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VNM Dicembre 2015

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ATTIVITà<br />

ASSOCIATIVA<br />

IL 2016 SARA’ UN ANNO IMPORTANTE ANCHE PER I GIOVANI EMIGRATI<br />

Un caro saluto va a tutti i giovani veronesi delle nostre comunità all’estero:<br />

possa la magia del Santo Natale portare a tutti voi e alle vostre famiglie la<br />

serenità che auspicate.<br />

Il 2016 sarà un anno importante per i circoli europei in quanto a calendario<br />

sono previste visite nei territori di competenza per vagliare la possibilità di<br />

avviare progetti dedicati proprio ai giovani e che prevedano un interscambio<br />

tra le comunità europee e la città di Verona.<br />

Penso ai settori agroalimentari e recettivi dove con tutta la Presidenza c’impegneremo<br />

a fidelizzare alcune aziende primarie del territorio per fornire<br />

un’esperienza professionalizzante a tutti i partecipanti.<br />

Da un Continente all’altro perchè il nostro Presidente Morando sarà in<br />

Brasile ed incontrerà diverse comunità che la vivono e tanto egregiamente<br />

si sono affermate nelle rispettive società civili. Invito tutti i rappresentanti<br />

giovanili ad incontrarlo per confrontarsi con lui sulla possibilità di attivare<br />

anche in questo caso uno scambio, sia esso legato a motivi di studio piuttosto<br />

che di professione, permettendo così alle radici veronesi del Rio Grande<br />

do Sul di restare quanto più possibile legate alla bella Verona.<br />

La rivista dei Veronesi nel Mondo, voglio ricordarlo, è a disposizione per pubblicare ogni iniziativa riguardi il mondo<br />

giovanile dell’emigrazione, iniziative che sono certo diversi di voi realizzano ogni anno e in ogni parte del Mondo.<br />

Possa per tutti voi il 2016 rappresentare un anno ricco di soddisfazioni e felicità.<br />

Nicolò Monaldi<br />

torrente Carpano ed il prosciugamento<br />

del lago omonimo, per favorire<br />

l’insediamento delle famiglie dei<br />

minatori impiegati nello sfruttamento<br />

delle vicine miniere di carbone.<br />

L’abitato, d’impronta razionalista, fu<br />

dotato dei principali servizi: scuole,<br />

un ospedale, un campo sportivo,<br />

un ufficio postale, un cinema ed un<br />

albergo. La chiesa, dedicata a Santa<br />

Barbara, patrona dei minatori, è opera,<br />

come il municipio, dello stesso<br />

Pulitzer Finali. Si presenta con la forma<br />

di un carrello da minatore rovesciato<br />

mentre il campanile ricorda le<br />

lampade impiegate in miniera.<br />

Arsia (già nel 1936 aveva 6.978 ab.)<br />

fu costituito con un territorio comunale<br />

di 74,00 km² (con parti dei<br />

municipi di Albona e diBarbana d’Istria)<br />

quando fu eretta in comune autonomo<br />

nel 1937[2], e contava circa<br />

10.000 abitanti e lo sfruttamento delle<br />

miniere di carbone era al culmine,<br />

con 160 chilometri di gallerie già<br />

scavate che raggiungevano anche i<br />

350 metri di profondità.<br />

Purtroppo ogni anno vi furono incidenti<br />

minerari mortali; il più grave<br />

avvenne il 28 febbraio 1940, quando<br />

morirono quasi 200 minatori, e altrettanti<br />

furono i feriti che morirono nei<br />

giorni successivi. La stampa fascista<br />

non diffuse la notizia; perfino Dario<br />

Alberi nel suo bel libro “Istria” la<br />

ignora, anche se si è trattato del più<br />

grande disastro minerario della storia<br />

per numero di vittime italiane.<br />

Dal 1943 al 1945 venne occupata<br />

da una guarnigione della Germania<br />

nazista. Venne poi presa dai partigiani<br />

iugoslavi, che destinarono al<br />

lavoro nelle miniere prigionieri e<br />

condannati ai lavori forzati.<br />

Nel dopoguerra avvenne l’esodo della<br />

gran parte delle famiglie italiane,<br />

pur se in larga maggioranza d’estrazione<br />

operaia e se molti, almeno<br />

inizialmente, avevano guardato con<br />

condiscendenza al nuovo ordine comunista<br />

iugoslavo.<br />

Annessa alla Repubblica Socialista<br />

Iugoslava, nel 1961 vi fu stabilita una<br />

colonia di bosniaci che crebbero fino<br />

a rappresentare un terzo della popolazione<br />

del comune, ma al 2011 sono<br />

censiti solo in 190. Mentre la comunità<br />

italiana è costituita oggi da una<br />

cinquantina di persone. L’attività<br />

estrattiva, già notevolmente ridotta<br />

con la seconda metà degli anni sessanta,<br />

si concluse definitivamente.<br />

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