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Phoenix Fanzine #4

Quarto numero della nostra rivista online free! /// Data di uscita: 13 Agosto 2015 //// LINK UTILI: http://phoenixfanzine.wix.com/phoenix-rebirth & https://www.facebook.com/phoenixlafanzine/

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Ma di rimpianti, Edward, non ne aveva.<br />

Era apparsa così come se n’era andata, in un istante e senza ragione. Era accaduto tutto troppo<br />

in fretta.<br />

-Grazie zia...- La sua voce si era fatta fina a tale livello da essere udita a malapena da Amy<br />

stessa.<br />

-Avanti dai,c’e’ ancora qualche biscotto...ne vuoi un po’?-<br />

Non esisteva miglior metodo per liberare la mente che sentire il suono dei biscotti che si frantumavano<br />

nella sua bocca. Poco dopo era di nuovo seduto a inzuppare biscotti nel the. Oltre<br />

alla musica poche erano le altre distrazioni che davvero lo aiutavano. L’ingordigia di biscotti<br />

era una di quelle. La madre di Edward aveva ripreso a parlare vivacemente sotto lo sguardo<br />

del ragazzo intento a fissare la tazza. Forse fu uno scherzo del destino o un abbaglio dovuto<br />

ai pensieri, ma nel the, per un singolo istante,vide la faccia di quella stessa ragazza impressa<br />

nel liquido. Era ferma immobile intenta a fissarlo con i suoi occhi grandi che dondolavano<br />

in balia del the,la bocca sorrideva come se nel guardarlo provasse una sorta di divertimento.<br />

Edward era diventato di marmo,ogni parte del suo corpo era ferma, trattenuta, senza possibilità<br />

di muoversi.<br />

Dalla completa immobilità la mano che reggeva il cucchiaio si aprì facendo cadere la posata<br />

sulla tovaglia, ma senza attirare l’attenzione delle due donne, probabilmente le loro voci<br />

avevano coperto il metallico suono del cucchiaio. Si alzò dalla sedia per dirigersi all’ingresso<br />

dove trovò l’arco con la faretra ancora appoggiato mobile; vedendolo, la voglia di fare due<br />

tiri era improvvisamente salita. Cercò di prepararsi il più in fretta possibile tornando nella sua<br />

camera giusto il tempo di darsi una rinfrescata, prendere l’arco e la faretra. Prima di uscire<br />

passò da sua madre, ancora in cucina intenta a mangiare qualche frollino con Amy, che l’aveva<br />

chiamato poco prima che toccasse la maniglia della porta<br />

-Edward...-<br />

A quella chiamata dovette togliere la mano dalla maniglia e sporgersi dalla parete.<br />

-Dimmi-<br />

-Stai andando a tirare?- Chiese notando la coda di una freccia sbucargli da dietro la schiena.<br />

-Già ,devo... Devo liberare la mente-<br />

-Io resto qui ancora qualche ora,tanto ho già avvisato papà di badare a tua sorella-<br />

-Come vuoi, a dopo- Disse uscendo in tutta fretta.<br />

Correndo a perdifiato, Edward giunse in poco tempo all’ingresso di quel labirinto, composto<br />

da tronchi ed un infinito numero di fronde e cespugli di ogni forma e dimensioni, per non parlare<br />

della fauna locale, composta principalmente da volpi, scoiattoli ed in rare occasioni anche<br />

cervi e cerbiatti ,il tutto condito dal suono dei numerosi uccelli che popolavano la zona. Giunto<br />

abbastanza lontano dall’ingresso si accostò ad un albero per lasciarsi scivolare fino a terra.

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