth & https://www.facebook.com/phoenixlafanzine/
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Appena apre la porta di vetro il sole lo costringe a coprirsi gli occhi; in quella stagione le giornate<br />
così non erano affatto rare,nemmeno a fine agosto quando ormai le nuvole iniziavano la<br />
loro marcia inarrestabile verso l’autunno. Valeva la pena godersi ogni giornata come se fosse<br />
l’ultima di quella calda estate. Per ora l’arco poteva aspettare, l’idea di usarlo non lo stuzzicava,<br />
per il momento, ma in giornata era sicuro che un paio di tiri li avrebbe fatti con piacere.<br />
Si appoggia alla parete osservando la foresta davanti a se:una distesa immensa di alberi così<br />
fitta da impedire al sole ed il calore di raggiungere la terra,lasciando sul terreno solo un’ombra<br />
fredda e buia dove il silenzio e la quiete la fanno da padrona, un posto dove rilassarsi e liberare<br />
la mente da ogni pensiero cattivo, insistente o strano che sia.<br />
-Devo sgombrare la mente...-<br />
Tenere continuamente la mente occupata non gli avrebbe fatto bene, in fondo era venuto lì<br />
per rilassarsi giusto il tempo per l’inizio della scuola. Sospira fissando il cielo con aria malinconica.<br />
“Spero di avere ancora il numero di quella psicologa...” Prende il telefono dalla tasca<br />
dei jeans per poi cercare nella rubrica il numero della psicologa. Appena lo trova la contatta,<br />
ma decide immediatamente di riagganciare, non vuole che lo sappia, almeno non adesso, forse<br />
più in là nel caso la faccenda dovesse aggravarsi. Ripone il telefono. Non vuole pensare a<br />
quel sogno, eppure si sente tormentato, oppresso, la logica si allontana sempre più lasciando<br />
al suo posto dubbi e incertezze. Alza lo sguardo, sospirando. Un singolo sogno...un incubo era<br />
bastato a farlo sprofondare in qualcosa che lo incuriosiva ma allo stesso tempo lo inquietava.<br />
Un suono di passi si avvicina a lui seguito da un “toc” , poi sentì qualcosa colpirlo sulla spalla<br />
un paio di volte.<br />
-Qualcosa non va,Edward?- Si voltò di scatto ed Amy era lì accanto a lui che lo fissava con<br />
aria preoccupata.<br />
-Cosa ti turba? Non sembri tu,eppure mi sembravi contento quando ti avevo proposto di venire<br />
qua per una settimana...-<br />
Lui scuote la testa -Non e’ per quello...-<br />
-Per cosa allora?- La faccia del ragazzo si distorce leggermente, cosa direbbe sua zia se gli<br />
dicesse che una tipa un po’ pazza le ha puntato una spada alla gola in un sogno, per poi farci<br />
amicizia?. Probabilmente lo prenderebbe per folle.<br />
-Ti e’ mai capitato zia, almeno una volta, che un sogno sembrasse più reale della realtà stes-<br />
sa?-<br />
Sembrava pentirsi di quella domanda, pensava che la risposta di sua zia sarebbe stata offensiva<br />
o qualcosa del genere. Ed invece, al di là di ogni aspettativa, rimase ferma a fissare il cielo<br />
pensierosamente.<br />
-Mmmm...i sogni sono sogni, Edward. La realtà e’ ben altra cosa: nei sogni la mente prende<br />
il sopravvento facendoci vivere esperienze, ma anche mostrandoci le nostre paure e i nostri<br />
rimpianti, facendoci ricordare persone o eventi che per noi possono sembrare importanti-<br />
Davanti a quelle parole rimase immobile, in silenzio, rapito da quella risposta così insolita e<br />
improbabile. Se era davvero così,come diceva Amy,allora quel sogno cos’era? Un sentimento?<br />
O una sorta di rimpianto inconscio?.